Le caratteristiche di un e-leader

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Transcript:

Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Le caratteristiche di un e-leader Autore: Nello Iacono, Vindice Deplano Creatore: Formez PA, Progetto Performance PA Diritti: Dipartimento della Funzione Pubblica Ottobre 2015

Le caratteristiche di un e-leader Chi è l e-leader? L e-leader è una figura professionale propulsiva che spinge le organizzazioni verso l innovazione e il cambiamento. Un e-leader può avere responsabilità organizzative di vertice (può essere un manager in una grande organizzazione, un dirigente in una pubblica amministrazione, un imprenditore o una figura vicina all imprenditore in una impresa) ma può anche essere un livello professionale non di vertice ed essere comunque in grado di migliorare la sfera d azione del proprio lavoro, apportando un beneficio a tutta l organizzazione. La forte attitudine dell e-leader a vedere il cambiamento si traduce nella capacità di pensare e realizzare progetti che scardinano i vecchi schemi mentali e innovano i processi organizzativi. L e-leader come leva del cambiamento organizzativo Come riesce l e-leader a farsi leva del cambiamento organizzativo? Con un bagaglio variegato di competenze e attitudini che vanno da una profonda cultura e conoscenza del mondo digitale, alle ottime capacità individuali di relazione e di comunicazione, alle competenze organizzative e di gestione del cambiamento. In più, calandosi nel mondo delle pubbliche amministrazioni, è necessario che possiedano una conoscenza profonda del contesto organizzativo in cui operano e, nel nostro caso, delle competenze manageriali e dei processi della PA per trasformarli in senso digitale. Quale percorso per l e-leader? L e-leader è un professionista poliedrico e il suo profilo è il frutto di una integrazione continua di competenze: Competenze formali: apprese nella scuola e nell università. Competenze non formali: acquisite nel percorso lavorativo grazie all esperienza accumulata sul lavoro stesso Competenze informali: acquisite grazie ad attività di formazione strutturata on-thejob. Pag. 2 di 8

Il percorso verso l e-leadership è lungo e articolato e necessita di quella curiosità di qualunque cosa, di quella marcia in più per farsi motore del cambiamento. Per queste ragioni è molto più corretto parlare di percorsi di coltivazione dell eleadership, piuttosto che di formazione tradizionalmente intesa. In quest ottica diventano rilevanti anche i contesti di apprendimento informale nelle diverse fasi di vita di un individuo, futuro e-leader: le attività di vita quotidiana legate ai contesti di formazione, di lavoro e di vita fuori dal lavoro. Le componenti dell e-leadership Possiamo riassumere le componenti essenziali dell e-leadership in 5 aree di competenza: 1. Conoscenze digitali: cultura e conoscenze del mondo digitale 2. Soft skill: capacità individuali di relazione e di comunicazione 3. Leadership organizzativa: competenze organizzative e di gestione del cambiamento 4. Contesto PA: competenze manageriali nel contesto della pubblica amministrazione 5. PA digitale: conoscenze dei processi digitali della pubblica amministrazione. Queste aree di competenza presuppongono una competenza digitale di base, così come definita dal quadro europeo DIGCOMP. Pag. 3 di 8

La logica di fondo è che, a parte la prima area relativa alle conoscenze digitali, le competenze di e-leadership siano sostanzialmente il frutto di una revisione profonda delle competenze classiche di leadership reindirizzate e ristrutturate secondo la nuova ottica richiesta dalla trasformazione digitale in atto. Vediamo nel dettaglio le varie componenti del profilo di un e-leader. 1. Cultura e conoscenze del mondo digitale La prima componente essenziale per un e-leader è quella di possedere una solida cultura digitale supportata da un ampia conoscenza sulle possibilità di utilizzo delle tecnologie informatiche. Questa componente è indispensabile per la trasformazione della figura di un leader in e-leader. Le componenti più rilevanti di questa area di competenza sono le seguenti: 1. Digitale come fattore d innovazione: l eleader è consapevole delle potenzialità del digitale come leva per fare innovazione e ottimizzare i processi e i servizi, ma non è necessariamente uno specialista IT 2. Progetti di innovazione digitale: conosce quali sono i principali processi, le metodologie e gli strumenti che caratterizzano lo sviluppo e la gestione dei progetti di innovazione digitale e le possibili fonti di finanziamento. 3. Sicurezza IT: è consapevole della rilevanza della sicurezza nelle organizzazioni e dei rischi associati. Conosce quali sono i principali strumenti organizzativi e tecnologici per la gestione della sicurezza. 4. Il mondo delle applicazioni: conosce quali sono le tipologie di applicazioni e di servizi applicativi sia di tipo tradizionale sia basate sulla rete ed i dispositivi mobili, orientate alle organizzazioni e alle reti sociali. 5. Il mondo dei dati: è consapevole del valore dei dati, delle informazioni e delle conoscenze nelle organizzazioni e conosce quali sono le principali tecnologie per la loro gestione e condivisione.. 2. Capacità individuali di relazione e di comunicazione ( soft skill ) Le competenze individuali (chiamate anche "soft skill ) comprendono un insieme di attitudini, atteggiamenti e capacità che hanno a che fare con il modo di concepire il mondo, le organizzazioni e le relazioni con gli altri. Pag. 4 di 8

È evidente che, in buona parte, le soft skill individuali fanno parte del carattere. La curiosità, per esempio. Forse un bambino molto piccolo può imparare a essere curioso (o più probabilmente a smettere di esserlo), ma un adulto se non lo è già difficilmente lo sarà in futuro! Altre competenze, invece, si possono affinare o, in qualche caso, acquisire con un'adeguata formazione e, soprattutto, con l'esperienza: la capacità di apprendere; la capacita di adattarsi alle circostanze, senza perdere di vista il suo obiettivo; la capacità di comunicare efficacemente; la concezione del mondo come di un sistema complesso, in cui ogni elemento è collegato, direttamente o indirettamente, a tutti gli altri; la capacità di "vedere" il futuro, prefigurandone l'evoluzione. 3. Competenze organizzative e di gestione del cambiamento Le capacità organizzative sono quelle che caratterizzano il leader all interno di un gruppo: formalizzato, come la pubblica amministrazione, un azienda o un associazione, informale. Un leader non è semplicemente un capo a cui, per un motivo o per l'altro, si deve obbedienza: un leader viene innanzitutto riconosciuto come tale, perché sa gestire il gruppo, sa valorizzare i propri collaboratori, sa costruire reti di collaborazione anche (e soprattutto) all'esterno della propria organizzazione. Pag. 5 di 8

Inoltre, sa indirizzare l'azione verso un obiettivo che tutti fanno proprio. Lo fa condividendo la sua visione del futuro e del percorso che porta al futuro. Coinvolge i suoi collaboratori in un'idea che non è solo una speranza: si trasforma subito in una "stella polare" che indica la strada in un progetto da portare avanti giorno per giorno. Qualunque vero leader è orientato al futuro. Ma un in un e-leader l'orientamento al futuro è, se possibile, ancora più pressante, perché il suo obiettivo è un cambiamento che non riguarda solo l'esterno. E' un cambiamento, basato sull'innovazione tecnologica, che coinvolge innanzitutto quelli che lo promuovono. 4. Competenze manageriali nel contesto pubblico La capacità richiesta all e-leader è quella di costruire e governare il percorso che consente il raggiungimento degli obiettivi delle azioni di innovazione digitale, facendo sì che l intera organizzazione sia predisposta per favorirne il successo, operando efficacemente nel contesto normativo e rendendo concreti e duraturi i risultati delle innovazioni. Per l e-leader questo significa essere in grado di: 1. Identificare opportunità di cambiamento e innovazione nei servizi e nei processi, sulla base delle potenzialità offerte dalle diverse soluzioni applicative, Pag. 6 di 8

per la gestione della conoscenza e dei dati (es. big data, open data). 2. Identificare obiettivi e soluzioni progettuali innovative, che non si limitino cioè a digitalizzare i flussi e i processi esistenti, che sono stati progettati pensando ad una organizzazione basata sulla produzione e lo scambio di documenti cartacei, ma tengano invece conto delle opportunità di innovazione che le potenzialità delle diverse soluzioni applicative possono offrire. 3. Definire e pianificare le politiche e i processi, con una forte attenzione alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali, intervenendo sui processi per migliorare l efficienza e l efficacia, riorganizzandoli dove opportuno 4. Valutare le soluzioni tecnologiche migliori rispetto ai risultati di innovazione che si intende ottenere, ottimizzando il rapporto tra efficacia (qualità del risultato) ed efficienza (tempi e costi); 5. Gestire i canali di finanziamento e i processi di procurement e attivare progetti e iniziative che arricchiscano la qualità dei servizi, anche attraverso processi di e-procurement trasparenti e aperti, utilizzando tutti gli strumenti disponibili per il procurement di servizi di innovaziona digitale. E quindi anche sapersi avvalere del supporto di tecnici del software, avendo capacità critica e di interazione, per ben presentare le problematiche e saper contribuire all individuazione delle soluzioni più efficaci; 6. Ottimizzare il rapporto tempi / costo / qualità, combinando in modo ottimale le risorse umane, tecnologiche e finanziarie per raggiungere i migliori risultati in termini di economicità e qualità, anche coordinando team virtuali, diffusi sul territorio, spesso multietnici e multiculturali, operando anche come mentore del personale connesso virtualmente. Per l e-leader della PA queste competenze devono essere efficacemente agite nel processo di riforma della PA e nella normativa vigente (CAD, agenda digitale) per contemperare i vincoli e le opportunità connesse all applicazione delle norme con le esigenze di cambiamento e innovazione, sia all interno dell organizzazione pubblica che nei rapporti con le altre PA, le imprese e gli altri attori sociali. 5. Competenze sui processi digitali nella PA Per attuare la missione della PA e realizzare il cambiamento conseguente, l e-leader della PA deve possedere le conoscenze, le competenze e le capacità tecnologiche, organizzative ed etiche necessarie per programmare, prendere decisioni e agire al fine di Pag. 7 di 8

attuare la missione dell amministrazione, così come definita in senso ampio dalla legislazione di indirizzo per la pubblica amministrazione (riforma della PA, CAD) e in senso stretto dalla strategia e dalla missione della specifica amministrazione. Questo richiede che l e-leader sia in grado, in particolare, di: 1. Tutelare la cittadinanza digitale: assicurare il rispetto dei principi di cittadinanza digitale in modo inclusivo e diffuso, attivando tutte le iniziative utili a rendere i diritti di cittadinanza digitale effettivamente praticabili (identità digitale, privacy e sicurezza, accesso all informazione) 2. Realizzare progetti di e-government: attivare all interno della propria organizzazione progetti di innovazione (dematerializzazione, interoperabilità, infrastrutture tecnologiche) e riorganizzazione (reingegnerizzazione dei processi), migliorando le performance e l efficienza con attenzione alla qualità e utilità dei risultati (definizione e implementazione di una Agenda Digitale regionale, progettazione e sviluppo di una Smart City, ecc.) 3. Attivare processi di OpenGovernment: praticare la trasparenza (accesso alle informazioni e dati aperti), la partecipazione (ascolto e consultazione), la collaborazione e la accountability utilizzando la tecnologia come fattore abilitante per il rapporto con i cittadini e per l efficacia dei processi di innovazione interna. Pag. 8 di 8