PER IL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ED I SUOI FAMILIARI COSA FARE QUANDO TORNA A CASA?



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Transcript:

PER IL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ED I SUOI FAMILIARI COSA FARE QUANDO TORNA A CASA?

* GRUPPO DI LAVORO ALICE PAVIA Ideazione e Progettazione Giuseppe Micieli Coordinamento Claudia Maggi Testi di Guido Giardini Piera Tosi Anna Cavallini Veronica Tosca Federica Negri Claudia Maggi Davide De Luca Silvia Migliazzi Giusy Zonca Stefania Dossena Silvia Eretti Maria Cristina Casati Giovanna Scanarotti Sandro Re Fabrizio Orlandini Sonia Preti Elisa Meazza Paolo Saviotti Giulietta Siciliano Franco Tassielli Illustrazioni originali Pietro Galletti Stroke Unit, Istituto Neurologico C. Mondino, Pavia UO Riabilitazione Neurologica, Istituto Neurologico C. Mondino - Pavia UO Recupero e Rieducazione Funzionale 2, Neurolesi 2, Fondazione Maugeri - Montescano AO Pavia - UO Recupero e Rieducazione Funzionale - Voghera UO Recupero e Rieducazione Funzionale, Fondazione Maugeri - Pavia Istituto di Cura Beato Matteo - Vigevano Istituto di Cura Città di Pavia - Pavia UO Recupero e Rieducazione Funzionale, Fondazione Maugeri, Mede L Assistenza Domiciliare Integrata AS.S.I., ASL Pavia - Pavia

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO La riabilitazione deve essere effettuata con i pazienti e con i loro familiari piuttosto che ai pazienti. Il paziente con stroke dovrebbe ricevere un adeguato trattamento riabilitativo precoce già nelle prime fasi dell ictus e proseguire, se necessario, la riabilitazione in ambiente ospedaliero fino al raggiungimento degli obiettivi individuati all inizio del processo di cura. L intervento riabilitativo prevede un informazione completa e dettagliata della persona con ictus e dei suoi familiari. Prima di procedere alla dimissione da un programma riabilitativo è necessario valutare lo stato funzionale del paziente, l adeguatezza dell ambiente di vita, l adeguatezza dell aiuto fornito dalla famiglia e dei caregiver (assistenti) e degli aiuti sociali disponibili. Una particolare attenzione deve essere posta agli aspetti psicologici e alle attese del paziente e dei familiari considerando le priorità espresse dagli interessati. La prosecuzione di cure mediche e della riabilitazione dovrebbe essere coordinata da un singolo clinico.a domicilio il responsabile legale dell assistenza è il medico di base. Il paziente e la famiglia devono essere informati e profondamente coinvolti in tutte le decisioni riguardanti la riabilitazione il metodo da seguire, la determinazione degli obiettivi da raggiungere con la cura e le diverse modalità d intervento, nonché la scelta del luogo in cui vivere. La riabilitazione è un esperienza di acquisizione in cui sia il paziente che la sua famiglia sono parte attiva. Il paziente aiutato dai familiari e dai caregiver, deve impegnarsi nella riconquista dell indipendenza e dell autosufficienza. La continuità dei servizi (nel mese successivo alla dimissione) e un buon counselling (informazione e monitoraggio) possono essere necessari per migliorare i risultati. 22

Direttive per la riabilitazione I pazienti con deficit ridotti, scarsa resistenza fisica o che hanno una ridotta capacità di attenzione e di partecipazione sono di solito meglio curati con programmi poco impegnativi adatti a strutture residenziali protette, o da svolgersi al proprio domicilio o in regime di day hospital. Le caratteristiche dell ambiente domestico e la disponibilità degli aiuti sociali possono condizionare la scelta di un programma di riabilitazione domiciliare o comunque exstraospedaliero da parte del paziente. Gli ospedali e le strutture riabilitative forniranno un servizio utile solo se manterranno aggiornate le informazioni sulle risorse disponibili e ne favoriranno l accesso ai pazienti e alle famiglie. Fini della riabilitazione e sviluppo del piano di riabilitazione Questi fini dovrebbero essere realistici nei termini dei livelli correnti d invalidità e di potenziale recupero, e dovrebbero essere reciprocamente accettati dai pazienti, dai familiari e dai fisioterapisti. Valutazione della famiglia e di altri fattori contestuali Il miglior modo di raccogliere informazioni sui fattori sociali, economici e ambientali è quello d intervistare il paziente e la famiglia ascoltando quelle che possono essere le aspettative sulla riabilitazione e le preferenze in merito alla scelta del luogo in cui attuarla. La disponibilità della famiglia o di altre persone (assistenti spesso straniere) coinvolte nella riabilitazione e scelta del programma può essere influenzata dall ambiente domestico, se le caratteristiche strutturali della casa permettono di svolgere la riabilitazione, altrimenti si dovranno compiere altre scelte. 23

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO Quali possono essere i luoghi di riabilitazione alla dimissione da Ospedali per acuti -- in Ospedali di Riabilitazione: trattamenti quotidiani e spazi/ mezzi adeguati -- in Ambulatorio: interventi generalizzati (anche di gruppo) interventi individuali per 2/3 accessi settimanali con questa soluzione si possono eseguire trattamenti vari (ergoterapia, terapia fisica ecc.) ed avere contatti sociali; la disponibilità di mezzi di trasporto è ovviamente essenziale. In alcune città questo servizio viene garantito dagli assessorati ai servizi sociali tramite volontari o obiettori.anche associazioni di volontariato si sono attivate in tal senso. -- Centro Diurno Integrato: struttura in cui il paziente può essere seguito da personale specialistico (medico-fisioterapista-infermiere) trascorrendovi la giornata e facendo rientro al proprio domicilio alla sera. Sono assicurati i pasti, il trasporto da e per il domicilio e animazione. Sono presenti sul territorio nazionale in modo disomogeneo. -- Riabilitazione a domicilio: è di carattere estensivo (quindi non prevede un trattamento quotidiano) e ha un approccio multidisciplinare, per cui i pazienti con persistenti deficit funzionali dovrebbero essere edotti riguardo i nuovi approcci da attuare per i principali compiti di vita quotidiana. I vantaggi dei programmi di cura domiciliare consistono nel fatto che la riabilitazione avviene negli stessi ambienti dove le abilita richieste 24

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO saranno applicate e che molti pazienti opereranno meglio nell ambiente familiare. Gli svantaggi comprendono un aumento del carico di lavoro dei caregiver. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da una combinazione di programmi riabilitativi ambulatoriali e domiciliari. Supporto dei caregiver L ambiente in cui il paziente viveva prima dello stroke, la disponibilità dei familiari o degli amici ad assisterlo devono influire sulle decisioni relative alla riabilitazione. L accertamento dell adeguatezza dell assistenza fornita dai caregiver richiede un giudizio ponderato da parte del medico (in genere quello di base) per definire obiettivi, sia a breve che a lungo termine, realistici. Obiettivi eccessivamente ambiziosi porteranno gli utenti verso il fallimento dei loro propositi e potrebbero determinare un uso improprio della riabilitazione. Le istruzioni ai caregiver devono essere formulate con frasi concrete,brevi,dirette e semplici quindi devono essere comprese. L impatto di ogni episodio di stroke è strettamente individuale per cui ogni persona che ne resta colpita e i suoi familiari devono trovare una soluzione personalizzata. Le istruzioni devono essere personalizzate in base alle residue capacita del paziente. I familiari e altri potenziali caregiver dovrebbero essere addestrati a fondo sugli approcci decisionali e le tecniche d intervento per poter garantire un supporto efficace attraverso counseling e psicoterapia volta a modificare l atteggiamento mentale di base in una persona o i fattori organizzativi o di relazione tra i familiari. Una stretta comunicazione fra terapisti, paziente, familiari e caregiver è essenziale in ogni momento anche per evitare che gli assisten- 25

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO ti si sostituiscano al paziente nell esecuzione dei compiti, invece d incoraggiarlo all autonomia. Le prime settimane dopo il rientro dall ospedale sono spesso difficili per il manifestarsi di nuovi problemi che devono essere affrontati nella loro globalità. Un caregiver sembra poter fornire al paziente un supporto maggiormente adeguato se ne è il coniuge e conosce lo stroke e i suoi esiti permanenti, se non soffre di depressione e se vive in un contesto familiare ben organizzato che garantisca momenti di riposo e di stacco sufficienti. Le famiglie che possiedono buone capacità di adattamento, ampi supporti sociali e una forte solidarietà interna sia a livello affettivo che pratico, normalmente non presentano problemi. Viceversa, schemi familiari con inibizione emotiva e rigidità sulle aspettative relative al comportamento della persona che presenta deficit cognitivi determinano ulteriori e lunghi ricoveri ospedalieri. Le figure chiave del reinserimento psico-sociale dopo l ictus sono quindi nell ordine - paziente-caregiver-medico di medicina generaleservizi sociali. Gli ospedali e le strutture riabilitative dovrebbero essere aggiornati sulla rete dei servizi offerti sul territorio per dare indicazioni mirate e specifiche. Previsione di recupero funzionale dopo l ictus A seconda degli esiti, le persone con ictus possono essere suddivise in tre categorie: 1. pazienti che hanno presentato miglioramenti anche senza l utilizzo di riabilitazione 26

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO 2. pazienti che possono migliorare solo grazie alla riabilitazione 3. pazienti con ridotte possibilità di miglioramento a prescindere dal tipo di riabilitazione Le persone troppo debilitate per partecipare attivamente al programma riabilitativo potrebbero beneficiare di un programma interdisciplinare destinato ad informare la famiglia e a fornire istruzioni sul come assisterlo (1 incontro a settimana) Obiettivi successivi al ritorno a casa La sicurezza e la prevenzione delle cadute, il miglioramento delle condizioni di salute generale, della sessualità la riorganizzazione del tempo libero e delle attività sociali, la guida dell autovettura e il ritorno al lavoro. La prevenzione delle cadute include : 1. esercizi che sviluppano la forza muscolare e il controllo posturale 2. modificazioni della terapia farmacologica 3. attenzione alla selezione all uso degli ausili 4. modificazioni della casa La prevenzione delle cadute è importante ai fini fisici e psicologici. Insegnare ai familiari come rialzarsi da una caduta contribuisce a ridurre l ansia. Ripresa delle attività del tempo libero e creative Dopo il rientro a casa, l interesse verso attività creative può fornire una forte motivazione a riprendere un attivo stile di vita per cui sarà opportuno: 27

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO 1. Valutazione delle attività precedenti 2. Accordi sugli obiettivi a breve e a lungo termine 3. Disamina delle attività con gli attuali livelli funzionali 4. Valutazione dell idoneità degli ausili in uso 5. Sviluppo di strategie per eliminare barriere architettoniche domiciliari 6. Identificazione di nuove attività consone alle abilità funzionali Sessualità I problemi sessuali dovrebbero essere discussi durante la riabilitazione e di nuovo affrontati dopo il rientro, quando il paziente e il partner sono pronti. La diminuzione del desiderio sessuale è un fenomeno comune per cui l uomo può avere difficoltà di erezione e parimenti la donna può accusare problemi simili. L attività sessuale non è controindicata dopo lo stroke, tuttavia i partner devono saper riconoscere e adeguarsi agli effetti dei deficit motori, sensoriali e di attenzione, alla scarsa resistenza fisica, alla modificazione dell immagine corporea e dell autostima. Guida dell autovettura La valutazione della possibilità di guidare l automobile dovrebbe basarsi sul parere della motorizzazione civile. Si consiglia di rinnovare la patente, effettuando la visita in commissione medica, dopo stroke, anche se la patente è ancora valida. In questo modo ci si assicura la copertura assicurativa. Diversamente, in caso di sinistro, si può essere oggetto di forti contestazioni. La compagnia assicuratrice dovrebbe inoltre essere informata sia dello stroke che dell ottenuta autorizzazione a riprendere la guida. 28

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO Ritorno al lavoro I pazienti reduci da stroke che in precedenza lavoravano, se le loro condizioni lo permettono, devono essere incoraggiati a ritornare alle loro occupazioni perché è un aspetto determinante della qualità della vita. Impedimenti alla reintegrazione lavorativa : 1. Mancanza di conoscenze sullo stroke da parte di pazienti, familiari, datori di lavoro. servizi sociali 2. Barriere architettoniche sul posto di lavoro 3. Mancanza di appropriate strutture di riabilitazione professionale 4. Sfiducia e depressione di pazienti e /o familiari La riabilitazione professionale dovrà creare delle competenze indirizzate in modo specifico all attività lavorativa che il paziente dovrà svolgere. Controllo dei progressi I progressi dei pazienti dovrebbero essere monitorati regolarmente durante la riabilitazione, ogni 2 settimane durante il programma meno intensivo svolto a domicilio.e a intervalli regolari per almeno il primo anno. I servizi riabilitativi andrebbero gradualmente ridotti per evitare la sensazione di abbandono e provvedere al contempo ad incoraggiare i pazienti. Particolarmente importante e la valutazione dei risultati conseguiti nell adattamento ambientale e della capacita del caregiver di prestare la sua opera. 29

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO Protesi e ausili Esistono molte attrezzature per incoraggiare il paziente ad una maggiore indipendenza. L utilizzo di un apparecchio non dovrebbe sostituirsi a ragionevoli tentativi d insegnare al paziente metodi per raggiungere obiettivi specifici. Il paziente la famiglia devono essere coinvolti nella scelta degli apparecchi e dovrebbero essere istruiti sul loro corretto utilizzo. ESEMPI DI AUSILI E DI PROTESI Ausili per l alimentazione Maniglie sugli utensili per presa debole o incompleta Coltelli a dondolo per tagliare con una sola mano Tappetini antiscivolo per stabilizzare piatti e bicchieri Piatti con bordo o sottopiatti per raccogliere il cibo caduto Tazze che mantengono il liquido a filo per problemi di deglutizione Ausili per toilette e cura personale Spugne con manico lungo per raggiungere ogni punto del corpo Asciugamani e spugne con manopola per difficoltà di presa Rasoi elettrici con testine adattate, a 90 dall impugnatura Spruzzatore della doccia impugnabile Tappetini antiscivolo per prevenire le cadute Maniglie nella vasca da bagno e nella doccia Ausili per i servizi igienici Sedia comoda vicino al letto, traverse per il letto, pappagallo, padella Sedile del water elevato Maniglie vicino water Ausili per vasca e doccia Sedili da collocare sotto la doccia o nella vasca Carrozzella utilizzabile anche per fare la doccia Sollevatori idraulici per la vasca da bagno 30

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO Ausili per vestirsi Chiusure con velcro Calzature elasticizzate Calzascarpe a manico lungo Ausili per camminare Bastone a t, regolabile in altezza Tripode o quadripode Girello di modelli diversi (con ascellari, articolati, 2 puntali+2 ruote) Tutori per ginocchio, per caviglia Sedie a rotelle e cuscini Sedie a rotelle (con comoda+ruote per interni, con comoda+ruote per esterni, pieghevoli con/senza autospinta) su misura del paziente Cuscini per sedie a rotelle: per prevenire decubiti Ausili per gli spostamenti Sollevatori elettrici o idraulici che possono essere fissi o mobili Cintura ergonomia Ascensori idraulici o montascale Sedie o cuscini a catapulta per pazienti con difficoltà ad alzarsi e sedersi Ausili ricreativi Distributore automatico di carte da gioco Porta carte da gioco Carte da gioco ingrandite Libri su audio-cassette (in città ove è presente l A.D.O.V.,che prepara questo materiale per non-vedenti esistono delle videoteche) Ausili per nuotare Ausili per pescare (briglie,reggicanna) Attrezzi da giardinaggio con maniglie 31

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO Altri ausili di uso frequente Sacchetti raccolta urine Sacchetti per stomie Pannoloni Traverse monouso Materiale per medicazione avanzate Cateteri vescicali interni ed esterni Cateteri monouso PER LA FORNITURA DI QUESTI PRODOTTI NECESSITANO: -- domanda invalidità -- invalidità accertata alcune ASL forniscono, previa documentazione sanitaria, per patologie specifiche, anche in -- assenza d invalidità, ausili per un anno Indi valutazione di suddetta documentazione da parte di un neurologo e/o urologo per la prima fornitura. Successivamente si consegnano tutti i referti al Distretto Sanitario di appartenenza per la fornitura diretta che avverrà nello stesso Distretto o a domicilio. 32

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO PROTESI Il paziente che necessita delle protesi di seguito riportate Letto ortopedico (escluso materasso) Materassino/cuscino antidecubito Poltrone comoda Carrozzine pieghevoli Deambulatori (girelli) Sollevatori Protesi arto HA DIRITTO ALL EROGAZIONE su richiesta del medico di base o del medico responsabile di unità operativa di struttura sanitaria accreditata, pubblica o privata, se ricoverato nel momento in cui: -- ha presentato la sola domanda d invalidità: alcune ASL forniscono ausili di accompagnamento riferendosi alla patologia (letto- materasso antidecubito-comoda) -- invalidità accertata superiore al 33 % -- invalidi civili di guerra -- sordomuti non vedenti -- per gli invalidi del lavoro l erogazione è a carico dell INAIL; per cui dovranno essere seguite le specifiche indicazioni e modalità stabilite da codesto Istituto L erogazione a carico del SSN prevede 1. la prescrizione -- è redatta da medico specialistica, dipendente o convenzionato, competente per specialità -- nella prescrizione sarà precisata la diagnosi circostanziata, indicazione dell ausilio, adattamenti necessari 33

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO 2. l autorizzazione -- è rilasciata dalla sola ASL di residenza -- entro 20 giorni dalla richiesta -- qualora gli ausili sono prescritti da ASL diversa, tale suggerimento deve essere inviato all ASL di residenza che rilascia l autorizzazione tempestivamente, anche tramite fax. In caso di silenzio, trascorso tale termine l autorizzazione alla prima fornitura si intende concessa 3. la fornitura -- avviene entro termini definiti,specifici per categoria di dispositivo protesico, dall acquisizione dell autorizzazione da per cui si va da un minimo di 20 gg ad un massimo di 90 gg lavorativi -- i fornitori sono tenuti a corredare i prodotti delle istruzioni previste dalla normativa vigente, comprensive di dettagliate informazioni sulla manutenzione e sull uso, anche a mezzo di indicazioni scritte 4. il collaudo Accerta la congruenza clinica e la rispondenza del dispositivo ai termini dell autorizzazione è effettuato entro 20 gg dalla data della consegna dallo specialista prescrittore se all atto del collaudo il dispositivo non risulti rispondente il fornitore è tenuto ad apportare le opportune variazioni collaudo viene effettuato presso -- la struttura di ricovero -- in ambulatorio -- a domicilio per pz non trasportabili 34

L ASSISTENZA RIABILITATIVA A DOMICILIO Tempi minimi di rinnovo L ASL non autorizza la fornitura di nuovi dispositivi protesici, per assistiti di età superiore ai 18 a, se non è trascorso un tempo minimo, specifico per tipo di protesi Es. Carrozzina pieghevole: Poltrona comoda: Letto: Materasso: 5 anni 6 anni 8 anni 5 anni I tempi minimi di rinnovo possono essere abbreviati solo sulla base di una dettagliata relazione del medico prescrittore. In caso di smarrimento o rottura, ove non sussista convenienza alla riparazione, ovvero di non perfetta funzionalità del presidio, l ASL può autorizzare per una sola volta la fornitura di un ausilio protesico. Alla scadenza del tempo minimo il rinnovo della fornitura è comunque subordinato alla verifica d idoneità e convenienza alla sostituzione e /o riparazione per i dispositivi forniti ai minori di 18 anni non si applicano i tempi minimi di rinnovo. L ASL può autorizzare la fornitura di un dispositivo protesico di riserva, rispetto al primo definitivo, in favore di soggetti con amputazioni di arti superiori o inferiori per soggetti con gravi difficoltà di deambulazione, l ASL è tenuta ad assicurare la tempestiva sostituzione dei dispositivi temporaneamente non utilizzabili. 35

L ASSISTENZA ALLA PERSONA ALLETTATA La persona con importanti deficit di forza ad una parte del corpo o con totale assenza di movimenti al braccio e alla gamba dallo stesso lato necessita di assistenza soprattutto per prevenire le eventuali complicanze che derivano dalla possibile prolungata immobilità. Sono quindi fondamentali gli interventi che vengono esposti di seguito, dedicati alla persona allettata. L igiene La pelle serve al corpo umano per fornire protezione agli organi interni da eventuali germi, ma anche a liberare l organismo dalle scorie attraverso il sudore; fornisce il senso del tatto e regola la temperatura corporea. E fondamentale quindi mantenerla pulita ed asciutta per fare in modo che continui a rimanere sana. Nel caso di una persona colpita da ictus può essere necessario l intervento di una o più persone per provvedere alla sua igiene. Se la persona è sulla sedia a rotelle, è opportuno accompagnarla in bagno e posizionarla davanti al lavandino; nel caso in cui la stanza da bagno sia troppo piccola, posizionare la persona di fronte a un tavolo su cui verrà sistemato un catino con dell acqua mettendole a disposizione una manopola o una spugna e del sapone liquido per permetterle di provvedere da sola alla pulizia del viso e della parte superiore del corpo, aiutandola per le zone che non riesce a raggiungere. Nel caso in cui la persona non sia in grado di svolgere, anche aiutato, l igiene intima nella stanza da bagno, sarà necessario eseguire il bidet a letto. 36

Preparare su un ripiano adiacente il letto tutto il necessario (brocca con acqua e sapone, garze o spugna - diversa da quella utilizzata per il viso salvietta, biancheria intima pulita) quindi far assumere alla persona la posizione ginecologica (a). In posizione supina, far piegare le gambe alla persona in modo tale che la pianta dei piedi appoggi sul letto (aiutare la persona per quanto riguarda l arto plegico, eventualmente mantenendo l arto in posizione con l aiuto della propria mano), quindi far sollevare il sedere e posizionare la padella (b). L igiene si esegue versando l acqua dalla brocca con una mano e effettuando la pulizia con l altra, partendo dalla zona pubica e procedendo verso il perineo. a b fig.16 37

L ASSISTENZA ALLA PERSONA ALLETTATA Se la persona è completamente dipendente sarà necessario eseguire l igiene a letto. Posizionare tutto l occorrente: due manopole o spugne, una per il viso e una per le parti intime, sapone neutro o di Marsiglia, asciugamani: uno per il viso e uno per la zona genitale, biancheria di ricambio, padella, brocca e catino con acqua tiepida, ed eventualmente, pannoloni, cerate e/o salvaletto monouso. Scoprire la persona fino alla cintola e spogliarla. Procedere quindi all igiene del viso, del torace e delle braccia, ponendo particolare attenzione alla zona sottoascellare, sottomammaria e ombelicale, soprattutto nelle persone obese. Procedere in modo da lavare, sciacquare ed asciugare. Far ruotare la persona sul fianco e procedere al lavaggio del dorso e della regione lombosacrale. Far indossare alla persona la maglietta intima. Scoprire completamente la persona ed eseguire il lavaggio degli arti inferiori, quindi procedere all igiene intima. Se possibile utilizzare la tecnica del bidè a letto; nel caso in cui non sia possibile posizionare la padella, procede all igiene intima utilizzando una spugna o manopola non troppo imbevuta d acqua. Procedere al cambio della biancheria del letto: scalzare le lenzuola e sostituirle facendo ruotare il paziente prima su un lato e poi sull altro. Per quanto riguarda l igiene del cavo orale è importante che venga effettuata dopo ogni pasto. Se la persona è in grado far lavare i denti con spazzolino e dentifricio; in alternativa eseguire sciacqui con un colluttorio. Nel caso in cui la persona non sia in grado provvedere all igiene orale con garze imbevute di acqua e colluttorio: fasciarsi il dito indice e medio con una garza imbevuta di acqua e colluttorio e procedere alla pulizia di lingua, palato, pareti bucali e denti. E importante rimuovere ed eseguire la pulizia quotidiana della dentiera. Una corretta igiene del cavo orale permette di conservare integre la mucosa orale e la lingua, evitando l insorgere di afte e infezioni. 38

L ASSISTENZA ALLA PERSONA ALLETTATA E necessario aiutare la persona o sostituirsi ad essa nella cura delle mani e delle unghie in modo tale da mantenerle pulite. Per quanto riguarda il taglio delle unghie si consiglia di mettere a bagno le mani in acqua saponata e di procedere al taglio utilizzando un tronchesino. Per la pulizia delle unghie si può utilizzare l apposito spazzolino. L abbigliamento Si consiglia, per le persone allettate o che rimangono a casa, l uso di capi in cotone comodi ed allacciati anteriormente. Infilare per prima la manica dall arto plegico e poi quella dall arto sano; per svestirsi procedere con la manovra contraria: prima l arto sano poi quello plegico. Le calzature si devono indossare quando la persona è seduta a letto; devono essere in pelle e con suola antisdrucciolo. Sono sconsigliate le pantofole. L eliminazione urinaria e fecale E importante che la persona urini più volte al giorno e che si scarichi con regolarità. Se la persona avverte lo stimolo accompagnarla in bagno quando lo desidera o, se questo non è possibile, posizionarla sulla comoda. Se la persona è allettata posizionare la padella (come per il bidet a letto) o il pappagallo. Nel caso della defecazione andrà utilizzata la padella sia per uomo sia per donna. Raramente si presenta incontinenza fecale mentre è frequente l incontinenza urinaria. Per la donna si utilizza il pannolone, mentre per l uomo si può utilizzare anche il dispositivo a condom. Esistono diverse taglie di pannoloni che variano in base al peso. 39

L ASSISTENZA ALLA PERSONA ALLETTATA Devono essere controllati ogni 2 ore e cambiati se bagnati. Per eseguire questa operazione far assumere alla persona la posizione ginecologica, eventualmente mantenendo l arto plegico in posizione con la propria gamba e sostituire il presidio (fig.17); in alternativa è possibile far ruotare la persona sul fianco ed effettuare la stessa manovra. fig.17 Il dispositivo a condom è fatto come un preservativo cui viene attaccata una cannuccia con un sacchetto raccogli urine; va quindi posizionato dopo aver eseguito un accurata igiene intima. Assicurare il condom alla cute tramite l apposita striscia adesiva e connetterlo alla sacca. E consigliabile utilizzare questo dispositivo solo durante la notte in quanto non deve rimanere in sede per più di 8-12 ore; in alternativa si suggerisce l utilizzo del pannolone. Se la persona è portatrice di catetere vescicale si deve porre maggior attenzione nell esecuzione dell igiene intima da effettuare almeno due volte al giorno con acqua; il tubo di connessione deve poggiare sopra l arto inferiore per evitare la formazione delle piaghe da decubito, il sacchetto raccogli urine deve essere a caduta. A secon- 40

L ASSISTENZA ALLA PERSONA ALLETTATA da del tipo di catetere consultare il medico di base o l infermiere professionale domiciliare per la sostituzione. Se la persona è stitica può essere necessaria la somministrazione di tisane o farmaci lassativi o l effettuazione di un clistere evacuativo, dopo consulto medico. La stipsi non deve durare per più di tre giorni. Prevenzione delle piaghe da decubito La prevenzione delle piaghe da decubito si basa su una corretta alimentazione, con un apporto equilibrato di proteine, zuccheri e grassi; su un adeguata igiene, soprattutto nella zona genito-peritoneale per evitare fenomeni di macerazione e/o abrasione; sulla prevenzione della compressione di zone quali scapole, osso sacro, talloni, notoriamente più a rischio di sviluppare piaghe. Si consiglia l utilizzo degli appositi ausili (materassino, archetto ). Fondamentale è d altronde praticare regolari cambi posturali. La nutrizione Una corretta alimentazione è la base necessaria ad evitare l insorgenza di complicanze quali le piaghe da decubito, ma anche di malattie concomitanti che possono peggiorare lo stato di salute della persona già colpita da ictus. E utile quindi seguire un alimentazione equilibrata povera di grassi e, nel caso di diabete, anche di zuccheri. Altrettanto importante è l idratazione: si consiglia di bere almeno 1 litro d acqua; se la persona non è in grado di bere da sola, farle bere almeno 5 bicchieri d acqua nell arco della giornata. Nel caso in cui la persona presenti disfagia, cioè un difetto del transito del cibo dalla bocca allo stomaco,si consiglia di mantenere una 41

L ASSISTENZA ALLA PERSONA ALLETTATA posizione seduta o semiseduta per l alimentazione; la consistenza del cibo deve essere semisolida e omogenea; è utile chiedere alla persona di trattenere il respiro prima della deglutizione e di concluderla con un colpo di tosse per facilitare i meccanismi di difesa delle vie aeree. Nutrizione enterale e parenterale La nutrizione parenterale è una tecnica di nutrizione che prevede l infusione attraverso un catetere venoso di sostanze nutritive direttamente nel circolo sanguigno. E quindi necessario mantenere sempre ben detersa la sede di inserzione del catetere e far in modiche questo tipo di terapia venga gestita da un medico o un infermiere competenti. La nutrizione enterale è una tecnica di alimentazione che si avvale dell utilizzo di sonde tramite le quali il cibo in forma liquida o semiliquida arriva direttamente allo stomaco. Le sonde possono raggiungere lo stomaco attraverso il naso- si tratta in questo caso di sondino nasogastrico (SNG) - oppure attraverso un foro nella cute arrivano direttamente in sede - gastrostomia percutanea (PEG). La terapia La persona colpita da ictus dovrà seguire anche a domicilio una terapia antipertensiva: è importante che dosi e orari di somministrazione vengano stabiliti dal medico e che non vengano variate per nessun motivo tranne che dal medico stesso. Per quanto riguarda la terapia anticoagulante può essere necessario effettuare iniezioni sottocutanee: tali iniezioni possono essere effettuate anche dalla persona stessa o se non è in grado da un familiare: 42