Intuizioni e prospettive per il CIO ASPETTATIVE PIÙ ELEVATE

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PUBBLICAZIONE INDIPENDENTE Intuizioni e prospettive per il CIO VOLUME 4, NUMERO 3 / 2010 SMARTENTERPRISEMAG.COM 2010 VOLUME 4, NUMERO 3 ASPETTATIVE PIÙ ELEVATE I CIO si spingono ancora oltre nel nuovo territorio caratterizzato da modelli dinamici di delivery e da una maggiore agilità. CASE STUDY In Baker Hughes, IT e business coincidono NUOVE MISURE KPI per il cloud 1.indd 1 09/12/10 10.12

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La parola al redattore Sommario VOLUME 4, NUMERO 3 Aspettative più elevate Le esigenze del business nei confronti dell'it sono più elevate che mai. Nuovi modelli di erogazione e una maggiore agilità possono aiutare. Per i CIO lungimiranti, è un momento ideale. È vero, i responsabili IT subiscono un'ulteriore, forte pressione a fornire, in modo rapido ed efficiente, servizi di business innovativi. Ma, grazie a diverse tecnologie emergenti, i CIO di oggi possono centrare l'obiettivo. Cloud computing, virtualizzazione e nuovi strumenti di gestione stanno dando una grossa spinta all'agilità dell'it e alla soddisfazione dei clienti. Questo numero di Smart Enterprise, il 12, vorrebbe essere una guida all'acquisizione di competenze e capacità analoghe, per consentire di soddisfare o addirittura di superare le maggiori aspettative dell'azienda. Ad esempio, l'articolo principale, "Aspettative più elevate", contiene suggerimenti di CIO che pensano come imprenditori manifatturieri. Nella rubrica Parlano i tecnici, "Il mago della pioggia" rivela le nuove soluzioni utilizzabili per incorporare il cloud computing nel business. Anche il centro dati sta cambiando. In Smart Practice, "Il grande centro dati" esamina in che modo cloud computing e virtualizzazione stanno diventando essenziali per il centro dati, e come il mainframe sta trasformando la modalità di funzionamento dei centri dati odierni. Altri due articoli prendono in esame le implicazioni del percorso di un CIO. Il nostro case study relativo a Baker Hughes presenta un CIO imprenditoriale, Clif Triplett, creatore di un servizio basato sull'it che oggi l'azienda vende a clienti esterni. In Career Smarts, Hervé Gouëzel, ex CIO di BNP Paribas, spiega come si è costruito una seconda carriera fungendo da consulente all'istituto bancario nel corso di un'importante fusione. E voi? State utilizzando cloud, virtualizzazione e strumenti di gestione per soddisfare, o anche superare, le maggiori aspettative dell'azienda? Riceverò volentieri risposte e altri commenti all'indirizzo sottostante. Peter Krass Caporedattore editor@smartenterprisemag.com P.S. Siete già entrati in Smart Enterprise Exchange, la nostra esclusiva comunità on-line pensata specificamente per i dirigenti IT senior? Include contributi come il nuovo video di Peter Hinssen, uno dei primissimi leader di pensiero nel settore IT europeo. Per visualizzare questa presentazione, intitolata "The New Role of IT" (Il nuovo ruolo dell'it), basta collegarsi all'indirizzo join-see.com/hinssen. 10 EDIZIONE SPECIALE ASPETTATIVE PIÙ ELEVATE Proprio come gli industriali della manifattura utilizzano le catene dell'offerta per procurarsi i pezzi da fornitori interni ed esterni, i CIO possono scegliere i servizi IT dalla risorsa ottimale, interna, esterna o nel cloud. Risultato: nientemeno che il sorgere di una nuova era per l'it. IN PIÙ: Cinque passi per creare una catena di fornitura IT dinamica. è il business. 16 CASE STUDY QUANDO L'IT STIMOLA LA CRESCITA Presso la società di servizi petroliferi Baker Hughes, il CIO Clif Triplett non si limita a supportare il business: 20 CASE STUDY DHL PREDICA BENE E NON SOLO Presso lo spedizioniere internazionale DHL, il personale IT della divisione Supply Chain siede letteralmente al fianco dei colleghi di lavoro. I risultati includono un progetto IT che dovrebbe ridurre il consumo energetico del 30% e i costi di una percentuale ancora maggiore. IN QUESTO NUMERO 24 SMART PRACTICES 28 SMART BUSINESS RUBRICHE 34 PROSPETTIVA LEADERSHIP REPARTI 4 PARLANO I TECNICI 9 CAREER SMARTS Intuizioni e prospettive per il CIO DIRETTORE Gabrielle Lukianchuk VICE DIRETTORE Loni Frazita CAPOREDATTORE Peter Krass REDATTORE ESECUTIVO Karen J. Bannan COPY CHIEF Claire Meirowitz Per abbonarsi a Smart Enterprise, è possibile collegarsi all'indirizzo smartenterprisemag.com Copyright 2010 CA Technologies Tutti i diritti riservati. Tutti i marchi commerciali sono di proprietà delle rispettive società. La riproduzione di materiale contenuto in Smart Enterprise è vietata senza autorizzazione. 2010 SMART ENTERPRISE 3 3.indd 3 09/12/10 09.44

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Parlano i tecnici Il mago della pioggia Sfruttare nuovi strumenti può consentire di ottenere (ancora di più) opportunità dal cloud. di Tam Harbert IMMAGINE: COLIN ANDERSON/GETTY Il cloud computing sta cambiando profondamente l'it. Uno dei cambiamenti più evidenti: i dirigenti d'azienda, che in precedenza si affidavano ai CIO per raccomandare, acquistare e installare software e servizi, stanno prendendo in mano direttamente la situazione. Oggi, chiunque può ordinare applicazioni e servizi basati su cloud con un semplice clic del mouse. Almeno superficialmente, questo cambiamento significa che il processo di requisizione dell'it diventa più efficiente per il dirigente. Ma significa anche che il CIO deve affrontare una sfida notevole: ovvero, come aiutare il business a sfruttare la flessibilità e l'agilità del cloud mantenendo il controllo, garantendo la sicurezza e rispettando i requisiti normativi. Senza controllo, può essere difficile garantire le prestazioni e la sicurezza delle reti, dei dati e delle applicazioni aziendali. Purtroppo, questi problemi non sono destinati a scomparire da soli. Gli osservatori di mercato di IDC si aspettano che le vendite di cloud computing aumentino con un tasso di crescita annuale medio del 27% fino al 2014, quando i ricavi a livello mondiale dei servizi cloud-based pubblici raggiungeranno i 55,5 miliardi di dollari. Gartner, da parte sua, prevede che entro il 2012 il 20% di tutte le aziende non avrà risorse IT proprie. Man mano che il cloud si diffonde nelle grandi aziende, l'it dovrà abbracciare un modello di catena di fornitura in cui gestisce una rete di risorse interne ed esterne, le combina e le associa per garantire i servizi che supportano i requisiti di business. "Il ruolo della gestione IT cambierà in modo significativo, da custode del centro dati a responsabile della catena di fornitura", afferma Gregor Petri, Cloud Computing Advisor di CA Technologies. "Il ruolo dell'it sarà di interfaccia tra le unità di business e i fornitori delle soluzioni IT". Questo passaggio richiederà nuovi strumenti per gestire e automatizzare il processo. "Sono necessarie le basi tecniche per supportare tutto questo", afferma Bernard Golden, CEO di HyperStratus, società di consulenza nel settore del cloud computing. "Se non si dispone dell'infrastruttura e degli strumenti di automazione per eseguire l'implementazione, se si utilizzano ancora processi manuali in un ambiente dove i clienti si aspettano un servizio immediato, non c'è speranza di arrivare a inserirsi in questo nuovo mondo". Strumenti e servizi sono stati sviluppati per aiutare i CIO a trasformare le proprie organizzazioni VALUTARE I SERVIZI CLOUD in aziende che abbracciano il modello della catena di fornitura. CA Technologies, ad esempio, sta sviluppando quello che definisce la sua Cloud- Connected Management Suite. La suite è stata progettata per soddisfare le esigenze che sorgono a ogni passo lungo il percorso compiuto dai CIO per integrare il cloud computing in azienda. La suite offre: un modo per l'it di restare costantemente informato su quali servizi cloud sono disponibili; un metodo per utilizzare un sistema di valutazione standard, che consenta all'it di confrontare prodotti e servizi, e conseguentemente di adottare decisioni di sourcing più intelligenti; Come fare per scegliere all'interno di un numero sempre maggiore di fornitori di servizi cloud? Non basta guardare alle statistiche di uptime, sicurezza o affidabilità, poiché non esistono standard per misurare questi parametri: ma questo potrebbe cambiare, e presto. Carnegie Mellon Silicon Valley, un'estensione di Carnegie Mellon University, ha lanciato recentemente un consorzio con il compito di sviluppare quello che viene chiamato Service Measurement Index (SMI), una modalità standard per calcolare vantaggi e rischi dei servizi di cloud computing. "Il cloud presenta rischi vaghi, che a volte spaventano la dirigenza aziendale", afferma Jeff Perdue, ricercatore senior presso Carnegie Mellon e uno dei leader del consorzio. "Ma nemmeno i rischi di quello che si sta facendo ora, internamente, sono noti. Sicuramente il cloud presenta rischi. Sicuramente comporta certi costi. Ma nessuno è quantificabile. Quello che serve è un modo oggettivo per confrontare servizi esterni e componenti interni". L'SMI comprenderà vari indicatori prestazionali chiave (KPI) come qualità, agilità, rischio, capacità, costi e sicurezza. I CIO potranno ponderare i vari indicatori a seconda dell'importanza potenziale di ogni attributo per il loro particolare ambiente. Inizialmente, l'smi utilizzerà dati derivanti dalla propria ricerca e da indagini condotte da aziende del settore per valutare servizi di e-mail, servizi di computing a richiesta come la virtualizzazione e servizi di e-commerce. Ma l'obiettivo finale è ottenere i dati dai professionisti IT, dalle organizzazioni di servizio e dagli studi di benchmark. T.H. 2010 SMART ENTERPRISE 5 4-7.indd 5 09/12/10 09.40

opportunità di modificare dinamicamente componenti della catena di fornitura per ottenere prestazioni ottimali; la disponibilità all'it degli strumenti per gestire l'intero processo della catena di fornitura. La base di una catena di fornitura solida è costituita da informazioni accurate e aggiornate. Ma la mancanza di informazioni è uno dei problemi principali, quando si tratta di cloud. Con sempre più servizi disponibili, "come fare per informarsi?", chiede Vincent Re, VP senior e Distinguished Engineer di CA Technologies. "Quello che serve è un modo sistematico per vedere cosa c'è là fuori". Attraverso una combinazione di crowdsourcing e metriche standard, CA Cloud Insight fornirà un modo per esaminare e valutare l'offerta cloud esterna e i servizi IT interni. Lo strumento si appoggerà a due iniziative recenti del settore. La prima, Cloud Commons (cloudcommons. com), è una comunità online dove gli utenti cloud, i provider e gli esperti del settore possono condividere informazioni, best practice e, soprattutto, feedback sui vari servizi. La seconda iniziativa, dalla Carnegie Mellon University, è il Service Cloud Measurement Index Consortium. I membri del Consorzio SMI (di cui CA Technologies è socio fondatore) si sono uniti per supportare i responsabili IT nello sviluppo di un framework standard per la valutazione dei servizi IT (vedere la sezione a lato, "Valutare i servizi cloud, p. 5). Una volta definiti, questo framework e le successive valutazioni dei servizi cloud saranno disponibili sul sito web di Cloud Commons. Cloud CA Insight non solo attingerà a informazioni di Commons Cloud su offerte esterne, ma fornirà anche visibilità su ambienti IT interni. Questo permetterà ai reparti IT di confrontare i vari fornitori cloud, ma anche i servizi esterni con le capacità interne, mediante il framework SMI. Disporre di informazioni precise è una cosa, essere in grado di sfruttarle è un'altra. I CIO devono diventare sufficientemente agili e flessibili da eseguire il sourcing della tecnologia in modo opportuno. Nell'attuale processo di approvvigionamento dell'it, che può richiedere mesi, è facile per i CIO rimanere bloccati. Appena viene identificato un servizio cloud utile e Le responsabilità dell'organizzazione della catena di fornitura IT Il passaggio da un modello di produzione a un modello a catena di fornitura porterà al cambiamento delle responsabilità del reparto IT aziendale. Man mano che diminuiscono le risorse interne create e gestite e ci si avvale di servizi e prodotti cloud-based, il CIO e il suo personale dovranno assumersi quattro compiti primari, secondo Gregor Petri, Cloud Computing Advisor di CA Technologies: Valutare i vendor. Gli utenti business si concentrano soprattutto su funzionalità e facilità d'uso, e non vorranno certo dedicare troppo tempo alla valutazione e alla qualifica dei fornitori. È probabile che l'it lavorerà con le unità di business presentando loro una gamma di opzioni già selezionate, come quelle offerte da Apps.gov. Fungere da punto di contatto unico per il supporto. Quando le applicazioni cloud da più origini e fornitori vengono combinate e associate, aumenta la possibilità che i provider tendano a scaricare le responsabilità quando qualcosa va storto. L'IT sarà l'unica entità in grado di comprendere il quadro generale a sufficienza per diagnosticare i problemi e individuare il fornitore responsabile. Integrare le applicazioni quando necessario. L'azienda potrebbe utilizzare un'applicazione cloud per il CRM e un'altra per le spedizioni. L'IT può facilitare l'integrazione in modo che i dati CRM come nomi e indirizzi siano utilizzati per popolare automaticamente le etichette di spedizione, risparmiando ai venditori il compito di reinserire le informazioni. Monitorare i costi e altri parametri importanti e apportare i cambiamenti necessari. Prezzi e caratteristiche di applicazioni e servizi cambieranno, così come il numero di essi richiesto da una società in un dato momento. L'IT terrà sotto controllo tutte le variabili, suggerendo gli aggiustamenti necessari a conservare i servizi migliori e più adeguati al minimo costo. T.H. Ragioni principali per cui i CIO passano al cloud Ridurre i costi Ridurre i tempi di distribuzione 56% Aumentare l'efficienza 50% Aaumentare flessibilità e possibilità di scelta 45% 78% 0% 20 40 60 80 DATI: "Security of Cloud Computing Users", indagine condotta dal Ponemon Institute su 642 operatori IT americani e 283 europei, maggio 2010 NOTA: erano consentite risposte multiple. affidabile, la tecnologia si modifica oppure nuovi fornitori, magari migliori, entrano sul mercato. Nel nuovo modello, l'it deve essere in grado di sostituire rapidamente applicazioni e servizi all'interno della catena di fornitura. È qui che diventa cruciale il secondo componente pianificato di Cloud Connected Management Suite, CA Cloud Compose. Cloud Compose consentirà all'utente di astrarre le applicazioni dalle architetture fisiche sottostanti, in modo che l'it possa distribuirle rapidamente a cloud interne o esterne. Origini multiple Le capacità cloud si presenteranno in forme diverse da più direzioni. Mentre il mercato per il cloud computing si sviluppa, CA Technologies prevede l'emergere di "app store" forniti di soluzioni progettate per i diversi mercati. In realtà, il governo statunitense ne ha già uno. Su Apps.gov, la General Services Administration americana offre una varietà di applicazioni e di servizi cloud, tutti certificati per uso governativo. Infine, applicazioni e servizi saranno svincolati dall'infrastruttura di un particolare fornitore. L'IT sarà in grado di scegliere non solo quali applicazioni cloud eseguire, ma anche dove farlo, internamente, in un cloud privato, o in un cloud pubblico, quando aggiungere o rimuovere risorse di calcolo o quando spostare le applicazioni. "Sarà disponibile la flessibilità necessaria per implementare là dove ha senso farlo", afferma Petri. "E questa esigenza, ovviamente, può cambiare nel tempo". In realtà, Petri ritiene che questi app store fungeranno da intermediari, offrendo varie alternative in termini di applicazioni, piattaforme e infrastrutture precertificate, che sarà possibile combinare e associare, secondo i desideri del cliente. "Oggi, si parla di software come servizio, piattaforma come servizio e infrastruttura come servizio, e noi li vediamo come verticalmente 6 SMARTENTERPRISEMAG.COM 4-7.indd 6 09/12/10 09.40

integrati senza modificare l'infrastruttura della piattaforma sottostante", afferma Petri. "Ma verrà un momento in cui gli utenti vorranno poter scegliere su quali infrastrutture di servizi eseguire il proprio SaS". Cloud Compose lascerà all'it la scelta tra queste opzioni. Infatti, un app store che prevede tali scelte è già disponibile. TheGISmarketplace. com, avviato la scorsa estate, offre diversi sistemi informativi geografici (GIS), pacchetti software di fornitori diversi su una varietà di piattaforme infrastrutturali e di vendor. Questo semplifica ai reparti IT aziendali il provisioning di una soluzione GIS, senza necessità di vincolarsi a un vendor software o a una piattaforma di infrastruttura specifica. Sempre più in alto Una volta che i CIO dispongono di informazioni precise, di un sistema di valutazione obiettivo e della capacità di modificare facilmente i componenti nella catena di fornitura, sono destinati a emergere nuovi modi di ottimizzare le risorse. I reparti IT possono monitorare e analizzare la catena di fornitura, perfezionandola e migliorandola costantemente. Per supportarli, CA Technologies sta sviluppando Cloud Optimize, che userà lo SMI e le altre informazioni provenienti dalla comunità Cloud Commons per analizzare le alternative tra le caratteristiche di misurazione di business, e presentare opzioni per migliorare le scelte di erogazione di servizi e di sourcing. La soluzione aiuterà i CIO "a decidere a cosa assegnare le risorse per ottenere l'impatto ottimale", sostiene Re. Se Amazon riduce i suoi prezzi, ad esempio, l'it potrà trasferire più applicazioni sull'infrastruttura di Amazon. O magari un vendor comunica un trimestre molto Perdere la presa sul cloud Secondo un recente sondaggio condotto su responsabili IT: Il 55% degli interpellati negli Stati Uniti e il 44% degli interpellati europei non era certo di conoscere a fondo tutte le risorse cloud utilizzate dall'azienda. Solo il 36% degli interpellati americani e il 57% di quelli europei ritiene che le rispettive organizzazioni siano attente nella valutazione delle offerte cloud prima della distribuzione. Solo il 27% degli interpellati americani e il 38% di quelli europei ritiene i leader della sicurezza per le rispettive organizzazioni siano le persone maggiormente responsabili per assicurare la protezione degli ambienti di cloud computing. DATI: "Security of Cloud Computing Users", indagine condotta dal Ponemon Institute su 642 operatori IT americani e 283 europei, maggio 2010 negativo e licenziamenti importanti, fattori che aumentano entrambi il rischio nella catena di fornitura. CA Cloud Optimize può essere configurato per rilevare automaticamente questi eventi e consigliare soluzioni alternative. Ma questa agilità e questa flessibilità devono essere accompagnate da una gestione corretta. Il componente finale di Cloud Connected Management Suite, CA Cloud Orchestrate, è destinato a fornire la tecnologia per gestire la distribuzione delle opzioni suggerite da CA Cloud Optimize. Sulla base delle informazioni derivate da primi tre componenti, nonché dai contenuti di Cloud Commons, CA Cloud Orchestrate viene presentato come un modo per controllare automaticamente il flusso di lavoro e applicare le policy ai cambiamenti delle infrastrutture di servizio. Questo dovrebbe consentire ai CIO di adeguare rapidamente i loro ambienti cloud-connected senza aumentare il costo delle operazioni IT o interrompere l'attività. Per le soluzioni della Cloud Connected Management Suite è previsto un rollout graduale, con componenti selezionati già disponibili oggi e una prima release della suite pianificata prima della fine del 2011. È un piano che servirà a guidare i CIO in questa transizione, afferma Charles King, presidente e Principal Analyst di Pund-IT Inc. "Con la Cloud Connected Management Suite, CA Technologies ha definito passaggi specifici e di facile comprensione, che dovrebbero aiutare i clienti a intraprendere il viaggio verso il cloud e ad arrivare a destinazione sani e salvi", afferma. Sicuramente, un paradiso per i CIO. TAM HARBERT è scrittore e editor sui temi della tecnologia e del business. LA SICUREZZA DEL CLOUD: SI PREVEDONO CIELI SERENI Anche se molte delle modifiche che il cloud computing comporta sono ottime per il business, i CIO temono, a ragione, che alcune applicazioni cloud possano mettere a rischio la sicurezza. Fortunatamente, soluzioni come Cloud Connected Management Suite di CA consentiranno ai reparti IT di valutare e gestire meglio la sicurezza dei servizi cloud come una delle sei caratteristiche essenziali. Un recente studio condotto dal Ponemon Institute per CA Technologies rivela, almeno al momento, un grande vuoto nella capacità dell'it di valutare la sicurezza del cloud. Più della metà dei responsabili IT degli Stati Uniti (55%) ha riferito di non essere certo di conoscere tutte le risorse cloud utilizzate dall'azienda; il 44% degli interpellati europei ha dato una risposta analoga (vedere il box sopra, "Perdere la presa sul cloud"). Allo stesso modo, solo il 36% degli intervistati americani ritiene che la sua azienda sia stata sufficientemente attenta nel verificare e valutare i servizi prima della distribuzione. Risultati leggermente migliori per gli intervistati europei, con il 57%. "Sono rimasto sorpreso di scoprire un tale divario tra la sicurezza e gli operatori e gli utenti finali dell'it, che prendono le decisioni per il procuring e l'utilizzo delle risorse di cloud computing", afferma Larry Ponemon, presidente dell'istituto. Un'altra parte dello studio, relativa ai fornitori di servizi cloud, ha confermato i peggiori timori di Ponemon circa un certo lassismo in termini di sicurezza. "In generale, abbiamo rilevato che, fatta eccezione per le aziende più grandi, le misure adottate per la sicurezza dai fornitori cloud erano nel migliore dei casi discutibili", afferma. Fortunatamente, alcuni reparti IT stanno aumentando la sicurezza nel cloud con le tecnologie esistenti, come strumenti di gestione di identità e accessi. Inoltre, iniziative come Cloud Commons e il consorzio SMI renderanno disponibili informazioni che dovrebbero far sentire sicuri e protetti un maggior numero di CIO nel cloud. T.H. 2010 SMART ENTERPRISE 7 4-7.indd 7 09/12/10 09.40

Il cloud è la risposta. Ma è anche la domanda. Il cloud ha il potenziale per rivoluzionare il business grazie a un accesso on-demand, più rapido e più economico ai servizi e alle risorse. Tuttavia il cloud coincide anche con le principali domande per il business: in che misura passare al cloud? Di che tipo? Come gestirlo? Come assicurarne la protezione? Come garantire l integrazione con l infrastruttura esistente? CA Technologies fornisce gli strumenti per rispondere a queste domande: metodi di planning, implementazione e monitoraggio dei servizi cloud come parte dell infrastruttura esistente, soluzioni per la valutazione delle fonti cloud esterne e per la gestione di identità, accessi e informazioni. In altre parole, tramite soluzioni indispensabili per la gestione del cloud internamente ed esternamente. Ecco la risposta alla domanda. Ulteriori informazioni sul funzionamento delle nostre tecnologie cloud nei diversi ambienti IT sono disponibili all indirizzo ca.com. Copyright 2010 CA Technologies. Tutti i diritti riservati. 8.indd 1 09/12/10 10.15

Career Smarts La società globale di servizi bancari e finanziari BNP Paribas è tra le prime 20 aziende al mondo, e Hervé Gouëzel ha svolto un ruolo attivo nella sua crescita negli ultimi 20 anni. CIO della società di servizi finanziari tra il 1995 e il 2007, Gouëzel è oggi un consulente per il team di gestione BNP Paribas. È anche il principale responsabile della realizzazione di una fusione, attualmente in corso, tra la parigina BNP Paribas e la banca belga Fortis. Pur avendo lavorato oltre dieci anni nel settore tecnologico, Gouëzel non aveva mai pensato di fare carriera nell'it. Dopo la laurea presso la prestigiosa École Polytechnique francese e dopo aver conseguito un MBA presso la business school HEC di Parigi, una carriera nel Hervé Gouëzel Da CIO a consulente aziendale La seconda carriera di Hervé Gouëzel in BNP Paribas. di Jean-Christophe Latournerie settore, con particolare attenzione al controllo di gestione, sembrava la scelta più naturale. "Non mi piace il lato tecnico" dice Gouëzel. "Ma in fondo sono stato coinvolto nell'it praticamente per tutta la vita". Nel 1988, Gouëzel, allora trentaduenne, entra a far parte del Gruppo BNP come responsabile IT e fa rapidamente carriera fino a diventare vice direttore della rete bancaria per l'area di Parigi. "Essere il numero due della rete suburbana è stata un'esperienza fondamentale per me", racconta. "L'IT costa, e prima di imparare come spendere denaro, è necessario capire come guadagnarlo". Sette anni dopo, nel 1995, Gouëzel viene nominato Chief Information Systems e Organizational Officer. Dopo appena tre mesi, entra a far parte del comitato esecutivo. Per i successivi 12 anni, a Gouëzel è affidata la supervisione di circa 15.000 tecnici IT, compresi i 10.000 dipendenti in-house, con un budget IT globale di oltre 3 miliardi di euro. Inoltre, ottiene una serie di successi vincendo varie sfide IT, tra cui il passaggio all'euro, la gestione del bug Y2K, il completamento della fusione tra BNP e Paribas e l'integrazione della banca italiana BNL. In questi anni, BNP Paribas ha visto i suoi ricavi crescere di 50 volte e il suo personale complessivo passare da 40.000 a 200.000 dipendenti. Ma nel 2007, Gouëzel, allora 55enne, sceglie di dimettersi dalla posizione di CIO e di lasciare il comitato esecutivo della banca. Oggi, alla domanda sul perché di questa decisione, risponde: "Sono stato un gran lavoratore per tutta la vita, giorno e notte. Occorre lasciare un po' di lavoro per le giovani generazioni". Successivamente, G ouëzel diventa consulente. Attingendo ad anni di esperienza, inizia a fornire un prezioso contributo alla direzione generale del Gruppo BNP e, successivamente, ai 40 dirigenti di BNP Paribas. Oggi, sfrutta la sua esperienza di CIO e attinge dalla sua conoscenza dell'organizzazione, delle linee di business e delle risorse umane del gruppo. "I CIO vedono tutto quel che succede in azienda, sanno tutto e conoscono tutti", dice. "Ho fornito supporto alle linee di business del gruppo per 20 anni e capisco i loro problemi, che è il minimo prima di pretendere di fare loro da consulente". Più recentemente, nel 2008, a Gouëzel è stato incaricato da Baudouin Prot, presidente di BNP Paribas, di coordinare la fusione tra BNP Paribas e Fortis. Si tratta della fusione bancaria più importante d'europa, che coinvolge 1,3 miliardi di euro in costi di ristrutturazione e 900 milioni di euro previsti in sinergie annuali. La fusione comporta anche circa 1.200 progetti interni, di cui quasi la metà sono legati all'it, afferma Gouëzel. Qual è la chiave per una fusione senza problemi? Un'efficiente gestione di progetto, risponde Gouëzel. "Un approccio che non coinvolga il gruppo nella sua globalità è uno dei principali nemici dell'it", spiega. "Organizzazioni, processi di business e conoscenze collettive devono essere standardizzati". Gouëzel prevede di dedicare altri 18 mesi alla fusione con Fortis. E poi? "Vedremo!" JEAN-CHRISTOPHE LATOURNERIE è editor di Mémo Technique a Parigi. IMMAGINE: PER GENTILE CONCESSIONE DI BNP PARIBAS 2010 SMART ENTERPRISE 9 9.indd 9 09/12/10 10.17

Edizione speciale Aspettative PIÙ ELEVATE Oggi, il business esige sempre di più dall'it. Per soddisfare queste esigenze, i CIO veramente validi seguono un nuovo percorso: la gestione dell'it come una supply chain. di Larry Lange Rispondere più rapidamente. Garantire un servizio 24x7. Supportare l'azienda nella generazione di ricavi e nel controllo dei costi. Sono solo alcune delle grandi aspettative del business nei confronti dell'it. I CIO smart sanno già che il cloud computing, la virtualizzazione e altre innovazioni tecnologiche sono in grado di offrire risparmi sui costi, maggiori efficienze e perfino vantaggi competitivi. Tuttavia, in questo momento caratterizzato da aspettative sempre maggiori da parte del business, i CIO smart sono anche consapevoli che serve qualcosa in più, che può arrivare da un nuovo modo di guardare all'it, più precisamente in termini di catena di fornitura. Le aziende manifatturiere utilizzano le proprie catene di fornitura per l'approvvigionamento di pezzi da fornitori interni ed esterni. Allo stesso modo, i CIO oggi possono scegliere i migliori servizi IT tra le proprie risorse interne, oppure da fornitori di servizi nel cloud. "È l'alba di una nuova era" sostiene Ajei Gopal, Executive VP Tecnologia e sviluppo di CA Technologies. "Un insieme di esigenze di business, tra le quali una maggiore agilità ed efficienza economica, si stanno combinando con una serie di innovazioni dei modelli tecnologici e di delivery, per rendere possibile un vero punto di svolta nel settore IT. Le organizzazioni che adotteranno questo cambiamento di paradigma saranno quelle che riusciranno a prosperare". FIGURA: FREDRIK BRODEN 10 SMARTENTERPRISEMAG.COM 10-15.indd 10 09/12/10 11.40

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In questo nuovo modello, l'it non costruisce più i componenti del servizio; invece, tramite l'automazione, ne progetta l'effettiva "catena di montaggio". "I membri del personale IT saranno visti come altrettanti, innovativi Henry Ford del futuro" sostiene Dominic Schiavello, Senior Advisor per il Marketing prodotti di CA Technologies. Più di un secolo fa, Henry Ford e altri produttori all'avanguardia inventarono non solo la catena di montaggio, ma anche il modello della catena di fornitura. Oggi, i responsabili della produzione manifatturiera impiegano le catene di fornitura per trovare un equilibrio tra risorse interne, inclusi budget, sistemi e personale, e risorse esterne, in particolare subappaltatori e fornitori. Nell'autobiografia My Life and Work (1922), Ford descrive come i suoi stabilimenti secondari venivano gestiti alla stregua di fornitori esterni: "In tutti i casi in cui un altro stabilimento è in grado di produrre un pezzo più a buon mercato di quanto si possa fare a Detroit, e spedircelo, è quello stabilimento ad aggiudicarsi la produzione". Nel ciclo di vita della manifattura, un'idea di business si muove rapidamente attraverso le varie fasi di progettazione, costruzione, produzione, distribuzione e consumo. Analogamente, il modello della catena di fornitura contribuisce a risolvere uno dei maggiori problemi dell'it: abbreviare il time-to-market dei servizi per la clientela. Ora che spostare molte risorse IT nel cloud è effettivamente possibile, i CIO possono iniziare a ripensare nello stesso modo le proprie operazioni IT. Anche loro dispongono di risorse interne, inclusi budget, personale e sistemi IT; ma anche di una gamma nuova e crescente di risorse esterne: i fornitori di un insieme, vasto e in crescita, di servizi IT nel cloud. Per soddisfare proattivamente le esigenze di business, i CIO dovranno trovare un equilibrio tra le risorse interne ed esterne, esattamente come i dirigenti dell'industria manifatturiera fanno da oltre un secolo. "Ritengo che la catena di fornitura IT abbia cominciato ad assomigliare molto al modello tradizionale di produzione", sostiene Mandar Sukhatankar, CIO di Alibre Inc., Richardson, Texas, fornitore di software CAD. "Il valore reale arriva quando l'it, come partner di business, offre alternative allineate al massimo con la strategia, il budget e la visione dell'attività, e le riunisce in un'unica soluzione continua che sia trasparente per l'utente finale". Questa idea di catena di fornitura IT dinamica è valida anche secondo Leroy Williams, VP IT e servizi informatici di Ball Corp., Broomfield, Colorado, azienda produttrice di beni di largo consumo e tecnologie aerospaziali. Williams ha ben imparato dal successo del lato manifatturiero della sua azienda, che impiega oltre 14.000 persone in tutto il mondo e ha fatturato lo scorso anno più di 7,3 miliardi di dollari. " La promessa del cloud è rendere possibile a un'azienda l'accesso su richiesta a risorse globali, più attraenti dal punto di vista finanziario e con set di competenze altamente specializzate". Leroy Williams VP IT e Servizi Ball Corp. Per continuare con l'analogia, Williams paragona l'it come "utenza" alla fornitura elettrica di base. "Anche se non c'è bisogno di esserne il fornitore, l'elettricità è un elemento irrinunciabile, ed è necessario gestirla come componente chiave dell'infrastruttura", dice. Analogamente, appoggiandosi a fornitori esterni di servizi IT, Williams consente alla sua organizzazione IT di essere più efficiente e di concentrarsi di più sull'innovazione. "Tutto questo parla direttamente a favore della catena di fornitura IT" aggiunge. Nella gestione del lato interno della sua catena di fornitura IT in Nord America, Williams impiega un appaltatore globale per un modello di costo variabile. Ad esempio, quando è necessario distribuire nuovi PC e portatili, si affida a un appaltatore IT nazionale che assicuri il rispetto degli standard e delle aspettative di Ball e una distribuzione rapida. "Arrivano, fanno il loro lavoro, se ne vanno!" dice Williams. Questo modello consente inoltre al reparto IT di Williams di supportare le infrastrutture di stabilimento di Ball, fornendo la capacità di servire i clienti sul web, su base uno-a-molti, anziché avere a che fare con i singoli al telefono, via fax o con le limitazioni tipiche dell'e-mail. Inoltre, Williams non dovrà investire in risorse IT dedicate, come nuovi server, né sostenere più i costi associati al mantenimento dell'infrastruttura (riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica, costi del personale). La promessa del cloud è rendere possibile a un'azienda l'accesso a risorse globali su richiesta, più attraenti dal punto di vista finanziario e con set di competenze altamente specializzate" aggiunge Williams. Mentre l'idea di una catena di fornitura IT non è del tutto nuova, lo è la natura dinamica dell'it di oggi. Schiavello di CA Technologies afferma che, nonostante l'outsourcing, l'it interno è fermo da più di 40 anni a un modello di catena di fornitura statico. "L'IT era vincolato da budget limitati, dal numero di persone disponibili e dall'aspetto dell'infrastruttura" dice. Tutto questo ora sta cambiando, e rapidamente. Le nuove tecnologie costituiscono il nucleo della catena di fornitura IT dinamica. La tecnologia di virtualizzazione aggiunge flessibilità e risorse di computing condivise. La cloud mette i fornitori di servizi IT a portata di un semplice clic su un sito web, e rende più semplice che mai aggiungere e rimuovere servizi IT. Ciò fornisce ai CIO alternative quasi illimitate per ottenere i componenti necessari a soddisfare le esigenze di business. Rimossi i vincoli IT fisici, grazie al cloud i CIO acquisiscono anche la capacità di adeguare le proprie infrastrutture in base alle esigenze. Inoltre, ottengono nuova flessibilità e risparmi sui costi, grazie al modello pay-as-yougo per i servizi IT tipico del cloud. Per colmare il divario Allo stesso modo, dato che l'it viene sempre più visto come un fornitore di servizi di business, la catena di fornitura IT dinamica aiuta i CIO a colmare il divario tra la domanda e l'offerta di business, riuscendo a sfruttare il tempo tradizionalmente dedicato ad attività più banali e consentendo all'it di essere più innovativo. Data la riduzione di molti budget IT, questo è importante. "Molti CIO si scontrano ancora con riduzioni del bilancio pari al 2-5%; per alcuni fortunati il budget resta invariato, ma l'aspettativa è che, a parità di denaro, i servizi offerti aumentino" dichiara Mark Lukianchuk, VP ed Executive Advisor per l'it Transformation Group di CA Technologies. Un altro vantaggio della catena di fornitura IT dinamica è la maggiore agilità. "In passato, quando l'azienda voleva entrare in un nuovo mercato o sviluppare un prodotto, il ciclo richiedeva da 18 a 24 mesi: questo significava, spesso, che l'opportunità legata a quel mercato o prodotto andava perduta", afferma Mike Pearl, Cloud Computing Leader presso PricewaterhouseCoopers. "Ma con il cloud, la disponibilità della tecnologia è immediata ed è possibile portare un'idea sul IMMAGINE: PER GENTILE CONCESSIONE DI BALL CORPORATION 12 SMARTENTERPRISEMAG.COM 10-15.indd 12 09/12/10 11.41