ISTITUTO COMPRENSIVO GANDHI Via Mannocci, 23 59100 PRATO Scuola dell Infanzia Gandhi Relazione finale Progettazione annuale Sez. ------- Ins. ------------------------ 1
ANNO SCOLASTICO 2014 15 RELAZIONE FINALE PROGETTAZIONE ANNUALE SEZ.------- 1) CAMPI DI ESPERIENZA E TEAM DOCENTI Il sè e l altro Il corpo e il movimento I discorsi e le parole La conoscenza del mondo Linguaggi, creatività, espressione Alternativa alla religione Sostegno Religione 2
2) ORARIO DEI DOCENTI Gli insegnanti sono in servizio per 25 ore settimanali alternandosi secondo le seguenti modalità: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì * 8.30-13.00 11.00-16.30 Religione/Materia alternativa: venerdì dalle ore 9.00 alle ore 10.30. Sono presenti 2 bambini che si avvalgono dell insegnamento della materia alternativa. Dal lunedì al giovedì, dalle ore 11.00 alle ore 13.00 le insegnanti sono sempre in compresenza. * Il venerdì le insegnanti ruotano a settimane alterne: 8.30-13.30 / 11.30/16.30 3) CONTESTO DELLA SEZIONE: DESCRIZIONE QUANTITATIV N. alunni Maschi Femmine Alunni Stranieri Alunni con certificazione Alunni con altre tipologie di B.E.S. 3
4) SITUAZIONE IN USCITA (in riferimento ai dati delle griglie di osservazione in uscita e al Curricolo d Istituto di cui al punto 5) Autonomia ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Comportamento ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Abilità conseguite nei vari Campi d esperienza ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 5) COMPETENZE, CONTENUTI E OBIETTIVI DEI CAMPI DI ESPERIENZA, FASCIA D ETA : 3 ANNI (In riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012) Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE CONTENUTI OBIETTIVI 4
Campo d esperienza: IMMAGINI, SUONI E COLORI TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE CONTENUTI OBIETTIVI Campo d esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE CONTENUTI OBIETTIVI 5
Campo d esperienza: IL CORPO E IL MOVIMENTO TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE CONTENUTI OBIETTIVI 6
Campo d esperienza: I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE CONTENUTI OBIETTIVI MATERIA ALTERNATIVA: FINALITA GENERALI E OBIETTIVI TRASVERSALI Favorire nei bambini atteggiamenti di accoglienza delle diversità da cogliere come ricchezza per ciascuno. Ampliare l orizzonte culturale per accogliere gli altri come amici con i quali poter condividere giochi ed esperienze. Stimolare e ampliare le modalità di comunicazione attraverso molteplici linguaggi. La Scuola dell infanzia rafforza l identità personale, l autonomia e le competenze dei bambini. Essa raggiunge questi obiettivi generali del processo formativo, collocandoli all interno di un progetto di scuola articolato ed unitario, che riconosce, sul piano educativo, la priorità della famiglia e l importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali, istituzionali e culturali. COMPETENZE, CONTENUTI E OBIETTIVI DEI CAMPI DI ESPERIENZA FASCIA D ETA -------------------- Campi d esperienza: tutti 7
COMPETENZE CONTENUTI OBIETTIVI 6) UNITÀ DI APPRENDIMENTO PRODOTTE (riportare sinteticamente il titolo delle Unità prodotte e la durata temporale) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7) METODOLOGIA La metodologia ha riconosciuto come elementi strumentali privilegiati: Gioco: è la risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni nelle dimensioni simbolica, strutturata e cognitiva. Rappresenta uno strumento importante per lo sviluppo del bambino, attraverso il quale egli sperimenta, esprime la propria creatività, acquisisce le prime regole sociali e morali, regola le emozioni e, attraverso il rapporto con gli altri bambini, manifesta bisogni, desideri e sentimenti. Interazione sociale : riconosce varie modalità di relazione (nella coppia, nel piccolo gruppo, nel gruppo più allargato, con o senza l intervento dell insegnante). Rappresenta lo strumento che favorisce la costruzione congiunta e condivisa delle esperienze, lo scambio nella diversità delle opinioni, nella pratica della co-costruzione della conoscenza. Mediazione didattica: implica l uso di strategie e strumenti per promuovere lo sviluppo e l apprendimento nel bambino, l uso di materiali strutturati e non, l uso esperienze e situazioni adeguate in cui l insegnante o gli alunni assumono la funzione di sostegno temporaneo ( scaffolding, tutoring) Didattica laboratoriale: è finalizzata a promuovere l apprendimento come costruzione di conoscenze nel rapporto di integrazione e interazione con l adulto o i suoi pari. Diventa pratica di convivenza per favorire la cooperazione, la condivisione, il raggiungimento di obiettivi comuni. Sfondo istituzionale: l organizzazione strutturata e consapevole del contesto per l approccio alle proposte didattiche è un elemento fondamentale e irrinunciabile perché sostiene e qualifica l intervento, diventando mediatore e facilitatore d apprendimento. Cooperative L.I.M. : l utilizzo della Lim ha indubbi effetti positivi sulla motivazione e sull interesse dei bambini ed è uno stimolo alla partecipazione attiva in un clima positivo e collaborativo. La Lim offre un interattività che favorisce la memorizzazione attraverso la manipolazione dei contenuti, la riflessione e il confronto tra alunni permettendo la costruzione e la condivisione di strategie utili per lo svolgimento delle attività. Il valore indiscutibile della Lim non sta nell uso tecnico dello strumento ma nelle modalità con cui l attività didattica si sviluppa: supera la frontalità e la gerarchia nella comunicazione e favorisce stili di relazione circolare che permettono ai bambini di essere cittadini 8
attivi e non turisti passivi della scuola. Sfondo integratore: è l involucro, il contenitore dei percorsi didattici finalizzati alla costruzione di un contesto condiviso da tutti, capace di ampliare le risorse dell azione educativa. E un sollecitatore di situazioni problematiche, che richiedono formulazione di ipotesi e ricerca di soluzioni; rappresenta inoltre, un facilitatore che agisce attraverso la strutturazione di situazioni motivanti. Problem solving: rappresenta un attività di soluzione di problemi che si traduce in azioni che danno rilievo al fare, alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali Favorisce la ricerca di informazioni: la soluzione di un problema può stare nell informazione che il bambino in quel momento non possiede ma, con l aiuto dell adulto può attivarsi per cercarla e trovarla. Centralità dell alunno: è una strategia metodologica con la quale le insegnanti inizialmente fanno emergere in ogni bambino il piacere della scoperta; non ci sono richieste operative da parte del docente che si limita, in questa fase non strutturata, ad osservare l interesse e il coinvolgimento dei bambini nelle varie attività e ad individuare l inizio del percorso didattico attraverso un aggancio. L aggancio e un intervento dell insegnante che serve per entrare in sintonia con ciò che sta facendo il bambino. Si cerca un rapporto il cui sviluppo ideale è l incontro tra l interesse dell alunno e l intenzionalità dell adulto. Questa situazione si puo chiamare semistrutturata perché l intervento s innesca nell attività dell alunno, pur rispettandola, per espanderla verso altre esperienze che rispondano ai suoi obiettivi. La modalità di gestione di questo rapporto si concretizza in una conduzione per stimoli. Lo stimolo è un invito, una sollecitazione espressa attraverso una richiesta aperta: viene data un indicazione che permette al bambino un margine più o meno ampio di interpretazione personale, quindi di sentirsi adeguato al compito. Il docente, in seguito, propone attività strutturate nelle quali la richiesta è ben definita. Questa situazione ha la caratteristica di riportare sotto il controllo dell adulto tutta l attività del bambino stimolando non solo il piacere del fare e dell eseguire ma anche il piacere dell imparare E questo il nostro obiettivo più grande. 8) VALUTAZIONE Nella Scuola dell Infanzia la valutazione sistematica, contestualizzata intenzionale, si prefigura quale strumento educativo - didattico aperto e flessibile, correlato al processo operativo di insegnamento apprendimento e al raggiungimento dei traguardi di sviluppo delle competenze individuati nelle Indicazioni per il curricolo. Nella prospettiva di valori condivisi dal team docente e di scelte comuni, il processo Valutativo ha avuto come finalità principale la comprensione e l interpretazione dei comportamenti dei bambini, sia nella prospettiva di un continuo confronto e di una collaborazione ampia dei soggetti interessati e coinvolti nel processo di formazione ( educatori, insegnanti, genitori ), sia dei traguardi raggiunti dai bambini in armonia con le finalità educative, in ordine allo sviluppo dell identità, autonomia, competenza e cittadinanza. Sono stati adottati altresì strumenti di osservazione, verifica e documentazione lontano da schematismi rigidi, in coerenza con la dinamicità dello sviluppo del bambino, alle particolarità legate all età, ai bisogni cognitivi, affettivi e- 9
motivi relazionali, alle conquiste e ai processi operativi che il contesto educativo ha sostenuto, valorizzato, favorito. Pertanto, partendo dal presupposto che i livelli raggiunti da ciascun bambino richiedono di essere osservati più che misurati, compresi più che giudicati, il team docente, in ottemperanza alla compilazione del profilo finale per la fascia di età in questione ha fatto riferimento alle seguenti aree di sviluppo: IDENTITA' PERSONALE E SOCIALE AUTONOMIA PERSONALE ED OPERATIVA ABILITA RAGGIUNTE NEI CAMPI DI ESPERIENZA Abilità espressivo - comunicative Abilità logico-matematiche Si riporta di seguito lo schema della griglia utilizzata per la rilevazione finale delle abilità in uscita 9) ATTIVITA' INTEGRATIVE (Commentare brevemente le attività, i progetti, le visite e le uscite in riferimento a quanto riportato nella Progettazione iniziale) PROGETTI ATTUATI VISITE GUIDATE E VIAGGI D ISTRUZIONE EFFETTUATI 10
10) DOCUMENTAZIONE PRODOTTA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11) SICUREZZA Nel corso dell anno sono state effettuate prove di evacuazione mensili senza preavviso. E stato compito dei docenti: Assegnare ai bambini gli incarichi di aprifila e chiudifila, individuando anche le riserve. Individuare modalità di supporto per gli alunni diversamente abili. Esporre alla classe le modalità e le vie di fuga dall edificio scolastico in maniera ordinata e senza panico. 12) RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Durante l anno sono stati svolti colloqui individuali con i genitori a Ottobre e Aprile e tre assemblee collettive per la presentazione dell Offerta Formativa, il monitoraggio e la verifica finale della stessa. Sono state svolte tre riunioni con i rappresentanti di sezione ed è stato organizzatio un laboratorio con i genitori per la realizzazione dei costumi di Carnevale. A Giugno è stata organizzata una lezione di Musicoterapia a porte aperte e la festa di fine anno presso il Circolo Renzo Degl Innocenti di Galciana. 11
Prato, --------------------- Gli insegnanti 12
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