Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima

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Transcript:

Lezione 31 (Sanna-Randaccio) Negoziati internazionali sul clima Nel 1988 si costituisce l Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un gruppo intergovernativo indipendente, per informare l opinione pubblica e i politici sui progressi della ricerca sul cambiamento climatico. Nel 1992 gran parte dei paesi del mondo firma un trattato internazionale (Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici o UN Framework Convention on Climate Change) a Rio de Janeiro per iniziare a decidere cosa si può fare per affrontare il problema del cambiamento delle condizioni climatiche. stabilizzare le concentrazioni di gas ad effetto serra nell atmosfera a un livello tale da escludere qualsiasi pericolosa interferenza delle attività umane sul sistema climatico sito: http://unfccc.int, site map: Kyoto Protocol. 1

Protocollo di Kyoto http://unfccc.int/kyoto_protocol/items/2830.php Il protocollo di Kyoto firmato nel Dicembre 1997 è un accordo internazionale legato alla UN Framework Convention on Climate Change fissa specifici obiettivi quantitativi di riduzione delle emissioni di gas-serra introduce nuovi strumenti. Obiettivi quantitativi: i paesi sviluppati si impegnavano a ridurre, per il periodo 2008-2012 (committment period) il totale delle emissioni di gas serra almeno del 5% rispetto ai livelli del 1990 (baseline). I 15 paesi EU si impegnavano a ridurre le loro emissioni collettive di gas ad effetto serra dell 8% sotto il livello del 1990 nel 2008-2012 rispetto al baseline (per Italia - 6,5%) (Burden sharing agreement). Entrato in vigore il 16 Febbraio 2005, viene ratificato da 184 paesi (non USA ) ma fissa impegni vincolanti per 37 paesi industrializzati e EU. Rappresenta un obbligo 2

mentre la Convention incoraggiava i paesi sviluppati a ridurre le emissioni. Strumenti flessibili: Gli obiettivi dovevano essere raggiunti principalmente attraverso piani ambientali nazionali, ma in aggiunta furono previsti i flexibility mechanisms o Kyoto mechanisms, tra cui: Permessi di inquinare negoziabili internazionalmente (Emission Trading ET). mercato in cui si scambiano i diritti di emissione. Ogni paese se ha capacità in eccesso può venderla sul mercato (Carbon Market, dato che il CO2 è il più importante gas serra). Meccanismo di Sviluppo Verde (Clean Development Mechanism CDM). Progetti in un paese in via di sviluppo La prima fase del Protocollo di Kyoto è terminata nel 2012. 3

Copenhagen Accord 2009 La COP 15 tenutasi a Copenhagen è stata sostanzialmente un insuccesso. Tuttavia l Accordo riconosce l importanza di contenere l aumento della temperatura terrestre al di sotto dei 2 0 C rispetto a quella preindustriale (obiettivo fissato dalla comunità scientifica). Inoltre viene creato un Fondo per finanziare iniziative di mitigazione nei paesi in via di sviluppo. Nel Dicembre del 2012, alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico tenutasi a Doha, il protocollo è stato esteso al 2020. Hanno aderito a questa estensione del Protocollo di Kyoto solo pochi paesi (circa il 15% delle emissioni globali). Fu però stabilito che entro il 2015 si sarebbe raggiunto un nuovo accordo globale che avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2020. Conferenza di Parigi 2015 Vedi Carlo Carraro L accordo di Parigi: punti chiave e prospettive future. www.carraro.org 4

L Accordo di Parigi è il risultato di un approccio dal basso. Ogni paese presenta il proprio contributo nazionale programmato (INDC) e vengano stabilite regole comuni per promuovere un processo trasparente di mitigazione e adattamento. 188 paesi si impegnano a controllare le loro emissioni di gas serra. Obiettivi: ---aumento della temperatura al di sotto dei 2 0 C ---adattamento ---flussi finanziari dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo Gli INDCs dovranno essere aggiornati ogni 5 anni 5