Dal sito di YAHOO.Finanza, 24 febbraio 2011



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Dal sito di YAHOO.Finanza, 24 febbraio 2011 Allianz: utile netto 2010 vola a 5 Mld. Ricavi record, Dividendo + 9,8 % ( Asca ) Roma, 24 febbraio Il Gruppo assicurativo tedesco Allianz ha chiuso il 2010 con utile netto consolidato pari a 5,05 miliardi, + 20,1 % su base annuale. Verrà distribuito un dividendo di 4,50 per azione ( + 9,8 % rispetto allo scorso anno ). Lo comunica una nota della società. I ricavi sono saliti al nuovo massimo storico di 106,5 miliardi, l'utile operativo a 8,2 miliardi + 17 %. I premi delle polizze Vita e Sanità hanno raggiunto 57,1 miliardi ( + 12,5 % ). Il coefficiente di solvibilità è salito al 173 %, + 9 % su base annuale. Generali debole in Borsa all indomani di CdA fiume, si rafforza la posizione di Perissinotto ( Finanza.com ) Generali soffre in Borsa all indomani del CdA fiume che ha praticamente rafforzato la posizione del Group CEO, Giovanni Perissinotto. Dopo oltre un ora di scambi, il titolo del Gruppo assicurativo mostra una flessione dello 0,94 % a 15,84. I Consiglieri del Leone, che hanno preso atto dell uscita di Leonardo Del Vecchio, hanno ribadito che riguardo alle politiche di investimento l unico criterio guida delle decisioni è la creazione di valore per tutti gli azionisti. Una decisione che potrebbe avere impatti futuri sulle partecipazioni della Compagnia assicurativa: Mediobanca, Pirelli, Rcs, Telco e Gemina. Generali ha inoltre riportato i risultati preliminari del 2010 che hanno visto l incremento della raccolta premi a 73,18 Mld di euro ( + 3,8 % ). I dati di bilancio hanno confermato la performance migliore del segmento Vita ( + 4,5 % a oltre 51 miliardi di euro ) rispetto al Danni ( + 2,1 % a 22 miliardi ). Generali: Della Valle, fossi Geronzi inizierei a pensare alla pensione ( Asca ) Roma, 24 febbraio Nuova puntata della polemica a distanza tra Diego Della Valle e Cesare Geronzi. Mandare in pensione Geronzi? Mr. Tod's in una intervista all'espresso domani in edicola risponde che è '' una domanda che va fatta a lui. Considerando lo scenario globale della competizione e le energie necessarie per affrontarlo e la conoscenza del mondo che occorre, se io fossi in lui ci comincerei a pensare ''. Della Valle indica anche la miccia che ha scatenato la polemica. '' La finta lettera contro Ferruccio de Bortoli, il direttore del Corriere della Sera, attribuita a me e ad altri consiglieri: mai esistita. E il tenere accesi i riflettori mediatici utilizzando strumenti di bassissimo livello invece di affrontare argomenti che andrebbero discussi nelle sedi opportune. Una vergogna ''. Della Valle mette sotto accusa il cosiddetto salotto buono del capitalismo italiano. '' Molti anni fa - afferma - ho creduto che dai cosiddetti santuari del capitalismo si potessero fare cose buone per il Paese. Non era vero. Escluse poche eccezioni, ho scoperto un mondo ingessato e pieno di riti, lontano anni di luce dal mio, il Paese che lavora, produce, costruisce. Ho sempre pensato che le azioni si contano e non si pesano, anche perchè sono frutto del lavoro.

Non ho cambiato idea, più che mai dopo aver visto come il mondo che pesa le azioni e non le conta, spesso le azioni le ha perse. Naturalmente quindici anni fa era un po' più complicato cercare di cambiare il gioco in quello che veniva chiamato ''il salotto buono''. Oggi quel mondo non c'è più ''. Della Valle precisa poi che in questo processo la politica non c'entra nulla anche se a '' qualcuno fa comodo usarla come sponda utile ''. Mr Tod's affronta poi il tema delle critiche pubbliche a Geronzi, '' scoperchiando il pentolone del potere italiano. Il pentolone è una pentolina - afferma - dove non c'è granchè da scoperchiare perchè, mitologia a parte, è rimasto ben poco di un certo sistema. Nel frattempo, è successo che Rcs e Generali abbiano uomini di primissimo ordine alla guida, CdA di altissimo livello professionale con persone competenti che, in alcuni casi hanno investito molto denaro. Quindi le sedi delle decisioni sono quelle: non altrove e non per bontà divina. Spero sia chiaro che nessuno può prevaricare né il Consiglio d'amministrazione né un azionista che ha investito parecchio. Nel CdA Rcs ci sono Paolo Merloni, Carlo Pesenti, Jaki Elkann, Giuseppe Rotelli e molte altre persone altrettanto competenti e molto attente al futuro dell'azienda. Invece credo che in pochi anni, tra nuove tecnologie, un cambiamento epocale in corso e il Piano presentato da Antonello Perricone, la società avrà un valore enorme. Come gli altri Gruppi che hanno preso la stessa strada ''. Della Valle giudica in modo critico l'intervista di Geronzi al Financial Times. '' Mi ha lasciato esterrefatto. Per gente come me, che ha interessi in molte società quotate in Italia e all'estero, sentire affermazioni senza senso, senza averle precedentemente concordate con il CdA e gli Amministratori Delegati, è francamente una cosa che non ho visto mai prima. Infatti il mondo della finanza internazionale ha fatto capire subito di non aver gradito quest'invasione di campo. Bisognerebbe tenere conto del ruolo importantissimo che le Generali hanno e rispettare di più CdA e Amministratori ''. Ma come andrà a finire? '' Succederanno le cose più normali - risponde Della Valle - si farà più attenzione alle regole, ai ruoli delle persone, chiunque millanti poteri straordinari è bene che lasci perdere perchè nessuno è disposto a credergli ''. ABI: al via tavolo con ANCI e UPI per sviluppo territorio ( Asca ) Roma, 24 febbraio Al via un tavolo permanente creato ad hoc da ABI, ANCI e UPI per semplificare il dialogo tra Banche, Province e Comuni italiani sui principali argomenti di interesse comune. Rendendo più stretta la collaborazione tra il settore bancario e gli Enti Locali per migliorare ulteriormente i servizi dedicati a cittadini e imprese e contribuire allo sviluppo del territorio. ABI, ANCI ed UPI hanno firmato oggi a Roma un Protocollo d'intesa per rafforzare la cooperazione reciproca ed il confronto sui temi della finanza e della contabilità pubblica, dei crediti e dei servizi di tesoreria e di riscossione, semplificando il dialogo quotidiano tra Banche ed Enti locali, per favorire lo sviluppo del territorio, a vantaggio dei cittadini e delle imprese e più in generale del Paese. L'Accordo prevede la creazione di un tavolo permanente di confronto con i rappresentanti delle tre Associazioni che si riunirà almeno tre volte l'anno, a febbraio, giugno e novembre. Il tavolo avrà l'obiettivo di avviare un - confronto sistematico sull'evoluzione del rapporto di tesoreria - anche in vista dell'attuazione del federalismo fiscale e della riforma della contabilità pubblica - e sulla gestione delle passività degli Enti Locali;

- favorire presso le Pubbliche Amministrazioni l'utilizzo di strumenti di pagamento diversi dal contante e l'adeguamento alla Direttiva sui Servizi di Pagamento PSD; - individuare strumenti per favorire il corretto sviluppo del mercato del credito agli Enti Locali ed incentivare la certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei loro confronti, favorendone lo smobilizzo presso l'industria bancaria; - sviluppare il partenariato pubblico - privato ed il Social Housing. Il tavolo ABI - ANCI - UPI avrà anche il compito di costituire un apposito Osservatorio sulla finanza pubblica e locale che si occuperà di verificare a ) gli impatti delle norme per quanto riguarda la finanza pubblica, i crediti e i servizi di pagamento; b ) studiare soluzioni interpretative e applicative condivise e proposte normative o regolamentari per favorire un dialogo ancora piu' efficace tra Banche ed Enti Locali. Per rafforzare ulteriormente la collaborazione anche sul fronte della formazione e informazione, infine, l'accordo prevede una serie di iniziative e attività congiunte da realizzare sul territorio sui temi della finanza pubblica, per fornire esperienze tecniche, aggiornamenti normativi e confronti operativi. ABI: Mussari vuole un tetto ai bonus ( MF - DJ ) Milano, 24 febbraio Giuseppe Mussari, Presidente dell'abi e di B. Mps, è favorevole all'introduzione di un limite ai bonus sei banchieri. " Serve un tetto quantitativo - si legge in un articolo di MF - oltre il quale nonbisogna andare ", ha affermato Mussari, precisando di parlare a titolo personale. "Non c'è stata ancora l'occasione di discuterne in sede ABI ". In attesa del testo finale di Bankitalia in materia di remunerazioni l'abi ha respinto le norme Consob sulle remunerazioni. Anche Assonime ha espresso osservazioni critiche riguardo ai tempi di disposizione delle società. ABI all'antitrust, costo c/c - 30 % in media per famiglia ( Asca ) Roma, 24 febbraio '' Nel periodo 2006-2010 il costo dei servizi finanziari è cresciuto dell'1 %, al di sotto del tasso annuo d'inflazione pari all'1,9 % ''. Lo rileva l'abi replicando ai dati diffusi dall'antitrust. '' Lo scarto - si legge in un comunicato - appare ancora più significativo se confrontato ad altri specifici settori: elettricità e carburante ( + 3 % ), trasporti, alimenti e istruzione al + 2,4 % ''. Scendendo nel dettaglio del costo dei conti correnti, L'ABI spiga che '' emerge in particolare come dal 2006 ad oggi le famiglie con operatività media hanno visto ridursi i costi del 30 %, i giovani del 25 % ''. Tutto questo, secondo l'abi '' è proprio il frutto di un mercato tra i più competitivi e concorrenziali con regole a favore dei consumatori che pochi altri Paesi possono vantare: tra queste l'indice sintetico di costo, che rappresenta il dato per specifici profili di clientela ''. ABI evidenzia che i dati, oggettivi e verificabili, '' dimostrano l'impegno delle Banche a offrire servizi efficienti a costi adeguati ai loro clienti e ribadisce la disponibilità ad uno specifico e costruttivo dialogo con le Autorità ''. Si assesta la raccolta delle Banche ( Trend.online ) di Pierpaolo Molinengo Le prime stime del SI - ABI mostrano, a gennaio 2011, un assestamento della dinamica della raccolta denominata in euro del totale delle Banche italiane, rappresentata dai depositi a clientela residente ( depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine ) e dalle obbligazioni: il tasso di crescita tendenziale è risultato pari a circa il 2 %, ( + 3 % a fine 2010 ). Più in particolare, la raccolta bancaria è risultata pari a 2.170 miliardi di euro. Nel corso dell ultimo anno lo stock della raccolta - depurato degli effetti delle modifiche intervenute di cui alla nota 9 - è aumentato di circa 38 miliardi di euro. L osservazione delle diverse componenti mostra come i depositi da clientela residente abbiano registrato un tasso di crescita tendenziale pari a + 4,1 % ( + 6,3 % a dicembre 2010 ), mentre la variazione annua delle obbligazioni delle Banche è risultata pari a - 1,3 % ( - 1,7 % a dicembre 2010 ). In decelerazione ma sempre su valori molto sostenuti risulta, invece, la dinamica delle operazioni pronti contro termine con clientela: a fine gennaio 2011 secondo prime stime tale aggregato ha segnato una crescita annua di circa il + 66,5 % ( + 82,6 % a dicembre 2010 ).

Dopo oltre due anni e per il secondo mese consecutivo - a dicembre 2010 - è tornato su valori positivi il trend dei depositi dall estero: in particolare, quelli delle Banche italiane sono stati pari a circa 443,4 miliardi di euro, il 12 % in più di un anno prima ( + 2,8 % a novembre 2010 ). La quota dei depositi dall estero sul totale provvista si è posizionata al 16,6 %. Il flusso netto di provvista dall estero nel periodo compreso fra fine 2009 e fine 2010 è stato positivo per circa 47,5 miliardi di euro. Al termine del 2010 la raccolta netta dall estero ( depositi dall estero meno prestiti sull estero ) è stata pari a circa 256 miliardi di euro ( + 18 % la variazione tendenziale ). Sul totale degli impieghi sull interno è risultata pari al 13,2 %, mentre i prestiti sull estero - sempre alla stessa data - sono ammontati a 187,2 miliardi di euro. Il rapporto prestiti sull estero / depositi dall estero è risultato pari al 42,2 % ( 45,1 % a fine 2009 ). Basilea 3 : Tarantola ( Bankitalia ), occorre attivare azioni di adeguamento ( MF - DJ ) Milano Il mercato potrebbe spingere le Banche ad allinearsi rapidamente ai nuovi requisiti; per questo è necessario che, indipendentemente dalla gradualità consentita, si attivino sin da subito le necessarie azioni di adeguamento, anche attraverso opportune politiche di autofinanziamento ". Lo ha affermato Anna Maria Tarantola, Vice Direttore di Bankitalia, al convegno organizzato a Bari dall'icbpi, in merito al rigore con cui Via Nazionale applica le regole di Basilea 3. La premessa, si legge in un articolo di Milano Finanza, è stata tranquillizzante: Basilea 3 entrerà in vigore nel 2013 con un " adeguato periodo transitorio " per evitare " effetti negativi sull'offerta di credito all'economia. Il Governatore Mario Draghi, in occasione del G/20 di Parigi, ha affermato che " la supervisione sulle Banche non deve avvenire solo quando ci sono grandi crisi ma necessita di azioni preventive ", con verifiche effettuate " su base giornaliera ". Il Tesoro italiano è intervenuto con il Milleproroghe, con una mossa che a livello contabile vale 16 mld di patrimonio in più per le Banche, in media 40-50 punti base. " E un esempio buono di come ci si può mettere insieme e risolvere un problema di competitività che noi soffrivamo senza avere colpe ", è stato il commento di Giuseppe Mussari, Presidente dell'abi ( e di Mps ). E un punto di partenza, sostengono i banchieri. Adesso servono altri interventi, ma che non penalizzino gli azionisti né l'attività della banca riducendone gli impieghi. E fra i banchieri qualcuno ha ripescato la proposta avanzata nel 2009 dall'allora Presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, Enrico Salza: la valorizzazione delle quote di Bankitalia detenute da Banche e Assicurazioni ( la sola Ca' de Sass ha il 42 % ), attraverso l'acquisto delle azioni da parte della stessa Via Nazionale. Crédit Agricole chiude il IV trimestre in perdita per 328 mln, ma meglio delle attese ( finanza.com ), 24 febbraio Crédit Agricole ha chiuso l'ultimo scorcio del 2010 in rosso. La Banca francese ha registrato negli ultimi tre mesi del 2010 una perdita netta di 328 milioni di euro, contro l'utile di 433 milioni dello stesso periodo del 2009. Il risultato, seppur in peggioramento, è migliore delle attese degli analisti che avevano calcolato una perdita di 422 milioni di euro. " I risultati sono stati negativamente impattatati dall'operazione di de - consolidamento dell'investimento in Intesa Sanpaolo ", si legge nella nota odierna. Royal Bank of Scotland: torna all'utile operativo nel 2010 ( AGI ) Roma, 24 febbraio

Royal Bank of Scotland, la Banca per l'83 % passata sotto il controllo del Governo britannico durante la crisi, torna all'utile operativo nel 2010. I profitti operativi si attestano a 1,9 miliardi di sterline ( 2,24 miliardi di euro ), contro una perdita operativa di 6,1 miliardi di sterline nel 2009 ( 7,2 miliardi di euro ). La Banca fa anche sapere di stare facendo buoni progressi nei suoi Piani di ristrutturazione. Sempre nel 2010 RBoS registra una perdita netta di 1,25 miliardi di sterline ( 1,327 miliardi di euro ), in netto calo rispetto a quella di 3,607 miliardi di sterline ( 4,25 miliardi di euro ) del 2009. Ecco le richiesta di condanne per l'affaire Antonveneta ( Tren d.online ) di Pierpaolo Molinengo I PM di Milano Eugenio Fusco e Gaetano Ruta hanno avanzato queste richieste di condanna nei confronti dei principali imputati al processo per il tentativo di scalata ad Antoveneta da parte dell'allora Banca Popolare Italiana: tre anni di carcere per l'ex Governatore di Bankitalia Antonio Fazio, per l'ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte e il suo vice Ivano Sacchetti. Due anni e un mese di reclusione per il senatore Luigi Grillo e un anno e tre mesi per l'ex A. D. di BPI Gianpiero Fiorani. E poi una multa di un milione e 120 mila euro e una confisca di 39,6 milioni di euro per Unipol SpA ( oggi UGF). " E' ormai chiaro a tutti che il Governatore Fazio abbia sostenuto il Progetto di Fiorani, che era un progetto illegale ". Questo uno dei passaggi della requisitoria del PM Eugenio Fusco davanti ai giudici della seconda sezione delttribunale di Milano, al termine della quale sono state formulate le richieste di condanna per l'ex Governatore della Banca d'italia, l'ex A. D. della Banca Popolare di Lodi Gianpiero Fiorani e altre 15 persone, imputate nel processo sulla tentata scalata di Bpl ad Antonveneta nel 2005. Il Progetto sulla Banca Padovana, continua il PM, " non interessa solo Fiorani, ma si inserisce nel riassetto del sistema bancario italiano sotto il dirigismo di Fazio in spregio a tutte le regole ", senza dimenticare, aggiunge il sostituto procuratore Fusco che " Fiorani non ha i soldi per comprare Antonveneta, deve procedere per vie traverse, vie della politica e dei rapporti ". UniCredit: per Pioneer offerte entro marzo ( Finanza.com ), 24 febbraio Qualcosa si muove in casa UniCredit. Dopo che il CdA di ieri dedicato a questioni di ordinaria amministrazione ha rinviato la soluzione sul tema del congelamento del voto dei soci libici al 5 %, anche vista la crisi in atto che ha impedito al Vice Presidente di UniCredit, il Governatore della Banca Centrale libica Farhat Bengdara, di essere presente o comunque in contatto con gli altri Consiglieri, è di oggi la dichiarazione dell'amministratore Delegato, Federico Ghizzoni, a margine della riunione dell'esecutivo ABI, secondo cui le Offerte vincolanti per Pioneer Investments dovrebbero arrivare comunque entro marzo, come riporta stamane l'agenzia Reuters. B. Mps: studia destino quota B. P. Spoleto ( MF - DJ ) Milano A Spoleto la voce circola da qualche ora: B. Mps potrebbe decidere di mettere fine alla propria avventura di azionista forte nel capitale della B. P. Spoleto. In particolare, secondo quanto appreso da MF - Milano Finanza in ambienti finanziari e legali, si ipotizza che Rocca Salimbeni sia disponibile a prendere in considerazione l'eventuale cessione del 26 % detenuto nell'istituto e vincolata al Patto di sindacato stipulato con la Cooperativa Spoleto Credito e Servizi, che detiene il 51 % della Banca del neo Presidente Nazzareno D'Atanasio. L'opzione è ancora tutta da valutare. I vertici di Mps potrebbero essere disposti a sedersi al tavolo delle trattative solo se arrivasse un'offerta concreta da parte di un soggetto finanziario qualificato. L'ipotesi di uscita dal capitale sarebbe da mettere in relazione con le ultime vicende che hanno coinvolto la Popolare di Spoleto, dove l'arrivo del nuovo presidente ( D'Atanasio ha preso il posto di

Giovannino Antonini in seguito a pressioni esercitate da Bankitalia in questa direzione ) non ha ancora sbloccato l'impasse gestionale legata anche alla sospensione temporanea delle deleghe di Alfredo Pallini, direttore generale che gode della stima della stessa Mps. E proprio Antonini in questi giorni si sarebbe messo alla ricerca di possibili acquirenti della quota detenuta dalla Banca senese. Banca Sud: via libera Antitrust a poste per acquisizione Mediocredito ( Asca ) Roma, 24 febbraio Via libera dell'antitrust all'acquisto, da parte di Poste Italiane, del 100 % delle azioni di Unicredit MedioCredito Centrale. Secondo l'autorità, che ha deciso nella riunione del 23 febbraio 2011, si legge in una nota, l'operazione non determina la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nei mercati interessati tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza. MedioCredito, secondo Poste Italiane, sarà lo strumento per la realizzazione della Banca del Sud. I settori su cui avrà effetto la concentrazione sono i servizi di gestione di strumenti agevolativi pubblici a sostegno dello sviluppo delle imprese, resi a favore degli enti promotori; l'emissione di co - garanzie a favore delle imprese garantite in forma diretta dai Confidi; il comparto delle controgaranzie a favore dei Confidi; i servizi resi ai Confidi per l'ottimizzazione e la razionalizzazione delle relative attività offerte alle imprese; gli impieghi alle famiglie produttrici, alle Pmi e alle imprese di medie e grandi dimensioni. Si tratta di mercati nei quali, secondo l'antitrust, l'operazione non dà luogo a sovrapposizioni orizzontali tra le attività esercitate dalle imprese coinvolte. Quanto invece alla struttura distributiva alla quale Poste Italiane ricorrerà per l'erogazione dei servizi, avverrà, in una prima fase, attraverso una parte della rete di sportelli di Poste Italiane e successivamente su una rete più ampia. A parere dell'antitrust la distribuzione dovrà essere organizzata con modalità tali da non comportare effetti distorsivi sotto il profilo concorrenziale e da garantire pari opportunità di accesso. Credito Siciliano ( Creval ): utile sale del 3,7 % nel 2010, in calo la raccolta ( Finanza.com ) Il Credito Siciliano, Banca del Gruppo Credito Valtellinese, nel corso dell esercizio 2010 ha registrato un utile netto di 10,3 milioni di euro, in progresso del 3,75 % rispetto ai 9,9 milioni dell esercizio 2009. Nel corso dell esercizio la raccolta diretta si è attestata a 3.109 milioni, quella indiretta a 1.164 milioni; la raccolta globale ha totalizzato 4.274 milioni, dai 4.340 milioni dell esercizio precedente. Banche Popolari: De Censi, no a fondi nei CdA ( MF - DJ ) Roma " I fondi sono portatori di interessi legittimi, ma contrastanti con la natura delle Banche Popolari ". Lo dichiara in un'intervista al Sole 24 ore Giovanni De Censi, Presidente dell'istituto Centrale delle Banche Popolari e del Credito Valtellinese, che si dice " contrario " nel lasciare spazio ai rappresentanti degli investitori istituzionali nei CdA delle Banche Popolari. In merito alle richieste di un ulteriore ammodernamento della governance, De Censi dice di " capire le osservazioni di Bankitalia ": non è d'accordo, infatti, con l'ingresso dei Fondi d'investimento nei Board ma considera " giusto che le minoranze abbiano funzioni di controllo e che siano presenti nel Collegio Aziendale ". Per le Fondazioni, invece " può essere innalzato il tetto al possesso azionario del 2 %, ma niente di più ". L'indipendenza e l'autonomia delle Banche Popolari sono " fondamentali " e per affrontare le sfide sul capitale imposte da Basilea 3, " le Popolari devono trovare le risorse per le ricapitalizzazioni, rivolgendosi ai soci e introducendo nuovi meccanismi di flessibilità nel nuovo Contratto Nazionale dei Dipendenti bancari " conclude il Presidente.

Cariparma C. A.: in 2010 utile netto Gruppo pari a 240,1 Mln ( MF - DJ ) Milano, 24 febbraio Il Gruppo Cariparma Credit Agricole ha registrato nel 2010 un utile netto di Gruppo pari a 240,1 mln euro. I proventi operativi netti, si legge in una nota, ammontano a 1.495,8 Mln, mentre gli oneri operativi sono pari a 857,2 Mln. Il risultato di gestione operativa ammonta a 638,6 Mln euro. Rispetto al 2009, la gestione caratteristica di Gruppo è aumentata, con un risultato di 639 Mln euro sulla gestione operativa, in miglioramento dello 0,8 % ( normalizzato rispetto ai primi oneri legati all'acquisizione di Carispezia e delle 96 filiali di Intesa Sanpaolo ) Il patrimonio netto di Gruppo è pari a 3,9 Mld euro, gli impieghi verso la clientela ammontano a 30,4 Mld, la raccolta diretta da clientela è pari a 29,1 Mld, la raccolta indiretta si attesta a 43,0 Mld euro, mentre la Massa amministrata ammonta a 72,1 Mld. I risultati del Gruppo al 31 dicembre 2010 evidenziano una crescita equilibrata delle masse, una solidità della gestione caratteristica e dei ratio patrimoniali ( Tier 1 all'8,7 % e Tier Total al 10,2 % ). La solidità patrimoniale del Gruppo è confermata anche dal rating Aa3 di Moody's, invariato rispetto all'anno precedente, e dall'assegnazione del rating AA- da parte di Standard & Poor's: indicatori che riconoscono al Gruppo un livello di eccellenza nel sistema bancario italiano. " Il Gruppo nel 2010 ha raggiunto gli obiettivi confermandosi a livelli di eccellenza sotto i profili di solidità, redditività e liquidità, ha dichiarato Ariberto Fassati, Presidente di Cariparma Credit Agricole, nonostante la situazione economica italiana abbia presentato un bilancio in chiaroscuro. Diversi settori industriali sembrano aver superato il momento più difficile, avviandosi lentamente verso la ripresa, il settore bancario per contro ha vissuto la fase più acuta della crisi. Nel 2010, a seguito dell'accordo tra Intesa Sanpaolo e Credit Agricole, abbiamo avviato un importante piano di investimenti che si è concretizzato nei primi giorni del 2011 con l'ingresso di Carispezia nel nostro Gruppo. Cariparma Credit Agricole fa parte di un grande Gruppo internazionale ma è costituito da Banche integrate e radicate sul territorio, che hanno dimostrato la capacità di offrire un sostegno all'economia delle proprie aree, mantenendo gli indicatori di efficienza patrimoniale ai migliori livelli di mercato, con un Tier 1 pari a 8,7 % ed un Tier Total pari a 10,2 %. Oggi questo modello federale in Italia si rafforza, ha concluso Fassati, e la nuova sfida che ci apprestiamo ad affrontare vedrà, in alcune delle principali città italiane, l'ingresso di altre 96 filiali da Intesa Sanpaolo. Stiamo inoltre ultimando il nuovo Piano Strategico a tre anni che definirà i nostri programmi di sviluppo e sarà presentato nei prossimi mesi ". " Il bilancio 2010 che abbiamo appena presentato è positivo perchè ottenuto in un contesto difficile - ha dichiarato Giampiero Maioli, CEO del Gruppo Cariparma Credit Agricole - anche considerando i primi costi sostenuti per le acquisizioni di Carispezia e delle 96 filiali da Banca Intesa, il Gruppo ha raggiunto un Utile Netto di 240 mln euro. Una sostanziale tenuta dei ricavi, con una politica dei costi molto attenta, ci ha permesso di mantenere il Cost / Income ad un livello eccellente. L'attività di Banca tradizionale ha garantito la continuità nel sostegno a famiglie e imprese, con la crescita degli impieghi, la stabilità della raccolta ed una conferma dell'equilibrio di self funding. L'attenzione alla qualità del credito che ci ha contraddistinto nel 2010, pone il nostro Gruppo tra i livelli migliori del mercato italiano. Anche nel 2011 proseguiremo nella stessa direzione. Per l'anno in corso - ha concluso Maioli - ci aspettiamo uno scenario migliore di quello passato ".

La capogruppo Cariparma chiude il 2010 con un utile netto di 241,6 Mln euro, un Cost / Income ratio normalizzato a 53,7 % ed una performance semestrale sulle componenti ricorrenti dell'utile netto a + 31 %. La controllata FriulAdria evidenzia un risultato netto di 48,2 Mln, con un Cost / Income ratio a 59,8 %. Le due fabbriche prodotto controllate, che contribuiscono al consolidamento per la propria quota parte, hanno chiuso il 2010 raggiungendo: Credit Agricole Leasing Italia, al suo primo esercizio completo all'interno del Gruppo Cariparma Credit Agricole, un risultato netto positivo pari a 1,1 Mln e Credit Agricole Vita un utile netto a 15 Mln. B. Marche: ottiene 2 certificazioni Iso 9001 ( MF - DJ ) Milano Banca Marche ha ottenuto da IMQ / CSQ ( Istituto per il marchio di qualità ) due certificazioni Iso 9001 per l'implementazione dei sistemi di gestione. La prima certificazione, si legge in una nota, è stata riconosciuta per i risultati ottenuti per la progettazione e l'erogazione dei servizi di tesoreria e cassa degli Enti Pubblici e comporta, oltre alla verifica di conformità dei movimenti di cassa disposti dagli Enti, il supporto di Banca Marche alle verifiche di conformità per la sana e corretta gestione dei flussi finanziari. La seconda riguarda, invece, la progettazione, l'erogazione e l'analisi dei risultati dell'indagine periodica di customer satisfaction ed è finalizzata a migliorare il servizio di analisi della soddisfazione del cliente, a rendere più oggettive le risultanze delle indagini di mercato, a migliorare l'efficacia nei risultati di comunicazione agevolandone l'utilizzo nei sistemi di incentivazione. " Queste certificazioni - spiega Massimo Bianconi, D. G. di Banca Marche - dimostrano la nostra continua attenzione nel volere migliorare i servizi offerti alla clientela. Per noi rappresentano non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per sviluppare ancora di più la qualità su due aspetti di rilevante impatto per la nostra clientela ". Consob: più trasparenza su compensi manager e Accordi buonuscita ( Asca ) Roma, 24 febbraio Le società quotate in Borsa dovranno fornire maggiori informazioni sui compensi dei top manager, sull'esistenza di eventuali Accordi di buonuscita e le principali quotate sul listino dovranno anche render noti eventuali Piani per la successione dei manager. E' quanto ha stabilito la Consob con una comunicazione in vista della prossima stagione delle Assemblee degli azionisti. '' Tutte le società quotate dovranno fornire al mercato, in tempo utile per le Assemblee, un quadro completo e dettagliato sulle eventuali indennità che spetterebbero agli Amministratori in caso di scioglimento anticipato del rapporto di lavoro ''. La Consob raccomanda tutte le società di fornire al mercato informazioni di dettaglio sui compensi corrisposti agli Amministratori, specificando le singole voci della remunerazione. Grecia, Premier esclude di vendere isole per ridurre debito ( Reuters ), 24 febbraio La Grecia non metteràin vendita le sue isole nel Mediterraneo per ridurre i debiti. Si tratta, infatti, di un patrimonio culturale del Paese e di un elemento importante per il turismo. Lo ha dichiarato il Premier ellenico, George Papandreou, rispondendo a una lunga campagna del tabloid tedesco Bild che chiede ad Atene di considerare la cessione di alcune delle sue numerosissime isole. " E' escluso che si faccia qualcosa di simile ", ha detto Papandreou in un'intervista al giornale tedesco. " Dovete capire quanto queste isole siano importanti per la Grecia e per la nostra storia. Abbiamo speso enormi somme nel bilancio della Difesa per le isole vicino alla costa turca. Le isole sono la nostra eredità culturale e sono molto gradite anche ai turisti tedeschi. Se dovessimo venderle ad alcuni magnati le chiuderebbero al pubblico ", aggiunge il Premier greco.

Papandreou riconosce poi i motivi del malcontento in Germania riguardo al Piano di aiuti finanziari dell'unione Europea e Fondo Monetario a favore di Atene, ma sottolinea con gli aiuti sono arrivati in forma di prestiti e non di contributi a fondo perso. Esplode il debito pubblico tedesco ( Italia Oggi.online ) 24 febbraio Per salvare le Banche la Germania si è indebitata fino al collo. Nel 2010 l'indebitamento pubblico è balzato del 18 % rispetto all'anno precedente, arrivando a sfiorare i 2 mila miliardi di euro: in media, 24.450 euro per abitante. Una crescita senza precedenti per la nazione tedesca. Un po' tutti hanno contribuito a questo andamento negativo. In primo luogo lo Stato ( + 21,9 % ), il cui debito ammonta a 1.284 miliardi. Seguono gli stati - regioni ( + 13 % a 595 mld ) e le città ( + 4,9 % a 119 mld ). Tra i vari stati- regioni, la Renania del Nord-Westfalia, che rappresenta da sola oltre il 20 % del Pil nazionale, ha visto il debito volare del 40 % a 173 miliardi. Sul banco degli imputati è finito il salvataggio degli Istituti bancari. In particolare, la creazione di un meccanismo di difesa costituito dalle cosiddette bad bank, che hanno trasferito i crediti deteriorati e incagliati nelle strutture pubbliche. Le due realtà interessate sono HypoReal Estate, Banca nazionalizzata specializzata nell'immobiliare, e WestLB, Istituto della Renania - Westfalia. La situazione per le casse statali sarebbe stata ancora peggiore se la crescita economica eccezionale del 2010 non avesse portato alla Germania entrate fiscali superiori alle previsioni. Libia: Ft, Gheddafi diventa il dilemma di Unicredit e Juventus ( Asca ) Roma, 24 febbraio La crisi della Libia di Muammar Gheddafi diventa un dilemma per la Juventus e Unicredit, scrive il quotidiano britannico Financial Times. Le due principali partecipazioni libiche in Italia sono le quote nella Juventus ( Lafico al 7,5 % ) e in Unicredit ( LIA e Banca Centrale Libica hanno complessivamente il 7,5 % ). Il quotidiano ricorda che la Libia ha anche il 3 % di Pearson, la holding che controlla proprio il Financial Times. Per Ft, la maggiore preoccupazione dell'a. D. di Unicredit, Federico Ghizzoni, è quella che i '' i libici possano essere forzati a vendere '' e Mediobanca '' spiega che il cambio di regime potrebbe creare un macigno che peserebbe sulle azioni Unicredit ''. Insomma, se Gheddafi dovesse lasciare la Libia, '' lo attende un lavoro sicuro da hedge fund '', insomma da speculatore finanziario. Fiat: Romiti, Libia entrò dopo ok Cia e Bankitalia ( MF - DJ ) Milano " Venivano a Torino, partecipavano ai Consigli, guardavano i bilanci e se ne andavano. Quando poi uscirono, nell'86, misurarono il loro affare: la Fiat era rinata, la Libia aveva guadagnato. E parecchio ". Così Cesare Romiti, ex amministratore delegato del Lingotto, ricorda in un'intervista al Corriere della sera i dieci anni di rapporti con i libici in qualità di azionisti del Gruppo. L'ingresso della Libia, spiega Romiti, è avvenuto dopo " lunghissime trattative, quasi due anni ". Dopo i primi segnali da Tripoli, ricorda, l'avvocato Agnelli " informò Bush senior, che allora era alla guida della Cia: ne ricevette una serie di raccomandazioni e il via libera. Poi, insieme andammo da Carlo Azeglio Ciampi: e ricevemmo la benedizione anche del Governatore della Banca d'italia ". Così avvenne l'ingresso nell'azionariato della finanziaria Lafico, con due Consiglieri che, precisa Romiti, " si sono sempre comportati come banchieri svizzeri ".

Con un'eccezione, e cioè quando i Consiglieri libici nel CdA Fiat, dopo l'incidente di Ustica e la scoperta di un Mig libico caduto sulla Sila, fecero sapere che " dovevano recuperare i resti dell'aereo. E ci chiedevano una mano ". Quanto alla situazione attuale, per Romiti la relazione fra Italia e Libia " ha certamente ecceduto i limiti dei rapporti tra due Stati ", mentre sul futuro del Paese dopo la rivolta, conclude Romiti, " forse sarà più facile imboccare la strada della democrazia ". Lavoro: Inail, nel 2010 in calo incidenti mortali ( Asca ) Roma, 24 febbraio '' Anche per il 2010 ci aspettiamo una riduzione degli incidenti mortali sul lavoro e non solo ''. Il Presidente dell'inail, Marco Fabio Sartori, anticipa che nello scorso anno gli incidenti mortali sul lavoro sono in calo. Conversando con i giornalisti a margine del convegno ''Sicurezza, prevenzione e competitivita': il ruolo attivo delle imprese'' Sartori ricorda che l'inail diffonderà i dati definitivi sugli incidenti la prossima settimana ma, si prevede che il numero di quelli mortali dovrebbe scendere sotto i 1.000. Italia: vendite al dettaglio a dicembre + 0,2 % m / m, + 0,4 % a / a ( Finanza.com ) Le vendite al dettaglio in Italia hanno registrato a dicembre un aumento dello 0,2 % rispetto al mese precedente e dello 0,4% su base annuale. Le stime degli analisti erano per un rialzo mensile dello 0,2 % e annuale dell'1,2 %. Milleproroghe, Governo pone fiducia a Camera ( Reuters ), 24 febbraio Il Governo ha posto oggi la fiducia su un maxiemendamento interamente sostitutivo del Decreto Legge Milleproroghe. Lo ha annunciato in aula a Montecitorio il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, domattina alle 9,00 inizieranno le dichiarazioni di voto, alle 10,30 la prima chiama con voto di fiducia prima di mezzogiorno. Alle 14,00 ci saranno le dichiarazioni per il voto finale sul Decreto. Il termine di presentazione degli ordini del giorno è fissato per oggi alle 16,00. Una fonte dellapresidenza della Camera spiega che Gianfranco Fini ha applicato il cosiddetto lodo Iotti ( la ghigliottina ), ovvero la procedura per ridurre i tempi del dibattito in modo da permettere al Senato e al Presidente della Repubblica di esaminare il Decreto in tempo prima della decadenza, il 27 febbraio. Usa: sussidi disoccupazione scendono più del previsto ( AGI ) Washington, 24 febbraio I sussidi settimanali di disoccupazione negli Usa scendono di 22 mila unità, contro un atteso calo di 10 mila unità. Nella media delle ultime 4 settimane le richieste arretrano da 418.500 a 402 mila unità, il livello più basso dal 26 luglio 2008. A livello continuativo i sussidi calano da 3,935 a 3,790 milioni di unità, il livello più basso dal 18 ottobre 2008. Fisco: Abete e Bonanni d'accordo, spostare il carico sull'iva ( Asca ) Roma, 24 febbraio Confindustria e Cisl sulla riforma del fisco hanno sostanzialmente la stessa strategia: abbassare le tasse sul lavoro dipendente e spostare parte delle imposte dall'irpef all'iva, per mantenere maggiormente il principio di eguaglianza tra tutti i cittadini e di progressività tra tutti i Lavoratori. Luigi Abete, intervenuto come Presidente di Assonime ( Associazione tra le società italiane per azioni ) alla trasmissione radiofonica

''Baobab'' ha confermato la richiesta di ridurre le tasse su lavoro dipendente e pensionati e imprese che investono ( a livello europeo vale il 3 % del Pil, per 40 mld di euro ) spostando la pressione sull'iva. E poi è fondamentale: '' Armonizzare le rendite finanziarie, pensando ad una aliquota unica del 20 % ''. Sempre su Radio1, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha affermato di essere d'accordo con Abete. Il cuore della proposta è chiaro: '' Spostiamo una parte del carico fiscale dal lavoro dipendente e dai pensionati all'iva: in questo modo si colpisce di più il ricco, perchè consuma di più, e paga anche l'evasore fiscale. C'è una necessità: il Governo deve dare risposte sulla questione fiscale a Lavoratori dipendenti, pensionati e imprese, altrimenti questa classe dirigente sarà travolta ''. Il leader sindacale ha insistito sulla richiesta di riduzione delle tasse per chi ha la ritenuta alla fonte e per le imprese che investono. E si è detto infine convinto della necessità di rivedere al rialzo la tassazione sui capital gain. Fondi cancellati e finanziamenti ridotti al lumicino: i tagli alla spesa sociale previsti per il 2011 ( Italia Oggi.online ), 24 febbraio Ridimensionamenti profondi, a volte drastici, che renderanno più difficile la vita quotidiana di molti cittadini italiani. Sono i tagli di spesa sui servizi sociali previsti dalla manovra finanziaria per il 2011. Dalla famiglia ai disabili, dai servizi per l'infanzia alle politiche giovanili, i finanziamenti statali destinati alle politiche socio - assistenziali nel 2011 hanno subito un crollo verticale e in alcuni casi sono stati completamente azzerati. La riduzione di risorse rispetto al passato è evidente. Nel 2008, i dieci fondi più importanti per le attività di Welfare potevano contare su stanziamenti complessivi per 2 miliardi e 520 milioni di euro. Nei due anni successivi le risorse sono state quasi dimezzate, calando a 1 miliardo e 851 milioni di euro nel 2009 ( - 30,5 % rispetto all'anno precedente ) e a 1 miliardo e 472 milioni nel 2010 ( - 15 % ). La penalizzazione prospettata per il 2011 dal Disegno di Legge di Stabilità e dal Bilancio di previsione dello Stato è ancora più massiccia: in tutto, i fondi sociali riceveranno poco più di 349 milioni di euro, l'86,1 % in meno rispetto al 2008. Attraverso queste scelte, " il Governo punta a disimpegnarsi dal Welfare dei servizi, mentre mantiene salda la gestione del Welfare monetario, un insieme di misure poco efficienti, che assorbono gran parte della spesa sociale ", scrive Sergio Pasquinelli, opinionista del sito di approfondimento economico - politico Lavoce.info, in un articolo dedicato ai tagli alla spesa sociale. Ecco, nel dettaglio, i ridimensionamenti previsti dalla manovra di bilancio 2011 per i singoli fondi sociali. Fondo nazionale per le politiche sociali Il ridimensionamento più consistente è quello al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali ( FNPS ), per certi versi il fondo più importante di tutti perché rappresenta la maggiore fonte di finanziamento statale per gli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Il FNPS, istituito nel 1997, alimenta in modo essenziale il finanziamento della rete integrata dei servizi sociali territoriali: un'ampia quota di queste risorse è suddivisa tra le regioni, che a loro volta le destinano ai comuni per erogare i servizi ai cittadini. Nel Bilancio di previsione dello Stato del 2008, lo stanziamento era di quasi un miliardo di euro ( 929,3 milioni di euro ) al netto delle risorse destinate ai diritti soggettivi ( agevolazioni a genitori di portatori di handicap, assegni di maternità, assegni ai nuclei familiari e così via ). Nei due anni successivi, l'esecutivo ha optato per un primo drastico taglio al FNPS, prevedendo per il 2010 435,3 milioni di euro. Nella Finanziaria dello stesso anno è stato stabilito che gli oneri relativi ai diritti soggettivi vengano finanziati direttamente da appositi capitoli di spesa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e non da un riparto del FNPS. In ogni caso, però, la riduzione del Fondo appare eccesiva sia per quanto riguarda il 2010 che per l'anno successivo. Per il 2011 si prospetta infatti un ulteriore abbattimento, dal momento che lo stanziamento previsto è di 75,3 milioni di euro, l'82,7 % in meno rispetto all'anno precedente. Si tratta di un sostanziale smembramento del Fondo, perché la somma sarà appena sufficiente a coprire alcuni interventi effettuati direttamente da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le risorse attribuite alle Regioni verranno di fatto azzerate.

Fondo per le politiche della famiglia Sacrificato sull'altare dei tagli è anche il Fondo per le politiche della famiglia, voluto nel 2006 e diretto a sostenere economicamente le iniziative per conciliare vita e lavoro, le adozioni internazionali, i fondi di credito per i nuovi nati, il funzionamento dell'osservatorio nazionale sulla famiglia e l'elaborazione del Piano nazionale per la famiglia. Nonostante l'intenzione da parte del Governo di orientare le politiche di Welfare sulla famiglia, tale fondo è stato penalizzato anno dopo anno. Dai 346,5 milioni di euro ricevuti nel 2008 si è passati a un dimezzamento nei due anni successivi ( 186,5 milioni di euro nel 2009 e 185,3 milioni nel 2010 ) fino ad arrivare al 2011, anno in cui il Bilancio di previsione dello Stato prospetta di scendere fino a 52,5 milioni di euro, il 71, 3 % in meno rispetto al 2010. Fondo per la non autosufficienza Nella manovra di bilancio per il 2011, il Fondo per la non autosufficienza, istituito nel 2007 per garantire i servizi di assistenza alle persone non autonome nello svolgere le normali funzioni quotidiane, viene letteralmente svuotato: lo stanziamento previsto è di zero euro. Nel 2007 erano stati destinati 100 milioni di euro, nel 2008 il triplo ( 300 milioni ) e in ognuno dei due anni successivi le risorse erano arrivate a 400 milioni. Come afferma una ricerca promossa dal Ministero del Welfare, nel territorio italiano le persone non autosufficienti sono almeno 2,6 milioni. L'eliminazione sostanziale di questo fondo rende ancora più esigue le risorse destinate a tali soggetti. Una decisione, questa, che rende ancora più ampio il divario tra l'italia e gli altri Paesi dell'unione Europea in termini di spesa pubblica a sostegno della disabilità e della non autosufficienza. Fondo inclusione immigrati - Fondi per l'infanzia Lo smantellamento del Fondo per la non autosufficienza va ad aggiungersi ad altre due categorie di risorse che negli anni scorsi sono state di fatto eliminate. Uno è il Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati, istituito nel 2007, il quale doveva ricevere un finanziamento di 100 milioni stanziati nel bilancio preventivo del 2008, poi aboliti da un Decreto Legge dello stesso anno. Da allora, non sono stati più messi in programma altri finanziamenti in materia. Il secondo fondo totalmente azzerato è quello per il Piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio - educativi per la prima infanzia. Il programma, adottato nel 2007, consisteva nella costruzione di nuovi asili nido. Dopo essere stato finanziato con 446 milioni di euro nel triennio 2007-2009, di cui 100 milioni nel 2009, non ha più ricevuto ulteriori stanziamenti. Non eliminato ma ridimensionato è anche il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, creato nel 1997 per realizzare interventi a livello nazionale e locale a favore di neonati e adolescenti. Se nel biennio 2008-2009 poteva contare su risorse per 43,9 milioni di euro, dal 2010 i finanziamenti per questo tipo di servizi si sono ridotti a 40 milioni e rimarranno invariati su questa cifra fino al 2013. Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione Un altro taglio particolarmente incisivo è quello al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, stabilito per legge nel 1998. Il Fondo nasce con due scopi principali: aiutare le persone in difficoltà economiche a pagare i canoni delle case in affitto e sostenere gli Enti Locali che si impegnano a trovare alloggi da dare in locazione per determinati periodi. Nel 2008 il "fondo per gli affitti" ha ottenuto 205, 6 milioni di euro. Dall'anno successivo, però, le risorse stanziate cominciano a crollare. Nel 2009 sono 161,8 milioni di euro e nel 2010 143,8 milioni. Nel 2011 si ridurrà, come afferma l'opinionista di Lavoce.info, "a una cifra simbolica": 33,5 milioni di euro ( - 76,7 % rispetto al 2010 ). " Giovani coppie e famiglie in crisi - si legge sul sito - potranno sperare quasi soltanto negli aiuti che Regioni e Comuni, in ordine molto sparso, hanno deciso di mantenere ". Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità Nel tritacarne dei ridimensionamenti è finito anche il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Istituito nel 2006, ha visto una progressiva riduzione delle risorse stanziate. Nel 2008 ha ricevuto 64,4 milioni di euro, nel 2009 meno della metà ( 30 milioni ), nel 2010 circa un decimo rispetto all'anno precedente ( 3,3 milioni ) e dal 2011 fino al 2013 otterrà ogni anno risorse per 2,2 milioni di euro ( - 96,5 % circa rispetto al 2008 ).

Fondo per le politiche giovanili La scure dei tagli non risparmia neanche il futuro del Paese: i giovani. Ne è la prova il drastico ridimensionamento del Fondo per le politiche giovanili, istituito nel 2006 con l'obiettivo di stimolare i progetti culturali, professionali e di inserimento nella vita sociale.. Mentre tra il 2008 e il 2010 gli stanziamenti erano stati prima abbassati e poi di nuovo incrementati (137,4 milioni di euro nel 2008, 79,8 milioni nel 2009 e 94,1 milioni nel 2010 ), per il 2011 i finanziamenti saranno ridotti a 32,9 milioni, il 65 % in meno rispetto all'anno precedente. Fondo nazionale per il servizio civile degli obiettori di coscienza Un intervento che rischia di penalizzare un'esperienza per cui l'italia è da anni all'avanguardia a livello europeo è la netta "sforbiciata" sui finanziamenti che alimentano il Fondo nazionale per il servizio civile degli obiettori di coscienza, istituito nel 1998. Prendendo in considerazione, così come per gli altri fondi, il periodo che parte dall'anno 2008, la riduzione degli stanziamenti è evidente. Se nel 2008 per il Servizio civile nazionale ( SCN ) erano a disposizione risorse pubbliche pari a 299,6 milioni di euro e nel biennio successivo il finanziamento era già stato quasi dimezzato ( 171,4 milioni nel 2009 e 170,3 milioni nel 2010 ), per il 2011 è previsto un ulteriore abbattimento: 113 milioni di euro ( - 33,6 % rispetto al 2010 e - 62,3 % rispetto al 2008 ). Al crollo delle risorse assegnate è corrisposta anche la diminuzione dei progetti realizzati, passati dai 4.100 del 2006 ai 2.154 del 2009. A poco è servito il dato per cui oltre la metà dei volontari avviati al servizio civile ( il 61 % del totale ) siano stati impiegati in attività di assistenza nel sociale. Lavoro e disoccupazione, la situazione dei giovani in Italia ( YAHOO.Finance ), 24 febbraio " Sono un piccolo artigiano del Novarese. Io e mia moglie ci siamo sempre rotti la schiena per il lavoro: ben trent'anni per poter far studiare i nostri figli e tenere unita la famiglia ". Inizia così l'e.mail che ci ha inviato Mario per raccontarci la storia di sua figlia, laureata in lingue di 27 anni, che come molti altri giovani italiani, dopo anni di stage e lavoro precario, ha deciso di abbandonare questo Paese. " E' cosi ormai da mesi. Intanto i nostri ragazzi sono sempre più disperati ", spiega Mario. " Ora mia figlia e il suo fidanzato, che è laureato in informatica e continua a fare solo degli stage, a marzo partono per Londra in cerca di lavoro. Come farò - si chiede Mario - a passare al mattino davanti al letto di mia figlia e trovarlo vuoto non perchè lei è partita per farsi una sua famiglia, ma perché obbligata a lasciare il suo Paese? La storia di Mario, che si svolge nel Nord Ovest dove la mancanza di lavoro non è ai livelli di allarme del Sud, permette di cogliere il reale volto della disoccupazione giovanile: un dramma per i ragazzi e per le loro famiglie. Il primo riscontro di questa emergenza nazionale lo forniscono le statistiche. Secondo gli ultimi dati ISTAT, il tasso di disoccupazione giovanile ( persone in un'età compresa tra i 15 e i 24 anni ) a dicembre del 2010 è arrivato al 29 %, lo 0,1 % in più rispetto al mese precedente. Si tratta del livello più alto dal 2004. In altre parole, un giovane italiano su tre non ha un impiego. I numeri però non sono sufficienti per spiegare la condizione delle nuove generazioni nella sua complessità. Sono piuttosto il punto da cui partire per un'analisi del contesto in cui si è sviluppata questa allarmante situazione. Quando si affacciano sul mondo del lavoro, i giovani del Belpaese si trovano di fronte a un clima scoraggiante, soprattutto a livello culturale.

Il lavoro, che per generazioni è stato considerato qualcosa di sacro che doveva essere assicurato a tutti e retribuito in maniera dignitosa, in molti ambienti viene deprezzato e ridotto a un'attività non degna neanche di essere pagata. Ne è la prova, come insegna anche la vicenda della figlia di Mario e del suo fidanzato, l'enorme numero ( circa mezzo milione all'anno ) di stage con rimborsi minimi o totalmente gratuiti offerti ai neolaureati. In molti casi, come è noto, si tratta di veri e propri impieghi travestiti da attività di formazione e tirocinio. Chi invece riesce a trovare un lavoro, spesso è costretto ad accettare Contratti a Termine e sottopagati. E i motivi che spingono i datori di lavoro a proporre queste tipologie di contratto non sono sempre di natura economica. Il sistema funziona così, pensano alcuni imprenditori: perché non sfruttarlo? Al problema di carattere culturale si aggiungono tutte le mancanze provenienti da chi ha in mano il potere politico e non riesce a garantire strumenti di Welfare adeguati ( fondi per le politiche giovanili, investimenti pubblici, prestiti d'onore, agevolazioni ) per proteggere socialmente i giovani e stimolarli a trovare e creare nuove opportunità lavorative. Le misure politiche a favore delle nuove generazioni si rivelano spesso limitate e di breve termine. L'obiettivo principale dovrebbe essere quello di ridurre gli squilibri socio - economici di partenza e permettere anche ai giovani che non provengono da famiglie benestanti di sfruttare i propri talenti e puntare in alto per raggiungere le posizioni in cui impiegare al meglio le proprie capacità. Come dimostrano molti studi, invece, l'italia è uno dei Paesi dell'unione Europea in cui a livello politico si fa meno per equilibrare le condizioni di partenza. La conseguenza di questo scarso impegno da parte dello Stato è sotto gli occhi di tutti: per i giovani, la famiglia di origine diventa in sostanza l'unico strumento di promozione sociale e di protezione dai rischi. n queste condizioni, solo i più fortunati, salvo alcune felici eccezioni, riescono ad arrivare alle posizioni migliori, a prescindere dai loro effettivi meriti. Il fatto che la famiglia costituisca, in assenza di un efficace sostegno pubblico, il solo vero ammortizzatore sociale determina un altro problema: i giovani che restano a vivere con i propri genitori sono sempre di più e si verifica un progressivo prolungamento dei tempi di uscita, soprattutto nelle zone d'italia più svantaggiate dal punto di vista economico. Secondo una recente indagine ISTAT, in questi ultimi anni, anche per effetto della crisi, i ragazzi italiani che ritardano la propria uscita dalla famiglia per pura pigrizia o comodità, i " bamboccioni ", sono in netto calo mentre aumentano a vista d'occhio quelli che scelgono forzatamente di rimanere con i propri genitori a causa di difficoltà oggettive legate alla mancanza di lavoro e di stabilità economica. In un contesto del genere, l'italia dimostra quello che è forse il suo limite maggiore: l'incapacità di valorizzare nel migliore dei modi il gigantesco capitale umano rappresentato dalle nuove generazioni. Più ancora della misura della disoccupazione giovanile, per dare un'idea di quanto queste risorse umane vengano " sprecate " può essere utile osservare il tasso di attività tra gli under 30. Secondo il rapporto annuale dell'istat presentato nel 2010, in Italia sono oltre 2 milioni i cosiddetti NEET ( Non in Education, Employment or Training ), i giovani tra i 15 e i 29 anni che né studiano né lavorano e restano sospesi in quella frustrante condizione di inattività che separa brevi esperienze di lavoro precario da episodici corsi di formazione. I NEET sono concentrati soprattutto nel Mezzogiorno ( più di un milione ) e annoverano tra le loro file anche persone laureate ( circa il 21 % ). Considerati tutti insieme, i giovani italiani inattivi sembrano un " esercito immobile " che né viene mobilitato " dal basso " a lottare e protestare contro l'iniquità di questa condizione né riceve stimoli " dall'alto ", cioè da chi guida il Paese. O meglio, le sollecitazioni da parte della classe politica non mancano ma non è certo che siano le più indicate per smuovere le acque. Di recente, per esempio, il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha sostenuto che molti giovani italiani soffrono di " inattitudine all'umiltà" : non sono cioè abbastanza umili per imparare nuovi

mestieri o darsi, anche se in possesso di titoli di studio elevati, a uno dei tanti lavori manuali " snobbati ". Di rimando, il titolare del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, ha osservato, riferendosi soprattutto ai ragazzi, che " c'è un pezzo di Paese che quando parli di lavoro manuale non capisce ". Che esistano alcune professioni che i giovani non vogliono più fare è indubbio, visto che ogni anno ci sono migliaia di posti di lavoro nel settore dell'artigianato che restano vuoti nonostante le aziende siano pronte ad assumere. Forse, però, proprio alla luce della condizioni di disagio che abbiamo osservato, stimolare i giovani a una maggiore umiltà rischia di non sortire gli effetti sperati e di mantenere inalterate le situazioni di squilibrio. Come afferma su Lavoce.info Alessandro Rosina, docente di Demografia all'università Cattolica di Milano, " l'invito all'umiltà in un sistema di questo tipo si risolve semplicemente in un invito a chi proviene da famiglie meno fortunate a continuare ad accontentarsi di titoli di studio più bassi e di lavori meno prestigiosi, indipendentemente dalle sue effettive capacità e potenzialità. Non è certo chiedendo a costoro di rinunciare a realizzare i propri sogni che possiamo ottenere un'italia migliore ". In questo quadro a tinte fosche, la tentazione di molti ragazzi, e in particolare dei più istruiti, è quella di andare all'estero in cerca di maggior fortuna. Il fenomeno della " fuga dei cervelli ", però, è meno grave di quanto possa sembrare a prima vista. Secondo i dati OCSE, in Italia il rapporto tra il numero dei laureati espatriati e il totale della popolazione con istruzione terziaria che resta nel territorio nazionale è del 5,7 %. In altri termini, su 100 studenti laureati circa 6 decidono di abbandonare l'italia: proporzioni più o meno simili a quelle di altri Paesi avanzati. Per esempio, lo stesso indice è pari al 4,5 % in Francia, al 5,5 % in Germania e al 12,2 % nel Regno Unito. Il vero problema, da questo punto di vista, è che l'italia non è capace di attrarre " cervelli " dall'estero. Da noi, infatti, il saldo tra i giovani istruiti in uscita e quelli in entrata è negativo: - 1,2 %. In altri Paesi avanzati, invece, il rapporto è sempre positivo: in Francia è del 2,8 %, in Germania del 2,2 %, in Gran Bretagna dell'1,1 % e negli Stati Uniti arriva addirittura al 20 %. Dal sito di YAHOO.Finanza, 25 febbraio 2011 Banche: Sileoni ( Fabi ), contrari a indennità disoccupazione ( MF - DJ ) Milano, 25 febbraio " Siamo contrari all'introduzione nel settore dell'indennità di disoccupazione. Non l'abbiamo mai chiesta né la vogliamo in quanto introdurrebbe, a livello di sistema, dei licenziamenti mascherati obbligando i lavoratori cinquantenni, in casi di crisi aziendali, al pensionamento anticipato. Lo ha affermato il segretario generale della Fabi ( Federazione Autonoma Bancari Italiani ), Lando Sileoni, in una intervista rilasciata a MF, sulla trattativa che riprenderà lunedì prossimo tra ABI e Parti Sociali sulla ristrutturazione del Fondo di Solidarietà, aggiungendo che " così si un paradosso tutto italiano: i bancari cinquantenni con almeno 30 anni di contribuzione sarebbero costretti a lasciare il loro posto di lavoro percependo un assegno ben al di sotto del loro ultimo stipendio, mentre l'attuale legge prevede che occorrono 65 anni di età o 40 anni di contribuzione per essere collocati in pensione ". Per quanto riguarda l'inizio della trattativa sul Contratto Nazionale di Lavoro, che inizierà a maggio, il segretario afferma che " il rinnovo si preannuncia difficile in quanto le Banche lamentano una crisi economica senza precedenti, dimenticando però che ai tempi dell'età dell'oro,

quindi fino al 2007, la ricchezza, proveniente dalla produttività, non è stata mai equamente distribuita tra i Lavoratori del credito e gli azionisti. In ogni caso, i punti determinanti per la nostra Organizzazione sono l'ingresso al lavoro dei giovani, un recupero retributivo secondo equità incidendo sulle rendite dei vertici, una formazione per preservare l'impiegabilità delle risorse umane e dei sistemi incentivanti orientati a premiare la qualità del lavoro. E paradossale che quei dirigenti che lamentano una forte crisi economica delle loro aziende sono gli stessi che le hanno gestite in questi ultimi 12 anni. Se gestire una Banca vuol dire che se l'economia va bene si fanno gli utili, se va male si generano perdite allora siamo capaci tutti. Noi vogliamo confrontarci anche sul costo dei CdA, dei Comitati di Gestione e di Sorveglianza, sull'esercito dei consulenti esterni e sulle stock option ai vertici ". E sulle concessioni che Fabi è disposta a fare Sileoni afferma che " nella piattaforma unitaria che presenteremo a breve è previsto anche un ulteriore aumento per una quota di produttività di sistema. La vera scommessa delle Banche è il recupero del rapporto con il territorio attraverso una vera consulenza. Insomma, un ritorno al modello tradizionale di fare Banca ". Sulla vertenza degli esuberi in ABI, il segretario sostiene che " l'accordo in ABI non può essere preso a modello, come ha dichiarato Micheli, in quanto si tratta di una "Associazione di tendenza " che persegue finalità di carattere sindacale per conto delle Banche associate. Sia chiaro: i Dipendenti dell'abi hanno ragione da vendere, ma non lavorano per un'azienda di credito. Piuttosto vorrei sapere quali sono i motivi che hanno causato i cinque anni di perdite che denuncia l'associazione ". Infine sullo spirito con cui Fabi siederà al tavolo della trattative inerente il nuovo Piano Industriale di Intesa Sanpaolo, Sileoni risponde " con il solito spirito costruttivo. In Intesa abbiamo tra i migliori dirigenti sindacali della nostra organizzazione e abbiamo anche la consapevolezza che il Gruppo in questi ultimi tempi si è fatto carico di piccole Banche e Aziende in crisi garantendo un'immediata occupazione ai Lavoratori di quelle aziende, che altrimenti sarebbero rimasti senza lavoro. L'Amministratore Delegato Corrado Passera sa bene, però, che sul suo Piano Industriale saranno puntati gli occhi di molti osservatori. Come già accaduto per il Piano Unicredit, non faremo sconti ma saremo attenti e vigili. L'ideale sarebbe un piano industriale senza esuberi come imporrebbe il ruolo di " Banca di riferimento sociale del Paese ", ruolo che il Gruppo Intesa ha giustamente meritato fino a oggi ". BCE, Draghi: primo obiettivo è stabilità prezzi ( Reuters ), 25 febbraio di Stefano Bernabei La stabilità dei prezzi è il primo obiettivo della Banca Centrale Europea. In un'intervista al quotidiano Herald Tribune il Governatore della Banca d'italia, Mario Draghi, affronta il tema della sua candidatura alla guida della BCE e, secondo il quotidiano, manda un chiaro messaggio: so essere un falco sull'inflazione al pari di qualsiasi tedesco. La politica monetaria della BCE dovrebbe " per prima cosa e soprattutto essere orientata verso la stabilità dei prezzi ", dice Draghi. Nonostante il sostegno della stampa angolosassone, l'herald Tribune sottolinea come a Berlino e a Parigi, Draghi susciti " una palpabile mancanza di entusiasmo " come sostituto di Jean-Claude Trichet. Proprio il suo passaporto italiano, era stato sottolineato in un profilo su Draghi pubblicato da Reuters il 23 febbraio, sembra essere il principale ostacolo nella sua corsa per la Presidenza della BCE. Anche per questo in molte delle più recenti dichiarazioni pubbliche del Governatore della Banca d'italia il tema dell'inflazione e della necessità di tenere i prezzi sotto controllo è sottolineato con particolare chiarezza.

Draghi osserva anche in questa intervista che la BCE non ha toccato i tassi di interesse " per un periodo molto molto lungo " e " deve assicurare che le aspettative di inflazione restino ben ancorate ". Poi sulla crisi libica sottolinea come le Banche Centrali nel mondo in questo momento stiano cercando di valutare se l'impennata dei prezzi petroliferi possa avere " un effetto permanente sull'inflazione o si tratti solo di uno shock temporaneo ". DRAGHI VANTA FORTE CURRICULUM, DIFENDE ESPERIENZA A GOLDMAN Il Governatore della Banca d'italia è indicato da più parti come il candidato con il curriculum migliore per la successione alla Presidenza della BCE quando in ottobre Trichet terminerà il suo mandato. Il suo principale concorrente per questo ruolo, il tedesco Axel Weber, si è chiamato fuori a sorpresa nelle scorse settimane lasciando aperto l'interrogativo se possa esserci un candidato tedesco da contrapporre a Draghi. Se Draghi riuscirà a emergere dice l'herald Tribune, dipenderà alla fine da come si risolveranno i suoi due presunti handicap: la sua nazionalità e i quasi tre anni trascorsi come Vice Presidente e Managing Director alla Goldman Sachs International. Nel corso del colloquio con il quotidiano, Draghi torna a smentire di aver avuto un ruolo nelle operazioni sui derivati studiate da Goldman Sachs per il Governo greco quando lavorava per la Banca d'investimento Usa. " Non sono mai stato coinvolto in questo ", dice Draghi. INFLESSIBILITA' DRAGHI SU BANCHE SISTEMICHE NON GRADITA L'Herald Tribune sostiene anche che il Presidente del FSB abbia infastidito molti nell'industria del credito per le sue posizioni sul tema delle istituzioni troppo grandi per fallire. Draghi ribadisce oggi che " le società e i Governi devono essere in grado di lasciar fallire le grandi Istituzioni senza creare disfuzioni sul mercato e senza usare i soldi dei contribuenti ". Quanto agli interventi della BCE di acquisto di bond sul mercato secondario, Draghi dice che sono giustificati " come decisioni di politica monetaria per ripristinare i meccanismi di trasmissione " e che si tratta di " iniziative temporanee, limitate nell'ammontare e che il loro impatto dovrebbe essere compensato dalla riduzione della quantità di moneta in circolazione ". Secondo un sondaggio Reuters, 29 su 45 economisti interpellati indicano il Banchiere Centrale italiano, che è anche presidente del Financial Stability Board, come il favorito per la successione a Trichet. Il secondo in graduatoria è il Governatore della Banca di Finlandia Erkii Liikanen con 6 preferenze. Veneto Banca lancia l OpA sul 40,5 % di BIM ( Finanza.com ) A seguito della fusione per incorporazione di Compagnia Finanziaria Torinese, azionista di controllo di Banca Intermobiliare, in Veneto Banca, si sono verificati i presupporti per la promozione da parte di quest ultima di un OpA obbligatoria su BIM. L Offerta riguarda il 40,52 % del capitale, pari alla quota al netto delle azioni già detenute ( 59,48 % ). Il corrispettivo in contanti sarà pari a 4,25 euro per azione. L Offerta non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima e non è finalizzata alla revoca della quotazione ( delisting ). Banca Sud: Tremonti, sta finalmente venendo fuori ( Asca ) Roma, 25 febbraio La Banca del Mezzogiorno '' sta finalmente venendo fuori, è una grande struttura e non è semplice farla ''. Lo ha detto il Ministro dell'economia, Giulio Tremonti, intervenendo al congresso del Partito repubblicano italiano. Tremonti ha spiegato che la Banca del Sud avrà '' alla fine una composizione mista che parte dalle Poste ''. Il titolare di Via XX Settembre ha poi riferito di non avere avuto '' obiezioni dalla Lega, ma da altr i'' quando propose l'idea di una nuova Cassa del Mezzogiorno. '' Questo - ha sottolineato - dà l'idea della deformazione che c'è ''.

Tremonti ha rilevato che si tratta '' di un cambiamento che non può avvenrie in un giorno '', ribadendo che per creare la Banca del Sud '' ci sono state difficoltà ma non sono venute dal Nord ''. Generali: riunito a Trieste il Group Management Committee ( Asca ) Roma, 25 febbraio Si è riunito oggi a Trieste, sotto la guida del Group CEO Giovanni Perissinotto, il Group Management Committee di Assicurazioni Generali '' che ha il compito di garantire una gestione strettamente integrata delle attività a livello dell'intero Gruppo, potenziandone le sinergie ''. Lo rende noto un comunicato del Leone di Trieste. Nel suo primo incontro '' Il Group Management Committee ha in particolare analizzato i trend di mercato nei principali Paesi in cui il Gruppo opera e il suo posizionamento strategico ''. Del Group Management Committee fanno parte, oltre che il Group CEO, Giovanni Perissinotto, l'amministratore Delegato Sergio Balbinot, il Direttore Generale e Chief Financial Officer Raffaele Agrusti, il responsabile delle operazioni estere e della riassicurazione Valter Trevisani, il responsabile delle Risorse Umane e Organizzazione di Gruppo Attilio Invernizzi e il Chief Investment Officer Philippe Setbon. Membri del Committee sono anche i responsabili del business nei principali Paesi di operatività del Gruppo: Paolo Vagnone ( Italia ), Dietmar Meister ( Germania ), Claude Tendil ( Francia ), Ladislav Bartonicek ( Est Europa ) e Sergio Di Caro ( Asia ). All'incontro di oggi hanno partecipato anche il CEO di Generali Immobiliare Giancarlo Scotti e l'it Group Manager Massimo Paltrinieri. Banche: Signorini (Bankitalia), devono restare robuste a ogni turbolenza ( Asca ) Verona, 25 febbraio Il sistema della Banche italiane '' deve restare robusto ad ogni turbolenza ''. A dirlo è il capo del Servizio Supervisione Gruppi bancari della Banca d'italia Luigi Federico Signorini, intervenuto alla giornata di apertura dei lavori del diciassettesimo Congresso Forex Assiom - Aiaf, che si svolge a Verona. Per la Banca d'italia però la condizione di robustezza delle Banche del nostro Paese '' è un punto di partenza - spiega - non di arrivo ''. Nel corso della tavola rotonda Signorini riconosce come il comparto italiano abbia '' passato la fase acuta della crisi senza danni paragonabili a quelli di altri senza salvataggi pubblici '' e ricorda l'importanza della liquidità: '' Con cattivo credito o scarso reddito una Banca muore lentamente ma senza liquidità lo fa in pochi giorni e per questo in tempi incerti, primum vivere ''. Unicredit: lancia App 'Onemarkets' per soluzioni investimento ( Asca ) Roma, 25 febbraio UniCredit Corporate & Investment Banking lancia la nuova iniziativa Onemarkets che si propone di offrire agli investitori privati un'ampia gamma di strategie e soluzioni di investimento innovative, '' per trarre il massimo beneficio dall'esperienza e dalla competenza di UniCredit, uno dei principali emittenti di strumenti quotati per investitori individuali in Europa '', sottolinea una nota. '' In Italia il mercato dei covered warrant e dei certificati attrae un numero sempre maggiore di investitori e continua a registrare significativi tassi di crescita. Nel 2010 - secondo i dati ACEPI - in fase di offerta publica le sottoscrizioni di questi strumenti hanno superato i 4 miliardi di euro ( + 48 % rispetto al 2009 ) e gli scambi sui mercati SeDeX di Borsa Italiana e Cert-X di EuroTLX hanno raggiunto i 13 miliardi di euro ( + 28 % rispetto al 2009 ). Cresce anche la richiesta di informazione da parte degli investitori e l'iniziativa Onemarkets punta a soddisfare tale esigenza aumentando l'offerta di formazione e garantendo trasparenza e facilità di accesso all'informazione relativa a questi strumenti, per consentire agli investitori di orientarsi al meglio nel mondo dei certificati e dei covered warrant ''.

In quest'ottica nasce la nuova applicazione per iphone e ipad, la prima in assoluto nel suo genere in Italia, e la nuova sezione onemarkets ( www.onemarkets.it ) sul sito investimenti.unicredit.it. L'APP consente un facile accesso alle informazioni rilevanti - caratteristiche dei prodotti e quotazione in tempo reale di tutti gli strumenti emessi da UniCredit e quotati sui mercati SeDeX e CERT-X - oltre ai prezzi in tempo reale di 145 azioni e 1132 obbligazioni. Umbria / Pmi: Unicredit, tenui segnali ripresa laddove tendenza all'export ( Asca ) Perugia, 25 febbraio '' Quello che è stato rilevato non è molti distante da quanto emerso anche nel resto delle regioni del Centro Italia, Emilia Romagna compreso, ovvero che la fiducia è messa in grave discussione per la situazione economica complessiva, ci sono tenui segnali di ripresa laddove le imprese hanno saputo organizzarsi per l'export ''. Lo ha rilevato Luca Lorenzi, Responsabile di territorio Centro Nord di UniCredit, nell'ambito della presentazione del Settimo Rapporto sulle Piccole Imprese, curato dall'ufficio Studi di UniCredit, svoltasi stamani a Perugia. '' Effettivamente - ha aggiunto - in Umbria siamo un pochino più sotto rispetto all'italia per le percentuali di export, è incoraggiante però che le imprese che hanno fatto questo salto di qualità sono le prime ad avvertire qualche segnale positivo ''. Nato dall'esigenza di conoscere meglio le PMI per assecondarne lo sviluppo, il rapporto ha fotografato la realtà delle aziende con un fatturato inferiore ai 5 mln di euro fotografando una situazione umbra in cui, a fronte di una domanda interna ristagnante quella dell'espansione verso nuovi mercati appare l'unica strategia. Tra i messaggi chiave emersi dallo studio, è stato detto avanti agli esponenti di tutto il mondo produttivo regionale, l'opinione diffusa tra le Pmi che il processo di internazionalizzazione avrà come conseguenze l'apertura di nuove opportunità di mercato ( 38,1 % ) e la tendenza all'aggregazione tra piccole imprese ( 38,1 % ). Sono indicatori superiori a quelli riscontrati su scala nazionale, sintomo di un elevato interesse ed una grande attenzione nei confronti dell'export dell'internazionalizzazione. Tuttavia, l'area in cui si sviluppa il business, rimane per oltre il 75 % delle imprese umbre legata ai confini provinciali e regionali. Un dato regionale, è stato sottolineato, che riflette una più ampia tendenza nazionale. In riferimento alla fiducia dei piccoli imprenditori dell'umbria, rilevata tra giugno e settembre 2010 e relativa ai futuri 12 mesi, si conferma il perdurare di una situazione di incertezza. Per le Piccole imprese umbre le aspettative per il futuro sono peggiorate in maniera significativa ( indice di fiducia pari a 102 ) rispetto a quelle del 2009 ( 112 ). Anche in questo caso il dato regionale del 2010 è in linea con il dato nazionale ( 104 ). Mediobanca: Nagel, interessati a reti distribuzione Credito Consumo ( Asca ) Roma, 25 febbraio Mediobanca è interessata a tutte le opportunità per associare Compass a reti di distribuzione che possano generare prestiti a consumatori con margini interessanti. Così il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, rispondendo alle domande degli analisti su un interesse dell'istituto di piazzetta Cuccia per le attività del credito al consumo di B. Mps. Nagel ha precisato che '' non c'è solo la rete che è stata citata ma anche altri soggetti ''. Mediobanca: utile semestre 262,9 Mln bene secondo trimestre ( AGI ) Milano, 25 febbraio

Mediobanca archivia il primo semestre dell'esercizio 2010-2011 con l'utile netto pari a 262,9 milioni di euro, in lieve calo rispetto ai 270,1 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente ma raddoppiato se confrontato ai sei mesi precedenti ( 130,7 milioni di euro ). Lo comunica l'istituto in una nota. Positivi in particolare gli ultimi tre mesi del 2010, con un utile netto in crescita del 6 % a 135 milioni. Mediobanca: ritorno all'utile per Retail e Private Banking ( Asca ) Milano, 25 febbraio Ritorno all'utile per i comparti Retail e Private Banking di Mediobanca. Il primo semestre dell'anno ha infatti segnato un utile a 38 milioni di euro, in notevole aumento rispetto ai 26,2 milioni di euro di perdita registrata nello stesso periodo dello scorso anno. Un balzo in avanti che risente dell'incremento dei ricavi ( saliti da 406 a 482,2 milioni di euro, un incremento del 19,8 % ), dei risparmi di costo ( in calo del 2,1 % ), e delle minori rettifiche sui crediti ( scese del 7 % ). Positiva in particolare la performance del credito al consumo, comparto che vede i ricavi aumentare del 10 % su base annua soprattutto per effetto di un aumento, pari al 14 %, dei margini di interesse. Sempre sul fronte del credito al consumo, la produzione è aumentata del 18 % su base annua con un conseguente allargamento della quota di mercato che a dicembre ha raggiunto il 9,3 % del totale. Miglioramento anche per il Retail Banking, con Chebanca! che raddoppia i ricavi a 90 milioni di euro, riduce a 15 milioni le perdite nette ( contro i 49 milioni di 'rosso' registrati a dicembre 2009 ), e incrementa il numero di clienti ( 385mila a dicembre 2010 contro i 340mila di giugno 2010 ) e quello dei prodotti venduti ( 460mila a dicembre contro 440mila di fine giugno ). Numeri positivi che spingono i vertici di Mediobanca a confermare il raggiungimento del break even per Chebanca! entro la fine dell'anno solare 2011. Lloyds: utile pre - tasse di 2,12 Mld sterline nel 2010 ( AGI ) Londra, 25 febbraio Lloyds Banking Group, il colosso bancario britannico salvato dal Governo, chiude il 2010 con un utile pre - tasse di 2,12 miliardi di sterline, pari a 2,582 miliardi di euro. Nel 2009 il Gruppo aveva registrato una perdita pre - tasse di 6,3 miliardi di sterline. Gli accantonamenti sono calati del 45 % a 13,181 miliardi. Fs, perfezionata l'acquisizione di Arriva Deutschland ( Italia Oggi.online ), 25 febbraio Arriva Deutschland è da ieri ufficialmente di proprietà del consorzio guidato da Ferrovie dello Stato, in partnership con il fondo europeo di investimento Cube Infrastructure. L'acquisizione è stata perfezionata dopo che la Commissione UE, lo scorso 16 febbraio, aveva espresso il suo giudizio favorevole all'operazione. Si completa così la procedura avviata l'8 dicembre scorso, quando Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, annunciò che Fs e Cube Infrastructure avevano presentato l'offerta di acquisto vincente. Il processo di vendita era stato avviato da Deutsche Bahn nell'agosto 2010 per rispettare gli impegni assunti nei confronti della Commissione Europea, dopo che DB aveva acquistato l'intero Gruppo Arriva plc. Arriva Deutschland rappresenta uno degli operatori privati leader nel trasporto pubblico regionale di passeggeri su ferro e gomma in Germania. Nel 2009 ha registrato un fatturato consolidato di oltre 460 milioni di euro, più di 30 milioni di treni - km e di 31 milioni di bus - km. La società, che ha sede a Berlino, conta oltre 3 mila addetti in tutta la Germania. Tra i suoi Asset ci sono 252 treni, 830 bus, 546 chilometri di binari e 12 officine per la manutenzione. Con questa acquisizione, il consorzio Ferrovie dello Stato - Cube Infrastructure conquista una quota pari al 5 % del trasporto regionale ferroviario tedesco. Fiat: Marchionne non riceve alcun compenso da Chrysler ( AGI ) Houston, 25 febbraio