Anno Scolastico 2015/2016

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Transcript:

Dirigente Scolastico: Prof.ssa Margherita Giardina Docente di Scienze Motorie e Sportive: Prof.ssa Santina Sabella Docente discipline sportive sport di squadra pallacanestro: Prof. Antonino Gennaro Gli alunni classe 1 A Liceo Sportivo Federazione Italiana Pallacanestro Comitato Regionale Sicilia Anno Scolastico 2015/2016

Classe 1 A Liceo Sportivo - Anno Scolastico 2015/2016

Sentendo nominare la parola Springfield può venire subito in mente il luogo dove vivono degli strani personaggi gialli del mondo dei cartoons: i Simpson. Tuttavia la città di Springfield nel Massachusetts riveste un importanza capitale nella storia dello sport: è la città dov è nato il basket, una delle poche discipline di cui si conoscono esattamente il luogo di nascita, l anno e il nome dell inventore. Nel dicembre 1891, James Naismith (1861-1939), canadese, insegnante di educazione fisica presso la Ymca International Training School, elaborò in una notte cinque principi fondamentali, poi sviluppati in tredici regole, per un nuovo gioco da praticare al chiuso, durante i mesi invernali per sconfiggere la noia di cui erano preda gli studenti.

A Naismith tornò in mente il duck-on-a-rock, un gioco che aveva imparato da bambino in Ontario, letteralmente anatra su una roccia. Si trattava di una gara a chi per primo riusciva a far cadere, colpendo con un sasso da una distanza prestabilita, la pietra (detta duck), collocata su un masso. Una volta fatta cadere, bisognava correre a recuperare il proprio sasso, mentre il goalkeeper, rimesso il duck al suo posto, doveva tentare di afferrare l avversario. Più si arcuava la parabola, più aumentavano le possibilità di successo: era un gioco che richiedeva finezza e accuratezza a chi lo praticava. Inoltre a Naismith vennero in mente anche gli antichi giochi praticati dai Maya (po-ta-pok) e dagli Aztechi (tchlatchli), in cui una sfera andava fatta passare dentro anelli dal significato religioso. Perché pensò Naismith non sostituire un pallone al sasso e un cesto al duck, mantenendo il gesto tecnico della parabola?

Il problema dell attrezzatura fu rapidamente risolto: si impiegarono i palloni di cuoio usati nel soccer, mentre le ceste di vimini furono messe a disposizione dall economo del college, Mr. Stebbins. Furono fissate al bordo più alto della palestra, su due lati fronteggianti. Una volta contenevano pesche. Agli inizi le ceste utilizzate non erano bucate e dopo ogni canestro si era costretti ad arrampicarsi su una scala per recuperare il pallone. Il gioco fu chiamato basketball da uno dei primi giocatori, Frank Mahan, dopo che l inventore aveva respinto l idea di chiamarlo Naismith Game.

L innovazione più grande della pallacanestro consiste nel suo non essere uno sport di contatto, sostituendo alla forza fisica e alla potenziale violenza altre qualità come l intelligenza, la destrezza, l abilità. Non c è alcuna forma di fuorigioco e si prevede esclusivamente l uso delle mani. Le regole della pallacanestro furono pensate per produrre un gioco d attacco, estremamente veloce e tecnicamente tra i più esigenti. Ecco i cinque principi ideati da Naismith: 1. il gioco viene praticato con un pallone rotondo che può essere trattato solo con le mani; 2. non è consentito camminare con il pallone; 3. i giocatori possono prendere una posizione sul campo di gioco in qualsiasi momento e dovunque preferiscano; 4. non è permesso il contatto fisico tra i giocatori; 5. il goal è collocato orizzontalmente in alto.

Tra le novità apportate al gioco, nel 1893 fu introdotto un pallone simile a quello attuale ma di colore marrone, sostituito solo negli anni cinquanta dal pallone arancione di Tony Hinkle, che ebbe una diffusione mondiale. Nel 1894 fu introdotto l'uso del tabellone dietro al canestro, che inizialmente venne sostituito da un anello metallico al quale era attaccata una rete, anch'essa chiusa, e poi, nel 1912, ne venne tagliato il fondo. Il numero dei giocatori andò progressivamente diminuendo, passando dai nove giocatori per squadra a sette e infine ai cinque attuali. Nel 1933 vennero introdotte le regole dei 3 e 10 secondi. Nel 1954 vennero introdotti i 24 secondi.

Nella pallacanestro, il giocatore che porta avanti la palla deve necessariamente palleggiare, sempre, a partire dal momento nel quale compie il primo passo. Il palleggio va fatto con una sola mano e si attua spingendo il pallone verso il parquet, dal quale rimbalza per tornare nella mano del giocatore; in continuità e senza interruzione. Il palleggio deve essere forte e basso, in modo che la palla torni subito nella mano del giocatore e sia più difficile per un avversario cercare di rubare la palla, e questo in particolar modo quando si cambia direzione per cercare di superare l'avversario. Particolare tipo di palleggio è il crossover che consiste nel cambio di mano incrociato davanti o sotto le gambe.

Il passaggio della palla da pallacanestro a un compagno è estremamente importante. La difesa, infatti, cercherà di intercettare la palla anticipando i giocatori senza la palla, per evitare o rendere difficile la ricezione di un passaggio da parte del compagno. A seconda dei casi, la palla può essere passata tesa al petto, battuta a terra, a pallonetto, oppure in modi anche più spettacolari, come facendola passare dietro la schiena. Il dai e vai è uno dei classici giochi a due della pallacanestro che si fonda sul passaggio: si passa la palla e si taglia verso il canestro per ricevere un passaggio di ritorno dal compagno.

I passaggi a due mani sono in genere più diretti e semplici da effettuare e ricevere, ma anche più facili da intercettare per la difesa. A due mani, ma sopra la testa, sono molto comuni i passaggi che le guardie riservano ai lunghi posizionati in post basso, e i passaggi delle rimesse in gioco. I passaggi a una mano sono certamente più rapidi e possono risultare anche più spettacolari, ma certo è necessaria una maggiore abilità tecnica per effettuarli. Possono essere effettuati anche facendo rimbalzare la palla per terra o dietro la schiena. A una o due mani un passaggio molto spettacolare è il cosiddetto no look, che consiste nel passare la palla a un compagno guardando da un'altra parte, per confondere la difesa. Un tipo particolare di passaggio è il passaggio consegnato, che avviene con un giocatore che prende la palla direttamente dalle mani del compagno. È particolarmente indicato quando la difesa sui giocatori senza palla è molto intensa.

Il tiro è il fondamentale d'attacco più importante. A volte si tira "in sospensione": si salta da terra e si lascia la palla quando si è in aria, in modo da evitare l'interferenza dell'avversario. Per il tiro in sospensione servono buona tecnica e coordinazione. L'alternativa al tiro "in sospensione" è il tiro "piazzato", che può essere effettuato tenendo i piedi per terra o effettuando il tiro mentre si è nella fase ascensionale del salto, "in elevazione".

Il tiro in corsa (colloquialmente chiamato "terzo tempo" o layup in inglese) è una tecnica di tiro che permette di effettuare un tiro in avvicinamento al canestro avversario. Consiste nell'esecuzione di due appoggi di piede (i primi "due tempi", che sono però diversi dai "passi") e di un salto (il "terzo tempo"), durante il quale si appoggia la palla al tabellone o direttamente a canestro ed è l'unico caso in cui è ammesso compiere più di un passo senza palleggiare (cioè senza fare "passi") Avvicinandosi al canestro provenendo dal lato destro l'esecuzione prevede che l'ultimo palleggio venga effettuato in corrispondenza dell'appoggio del piede sinistro, seguirà un passo con il piede destro e successivamente lo stacco del piede sinistro per il salto finale. Il tiro viene eseguito con la mano destra mentre la sinistra è lievemente sollevata a protezione del pallone dall'intervento di eventuali avversari. Sul lato opposto il movimento è speculare.

1 A Liceo Sportivo A.S. 2015/2016 Un lavoro di: Shaul Liuzzo, Fabio Lazzara e Giuseppe Carcione.