TC : SOFISTICATE INDAGINI RADIOLOGICHE SU TRE MUMMIE DELLA XXI DINASTIA (conferenze tenute il 23 ed il 24/8/2005 nell Orto Lapidario di Trieste) L oggetto delle due conferenze è stato la presentazione dei primi risultati della scansione, a mezzo TAC, di tre mummie umane messe a disposizione dai Civici Musei di Trieste. L evento ha avuto luogo nel mese di ottobre 2005 e si è avvalso delle strutture dell ospedale cittadino, fuori dall orario di lavoro. La TAC (T C o Tomografia computerizzata) è un esame diagnostico che, impiegando una complessa apparecchiatura a raggi X, consente di ricostruire al computer "sezioni" della regione corporea indagata. Da questo il nome di "tomografia" che significa "immagine in sezione". Negli esseri viventi per rendere meglio analizzabili le strutture anatomiche in esame, è spesso necessario far ricorso al mezzo di contrasto, che viene somministrato per via orale o per via endovenosa; nel caso delle mummie ciò oltre ad essere impossibile, non si è reso necessario. Immagine di Pa-Sen-En-Hor mentre entra nell apparecchio della TAC I dati raccolti sono di notevole precisione, ed essendo le immagini molto numerose (si parla di migliaia di sezioni), sono ancora in fase di elaborazione ed analisi. Per comprendere meglio la precisione, basti pensare al seguente confronto: lo scanner portatile Siemens usato sulla mummia di Tutankhamon era a 8 strati, mentre i sensori dell'apparecchio in dotazione all Ospedale di Trieste sono in numero doppio, e la risoluzione consente sezioni di 0,5 mm isotrope, cioè con elementi a sezione cubica. Questa caratteristica, non comune a tutti gli altri scanner presenti sul mercato, favorisce sensibilmente le elaborazioni grafiche delle rilevazioni. Nonostante la massa di dati raccolti da elaborare, già le prime interpretazioni, su evidenze macroscopiche, hanno permesso di proporre al grande pubblico un primo sguardo d insieme, non privo di sorprese e di osservazioni notevoli. Tuttavia, prima di passare all esposizione dei risultati, provvediamo a presentare le tre mummie, oggetto dell analisi. 1
Le mummie dei tre soggetti umani messi a disposizione per l analisi dai Musei Triestini risalgono con buona approssimazione alla XXI dinastia, e rappresentano tre diversi sistemi di imbalsamazione dei corpi. Gli atti relativi alla donazione di due di esse, le meglio conservate, sono stati rinvenuti negli archivi del Museo di Storia Naturale. I documenti suddetti ci riportano al 1867 quando tre mercanti di origine greca effettuano questo atto generoso verso il Museo di Storia Naturale: si tratta di due mummie accompagnate dai loro variopinti sarcofagi. Nel 1873 ci fu una successiva donazione relativa ad una terza mummia. Nell'anno seguente il Civico Museo di Storia ed Arte chiese al Museo di Storia Naturale il trasferimento di tutte le mummie presso la propria sede, in quanto oggetti di interesse storico-archeologico. I sarcofagi sono tutti e tre lignei [periodo dal 1750 al 950 a.c.], quello relativo alla mummia sbendata è costituto da due involucri, di cui uno interno in cartonnage dipinto, ed uno esterno di legno. L'identificazione dei personaggi ha portato a questi risultati: 1 un sacerdote del culto di Horus [Pa-sen-en-hor] la cui mummia è ancora avvolta in un fitto bendaggio ed in buono stato di conservazione [altezza del corpo 1,72 m.] 2 una donna non meglio identificata, il cui corpo è alto 1,50 m. [soprannominata Neferet per la sua bellezza ricostruita ], la cui mummia, completamente sbendata, occupava clandestinamente il sarcofago di un altro personaggio illustre : Pa-di-Amon, Sacerdote del culto di Khonsu. Nell ordine, ecco i tre sarcofagi 3 Un anziano non meglio identificato, parzialmente sbendato. Tutti e tre sembrano provenire dalla zona di Tebe. 2
Le suggestive immagini della scansione radiologica hanno consentito di valutare diversi aspetti sia delle patologie, che delle abitudini quotidiane, e delle tecniche di mummificazione relative alle epoche della civiltà egizia di appartenenza. Nell immagine a fianco si può ad esempio apprezzare la precisione e la sensibilità nella separazione degli strati, distinguendo per densità i tessuti delle bende, dai tessuti umani mummificati e dalle ossa. Questa tecnica, assolutamente conservativa per i reperti, pone fine alle disastrose autopsie invasive che venivano effettuate in epoche precedenti per poter analizzare lo stato interno delle mummie e per verificare la presenza di artefatti tra il bendaggio. Allo stesso tempo è estremamente più precisa e ricca di informazioni rispetto alla semplice tecnica radiografica già usata con successo in tempi successivi. Ecco alcune immagini sbendate ottenute dalla mummia di Pa-Sen-En-Hor Un immagine dei relatori durante la conferenza, da sinistra: la dott.sa Vidulli-Torlo, il dott. Costantinides e il dott. Cavalli. Le immagini proiettate durante le conferenze sono state presentate e commentate dal punto di vista archeologico ed egittologico dalla dottoressa Vidulli-Torlo, mentre gli aspetti medici e tecnici sono stati affrontati in un simpatico dibattito tra i due esperti: il dott. Costantinides (docente di Medicina legale presso l Università degli Studi di Trieste) ed il dott. Cavalli (radiologo, ma anche appassionato ed esperto di musica, storia, medicina e cucina medievale). 3
Di tutto il viaggio alla scoperta dei segreti delle mummie, forse gli aspetti più spettacolari sono stati quelli concernenti lo sbendaggio virtuale che ha permesso di portare alla luce, strato dopo strato, gli amuleti presenti tra le bende, i volti, i residui di organi interni e gli scheletri senza toccare nè deteriorare assolutamente le mummie. Questo tipo di indagine ha consentito, inoltre, di ricostruire le fattezze originali di uno dei volti grazie a tecniche competenti all antropologia e medicina-forense e mediante una sofisticata tecnologia grafica computerizzata. Dal punto di vista medico, d'altro canto, sono state molto interessanti le ricostruzioni di patologie che, ad esempio, potrebbero essere state la causa della morte del sacerdote Pa-sen-en-hor. Il rinvenimento diffuso di corpi calcifici sparsi negli apparati muscolari, ma anche a livello polmonare, cardiaco ed encefalico depone a favore di una parassitosi da Trichinella in forma grave, contratta probabilmente attraverso l ingestione di carni infette. Un altro indizio, come la presenza di tracce di cervello nella scatola cranica e scarsa presenza di resina può dare informazioni riguardo ad una imperfetta mummificazione. Sezioni interessanti a livello di torace e cranio Spostando l attenzione verso la parte mandibolare/mascellare, sono state eseguite interessanti panoramiche alla dentatura dei tre soggetti. 4
Panoramiche dell apparato masticatore delle tre mummie L analisi e comparazione delle tre sezioni dell apparato masticatore, hanno permesso di ottenere interessanti informazioni. Ad esempio: la conferma della rarità del fenomeno della carie in tempi antichi, come pure un precoce ed altissimo grado di usura dello smalto dentario. A tale proposito molte sono le spiegazioni, ma sostanzialmente il regime alimentare e la durezza degli alimenti sembrano esserne i maggiori responsabili. Ogni osservazione effettuata sulle immagini della scansione ha dato spunto a discussioni e digressioni su aspetti quotidiani della vita nell antico Egitto e sulle abitudini del popolo egizio. Una sorpresa nel torace della mummia L alta risoluzione della scansione e l isotropia delle unità sezionabili dall apparecchio, hanno permesso di ottenere splendide ricostruzioni 3D, navigabili sul computer. 5
Ciò ha permesso la realizzazione di vere e proprie visite all interno delle mummie analizzate, alla stregua di endoscopie virtuali. Questa tecnica, estremamente sofisticata, ha permesso di evidenziare alcuni aspetti interessanti, come la presenza delle cisti parassitarie nel cranio di Pa-Sen-En-Hor, oppure una concrezione mineralizzata a livello della parte interna della gabbia toracica di Neferet di dubbia interpretazione. Ecco, qui a sinistra, un ingrandimento tridimensionale del corpuscolo, evidenziato tramite elaborazione grafica, sulla parte interna delle costole.non è nota la natura della concrezione. I corpuscoli visibili sulla superficie interna del cranio sono probabilmente i parassiti che hanno portato a morte il sacerdote Un aspetto interessante, rilevato nelle sezioni del cranio della mummia femminile, ad esempio, è il fenomeno di raccolta della resina introdotta nel cranio, ma soprattutto è rilevante la quantità della resina. Nel corso dell imbalsamazione essa veniva introdotta nelle cavità del corpo. In questa immagine a fianco, si è reso possibile il confronto con la radiografia del cranio di Ramesse II. Accumulo di resina nel cranio di Neferet a confronto con una radiografia del cranio di Ramesse II Risulta evidente l'abbondanza dell'uso di resina e la precisione della pulizia del cranio, segni di imbalsamazione particolarmente costosa ed accurata, paragonabili a quelle effettuate per i regnanti. 6
Diverse immagini della cassa toracica di uno dei soggetti ha dimostrato la presenza di frammenti di costole estranee non appartenenti alla mummia in esame. Il tutto sembra deporre per l utilizzo di materiali eterogenei di scarto come riempitivo delle cavità corporee durante il processo di imbalsamazione. Ulteriori informazioni utili all indagine derivano dalla possibilità di effettuare in modo computerizzato le misurazioni di tipo antropologico per valutare le caratteristiche del cranio : la razza individuata è quella caucasica. Ricordiamo che, in un secondo momento, è stata realizzata un ulteriore analisi, effettuata con lo stesso strumento, su mummie egizie di animali sacri e più precisamente: un falco, un gatto ed un piccolo coccodrillo. Ma i risultati sono stati discussi in altre conferenze e non verranno trattati qui. Tra le costole proprie della mummia se ne intravvede una clandestina Sezione del teschio con parametri antropologici che hanno permesso una fedele ricostruzione del volto di Neferet Per concludere usando le stesse parole dei relatori: Il lavoro svolto, nel pieno rispetto delle mummie analizzate, oltre a fornire alla scienza numerose informazioni utili, è forse riuscito a conferire a questi antichi egizi parte dell immortalità che avevano cercato di assicurarsi nella loro vita terrena, tramite l imbalsamazione. 7