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Transcript:

OSPEDALE DI SUZZARA PERSONE PER SERVIRE PERSONE Seconda Unità Funzionale di Ortopedia Responsabile: Dott. G.Castellarin Guida all intervento di protesi di ginocchio La malattia del ginocchio L intervento di protesizzazione Quando operare? I diversi tipi di protesi Le tecniche chirurgiche Il ricovero ospedaliero Il giorno prima dell intervento Il giorno dell intervento Dopo l intervento Stile di vita da adottare

OSPEDALE DI SUZZARA PERSONE PER SERVIRE PERSONE Guida all intervento di protesi di ginocchio Unità Funzionale Ortopedia II Responsabile: Dr. Gianluca Castellarin Dr. Cimino C. Dr. Martella P. Dr. Musatti G. Dr. Predella F. Dr. Ruffinella D. Dr. Sardei G. Caposala: Sig.ra Maurizia Veneri Telefono reparto: 0376 517721 Telefono Day Surgery: 0376 517743 Telefono accertamenti preoperatori: 0376 517741 Contenuti e propositi della guida Questo documento contiene informazioni generali sull intervento di sostituzione dell articolazione del ginocchio. Include indicazioni sulle aspettative di risultato e sul comportamento da tenere prima, durante il periodo di ricovero e dopo l intervento. Comprende notizie sull organizzazione della nostra struttura sanitaria ospedaliera allo scopo di favorire un adeguata preparazione utile per affrontare al meglio tutto il percorso di cura, conoscerne le tappe fondamentali e facilitare il conseguimento di un soddisfacente recupero funzionale.

Tibia Femore Rotula L La Malattia Del ginocchio articolazione del ginocchio permette la flessione e l estensione della gamba sulla coscia mediante lo spostamento reciproco tra il femore e la tibia. La rotula partecipa a questo movimento scorrendo sulla superficie anteriore del femore mediante le sue inserzioni tendinee (tendine rotuleo e tendine quadricipitale). Si individuano pertanto due articolazioni: femoro-tibiale : con due compartimenti (interno ed esterno) femoro-rotulea. Le superfici articolari sono normalmente rivestite da cartilagine e lubrificate dal liquido sinoviale. Al fine di migliorare la conformazione dell articolazione e la distribuzione del carico sulle superfici ossee, tra il femore e la tibia si trovano interposti i due menischi, una sorta di cuscinetti che fungono da ammortizzatori, mentre la stabilità di tale complesso articolare è garantita dalla capsula e dai legamenti (crociati e collaterali). Un ginocchio ammalato è caratterizzato dall alterazione dei capi articolari che diventano di forma irregolare, con perdita parziale o totale della cartilagine. L artrosi primitiva del ginocchio (gonartrosi) costituisce la più frequente malattia che conduce all intervento di artroprotesi;si tratta di una patologia cronica degenerativa dell articolazione che si instaura gradualmente con l invecchiamento e si aggrava progressivamente fino a compromettere il movimento e la normale deambulazione. Altre affezioni in grado di rendere necessario questo intervento sono rappresentate dalle alterazioni articolari conseguenti a patologie traumatiche, infettive e reumatiche (ad esempio l Artrite Reumatoide). Il primo sintomo che colpisce i soggetti affetti da tali patologie è il dolore al ginocchio che nelle fasi iniziali si manifesta ad episodi ricorrenti. La ridotta funzionalità articolare interviene successivamente e diviene invalidante in quanto determina zoppia e compromette gradualmente le normali attività (salire le scale, accovacciarsi, andare in bicicletta, ecc.) Al dolore si associano frequentemente episodi di gonfiore del ginocchio per aumento del liquido intrarticolare. Il peggioramento dei sintomi è inevitabile in quanto consegue alla progressiva degenerazione e deformità dell articolazione, anche se la velocità di aggravamento risulta difficilmente prevedibile poiché dipende da vari fattori quali il peso del paziente, l attività esercitata. Nell intervento di protesizzazione nell artroprotesi del ginocchio i segmenti ossei degenerati vengono rivestiti da elementi protesici in grado di ripristinare la funzione articolare. Esistono diversi tipi di protesi che rispondono alla necessità di risparmiare il più possibile le superfici articolari meno usurate: Monocompartimentali: sostituiscono una sola metà dell articolazione femorotibiale (interna o esterna). Vengono anche chiamate protesi parziali. Radiografia di una protesi Monocompartimentale

Bicompartimentali: sostituiscono sia il comparto interno sia quello esterno dell articolazione tra femore e tibia. Protesi totali: prevedono anche la protesizzazione della rotula, quando tutti e tre i compartimenti sono consumati. Le componenti protesiche femorali e tibiali, a funzione di rivestimento e di sostegno, sono fabbricate in speciali leghe metalliche; a seconda dei diversi modelli la loro fissazione all osso può avvenire mediante l impiego di cemento o semplicemente ad incastro. Lo scorrimento tra le superfici protesiche è assicurato dall interposizione di un inserto in polietilene, la cui elasticità concorre a prevenire stress eccessivi che andrebbero a compromettere la durata della protesi causando usura precoce. Durante il trattamento chirurgico viene effettuata la correzione dell asse dell arto mediante resezioni ossee calcolate nel piano preoperatorio, mentre attraverso un azione di bilanciamento dei legamenti si ottiene la corretta stabilità articolare. L intervento può essere eseguito con diverse modalità di anestesia e la sua durata nella maggior parte dei casi è di circa un ora. Radiografia pre-operatoria e post-operatoria di un impianto di Protesi Totale Quando Operare? Nel recente passato gli stessi chirurghi ortopedici erano soliti consigliare ai loro pazienti di aspettare il più possibile prima di prendere in considerazione l intervento. Tale raccomandazione originava essenzialmente dall incertezza del risultato, dipendente dalla difficoltà tecnica dell intervento e dalla limitata affidabilità nel tempo dei materiali protesici. Nella pratica, a parte i non rari fallimenti precoci, i pazienti venivano informati che la durata massima prevedibile dell intervento era di circa 10 anni. Si trattava in sostanza di un trattamento da eseguire in età molto avanzata. Durante l ultimo decennio molte condizioni sono cambiate e vari fattori hanno contribuito a modificare radicalmente in senso migliorativo le aspettative di successo di questo intervento, sia a breve che a lungo termine. Pur non essendo ovviamente possibile fornire certezze assolute di risultato, è giusto riferire ai pazienti che l evoluzione odierna delle tecniche chirurgiche e dei materiali consente di affrontare con fiducia l intervento indipendentemente dall età, nel momento in cui la malattia giunge a determinare un significativo peggioramento della qualità di vita. Il dolore che obbliga alla frequente assunzione di farmaci antinfiammatori, la limitata funzionalità e la diminuita autonomia deambulatoria rappresentano i segni che devono indurre alla decisione il paziente, nella consapevolezza che oggi il trattamento chirurgico può risolvere completamente ed in modo duraturo tali problemi. Nello stesso modo l evoluzione delle tecniche nel campo delle revisioni e sostituzioni protesiche ha radicalmente migliorato i risultati dei re-interventi, per cui il primo intervento non è più considerato una decisione senza ritorno.

I diversi tipi di protesi, i nuovi materiali, le innovazioni nella tecnica chirurgica, i nostri orientamenti. Le innovazioni tecnologiche che hanno concorso al miglioramento dei risultati dell intervento di protesi di ginocchio sono numerose: I nuovi materiali: presentano un usura inferiore durante la funzione articolare. Nel recente passato il materiale più frequentemente utilizzato nella zona di scorrimento articolare era rappresentato dalla prima generazione di polietilene, materiale plastico soggetto a deterioramento piuttosto rapido nel tempo. I moderni sistemi di fabbricazione hanno oggi determinato notevoli miglioramenti di questi elementi per quanto riguarda e la resistenza all usura, con prospettive di netto aumento della sopravvivenza degli impianti protesici. La fissazione delle protesi: La fissazione delle componenti protesiche metalliche all osso è ottenuta tradizionalmente mediante l impiego di cemento acrilico, sostanza che realizza un interfaccia adesiva e adattativa tra protesi e osso. I nuovi tipi di protesi: i disegni delle componenti hanno subito notevoli cambiamenti nel corso degli ultimi anni. Gli elementi innovativi hanno riguardato: - Risparmio del tessuto osseo: le componenti protesiche realizzano attualmente un rivestimento delle superfici articolari, e richiedono minori resezioni ossee. - - Disegno delle componenti metalliche: la possibilità di utilizzare protesi più anatomiche ha migliorato il grado di movimento del ginocchio protesizzato, con possibilità di raggiungere una flessione più accentuata rispetto al passato. - Disegno dell inserto in polietilene: al fine di migliorare il movimento del ginocchio sono stati introdotti inserti mobili che garantiscono una maggiore conformità articolare in tutti i gradi di flessione, con riduzione degli stress e minor usura. Tecnica chirurgica: le caratteristiche di precisione degli impianti sono migliorate grazie a vari fattori che hanno interessato gli strumentari (guide di allineamento). Utilizzando moderne indagini radiografiche computerizzate risulta possibile calcolare preventivamente con precisione la necessaria correzione dell asse e l esatta taglia delle componenti protesiche. Protesi personalizzate : in alcuni casi selezionati, è possibile ottenere una sorta di personalizzazione dello strumentario chirurgico, che realizza impianti guidati su misura per il paziente. Sempre con l intento di migliorare la precisione del posizionamento protesico, è possibile avvalersi di strumenti informatizzati anche durante l intervento stesso (navigazione chirurgica) Minore invasività: l affinamento della tecnica individuale dei chirurghi ha reso l intervento decisamente meno cruento rispetto al passato. La minore invasività dipende non tanto dalla lunghezza della cicatrice chirurgica, ma soprattutto dal rispetto dei tessuti profondi (muscoli, tendini,capsula articolare, strutture vascolari). I nostri orientamenti Eseguiamo costantemente una attenta pianificazione preoperatoriaallo scopo di scegliere il tipo e la misura protesica più adatta al singolo paziente. Poniamo estrema attenzione a tutti gli accorgimenti che concorrono a ridurre le perdite ematiche conseguenti all intervento: Sistemi avanzati di controllo e recupero del sanguinamento intraoperatorio. Recupero ematico postoperatorio L insieme di tali misure ha reso molto meno probabile la necessità di dover ricorrere a trasfusioni dopo l intervento (10 % circa nella nostra casistica).

FASE DI RECUPERO FUNZIONALE FASI DI PREPARAZIONE AL RICOVERO OSPEDALIERO IL PERCORSO DI CURA FASE DI RICOVERO (Media: 5-7 gg) FASE DI PREPARAZIONE (Pre-ricovero) TEMPO DI ATTESA (In base al grado di priorità assegnato) PRENOTAZIONE AL TRATTAMENTO CHIRUGICO (Servizio di prenotazione e pre-ricovero) VISITA ORTOPEDICA (Accertamento diagnostico) Vengono descritti di seguito i vari passaggi che precedono il trattamento chirurgico e che sono direttamente coordinati dai vari settori della nostra struttura organizzativa. La prenotazione al trattamento chirurgico: viene effettuata dopo una visita eseguita da un medico della nostra equipe, con relativa compilazione dell apposita scheda nella quale è segnalato il livello di priorità (urgenza) dell intervento, sulla base di precisi criteri clinici individuati dal Servizio Sanitario Regionale. Il tempo di attesa, variabile quindi in base al livello di gravità complessiva del caso clinico, viene comunicato nel momento in cui il paziente presenta il modulo di prenotazione presso l apposito Servizio di Prericovero. Il personale infermieristico del servizio fornisce informazioni che possono facilitare il percorso di cura e che comprendono consigli utili a favorire il rientro a domicilio: presidi e ausili da procurarsi (appoggi per la deambulazione, calze elastiche, cyclette), eventuali accorgimenti precauzionali da approntare presso le proprie abitazioni. La fase di preparazione all intervento, coordinata dal personale infermieristico del servizio di Pre-ricovero, comprende: Organizzazione ed esecuzione degli esami clinici, strumentali e di laboratorio. Prenotazione ed esecuzione della visita anestesiologica durante la quale sono valutati i singoli fattori di rischio e fornite informazioni sulla tecnica di anestesia più efficace e sicura nel caso specifico. Sono inoltre puntualizzati i comportamenti da osservare prima dell intervento riguardo le terapie farmacologiche eventualmente in corso. Pianificazione ed esecuzione della visita ortopedica preoperatoria, eseguita da un medico della nostra equipe: in tale occasione vengono rivalutate le terapie in corso e discussi gli aspetti salienti del ricovero, dell intervento, e del percorso post-dimissione. Nella stessa circostanza viene consegnata al paziente tutta la documentazione inerente al consenso informato sull intervento specifico, comprendente la descrizione delle principali possibili complicanze.

Il giorno prima dell intervento Il giorno dell intervento Dopo l intervento l paziente viene ricoverato e vengono eseguiti gli esami ematochimici, eseguita la richiesta di emocomponenti e valutati i parametri vitali. Vengono impartite indicazioni che riguardano le misure di igiene personale NON mangiare né bere (neanche acqua) dalla mezzanotte che precede l intervento. Il ricovero può avvenire il giorno stesso o il giorno prima dell intervento La mattina dell intervento viene effettuata la preparazione operatoria che comprende l identificazione di conferma del lato da operare e la profilassi antibiotica Dopo l intervento vengono somministrati i farmaci contro il dolore mediante lo schema antalgico concordato con l anestesista e modulato sulla base di una precisa scala numerica di riferimento del dolore. Viene inoltre iniziata di routine la prevenzione farmacologica della malattia tromboembolica. E di estrema importanza iniziare a muovere il ginocchio operato subito dopo l intervento, allo scopo di ridurre l edema postoperatorio, prevenire rigidità articolari, stimolare la circolazione sanguigna, la funzione motoria e l attività muscolare. L obiettivo del trattamento rieducativo che si esegue durante il ricovero è rappresentato dal recupero di una buona articolarità e di un sufficiente controllo muscolare tale da permettere una deambulazione corretta per brevi tratti. Il 1 giorno dopo l intervento viene rimosso il drenaggio chirurgico ed è consentito alzarsi dal letto in presenza di assistenza. Inizia immediatamente la mobilizzazione passiva del ginocchio con un dispositivo (Kinetec) che permette di scegliere l intervallo di movimento con controllo dello sforzo e possibilità di fermare il ciclo da parte del paziente. Il 2 giorno si inizia a camminare con l aiuto di appoggi (o del deambulatore) con l assistenza del fisioterapista che nei giorni a seguire coordinerà lo svolgimento del programma riabilitativo fornendo informazioni sugli esercizi utili per tonificare la muscolatura e sul modo più sicuro per assumere le diverse posture della vita quotidiana. La degenza media per l intervento di protesi di ginocchio presso il nostro centro è di circa 4-6 giorni. Al termine del periodo di ricovero il paziente è normalmente in grado di camminare con gli appoggi antibrachiali ed ha eseguito in reparto i primi esercizi di salita e discesa delle scale. Alla dimissione Alla dimissione da reparto chirurgico il paziente è normalmente trasferito al reparto di riabilitazione onde garantire una ottimale continuità assistenziale e raibilitativa. La lettera di dimissione indirizzata al medico curante garantisce la continuità terapeutica ed include le date di prenotazione per i successivi appuntamenti. La terapia farmacologica per la prevenzione della malattia tromboembolica viene proseguita per 5 settimane dopo l intervento. Dopo la dimissione il paziente deve proseguire la riabilitazione ripetendo più volte al giorno gli esercizi appresi durante il periodo di degenza.

. Tempi di recupero Possono variare a seconda di vari fattori come l età, la massa corporea, la gravità della malattia del ginocchio e le patologie associate; si possono tuttavia mediamente schematizzare le seguenti tappe dopo l intervento: Per il primo mese: deambulazione con appoggi cyclette quotidiana esercizi di mobilizzazione passiva del ginocchio (cioè eseguita dal fisioterapista) e di rinforzo attivo muscolare. Dopo 30 giorni: abbandono graduale dei bastoni e delle calze elastiche prosegue la fase di mobilizzazione attiva e di potenziamento del tono muscolare eventuale idrochinesiterapia. Dopo 2 mesi: ripresa delle normali occupazioni. Stile di vita da adottare Il recupero ed il mantenimento di un buon trofismo muscolare, unitamente alla conservazione di un equilibrato peso corporeo, rappresentano fattori molto importanti per un ottimale funzionamento dell impianto. L insieme dei progressi verificatesi per tale intervento consentono oggi al paziente con protesi di ginocchio il recupero di una vita normale, che per i più giovani può includere anche determinate discipline sportive a basso impatto traumatico. Rimangono sconsigliate le attività che provocano elevate sollecitazione meccaniche sull impianto o che comportano rischi traumatici intrinseci di fratture dei segmenti ossei vicini alla protesi.

Ospedale di Suzzara S.P.A Via General Cantore, 14 Suzzara Mantova -Telefono reparto: 0376 517721 -Telefono Day Surgery: 0376 517743 -Telefono accertamenti preoperatori: 0376 517741