9_REGOLAMENTO DELLA VALUTAZIONE Il presente documento è articolato in due sezioni: Norme vigenti per la valutazione degli alunni nella scuola del primo ciclo Documento elaborato dal collegio docenti in riferimento alla normativa 2008/09 relativa alla valutazione 1)NORME VIGENTI PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO a) Dallo schema di regolamento, dalla circolare n 10 del 23 gennaio 2009 e dal D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009 (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decretolegge 1 settembre 2008, n.137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169) Si sottolinea innanzi tutto che: 1
La Legge di conversione 30 ottobre 2008 n 169 ha apportato modifiche alla valutazione del comportamento e degli apprendimenti (art. 3) introducendo nella scuola primaria l espressione della valutazione degli apprendimenti degli alunni con voto in decimi e confermando la valutazione del comportamento con giudizio (sintetico o analitico secondo l autonoma scelta delle scuole). Appartiene alle scuole e ai docenti, nell esercizio dell autonomia scolastica, la scelta delle modalità per la valutazione in itinere e per la predisposizione del documento di valutazione con l obbligo di rispettare tre elementi fondamentali derivanti dalle norme generali del sistema di istruzione nazionale: 1. la valutazione degli apprendimenti relativi alle discipline previste dai piani di studio; 2. la valutazione del comportamento dell alunno; 3. l espressione delle valutazioni, periodiche e finali, con voti in decimi per ciascuna disciplina. 2
b) DAL REGOLAMENTO (D.P.R. n 122 del 22 giugno 2009) Finalità e caratteri della valutazione E espressione dell autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale e dell autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva. Ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. Concorre al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi previsti dal P.O.F. VALUTAZIONE Al termine della scuola secondaria di primo grado, certifica le competenze acquisite ed i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del P.O.F. I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all obbligo d istruzione, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una informazione tempestiva circa il processo di apprendimento e la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di riservatezza. c) VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA La valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni nella scuola primaria viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe, mediante 3
l attribuzione di voti numerici espressi in decimi, riportati in lettere nei documenti di valutazione e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall alunno. I docenti possono comunque autonomamente prevedere che i voti in decimi siano accompagnati anche da giudizi sintetici o analitici. Possono altresì fare riferimento ad eventuali indicatori di apprendimento. La valutazione del comportamento dell alunno viene espressa dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione. Relativamente alla valutazione finale, si dispone che nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all unanimità, possono non ammettere l alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. Tale procedura valutativa viene attuata per ogni passaggio alla classe successiva. Nel caso in cui l ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi d apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione ed a trasmettere quest ultimo alla famiglia. I soggetti preposti alla valutazione periodica e finale degli alunni sono esclusivamente i docenti della classe titolari degli insegnamenti della discipline comprese nei piano di studio nazionali. Il consiglio di interclasse non svolge ruoli valutativi dell alunno. I docenti di sostegno, in quanto contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, oltre a quelli per i quali svolgono attività di sostegno. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l ampliamento e il potenziamento dell offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati della attività alternative all insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. La valutazione dell insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dalle specifiche norme vigenti in materia ed è comunque espressa senza attribuzione di voto numerico. I docenti incaricati dell insegnamento della religione cattolica partecipano 4
alla valutazione periodica e finale limitatamente agli alunni che si avvalgono dell insegnamento in oggetto. d) VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La valutazione, periodica e finale, è effettuata dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico, con deliberazione assunta, ove necessario, a maggioranza. Riguarda apprendimenti e comportamento e prevede per entrambi l attribuzione di voti numerici espressi in decimi. Per procedere alla valutazione finale è richiesta la frequenza dell alunno di almeno i tre quarti dell orario annuale, salvo casi eccezionali deliberati dal collegio docenti. Relativamente alla valutazione finale, sono ammessi alla classe successiva, gli alunni che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. È possibile per le scuole (Nota prot. n 6051 dell 8 giugno 2009 del MIUR), con scelta autonoma e a maggioranza, ammettere alla classe successiva anche in presenza di carenze formative. In tal caso la scuola dovrà provvedere ad inserire una specifica nota nel documento di valutazione da trasmettere alla famiglia dell alunno e programmare gli interventi didattici e formativi opportuni per il recupero di tali carenze, sin dalla fase di avvio del successivo anno scolastico. La valutazione del comportamento espressa in decimi concorre, come il voto delle altre discipline, alla determinazione della media complessiva dei voti. Con apposito decreto del MIUR sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi. I docenti di sostegno, in quanto contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, oltre a quelli per i quali svolgono attività di sostegno. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l ampliamento e il potenziamento dell offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati della attività alternative all insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. e) ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DELL ISTRUZIONE 5
L ammissione all esame di Stato è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell anno scolastico, nei confronti dell alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l attribuzione di un unico voto e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Tale giudizio di idoneità, è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall allievo nella scuola secondaria di primo grado. Alla valutazione conclusiva dell esame concorre l esito della prova scritta nazionale. I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (INVALSI). All esito dell esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali ivi compresa la prova INVALSI e il giudizio d idoneità. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all unanimità. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all albo della scuola. 6
2) DOCUMENTO DEL COLLEGIO DOCENTI DELL ISTITUTO DEL 18 GENNAIO 2013 PREMESSO CHE LA VALUTAZIONE E UN PROCESSO CHE ACCOMPAGNA, REGOLA, E SOSTIENE L APPRENDIMENTO E L INSEGNAMENTO, SI DELINEANO FUNZIONI, MODALITA, CRITERI E TEMPI a) Le funzioni della valutazione Valutare nella scuola è individuazione e ricerca di ciò che ha valore (negli apprendimenti, negli insegnamenti, nell istituzione) per la formazione della persona. Sono molteplici le funzioni della valutazione, ma senza dubbio quella più pertinente alla scuola d oggi è la funzione regolativa: si valuta per regolare i percorsi, i curricoli, gli apprendimenti, le azioni e le decisioni didattiche; in breve, si valuta per migliorare continuamente l offerta formativa della scuola e non solo per controllare il suo funzionamento. Miglioramento e controllo sono azioni complementari, a supporto reciproco. Valutazione interna o esterna? Il miglioramento deriva da una valutazione soprattutto interna (una sorta di autocontrollo riflessivo degli stessi allievi e insegnanti), mentre il controllo richiede una valutazione soprattutto esterna (poiché un buon controllo presuppone distacco e neutralità). Per questo, pur enfatizzando lo scopo di miglioramento, la valutazione non può dimenticare la funzione di controllo. Va cercata un utile integrazione: il solo controllo esterno è esercizio di potere che crea dipendenza (non autonomia ma sudditanza); la sola valutazione interna rischia di ridursi a sterile circolo autoreferenziale, rannicchiato in se stesso (non autonomia ma autarchia). Il circolo virtuoso per un cambiamento efficace è garantito da un processo valutativo integrato, insieme interno ed esterno, necessario per regolare i raccordi tra i progetti formativi e le loro implementazioni nelle situazioni reali, tra le procedure e i processi, per perfezionare in itinere la direzione del senso formativo. b) Le modalità valutative e i tempi La valutazione si rappresenta concretamente come un sistema di attività, tecniche e strategie che accompagnano tutto il percorso formativo (la valutazione non si fa solo alla fine, ma comincia con l analisi dei bisogni, del contesto, della situazione iniziale). Le tecniche valutative comprendono l osservazione sistematica (per riscontrare lo stato delle conoscenze, capacità, abilità, competenze, procedure,...) e l osservazione esperienziale (per l analisi dei comportamenti, atteggiamenti, stili, climi, processi...), la rilevazione dei dati (per misurare risposte, risultati, prodotti,...), la verifica delle ipotesi e del raggiungimento degli obiettivi. Ma la valutazione non si identifica e non si esaurisce con l applicazione di alcune tecniche siano esse misurative (come le prove di verifica, i test, gli esercizi), che descrittive e narrative (come i colloqui e le interrogazioni orali, gli elaborati e le produzioni personali, le dimostrazioni di procedure e le discussioni, ecc.). Gli strumenti e le tecniche valutative, sia di impronta qualitativa che quantitativa, vanno usati e dosati in modo equilibrato; se si utilizza sempre e soltanto uno specifico strumento o una particolare tipologia comunicativo-valutativa, il potenziale del soggetto sarà malamente 7
interpretato (c è chi riesce meglio nella produzione orale e chi nella produzione manuale, chi nelle prove a risposta aperta e chi nelle prove a risposta chiusa). Le attività di valutazione, pertanto, saranno dosate, calibrate, centrate su quei nodi concettuali (competenze, conoscenze, principi, teorie, modelli) e su quei legami (processi, procedure, relazioni) che si considerano cruciali per lo sviluppo e significativamente rappresentativi. Soltanto l equilibrio valutativo garantisce processi di insegnamento efficaci e processi di apprendimento autonomi. c) I criteri di valutazione SIGNIFICATIVITA delle prestazioni richieste agli alunni rispetto ai traguardi d apprendimento Attenzione ai PROCESSI, non solo alle prestazioni FORMATIVITA, cioè finalizzare agli apprendimenti allo sviluppo integrale della persona RESPONSABILITÀ e partecipazione dello studente Sottolineatura degli ASPETTI POSITIVI su cui puntare MULTIDIMENSIONALITA delle fonti e dei dati, nonché delle prospettive di lettura DINAMICITA nell accompagnare il processo di insegnamento/apprendimento, superando la staticità di alcune rilevazioni. Il valutatore dovrà puntare alla trasparenza, equità ed omogeneità cioè condivisione della valutazione istituita, rimanendo comunque sempre consapevole dell ingerenza dei fattori umani, soggettivi e personali, che naturalmente si interpongono nei processi formativi: questa consapevolezza arricchisce tanto la valutazione quanto l azione formativa. La scuola dell autonomia comporta una valutazione plurale e condivisa, non individualistica. Nelle modalità di operare dei docenti trovano ampio spazio azioni in team, in gruppi di lavoro, in dipartimenti per aree disciplinari e per progetti trasversali. Tali azioni comprendono attività di progettazione, di pianificazione, di produzione dei materiali, di gestione dei gruppi di studenti, ed anche di valutazione. Osservare qualcosa da più punti di vista significa abbracciarla, prenderla dentro, comprenderla meglio. Valutare qualcosa da più punti di vista significa condividere significati e valori, ad un livello di profondità irraggiungibile da un singolo valutatore. Nell assegnazione del voto sintetico i docenti considereranno i seguenti criteri: Padronanza raggiunta rispetto agli obiettivi Impegno manifestato in termini di personale partecipazione, costanza nell applicazione Progresso conseguito rispetto alla situazione di partenza Impiego pieno o parziale delle potenzialità personali Organizzazione del lavoro (autonomia e metodo di studio) Disponibilità ad apprendere In questa valutazione periodica trovano spazio la complessità del processo valutativo e il riconoscimento all alunno dell integralità di un impegno che non può essere ridotto alla singola prestazione, offrendo al contempo importanti feed-back di carattere educativo. 8
Per la formulazione del giudizio/voto relativo al comportamento si considereranno in particolare i seguenti criteri: Rispetto delle persone, degli ambienti e delle strutture Rispetto delle regole Interesse e partecipazione attiva alla vita della classe e alle attività scolastiche Disponibilità ad apprendere Relazioni positive Costanza nell impegno SI ALLEGA LA TABELLA DETTAGLIATA CONDIVISA A LIVELLO DI DISTRETTO GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO FREQUENZA INTERESSE E SOCIALIZZAZIONE RISPETTO delle GIUDIZIO (per le VOT PARTECIPAZIONE REGOLE Primarie) O Regolare Interesse costante Eccellente Pieno rispetto e curioso. socializzazione; dell ambiente Partecipazione interazione attiva scolastico e del propositiva alle e costruttiva. Regolamento ESEMPLARE 10 lezioni. Responsabile Pieno rispetto di d Istituto. ed sé e degli altri; autodisciplinato consapevole nel lavoro accettazione delle scolastico diversità. Regolare Vivo interesse ed Ottima Buono rispetto attiva socializzazione, dell ambiente partecipazione ruolo scolastico e del alle lezioni. collaborativo nel Regolamento RESPONSABILE 9 Costante gruppo classe. d Istituto. adempimento dei Pieno rispetto di lavori scolastici. sé e degli altri; consapevole accettazione delle diversità. Abbastanza Essenziale Buona Discreto rispetto regolare; qualche attenzione e socializzazione, dell ambiente ritardo nelle sufficiente partecipazione scolastico e del giustificazioni partecipazione alle dinamiche del Regolamento BUONO 8 alle attività gruppo classe. d Istituto. scolastiche. Discreto rispetto 9
Non regolare; ed assenze non sempre giustificati con regolarità. Abbastanza regolare nello svolgimento del lavoro. sempre Interesse e ritardi partecipazione discontinui. Irregolare svolgimento del lavoro scolastico. Molto irregolare; ripetute omissioni e mancanze nelle giustificazioni. alle Assenze frequenti, tali da limitare in modo rilevante il rendimento scolastico Scarso interesse e poca partecipazione scolastiche. Irregolare svolgimento attività del lavoro scolastico. Disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche. Negligenza abituale. di sé e degli altri. Comportamento non sempre corretto e poco collaborativo. Comportamento scorretto e non collaborativo. Comportamento scorretto verso gli altri. Funzione negativa nel gruppo classe. Frequente disturbo delle lezioni. Frequente inosservanza del Regolamento d Istituto, con eventuali provvedimenti disciplinari. Frequente disturbo delle lezioni. Frequente inosservanza del Regolamento, sanzionata da provvedimenti disciplinari. Frequente violazione dei regolamenti con ammonizioni verbali e/o scritte e sanzioni che prevedano l allontanamento dalla scuola per un periodo superiore ai 15 gg. o che, successivamente all irrogazione delle sanzioni disciplinari con allontanamento dalla scuola per un periodo inferiore ai 15 gg., non DISCRETO 7 SUFFICIENTE 6 ///////////////// 5 10
abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel percorso di crescita. d) I soggetti I partecipanti al sistema sono soggetti e non oggetti di valutazione per specifici motivi formativi. Tutti sono agenti e attori del proprio sviluppo e di quello dell intero sistema, della propria formazione e della trasformazione complessiva. Lo studente deve sentirsi protagonista dei percorsi di apprendimento in cui si trova immerso. L insegnante deve sentirsi responsabile dell organizzazione e della gestione dei percorsi didattici. Per tutti, sentirsi protagonista significa sentirsi ecologicamente bene a scuola come a casa propria. L allievo apprende davvero quando è consapevole di ciò che ha imparato, del perché lo ha imparato, a che cosa gli serve e a che cosa gli potrà servire quello che ha imparato. Il processo iterativo dell azione-riflessione promuove lo sviluppo metacognitivo: la valutazione, da controllo esterno, diventa elemento di maturazione verso l acquisizione di padronanze e di competenze a garanzia dell autonomia delle persone e dell istituzione formativa. Sia per l allievo che per la scuola, l autonomia nasce dalla capacità di autovalutarsi. In questo senso i docenti del consiglio di classe: informano gli alunni circa le competenze e gli obiettivi di apprendimento attesi all inizio delle unità di apprendimento informano anticipatamente gli alunni circa gli obiettivi di apprendimento oggetto di verifica, i criteri per la valutazione degli esiti informano gli alunni circa i risultati delle prove e riservano tempi dedicati per una riflessione individuale o collegiale. Il progetto didattico, quello messo a punto dagli insegnanti, accompagna l allievo nel percorso verso la sua autonomia, che è consapevolezza di sé, autostima, responsabilità, capacità di pensare con la propria testa, di discernere e di scegliere, di sostenere le proprie idee e di argomentarle. È il cammino verso l autovalutazione. 11