8 Meeting Internazionale della Filiera Cerealicola

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Transcript:

8 Meeting Internazionale della Filiera Cerealicola Roma, Auditorium dell Ara Pacis 29 maggio 2015

Romacereali, nell anno di EXPO, si svolge presso l Auditorium dell Ara Pacis ed offre, come consuetudine, l opportunità per aggiornare i consuntivi e le previsioni con la diretta partecipazione degli imprenditori della filiera cerealicola che operano sui mercati nazionali ed internazionali, nel passaggio dalla campagna di commercializzazione 2014-2015 (che si concluderà il prossimo 30 giugno) a quella 2015-2016. LA CAMPAGNA CEREALI 2015/2016 Analisi del potenziale produttivo e del mercato La campagna 2015-2016 per il FRUMENTO si annuncia con una disponibilità (figura 1 e figura 2) leggermente inferiore a quella della campagna precedente. Guardando gli andamenti registrabili nella produzione di FRUMENTO nel mondo (figura 3), si può rilevare come in paesi importanti per il mercato europeo si registri un calo e ciò potrà determinare qualche elemento di tensione sui prezzi, anche per le vicende geopolitiche ancora in via di soluzione. Fig. 1 FRUMENTO NEL MONDO PROIEZIONI CAMPAGNA 2015-2016 RISPETTO ALLA CAMPAGNA 2014-2015 PRODUZIONE STOCK CONSUMI superficie coltivata +0,3% iniziali +6,7% usi +0,3% quantità prodotta -2,3% finali -3,0% commercio -0,7% Elaborazioni ARM su dati IGC (GMR n. 454-23 aprile 2015) 1

Tab. 1 FRUMENTO Evoluzione dei principali indicatori del bilancio di approvvigionamento mondiale 2012-2013 2013-2014 2014-2015 2015-2016 stock iniziali produzione prezzi? consumi stock finali Nostre elaborazioni su dati IGC, FAO, USDA. FRUMENTO NEL COMPLESSO (ALL WHEAT) BILANCIO DI APPROVVIGIONAMENTO MONDO Tab. 2 milioni di tonnellate stime previsione Variazione proiezione Variazione Confronto rispetto alla rispetto alla media 5 11/12 12/13 13/14 14/15 campagna 15/16 campagna campagne precedente precedente Stock di apertura 195 192 171,2 186,9 9,2% 199,4 6,7% 188,90 Produzione 695 655 713,4 721,2 1,1% 704,8-2,3% 697,88 OFFERTA TOTALE 891 848 884,6 908,1 2,7% 904,2-0,4% 887,18 DOMANDA TOTALE 698 676 697,7 708,7 1,6% 710,7 0,3% 698,22 ALIMENTAZIONE ANIMALE 154 135 131,5 141,9 7,9% 138,8-2,2% 140,24 USI INDUSTRIALI 19 21 21,5 22,0 2,3% 22,2 0,9% 21,14 ALIMENTAZIONE UMANA 461 461 472,4 478,4 1,3% 484,1 1,2% 471,38 Stock di chiusura 192 171 186,9 199,4 6,7% 193,5-3,0% 188,56 Trade 145 141 154,5 151,8-1,7% 150,7-0,7% 148,60 Fonte : Elaborazione ARM su dati IGC 2

Argentina Russia Mondo Kazakhstan Canada 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 29 maggio 2015-8 INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CEREALICOLA 740 Fig. 2 FRUMENTO NEL MONDO: PROIEZIONI CAMPAGNA 2015-2016 PRODUZIONE E SUPERFICIE COLTIVATA 240 720 700 Produzione (m.tons) 236 232 680 660 640 620 600 580 (m.ha) Area 228 224 220 216 212 560 208 540 204 520 200 Elaborazioni ARM su dati IGC Fig. 3 FRUMENTO NEL MONDO: PROIEZIONI CAMPAGNA 2015-2016 PRODUZIONE PER PAESI variazione % 2015-2016 rispetto alla campagna 2014-2015 30,0 20,0 Australia 10,0 0,0-10,0-2,3-19,4 8,5-4,8 EU 14,4-10,1 2,4-12,9 USA 7,1-20,0-30,0 Ucraina Elaborazioni ARM su dati IGC 3

93/94 94/95 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 09/10 10/11 11/12 12/13 13/14 14/15 15/16 29 maggio 2015-8 INCONTRO INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CEREALICOLA Passando a valutare la situazione degli stock per l intero settore cerealicolo, secondo i dati dell International Grains Council IGC: la campagna 2015-2016 negli USA si aprirebbe il prossimo 1 luglio all insegna di stock iniziali fortemente crescenti (rispetto alla campagna 2014-2015) e dovrebbe chiudersi, secondo le proiezioni, con stock in diminuzione per il mais ed in aumento per soia e frumento. 100 80 (m. tons) Frumento Soia Mais Fig. 4 CEREALI negli USA: STOCK (dati IGC) 60 40 20 0 Elaborazioni ARM su dati IGC il frumento nel suo complesso presenta, a livello mondiale, stock iniziali 2015-2016 pari a 199,4 milioni di tonnellate (+6,7% rispetto a quelli presenti all avvio della campagna 2014-2015) che, rispetto agli utilizzi attesi (710,7 milioni di tonnellate), rappresentano una copertura media per 3,4 mesi. Le previsione di chiusura degli stock è pari a 193,5 milioni di tonnellate (-3% rispetto alla chiusura della campagna 2014-2015). A livello Europa a 28, gli stock iniziali del frumento nel complesso si collocano a 16,0 milioni di tonnellate (+70,2% rispetto al livello di apertura della campagna 2014-2015) che, a fronte di un consumo atteso di 121,4 milioni di tonnellate, offrono una copertura di 1,6 mesi. I paesi maggiori esportatori presentano stock iniziali pari a 67,3 milioni di tonnellate (+19,9% rispetto all apertura della campagna 2014-2015); il mais, a livello mondiale, si colloca con stock iniziali 2015-2016 di 198,1 milioni di tonnellate (+13,7%) che, a fronte di un utilizzo atteso pari a 968,6 milioni di tonnellate, offrono una copertura di 2,5 mesi. A livello Europa a 28, gli stock iniziali di mais 2015-4

2016 dovrebbero essere 7,1 milioni di tonnellate (+7,5% rispetto al livello della campagna 2014-2015) che, a fronte di usi per 76,7 milioni di tonnellate, garantirebbero una copertura di 1,5 mesi; l orzo aprirebbe la campagna mondiale 2015-2016 con stock di 3,4 milioni di tonnellate (-5,5%) che, considerando consumi pari a 64,8 milioni di tonnellate (-1,6% rispetto al livello della campagna 2014-2015), sarebbero in grado di garantire una copertura per 0,6 mesi. A livello Europa a 28, gli stock iniziali 2015-2016 sarebbero pari a 6,9 milioni di tonnellate (+11,3% rispetto alla campagna precedente). A fronte di consumi attesi per 48,6 milioni di tonnellate, la copertura garantita è di 1,7 mesi. Gli andamenti delle semine e dei raccolti sono diversi a seconda dei prodotti: la campagna 2015-2016, per il frumento nel suo complesso, si presenta nel mondo con una previsione produttiva (dati IGC) che perde 16,4 milioni di tonnellate rispetto alla campagna in via di conclusione, attestandosi ad una produzione di 704,8 milioni di tonnellate (-2,3%). La superficie destinata a frumento passerebbe da 223,2 milioni di ettari nel 2014-2015 a 223,8 milioni di ettari nella campagna 2015-2016 (+0,3%). A livello Europa a 28 la produzione di frumento totale è prevista in diminuzione di ben 7,4 milioni di tonnellate, collocandosi a 148,2 milioni di tonnellate nella campagna 2015-2016 (- 4,7%). La superficie investita a frumento nell EU28 è prevista aumentare dello 0,6% (26,7 milioni di ettari); la produzione di mais nella campagna 2015-2016 è attesa in marcata diminuzione. Secondo i dati IGC, dovrebbe ridursi di ben 43 milioni di tonnellate (-4,3% rispetto alla campagna precedente) per collocarsi a quota 951,4 milioni di tonnellate. La superficie mondiale investita a mais nel 2015 è attesa anch'essa in lieve diminuzione e pari a 176 milioni di ettari (-2%), rispetto ai 175,3 milioni di ettari già coperti nel 2014 ma si attendono rese elevate. La domanda mondiale di mais è prevista sostanzialmente stabile nella campagna 2015-2016, 969 milioni di tonnellate a fronte di 970 milioni nella campagna 2014-2015 (-0,2%): un risultato che, a fronte della costanza dei consumi per l'alimentazione umana, non risente dell aumento (+0,6%) negli utilizzi per etanolo. In EU28 la produzione 2015-2016 è prevista in forte calo rispetto al livello della campagna 2014-2015: 67,5 milioni di tonnellate (-10,3%), soprattutto per il basso livello delle rese, perché la superficie coltivata è stabile o in lieve aumento, soprattutto in Francia, Spagna ed Italia. In Ucraina è atteso un ulteriore significativo calo, rispetto alla campagna 2014-2015, della produzione di mais (-12%); la produzione mondiale di orzo per la campagna 2015-2016 è stimata dall International Grains Council in 135,6 milioni di tonnellate, -3,9% (circa 5 milioni di tonnellate) rispetto alla campagna precedente 2014-2015. Il comparto presenta una diminuzione dell incidenza della mangimistica negli utilizzi (-3,8%). Nell EU28 è prevista una lieve riduzione delle superfici investite (12,3 milioni di ettari) con un corrispondente decremento della produzione (da 60,4 scenderebbe a 57,7 milioni di ettari, -4,4%). Il recente rapporto USDA (Grain: World Markets and Trade, 1 maggio 2015) evidenzia andamenti e previsioni che risulta interessante confrontare con quelli dell INTERNATIONAL GRAINS COUNCIL: 5

per il frumento, una produzione 2015-2016 di 718,9 milioni di tonnellate (più elevata di 14 m. tons rispetto al dato IGC), utilizzi complessivi per 713,2 milioni di tonnellate (circa 2 m. tons in più della valutazione IGC), stock iniziali a 201 milioni di tonnellate (dato inferiore alla stima IGC, pari a 199 m. tons). Stock di chiusura a 203,3 (molto più elevato della previsione di IGC). Rispetto a quanto previsto da IGC la produzione EU28 secondo USDA registrerebbe una diminuzione inferiore, fermandosi a 150,3 m. tons.; per il mais, la produzione 2015-2016 prevista da USDA (989,8 milioni di tonnellate) è superiore a quella pronosticata da IGC (951,4 milioni di tonnellate), gli stock iniziali sono previsti da USDA in una quantità (192,5 milioni di tonnellate) significativamente diversa dalla valutazione IGC (198,1 milioni di tonnellate). Fig. 5 MONDO: Bilancio produzione e consumi Fonte: USDA (Grain: World Markets and Trade, 1 maggio 2015) L andamento generale dei prezzi è sintetizzato nelle figure 6-7-8 (su dati IGC) e figura 9 su dati FAO: si possono individuare due distinte fasi. 6

La prima è la tendenza alla caduta dei prezzi individuati dall IGC Grains and Oilseeds Index GOI, [ is a daily index comprising the following components: wheat, maize (corn), barley, sorghum, rice, soyabeans, soyameal and rapeseed/canola ]. Fig. 6 - IGC GOI Anche se la forbice dei prezzi è elevata, come mostra la figura che segue. Fig. 7 - IGC 7

Fig. 8 - IGC Prezzi all esportazione, comparati nelle ultime quattro campagne, per US No. 2 H.W. Gulf: Fig. 9 FRUMENTO: Export Price (US No. 2 H.W. Gulf) USD per tonne Fonte: FAO (Food Outlook, maggio 2015) 8

Dall ultima edizione di Romacereali, numerosi eventi hanno caratterizzato i mercati cerealicoli, a livello nazionale ed internazionale: o Giugno 2014. I mercati sono ancora condizionati dalle pesanti incertezze in area Mar Nero. Intanto, mentre è in corso il braccio di ferro con Mosca, per i raccolti ucraini di frumento si annuncia una riduzione. Ancora più accentuato il calo del mais. o Giugno 2014. Negli Stati Uniti si registrano assestamenti produttivi a vantaggio dei cereali foraggeri, con il frumento penalizzato sia nelle superfici investite che nelle rese che perde l 8% circa dei raccolti. Mentre si conferma l anno record per il mais. o Giugno 2014. L Unione europea scavalca per la prima volta gli Stati Uniti nella classifica mondiale degli esportatori di frumento, secondo Usda. A spiegare il sorpasso sono i minori raccolti Usa uniti al basso livello delle scorte iniziali nel paese. Ma non sarà solo la Ue a beneficiare della situazione e a crescere sui mercati internazionali; cresce significativamente anche l export dei paesi della regione del Mar Nero, che possono contare su una grande disponibilità di grano. o Luglio 2014. Fao e Ocse pubblicano l Outlook 2014-2023, segnalando, almeno nella prospettiva di un biennio, un ulteriore riduzione dei prezzi dei cereali. o Luglio-Settembre 2014. Per proteggere il mercato dai continui ribassi la Commissione europea intraprende di nuovo la strada dei rialzi alle barriere tariffarie, con un nuovo e deciso aumento dei dazi doganali sulle importazioni di cereali destinati al mercato comunitario. Dopo aver fissato nel mese di luglio i diritti applicati sull import di mais, segale ed orzo a 5,32 euro per tonnellata, i dazi vengono raddoppiati nel giro di due mesi. Dal 19 settembre (come stabilito nel regolamento di esecuzione della Commissione europea n. 984/2014) le tariffe all import di mais, segale ed orzo salgono a 10,44 euro per tonnellata, con un incremento di poco inferiore al 100 per cento. o Settembre-Ottobre 2014. Nella dinamica generale dei prezzi fa eccezione il caso del grano duro. In Europa (e in particolare in Italia), la scarsa qualità dei nuovi e modesti raccolti dà nuovo impulso alle importazioni, favorendo soprattutto i grani candesi. Questa situazione innesca una fase di rincari sui mercati. Le varietà nazionali con contenuto proteico minimo del 12%, raggiungono a fine ottobre punte di 400 euro per tonnellata, un prezzo rivalutato del 50% rispetto ai livelli (pari a circa 270 euro per tonnellata) di inizio campagna. o Campagna 2014-2015. Nel frattempo l interscambio mondiale di grano duro si porta ai massimi storici, nonostante la previsione di un ridimensionamento dei consumi globali. Nei dodici mesi compresi tra luglio 2014 e giugno 2015 l export complessivo raggiunge il livello record di 9,2 milioni di tonnellate. o Gennaio 2015. Il governo di Mosca annuncia l introduzione, a partire dal 1 febbraio 2015, di una tassa sull export di grano. I dazi dureranno fino alla metà del 2015 con l obiettivo ufficiale di calmierare i prezzi sul mercato interno. Dall inizio della campagna di commercializzazione 2014/15 la Russia ha esportato oltre 22 milioni di tonnellate di cereali (di cui 17 di grano e 3,2 di orzo), circa 5 in più della campagna precedente. o Marzo 2015. La Commissione europea pubblica lo Short Term Outlook in cui stima un calo delle semine del 2% circa a livello Ue. Complessivamente si scenderebbe a 57,8 milioni di ettari complessivi, tra frumenti e cereali foraggeri. Con il grano tenero, il cereale 9

in assoluto più diffuso in Europa, penalizzato da una perdita di quasi 900mila ettari, corrispondenti a un meno 3,5% sul 2014. L andamento negativo dei prezzi ha reso riluttanti gli agricoltori, che al frumento tenero hanno destinato quest anno 24,2 milioni di ettari. A beneficiarne sono le oleaginose, ma anche altre produzioni cerealicole. In particolare il grano duro, con superfici seminate a livello europeo nell ordine dei 2,4 milioni di ettari (in crescita del 3,5%, con incrementi fino all 8% in Francia e del 3% in Italia), e in misura minore l orzo che, secondo i conteggi della Commissione europea, beneficia quest anno di una crescita degli investimenti dell 1,5%, con 12,6 milioni di ettari seminati. In pesante calo invece gli investimenti sul mais, ai minimi degli ultimi cinque anni con 9,2 milioni di ettari (-4,3% rispetto alla campagna precedente), che scontano un andamento di mercato negativo. FRUMENTO DURO L analisi può essere ora indirizzata ad una più approfondita e distinta valutazione del comparto del frumento duro. La campagna 2014-2015 del frumento duro sta per concludersi con un quadro produttivo che si è collocato a 32,8 milioni di tonnellate (-13,4%), una riduzione di cinque milioni di tonnellate. La campagna 2015-2016 invece segna, nelle previsioni IGC, una ripresa del +11%, attestandosi a 36,4 milioni di tonnellate. Il commercio globale mostra, per la campagna 2015-2016, una riduzione di -12,9% dovuto alla minore domanda proveniente da EU28 (-32,1%) e dai paesi nordafricani (ad esempio, l Algeria -13%). Fig. 10 Fonte: IGC (GRM n. 454-23 aprile 2015) 10

FRUMENTO DURO (DURUM WHEAT) Tab. 3 FRUMENTO DURO PRODUZIONE (milioni di tonnellate) STIMA UE-28 stime previsione proiezione Variazione proiezione 12/13 13/14 14/15 15/16 % 15-16 EU-28 7,9 7,9 7,1 7,8 9,9 7,5 France 2,4 1,8 1,5 1,9 26,7 1,5 Greece 0,7 1,0 0,8 0,9 12,5 0,7 Italy 4,2 3,9 3,7 4,0 8,1 3,9 Spain 0,4 0,9 0,8 0,8 0,0 0,8 Kazakhstan 1,4 2,0 2,0 2,1 5,0 Canada 4,6 6,5 5,2 5,5 5,8 Fonte : COCERAL Mexico 2,1 2,3 2,3 2,3 0,0 USA 2,2 1,7 1,4 1,8 28,6 Argentina 0,2 0,3 0,3 0,3 0,0 Syria 1,5 1,5 0,8 1,4 75,0 Turkey 3,0 3,2 2,1 2,4 14,3 India 1,2 1,2 1,3 1,3 0,0 Algeria 3,0 2,5 1,3 2,5 92,3 Libya 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 Morocco 1,0 1,9 1,6 1,8 12,5 Tunisia 1,3 0,8 1,3 1,3 0,0 Australia 0,5 0,5 0,5 0,5 0,0 Others 7,9 5,6 5,7 5,4-5,3 WORLD TOTAL 35,2 37,9 32,8 36,4 11,0 Fonte : IGC Gli stock con i quali si apre la campagna 2015-2016 sono collocati a 4,5 milioni di tonnellate: una disponibilità molto inferiore a quella registrata all'apertura della campagna 2014-2015 quando erano di 7,4 milioni di tonnellate. Le stime IGC prevedono un aumento del +9,9% della produzione di frumento duro in EU28, pari a 7,8 milioni di tonnellate: un dato leggermente superiore a quello delle stime COCERAL, secondo cui la produzione UE di frumento duro nella campagna 2014-2015 dovrebbe collocarsi a 7,5 milioni di tonnellate. ITALIA Le stime ISTAT del 23 febbraio scorso indicano un andamento diverso degli investimenti a frumento duro e di quelli a frumento tenero. Le intenzioni di semina dichiarate dai coltivatori, relative all annata agraria 2013-2014, fanno registrare decrementi delle superfici destinate a frumento tenero (-7,6%), mais da granella (-8%) e sorgo (-8,5%), mentre risultano in aumento le superfici a frumento duro (+2,9%), riso (+0,7%) e cereali minori, quali orzo (+3,6%), avena (+0,3%) e altri cereali (+10,5%).. La previsione COCERAL, per la campagna 2014 in Italia, mostra una lieve diminuzione della produzione di frumento tenero (-6,4%) e del mais (-8,2%) ed un aumento del frumento duro (+3,9%). In aumento anche l orzo (+4,3%). 11

Fig. 11 PREZZI MEDI MENSILI ( /T) Fonte: ISMEA Fig. 12 ANDAMENTO DEL PREZZO MEDIO NAZIONALE ( /T) DEL FRUMENTO DURO BUONO MERCANTILE nelle ultime due campagne di commercializzazione per modalità di consegna (Franco Arrivo e Franco Partenza) Fonte: Elaborazione Ufficio Studi BMTI e Borsa Merci Roma su dati listini camerali La campagna 2014-15 è stata segnata ad inizio autunno da un forte rialzo delle quotazioni del frumento duro, causato principalmente dai timori che l attuale annata si caratterizzasse a livello mondiale da una non sufficiente disponibilità di prodotto. L afflusso di prodotto estero (da Canada e Stati Uniti in primis) e l incremento stimato per le superfici nazionali, dettato dal livello elevato raggiunto dalle quotazioni al momento delle semine autunnali, ha comportato però nella 12

seconda parte della campagna un rientro delle quotazioni, che a maggio appaiono praticamente in linea con i valori dello scorso anno. Fig. 13 ANDAMENTO DELLE IMPORTAZIONI (TONNELLATE) DI FRUMENTO DURO DELL ITALIA Fonte: Elaborazione Ufficio Studi BMTI e Borsa Merci Roma su dati ISTAT Accanto all impennata dei prezzi registrata agli inizi dell autunno, il 2014 ha evidenziato un altro elemento degno di nota nel mercato italiano del frumento duro: il forte aumento delle importazioni. In effetti, i 2,8 milioni di tonnellate acquistati all estero hanno rappresentato non solo una crescita di circa due terzi rispetto al 2013 (+66,7%) ma il record dal 1991. Maggiori arrivi dall estero che hanno comportato un forte incremento dell esborso monetario, attestato oltre gli 800 milioni di euro, in crescita del 62% rispetto al 2013. Tra i singoli paesi, il Canada, ha sfruttato la consistente disponibilità di prodotto, rafforzando il ruolo di primo esportatore mondiale e primo fornitore dell Italia. Gli 1,4 milioni di tonnellate importati dal paese nordamericano hanno rappresentato il 50% dell import totale dell Italia nel 2014. I dati disponibili per il 2015, relativi al primo bimestre, segnalano invece una frenata del ricorso dell Italia all acquisto di frumento duro estero (circa 420 mila tonnellate, -1,8% rispetto allo stesso bimestre del 2014), sebbene dipesa principalmente dalle minori importazioni di prodotto dai paesi UE 28 (-70% su base annua). L import proveniente dai paesi extra UE-28, guidato da Canada e Stati Uniti, ha proseguito infatti anche nei primi due mesi del 2015 la dinamica positiva, mettendo a segno un aumento del 33% su base annua. Tra le maggiori criticità del 2015 va segnalata anche la crisi del mais: la dipendenza dell Italia dall estero per l approvvigionamento, negli ultimi cinque anni, è quasi triplicata. La importazioni sono passate da poco più di 2 milioni di tonnellate nel 2010 a circa 4,6 milioni di tonnellate nel 2014. Il deficit sul fabbisogno è salito nello stesso periodo dal 24% al 64%. In soli tre anni le superfici seminate a granoturco in Italia sono passate da quasi un milione a 870mila ettari. Ad appesantire lo scenario sono stati i problemi di tenuta della qualità dei raccolti con la presenza sempre più frequente di aflatossine. Il fenomeno della crescente dipendenza dall estero è motivato anche da calcoli di convenienza economica che stanno fortemente condizionando gli orientamenti degli agricoltori. 13

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