Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012
In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia prevista a fronte dei rischi di vecchiaia e invalidità, nonché in relazione al grado di parentela con un assicurato o un pensionato defunto. Nella maggior parte dei paesi europei la maggior parte delle pensioni erogate interessa le pensioni di vecchiaia.
Vecchiaia Premorienza Invalidità Pensione previdenziale di vecchiaia Pensione previdenziale di anzianità Pensione sociale Pensione indiretta Pensione di reversibilità Pensione d invalidità previdenziale Pensione d invalidità civile Pensione di base
Vecchiaia I Pensione previdenziale di vecchiaia: si eroga al lavoratore che ha raggiunto l età pensionabile. Il diritto a questa prestazione è vincolato dal pagamento di contributi per un periodo minimo variabile nei diversi paesi (periodo contributi minimo), l obiettivo è il mantenimento reddito. Pensione previdenziale di anzianità: la prestazione viene erogata sulla base di versamento contributivo per un numero prestabilito di anni (in Europa, tra i 35 e i 45 anni),senza però un obbligo di età minima
Vecchiaia II Pensione sociale: trattamenti a carattere assistenziale che garantiscono un livello minimo di reddito alle persone che, superata una certa soglia di età, non hanno alcun requisito contributivo o non hanno versato contributi sufficienti per avere diritto ad una pensione di vecchiaia. Si ottiene previo superamento della prova dei mezzi Pensione di base: è una prestazione a somma fissa e spetta a tutti i cittadini che hanno superato una soglia di età (non è collegata al precedente reddito da lavoro); garantisce un livello minimo di reddito a tutti i cittadini anziani. Interessa solo i paesi del nord Europa.
I primi tre tipi di tutela della vecchiaia sono stati inseriti in tempi diversi nei sistemi previdenziali europei e anche in quello italiano e interessano l Europa continentale e quella meridionale. L ultimo modello interessa esclusivamente i paesi del nord Europa.
Premorienza Pensione indiretta: si eroga al coniuge (o in assenza, ai parenti più prossimi) nel caso in cui l assicurato muoia prima del ritiro dal lavoro Pensione di reversibilità: si eroga ai medesimi soggetti nel caso in cui l assicurato muoia dopo il pensionamento
Invalidità Pensione d invalidità previdenziale: prestazione corrisposta ai lavoratori assicurati a fronte della perdita (parziale o totale) della capacità di lavoro a causa di un evento invalidante Pensione d invalidità civile: prestazione di natura assistenziale rivolta agli invalidi civile (totali o parziali), ai non vedenti e ai sordomuti che si trovano in stato di bisogno, accertato attraverso la prova dei mezzi
Le pensioni sono quindi interventi che hanno l obiettivo di proteggere gli individui contro il rischio di vecchiaia attraverso la sicurezza di un reddito. Questa protezione può avvenire in due modi: Risparmiando una parte del reddito accumulandolo per utilizzarlo successivamente alla fine della vita lavorativa. Scambiando una quota del reddito da lavoro con una garanzia che al momento del pensionamento riceveranno quanto versato in precedenza.
Il sistema che si occupa delle pensioni viene chiamato sistema pensionistico. Un sistema pensionistico per la tutela della vecchiaia è quindi definito dall insieme di regole e istituzioni preposte per erogare prestazioni in denaro a coloro che hanno superato una certa soglia d età e che hanno terminato la loro carriera lavorativa.
Nell evoluzione dei sistemi pensionistici europei la tutela della vecchia è stata affidata al settore pubblico e a quello privato e all interazione tra i due. Le istituzioni pubbliche e private assicurano una rendita futura attraverso due differenti logiche di gestione delle risorse: Schema pensionistico a capitalizzazione (accumulo di denaro investito sul mercato) Schema pensionistico a ripartizione (i contributi versati pagano le pensioni esistenti)
Sistema a capitalizzazione: contributi versati dalle persone vengono accumulate in conti individuali, investiti sui mercati finanziari, rivalutati (secondo il rendimento degli investimenti) e convertiti in rendita al momento del pensionamento
Sistema a ripartizione (pay as you go): i contributi versati al tempo t vengono immediatamente utilizzati per pagare pensioni ai pensionati nel medesimo tempo t; lavoratori che hanno versato i contributi al tempo t hanno il diritto, quando si ritireranno al tempo t + 1, di ricevere una pensione che sarà pagata da chi lavorerà al tempo t + 1
La differenza tra schemi a ripartizione e schemi a capitalizzazione è fondamentale in quanto: sono differenti i rischi (demografici ed economici) che possono destabilizzare la sostenibilità finanziaria dei sistemi di protezione della vecchiaia.
La struttura dei sistemi pensionistici nazionali, a livello europeo, è composta da tre pilastri: Primo pilastro Schemi pubblici di assicurazione obbligatoria o schemi di base. Secondo pilastro Schemi complementari privati a capitalizzazione. Terzo pilastro Schemi individuali.
1. PILASTRO: La previdenza pubblica Assicurazione obbligatoria o schemi di base finanziati dalla fiscalità generale
2. PILASTRO: Previdenza privata integrativa Gestita dallo Stato o da società (assicurazioni, banche) e costituita da fondi pensione occupazionali o collettivi, in genere basati su un sistema a capitalizzazione. 3 modalità: - Partecipazione in fondi pensione non gestiti dal datore di lavoro - Polizza vita di gruppo sottoscritta da un impresa - Accantonamenti per mezzo di riserve di bilancio
3. PILASTRO: Previdenza individuale I lavoratori sottoscrivono su base volontaria polizze vita individuali con compagnie di assicurazione. Si basano in genere su un sistema a capitalizzazione e a contribuzione definita (mentre il reddito da pensione è variabile a seconda dei rendimenti degli investimenti)
Le prestazioni - a somma fissa (flat rate), non connesse a contributi - retributivo: connesse a retribuzioni, calcolate in percentuale sulla media delle retribuzioni di n anni di carriera lavorativa. In generale si considerano gli ultimi anni ma in alcuni casi (Germania) si considera la media di tutta la vista lavorativa - contributivo: connesse a ammontare versato + rendimento investimenti definito per legge.
Tornando agli schemi (ripartizione capitalizzazione)... Tab. 2.2 p. 59 Schema a ripartizione prevede due sistemi: retributivo: connesse a retribuzioni, calcolate in percentuale sulla media delle retribuzioni di n anni di carriera lavorativa. In generale si considerano gli ultimi anni ma in alcuni casi (Germania) si considera la media di tutta la vista lavorativa contributivo: connesse a ammontare versato + rendimento investimenti definito per legge.
Schema a capitalizzazione - due sistemi: Sistema a prestazione definita: livello della pensione stabilito in percentuale su una retribuzione di riferimento (ultimo anno o media tra n anni). Il finanziamento avviene adeguando il tasso contributivo all andamento dei mercati finanziari. Sistema a contribuzione definita: viene fissato il tasso di contribuzione del lavoratore e non il livello della prestazione erogata. L'importo della pensione sarà variabile perché dipenderà sia da quanto viene accumulato sia dal rendimento di tale accumulo investito sul mercato finanziario.
Il sistema pensionistico italiano Dall istituzione dell assicurazione sociale fino agli anni 90 il sistema italiano è stato costituito dal primo pilastro pubblico, gestito a ripartizione da anni 60 e da uno specifico schema denominato TFR. I pilastri complementari sono sempre rimasti sottosviluppati rispetto al panorama europeo. Dagli anni 90 il sistema è cambiato riconfigurando i tre pilastri attraverso l introduzione di pensioni complementari, gestite a capitalizzazione.
Il Primo Pilastro è il nucleo del sistema pensionistico italiano, si struttura su due livelli: Primo livello: prestazioni assistenziali volte a garantire una rete di sicurezza minima contro la povertà per gli anziani; erogata per conto dello Stato dall'inps. Tali prestazioni sono rientrate nel 1995 nell assegno sociale Secondo livello: schemi previdenziali a ripartizione; erogano prestazioni collegate al precedente reddito da lavoro a fronte del versamento di contributi sociali.
Primo Pilastro caratterizzato da elevata frammentazione: numerose casse pensionistiche per le diverse categorie professionali.
I PILASTRI COMPLEMENTARI Secondo pilastro (complementare): forme pensionistiche a capitalizzazione ad adesione collettiva. Tra queste i fondi pensione: chiusi che si rivolgono a specifiche categorie di lavoratori e vengono istituiti tramite la contrattazione collettiva tra sindacati e imprese; aperti istituiti direttamente da attori finanziari senza l intervento delle parti sociali e interessano lavoratori appartenenti ad una stessa azienda ovvero ad un medesimo settore produttivo.
Terzo pilastro: capitalizzazione individuale tramite polizze e fondi aperti interessa quei lavoratori che vogliono garantirsi una rendita ulteriore per la vecchiaia.
Sostenibilità dei sistemi pensionistici RLK = PN Ferrera (2006): p. 79-82
Riforma dei sistemi mono-pilastro Par. 4.2
I punti caldi 1. spese sociali concentrate sulle pensioni mentre mancano altre misure (casa, reddito minimo, famiglia, assistenza) 2. una spesa pensionistica che è la più alta d Europa in rapporto al Pil; 3. una situazione demografica; 4. il più basso tasso di attività tra quelli dei paesi sviluppati; 5. sempre meno lavoratori dipendenti; 6. molto sommerso, molta evasione fiscale e contributiva
Evoluzione della popolazione italiana. Anni 2000-2050
Evoluzione della popolazione per grandi classi di età. Anni 2000-2050
Popolazione in età attiva. Anni 2000-2050 (numeri indice base 2000)