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Agen Parl Torino: Una su cinque per diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione Salute & Benessere 7 mins ago media hanno intorno ai 25 anni, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma». (AGENPARL)- Torino 03 nov 2015 «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età in

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Italia Salute Infertilità, una donna su cinque fa ricorso all'ovodonazione Quando è necessario il ricorso a donatrici di ovuli Dove non arrivano le tecniche di procreazione assistita c'è l'ovodonazione. Si tratta di una specie di ultima spiaggia, come spiega Cesare Taccani, specialista in Medicina della riproduzione del Centro ProCrea di Lugano: «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner». Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di... (Torna alla 1 pagina..)(2 pagina) programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età - in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche». Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma». Leggi altre informazioni Arturo Bandini infertilità; Medico: Prof. Francesco Sesti l'ovulazione risente molto di tutte le sit anche di diete molto rigide, comunque infertilità; Medico: Prof. Francesco Sesti Salve, una ventina di giorni fa io e mia recati da un nuovo ginecologo per vede INTOLLERANZA ALIMENTAR INFERTILITà; Medico: Dott.ssa Stefania Ross WWW.OKMEDICINA.IT Utile in questi casi è la consulenza di u allergologo, che potrà eseguire dei [... STRUMENTI E RISO LINK UTILI: SITI SCELTI DA VO VISIONA RISPOSTE AI SINT SOCCORSO DOSSIER MEDICI LIST ELENCO OSPEDALI ECCELLENZA CLINICHE PE LIBRI ASSICURAZIONI TER ANTIFUMO ESENZIONE TICK SPECIALISTI Tutti i TEST di ItaliaS Nei prel sessual bisogna tralascia Che cos VOTA Tutti i SONDAGGI di Ita

Le Ultime Notizie Fecondazione: una donna su 5 ricorre all'ovodonazione Home (/) / Notizie Milano (/notizie-locali/milano) / AGI Milano (/fonte/agi-milano) (AGI) - Lugano, 3 nov. - Tra le pazienti con problemi di fertilita', almeno una donna su 5 che vuole diventare mamma deve ricorrere all'ovodonazione, ovvero ha bisogno di ovuli donati da un'altra donna e fecondati con il seme del proprio partner. E' questo quanto stimato dal centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. "Il programma di ovodonazione - ha spiegato Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro - deve essere avviato solamente dopo aver... la provenienza: AGI Milano (http://www.agi.it/salute/notizie

Grande Giove

Buongiorno Alghero Infertilità femminile: non mancano le soluzioni «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età - in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma». ProCrea - Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare (www.procrealab.ch), ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell infertilità con tecniche d avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini, 8. www.procrea.ch.

Agi Fecondazione: una donna su 5 ricorre all'ovodonazione 14:09 03 NOV 2015 (AGI) - Lugano, 3 nov. - Tra le pazienti con problemi di fertilita', almeno una donna su 5 che vuole diventare mamma deve ricorrere all'ovodonazione, ovvero ha bisogno di ovuli donati da un'altra donna e fecondati con il seme del proprio partner. E' questo quanto stimato dal centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. "Il programma di ovodonazione - ha spiegato Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro - deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l'ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall'asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie". Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata, secondo i medici, e' bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice. Non certo ultimo, "nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, e' bene che si faccia un riflessione sull'opportunita' o meno di affrontare un percorso con l'ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia", ha aggiunto Taccani. In quest'ottica, ha precisato lo specialista di ProCrea, "occorre tenere presente che in eta' avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilita' di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo puo' dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie".

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Gravidanza Online Donne infertili, una su cinque per diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione È ormai evidente come siano molte e di!erenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto di!erenti. L'ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un "glio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner, spiega Cesare Taccani, specialista in Medicina della riproduzione a Lugano (Svizzera). Non è però un passaggio semplice e automatico: Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver e!ettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce "siologica oppure di menopausa chirurgica, ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie, a!erma il dott. Taccani. Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne a!ette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice. Non certo ultimo, nei casi in cui la donna sia a!etta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un ri#essione sull'opportunità o meno di a!rontare un percorso con l'ovodonazione per evitare il rischio che i "gli possano essere a!etti della stessa malattia. In quest ottica, aggiunge lo specialista, occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare "gli con gravi malattie. La scelta della donatrice è un passaggio delicato. Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami speci"ci: si tiene in considerazione l età - in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per veri"care la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche, aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice speci"ca per il singolo caso. Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza "sica e ci sia anche un riscontro sotto il pro"lo del gruppo sanguigno. Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell'utero della paziente. Conclude Taccani: I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma.

Tiscali Donne infertili: una su cinque per diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma». ProCrea Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare (www.procrealab.ch), ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell infertilità con tecniche d avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini.

Apocalisse Laica FECONDAZIONE: UNA DONNA SU 5 RICORRE ALL'OVODONAZIONE (AGI) Lugano, 3 nov. Tra le pazienti con problemi di fertilita, almeno una donna su 5 che vuole diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione, ovvero ha bisogno di ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner. E questo quanto stimato dal centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. Il programma di ovodonazione ha spiegato Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie. Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata, secondo i medici, e bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice. Non certo ultimo, nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, e bene che si faccia un riflessione sull opportunita o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia, ha aggiunto Taccani. In quest ottica, ha precisato lo specialista di ProCrea, occorre tenere presente che in eta avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilita di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo puo dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie.

Go Salute Donne infertili: una su cinque per diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione Posted by: gosalute in Medicina e chirurgia 0 del centro ProCrea. «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma». ProCrea Con una lunga esperienza nel campo della medicina della riproduzione, ProCrea è il maggiore centro di fertilità della Svizzera ed è un polo di riferimento internazionale. ProCrea è composto da un équipe professionale di medici, biologi e genetisti specialisti in fisiopatologia della riproduzione. Unico centro svizzero ad avere al suo interno un laboratorio accreditato di genetica molecolare (www.procrealab.ch), ProCrea esegue analisi genetiche per lo studio dell infertilità con tecniche d avanguardia. La sede principale è a Lugano in via Clemente Maraini.

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Tutto Mamma 04/11/2015 Infertilità femminile, l ovodonazione può essere una strada verso la maternità Mariposa 4 novembre 2015 0 Comments L infertilità femminile è un dato di fatto per moltissime donne. Attenzione, questo termine non indica l impossibilità ad avere figli, semplicemente una difficoltà a concepire. Esistono però delle nuove tecniche che possono dare delle speranze alle coppie che desiderano provare l esperienza della genitorialità, come l ovodonazione. «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner» Ha raccontato Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Questo percorso non è facile, si può accedere al programma dopo aver fatto approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. È consigliabile nel caso si sia esaurita la funziona ovarica o in caso di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie. Chi sono le donatrici? Sono donne selezionate in modo accurato. Il medico specifica che vengono tenuti in considerazione; età (circa 25 anni), anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e presenza di malattie infettive e genetiche. Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Non è facile, inutile illudersi. Sono strade in salita che impongono altre alla disponibilità economica, una certa convinzione. È anche una prova psicologica e di coppia molto impegnativa, come tutti i percorsi di fecondazione.

Uno Notizie 04/11/2015 MILANO / 04-11-2015 INFERTILITA', OVODONAZIONE / una donna su 5 per diventare mamma deve ricorrere all'ovodonazione Ultime news - UnoNotizie.it - «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età - in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma».

Donne Si 04/11/2015 UNA DONNA SU CIINQUE PER AVERE UN FIIGLIIO DEVE RIICORRERE ALL OVODONAZIIONE Naviga: NOTIIZIIE / MEDIICIINA "E ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilita in una donna. L infertilita femminile e un capitolo estremamente vasto che oggigiorno puo trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione e il passaggio ultimo, ma non cosi raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilita, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessita di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner", spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non e pero un passaggio semplice e automatico: "Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie", afferma Taccani. "Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata e bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice". "Nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, e bene che si faccia un riflessione sull opportunita o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia". In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, "occorre tenere presente che in eta avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilita di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo puo dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie". La scelta della donatrice e un passaggio delicato. "Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l eta - in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche", aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. "Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno". Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: "I tassi di successo sono piu elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane eta delle donatrici. L anonimato e garantito sia per la donatrice sia per la mamma".

Lettera F 04/11/2015 Ovodonazione per superare i problemi di fertilità, la usa 1 donna su 5 Alba D'Alberto 4 novembre 2015 L'ovodonazione consiste nell'uso che una donna fa di ovuli di un'altra donna fecondati con il seme del partner. Un sistema che sembra molto più e!cace della classica fecondazione assistita. facebook +1 3 0 Commenti L ovodonazione o!re una speranza concreta alle donne che vogliono diventare mamme ma devono combattere con problemi di fertilità. L e"cacia di questa tecnica si comprende anche dal numero di donne che vi ricorrono, il 20%, in pratica 1 su 5. Il Centro di Medicina della riproduzione ProCrea spiega che l ovodonazione è l ultimo passaggio che una donna fa per diventare mamma ma oggi non è più raro come una volta il ricorso a questa tecnica. Tra le tante pazienti con problemi di infertilità che ha questo centro, una su cinque fa ricorso all ovodonazione, ovvero ricorre ad ovuli di un altra donna fecondati con il seme del proprio partner. Un passaggio né semplice né automatico. L ovodonazione, infatti, è avviata soltanto dopo aver fatto una serie di esami approfonditi, dopo aver diagnosticato problemi che non si possono risolvere in modo diverso. Si ricorre a questa soluzione quando la donna attraversa la fase di esaurimento della funzione ovarica, è in menopausa precoce #siologica oppure in menopausa chirurgica dopo l asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie. Poi però ricorrono all ovodonazione anche le donne che hanno già vissuto fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita o che sono a!ette da malattie geneticamente trasmissibili alla prole in modo che i #gli non contraggano la stessa malattia. In quest ottica bisogna prendere in considerazione anche le richieste delle donne che vogliono diventare mamme dopo i 40 anni, età in cui aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche degli embrioni. Il medico è chiamato a scegliere la donatrice valutando caso per caso. L età media delle donatrici è 25 anni e i tassi di riuscita dell ovodonazione sono mediamente più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe. Tags: Ovodonazione Alba D'Alberto Mamma di due bambini stupendi, moglie inda!arata, casalinga mancata. Non perdo tempo a guardare gattini su Youtube ma approfondisco i temi che riguardano l'essere donna e mamma, il saper vivere e sopravvivere, l'educazione in famiglia e negli scout, la società e la politica, il valore educativo di uno sport come il rugby. Vivo scrivendo e scrivo per vivere. Ho un grandissimo difetto: non considero il bicchiere mezzo pieno né mezzo vuoto ma mi piace assaporare quel che c'è dentro.

Più Sani Più Belli.it 04/11/2015 HOME Attualità Infertilità: quando ricorrere all ovodonazione Dall esaurirsi della funzione ovarica alla menopausa precoce o chirurgica fino ai casi di malattie genetiche o insuccessi con tecniche di procreazione assistita, spingono il ricorso a donatrici di ovuli. Nei casi d infertilità femminile, spesso l ultimo passaggio per diventare mamma è quello di ricorrere all ovodonazione, almeno per una donna su cinque. Ma il rivolgersi ad ovuli donati da altre donne e fecondati con il seme del proprio partner non è sempre semplice e automatico. In quali casi avviare il percorso? Situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica, ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie - spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea -. Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata. Non certo ultimo, nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia. In quest ottica, aggiunge lo specialista occorre tenere presente che oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie.

Cronaca Diretta 05/11/2015 Fecondazione, 1 donna su 5 ricorre all'ovodonazione E' questo quanto stimato dal centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano di Ludovica Vavalà ROMA Tra le pazienti con problemi di fertilità, almeno una donna su 5 che vuole diventare mamma deve ricorrere all'ovodonazione, ovvero ha bisogno di ovuli donati da un'altra donna e fecondati con il seme del proprio partner. E' questo quanto stimato dal centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. PARLA L ESPERTO «Il programma di ovodonazione - ha spiegato Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro - deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l'ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce!siologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall'asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie». FALLIMENTO Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata, secondo i medici, è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice. Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un ri"essione sull'opportunità o meno di affrontare un percorso con l'ovodonazione per evitare il rischio che i!gli possano essere affetti della stessa malattia», ha aggiunto Taccani.

Nes 05/11/2015 MARGHERITA DENADAI / 05 NOVEMBRE 2015 SOCIALE (/SOCIALE.HTML) Donne infertili, una su cinque per diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione (/sociale/4876-donne-infertili-una-sucinque-per-diventare-mammadeve-ricorrere-all-ovodonazione.html) (/sociale/4876-donne-infertili-una-su-cinque-per-diventare-mamma-deve-ricorrereall-ovodonazione.html) Un passo delicato ma non così raro, ecco la stima del centro di Medicina della riproduzione ProCrea «È ormai evidente come siano molte e differenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto differenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un figlio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», afferma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un riflessione sull opportunità o meno di affrontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami specifici: si tiene in considerazione l età - in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per verificare la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice specifica per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza fisica e ci sia anche un riscontro sotto il profilo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma».

Italia News.it 06/11/2015 Donne infertili, una su cinque per diventare mamma deve ricorrere all ovodonazione Team Italia News 6 novembre 2015 Salute Non ci sono commenti È ormai evidente come siano molte e di!erenti le cause che possono provocare problemi di infertilità in una donna. L infertilità femminile è un capitolo estremamente vasto che oggigiorno può trovare soluzioni molto di!erenti. L ovodonazione è il passaggio ultimo, ma non così raro, cui rivolgersi per avere un "glio. Stimiamo infatti che, tra quante pazienti hanno problemi di infertilità, almeno una su cinque per coronare il sogno di diventare madre abbia la necessità di fare ricorso all ovodonazione, ovvero debba ricorrere ad ovuli donati da un altra donna e fecondati con il seme del proprio partner», spiega Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro ProCrea. Non è però un passaggio semplice e automatico: «Il programma di ovodonazione deve essere avviato solamente dopo aver e!ettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce "siologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie», a!erma Taccani. «Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne a!ette da endometriosi avanzata è bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice». Non certo ultimo, «nei casi in cui la donna sia a!etta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, è bene che si faccia un ri#essione sull opportunità o meno di a!rontare un percorso con l ovodonazione per evitare il rischio che i "gli possano essere a!etti della stessa malattia». In quest ottica, aggiunge lo specialista di ProCrea, «occorre tenere presente che in età avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilità di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo può dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare "gli con gravi malattie». La scelta della donatrice è un passaggio delicato. «Le donatrici vengono selezionate in modo accurato e sottoposte ad esami speci"ci: si tiene in considerazione l età in media hanno intorno ai 25 anni -, l anamnesi familiare per veri"care la presenza di sindromi ereditarie e la presenza di malattie infettive e genetiche», aggiunge. Al medico spetta il compito di individuare la donatrice speci"ca per il singolo caso. «Reputiamo importante che tra donatrice e futura mamma ci sia una corrispondenza "sica e ci sia anche un riscontro sotto il pro"lo del gruppo sanguigno». Una volta individuata la donatrice, prelevati gli ovuli, si procede con la fecondazione con il seme del partner e al trasferimento degli embrioni ottenuti nell utero della paziente. Conclude Taccani: «I tassi di successo sono più elevati rispetto alle fecondazioni omologhe, vista soprattutto la giovane età delle donatrici. L anonimato è garantito sia per la donatrice sia per la mamma.

Federfarma.it 14:09:55 Fecondazione: una donna su 5 ricorre all'ovodonazione (AGI) - Lugano, 3 nov. - Tra le pazienti con problemi di fertilita', almeno una donna su 5 che vuole diventare mamma deve ricorrere all'ovodonazione, ovvero ha bisogno di ovuli donati da un'altra donna e fecondati con il seme del proprio partner. E' questo quanto stimato dal centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. "Il programma di ovodonazione - ha spiegato Cesare Taccani specialista in Medicina della riproduzione del centro - deve essere avviato solamente dopo aver effettuato approfonditi esami e aver diagnosticato evidenti problemi irrisolvibili in altro modo. Si indica l'ovodonazione in situazioni di esaurimento della funzione ovarica, di menopausa precoce fisiologica oppure di menopausa chirurgica ovvero indotta dall'asportazione parziale o totale delle ovaie per gravi patologie". Anche nei casi di fallimenti ripetuti con le tecniche di procreazione assistita e nelle donne affette da endometriosi avanzata, secondo i medici, e' bene iniziare a pensare al ricorso ad una donatrice. Non certo ultimo, "nei casi in cui la donna sia affetta da malattie genetiche trasmissibili alla prole, e' bene che si faccia un riflessione sull'opportunita' o meno di affrontare un percorso con l'ovodonazione per evitare il rischio che i figli possano essere affetti della stessa malattia", ha aggiunto Taccani. In quest'ottica, ha precisato lo specialista di ProCrea, "occorre tenere presente che in eta' avanzata, ovvero oltre i 40 anni, aumentano le possibilita' di alterazioni cromosomiche negli embrioni: questo puo' dare origine non solamente a problemi nel portare a termine la gravidanza, ma anche a generare figli con gravi malattie"...