Smart Parking for Smart Cities



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Transcript:

Convegno / Tavola Rotonda Smart Parking for Smart Cities Ing. Marco Medeghini, Presidente AIPARK

Congestione del Traffico un problema diffuso. Che cosa unisce negli ultimi 30 anni i comportamenti dei cittadini degli Stati Uniti, dedicano dai 60 ai 90 minuti al giorno per gli spostamenti dell Europa, della Russia, dell estremo Oriente? Smart Parking for Smart Cities Spendono dal 10 al 15% del proprio reddito per la mobilità

Tutti i Comuni rilevano la congestione come un grave problema tuttavia mitigabile: è uno dei principali problemi del Comune (51% degli intervistati) La congestione è un problema in progressivo aggravamento (49%) è un problema di inquinamento e salute (74%) peggiora la qualità della vita del Comune (81,5%) Le leve di offerta della mobilità sono limitate incrementando del 20/30% le risorse del TPL si otterrebbero alcuni benefici ma non si risolverebbe il problema della congestione (81,5%) potenziare l offerta di infrastrutture è difficile perché mancano i fondi (61,5%) e/o mancano gli spazi (57%)

in tal senso operare sulle restrizioni è ritenuto inevitabile Le politiche di contenimento sono ritenute inevitabili (51%) dovranno basarsi su ulteriori restrizioni quali particolari tipologie di veicolo (55%) dovranno basarsi su ulteriori restrizioni quali l accesso a specifiche aree, assi o zone (65%) dovranno basarsi sulle infrastrutture, quali ad es. il parcheggio (54%) Il pay-per-use come il Park-Pricing e l Area Pricing è visto come necessario dal 74% degli intervistati

... far pagare chi inquina di più o usa maggiormente l infrastruttura viene ritenuto accettabile nel breve tempo dall 88% della popolazione. Principi come chi inquina paga o chi usa risorse scarse come parcheggi o infrastrutture deve pagarle sono 6,2% 1,5% 10,8% Inaccettabili per l'opinione pubblica per ancora molto tempo, 5-10 anni 33,8% Potenzialmente accettabili per l'opinione pubblica già dai prossimi 3-5 anni ma a condizioni e con processi graduali Accettabili per una parte crescente e consistente, anche se ancora minoritaria, dell'opinione pubblica 47,7% Già accettabili dall'opinione pubblica anche se con difficoltà Non risponde

E ormai noto il ruolo decisivo della sosta nella mobilità urbana ma per tracciare linee strategiche, oggi, per la nuova, oggi diremmo smart, mobilità urbana italiana del prossimo futuro, non possiamo prescindere dalla conoscenza dello stato dell arte in merito alla realizzazione dei parcheggi, in struttura e non, e alla gestione della sosta tariffata nelle principali città, come veri ed efficaci elementi di regolamentazione della mobilità urbana. L Italia, contrariamente agli altri Paesi europei, con lo sviluppo della motorizzazione privata a partire dagli anni 60 non ha visto un equilibrato sviluppo delle infrastrutture necessarie per garantire la mobilità in modo razionale, o meglio - da noi - questo è avvenuto solo parzialmente. Sia per carenze legislative (che non ne prevedevano o non ne riconoscevano la necessità) sia per mancanza di sensibilità e cultura, che per certi versi permane tuttora, nei confronti di un problema che invece negli altri paesi europei è stato adeguatamente affrontato e risolto fin dagli anni 70.

Il problema della carenza dei posti auto nei parcheggi è stato affrontato ed individuato in modo coerente solo con la legge n. 122 del 1989. La legge aveva infatti lo scopo (!) di liberare le strade dalle auto, almeno parzialmente, per migliorare la circolazione e il ritorno ad un uso comune dello spazio pubblico. Dopo quasi 25 anni dall entrata in funzione della legge però non si può che trarne un misero resoconto; basti dire che le prime importanti realizzazioni di strutture di parcheggio nei centri urbani sono datate dopo la metà degli anni 90 e si sono rallentate e quasi fermate intorno alla metà del primo decennio del nuovo secolo.

Quindi, a fronte delle principali città europee dotate di reti di trasporto pubblico efficienti ed in grado di assorbire il 30-40% della mobilità urbana e di infrastrutture di parcheggio con un numero di posti auto congruo rispetto ai veicoli circolanti, a tutt oggi in Italia risulta ancora evidente, sia in materia di trasporto pubblico locale che di parcheggi a disposizione, uno squilibrio stridente rispetto al numero di veicoli circolanti, soprattutto tenendo conto che l indice di motorizzazione in Italia ci pone al secondo posto in Europa, mentre l offerta delle reti di trasporto pubblico continua, salvo pochi casi, ad assorbire mediamente non più del 20% della mobilità complessiva.

La sosta tariffata su strada, intesa come strumento di regolamentazione della mobilità complementare rispetto ad interventi di limitazione della circolazione nelle aree più congestionate (come le zone a traffico limitato, i divieti di circolazione, le targhe alterne o altro) è stata avviata in alcune città italiane in modo organico e razionale. Ovviamente l efficacia è differente a seconda dell adozione di tariffe, delle modalità di rilascio di permessi più o meno gratuiti per i residenti, di tariffe di abbonamento troppo scontate e quindi inefficaci ai fini della limitazione dei tempi di sosta, ecc. I dati a nostra disposizione rivelano che in Italia il gap rispetto alle altre città europee è stato sostanzialmente superato in alcune delle città più attente. Gli stalli di sosta tariffata sono mediamente proporzionali al numero di veicoli circolanti e alla dimensione delle città, sono mediamente ubicati ed individuati nei centri storici e nelle zone con maggiori fattori di congestione e tutto sommato, possiamo dire di avere, in parte, recuperato e sopperito a carenze sull uso degli spazi di sosta su suolo pubblico presenti ancora negli anni 90.

Per contro invece, in merito alla realizzazione di parcheggi in struttura, sia di iniziativa pubblica che di iniziativa privata, rileviamo ancora gravi carenze ed insufficienze di offerta rispetto alla domanda effettiva e potenziale. Per equilibrare, almeno in parte, la domanda e l offerta in materia di infrastrutture di parcheggio, individuiamo una carenza residua di 650.000 posti auto da realizzare. Siamo quindi notevolmente in ritardo rispetto alle altre città europee: per adeguarci agli standard ormai consolidati di sosta fuori dal sedìme pubblico per dare risposte efficaci al decongestionamento delle zone centrali, alla riqualificazione dei centri urbani, alla ricerca di una mobilità più sostenibile e al contenimento dell inquinamento atmosferico ed acustico nelle aree urbanizzate.

Negli ultimi anni la crisi ha creato una grave situazione Le Amministrazioni pubbliche (le città e il Governo) hanno sempre meno risorse da investire, sia nei parcheggi che nel trasporto pubblico; i Comuni inoltre non possono fare a meno degli introiti della sosta a pagamento su strada per i bisogni ordinari di bilancio e con la crisi gli incassi della sosta cominciano a contrarsi;

Negli ultimi anni la crisi ha creato una grave situazione Smart Parking for Smart Cities I cittadini non riescono a ritenere la sosta a pagamento un equilibratore della mobilità ma ritengono la sosta una gabella anche perché non vedono gli effetti di investimento per le tariffe pagate; vi è inoltre una crescente insofferenza alla istituzione di nuove aree o la creazione di parcheggi in struttura; si moltiplicano i comitati contro la realizzazione dei parcheggi (sia da parte dei residenti delle zone interessate, sia per motivi ecologisti nella logica che i parcheggi attraggono traffico); la crisi ha di fatto limitato, in parte, gli spostamenti ma soprattutto ha reso insofferenti i cittadini al pagamento; le zone blu vengono controllate dagli ausiliari, le altre no e quindi si assiste ad una congestione insopportabile nelle aree di divieto in barba alle comuni regole del vivere civile.

Negli ultimi anni la crisi ha creato una grave situazione Smart Parking for Smart Cities I gestori e costruttori di parcheggi, in autofinanziamento, soprattutto in questo momento di crisi profonda, hanno una serie di ulteriori problemi, che si aggiungono all alto apporto di capitale e alla modesta redditività nel lungo tempo di queste infrastrutture: Da un lato vi è certamente un problema di risorse, il sistema bancario mostra difficoltà a finanziare, necessita di garanzie e valuta con diffidenza ritorni a così lungo termine; Per altri versi vi è un problema di conoscenza: le Amministrazioni locali, infatti, pensano, comunemente, ma erroneamente, che la realizzazione di parcheggi sia un business; la situazione di crisi, con l incertezza della futura occupazione e dei ritorni tariffari rende depressa la fiducia degli investitori; In molti altri casi, poi, si tende ancora a non pensare alla struttura come parte di un sistema. È evidente che, se attorno al parcheggio in struttura si lascia la sosta gratuita in strada, il sistema stenterà a decollare o addirittura non decollerà mai.

Non ultimi, ulteriori ostacoli alla realizzazione di strutture, sono quelli di natura burocratico-amministrativa. Dopo anni per l avvio, per le annose questioni di natura amministrativa, se durante i lavori si incappa malauguratamente in un ritrovamento archeologico, nella battagliera azione di qualche comitato o in uno di quei, purtroppo non isolati, cambi della guardia nel Comune che rimettono in discussione le politiche infrastrutturali precedenti, è assai probabile che i lavori si fermino a tempo indeterminato, a volte per anni. E in alcuni casi, poi, si decida di richiudere il tutto. L incertezza sull esito dell operazione e, soprattutto, sui tempi di realizzazione, allontana gli investitori, soprattutto privati e specialmente in questo momento di crisi. E uno, crediamo, dei principali problemi italiani, in tutti i settori di infrastrutturazione.

In sintesi: questi sono i problemi attuali, ora aggravati dalla profonda crisi economica generale che il nostro settore e le nostre città - già prima in difficoltà ed in ritardo rispetto agli standard europei - si trovano a fronteggiare. Chi meglio degli illustri Assessori alla Mobilità delle principali città italiane, oggi qui presenti, potrà darci importanti indicazioni strategiche e di sviluppo della loro azione amministrativa, della loro vision per la mobilità privata nelle città ed in che modo ritengano si possa colmare questo gap che ci distanzia inesorabilmente dal resto dell Europa.