STUDIO DI GEOLOGIA TECNICA E AMBIENTALE REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI BRESCIA COMUNITA' MONTANA DI VALLE SABBIA COMUNE DI VESTONE



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Transcript:

Dr. Geologo GIOVANNI FASSER REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI BRESCIA COMUNITA' MONTANA DI VALLE SABBIA COMUNE DI VESTONE COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (ai sensi dell'art. 57 della L.R. 11 marzo 2005, N. 12) RELAZIONE GEOLOGICA Responsabile del progetto : Dr. Geol. Giovanni Fasser Rilevatori : Dr. Geol. Lara Rossi Dr. Geol. Giovanni Fasser Brescia, 03 febbraio 2009 STUDIO: Viale Piave,179-25123 BRESCIA - Tel. 030/362144 Fax 030/3369525 - Cell. 339/3519730 stampato su carta riciclata (cer no CQ-COQ-09)

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Indice generale 1. PREMESSA...5 1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI...6 1.2 ALLEGATI CATOGRAFICI:...8 1.3 ALLEGATI GRAFICI E TABELLE :...8 2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO...9 3. SINTESI DEI DATI ESISTENTI...11 3.1 MAPPA STORICA DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO...12 3.2 BIBLIOGRAFIA...19 4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO...20 4.1 UNITA' LITOLOGICHE...21 4.1.1 CALCARE DI ANGOLO (Anisico)...21 4.1.2 FORMAZIONE DI BUCHENSTEIN (LADINICO INF.)...21 4.1.3 FORMAZIONE DI WENGEN (LADINICO SUP.)...21 4.1.4 PORFIRITI LADINICHE...22 4.1.5 CALCARE DI ESINO (Ladinico)...22 4.1.6 ARENARIA DI VAL SABBIA (Carnico inf.-medio)...22 4.1.7 DEPOSITI FLUVIOGLACIALI...22 4.1.8 DEPOSITI ALLUVIONALI DI FONDOVALLE E DI CONOIDE...22 4.1.9 DEPOSITI DI VERSANTE (COPERTURE COLLUVIALI ED ELUVIALI)...23 4.1.10 ACCUMULO DI FRANA RELITTA, QUIESCENTE, ATTIVA...23 4.1.11 Terreno di riporto...23 4.2 PEDOLOGIA...23 4.3 UNITA LITOTECNICHE...24 4.3.1 Substrato roccioso...24 4.3.2 Coperture...25 5. ELEMENTI DI DINAMICA GEOMORFOLOGICA...26 5.1 ELEMENTI METEO-CLIMATICI...26 5.2 GEOMORFOLOGIA...27 5.2.1 - A - FORME E DEPOSITI DI TIPO GRAVITATIVO...27 5.2.2 - B - FORME LEGATE ALLO SCORRIMENTO DELLE ACQUE SUPERFICIALI...28 5.2.3 - C - FORME DI ORIGINE GLACIALE...29 5.2.4 - d - FORME ANTROPICHE...29 5.3 carta inventario movimenti franosi (Scala 1:10.000) GEOIFFI CARTOGRAFIA PTCP...30 6. SISTEMA IDROGRAFICO...31 6.1 DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI ELEMENTI DEL SISTEMA IDROGRAFICO...31 6.1.1 RETICOLO IDRICO PRINCIPALE...31 6.1.2 RETICOLO IDRICO MINORE...32 BACINO DEL FIUME CHIESE BS077...33 BACINO DEL TORRENTE NOZZA BS080...33 BACINO DEL TORRENTE DEGNONE BS082...34 BACINO DEL TORRENTE GORGONE BS091...34 6.1.3 Aree periodicamente allagate per tracimazione dei corsi d acqua...34 7. CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE DEL TERRITORIO...35 3

7.1 Unità idrogeologiche...35 7.2 Caratteristiche degli acquiferi...36 7.3 FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO PUBBLICHE E PRIVATE...36 7.4 QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE CAPTATE DALLE SORGENTI COMUNALI...37 7.5 VULNERABILITA NATURALE DEGLI ACQUIFERI...37 7.5.1 VULNERABILITA DELLE FALDE SUPERFICIALI...38 7.5.2 VULNERABILITA DELLE FALDE IN RETE...39 8. SISMICITA'...40 8.1 PERICOLOSITA' SISMICA LOCALE...41 8.1.1 ANALISI DI 1 LIVELLO...41 8.1.2 ANALISI DI 2 LIVELLO...42 9. CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI...45 10. CARTA DI SINTESI...46 10.1 AREE PERICOLOSE DA UN PUNTO DI VISTA DELL'INSTABILITA' DEI VERSANTI...46 10.2 AREE VULNERABILI DAL PUNTO DI VISTA IDRAULICO...46 10.3 AREE CON TERRENI CHE PRESENTANO CARATTERISTICHE GEOTECNICHE SCADENTI...46 11. CARTA DI FATTIBILITA' GEOLOGICA DELLE AZIONI DI PIANO...47 11.1 - CLASSE 4 - FATTIBILITA' CON GRAVI LIMITAZIONI...47 4a - Area di pertinenza del corso d acqua soggetta a fenomeni erosivi collegati all attività idrica...48 4b Aree di frana attiva e/o quiescente, coni e falde di detrito attive...48 4c Aree a potenziali crolli o caduta massi...48 4d Aree di franosità attiva diffusa, fenomeni di creep, soliflusso...49 4e Aree già allagate in occasione di precedenti eventi alluvionali (non è definito un tempo di ritorno)...49 4f Aree a pericolosità H3-H4-H5 per crolli e H4-H5 per scivolamenti...49 11.2 - CLASSE 3 - FATTIBILITA' CON CONSISTENTI LIMITAZIONI...50 3a Aree interessate da trasporto in massa e flusso di detrito su conoide (Cn)...50 3b - Aree di frana inattiva...51 3c Aree a pericolosità H2 per crolli e H2-H3 per scivolamenti...51 3d Aree allagate in occasione di eventi meteorici eccezionali, con modesti valori di di velocità ed altezze d'acqua...52 3e Aree di possibile ristagno...52 3f Aree a pericolosità potenziale legata alla possibilità di innesco frane e/o colate di terreno, valutate in base alla pendenza...53 11.3 - CLASSE 2 - FATTIBILITA' CON MODESTE LIMITAZIONI...54 2a - Aree con versanti da debolmente a mediamente inclinati, situate sulla fascia pedemontana, stabili...54 2b - Aree a pericolosità H1 sia per crolli, sia per scivolamenti...54 12. CONCLUSIONI...57 4

1. PREMESSA Su incarico dell Amministrazione Comunale di Vestone (Determinazione Dirigenziale n. 25/07 del 22/08/2007) è stato eseguito uno studio per la componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio, in attuazione dell'art. 57 della L.r. 11 marzo 2005, n. 12, secondo i criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologico, idrogeologica e sismica del piano di Piano di Governo del Territorio (D.G.R. 22 dicembre 2005 N. 8/1566 e 24 maggio 2008 N. 8/7374). Lo studio è stato programmato sulla scorta dei dati esistenti e dei vari studi geologici precedenti (a cura dello Studio Geologia Ambiente, Dr. Geol. Laura Ziliani, 1994-2003) e della documentazione geologica e geotecnica fornita dall'amministrazione Comunale. Si è tenuto conto dello studio specifico per la definizione del reticolo idrico minore dell'intero territorio comunale (ai sensi della L.r. 1/2000), effettuato dallo scrivente. Sono state analizzate le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e ambientali del territorio comunale, allo scopo di evidenziare la presenza di problematiche di tipo geologico che possono condizionare o limitare l'uso del territorio. Lo studio si è avvalso inoltre degli studi e del materiale cartografico disponibili relativamente alla zona in esame, compreso quelli contenuti nel SIT della Regione Lombardia (carte geoambientali e dei suoli, ERSAF, carte inventario dei fenomeni franosi a scala 1:10.000, carte GEOIFFI a cura della Struttura Rischi Idrogeologici della Regione Lombardia, ecc.) e dei dati di letteratura. Sono state consultati inoltre i documenti del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Brescia. E stato effettuato un rilevamento di campagna del territorio comunale che ha consentito di aggiornare i dati esistenti sulle caratteristiche geomorfologiche, litologiche, pedologiche e idrogeologiche. I dati geologici rilevati e quelli esistenti, uniti all'interpretazione e al controllo delle fotografie aeree hanno permesso la redazione della cartografia di inquadramento prodotta in scala 1: 5.000 (CARTA LITOLOGICA, CARTA GEOMOROFLOGICA). E' stato inoltre aggiornato il quadro idrogeologico del territorio comunale, sulla base degli studi esistenti (dati riguardanti i pozzi e le sorgenti, pubblici e privati, nel territorio comunale ed in quelli limitrofi, in particolare quelli forniti di dati tecnici). I dati idrogeologici rilevati sono riportati sulla CARTA IDROGEOLOGICA CON ELEMENTI IDROGRAFICI E VULNERABILITA' in scala 1: 5.000. Si è quindi proceduto all'analisi del rischio sismico per poter valutare la risposta sismica locale rispetto sia alle condizioni morfologiche sia alle condizioni litologiche, che può influenzare l'accelerazione sismica di base per effetti di sito. La risposta sismica locale è stata analizzata applicando la procedura dell'allegato 5 della D.G.R. 22 dicembre 2005 N. 8/1566 e 24 maggio 2008 N. 8/7374. E' stata realizzata la CARTA DI PERICOLOSITA' SISMICA DI I LIVELLO (SCALA 1: 10.000). Quindi si è passati all'analisi di II livello per la definizione del Fattore di Amplificazione Sismica. 5

A tale scopo sono state programmate ed eseguite indagini geofisiche (prospezioni sismiche a rifrazione con misura delle onde P e S e onde superficiali MASW) in alcuni siti significativi da un punto di vista geologico e urbanistico, che hanno permesso di elaborare, anche sulla base dei dati geologici e geotecnici disponibili, il modello geofisico del sottosuolo. Dalla successiva elaborazione dei dati acquisiti e di altri dati esistenti è stata costruita la CARTA DI PERICOLOSITA' SISMICA DI II LIVELLO (SCALA 1: 5.000). E' stata quindi elaborata la CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI, a scala 1: 5.000 nella quale sono evidenziati i diversi ambiti di vincolo. Dalla valutazione incrociata dei risultati emersi dallo studio geologico, sismico e dei vincoli esistenti è stata prodotta la CARTA DI SINTESI in scala 1:5.000, in cui vengono evidenziati gli elementi principali che concorrono alla realizzazione della CARTA DI FATTIBILITA' GEOLOGICA PER LE AZIONI DI PIANO, in scala 1:5.000 e 1: 2.000. Tale carta puntualizza, per tutto il territorio comunale, le limitazioni di tipo geologico rispetto alla fattibilità degli interventi previsti dal piano. Infine la relazione geologica è composta, secondo le direttive della D.G.R. 22 dicembre 2005 N. 8/1566 e 24 maggio 2008 N. 8/7374, da due elaborati : relazione geologica illustrativa, nella quale sono evidenziati e descritti tutti gli aspetti geologici, geomorfologici, idrogeologici, oltre a dati sul reticolo idrico, meteorologia e di amplificazione sismica; Norme Geologiche di Piano, nelle quali sono indicate le limitazioni corrispondenti alle varie classi di fattibilità geologica. 1.1 RIFERIMENTI NORMATIVI Lo studio in esame è stato effettuato in ottemperanza all'art. 25 della L.R. 11 marzo 2005, n. 12, secondo i criteri ed indirizzi per la definizione della componente geolo gico, idrogeologica e sismica del piano di Piano di Governo del Territorio ( D.G.R. 22 dicembre 2005 N. 8/1566-24 maggio 2008 N. 8/7374). Altri codici e normative di riferimento, che sono stati tenuti in conto nella realizzazione dello studio, sono i seguenti : L.R. n 41/97, Prevenzione del rischio geologico, idrogeologico e sismico mediante strumenti urbanistici generali e loro varianti; D.G.R. 29 ottobre 2001n 7/6645 Direttive regionali in attuazione dell art. 3 della l.r. 41/97, per lo studio geologico a supporto del P.R.G., allegati 3 e 4; PAI o Adozione del Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico per il bacino di rilievo nazionale del Fiume Po (Deliberazione dell'autorità di Bacino n. 18 del 26/04/2001) e D.P.C.M. 24/05/2001; L.R. 1/2000 D.G.R. N. 7/7868 e successive modifiche, attribuzione ai comuni dei compiti di Polizia Idraulica sul reticolo idrico minore; 6

Ordinanza del P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003 e successive modificazioni e integrazioni, seguita dalla D.G.R. 07/11/2003 N. 7/4964, che inseriscono il territorio comunale di Vestone in Zona 2; d.d.u.o. n. 19904 del 21/11/2003, con l'elenco delle tipologie di edifici classificabili come strategici e rilevanti; L.R. 11 marzo 2005, n. 12 Legge per il governo del territorio; D.M. 14/09/2005 Testo Unitario sulle Costruzioni, che sancisce l'obbligo di effettuare la progettazione antisismica nelle zone 1-2-3, mentre nella zona 4 l'obbligo vale soltanto per gli edifici strategici o rilevanti; D.G.R. 22 dicembre 2005 N. 8/1566 Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologico, idrogeologica e sismica del piano di Piano di Governo del Territorio (art. 57, comma 1 della l.r. 11 marzo 2005, n. 12). D.Lgs. n.152/2006 e ss mm ii, norme tecniche in materia ambientale (criteri di qualità e tutela delle acque); Ordinanza del P.C.M. n. 3519 del 28/04/2006 - criteri generali per l'individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l'aggiornamento degli elenchi delle medesime zone (G.U. n.108 del 11/05/2006); D.M. 14/01/2008 Norme Tecniche sulle Costruzioni, che sancisce l'obbligo di effettuare la progettazione antisismica nelle zone 1-2-3, mentre nella zona 4 l'obbligo vale soltanto per gli edifici strategici o rilevanti; D.G.R. 24 maggio 2008 N. 8/7374 Aggiornamento dei Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologico, idrogeologica e sismica del piano di Piano di Governo del Territorio (art. 57, comma 1 della l.r. 11 marzo 2005, n. 12). 7

1.2 ALLEGATI CATOGRAFICI: - TAV. 1 CARTA GEOLITOLOGICA (scala 1: 5.000); TAV. 2 CARTA GEOMORFOLOGICA (scala 1: 5.000); TAV. 3 CARTA IDROGEOLOGICA CON ELEMENTI IDROGRAFICI E VULNERABILITA' DEGLI ACQUIFERI (scala 1: 5.000); TAV. 4 CARTA DI PERICOLOSITA' SISMICA DI I LIVELLO (scala 1:10.000); TAV. 5 CARTA DI PERICOLOSITA' SISMICA DI II LIVELLO (scala 1: 5.000); TAV. 6 CARTA DEI VINCOLI ESISTENTI (scala 1: 5.000). TAV. 7 CARTA DI SINTESI (scala 1: 5.000). TAV. 8 CARTA DI FATTIBILITA GEOLOGICA PER LE AZIONI DI PIANO (scala 1: 5.000). DELIMITAZIONE DELLE AREE DI DISSESTO (PAI) (scala 1: 10.000). 1.3 ALLEGATI GRAFICI E TABELLE : - SCHEDE SORGENTI COMUNALI; TABELLE ANALISI CHIMICHE E MICROBIOLOGICHE; STRATIGRAFIE DEI SONDAGGI; CERTIFICATO PROVE GEOTECNICHE DI LABORATORIO; SCHEDE SISMICHE DI VALUTAZIONE EFFETTI DI SITO; 8

2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO Il comune di Vestone (BS) si trova a circa 53 Km dal capoluogo di provincia, nella media Valle Sabbia, occupa una superficie complessiva di 12,93 Km 2 con quote altimetriche variabili tra 304 m e 920 m s.l.m.. La popolazione è di 4.225 abitanti, con una densità di 326,8 abitanti/km2 (dati ISTAT 2001). I confini amministrativi sono : - a nord con il comune di Pertica Alta e Pertica Bassa; - a ovest con Mura e Casto; - a sud con i comuni di Preseglie e Barghe; - a est con il comune di Provaglio Val Sabbia, Treviso Bresciano e Lavenone; I confini comunali, partendo da sud, corrono lungo il torrente Sercola, passa la Costa Pirla e la media valle del Rio Carnevali fino alla zona industriale lungo il torrente Nozza. Risale quindi in località Torenno, corre sotto il crinale del Dosso Cornicello e scende nella valle del Degnone, da dove risale lungo la Corna delle Ventitrè. Verso nord attraversa il canale della Regna e quindi scende nel fondovalle del fiume Chiese, dove c'è una zona artigianale in località Romanese. Infine risale in località polito, Dosso del Gallo, interseca la valle del torrente Gorgone e prosegue in mezza costa fino a sud. La viabilità principale è costituita dalla : - SPSB 237 (ex SS 237 del Caffaro), che attraversa l'abitato provenendo da sud (Barghe) verso nord-est (Lavenone); - SP III a ovest, che da Nozza porta a Casto e Mura; - SP 50 a ovest, che da Nozza porta a Pertica Alta; - SP 55 verso nord, che dal centro di Vestone porta a Levrange, Forno d'onopertica Alta; - SP 56 verso nord-est, che da Vestone conduce a Treviso Bresciano o a Idro. 9

La viabilità secondaria, ad esclusione dei percorsi interni all'abitato, è composta da strade comunali, non sempre asfaltate, che si snodano attraverso le valli laterali a campagna in diverse direzioni. Carta IGM 1891 e recente (da Atalante Italiano) Il territorio in esame si sviluppa lungo il fondovalle del fiume Chiese, abbastanza ampio, con terrazzi fluvioglaciali in gran parte urbanizzati, e dei suoi tributari principali (torrente Nozza, torrente Degnone, Torrente Gorgone) che presentano valli fluviali più strette ed incise. Inoltre si hanno versanti montuosi in genere ad acclività elevata, spesso coperti da boschi di alto fusto e incisi da torrenti minori, ma con vallecole ben incise. Lungo i versanti si hanno alcune frane antiche o relitte, alcune di notevoli dimensioni, con una morfologia ondulata, spesso irregolare, con contropendenze o incisioni accentuate, frequentemente occupate da pascoli o prati. 10

3. SINTESI DEI DATI ESISTENTI Lo studio si è avvalso innanzi di tutti dati disponibili in letteratura derivanti da studi di carattere generale o locale e del materiale cartografico (Aerofotogrammetrico comunale, IGM, CTR 1: 10.000 carte catastali, ecc) disponibili sulla alla zona in esame. Estratto della carta austro-ungarica del 1891 Estratto carta del Lombardo -veneto 1871 Estratto carta del Quadrilatero 11

Lo studio delle caratteristiche litologiche, geomorfologiche e geotecniche ha previsto una prima fase in cui sono stati considerati anche i dati rilevati da indagini geognostiche eseguite sul territorio comunale di Vestone e limitrofi. Per i dati pedologici si ha fatto riferimento in generale alla cartografia pedologica e ambientale dell ERSAF (Regione Lombardia). L analisi del sistema idrografico e della circolazione idrica sotterranea è stata effettuata mediante l esame degli studi precedenti (Politecnico di Milano-ASM, ecc.), della cartografia disponibile (anche storica), delle foto aeree, degli studi del PAI e PTCP, delle carte inventario dei fenomeni franosi e delle carte IFFI-Regione Lombardia. 3.1 MAPPA STORICA DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO La geologia può ricavare dai documenti storici elementi di valutazione ed indicazioni, che, integrate con i dati di campo litologici, strutturali e morfologici, permettono l individuazione delle zone a rischio idrogeologico. E solo dalla metà circa del secolo XVIII che iniziano ad essere annotate, ad opera di alcuni Autori, vicende meteorologiche e relativi effetti in termini sufficientemente sistematici; tuttavia è possibile osservare accenni anche in documenti riferiti ad epoche precedenti. I dati forniti dalla ricerca storica, infatti, rappresentano un precedente utile al riconoscimento della tipologia e, entro certi limiti, dell entità e della distribuzione territoriale del rischio. I dati a nostra disposizione sono tratti dalla ricerca storica e dai documenti (testo di G. Berruti Levandosi fiumi sopra le rive Ed. Grafo.), dalla letteratura scientifica e divulgativa, essendoci stati nella storia diversi eventi significativi da un punto di vista idrogeologico o sismico. Secolo VI 564 d.c. Territorio bresciano Lunghj e frequenti piogge danno luogo ad inondazioni nel Bresciano. Secolo XI 1083 Territorio bresciano Forti piogge e inondazioni colpiscono il territorio bresciano. Mancano indicazioni puntuali sulle zone interessate dall'evento. 1093 Territorio bresciano Inondazioni in varie zone del Bresciano, peraltro non specificate. Secolo XII 1118 Le cronache registrano un altro terremoto. 1141-1142 Territorio bresciano fine inverno Dopo una stagione invernale caratterizzata da estese e consistenti nevicate, un forte disgelo 12

provoca gravi inondazioni nel territorio bresciano. Non vengono fornite tuttavia indicazioni territoriali puntuali. Secolo XIII 1204 Valli bresciane Inondazioni con danni generali colpiscono la Valle Camonica. Vengono inoltre segnalate esondazioni di diversi fiumi bresciani nonché esondazioni dei principali laghi bresciani. 1256 Territorio bresciano, comprese zone della pianura luglio Piogge insistenti e prolungate determinano l'insorgere di estese inondazioni che riguardano l'intera Lombardia oltre che il territorio bresciano, in particolare zone della pianura. Sono inoltre registrate anche esondazioni di laghi bresciani e lombardi, non puntualmente indicati dagli AA. Secolo XIV 1361 Territorio bresciano dal 10 ottobre a tutto dicembre Tante piogge e conseguenti inondazioni nel Bresciano, senza indicazioni sulle zone interessate. Secolo XV 1451 15 ottobre Terremoto ricordato e descritto da Corradino Palazzo. 1460 Val Degnone (Valle Sabbia) Insistenti e forti piogge e di particolare intensità che interessa tutta la Val degnone, con gravissimi danni. A Forno d' Ono, in particolare, venne distrutti mulini e fucine. 1474 Valli Camonica, Trompia, Sabbia 23 maggio Piogge intensissime determinano fenomeni alluvionali nelle tre valli bresciane. Nel contempo vengono segnalate alluvioni attribuite ai fiumi Po, Brenta ed Adige. 1482 Valli Camonica, Trompia, Sabbia aprile e maggio Piogge continue determinano manifestazioni alluvionali nelle tre principali valli : non vengono tuttavia forniti elementi di dettaglio. 1493 Valli Camonica e Sabbia 31 maggio I fiumi Oglio e Chiese esalveano inondando le due Valli. Anche il fiume Adige esalvea, inondando l'abitato di trento. 1496 Valli Trompia e Sabbia, Brescia maggio L'area più interessata da una pesante alluvione è la città di Brescia a causa dell'inondazione del fiume Mella che raggiunge e allaga le fosse della città, le vie e molte case tanto che queste ultime devono essere raggiunte con barche. 1497 Valli Camonica, Trompia, Sabbia primavera 13

Continue e grandissime piogge provocano inondazioni in tutte le tre Valli. In particolare il lago d'idro exargina, il fiume Mella inonda la media e la bassa V. Trompia, allagando infine le fosse della cinta muraria di Brescia. Secolo XVI 1527 Valli Trompia e del Garza, Brescia, Botticino e Val Sabbia 1 maggio Omissis..L'area interessata dalle precipitazioni che diedero origine ai fenomeni alluvionali si estende anche a oriente del bacino del Garza e della città di Brescia. Esonda infatti anche il fiume Chiese anche se non si dispone di dati specifici. E' comunque il caso di riportare quanto scrisse un cronista coevo degli eventi, il Brunelli : la grazia, la mella, lo Cisso (Chiese), lo linverno o Lifretto [oggi cartografato con la denominazione di rio Rino] a Botechino [Botticino] feno crepar le montagne e tutto guastò...con tanta ruina de aque che tante fossine [fucine] e tanti edifici ruinò. 1531 Valli Camonica, del Garza, Sabbia 25, 26 e 27 ottobre Gli eventi ebbero inizio mercoledì 25 ottobre. Il cronista anonimo scrive : diluvij d'acqua grandissimi nel Bresciano, nelle Valli, ripiti edifici ad opera dei fiumi Oglio e Chiese. Le località più interessate, anche in rapporto all'entità dei danni, sono : Palazzolo sull'oglio... Gavardo viene travolto e distrutto il ponte sul fiume Chiese; Brescia... 1531 Valli Camonica, Trompia, Sabbia 27, 28 e 29 ottobre L'evento in esame si inquadra senza dubbio in una complessa quanto estesa manifestazione meteorologica che interessò zone diverse non soltanto della provincia di Brescia, ma anche fasce del Cremonese e del Mantovano. Un quadro generale ancorchè sintetico ci è offerto dal manoscritto di Ormanico : Diluvio d'acque grandiss. dal Cielo che fecero danni grandissimi nella Valle Camonica con molte rovine di case, e di Ville, vi rimase poco meno che sommersa la Terra d'artogne. Patì Valtrompia, Valsabbia : Mantova similmente rimase quasi sommersa, così Casalmaggiore....omissis... Gli autori non forniscono dati puntuali per le altre Valli bresciane. E' tuttavia utile citare il testo che ci propone il cronista Mercanda : tanta inundation de acque che li fiumi vennero fora de li suoi vasi, et molti edifici et fosine [fucine] in bressana furno da essa aqua ruinati. Secolo XVII 1617 Territorio bresciano Aquae immensae inundationes : così recita la molto sommaria annotazione contenuta nella Chronologia ab anno 1598 etc di Ormanico. 1623 6 ottobre Scossa di terremoto sentita in tutto il territorio. 1629 Vestone e Val Degnone (Valle Sabbia) 30 maggio Nello stesso giorno in cui si manifestano gli eventi indicati per Brescia e dintorni, le piogge 14

consistenti provocano la piena del torrente Degnone, alle spalle dell'abitato di Vestone. Lungo la Val Degnone ha luogo un deciso movimento franoso. Sia nella valle del torrente Degnone che in Vestone vengono distrutte alcune fucine, cinque case di abitazione con un numero imprecisato di vittime. Anche il ponte sul fiume Chiese, a Vestone, risulta trtavolto. Secondo la fonte - ancora una volta il prezioso Notaio Bianchi - gravi danni sono arrecati ai forni del Fusio : ciò fa pensare che l'evento sia esteso anche all'alta valle del torrente Tovere, a occidente della valle del torrente Degnone. 1670 Territorio bresciano autunno Piogge grandissime interessano il territorio bresciano nel suo complesso, anche se la fonte non denuncia effetti dannosi. 1676 Valle Sabbia e Valle Trompia maggio Precipitazioni intense e ed una successiva inondazione danno luogo alla distruzione di forni da ferro, fucine, mulini ed edifici nel Savallese, a Odolo nonché nelle zone di Pertica alta e Pertica bassa. La fonte segnala una contemporanea inondazione in valle Trompia senza fornire indicazioni sugli eventuali danni. 1689 Valle del Garza, Brescia, fiumi Mella e Chiese (Val Sabbia) 28 maggio L'anno 1689 fu turbato da piogge e inondazioni a tal punto che il notaio Bianchi ha motivo di annotare : Quest'anno sono state piogge e tempo cattivi così in longo...che delle sei parti dell'anno cinque sono state di continua pioggia e di conseguenti inondazioni. Le zone particolarmente colpite sono : Brescia. Gavardo il fiume Chiese supera il livello del ponte, vengono distrutte case di abitazione e alcune fucine. In questa località gli eventi risultano avvenuti il 13 agosto. Secolo XVIII 1738 Valli Camonica, Trompia, Sabbia dal 18 ottobre ai primi di novembre Tutte e tre le principali valli bresciane vengono contemporaneamente investite da una durissima serie di inondazioni che si susseguono per circa 15 giorni. In Valle Camonica.....omissis... In Valle Trompia, in Valle Sabbia e in alcune località della pianura orientale bresciana attraversata dal fiume Chiese i danni derivati dalle inondazioni non sono meno gravi che in Valle Camonica. Risultano distrutti in molti comuni numerosi edifici civili, mulini e fucine. Esteso il fenomeno dell'inghiaiamento dei prati e di molti coltivi....omissis... La violenza delle acque del fiume Chiese è tale da estendere i suoi effetti oltre i consueti limiti della Valle Sabbia, al punto che risultano distrutti i ponti di : Ponte San Marco, Calcinato e Montichiari. 1750 Levrange (Val Sabbia) Scoscendimenti diffusi in quasi tutto il perimetro dell'abitato : alcuni edifici non reggono allo sforzo loro imposto dai movimenti del terreno e crollano. E' da ritenere si tratti di un prece- 15

dente sostanzialmente analogo se non identico all'evento verificatosi in questo secolo e che venne fatto oggetto di indagini geologiche. 1779 Riuscito l anno 1778 grandemente piovoso e terminato con lunghe e abbondanti piogge incominciò l anno 1779 col bel sereno,... Secolo XIX 1839 Valle Sabbia autunno Comune di Lavenone, loc. Rovine, e Comune di Barghe, loc. San Gottardo :danni ai muri della strada della Valle Sabbia. 1862 Valle Sabbia 6 settembre Il fiume Chiese raggiunge il livello di massima piena e inonda gli abitati di buona parte della Valle. Non è certo, questo, né il primo né l'ultimo caso di una sostanziale contemporaneità in aree diverse e talora non contigue (come l'alta Valle Camonica, ad esempio, e la valle Sabbia), sia di eventi meteorologici che di livello di intensità degli effetti. 1863 Vestone (Valle Sabbia) 14 gennaio La fonte da cui ricaviamo la notizia è certamente attendibile : non può tuttavia non essere sottolineata l'anomalia di una alluvione alla metà del mese di gennaio. 1876 Vestone (Valle Sabbia) 25 giugno Precipitazioni forti ma di rilievo locale danno luogo ad una piena del torrente Gorgone in conseguenza della quale risultano distrutti quattro ponti. Sono allagati i coltivi e anche la strada comunale. Contemporaneamente il torrente della val Degnone raggiunge anch'esso un alto livello di piena, tanto che vengono totalmente distrutti tre ponti. 1879 Vestone (Valle Sabbia) 10 giugno A tre anni di distanza dall'alluvione dei torrenti Gorgone e della val Degnone, è ora il fiume Chiese che allaga l'abitato della località Castello di Vestone. 1880 Vestone (Valle Sabbia) 16 e 17 marzo I torrenti Gorgone e Degnone rinnovano gli eventi del giugno 1876, seppure con risultati meno dannosi. Merita di essere rilevato, anche in questo caso, l'elemento della contemporaneità delle precipitazioni idriche e dei relativi effetti in termini di dissesto in una zona ben definita. Nel caso in questione trattasi di valli minori pressoché frontistanti su opposti versanti. 1884 Vestone (Valle Sabbia) 17 maggio Il fiume Chiese inonda parte dell'abitato di Vestone : non si registrano tuttavia danni di particolare entità. 16

Secolo XX 1926 Vestone (Valle Sabbia) 16 maggio Danneggiata la strada costeggiante il fiume in località Isola per una lunghezza di 280 m, franata in un punto la strada in località Santa Lucia ed asportata la massiccciata in un altro punto. Al ponte, sul ramo maggiore raccordante l'abitato con la strada su sponda sinistra del fiume è stato asportato il pilone centrale, il ponte sul secondo ramo del Chiese è stato danneggiato con asportazione di un piccolo pilone laterale. Danni ai terreni per una superficie di 2.000 mq. 1953 Valle Sabbia 25 ottobre Da Nozza a Vobarno campagna sommersa. 1960 Valle Sabbia 23 settembre A Ponte Caffaro allagamenti; ponti distrutti in Val Daone e Pieve di Bono. Comune di Vestone : il torrente Degnone ha distrutto parte dei capannoni della SAIVE; frana di circa 60 mc sulla strada Vestone-Forno d'ono; frane anche sulla strada Nozza-Livemmo e Vestone-Treviso Bresciano. Tra Odolo e Lavenone sulla s.s. 237 franamenti con asportazione di parte del corpo stradale. Nei comuni di Anfo e Vestone ostruzione delle luci dei ponti. L'ammontare dei danni stradali è di circa 2 miliardi di lire. 1966 Valle Sabbia 4 novembre Il Chiese ha straripato in più punti... Allagamenti a Vobarno, crollo di un ponticello sulla strada Barghe-Provaglio Val Sabbia; crollo del muro di sostegno sulla strada provinciale Vestone-Forno d'ono. Nel tratto Brozzo-Lodrino-Casto crollo del muro di sostegno e numerose frane lungo la strada per Nozza; straripamenti a Gavardo e Sopraponte. a Vobarno campagna sommersa. 1966 Valle Sabbia 5 novembre Il livello del Chiese supera di 58 cm quello della concessione e sfiora le paratoie d'idro e cresce di 2,5 cm/h. 1972 Valle Sabbia 12 giugno Nelle 24 ore sono caduti 140-150 mm di pioggia portando così le acque del Chiese e torrenti a scaricare 350 mc/sec. Il lago d'idro non ha potuto contenere le acque e si sono dovute alzare le paratoie; A Ponte Caffaro, Lavenone e Vestone rottura degli argini con conseguente allagamento delle campagne tra Nozza e Barghe; Comune di Vestone, frazione Mocenigo, smottamenti e allagamenti; Comune di Casto : il torrente Nozza ha invaso due officine, divelto i muri, le arginature e la pavimentazione stradale; a Pertica Bassa frane sulla strada provinciale per Vestone, più di un metro di terra e sassi; 1976 Valle Sabbia 3 ottobre Il Caffaro tracimante, Coste di S. Eusebio ostruite da frane, allagamenti a gavrdo e Vobarno, frane sulla provinciale tra Nozza e Casto e a Ponte Prada prima di Bagolino; a Nozza scop- 17

pio di tubazioni; allagamenti a Sabbio Chiese; 1976 Valle Sabbia 4 ottobre Frane sulla strada di Lavenone verso Presegno; 1981 Valle Sabbia 27 maggio Da Lavenone fino a Vobarno smottamenti e inondazioni. Isolati Vobarno e Sabbio. Comune di Pertica bassa : il torrente Degnone ha deviato il suo corso investendo con tutta la massa d'acqua la strada per Pertica Bassa. -5 Km della S.P. 55 sono stati distrutti. Interrotto il collegamento con Vestone e con le frazioni di Levrange e Ono degno che permangono isolate. Comune di Vestone, frazioni di Casto e Mura : tonnellate di materiale riversate sulle strade; frazione di Forno d'ono: il letto del torrente Degnone si è alzato di 5 m. L'acqua si è riversata per le strade dell'abitato portando massi e detriti. Spazzata via un'officina. Demolito un ponte. Danneggiate alcune decine di case. Comune di Bagolino, frazione di Ponte Caffaro : il lago d'idro, dopo la chiusura delle saracinesche alla periferia di Idro si è alzato notevolmente di livello invadendo buona parte della campagna della zona, compromettendo il raccolto di ghrano e graoturco. Danni ingenti anche al campeggio. 1981 Valle Sabbia 29 settembre Comune di Vestone : il Chiese tracima sulla strada Nozza-Casto. Allagate alcune cascine. Frazione Malpaga : allagati strade e scantinati. Comune di Sabio Chiese : allagamenti diffusi. Scoppio di una fognatura a Sabbio Sopra. Le quote di massimo invaso del Lago d'idro (> 370,00 m) sono state registrate in autunno negli anni : 1937, 1939, 1951, 1952, 1966, 1976, in estate : 1940, 1946, 1960, in primavera : 1972, 1981. 18

3.2 BIBLIOGRAFIA AA.VV. Dispense di Geografia Fisica. Appunti del corso tenuto dal Prof. S. Belloni, Milano, CLUED, 1977. AA.VV. Ricerca e protezione delle risorse idriche sotterranee delle aree montuose. Quaderni di sintesi a cura dell'asm Brescia.1993. Baroni C. - Vercesi P.L., Neotettonica del territoiro brewsciano : stato delle conoscenze. In Fondazione Bresciana per la Ricerca Scientifica : I rischio sismico nel bresciano. Elementi per una valutazione. Ed. Ramperto, Brescia 1989. Baroni C. - Vercesi P.L., Carta geologica delle prealpi bresciane tra la val Vrenda e il M. Pizzoccolo (con note illustrative), Atti Tic. Sc. Terra, Pavia, 1995. Boni A.- Cassinis G., Carta Geologica delle Prealpi Bresciane a Sud dell'adamello a scala 1:50.00 (con note illustrative), Atti dell'istituto geologico dell'università di Pavia, 1973. Cassini G. & E. Forcella, in Castellarin A. a cura di (1981) Carta tettonica delle Alpi Meridionali a scala 1: 200.000, CNR Progetto Finalizato Geodinamica, 1981. Castello B., Selvaggi G., Chiarabba C., Amato A., 2006 - CSI Catalogo della sismicità italiana 1981-2002, versione 1.1. INGV-CNT, Roma. Web : http://www.ingv.it/csi/ Castiglioni G.B., GEOMORFOLOGIA, Torino, UTET, 1986. E. Denti, S. Lauzi, P. Sala, L. Scesi (1988) Studio idrogeologico della pianura bresciana compresa tra i fiumi Oglio e Chiese Milano. G.P.Beretta (1992) Idrogeologia per il disinquinamento delle acque sotterranee Pitagora Editrice Bologna. G. Berruti (1998) - Levandosi fiumi sopra le rive - Grafo (BS). M. Civita, C. De Regibus (1995) Sperimentazione di alcune metodologie per la valutazione della vulnerabilità degli acquiferi Pubbl. N. 1182 GNDCICNR U.O. 41 (Dipartimento Georisorse e Territorio, Politecnico di Torino). Servizio Geologico d Italia - Carta Geologica d Italia scala 1: 100.000 Foglio n.43 - Breno e note illustrative. Istituto Poligrafico dello Stato, Napoli. Servizio Geologico d Italia - Carta Geologica d Italia scala 1: 100.000 Foglio n.47 - Brescia e note illustrative. Istituto Poligrafico dello Stato, Napoli. Venzo S. (1965) Rilevamento geologico dell'anfiteatro morenico frontale del Garda dal Chiese all'adige. Mem. Soc. It.Sc.Nat. E Museo Civ.St.Nat., Milano. Castello B., Selvaggi G., Chiarabba C., Amato A., 2006 - CSI Catalogo della sismicità italiana 1981-2002, versione 1.1. INGV-CNT, RomaWeb : http://www.ingv.it/csi/ 19

4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO ll territorio in esame si inquadra nel Bacino Lombardo del Sudalpino, a sud delle Linee Orobica e Gallinera, interessato da una serie di scaglie tettoniche sudvergenti, costituite da terreni triassici intensamente ripiegati e deformati, sovrascorsi a loro volta sugli stessi depositi di età coeva. In particolare l'area si trova a sud della giunzione tra le linee tettoniche regionali Giudicarie Sud e della Val Trompia. In generale le linee tettoniche osservabili nella zona in esame sono riconducibili alle direttrici regionali sopra menzionate : Sistema giudicariense (Linea delle Giudicarie e strutture associate) con orientamento NE-SW o NNE-SSW; Linea della Val Trompia, con direzioni E-W e ENE-WSW le dislocazioni legate a tale movimento hanno dato origine a strutture tettoniche locali che hanno interessato la successione permo-triassica. Il substrato roccioso si presenta quindi intensamente fratturato prevalendo nei termini litologici più competenti un comportamento di tipo fragile, con conseguenti strutture dominate da faglie e fratture e solo localmente blande ondulazioni. I termini caratterizzati da una certa plasticità al contrario presentano uno stile tettonico con pieghe accentuate, talora anche molto serrate. Tra le linee strutturali importanti nella zona in esame si hanno : Accavallamento di Forno d'ono (Val Degnone) : a decorso E-W (allineati verso nord con gli accavallamenti del M. Ario e Corna Blacca) sono caratterizzati dalla sovrapposizione della zolla settentrionale su quella meridionale, questi ultimi con terreni di età più recente. Caratteristico in essi è lo scollamento avvenuto al- 20