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Transcript:

FIUMI INFORMA MARCHE 2008 Monitoraggio sullo stato di salute delle acque marchigiane Indagine realizzata nell ambito di Fiumi Informa Marche 2008 campagna per la qualità delle acque di Legambiente Marche Fonte dati: La Terra è sufficiente per i bisogni di tutti, non per l avidità di qualcuno Gandhi Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM). Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile Regione Marche Elaborazione dati: Legambiente Marche

Premessa. I fiumi rappresentano un patrimonio importantissimo per le Marche. Questi corsi d'acqua sono però troppo spesso abbandonati a se stessi, aggrediti dall abusivismo, dall inquinamento, e dalla captazione delle acque. L'Acqua e mutamenti climatici I cambiamenti climatici sono ormai chiaramente intesi dalla comunità scientifica e non solo come variazioni attribuibili, direttamente o indirettamente, alle attività dell uomo che creano alterazioni nella composizione dell atmosfera globale. La stima dei cambiamenti climatici si basa sulle valutazioni delle concentrazioni di gas serra in atmosfera, la cui massiccia presenza porta ad un aumento della temperatura terrestre. Tale aumento implica una serie di cambiamenti che vanno ad influire in maniera diretta sugli ecosistemi, modificando sensibilmente le strategie di sopravvivenza degli organismi, e ampliando (o riducendo) la biodiversità propria di una determinata nicchia ecologica. I cambiamenti climatici avranno conseguenze anche sulle economie; la desertificazione porterà problemi all agricoltura, ai metodi di irrigazione e alla disponibilità di acqua. Le precipitazioni La comunità scientifica ritiene che un ulteriore conseguenza degli attuali cambiamenti climatici che interessano l intero pianeta potrebbe comportare probabilità maggiori di un incremento delle precipitazioni nel centro-nord dell Europa ed una riduzione delle precipitazioni nell area mediterranea, con una modifica dell intensità degli episodi di siccità e delle precipitazioni nelle diverse aree. In Italia i modelli di simulazione prevedono una riduzione delle precipitazioni alle medie e basse latitudini e dovrebbe interessare anche la regione Marche. Dati delle precipitazioni nelle Marche (1) anno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 mm 1.124,3 728,0 812,8 947,9 663,5 957,6 1.108,7 763,5 698,5 gg 99,9 81,1 94,7 101,8 81,0 107,1 102,6 82,3 84,8 Fonte: Protezione Civile Marche Elaborazione Legambiente Marche (1) I dati in tabella sono la media delle 56 stazioni pluviometriche sulle 83 della rete regionale, che hanno funzionato in maniera ininterrotta in tutti gli anni. Altezza di precipitazione (mm) 1.200,0 1.000,0 800,0 600,0 400,0 200,0 0,0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Fonte: Protezione Civile Marche Elaborazione Legambiente Marche FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 2 di 8

Giorno piovoso (n gg) 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Fonte: Protezione Civile Marche Elaborazione Legambiente Marche Legenda Altezza di precipitazione (mm): quoziente del volume di acqua raccolta nel pluviometro (compresa, eventualmente, la neve sciolta) per l area della superficie orizzontale dell imbuto raccoglitore. Giorno piovoso (n ): giorno in cui è stata misurata un altezza di precipitazione uguale o superiore ad un millimetro. Nota: La linea rosso rappresenta la tendenza Ecosistemi fluviali Fiumi e torrenti rispondono rapidamente ai cambiamenti della temperatura dell aria perché sono relativamente poco profondi e ben mescolati. Pertanto, ci si aspetta che il futuro riscaldamento climatico porterà a un diretto aumento delle temperature stagionali nella maggior parte degli ecosistemi fluviali,. L aumento della temperatura dei fiumi implica una serie di sconvolgimenti che vanno ad influire in maniera diretta sugli ecosistemi, modificando sensibilmente le strategie di sopravvivenza degli organismi, e ampliando o riducendo la biodiversità propria di una determinata nicchia ecologica. La qualità delle acque dei fiumi marchigiani. I fiumi custodiscono ecosistemi di primaria importanza. Attraverso il bacino idrografico, l acqua meteorica non assorbita dal suolo viene raccolta e convogliata al mare svolgendo un azione modificatrice sul paesaggio, modellando le zone elevate e colmando quelle depresse mediante l azione combinata di erosione e trasporto. I fiumi regolano il microclima delle zone attraversate grazie alla diffusione dell umidità nel terreno circostante e sono una delle principali risorse naturali per le piante, gli animali e per l uomo stesso. Le zone di vegetazione ripariale, oltre a filtrare le sostanze drenate dai suoli e a consolidare le rive, costituiscono degli habitat (le zone umide ) insostituibili per numerose specie animali e vegetali, rappresentando uno degli ambienti a maggiore diversità biologica. La politica dissennata di utilizzo e sfruttamento del territorio, e soprattutto delle sponde, sta negli ultimi decenni mettendo a dura prova l habitat fluviale, sia dal punto di vista della qualità delle acque che della sicurezza idrogeologica. Tra le cause di questo degrado ci sono sicuramente la rettificazione degli alvei, lo sfruttamento intensivo delle fasce fluviali a fini agricoli e, soprattutto, gli scarichi abusivi e non depurati che riversano grandi quantità di sostanze inquinanti all interno dei corsi d acqua. Al fine di tutelare efficacemente i fiumi è fondamentale mantenere un costante monitoraggio sul loro stato di salute, stabilendo criteri di qualità. La rete di monitoraggio nelle Marche FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 3 di 8

La rete di monitoraggio delle acque superficiali interne individuata nella Regione Marche secondo i criteri stabiliti nel D.Lgs. 152/99 comprende 61 stazioni di campionamento posizionate sui principali corsi d acqua compresi in 18 bacini idrografici, e 3 stazioni sono posizionate sui laghi ritenuti significativi: lago di Gerosa, lago del Fiastrone, lago di Castreccioni. Dati sulla qualità dei fiumi marchigiani Gli indici per la valutazione della qualità dei corpi idrici sono stati introdotti dalla legge quadro sulla tutela delle acque, il Dlgs 152/99, e si basano su parametri chimici, fisici e biologici. Indicatori della qualità delle acque fluviali Indicatore Definizione Livello d'inquinamento da Macrodescrittori (LIM) Il LIM valuta e classifica il livello di inquinamento chimico e microbiologico utilizzando dei macrodescrittori chimici e microbiologici (Ossigeno disciolto, BOD 5, COD, NH 4, NO 3, Fosforo totale, Ortofosfato, Escherichia coli) Indice Biotico Esteso (IBE) L'IBE valuta e classifica la qualità biologica dei corsi d'acqua analizzando la struttura delle comunità di macroinvertebrati bentonici Stato Ecologico dei Corsi d'acqua (SECA) Lo stato di qualità ambientale dei corsi d acqua (SACA) IL SECA viene determinato integrando i due indici LIM e IBE. Suddivide lo stato dei corsi d acqua in classi di qualità: 1 elevato; 2 buono; 3 sufficiente; 4 - scadente; 5 pessimo. Il SACA viene definito in base al SECA e allo stato chimico stabilito in base alla presenza dei principali inquinanti pericolosi inorganici e di sintesi. Suddivide lo stato dei corsi d acqua in classi di qualità: 1 elevato; 2 buono; 3 sufficiente; 4 - scadente; 5 pessimo. Scala di valutazione dello stato ambientale dei corsi d'acqua (SACA) Classe Giudizio Descrizione 1 Elevato Ambiente non inquinato o comunque non alterato in modo sensibile 2 Buono Ambiente con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione 3 Sufficiente Ambiente inquinato o comunque alterato 4 Scadente Ambiente molto inquinato o comunque molto alterato; 5 Pessimo Ambiente fortemente inquinato e fortemente alterato Classifica 2008 dei Corsi d'acqua delle Marche FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 4 di 8

# FIUME PROV Staz. n CLASSE MEDIA 2006 2007 GIUDIZIO 1 Burano PU 1 2,0 2,0 Buono 1 Fiastra MC 1 3,0 2,0 Buono 1 Fiastrone MC 2 2,3 2,0 Buono 1 Fluvione AP 1 2,0 2,0 Buono 1 Nera MC 1 2,0 2,0 Buono 1 Sentino AN 1 2,0 2,0 Buono 1 Tennacola MC 1 2,0 2,0 Buono 8 Cesano AN/PU 2 2,3 2,3 Buono/Sufficiente 9 Tronto AP 4 2,8 2,5 Buono/Sufficiente 10 Potenza MC 5 2,5 2,5 Buono/Sufficiente 11 Candigliano PU 2 2.0 2,7 Buono/Sufficiente 12 Chienti MC 5 2,7 2,7 Buono/Sufficiente 12 Tenna AP 4 2,7 2,7 Buono/Sufficiente 14 Aso AP 4 3,0 2,8 Buono/Sufficiente 15 Marecchia PU 2 3,0 3,0 Sufficiente 15 Metauro PU 5 2,7 3,0 Sufficiente 15 Esino AN/MC 4 3,0 3,0 Sufficiente 15 Nevola AN 1 3,0 3,0 Sufficiente 15 Tesino AP 1 3,0 3,0 Sufficiente 20 Giano AN 2 3,3 3,3 Sufficiente/Scadente 21 Musone MC/AN 3 3,2 3,6 Sufficiente/Scadente 22 Foglia PU 4 3,8 3,8 Sufficiente/Scadente 22 Misa AN 2 3,0 3,8 Sufficiente/Scadente 24 Arzilla PU 1 4,0 4,0 Scadente 24 Aspio AN 1 5,0 4,0 Scadente 24 Conca PU 1 3,0 4,0 Scadente 27 Ete Vivo AP 1 5,0 5,0 Pessimo 27 Tavollo PU 1 5,0 5,0 Pessimo Fonte: ARPAM Elaborazione Legambiente Marche FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 5 di 8

Riepilogo generale dello stato ambientale dei corsi d'acqua della Regione Marche Anno Media regionale 1999 3,2 2000 3,5 2001 3,0 2002 3,2 2003 3.2 2004 3.1 2005 2.9 2006 2.9 2007 2,9 Fonte: ARPAM Elaborazione Legambiente Marche Il piano di tutela delle acque Il Piano di tutela delle Acque costituisce lo strumento di pianificazione a disposizione delle Pubbliche amministrazioni e della Regione, per raggiungere gli obiettivi di qualità fissati dalle Direttive Europee e recepite nella norma italiana, attraverso un approccio che deve essere necessariamente integrato considerando gli aspetti quantitativi (minimo deflusso vitale, risparmio idrico, verifica delle concessioni, diversione degli scarichi, ecc...) oltre a quelli più di carattere qualitativo. La normativa prevede che entro il 31 dicembre 2008 ogni tratto deve rientrare almeno nella classe sufficiente, ed entro il 31 dicembre 2016 deve raggiungere o mantenere lo stato ambientale buono e mantenere, ove già esistente, lo stato di qualità ambientale elevato. Qualità ambientale dei corsi d'acqua (SACA) della Regione Marche (anno 2007) Classe Giudizio Percento 1 Elevato 0 2 Buono 29 3 Sufficiente 59 4 Scadente 6 5 Pessimo 6 Fonte: ARPAM Elaborazione Legambiente Marche ATTENZIONE! Stante questa situazione, al 1 gennaio 2009 il 12 % (dodici) delle stazioni di monitoraggio saranno fuori norma. Ed al 1 gennaio 2016 il 71% (settantuno) delle stazioni di monitoraggio saranno fuori norma. FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 6 di 8

Acque non idonee alla vita dei pesci La legge riporta un elenco di parametri chimici con le relative concentrazioni che devono essere rispettate affinché ogni tratto dei corsi d acqua possa essere definito: a) idoneo alla vita dei pesci salmonicoli; b) idoneo alla vita dei pesci ciprinicoli. # Fiume Località (Comune) Prov. Definizione 1 Arzilla Fano PU Non idoneo alla vita dei pesci 2 Aso Pedaso AP Non idoneo alla vita dei pesci 3 Conca Sassofeltrio PU Non idoneo alla vita dei pesci 4 Giano Fabriano AN Non idoneo alla vita dei pesci 5 Ete Vivo Fermo AP Non idoneo alla vita dei pesci 6 Foglia Pesaro PU Non idoneo alla vita dei pesci 7 Nevola Rosora AN Non idoneo alla vita dei pesci 8 Aspio Numana AN Non idoneo alla vita dei pesci 9 Musone Numana AN Non idoneo alla vita dei pesci 10 Tavolo Gabicce Mare PU Non idoneo alla vita dei pesci 11 Tenna Fermo AP Non idoneo alla vita dei pesci 12 Tenna Porto Sant'Elpidio AP Non idoneo alla vita dei pesci 13 Tesino Grottammare AP Non idoneo alla vita dei pesci 14 Tronto Monsampolo del Tronto AP Non idoneo alla vita dei pesci 15 Tronto San Benedetto del Tronto AP Non idoneo alla vita dei pesci Fonte: ARPAM Elaborazione Legambiente Marche L'uso dell'acqua nelle Marche Il nuovo problema dei cambiamenti climatici si aggiunge alle solite e note criticità del sistema idrico della nostra regione, come gli elevati consumi, in particolare del settore agricolo, i costi spesso irrisori per una risorsa così preziosa, una rete di captazione, adduzione e distribuzione che fa acqua, la mancata messa in pratica del riutilizzo delle acque reflue depurate, le derivazioni in alcuni casi incontrollate per usi energetici e produttivi che mandano in secca i fiumi, a cui si aggiungono anche i prelievi abusivi di acqua Le proposte di Legambiente Marche Veniamo allora alle proposte della nostra associazione: 1) rivedere completamente il sistema di tariffazione degli usi dell acqua, con un sistema di premialità e penalità che valorizzi le esperienze virtuose. Ad esempio modificare le modalità di vendita dell'acqua da parte dei Consorzi di bonifica, che non incentivano al risparmio; 2) ripensare il sistema di irrigazione dei terreni agricoli, quasi totalmente fondato sulla modalità ad aspersione o a pioggia, per riconvertirlo il più possibile ai sistemi di microirrigazione e a goccia, che possono garantire almeno il 50% del risparmio di acqua utilizzata, oltre che di concimi e di combustibili fossili; 3) ridurre i prelievi di acqua dall ambiente e ridurre gli scarichi nei corpi idrici ricettori praticando il riutilizzo delle acque reflue depurate nell industria ed in agricoltura; 4) potenziare il sistema dei controlli preventivi da parte degli enti locali, ma anche di quelli repressivi da parte delle forze dell ordine, dei prelievi abusivi di acqua dalle aste fluviali e dalle falde; 5) infine per quanto concerne gli usi civili occorre incentivare l uso di sistemi duali per FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 7 di 8

recuperare le acque piovane o per riutilizzare le acque grigie depurate per gli usi domestici meno nobili, come lo scarico del wc, partendo quantomeno dalle nuove edificazioni, ma anche la diffusione di quegli strumenti semplici ma utili per risparmiare acqua come ad esempio i riduttori di flusso per i rubinetti e le docce o gli scarichi a doppio tasto del water. Alcune buone pratiche Oltre al rispetto delle leggi che ne regolano l'uso, ognuno di noi è in dovere di adottare comportamenti che tutelino qualitativamente e quantitativamente l'acqua. Quotidianamente infatti si consuma molta più acqua di quanto sarebbe necessario se adottassimo semplici regole: lavare le verdure o la frutta lasciandole a mollo anziché sciacquarle sotto l'acqua corrente: ogni famiglia può risparmiare circa 4.000 litri di acqua all'anno; riutilizzare l'acqua quando possibile: ad esempio l'acqua usata per lavare la frutta e la verdura può essere riutilizzata per innaffiare le piante; fare la doccia anziché il bagno: ogni famiglia può risparmiare circa 30.000 litri di acqua all'anno; chiudere i rubinetti dell'acqua quando non serve (es. mentre ci laviamo i denti, ci facciamo la barba, ci insaponiamo, ecc.) e riaprirli solo quando dobbiamo risciacquarci, per evitare inutili sprechi; riparare le perdite dei rubinetti: un rubinetto che gocciola ci fa perdere 4.000 litri di acqua all'anno. Un foro di un millimetro in una tubatura provoca in un giorno una perdita di circa 22.000 litri di acqua potabile; mettere in funzione le lavatrici e le lavastoviglie solo a pieno carico: il consumo energetico e idrico è il medesimo che a carico ridotto; applicare ai rubinetti dei frangigetti: arricchiscono il getto di aria riducendo la fuoriuscita dell'acqua e consentendo quindi di risparmiarne notevoli quantità; per lavare la macchina utilizzare secchi di acqua anziché l'acqua corrente; applicare allo scarico del water un sistema a doppio tasto o a manovella, che permette di regolare la durata dello scarico. Oltre a limitare l'abuso di acqua dovremmo sforzarci di inquinarla meno per non alterarne troppo la qualità: fare un uso parsimonioso di saponi e detersivi, che andando a finire nelle reti di scarico producono inquinamento e rendono più difficile la depurazione delle acque; non gettare rifiuti nello scarico del water per non compromettere la funzionalità del sistema fognario; riutilizzare l'acqua di cottura della pasta per lavare i piatti. Essa ha potere sgrassante e permette quindi di usare meno detersivi oltre che favorire un risparmio dell'acqua; prestare attenzione allo smaltimento di alcune sostanze particolarmente inquinanti. Ad esempio non versare gli oli di frittura e di lubrificazione nello scarico, ma gettarlo in appositi contenitori. Un litro di olio rende imbevibile un milione di litri di acqua!; non lavare la macchina presso fiumi, laghi o altri corsi d'acqua. I detersivi provocano un danno irreparabile andando ad inquinare tutto il reticolo idrografico superficiale ed anche quello sotterraneo. FIM08_DOSSIER.080706FIM08_DOSSIER.080706 Pag. 8 di 8