NETWORKS TERRITORIAL! E RETI Dl IMPRESE. Circuit! di sviluppo integrate per I'agroalimentare lucano. a cura di Francesco Contd Piermichele La Sala

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NETWORKS TERRITORIAL! E RETI Dl IMPRESE Circuit! di sviluppo integrate per I'agroalimentare lucano a cura di Francesco Contd Piermichele La Sala Universita degli Studi di Foggia - DSEMS Universita degli Studi della Basilicata - DITEC FrancoAngeli

INDICE Premessa Pag- 11 1. Cluster, network e connessioni per lo sviluppo locale» 17 1.1. Introduzione» 17 1.2. 11 distretto come sistema che apprende (learning organization). Verso le learning regions» 22 1.3. Genesi e riproduzione di un distretto industriale. Centri e periferie» 29 1.4. L'ontologia sociale ed economica delle connessioni» 37 1.4.1. Filiere, Aree Vaste e Metadistretti» 40 1.4.2. Le reti» 44 1.4.2.1. L'impresa rete» 47 1.4.3. I network e i network di network» 49 1.5. 11 capitale della rete» 51 2. L'evoluzione delle forme di collaborazione interimprenditoriale: dalle reti di imprese ai contratti di rete» 55 2.1. Introduzione alle reti di imprese: inquadramento socioeconomico» 55 2.1.1. Le reti di imprese: un fenomeno inizialmente economico» 55 2.1.2. Lo scenario nazionale» 58 2.1.3. Le potenzialita delle reti di imprese» 60 2.1.3.1. La necessita delle PMI di rendersi piu competitive» 60 2.1.3.2. L'internazionalizzazione delle imprese in rete» 63 2.1.3.3. Affrontare la crisi attraverso la rete» 65 2.2. Dalla rete di imprese al contratto di rete: evoluzione di uno strumento per la crescita» 67 5

2.2.1. Profili di rilevanza strutturale del modello reticolare prima dell'intervento legislative del legislatore italiano P a - ^ 2.2.1.1. L'interdipendenza» 67 2.2.1.2. Alcune classificazioni di reti di imprese» 69 2.2.2. Breve excursus storico della normativa rilevante in materia» ^4 2.2.3. II contratto di rete come contratto trans-tipico» 79 2.2.4. Lo scenario comunitario, in particolare la decisione n. 1639/2006» 84 2.3. II "nuovo" contratto di rete di imprese: il quadro normativo» 85 2.3.1. La nozione di "contratto di rete"» 85 2.3.2. I caratteri del contratto di rete: struttura ed effetti» 88 2.3.3. La causa» 90 2.3.4. II profilo dell'oggetto» 91 2.3.4.1. L'oggetto» 91 2.3.4.2. II contenuto del contratto» 93 2.3.4.3. II programma di rete» 94 2.3.5. Le parti» 95 2.3.6. Pubblicita e forma» 96 2.3.7. II governo della rete: la dimensione organizzativa» 98 2.3.7.1. II profilo della governance» 98 2.3.7.2. L'Organo comune» 98 2.3.8. II profilo patrimoniale» 101 2.3.9. Recesso e scioglimento della rete» 105 2.3.10. L'inadempimento e la responsabilita nella rete» 107 2.4. II sistema di agevolazioni fiscali a favore delle reti di imprese» 109 2.4.1. La disciplina fiscale nella L. n. 33/2009» 109 2.4.2. La nuova disciplina fiscale delle reti» 111 2.4.3. Ulteriori vincoli» 113 2.4.4. Le agevolazioni del "decreto sviluppo"» 114 3. Risorse umane e sviluppo imprenditoriale: il progetto "Business Factory". Nuove opportunity e fabbisogni di sviluppo per i giovani lucani» \\i 3.1. Introduzione» 117 3.2. Analisi del contesto socio-economico della Basilicata» 121 3.2.1. Introduzione» 121 3.2.2. Le dinamiche demografiche» 121 3.2.3. I livelli di istruzione e formazione» 123 3.2.4. II quadro economico» 125 3.2.5. Ricerca, innovazione e societa della conoscenza» 131 3.2.6. II mercato del lavoro» 135 6

3.2.7. 11 ruolo delle istituzioni Pag. 137 3.2.8. L'analisi SWOT della Basilicata socio-economica» 139 3.2.9. Conclusion!» 140 I giovani lucani: una generazione in crisi?» 142 3.3.1. Introduzione» 142 3.3.2. La situazione giovanile prima della crisi» 143 3.3.3. Le criticita della transizione "scuola-lavoro"» 144 3.3.4. I giovani lucani nella crisi» 148 3.3.5. Le politiche per l'occupazione giovanile» 152 3.3.6. Conclusion!» 155 I giovani lucani e il mondo del lavoro: un'indagine on field» 157 3.4.1. Introduzione» 157 3.4.2. L'identikit dei giovani lucani» 158 3.4.3. L'indagine on field sui giovani» 161 3.4.3.1. L'immagine che i giovani hanno del lavoro» 163 3.4.3.2. 11 processo deliberativo nella scelta del percorso di studio» 165 3.4.3.3. L'immagine del lavoro "ideale"» 166 3.4.3.4. 11 concetto di azienda» 167 3.4.3.5. Le strategic per la ricerca attiva del lavoro» 168 3.4.3.6. La percezione delle strategic aziendali di comunicazione» 169 3.4.3.7. La progettualita» 170 3.4.4. La prospettiva delle imprese» 170 3.4.4.1. Le immagini del mercato del lavoro dei giovani» 171 3.4.4.2. Le caratteristiche del mercato del lavoro dei giovani» 172 3.4.4.3. 11 problema della retention» 173 3.4.4.4. 11 profilo del laureato "ideale"» 174 3.4.4.5. La comunicazione» 176 3.4.5. Conclusioni» 176 Analisi dei fabbisogni professional! in Basilicata: il percorso giovanile dalla formazione all'impresa» 177 3.5.1. Introduzione» 177 3.5.2. I fabbisogni formativi in Basilicata» 183 3.5.3. Conclusioni» 185 Capacita innovative, conoscenza e creativita: le politiche a- ziendali per il capitale umano e le opportunity per i giovani» 186 3.6.1. Introduzione» 186 3.6.2. 11 modello organizzativo e il capitale umano» 187 3.6.3. Caratteristiche della forza lavoro nelle aziende lucane» 188 7

3.6.4. Investimenti in capitale umano aziendale pag- 190 3.6.5. Evoluzione dei livelli occupazionali e prospettive di ingresso nel mercato del lavoro» 190 3.6.6. La propensione ad innovare delle imprese: gli investimenti nella creativita giovanile» 192 3.6.7. Conclusion!» 193 3.7. Analisi dei fabbisogni nel settore agricolo lucano: le prospettive emerse a vantaggio dei giovani» 194 3.7.1. Introduzione» 194 3.7.2. Le risorse umane nel settore agricolo lucano» 194 3.7.3. II ruolo della formazione nel miglioramento delle qualita dei prodotti/servizi» 196 3.7.4. Analisi delle competenze richieste dalle aziende» 197 3.7.5. Innovazione e cambiamento» 204 3.7.6. Conclusion!» 208 3.8. Conclusion!» 210 4. Analisi delle principal! filiere produttive dell'area distrettuale interregional di Puglia e Basilicata» 213 4.1. Introduzione» 213 4.2. La filiera olivicola» 213 4.2.1. II mercato mondiale dell'olio» 214 4.2.2. II consumo mondiale dell'olio» 217 4.2.3. La produzione di olio di oliva in Italia» 218 4.2.3.1. Le caratteristiche strutturali della fase agricola» 218 4.2.3.2. La produzione nazionale 4.2.3.3. II comparto delle "Denominazioni di Origine"» 221» 222 4.2.3.4. II comparto del biologico» 223 4.2.3.5. II commercio con l'estero» 223 4.2.3.6. I fattori di sviluppo» 224 4.2.4. La situazione dell'olivicoltura nelle due region! interessate dal progetto CINDA» 231 4.2.4.1. L'olivicoltura lucana» 231 4.2.4.2. L'olivicoltura pugliese» 237 4.3. Filiera vitivinicola» 241 4.3.1. II mercato mondiale del vino» 242 4.3.2. La produzione di vino in Italia» 251 4.3.3. La situazione della viticoltura nelle due region! interessate dal Progetto CINDA» 257 4 3.3.1. La viticoltura lucana» 257 4.3.3.2. La viticoltura pugliese» 263 4.4. Filiera cerealicola» 269 8

4.4.1. 11 mercato mondiale dei cereali pag- 270 4.4.2. La produzione di cereali in Italia» 278 4.4.3. La situazione della cerealicoltura nelle due region! interessate dal progetto CINDA» 288 4.4.3.1. La cerealicoltura lucana» 288 4.4.3.2. La cerealicoltura pugliese» 293 4.5. La flliera ortofrutticola» 296 4.5.1. La produzione di ortaggi e frutta in Italia» 297 4.5.1.1. Import export di ortofrutta» 302 4.5.1.2. Gli acquisti al dettaglio di ortofrutta» 303 4.5.1.3. Trend dei principal! prodotti ortofrutticoli» 304 4.5.1.4. La distribuzione degli acquisti per canale commerciale» 305 4.5.1.5. L'OCM ortofrutta e la sua evoluzione» 305 4.5.2. La situazione dell'ortofrutta nelle due regioni interessate dal progetto CINDA» 312 4.5.2.1. L'ortofrutticoltura lucana» 312 4.5.2.2. L'ortofrutticoltura pugliese» 319 4.6. 11 comparto turistico» 324 4.6.1. 11 turismo in Basilicata» 329 4.6.2. 11 turismo in Puglia» 334, Redazione e revisione dei piani distrettuali» 342 5.1. Introduzione» 342 5.2. L'avvio del percorso del Piano di Sviluppo» 343 5.3. 11 Piano di Sviluppo di Distretto» 344 5.3.1. La redazione del Piano di Sviluppo: l'analisi di contesto» 345 5.3.2. La descrizione generale del Piano di Sviluppo» 347 5.3.3. La progettazione operativa: 1'individuazione dei "progetti" del Piano di Sviluppo» 348 5.3.4. 11 cronoprogramma del Piano di Sviluppo del Distretto» 349 5.3.5. 11 Piano Finanziario complessivo del Piano di Sviluppo di Distretto» 349 5.3.6. 11 Monitoraggio, la sorveglianza e il controllo dei Piani di Sviluppo del Distretto» 350 5.3.7. 11 Piano di Informazione e Comunicazione del Distretto» 351 5.4. Un esempio lucano di Piano di Sviluppo: il Distretto A- groindustriale del Vulture» 352 5.5. Un esempio pugliese di Piano di Sviluppo: il Distretto A- groalimentare di Qualita Terre Federiciane» 359 9

Conclusion!. II ruolo della conoscenza e delle risorse umane per lo sviluppo agricolo nella prospettiva della nuova PAC. un'ipotesi di cambiamento in Basilicata P a g- 364 1. Introduzione >> ^64 2. II ruolo dei Servizi di Sviluppo Agricolo per la competitivita delle aziende n ^65 3. L'evoluzione dei servizi di sviluppo: dall'agricoltura al rurale» 367 4. II ruolo della conoscenza e delle risorse umane in agricoltura» 370 5. La regione Basilicata: analisi del contesto socio-economico settoriale» 372 6. II dataset» 374 6.1. II modello econometrico» 375 6.2. Risultati ottenuti» 376 7. Conclusion!» 377 Postfazione. Lo stato dell'agricoltura lucana letto attraverso gli stati d'animo degli stakeholder del sistema agro-alimentare: problemi e prospettive di natura congiunturale e strutturale» 378 1. Introduzione» 390 2. Dall'emergenza alle azioni di politica economica per il settore agricolo lucano» 393 3. L'accesso al credito delle imprese agricole» 399 4. Laburocrazia» 401 5. Le dinamiche dei prezzi e dei mercati: quali interventi sulle filiere» 402 6. Le politiche di valorizzazione commerciale dei prodotti della Basilicata» 413 7. Le risorse umane e la formazione» 416 8. II ricambio generazionale» 420 9. La risorsa idrica» 420 10. L'energia» 423 11. La logistica e le infrastrutture» 426 12. La ricerca e l'innovazione tecnologica: il Polo delle Biotecnobgie» 428 13. I Servizi di Sviluppo Agricolo e il d.d.l. "Razionalizzazione delle strutture amministrative regional! al servizio dello sviluppo agricolo e rurale lucano"» 430 14. Le organizzazioni professional! al supporto della produzione» 431 15. II ruolo dei Distretti per la programmazione regionale e per la governance territorial» 435 16. I GAL e lo sviluppo locale» 439 17. II ruolo delle Aree Protette» 447 Bibliografia >> 44? 10