DTP, Ventura & tecniche avanzate



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DESK TOP PUBLISHING DTP, Ventura & tecniche avanzate di Dina Jaris Chi lavora con il DTP si trova spesso alle prese con problemi a volte impensabili, ma facilmente risolvibili consultando attentamente i manuali e soprattutto grazie all'esperienza maturata negli anni. Tutto diventa più difficile quando alcune funzionalità non sono documentate in modo adeguato nei manuali e bisogna risolvere i problemi affidandosi a trucchi, non sempre ortodossi, che possono risolvere i problemi contingenti, ma crearne di altri. Le complicazioni aumentano se oltre a considerare i problemi strettamente compositivi tipografici entrano in gioco anche difficoltà legate alla compatibilità software/hardware ed alla compatibilità dei dispositivi periferici. In questa puntata della rubrica esamineremo alcune particolarità di uno dei programmi più diffusi per il mondo MS-DOS, il Ventura Publisher della Xerox Prima di parlare di alcuni aspetti più strettamente tipografici riferiti a Ventura è bene considerarne altri più da «smanettone», ma che hanno una rilevanza notevole se si vuoi rifuggire da molti problemi che rendono la vita difficile. Possono sembrare banali, ma partendo dal presupposto che la maggior parte degli utenti legge i manuali considerando di volta in volta solo gli argomenti ritenuti in quel momento interessanti, molte procedure sono completamente trascurate e si finisce con il perdere tempo prezioso per risolvere stupidi inconvenienti che con le giuste conoscenze è facile risolvere rapidamente. Vediamo rapidamente alcune tecniche e soluzioni che possono rendere il lavoro con Ventura molto più rapido e piacevole. /I VP BA T e gli switch L'installazione di Ventura, che si effettua con il programma di installazione VPPREP, comporta la creazione automatica del file batch di lancio del programma, VP.BAT (o VPPROF.BAT per la versione Professional). Questo file può assumere l'aspetto illustrato nell'esempio pubblicato in queste pagine, ma è sempre possibile apportare delle modifiche a questo file usando un editor ASCII, secondo le esigenze che possono intervenire successivamente alla prima installazione. Ad esempio, possiamo dover passare dall'utilizzo di una scheda EGA ad una VGA. Per informare Ventura dell'awenuto cambio possiamo usare VPPREP e reinstallare parzialmente il programma, oppure semplicemente modificare il VP.BAT per indicare il nuovo driver da utilizzare. Per fare questo dobbiamo intervenire su:.../s=sd_ WY05.EGA... sostituendolo, ad esempio, con.../s=sdfvgah5vga... Owiamente dal dischetto Screen Drivers di Ventura dovremo copiare il driver appropriato (SDFVGAH5VGA) nella directory di Ventura, per poi cancellare dalla directory il driver precedente, oramai inutile. Quando si effettua l'installazione di Ventura (o di qualunque altro programma, per la verità) si possono avere dubbi su quale sia esattamente il tipo di scheda video da installare tra le numerose proposte dal programma, che possono essere, ad esempio: SD_CGA_ 5.CGA; SD_GENS5.VGA; SD_ HERC5.EGA, eccetera. Un errore nell'indicare la scheda appropriata comporterà l'impossibilità di lancio del programma e la necessità di ritentare l'installazione con VPPREP. In alternativa è possibile usare il sistema di modifica del VP.BAT. Dopo aver copiato i driver appropriati (della famiglia VGA, ad esempio) nella directory di Ventura, si modificherà il VP.BAT indicando a turno i nomi dei driver sino a che non si trovi quello giusto. Una volta individuato il driver appropriato si potrà procedere alla cancellazione da disco degli altri, che non servirebbero ad altro che ad occupare spazio. Lo switch 1M Lo stesso approccio può essere utilizzato per 1M, che specifica la porta su cui è installato il mouse: se il primo numero è O, il mouse sarà su COM l, se 1 su COM2, se 2 su COM3. Il secondo numero specifica il tipo di mouse: se O, niente mouse; se l, Mouse System o PC Mouse; se 2, qualunque mouse che utilizza MOUSE.COM o MOUSE.SYS; se 3, Microsoft Mouse; se :, IBM PS/2. Lo switch IX CD C:\VENTURA DRVRMRGR VP %1/S=SD_WY05.EGA /M=01/X=D:/O=C: /1= C:\SUB/E =256/A =32 Esempio di file VP.BAT 206 MCmicrocomputer n. 115 - febbraio 1992

DESK TOP PUBLlSHING Questo switch indica quali drive addizionali aggiungere nel selezionatore di elementi. che possono essere più di uno, come indicato nel VP.BAT di esempio. dove si assume la presenza di D: ed E:. Senza questo switch"l'accesso ai drive diversi da C: o A: può diventare laborioso (si deve intervenire manualmente sulla riga del path, ad- esempio cancellando l'indicazion"e C:\ TYPESET\... per sostituirla con D:\...). Lo switch IO Questo switch indica il RAM drive da utilizzare per i file di overflow. sempre che l'utente ne installi uno. Anche se questo sistema non è ideale. può servire a velocizzare le operazioni quando non si disponga di memoria EMS. Lo switch Il Indica dove mantenere i file di informazione di Ventura (INF). che sono preposti a «ricordare» e utilizzare informazioni sui sistemi di misura, fogli di stile. opzioni di menu e modalità d'uso. L'utente noterà che Ventura ricorda sempre l'ambiente di lavoro lasciato nell'ultima sessione; questo proprio grazie alla creazione automatica dei file INF. Se il Ventura viene utilizzato da più di un utente, ognuno può personalizzare il proprio file VP.BAT, rinominandolo e collocandolo in una propria directory. Ad esempio, l'utente Antonio potrà duplicare il file batch VP.BAT con il comando DOS: COPY VP.BAT VPA.BAT creare la directory: C:'Antonio e modificare con un editor ASCII il file VPA.BAT per indicare: I=C:\ANTONIO mentre l'utente Bruno potrà creare il VPB.BAT e directory appropriata. Così ognuno avrà i propri parametri preferiti sempre pronti (centimetri invece di pollici. stile Antonio invece di stile Bruno. eccetera). Lo switch le Indica l'ammontare di memoria EMS che Ventura Professional utilizza per il documento. Questo parametro si utilizza solo con la versione Professional. Lo switch la Indica l'ammontare di memoria da sot- MCmicrocomputer n. 115 - febbraio 1992 Figura l. trarre ai buffer di grafica e dei font. per aggiungerla alla gestione del testo. Il numero indicato va da 1 a 32 (kilobyte). L'aggiunta di questo parametro consente di velocizzare le operazioni e in alcuni casi di lanciare il Ventura quando non altrimenti possibile a causa di scarsità di memoria disponibile. L'effetto dell'uso di questo switch è indicato in modo comparativo nelle figure 2 e 3, per i valori indicati dalle frecce. Nella figura 2 sono riportate le informazioni di sistema senza alcun valore indicato nel file VP.BAT per lo switch /A=. Nella figura 3 si possono rilevare i diversi valori che il sistema assume dopo avere lanciato Ventura con lo switch /A=32. Lo switch IF Specifica l'ammontare di memoria in Kilobyte da utilizzare per i font di schermo (per un massimo di 128 K). È opportuno utilizzare questo parametro quando si lavora con molti font diversi. per consentire che la schermata venga ridisegnata con maggiore velocità. Visto che /F utilizza solo la memoria convenzionale, è opportuno mantenere questo numero al di sotto del massimo di 128. Anche l'effetto di questo switch può essere rilevato ricorrendo alle informazioni di sistema. Per chi non lo sapesse: alle informazioni di sistema si accede cliccando prima su Info, poi su Informazioni, giungendo alla schermata di figura 1. Notate lafreccia che indica la scritta. disposta su due righe. Ventura Software, Inc.: con un doppio clic sulla scritta Ventura accederete alla schermata di diagnostica. Accenni al Multitasking Ventura Publisher ha la capacità di integrare file provenienti da un gran nu- mero di differenti programmi di word processing. grafica. database e fogli elettronici. A molti sorge spontanea l'esigenza di lavorare in contemporanea con tutti i programmi. per poter finalizzare i propri documenti con maggiore rapidità e precisione. Spesso è proprio quando lavoriamo all'interno di Ventura che ci accorgiamo di avere bisogno di effettuare certe modifiche ad una immagine o a dati contenuti in un foglio elettronico e ci vediamo costretti ad uscire dal programma. richiamare il nuovo pacchetto applicativo, fare il nostro lavoro. sa/vario. uscire dal programma e richiamare Ventura. Tutto questo può essere evidentemente dispendioso in termini di tempo e di energie e ci stimola una grande voglia di avere a disposizione dei sistemi multi-tasking. Prima di parlare di veri e propri programmi di multi-tasking possiamo però accennare al fatto che quando si possiede una scheda EMS, esistono almeno delle possibilità di abbandonare temporaneamente il programma per svolgere compiti minori con programmi residenti in memoria. PC Tools ad esempio offre la possibilità di caricare in memoria come TSR sia lo shell che il Desktop. Pertanto possiamo avere accesso da Ventura a tutte le funzioni di PC Tools e quindi possiamo. ad esempio. annotare un appuntamento o recuperare un file cancellato per errore. Quest'ultima funzione può essere molto utile quando. nel caricare un capitolo. Ventura ci informa di non aver potuto trovare un certo file in una certa directory (questo awiene quando il file è stato cancellato oppure spostato ad altra directory): è ovvio che con PC Tools (o altro simile programma TSR) diventa facile trovare la nuova colloca zio- 207

DESK TOP PUBLlSHING Figura 3. ~ INFORMAZIONI01 SISTEMA ftenoria Interni in uso: ~NJria Esterna in uso; I1eMria Et1S in uso: I1eMlria Testo in uso: Parali:~:f~~~:; HtROria Estern.il salvata: HeAOria Testo salvati!: 3271 I 31688 I 49152 I BI 4 I B I Dillltnsione Tabella Larghenr: Dirwnsione Buffer Grafico: Oilllensione Fane video: Oinensione Suddivisione Silhbic.J: Oinensione Stringhe Penunrnti: DiJltensione DJerh!l: 2S00B byt. 94568 2B1S232 4896 1924 paras 1922 d nti mb byt. 161lllB 52000 28164 18992 61776., ne del file e recuperare il file anche se è stato cancellato. Anche se questo non è poco, non è certo sufficiente a rendere felice chi utilizza Ventura professionalmente tutti i giorni e lavora intensamente con programmi esterni di grafica o di gestione dati, cui vorrebbe poter accedere in qualunque momento e con immediatezza. Sia il Ventura Publisher di base che la sua versione Professionale possono essere gestiti con programmi di multi-tasking in un computer dotato di memoria EMS; ma per la versione base, oltre alla memoria EMS sono necessari 64K di memoria estesa. Tra i programmi di multi-tasking che sono raccomandati da Ventura possiamo trovare Software Carousel, Double DOS, DESQview e Windows386 (che richiede ovviamente una versione adatta del pacchetto). Prima di esaminare la possibilità di indirizzarsi al multi-tasking sarà comunque bene rivedere quali sono i requisiti dell'hardware per una corretta utilizzazione di questi strumenti. Chiariamo intanto che la memoria estesa (extended) e la memoria espansa (expanded) sono due cose differenti. La memoria espansa viene anche indicata come EMS o L1M (poiché nata dalle specifiche di Lotus, Intel e Microsoft). La forma più avanzata di memoria EMS, EMS 4.0, viene anche chiamata EEMS. Questa è la memoria che viene utilizzata da Ventura Publisher, in modo automatico e diretto (Ventura individua la presenza dell'ems al momento del lancio). La memoria estesa non viene normalmente utilizzata da Ventura, se non per 64K che possono essere utilizzati dopo l'avvenuta installazione di un driver XMS del tipo di HIMEM.SYS. Un sistema adeguato per il multi-ta- Figura 2. Figura 4. ~ lofo File Modifica Uista (a 1to10 Struttura Para rafo Grafica l, I.!,1.1:,o" C:\WRK\I1C\HOTlTOlO.CHP UrnCMc'STY l,' INF. DISPOSlTIUO DI STAHPA (HP lj+. Definitivo) [Il Ho~ Disposit,: '!I".unln Fant Video: Ufi~ (Usa fihs che hanno la stessa l'stensionej UscitaSu: sking può essere composto da un 386 con almeno 2 MB di memoria totale oppure da un 286 con 640K di memoria convenzionale, 64K di memoria estesa e memoria EMS 4.0 da 1 a 8 MB. Chi possiede questa tipologia di hardware sarà ovviamente facilitato nella trasformazione del proprio sistema in un multitasking per lavorare con Ventura in modo più efficiente, con spesa modesta. Stampanti, font e Ventura Esistono obiettivamente delle difficoltà nell'orientarsi nel mondo dei font o caratteri tipografici e ci si chiede spesso come fare ad ottenere più caratteri di quanti non ne consenta la propria stampante. L'utente deve orientarsi tra le varie possibilità fornite da chi fabbrica stampanti (cartucce aggiuntive, ad esempio) e da chi offre invece software per la gestione di font diversi; in ogni caso dovrà affrontare delle spese abbastanza rilevanti se si tiene in considerazione che ogni font aggiuntivo, sia esso in cartuccia che su dischetto può costare centinaia di migliaia di lire. Se probabilmente vi sono casi in cui i font di Ventura Publisher 2.0, delle famiglie dutch (times roman) e swiss (el- I!BIIrnmrnmrn!![]~IDmttal~ Tab.lla Fant: C:\UOOURA\HPLJPUJS.WIO _ COl'ando: I Canca Tabrlla Fane DIVPTSa (ps. tane Hetnchp) I vetica), possono soddisfare tutte le esigenze, o quasi, non c'è dubbio che quello che il Ventura offre dopo l'installazione per una stampante Laserjet Il della Hewlett-Packard (crea una tabella fonti, HPLJPLUS.WID, che consente di utilizzare font sino a corpo 24) può essere migliorato quantitativamente senza spesa alcuna. Infatti Ventura presenta allegato un programma Bitstream chiamato Fontware che ci consente di allargare la gamma delle dimensioni disponibili. Possiamo creare font da corpo 6 a corpo 72, in vari orientamenti. Questo avviene sempre basandoci sui font forniti con il programma base, i soliti dutch e swiss, symbol e courier. Le dimensioni (in punti) che abbiamo disponibili all'origine vanno da 6 a 24, con incrementi di 2 punti. Quindi non abbiamo disponibili font nei formati 9, 11, 13, eccetera, e font superiori ai 24 punti. Questi nuovi font possono essere creati facilmente con Fontware e poi utilizzati in Ventura, caricando le nuove tabelle font con i comandi: Opzioni Inf. Dispositivo Carica Tabella HPLJOOOWID OK STAMPA Font Diversa 208 MCmicrocomputer n. 115 - febbraio 1992

Info File tiodifica Uista Ca itala Struttura Para r AGGIUHGElAIMUOUE FOH! (C:\UEH!URA\HPlJPlUS.WID. HP lj+) rn DESK TOP PUBLlSHING #0 1~1~?f} 000202 02 00 (XXX) (XXX) C:\WRK\TYPESEl'AGENDA.STY Tioi c:\wrk\typesel'agenda.prn #DTFF.... MfF - i'lrrff..... '... - i1~:r 'RT 'RT #RT 'RT #RT #P. #BT.0001.. 02 ' 36CC26C4.0001-0108010801081906 OOEC0D140D14' =~1D!'?~0819060108 OOECOOI60D16' fl';c)lff. #8T.0001 Figura 5. Figura 6.. (Vedi la figura 4) Dopo avere impartito i nuovi comandi e caricato la tabella dell'esempio, HPLJOOO.WID, sarà questa ad essere utilizzata dal programma, non più quella originale (HPLJPLUS.WID). Ne consegue che se avete creato font di dimensione dispari come accennato sopra (7, 9, 11, eccetera), con la nuova tabella avrete accesso soltanto a questi valori. Per questa ragione Ventura offre, sempre dal menu di opzioni, l'opportunità di fondere le tabelle font per crearne di nuove che contengano la combinazione desiderata. Vediamo come, riferendoci alla figura 5: Opzioni Aggiunge/Rimuove Fondi tabella fonti HPLJOOOO.WID Font In questo modo avremo una nuova tabella font con cui potremo utilizzare tutta la gamma di dimensioni di font. Questa nuova tabella potrà essere salvata con un nome opportuno, anche dopo avere eventualmente rimosso dei font indesiderati. Nel caso di acquisizione di nuovi font tra i tanti disponibili sul mercato, potreste trovarvi a creare tabelle di font diversi, accoppiando tra loro font esteticamente e graficamente compatibili. Non c'è dubbio che tali scelte potranno essere fatte liberamente, a gusto personale, ma altrettanto indubitabilmente la lettura di qualche testo di tecnica di impaginazione e di grafica potrà aiutare ad ottenere risultati di un certo pregio. L'ultima annotazione a proposito di font riguarda la loro dimensione e la loro collocazione nella directory di Ventura (obbligatoria). Se vogliamo avere dei font corpo 72 dobbiamo essere preparati a sacrificare circa 1 MB di spazio su disco per ogni versione, «portrait» e «Iandscape», dimensioni che diminuiscono proporzionalmente ai punti dei font. Avere a disposizione molti font quindi comporta sempre l'utilizzo di vaste porzioni del nostro disco rigido. Naturalmente questo è valido per diverse stampanti ma non per quelle PostScript, che hanno tutt'altro approccio al problema delle dimensioni. Ventura e lo spostamento di stile I lavori effettuati con Ventura sono sempre composti da un certo numero di file, siano essi di testo (TXT, DOC, eccetera), che di stile (STY) o altro (VGR, CAP, CIF, CHP). Visto che i lavori di Ventura possono essere composti di file prelevabili da numerose directory diverse, non è impossibile che nel corso di lavori di «bonifica» del disco rigido (quando decidiamo di avere troppo poco spazio sul disco rigido e lo esploriamo, a caccia di file da eliminare) si cancellino dei file senza rendersi conto che gli stessi fanno parte di un capitolo di Ventura. Questo comporta degli inconvenienti notevoli, poiché Ventura, quando si richiama il capitolo, si trova nella condizione di non trovare uno o più file che lo compongono e di non potere quindi caricarli, presentandoci così un capitolo incompleto, che potrà mancare di un dato testo o figura. In questi casi la prima cosa da fare è quella di annotare nome e percorso del file mancante, uscire da Ventura (a meno che non si abbia una programma adatto in TSR) e effettuare la ricerca del file mancante. Questa ricerca potrà essere effettuata in modo piuttosto rapido utilizzando le utilità sopra citate, che hanno degli strumenti atti a ricercare i file nominati su tutto il disco rigido, oppure in modo molto più laborioso esplorando con il comando di DOS «dir» ogni directory. I risultati della ricerca potranno essere due: 1 - mancata individuazione; 2 - individuazione del file in una diversa directory. Nel caso 1, dopo essersi accertati che in effetti il file è mancante, si potrà ancora tentare di recuperarlo usando le funzioni apposite offerte dalle utilità già citate. Dopo aver effettuato il recupero ed avere individuato il file, si potrà richiamare in Ventura il capitolo, ignorare il messaggio di errore e procedere con il caricamento del file, per poi salvare di nuovo il capitolo e quindi la memorizzazione della diversa collocazione del file. L'alternativa può essere quella di intervenire con un word processar in modo ASCII (non-documento) per modificare opportunamente il file di capitolo con estensione *.CHP. Un esempio (parziale) di un file di capitolo è riportato nella figura 6. Le indicazioni che ci sono familiari appaiono evidentemente come percorsi e nomi di file (ignoriamo tranquillamente le altre informazioni, che sono importantissime - guai a modificarle - ma irrilevanti ai nostri fini). Supponiamo di aver spostato il file VENTURADOC da C:\WRK'MC in 0:\ TESTI. Potremo semplicemente modificare la riga che legge #T 04 C\WRK\fv1C\VENTURA.DOC per trasformarla in #T 04 D\TESTI\VENTURA.DOC MCmicrocomputer n. 115 - febbraio 1992 209

DESK TOP PUBLlSHING Info File Modifica Uista Col italo Struttura Pa II'ERAZI(J(( IIIlTHAPIlDlO F.~nC;~\IIRJ(\~~IItf\~OF~FEP.~T~i~~~Cr.H~P. :m::j::!:::::!::::~ C:\IIRJ(\IItf\REPORT,CHP c: \IIRJ(\TYPESEN600A. CHP c: \IIRJ(\TYPESEl\TElEFAX, CHP C:\WRK\TYPESEl\lETTERE. (HP f--- li} L'-'--- ---' Salva.. Agg. Capitolo., TO!llie Capitolo Sunpa. Indice. Analitico. RinUllrl o1. CDDi.,.. m Fib Itodific~ Vista Cc. itolo Struttura Para rolfa 6nfica I, CII'IA TUTTO S0R600E (da quosto Fil.) PUB o CHP: c:\proija.pub _ DESTIHAZI(J(E (in qu.st. DirrctD1'\I) PUB CHP: D:\ltJOOOOIR\I _ STY VID: C:\~~ _ Fil. Trsto: C:\~~ _ Filo 6nfico: C:\~. _ filo l gini: C:\lIRJ(\I(\ _ (olundo: IRendere tutte le Duettory u9uah db ~rug I m Figura 8.. Figura 7. Questa semplice azione ci consentirà di richiamare il capitolo senza avere più problemi del genere. Questo genere di avventura ci ricorderà di essere più prudenti in sede di spostamento di file, ed ancora più prudenti in sede di rinomina delle directory. Supponiamo infatti di avere un capitolo che contenga moltissimi file, il recupero diventerebbe molto laborioso. Questo non significa che non si possa comunque organizzare il trasferimento di file per poter consentire la cancellazione o lo spostamento di una directory. Prima di farlo si dovranno però duplicare i file utilizzando la funzione multicapitolo di Ventura, che consente inoltre di creare nuove directory anche automaticamente. La tecnica da usare è semplice: una volta individuato la directory da cui spostare i file, seguire le seguenti istruzioni: Opzioni Multicapitolo Aggiunge Capitolo Salva come NOMEFILE OK Riferitevi alla figura 7 per vedere il tipo di risultato da raggiungere. Una volta salvato il gruppo di file di capitolo con il nome NOMEFILE.PUB (l'estensione viene assegnata automaticamente). si attiva la voce Copia nella lista laterale. Dopo avere cliccato su Copia, vi appare la schermata della figura 8. La vostra azione dovrà proseguire con la digitazione nella prima riga del drive e percorso in cui copiare tutti i vostri file, per poi c1iccare su Rendere Tutte le Directory uguali alla Prima ed infine dare l'ok. In questo modo potrete salvare TUT- TI i file che compongono i capitoli richiamati in una sola directory e cancellare i file dalla vecchia directory senza alcun problema ulteriore. File e directory possono essere cancellati anche utilizzando il menu di Ventura, File, Operazioni di DOS. Formattare il testo con il word processar Il processo di pubblicazione di un documento attraversa molte fasi diverse e vede generalmente almeno due tipi di competenze all'opera: quelle relative a chi scrive il testo da pubblicare e quelle relative a chi invece si deve preoccupare di «mettere in bella» il testo e procedere alla stampa della versione finale. Si suppone che chi scrive il testo (si tratti di un libro sulla pesca o di un trattato sulla fissione nucleare) abbia ben chiare le idee su cosa dire e su quali parti del testo porre l'accento con sottolineature, corsivi, grassetti, su quali siano i titoli e i sottotitoli, eccetera; ma non necessariamente su come impaginare il documento che produce. Questo rimane il compito dell'esperto di editoria elettronica, che sarà tanto più laborioso quanto meno esperto di word processing sarà l'originatore del testo. Infatti, se quest'ultimo ha la capacità di utilizzare le formattazioni che ogni word processor moderno offre, chi opera in Ventura avrà il compito molto facilitato e potrà portare a termine il proprio compito in modo rapido. Se non vi sono queste capacità, allora sorgeranno delle complicazioni e le riletture e modifiche dei testi si moltiplicheranno. Supponiamo dunque che le indicazioni di evidenziazione vengano effettuate su carta: l'impaginatore dovrà utilizzare Ventura per indicare grassetti e corsivi e altri attributi. Questo comporta la rilettura del testo a video ed il conferimento manuale degli attributi. Ad esempio, operando in modo testo si evidenzierà una parola con il sistema del trascinamento del mouse (tenendo premuto il tasto). per poi trasformare il testo evidenziato con l'opportuno c1ick sulla voce del menu laterale desiderata (Normale, Grassetto, Corsivo, eccetera). Specialmente se non si dispone di un monitor A4 che consente di leggere le pagine intere senza doversi spostare con l'uso delle barre di movimento verticale e laterale, un simile modo di operare porterebbe ad un notevole impegno in termini di tempo, in specie nel caso di lavori lunghi. L'alternativa è quella di operare direttamente nel word processor conferendo i vari attributi in tale sede, cercando le parole da formattare con la funzione di ricerca. Una volta individuata la parola, sarà possibile conferire gli attributi desiderati utilizzando le capacità di formattazione del word processor oppure immettendo dei codici speciali. Ad esempio, per evidenziare la parola Prova in grassetto, la si dovrà far precedere dal «8» e indicare la fine codice con «O». Alcuni codici utilizzabili sono: «B» per il grassetto «I» per il corsivo «S» per il piccolo «X» per la sovrascrittura <<"» per l'esponente «v» per il deponente «U» per la sottolineatura «=» per la doppia sottolineatura «O» per la sopralineatura «D» per indicare la fine degli attributi. ' Con lo stesso sistema è possibile anche cambiare i font di una o più parole. Ad esempio, per avere la parola PROVA in HELVETICA invece di TIMES 210 MCmicrocomputer n. 115 - febbraio 1992

DESK TOP PUBLlSHING ROMAN, sarà sufficiente farla precedere da «F2» e seguire dal comando di fine cambiamento, «o». Anche se a prima vista l'utilizzo di questo sistema potrebbe sembrare laborioso, un minimo di organizzazione con il vostro word processor porterà ad effettuare il lavoro in tempi ristretti e con il minimo sforzo. Infatti, se lasciate che sia il word processor a cercare la parola da formattare e ne comandate la formattazione attraverso appositi comandi macro da voi stessi predisposti, potrete eseguire il lavoro in modo più rapido che non formattando da Ventura. Oltre a prendere cura di questi tipi di attributi dovrete naturalmente anche occuparvi delle distinzioni tra titoli, sottotitoli e vari tipi distinti di paragrafi, secondo le esigenze particolari del tipo di scritto. Con un libro il vostro lavoro potrebbe essere di grande facilità, poiché potreste avere a che fare solo con il titolo, le intestazioni dei capitoli e pochi altri dettagli, mentre nel caso di manuali tecnici, ad esempio, potreste avere titoli e sottotitoli a vari livelli e la necessità di avere dei paragrafi particolari ben distinti dal corpo testo. Se il testo preparato con il word processor non è opportunamente formattato (e non tutti gli scrittori tecnici hanno necessariamente anche questo tipo di abilità), chi deve impaginare il testo può trovarsi continuamente nella situazione di dover analizzare una parola o un intero paragrafo per decidere di cosa si tratti, se titolo, sottotitolo o altro. Evidentemente sarà più facile chiedere al redattore del testo di inserire le opportune indicazioni, con sigle convenzionali, che implicherebbero un modesto impegno di tempo al redattore ed un enorme risparmio all'impaginatore, comportando inoltre per il redattore la certezza che l'effetto finale sarà quello da lui voluto (questo potrà essere l'argomento vincente per convincerlo a digitare le indicazioni extra). Tali indicazioni potrebbero essere, ad esempio: Tit =Una nuova scheda Stit =Annuncio della Intel... eccetera.. L'impaginatore potrà in questo caso utilizzare la funzione cerca e sostituisce del word processor per cercare automaticamente e sostituire tutte le ricorrenze di Tit = e Stit = con @Tit = e @Stit =, quindi conferendo ai relativi paragrafi la marcatura appropriata. Ovviamente si dovrà disporre di un foglio di stile appropriato per poter uti- I codici di alcuni simboli che possono essere di uso comune con lingue diverse dall'italiano o che possono soddisfare esigenze particolari. Per una lista completa potrete consultare i manuali di DOS. @ASCII = @@ «64» @ASCII = { «123» @ASCII = } «125» @ASCII = - «126» @ASCII = ç «128» @ASCII = li. «129» @ASCII = à «131» @ASCII = «132» @ASCII = a «134» @ASCII = ç «135» @ASCII = e «136» @ASCII = è «137» @ASCII = i «139» @ASCII = l «140» @ASCII = A «142» @ASCII = A «143» @ASCII = É «144» @ASCII = ée «145» @ASCII = le «147» @ASCII = Ò «148» @ASCII = o. «150» @ASCII = Y «152» @ASCII = Ò «153» @ASCII = Ù «154» @ASCII = ç «155» @ASCII = f «156» @ASCII = 'l «157» @ASCII = <158> «158» @ASCII = a «160» @ASCII = fi «164» @ASCII = N «165» @ASCII = «166» Q @ASCII = «167» @ASCII = G «168» @ASCII = <169> «169» @ASCII = <170> «170» @ASCII = <171> «171» @ASCII = <172> «172» @ASCII = ««174» @ASCII =» «175» @ASCII = <176> «176» @ASCII = <177> «177» @ASCII = <178> «178» @ASCII = <185> «185» @ASCII = <190> «190» @ASCII = <191> «191» lizzare questi marcatori. Quando questo esiste, è teoricamente possibile effettuare TUDE le formattazioni nel word processor e aprire il capitolo di Ventura sapendo di avere il lavoro già pronto per la stampa (perché anche la rilettura del testo, naturalmente, sarà effettuata con il word processor). La gestione degli accenti A qualcuno dei lettori sarà capitato di notare che quando si importano dei te- sti ASCII, gli accenti che appaiono a video e stampano regolarmente utilizzando il word processor, una volta importati in Ventura sembrano perduti. Questo avviene se si indica il formato ASCII invece di 8-bit ASCII, oppure indicando Wordstar come formato. Supponiamo di avere un testo ASCII che contenga sia gli accenti che i segni di marcatura della chiocciola «@», come questo: @@descriz =comò Ci troveremo di fronte ad un piccolo dilemma: se importiamo il testo con il formato 8-bit ASCII, leggiamo gli accenti ma non i marcatori, e otteniamo a video: @@descriz =comò avendo pertanto il marcatore trattato come testo. Se utilizziamo il formato Wordstar, leggiamo i marcatori come tali ma non gli accenti, ottenendo a video: com È vero che la parola «comò» sarà debitamente formattata secondo le indicazioni del foglio di stile per il marcatore «descriz», ma l'accento diviene «latitante»... Un modo di risolvere questo problema è quello di trattare il testo con il word processor, per trasformare gli accenti nei codici (con numeri ASCII) leggibili da Ventura. Ogni accento ha il suo codice; per la lingua italiana questi codici sono: «133» = à esempio: sar«133» «138» = è esempio: C«138» «130» = é esempio: perch«130» «141» = ì esempio: cos«141» «149» = ò esempio: per«149» «151» = ù I codici possono essere utilizzati anche per le lingue straniere, sopperendo alle deficienze di tastiere e programmi. Ovviamente la sostituzione delle lettere accentate con i codici verrà fatta con la funzione di cerca e sostituisce, così che con poche ripetizioni del comando (6), possiamo avere il testo pronto ad essere importato con Ventura nel formato Wordstar e correttamente interpretato. MCmicrocomputer n. 115 - febbraio 1992 211