Introduzione alla filiera del legno

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Transcript:

via Leonardo da Vinci, 44 - Grugliasco (TO) www.agroselviter.unito.it Roberto Zanuttini Corrado Cremonini Introduzione alla filiera del legno

Classificazione botanica Denominazione comune Principali caratteristiche Denominazione commerciale int.le ANGIOSPERME DICOTILEDONI LATIFOGLIE NON RESINOSE FOGLIE A LAMINA FOGLIE CADUCHE HARDWOODS GIMNOSPERME CONIFERE RESINOSE FOGLIE AD AGHI FOGLIE PERSISTENTI SOFTWOODS Latifoglie: portamento simpodiale = fusto corto e con grossi rami (legname da lavoro e legna da ardere). Conifere: portamento monopodiale = fusto rastremato ma lungo (travature).

Principali forme di governo dei boschi Fustaia (o alto fusto) bosco costituito da alberi di origine gamica (da seme), naturale o artificiale, oppure che, indipendemente dall origine, presenta prevalenza (almeno 75% della copertura) di piante affrancate, quali un cedui in conversione o invecchiato (di età superiore a 40 anni). La fustaia può essere - coetanea (formata da piante della stessa classe di età e con struttura monoplana) - disetanea (formata da alberi di varie classi di età e di numero decrescente con l aumento del diametro; distribuzione stratificata o discontinua).

Principali forme di governo dei boschi Ceduo bosco costituito esclusivamente o principalmente da piante derivanti da rinnovazione agamica (per ricaccio da ceppaie o radici) denominate polloni e, come componente minoritaria (inferiore al 25% della copertura), da piante affrancate - di origine gamica o agamica e di età maggiore a quella dei polloni - denominate matricine o riserve. Può essere semplice senza matricine, semplice matricinato o a sterzo.

ceduo fustaia

Trattamento: costituisce il sistema ordinato di operazioni destinate a regolare l evoluzione e la rinnovazione del bosco attraverso interventi selvicolturali; gli interventi da cui si ottiene un prodotto diretto prendono anche il nome di utilizzazioni forestali. Turno: numero di anni che intercorre tra due tagli di maturità del soprassuolo (nel caso di una fustaia disetanea si parla di periodo di curazione ). Prodotti legnosi (assortimenti) ricavabili dipendono dalla forma di governo, dai turni, dal tipo di proprietà. a) dalla fustaia legname da opera (travi, toppi da tranciatura, sfogliatura, sega) b) dal ceduo dalle matricine: ± stessi assortimenti ritraibili dalla fustaia dai polloni: paleria, legna da ardere e da triturazione

Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi di carbonio Mipaf - Corpo Forestale dello Stato

Risorsa legno nazionale Produzione forestale Pioppo Arboricoltura superficie 10.000.000 ha provvigione 100 m 3 /ha 1.000.000.000 m 3 incremento 3 m 3 /ha/anno 30.000.000 m 3 /anno ripresa < 1 m 3 /ha/anno 9-10.000.000 m 3 /anno superficie 100.000 ha (1% della sup. forestale) turno 10 anni incremento 10 m 3 /ha/anno taglio 1.000.000 m 3 /anno superficie 100.000 ha Consumi: 20.000.000 m 3 /anno di legname da lavoro Globalmente (inclusa carta) 47 Mm 3 di tondo equivalente Produzione nazionale media annua: 9-10.000.000 m 3 di cui 5.000.000 m 3 di legna da ardere 1.000.000 m 3 di pioppo

Multifunzionalità

Gestione Forestale Sostenibile (GFS) (secondo la definizione approvata nell'ambito del "Processo pan-europeo") "la gestione e l'uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e ad un tasso di utilizzo tali che consentano di mantenere la loro biodiversità, produttività, capacità di rinnovazione, vitalità ed una potenzialità in grado di garantire, ora e nel futuro, importanti funzioni ecologiche, economiche e sociali a livello locale, nazionale e globale e che non comporti danni ad altri ecosistemi".

Selvicoltura naturalistica forma di gestione prossima alla natura, ovvero i cui interventi favoriscono le dinamiche naturali, valutando caso per caso le situazioni da gestire, con l obiettivo di garantire e mantenere multifunzionalità, stabilità, naturalità e biodiversità delle superfici forestali.

Quadro di insieme LEGNO linguaggio comune riferimento tecnico requisiti minimi confronto tra prodotti DIMENSIONI CEDUO IMPIANTI DI ARBORICOLTURA MATERIA PRIMA VINCOLI FUSTAIA DIFETTI coetanea TRASFORMAZIONE INDUSTRIALE NORMATIVA LEGISLAZIONE INNOVAZIONE TECNOLOGICA (di processo e di prodotto) Q S A GENETICA AMBIENTE SELVICOLTURA EDILIZA STRUTTURALE disetanea Prestazioni Durabilità Sicurezza MATERIALE PRODOTTI semilavorati e prodotti finiti REQUISITI D IMPIEGO EDILIZA NON STRUTTURALE Aspetto estetico funzionalità riproducibilità ARREDAMENTO Elementi di legno massiccio Compositi Prodotti ricostituiti (legno + adesivi)

Filiera legno E l insieme dei settori della produzione primaria di legname, della sua raccolta e trasporto, della prima e seconda trasformazione fino ad arrivare ai prodotti finiti. In realtà, secondo autorevoli economisti, le filiere si definiscono in base al prodotto finito, cioè dall arrivo e non dalla partenza. Nel nostro caso si hanno numerosi segmenti di filiera accomunati dall impiego del legno come materia prima (ma le cose cambiano se si tratta di legname da opera, legna da ardere o altro). Quando poi si introduce un riferimento territoriale bisogna operare una distinzione fondamentale tra: filiere obbligate, in cui alcuni o tutti gli attori di una stessa filiera nello stesso territorio sono costretti a intrattenere rapporti economici con gli attori a monte e/o a valle (si riscontra talora nell agroindustria); filiere preferenziali, in cui i rapporti fra i segmenti a monte e/o a valle sono preferiti (per motivi di convenienza, di buon vicinato, d abitudine) ma non necessari; filiere libere, in cui non si riconosce alcun motivo per preferire un rapporto con gli altri segmenti presenti nello stesso territorio.

Filiera legno in Piemonte 5200 imprese 21000 addetti Fatturato complessivo: 1,6 miliardi 1,3% del PIL regionale paragonabile al settore viti-vinicolo Fonte: VII Censimento Generale dell Industria e dei Servizi, 2001