La schiacciata. la rincorsa, lo stacco, la fase aerea e ricaduta.
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- Federica Ferrara
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1 La schiacciata La schiacciata è sicuramente il gesto più spettacolare della pallavolo, è la fase finale di una azione, ed è il gesto che colpisce ed entusiasma il pubblico che la osserva, e i nostri giovani atleti. La schiacciata, viene suddivisa in quattro fasi: la rincorsa, lo stacco, la fase aerea e ricaduta. La rincorsa è la prima fase della schiacciata, viene analizzata in due direzioni, la prima è il movimento dei piedi, la seconda il movimento delle braccia. Per motivi biomeccanici lo stacco deve trovare i piedi in appoggio destro-sinistro ), con il piede sinistro più avanti del destro, definiamo quindi che primo passo sarà effettuato con il piede sinistro. Quindi i passi della schiacciata saranno suddivisi in: posizione di partenza con il destro avanti, sinistro, destro/ sinistro (per i destrorsi), per i mancini ovviamente i passi sono invertiti. Il primo passo con il piede sinistro porta l atleta a dirigersi verso la palla e prepara l ultimo passo che porta all esplosività del gesto. Il passo secondo e terzo sono molto ravvicinati nel tempo di esecuzione, e devono essere eseguiti con estrema rapidità. Uno dei problemi che troviamo nelle giovanili e che le palle che arrivano agli attaccanti sono, in gergo tecnico, non pulite, quindi già dalla rincorsa l attaccante deve osservare la direzione e la velocità del pallone. L arrivo in destro-sinistro favorisce il caricamento portando il corpo dell atleta rivolto, con un angolo di 45 circa, rispetto alla rete; favorendo nel contempo l accelerazione orizzontale e l abbassamento del centro di gravità. Per quanto riguarda l analisi delle braccia molto importante e la partenza con le braccia tese dietro e vicino al corpo, per cercare di sfruttare la forza derivante dall effetto pendolo; questa analisi viene sempre dimenticata in allenamento, ma un corpo per acquistare elevazione, deve trasformare l energia cinetica in potenziale; le braccia oscillando aiutano questo effetto in maniera considerevole,aumentando
2 così l elevazione e l abbassamento del punto di equilibrio. Non solo le braccia molto strette aiutano alla velocità, perché evitiamo, anche se in maniera impercettibile, la resistenza dell aria, che riduce e rallenta la nostra azione. La fase successiva è lo stacco, dove i piedi saranno piazzati in modo da poter gestire la forza che poi dovranno esprimere. Il piede sinistro ha grande importanza nello stacco, perché trovandosi leggermente trasversale rispetto alla direzione della rincorsa realizza un effetto di tenuta o puntello ; tutto il corpo in questo momento è compresso e si sta caricando. Le braccia sono slanciate indietro e favoriscono il caricamento. Anche il braccio che attacca verrà favorito da questa posizione perché rimarrà più lontano, rispetto alla rete, dell altro e potrà quindi sfruttare un caricamento più adeguato. In più il braccio sinistro(mirino di attacco), viene valorizzato perché da qui sarà costretto l atleta a portarlo su ed a usarlo per la direzione. Nelle giovanili questo
3 deve essere sempre più rafforzato, in quanto negli allenamenti ci si dimentica che esiste un lato sinistro(per i destrorsi) che ha una importanza fondamentale nei discorsi di coordinazione e direzione. Il braccio sinistro partecipa in maniera preponderante alla direzione dell attacco che viene poi conclusa con polso e mano destra che attacca. Ovviamente nel mancino e tutto l opposto; è il braccio destro che guida l attacco. La fase aerea, è la fase dove l atleta dovrà adesso realizzare i movimenti per effettuare il colpo sulla palla. È in questa fase dove coordinazione ed elevazione devono raggiunger il picco massimo di utilizzo. L atleta in questa fase deve sfruttare la forza generata in precedenza per cercare di concretizzare l attacco. In questa fase importantissimo è il braccio che attacco, il polso e la mano. Sono ormai due i tipi di caricamento del braccio che colpirà la palla: 1 tipo (FIG.2) vede il braccio, che è stato caricato in fase di stacco slanciando ambedue le braccia dietro, distendersi verso avanti alto dietro al capo. Sarà importante che il gomito sia il più possibile sopra l asse delle spalle. Ovviamente l altro braccio rimane disteso, orizzontalmente e sarà importantissimo per gestire l equilibrio in volo. 2 tipo (FIG.3) vede il braccio che colpirà la palla che, invece di distendersi completamente verso l alto, si blocca e attua un mulinello che ricarica il braccio con un movimento rotatorio della spalla. Il colpo sulla palla, deve essere gestito dal polso e dalla mano. Per quanto riguarda il polso, movimenti possono essere due intrarotazione ed extrarotazione. Per quanto riguarda la mano deve sempre essere aperta a fasciare la palla, concava sulla faccia del palmo, convessa su dorso della mano.
4 fig.2 fig.3 La fase di ricaduta è una fase molto importante perché deve permettere all atleta di rimanere attivo per la ripresa del gioco. Non solo deve evitare di fare fallo di invasione, deve evitare gli infortuni. Possibilmente si dovrebbe atterrare con entrambe le gambe, i piedi dovrebbero toccare prima le punte e poi il tallone; ovviamente la fase di ricaduta viene agevolata dalla forza di gravità, però e molto alta l incidenza di traumi della caviglia, quindi bisognerebbe porre l attenzione su esercizi fisici del polpaccio ed esercizi di riscaldamento e stretching della caviglia. In definitiva l attacco deve essere efficace e il meno prevedibile possibile; l allenamento di questa fase deve essere schematico e ripetitivo
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