1. Caratteri generali del territorio Assetto geomorfologico Assetto geolitologico Assetto idrogeologico...

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Transcript:

INDICE 1. Caratteri generali del territorio... 2 1.1 Assetto geomorfologico... 4 1.2 Assetto geolitologico... 7 1.3 Assetto idrogeologico... 12 2. Cartografia di analisi prodotta per il P.A.T.... 16 2.1 Carte di analisi... 17 2.1.1 Carta geomorfologica... 17 2.1.2 Carta geolitologica... 18 Punti di indagine geognostica... 18 Litologia del substrato... 18 2.1.3 Carta idrogeologica... 19 Acque sotterranee... 19 Idrologia di superficie... 21 2.2 Carta di progetto... 23 2.2.1 Carta delle Fragilità... 23 Compatibilità geologica ai fini urbanistici... 23 Aree soggette a dissesto idrogeologico... 24 ALLEGATO 1:... 25

1. CARATTERI GENERALI DEL TERRITORIO Il territorio comunale di San Giorgio delle Pertiche appartiene interamente alla cosiddetta Bassa Pianura Veneta, come viene convenzionalmente definita tutta la fascia di pianura compresa tra il limite inferiore della zona di persistenza dei fontanili e la linea costiera. Tale zona risulta costituita da una piatta pianura caratterizzata da un assetto geologico-stratigrafico ed idrogeologico a grandi linee omogeneo. Esso si estende dal punto più a Nord a quello più a Sud per poco più di cinque chilometri e da Ovest ad Est per sei chilometri (vedi Figura 1). Rispetto alla classificazione sismica nazionale derivante dalla O.P.C.M. 3274 del 20 marzo 2003, il territorio comunale viene indicato in classe IV delle quattro previste ovverosia in zona a più bassa sismicità. La principale caratteristica del territorio comunale è legata all attività storica antropica attuata nel passato e riconoscibile ancor oggi dalla distribuzione geometrica delle strade, conosciuta come Reticolato o Graticolato Romano 1, in particolare il territorio comunale si distribuisce lungo l antica via Aurelia, diretta da Padova ad Asolo, oggi diventata Statale del Santo. 1 Il reticolato rappresentava una forma di organizzazione agraria di parte del territorio padovano e veneziano, attuata nel corso del I secolo a.c.: il terreno veniva diviso in centurie, quadrati di circa 710 metri di lato, da ripartire in poderi. L'orientamento della centuriazione non è allineato secondo i punti cardinali e presenta rispetto a questi un'inclinazione di circa 14,5 gradi rispetto alla longitudine. In questa modo, le strade seguono la pendenza del terreno e quindi il defluire delle acque, ottenendo anche una migliore irradiazione da parte della luce solare. 2

Figura 1: Corografia del territorio comunale riduzione da originale: Tavoletta IGM 1:50.000 3

1.1 Assetto geomorfologico L area in oggetto infatti è stata interessata dall azione deposizionale di sedimenti del Brenta, e secondariamente del Muson dei Sassi e del Tergola, (Figura 2) e, secondo la Carta delle Unità Geomorfologiche della Regione del Veneto, rientra parte nell unità definita come Depositi fluviali della pianura alluvionale recente e parte in quella detta dei Depositi fluvio-glaciali e alluvionali antichi e recenti (vedi Figura 3). Tali depositi sono costituiti prevalentemente da sedimenti di natura fluviale a granulometria fine (argille e limi) e medio-fine (limi sabbiosi e sabbie limose). Il territorio comunale risulta assolutamente pianeggiante, con quote altimetriche decrescenti da nord-ovest verso sud-est, comprese quindi tra circa 26 e 18 metri s.l.m.m. e con una pendenza media di circa l uno per mille. E invece presente una continua ondulazione del microrilievo dovuta alla baulatura dei campi secondo la scansione definita dalla centuriazione. I corsi d acqua naturali presenti nel territorio sono i fiumi Tergola e il Muson dei Sassi, il quale corre a ridosso del confine orientale di San Giorgio delle Pertiche. Il fattore morfologico prevalente risulta essere antropico, rappresentato dalla presenza di una fitta rete idraulica, derivante come già accennato dall agro centuriato romano, costituita da una serie di canali di scolo ed irrigui ad andamento rettilineo ed intersecantisi ad angolo retto. Tra i fattori morfologici di origine antropica, sono inoltre presenti le arginature fluviali del Muson dei Sassi e del Tergola, il rilevato stradale della SR 307 (la Statale del Santo ), mentre nella porzione a nord occidentale del territorio comunale, si può notare il rilevato del vecchio tracciato ferroviario dell Ostiglia. 4

Figura 2: suddivisione dei diversi ambiti di azione di sistemi deposizionali (estratto da ARPAV Carta dei suoli del Veneto anno 2005) 5

Figura 3: Carta delle Unità Geomorfologiche Estratto da: Regione del Veneto Carta delle Unità Geomorfologiche alla scala 1:250.00 6

1.2 Assetto geolitologico Come già accennato il territorio comunale appartiene all area vasta della pianura veneta. All interno della classica suddivisione della pianura nelle tre fasce: Alta, Media e Bassa pianura, esso si pone in area di Bassa pianura. L intero territorio comunale viene identificato, a scala geologica regionale, come appartenente alla zona dei Depositi alluvionali e fluvioglaciali distinti sino a 30 metri di profondità con alternanze di limi e argille prevalenti (vedi figura 4). Come noto la costituzione geologico-stratigrafica della pianura padano-veneta, al di là del suo aspetto morfologico uniforme ed apparentemente monotono, non è certamente omogenea; nel dettaglio essa risulta molto varia e spesso assai complessa. Ciò deriva da diverse cause: il numero elevato di vallate che sfociavano nell'antica depressione tettonica adriatica attraverso le quali si depositarono fino a colmarla con enormi accumuli di depositi fluvio-glaciali e fluviali; le frequenti variazioni spaziali del corso di questi fiumi che divagarono per la pianura depositando le loro alluvioni su aree diverse, le frequenti ingressioni e regressioni del mare Adriatico che hanno interessato ripetutamente la Bassa e la Media Pianura; tutti questi fattori hanno generato un assetto stratigrafico assai articolato anche se schematizzabile come già detto nella classica suddivisione nelle tre fasce di Alta, Media e Bassa Pianura. Ovviamente la differenziazione nelle tre zone deriva da una drastica semplificazione e schematizzazione essendo le stesse geneticamente e strutturalmente collegate. L'elemento strutturale principale dell'alta e Media Pianura è rappresentato dalle grandi conoidi alluvionali ghiaiose, depositate dai corsi d'acqua (Piave, Brenta, Astico, Leogra) quando il loro regime era nettamente diverso da quello attuale e caratterizzato soprattutto da portate molto elevate (per lo scioglimento dei ghiacciai) e da un trasporto solido imponente (per lo smantellamento degli apparati morenici che intasavano le valli prealpine). Lungo la fascia pedemontana si riconoscono varie conoidi sovrapposte dello stesso fiume, compenetrate sui fianchi con le conoidi dei fiumi vicini; si riconoscono anche conoidi dello stesso fiume depositate su aree diverse. Ne risulta così un sottosuolo interamente ghiaioso per tutto lo spessore del materasso alluvionale (zona di Alta Pianura). 7

Le conoidi ghiaiose dei vari corsi d'acqua si spinsero a valle per distanze differenti, in funzione dei diversi caratteri idraulici di ciascun corso d'acqua nelle diverse fasi climatiche: le conoidi più antiche, e quindi più profonde, si sono spinte quasi sempre in aree più lontane rispetto a quelle più recenti. Scendendo verso valle, o meglio verso l attuale fascia costiera, lo spessore complessivo delle ghiaie diminuisce progressivamente: al semplice ed omogeneo accumulo di materiali grossolani dell Alta Pianura si sostituisce un sistema multistrato in cui i singoli letti ghiaiosi si assottigliano sempre più fino ad esaurirsi penetrando entro depositi sempre più potenti di materiali fini limoso-argillosi (zona di Media Pianura). Allontanandosi ulteriormente dallo sbocco delle vallate prealpine, i sedimenti che costituiscono il sottosuolo sono rappresentati principalmente da orizzonti limosoargillosi alternati a più o meno spessi ed estesi livelli sabbiosi in quanto le ultime propaggini delle grandi conoidi alluvionali ghiaiose prealpine sono molto rare e comunque presenti esclusivamente a grandi profondità: è questa la zona di Bassa Pianura alla quale appartiene appunto il territorio del Comune di San Giorgio delle Pertiche. 8

Figura 4: Inquadramento geologico dell area Estratto da Regione del Veneto: Carta Geologica scala 1:250.000 9

La suddetta situazione geologica condiziona evidentemente la geologia locale già a partire dal livello superficiale del deposito alluvionale (suolo). Tutti i suoli presenti nel territorio di San Giorgio delle Pertiche appartengono al sistema deposizionale della pianura alluvionale del Brenta. La Carta dei suoli della Regione Veneto (figura 5) identifica i suoli nell area di San Giorgio delle Pertiche come appartenenti alla Provincia dei Suoli della bassa pianura antica, calcarea, a valle della linea delle risorgive, con modello deposizionale a dossi sabbiosi e piane e depressioni a depositi fini di età Pleistocenica (sigla BA di figura 5). Si tratta in generale di suoli costituiti da superfici pleistoceniche di origine fluvioglaciale formate in zona dalle alluvioni del Brenta, con diverse morfologie: superfici pianeggianti costituite dai limi fortemente calcarei (sigla BA2.1 in figura 5); dossi pianeggianti formatisi da sabbie da molto a estremamente calcaree (sigla BA1.3 in figura 5). Dal punto di vista litostratigrafico quindi il territorio comunale è caratterizzato da un sottosuolo che risulta costituito da limi ed argille talora sabbiosi alternati a sabbie legate alle zone di paleoalveo. Alcune stratigrafie profonde indicano inoltre la presenza di sottili livelli di ghiaietto che rappresentano certamente la terminazione verso valle dei livelli ghiaiosi tipici dell area di media pianura, area che si trova già pochi chilometri a nord del territorio comunale. 10

Figura 5: Carta dei suoli del Veneto Estratto da ARPAV Carta dei suoli del Veneto anno 2005) 11

1.3 Assetto idrogeologico La sopra descritta situazione litostratigrafia condiziona evidentemente l assetto idrogeologico del territorio. Il materasso ghiaioso dell Alta Pianura contiene il cosiddetto acquifero freatico indifferenziato, mentre la successione in profondità tra livelli limoso-argillosi e ghiaiososabbiosi sovrapposti, tipica della media pianura, ospita il sistema delle falde artesiane, sistema che si riduce via via per estensione ed importanza passando verso la zona di bassa pianura. Il materasso alluvionale ghiaioso di alta pianura ospita un unica falda a superficie libera (freatica), che alimenta e regola dal punto di vista idraulico tutto il sistema multifalde in pressione presente più a sud essendo ad esse idraulicamente, anche se in modo indiretto, collegato. I fattori di alimentazione del sistema idrogeologico complessivo sono essenzialmente tre: la dispersione in alveo dei corsi d'acqua nei tratti disperdenti; l'infiltrazione degli afflussi meteorici diretti e l'infiltrazione delle acque irrigue nelle zone di alta pianura ad elevata permeabilità dei suoli. Allo stato attuale delle conoscenze risultano di grandezza assai meno significativa le immissioni profonde derivanti da sorgenti in roccia sepolte sotto i sedimenti delle conoidi alluvionali. Le direzioni del deflusso sotterraneo a valle della zona di persistenza della falda freatica di alta pianura (e quindi a valle del limite superiore della fascia delle risorgive) possono essere definite in modo meno dettagliato di quelle dell alta pianura a causa della maggiore complessità dei sistemi, a meno di non eseguire rilievi di dettaglio. A grandi linee viene comunque riconosciuto un andamento del deflusso coerente con quello del deflusso sotterraneo nelle zone di alta pianura laddove, a valle della fascia delle risorgive, la denominazione di isofreatiche meglio viene definita dal termine deflusso sotterraneo della falda acquifera superficiale. A valle della fascia di transizione tra acquifero freatico e sistema delle falde in pressione infatti, a partire dalla fascia delle risorgive e più a valle passando alla bassa pianura, risulta improprio riferirsi al termine falda freatica in quanto tale termine implica una buona omogeneità dei materiali costituenti l acquifero con conseguente unitarietà in senso idraulico della falda stessa. 12

Al contrario nelle zone di media e soprattutto bassa pianura risulta presente una falda acquifera superficiale che in realtà è costituita da diverse falde acquifere locali ospitate in livelli a permeabilità variabile (ma comunque generalmente piuttosto bassa) variamente interconnesse tra loro e spesso in rapporto idraulico con i corpi idrici superficiali. Tale rapporto di connessione con gli alvei di fiumi e canali di scolo (che risulta peraltro agente anche con maggiore importanza nella zona di alta pianura per quanto riguarda la ricarica della falda freatica operata dalle dispersioni in alveo del fiumi) condiziona fortemente le direzioni di deflusso, le profondità di livello ed i gradienti del sistema della falda acquifera superficiale. Per quanto riguarda la profondità del livello di falda rispetto al p.c., la stessa risulta assai variabile nelle zone di alta pianura anche a causa delle sensibili ondulazioni del piano campagna, decrescendo tuttavia con regolarità, ed abbastanza velocemente nelle zone di conoide, dal piede dei rilievi montuosi (dove si riscontrano i valori maggiori, pari a varie decine di metri) verso la fascia delle risorgive dove la falda affiora a giorno nei punti più depressi. Nelle zone di media e bassa pianura la profondità della falda acquifera superficiale risulta sempre assai limitata (generalmente inferiore ai 2 metri). Le variazione di regime delle falde acquifere risultano assai maggiori nella falda freatica unitaria di alta pianura che nelle falde libere superficiali presenti in media e bassa pianura: mentre le prime possono raggiungere oscillazioni di diversi metri durante l anno, le seconde generalmente limitano la loro variabilità di livello a qualche decimetro. Secondo la suddetta schematizzazione idrogeologica il territorio comunale appartiene al settore della Bassa Pianura e quindi caratterizzato da un sistema di falde sovrapposte in pressione alloggiate in acquiferi a permeabilità piuttosto modesta e da una soprastante falda libera la cui superficie si pone appena al di sotto del piano campagna. La suddetta falda superficiale, che rappresenta il fattore idrogeologico di maggior rilevo per quanto riguarda i fini urbanistici, risulta in realtà costituita un insieme di modeste falde superficiali, variamente interconnesse e talora temporanee, alimentate da acqua di percolazione conseguente alle piogge locali o irrigazione, oltre che in collegamento idraulico con la rete di scolo. 13

Per quanto riguarda la permeabilità dei terreni, stante la granulometria dei terreni presenti in loco, non può essere che modesta. La Provincia di Padova nel 2001 ha elaborato una carta di permeabilità dei suoli per rispondere alle esigenze di pianificazione territoriale. Secondo tale fonte il territorio provinciale risulta suddiviso in tre classi a differenti intervalli di permeabilità: - Classe 1 terreni molto permeabili (k > 10-05 m/s) - Classe 2 terreni di media permeabilità (k = 10-08 10-05 m/s) - Classe 3 terreni poco permeabili (k < 10-08 m/s) Il territorio del comune di San Giorgio delle Pertiche rientra nei terreni a permeabilità medio-bassa, legati alla presenza nel sottosuolo di alternanze limoso - argillose talvolta sabbiose (vedi Figura 6), alcune zone sono caratterizzate da permeabilità basse (Classe 3: terreni poco permeabili). 14

Legenda classi di permeabilità Aree non classificate (rilievi Euganei, aree di cava) Acqua Classe 1 terreni molto permeabili: k > 10E-05 m/s Classe 2 terreni di media permeabilità: k > 10E-08-10E-05 m/s Classe 3 terreni poco permeabili: k > 10E-12-10E-08 m/s Figura 6: Estratto dalla Carta della permeabilità dei suoli ai fini urbanistici Provincia di Padova Carta della permeabilità dei suoli della provincia di Padova, 2001 15

2. CARTOGRAFIA DI ANALISI PRODOTTA PER IL P.A.T. Nell ambito dell incarico connesso alla stesura del PAT Comunale sono state prodotte le tre carte di analisi a valenza geologica ed idrogeologica relative al quadro conoscitivo : Carta Litologica, Carta Geomorfologica, Carta idrogeologica. Secondo quanto previsto le tre tavole relative al quadro conoscitivo derivano di base dallo studio redatto nel 1988 per la stesura del P.R.G. Comunale e sono state integrate con dati stratigrafici ed idrogeologici raccolti presso: Comune di San Giorgio delle Pertiche, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive di Venezia, Genio Civile di Padova, Provincia di Padova, Regione del Veneto, Autorità del Bacino idrografico del Brenta- Bacchiglione. Le analisi in tal modo ottenute, sono state confrontate con le analoghe cartografie del quadro conoscitivo del PATI del Camposampierese (anno 2008). Pertanto le aree risultanti nella carta geolitologica derivano dalla trascrizione di quelle desunte dal vecchio PRG ed aggiornate alle nuove grafie, corrette per confronto con i dati stratigrafici puntuali relativi a 50 prove geognostiche reperite relative al territorio comunale. Analogamente la carta Geomorfologica e quelle idrogeologica sono state aggiornate con nuovi dati resi disponibili dai più recenti Piani e pubblicazioni. Per l informatizzazione dei dati si è fatto uso del programma ArcGIS 9.2. La simbologia e le codifiche riportate nelle legende delle Tavole derivano dalla Proposta di modifica della lettera A e F (aggiornamento di gennaio 2009) dell art. 50 della L.R. 11/04 Norme per il governo del territorio e dal conseguente DGRV 615/96 Grafie quadro conoscitivo PAT aggiornato a maggio 2009. 16

2.1 Carte di analisi 2.1.1 Carta geomorfologica Nella Carta geomorfologica, sono individuate le principali forme morfologiche riconoscibili che interessano il territorio comunale, esse sono rappresentate da: Forme fluviali Forme artificiali Forme fluviali L elemento geomorfologico naturale predominante rappresentato nella cartografia è costituito delle tracce degli antichi alvei fluviali. Tutti i paleoalvei indicati non presentano un significativo rilievo morfologico (dosso fluviale) e sono individuati solamente sulla base di evidenze aerofogrammetriche rilevate dal PRG e dal PATI. Forme artificiali Per quanto concerne le forme morfologiche cartografabili secondo le grafie della Regione del Veneto, le forme di origine antropica degne di rilievo sono costituite dagli argini principali del Muson dei Sassi, del fiume Tergola e Muson Vecchio. Altra forma artificiale importante è il rilevato stradale della SR307 (la Statale del Santo ), parallelamente a quest ultimo il rilevato ferroviario (tracciato che collega Padova a Camposampiero), mentre nella porzione occidentale del territorio comunale si individua il rilevato del vecchio tracciato ferroviario dell Ostiglia, ora in disuso. 17

2.1.2 Carta geolitologica I dati raccolti e confrontati come descritto in precedenza, hanno consentito la stesura della carta di analisi denominata Carta Geolitologica. Nella carta sono indicate le aree contraddistinte da una diversa Litologia del substrato laddove con tale termine si intende il deposito alluvionale presente nei primi metri di profondità e i Punti di indagine geognostica. Punti di indagine geognostica Per la definizione delle aree a diversa litologia si è fatto uso delle stratigrafie relative a 50 punti di indagine localizzati in modo omogeneo in tutta l area comunale. Tali dati stratigrafici derivano dallo studio geologico relativo al vecchio P.R.G.C. e da diverse più recenti indagini geognostiche reperite. Le prove sono identificate in carta con i simboli relativi alle prove penetrometriche statiche, sondaggi e trincee esplorative. Litologia del substrato Le aree a diversa costituzione litostratigrafia del primo sottosuolo sono state desunte in prima battuta dallo studio relativo al PRG dell anno 1984, verificate ed aggiornate dal confronto con i nuovi dati stratigrafici raccolti e confrontate con le analoghe zonazioni indicate nei PRG o PAT dei comuni confinanti. Il territorio comunale è interessato dalla presenza nel primo sottosuolo di una alternanza di fasce con deposito di sedimenti a granulometria fine (limoso-argillosa) e fasce di sedimenti a granulometria medio-fine (sabbie e sabbie limose) corrispondenti in gran parte alle aree di paleoalveo; ciò viene confermato dai risultati delle prove penetrometriche e dai sondaggi raccolti. 18

2.1.3 Carta idrogeologica Nella Carta idrogeologica sono indicati gli elementi previsti dalla normativa regionale in riferimento a: Acque sotterranee Idrologia di superficie Acque sotterranee Come già descritto nel capitolo relativo alla trattazione generale dell assetto idrogeologico, il territorio comunale si pone in zona di bassa pianura al di sotto del limite inferiore della linea delle risorgive. La carta ad isofreatiche redatta risulta sensibilmente diversa rispetto alla carta di base del vecchio PRG comunale: si è notato infatti che quest ultima risultava incoerente sia con tutte le carte idrogeologiche relative ai comuni limitrofi, che risultavano invece tra loro coerenti, sia con quella recente redatta per il PATI del Camposampierese. La direzione del deflusso sotterraneo segue grossomodo una direzione da NNO verso SSE e quindi in linea con la direzione generale del deflusso a scala regionale. La falda verifica un gradiente assai ridotto, pari a circa l 1,4 ; tale andamento è indice di falda dotata di bassissima velocità di deflusso. In Tabella 1 sono riportate le misure dei livelli di falda dal piano campagna desunte dai sondaggi del 1983 del PRG e dalle prove geognostiche reperite. La profondità del livello di falda rispetto al piano campagna si pone in tutto il territorio comunale tra 1 e 2 metri di profondità con oscillazione stagionali dell ordine dei decimetri. Per tale motivo nella carta idrogeologica non sono state distinte diverse classi di profondità. 19

Tabella 1: misure del livello di falda numero rilievo freatimetrico profondità di falda (m sotto p.c.) 0005 0,98 0007 1,75 0008 1,80 0009 1,95 0010 1,85 0011 2,25 0012 1,70 0038 0,80 0039 2,00 0040 1,60 0041 1,70 0046 2,70 0047 1,80 0048 2,00 0049 1,90 0050 1,80 Il comune di San Giorgio delle Pertiche è interamente servito dalla rete acquedottistica, ad oggi non risultano attivi pozzi privati ad uso idropotabile. Nel territorio comunale risultano esse presenti numerosi pozzi privati (quasi 300), tale dato deriva dalla consultazione dei dati forniti dal Genio Civile di Padova. Da questi dati è inoltre emerso che la maggior parte dei pozzi (circa il 90% ) attinge dalla falda presente tra circa -10 e -30 m dal piano campagna, i rimanenti pozzi invece si spingono a profondità maggiori (tra i -60 m e i -100 m dal p.c.), e interessano falde in pressione. 20

Idrologia di superficie Dal punto di vista idrografico il territorio del comune di San Giorgio delle Pertiche appartiene in parte al Bacino scolante in Laguna di Venezia e in parte al Bacino del Brenta-Bacchiglione. L intero territorio comunale fa parte del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive il quale ha il compito di coordinare gli interventi pubblici e le attività private mirate alla difesa idraulica e ai fini irrigui. Nel territorio comunale è attraversato da due corsi d acqua principali: il fiume Tergola, il quale scorre da nord-ovest verso sud-est e il Torrente Muson che defluisce al confine orientale con il comune di Borgoricco. E presente una fitta rete di canali irrigui distribuiti grossomodo omogeneamente in tutta l area comunale e gestiti come già detto dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, indicativamente da nord verso sud si incontrano: Canaletta Cocche; Piovego Villabozza, Canale Villarappa; Canale Binotto; Rio Volpon; Scolo Vandura; Canale Tergolino; Scolo Prevedello; Canale Anconetta; Canaletta Peron; Scolo Rio Comin; Canaletta Marin; Scolo Torre dei Burri; Canale Saraggiotto; Canale Badin. 21

In località Torre di Burri, più precisamente in prossimità del raccordo tra le acque del Canale Anconetta e dello Scolo Vandura, è posizionato l impianto idrovoro chiamato Anconetta. Tale idrovora è dotata di 3 pompe con una capacità di sollevamento pari a circa 1.500 m 3 al secondo. L impianto solleva meccanicamente le acque che vengono drenate attraverso la porzione del territorio appartenente al bacino idrografico di secondo livello Muson dei Sassi, ossia gran parte del territorio comunale. 22

2.2 Carta di progetto La cartografia di progetto prevista come diretta conseguenza dell analisi dei tematismi geologici ed idrogeologici è costituita dalla Carta della Fragilità. 2.2.1 Carta delle Fragilità Gli atti di indirizzo della L.R. 11/2004 indicano come nella carta delle fragilità debbano essere riportate le seguenti suddivisioni collegate a grafie apposite previste dalla Regione del Veneto: Compatibilità geologica ai fini urbanistici Aree soggette a dissesto idrogeologico Compatibilità geologica ai fini urbanistici Per quanto attiene alla compatibilità geologica ai fini urbanistici, la Normativa definisce tre zone caratterizzate da diversa idoneità ai fini edificatori: Aree idonee, Aree idonee a condizione ed Aree non idonee. Nel caso del Comune di San Giorgio delle Pertiche, le aree definite come idonee a condizione derivano esclusivamente da fattori penalizzanti di tipo idraulico o idrogeologico in senso lato; infatti dal punto di vista geologico-litostratigrafico non sussistono particolari criticità. Vengono pertanto definite come idonee a condizione : le aree indicate come soggette a deflusso difficoltoso (fonte Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e Comune) le aree indicate come soggette a inondazioni periodiche (aree P1 ossia a pericolosità idraulica moderata delimitate nel Piano di Assetto Idraulico stilato dall Autorità di Bacino ADBVE). E, infine, stata individuata come area non idonea ai fini edificatori, quella interessata dalla presenza dell Oasi naturalistica denominata Ex cava Rossato, ad oggi risulta completamente allagata. 23

Aree soggette a dissesto idrogeologico Nell ambito del territorio comunale di San Giorgio delle Pertiche le aree che possono essere ascritte alla categoria delle aree soggette a dissesto idrogeologico sono limitate e generalmente comprese entro zone urbanizzate o in coincidenza con alcuni canali artificiali; secondo i dati forniti dai tecnici comunali, dal Consorzio di Bonifica o desunti dal Piano di Assetto Idraulici (PAI) dall Autorità di Bacino Brenta- Bacchiglione, esse presentano problemi di allagamenti o ristagni idrici in occasione di intensi eventi meteorologici. La carta riporta l indicazione delle aree di cui si ha notizia di allagamenti (avvenuti in diversi eventi) collegati ad intense e prolungate precipitazioni, per insufficienza o temporanea scarsa efficienza della rete di scolo. A tali fattori va associata la modesta permeabilità dei terreni e la modesta profondità del livello della prima falda acquifera. T Tali situazioni vengono riportate in carta con la prescritta simbologia e danno luogo ad una situazione di Idoneità a condizione. Limena, luglio 2013 Dr. Geol. Jacopo De Rossi 24

ALLEGATO 1: Stratigrafie delle prove geognostiche 25

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