Processi e metodi della produzione edilizia



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Processi e metodi della produzione edilizia APPUNTI DEL CORSO TENUTO DAL PROF: CARLO ARGIOLAS agg. 2008 MODULO 1 1

MODULO 1 IL PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI E INNOVATI DALLA NORMATIVA INTRODUZIONE AL CORSO: Il concetto di industrializzazione applicato all edilizia 1. IL PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI: operatori e organizzazione 1.1. Articolazione del processo 1.2. Circolazione delle informazioni nel processo 1.3. Aspetti organizzativi del processo 1.4. Gli operatori 1.5. La fase progettuale del processo edilizio tradizionale 1.5.1. Struttura Del Processo Progettuale 1.5.2. Evoluzione della fase progettuale nel processo edilizio industrializzato 1.5.3. La progettuale esigenziale 1.6. Modelli organizzativi del processo edilizio tradizionale 1.6.1. Architettura vernacolare 1.6.2. Architettura con superiore complessita funzionale 1.6.3. Approccio tradizionale 1.6.4. Committente - impresa 1.6.5. Committenza organizzata (cooperative) 1.6.6. Involuzione della committenza organizzata 1.6.7. Appalto concorso 1.6.8. Evoluzione dei modelli organizzativi nel processo edilizio industrializzato 1.6.8.1. General manager contractor 1.6.8.2. Project manager e construction manager 1.7. La fase esecutiva del processo edilizio tradizionale 1.7.1. La fase di produzione 1.7.2. La fase di prefabbricazione 1.7.3. La fase di costruzione 1.8. La fase gestionale del processo edilizio tradizionale 1.9. La fase di controllo del processo edilizio tradizionale 1.10. La situazione attuale nell edilizia privata 1.10.1. superamento della situazione attuale 1.10.1.1. la certificazione di qualità 1.10.1.2. la progettazione per modelli 1.10.1.3. la progettazione assistita 1.10.1.4. l informatica tecnica 1.10.1.5. l informatizzazione del settore 2

2. IL PROCESSO EDILIZIO E L INNOVAZIONE NORMATIVA 2.1. Il progetto nella legislazione italiana: Evoluzione del quadro normativo nell ultimo decennio 2.2. Importanza delle innovazioni alla legge quadro sui lavori pubblici 2.2.1. Legge quadro n. 109 /1994 e sua evoluzione 2.3. Le fasi e sotto-fasi del processo edilizio tracciato dalle nuove norme 2.3.1. Sottoprocesso decisionale 2.3.2. Sottoprocesso esecutivo 2.3.2.1. Iter di realizzazione degli interventi pubblici. 2.3.3. Sottoprocesso gestionale 2.3.4. Sottoprocesso di controllo 2.4. La fase decisionale 2.4.1. Introduzione 2.4.2. Il responsabile del procedimento 2.4.2.1. Compiti del responsabile del procedimento 2.4.3. L incarico di progettazione 2.4.4. L analisi del valore 2.4.5. Obiettivi e vincoli di programma 2.5. Le verifiche di fattibilità 2.5.1. Generalità 2.5.2. Analisi generale dell intervento 2.5.3. Analisi del sito 2.5.4. La fattibilità giuridico-normativa 2.5.5. La fattibilità tecnico-operativa 2.5.6. La fattibilità economico - finanziaria 2.5.7. La fattibilità gestionale manutentiva 2.5.8. Criteri generali per ridurre i rischi di intervento 2.6. Fasi di progettazione 2.6.1. Introduzione 2.6.2. Progetto preliminare 2.6.3. Progetto definitivo 2.6.4. Progetto esecutivo 2.6.5. Piani di manutenzione 2.6.6. Piani di sicurezza 2.6.6.1. Premessa 2.6.6.2. I contenuti dei piani di sicurezza 2.6.6.3. I documenti previsti dal D. Igs. 494/96 2.7. L appalto 3

2.7.1. Appalto integrato 2.7.2. Appalto concorso 2.7.3. Appalto in concessione 2.7.4. Di sola esecuzione 2.7.4.1. con licitazione pubblica 2.7.4.2. trattativa privata 2.8. Le varianti in corso d opera 4

PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI E INNOVATI DALLA NORMATIVA INTRODUZIONE AL CORSO: Il concetto di industrializzazione applicato all edilizia Industrializzare l edilizia significa programmare il processo progettuale e quello costruttivo secondo un certo ordine ed una certa logica che tengano conto della realtà in cui si opera. Obiettivo primario di ogni ipotesi di industrializzazione è dunque l organizzazione dell attività edilizia come sequenza di momenti operativi, organizzativi e gestionali coerenti e coordinati in vista della ottimizzazione dei risultati conseguibili con determinate risorse e condizioni contestuali. In tale approccio la progettazione diventa vincolante per tutti i personaggi del processo, in modo che il prodotto finito non possa essere diverso da quello progettato. Tutte le fasi a monte e a valle della produzione, nonché la produzione stessa, debbono essere integrate in un processo organizzato predisposto scientificamente. E la cosiddetta: progettazione integrale Appare indispensabile distinguere fra l ATTIVITÀ EDILIZIA che è la risultante dell impiego di risorse intellettuali e materiali ed il PROCESSO EDILIZIO. L UNI (ente italiano di unificazione) definisce il processo edilizio, come: sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento delle esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia. Il ricorso al metodo della produzione industriale nella realizzazione degli interventi edilizi non è altro che una soluzione operativa del fare edilizia allineata all evolversi delle risorse economico-produttive che la ricerca, la sperimentazione e l innovazione tecnologica manifestano; è fondamentale impiegare queste risorse. Storicamente l industrializzazione si è affermata principalmente come PREFABBRICAZIONE realizzando in stabilimento i manufatti dell edilizia tradizionale, applicando criteri di produzione industriale a tipi tecnologici che erano nati per essere realizzati in opera e che rappresentavano la sintesi di secoli di esperienza basata su contesti socio-economici che esigevano di percorrere quella strada. Questo approccio all industrializzazione intesa dunque come mera prefabbricazione di un manufatto, ha portato alla frattura tra il momento progettuale del singolo intervento e la progettazione degli elementi prefabbricati. In questa negativa esperienza, il progettista finiva per delegare il suo ruolo alla produzione. Inoltre, non veniva posta sufficiente attenzione in fase di messa in opera dei prefabbricati, con la conseguenza del vedere vanificati tutti i vantaggi della industrializzazione. Caratteristiche dell industrializzazione Industrializzare l edilizia significa concepire la produzione del bene edilizio in termini di processo di progettazione, produzione e gestione, cioè come sequenza di momenti operativi, organizzativi e gestionali coerenti e coordinati finalizzati alla ottimizzazione dei risultati conseguibili con determinate risorse e condizioni contestuali. È dunque una metodologia alla quale riferirsi per fare edilizia. 5

L alto grado di organizzazione, cioè di integrazione e coerenza, di tutte le fasi del processo edilizio può essere raggiunto solo con una struttura di tipo industriale. Il metodo di produzione industriale, per essere funzionale all obiettivo di industrializzazione dell edilizia deve tendere all ottimizzazione relativa di quattro caratteristiche peculiari: la qualità del prodotto la complessità del prodotto la producibilità in serie l automazione del processo di produzione LA QUALITÀ DEL PRODOTTO è proporzionale alla rispondenza del prodotto finito con le esigenze dell utenza, anche se non sono immediate la conoscenza, l interpretazione e la misura delle esigenze dell utenza e delle caratteristiche del prodotto che permettono di istituire un confronto fra requisiti richiesti al prodotto e prestazioni fornibili. Il prodotto edilizio industrializzato, per definirsi tale, deve essere un PRODOTTO COMPLESSO cioè un prodotto dal quale sia desumibile la coerenza a due descrizioni dell intervento edilizio di cui fa parte: del SISTEMA AMBIENTALE - SPAZIALE, concernente le caratteristiche esigenziali e funzionali degli ambienti artificiali e degli spazi fruibili; del SISTEMA TECNOLOGICO, afferente la costituzione fisica e materiale degli involucri e delle attrezzature di tali ambienti. In altre parole il prodotto deve contenere intrinsecamente i segni della sua appartenenza al sistema che è derivato dalla definizione delle esigenze dell utenza e non può essere considerato una entità a destinazione indifferenziata. Per quanto concerne la PRODUCIBILITÀ IN SERIE essa è da intendersi soprattutto come ripetizione di operazioni analoghe di lavorazione e montaggio suscettibile di fornire prodotti morfologicamente simili ma dimensionalmente e prestazionalmente diversificati. L AUTOMAZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE è da intendersi estesa all intero processo di produzione, cioè anche alla fase di trasporto e montaggio del prodotto in cantiere. La producibilità in serie, insieme all automazione del processo di produzione conferiscono al metodo di produzione industriale la grande potenzialità di incrementare la produttività e l economicità degli interventi edilizi. L industrializzazione per componenti L edilizia industrializzata è formata essenzialmente da componenti edilizi, di diversa natura e complessità, che possono essere variamente assemblati fino a costituire il bene edilizio finale. L industrializzazione dà sempre origine dunque ad una EDILIZIA PER COMPONENTI facendo però attenzione a ridefinire completamente la concezione di tali prodotti ed il significato storico di edilizia per componenti. È innanzitutto necessario porsi in maniera rigorosa il problema della finalizzazione del prodotto, abbandonando l idea del prodotto che va bene per tutte le situazioni. Il componente è, secondo le definizioni già viste, un prodotto complesso per il quale è necessario definire: un PACCHETTO DI PRESTAZIONI che quel prodotto è in grado di fornire in determinate condizioni d uso e di sollecitazione; una PROGETTAZIONE, dopo un approfondito esame di tutte le variabili che possono aiutare a far emergere una soluzione ottimale per lo specifico contesto in cui quel prodotto deve essere impiegato, sfruttando al meglio la tecnologia più o meno innovativa che si intende impiegare. Il componente edilizio inteso in questa maniera è portatore di innovazioni che, se adeguatamente recepite dal progettista, danno luogo ad una nuova concezione sia formale che sostanziale dell edificio. 6

Diffusione dell edilizia industrializzata E intuitivo che per lo sviluppo di un processo industrializzato debbano sussistere almeno due condizioni fondamentali: la continuità della domanda e la possibilità di istituire una struttura operativa, organizzata e gestionale per la guida dell intero processo produttivo, caratterizzata dalla concentrazione dei poteri decisionali. Tali condizioni difficilmente appartengono alla natura del settore edilizio. Un intervento edilizio industrializzato potrà ottenere benefici e vantaggi solo se di grande dimensione, cioè se la produzione consegue ad una significativa quantità di bene da produrre. Per intervento di grande dimensione intendiamo un intervento edilizio di particolare consistenza, effettuato in un preciso ambito territoriale oppure un intervento edilizio diffuso nello spazio ma rispondente ad una precisa programmazione della domanda nel tempo. Il verificarsi della concentrazione dei poteri decisionali esige un riferimento comune e generale per la guida ed il controllo del processo edilizio industrializzato. Tale riferimento può essere ricercato nella normativa, intesa come insieme di condizioni trasformate in istruzioni che devono essere rispettate da un processo produttivo e dai suoi operatori per perseguire un obiettivo prestabilito. Il CORPO NORMATIVO, è la vera ossatura del moderno processo edilizio industrializzato. La normazione si colloca nelle fasi del processo edilizio a monte del progetto come processo analitico volto a dotare di elementi di giustificazione razionale le singole scelte progettuali che costituiscono il processo decisionale complessivo. In questa accezione la normativa costituisce la premessa affinché l organizzazione, la programmazione, la guida ed il controllo del processo edilizio possano concretamente attuarsi. La industrializzazione pone la progettazione al centro del processo produttivo. Una progettazione rigorosa evita qualunque improvvisazione in tutte le fasi produttive. Tutto deve essere rigidamente organizzato e finalizzato alle fasi seguenti del processo. Sono, dunque, necessari progettisti e operatori altamente qualificati. Nella pratica costruttiva l industrializzazione delle opere per l edilizia è, salvo alcuni casi di realizzazione di alloggi per edilizia popolare o di alloggi con notevole complessità strutturale e tecnologica, ancora poco diffusa. I MOTIVI DELLA POCA DIFFUSIONE sono diversi, in particolare: dal punto di vista dell utente: l attività artigianale permette di completare la costruzione nel tempo, in dipendenza delle risorse finanziarie disponibili, e di apportare variazioni in corso d opera; dal punto di vista dell impresa: le piccole imprese a carattere artigianale, che sono la maggioranza, tendono a bloccare una organizzazione di tipo industriale che sconvolgerebbe il loro equilibrio; esiste una forte frammentazione e variazione della domanda e delle risorse imprenditoriali. l utente (e non solo il piccolo utente!) ha notevoli difficoltà di lettura del progetto. Solo visualizzandolo in corso di costruzione, con la possibilità di varianti in corso d opera riesce ad ottenere un bene più confacente alle proprie esigenze. La realtà produttiva italiana può essere così sintetizzata: pochissime grandi imprese gestite managerialmente, poche medie imprese gestite individualmente, una miriade di piccole e piccolissime imprese artigiane. Per avere una maggior diffusione dell industrializzazione è quindi necessario che l innovazione interessi soprattutto quest ultima categoria di attori del processo edilizio. I contenuti minimi delle innovazioni potrebbero allora essere: dal punto di vista dell utente: finanziamenti agevolati per la prima casa ed utilizzo di linguaggi espressivi (tecniche CAD, modellazioni, intelligenza artificiale) coerenti con la complessità del progetto al fine di migliorarne la comprensione; dal punto di vista dell impresa: qualificazione, anche culturale, del personale e specializzazione delle singole imprese artigianali in determinati campi; 7

in generale: un reale e tangibile risparmio in termini economici e il rendersi conto, da parte delle imprese ma anche da parte dei professionisti, che il loro ruolo sta cambiando ed è certamente destinato ad evolversi ancora. Allo stato attuale sembrano più adatte al mondo dell edilizia applicazioni industriali mirate alla produzione di parti da assemblare, inserendole in un organismo edilizio il cui grado di industrializzazione dipende dalle realtà locali. La costruzione di uno stesso edificio a Cagliari, Sassari, Milano risentirà di tre realtà locali completamente diverse fra loro (bacini di manodopera, vicinanza di fabbriche, potenzialità economiche) ed il grado di organizzazione delle fasi esecutive sarà sicuramente diverso nelle tre città. 8

Capitolo 1 - IL PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI: operatori ed organizzazione La logica esigenziale -prestazionale è la descrizione astratta del processo che dai bisogni innati dell uomo porta alla produzione dei beni che li soddisfano. La logica prestazionale può essere sintetizzata in una successione che implica la consapevolezza di un dato bisogno, l esprimerlo come esigenza, la definizione dei requisiti da soddisfare, la realizzazione di un dispositivo con prestazioni sufficientemente prossime a quelle desiderate e il controllo che i requisiti voluti restino soddisfatti, è l uso che dà luogo al controllo della risposta, sollecita le eventuali correzioni e trasforma la successione in un ciclo continuo 1. In edilizia tale teoria viene ulteriormente specificata in una serie di momenti operativi il cui succedersi è indicato col nome di processo edilizio. L'analisi del processo edilizio può essere condotta secondo vari modelli, di cui se ne propone uno basato sull'ipotesi che il processo edilizio sia descrivibile come una sequenza di operazioni di trasformazione di sistemi. Il processo edilizio può essere inteso come: una sequenza organizzata di fasi decisionali, operative e gestionali finalizzata alla programmazione, progettazione, realizzazione e fruizione di beni in un contesto a risorse limitate. Il processo comporta un investimento di risorse (materiali,economiche,umane..) e fattori produttivi per ottenere una utilità superiore per ogni fase di trasformazione. 2 In una qualunque trasformazione il sistema generatore diventa derivato e nella trasformazione successiva il sistema derivato diventa a sua volta generatore. Dal sistema generatore iniziale si specificano numerose fasi di trasformazione nelle quali saranno via via definiti, per ciascuna, i sistemi generatore e derivato. Ogni fase di trasformazione tende a incrementare il valore dei prodotti, rendendoli sempre più complessi e producendo una crescente soddisfazione in chi ha promosso il processo di trasformazione. Il cemento unito all acqua,la ghiaia e la sabbia, diventa calcestruzzo che, inserito in una casseforme, diventa muro. Ogni trasformazione incrementa la complessità ed il valore del prodotto. Abbiamo indicato con S i un generico sistema generatore, con S 1+1 un generico sistema derivato e con T i+1 la generica operazione di trasformazione. Si può a questo punto notare che un sistema generatore viene trasformato nel derivato secondo una procedura che, dal punto di vista metodologico, non dipende in maniera sostanziale dalle caratteristiche del sistema. Tali caratteristiche influiranno invece negli strumenti e nelle risorse impiegate dagli operatori nella trasformazione. La struttura di ogni operazione di trasformazione può essere allora distinta in tre momenti operativi che possono essere meglio descritti con l ausilio della figura seguente. 1 Caniglia, Costanza, L ambiente è uno strumento?, in: «Paesaggio Urbano», Genn.-Febb.1994. 2 Ossola, La gestione del processo edilizio 9

- Struttura della generica operazione di trasformazione. T i+2 S i+2 S i+1 S i T i+1 S i+1 T i+2 S i+2 T i+3 S i+3 T i+2 S i+2 S i+1 Primo momento: ANALISI. Indichiamo con S i un generico sistema generatore, con S i+1, S i+2, ecc. i sistemi derivati da esso in operazioni successive, con T i+1, T i+2, ecc. le operazioni di trasformazione. Nel primo momento della trasformazione, il sistema S i viene trasformato nei subsistemi S i+1 ; l operazione T i+1 consiste in una analisi di S i volta ad individuarne alcune caratteristiche essenziali che costituiranno la struttura dei subsistemi S i+1. Secondo momento: FORMULAZIONE DI IPOTESI. I subsistemi S i+1 sono sostanzialmente costituiti da elementi di S i raggruppati secondo criteri forniti dagli obiettivi stessi dell operazione di scomposizione. La trasformazione T i+2, concettualmente definibile come progettazione di parti, muta i subsistemi S i+1 in subsistemi S i+2. Questo secondo momento consiste nella formulazione di ipotesi relative alle parti del sistema derivato in base all analisi del generatore. Terzo momento: INTEGRAZIONE. I sistemi parziali S i+2 vengono ricomposti, tramite la trasformazione T i+3, in un sistema generale S i+3 che è derivato dal sistema generatore S i. La successione dei tre momenti definisce un sottoprocesso. Articolazione del processo Ritornando al processo edilizio, esso si articola in sotto-processi e in più fasi. Tra i sottoprocessi individuiamo SOTTO -PROCESSO DECISIONALE SOTTO -PROCESSO PRODUTTIVO SOTTO -PROCESSO GESTIONALE SOTTO -PROCESSO DI CONTROLLO I primi tre sono consequenziali, mentre il quarto non è cronologicamente inquadrabile in quanto presente in tutti i sotto processi.. 10

- Fasi del processo edilizio Sottoprocesso decisionale Sottoprocesso produttivo Sottoprocesso gestionale Fasi di Program mazione Fasi di Pianificazione operativa Appalto Collaudo Fase gestionale e di esercizio Fasi Progettuali Fasi Realizzative Il sotto -processo decisionale va dalle fasi strategiche iniziali fino all approvazione del progetto. Attraverso l appalto,cerniera tra i due si passa al sotto processo esecutivo. Dopo il collaudo, seconda cerniera del processo edilizio, inizia la vita utile del bene edilizio dando vita al terzo: sotto processo gestionale. 11

Circolazione delle informazioni nel processo Il sempre crescente flusso d informazioni che si creano in un processo produttivo deve circolare in modo controllato tra tutti gli attori del processo. Non basta che una soluzione progettuale esista, deve anche essere conosciuta dagli operatori interessati. Ad uno stesso progetto sono interessati più studi di progettazione, da quello architettonico a quello strutturale, impiantistico idrico, elettrico, termico, per intuire quanto rapidamente debba circolare il flusso delle informazioni. In questo campo si sono verificati notevoli progressi grazie alle reti informatiche, tanto da ribaltare i termini del problema. La facilità della circolazione delle informazioni ha cambiato il modo di operare tra i vari operatori. E usuale, utilizzando internet, reti intranet e reti locali, collaborare tra studi, imprese e ditte di produzione distribuite nel territorio nazionale ed internazionale, condividendo progetti a cui si lavora contemporaneamente in tempo reale. INPUT TRASFORMAZIONE OUTPUT FeedBack rappresentazione dello schema di trasformazione nel processo edilizio L informazione trasmessa o ricevuta con gli input/output, deve essere adeguata, completa ed allo stesso livello di dettaglio e precisione dei contenuti. L informazione è un processo a senso unico, formato da una quantità di nozioni che parte da un emittente per fermarsi ad un ricevente che elabora le informazioni, le confronta e le archivia. La comunicazione è un processo reso reversibile che si sviluppa circolarmente con una continua interazione tra l emittente ed il ricevente. L informazione deve rispondere a criteri di : Accuratezza Tempestività Controllo Verifica (conformità e aggiornamento alla norma tecnica) 12

Aspetti organizzativi del processo Abbiamo già definito il processo edilizio come una sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento delle esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia. Il processo edilizio, inquadrato nella più vasta ottica dell industrializzazione edilizia, è caratterizzato da: la tendenza all'impiego di tecniche previsionali ad elevato contenuto metodologico e scientifico derivate dalla disciplina della ricerca operativa e riguardanti la progettazione, la programmazione ed il controllo; la tendenza all'utilizzo di tecniche produttive ad elevato contenuto scientifico. Il processo edilizio passa attraverso i quattro MOMENTI di: INIZIATIVA ELABORAZIONE COSTRUZIONE CONTROLLO Cui possiamo far corrispondere tre personaggi che possono o meno coincidere con singole persone fisiche: COMMITTENTE O STAZIONE APPALTANTE (Iniziativa) PROGETTISTA (Elaborazione) APPALTATORE (Costruzione) DIREZIONE DEI LAVORI, COLLAUDATORE (controllo) Essi possono combinarsi in vario modo a partire da lo schema riassunto dalla figura a pag. 10 Gli operatori Il committente Il committente è il promotore dell iniziativa, in generale può essere costituito da: il singolo UTENTE FINALE, nel caso di piccole costruzioni generalmente a carattere monofamiliare; l UTENTE FINALE ORGANIZZATO, tipicamente le cooperative per l edilizia residenziale; l IMPRENDITORE, che si sostituisce all utente e, sulla base di un modello medio di utente, chiede ad un progettista di elaborare il progetto di un bene edilizio che poi egli stesso costruirà o farà costruire e poi venderà all utente finale. La SRAZIONE APPALTANTE in caso di edilizia pubblica ( Comuni, Regioni..) Il progettista Il progettista è colui che cura l elaborazione dell opera. A seconda dell entità dei lavori può essere il DIRETTORE DEL PROGETTO (qualora siano distinte le figure dei progettisti dell architettonico, delle strutture, degli impianti). La sua attività si esplica a monte, con l analisi e la sintesi delle problematiche esigenziali e a valle, con delle scelte che devono soddisfare le esigenze normative, tecniche, architettoniche ma soprattutto economiche. Sono quindi necessarie elevate doti di preparazione tecnica, conoscenza dell ambito di intervento, capacità di relazione. Il progettista, se vuole realizzare le proprie idee, deve trovare soluzioni che passino anche attraverso il raggiungimento degli obiettivi altrui, deve quindi conoscere gli altri operatori del processo, capirne i 13

problemi, aiutarli a risolvere tali problemi, essere consapevole che il proprio ruolo si realizza in quanto partecipa con tutti gli altri al processo della costruzione. Un buon progetto è quello in cui tutti possono identificarsi per poter dare il massimo per la sua realizzazione. L appaltatore e l impresa L impresa è l organismo che materializza la figura dell appaltatore; scopo dell impresa è la produzione. Essa in relazione al suo organico ed ai suoi mezzi d opera, deve sviluppare tutte le procedure attinenti la produzione. La struttura organizzativa dell impresa è modellata in relazione alla tipologia e alla dimensione dei lavori che usualmente sono oggetto del suo operare. Una ipotesi di quadro organizzativo completo è quella rappresentata nello schema seguente. UFFICIO TECNICO ANALISI PROGETTI ESECUZIONE PROGETTI PREVENTIVAZIONI CAPITOLATI MAGAZZINO CANTIERI CONTABILITÀ LAVORI DIREZIONE UFFICIO ACQUISTI CONTRATTI CONTROLLI LIQUIDAZIONI UFFICIO AMMINISTRATIVO - Quadro organizzativo dell impresa GESTIONE CLIENTI FORNITORI PERSONALE BILANCI PARZIALI E GENERALI Alla DIREZIONE dell impresa competono in generale: la selezione delle iniziative da intraprendere; il procurare i fattori necessari alla produzione; il coordinamento e lo sviluppo produttivo della commessa dall inizio alla consegna dei lavori. In relazione alla configurazione del mercato edilizio, caratterizzato da episodicità della domanda, una delle maggiori difficoltà delle imprese è quella di attuare un modello organizzativo efficiente ma non sovradimensionato. Gli strumenti di cui le imprese dispongono per affrontare la variabilità del mercato sono: il ricorso a forme legali di subappalto; il ricorso a consorzi temporanei di imprese. La prima ipotesi prevede la delega di una modesta parte di opere spettanti all impresa a mano d opera autonoma, pur rimanendo l impresa unico referente nei confronti della committenza. Nella seconda ipotesi vengono costituiti veri e propri raggruppamenti di risorse tecniche e umane, mirati a garantire la totale e completa capacità realizzativa di opere edilizie di una certa consistenza. In questo caso i rapporti con la committenza sono tenuti da una delle imprese consorziate nominata referente primario. 14

Il direttore dei lavori Normalmente, il progettista viene incaricato della direzione dei lavori di costruzione. Questa consuetudine, tipicamente Italiana, è legata alla necessita di dare continuità all opera progettuale nella fase realizzativa.questa consuetudine ha favorito l abitudine di colmare lacune progettuali con la direzione dei lavori. - Schema generale dei soggetti agenti nel processo edilizio tradizionale. COMMITTENTE COORDINAMENTO Elaborazione DIRETTORE DEL PROGETTO PROGRAMMA Costruzione APPALTATORE PROG. ARCH. PROG. STRUTT. PROG. IMPIAN. DIRETTORE DEI LAVORI DIRETTORE ARCHITETT. DIRETTORE STRUTTURE DIRETTORE IMPIANTI COLLAUDI IN CORSO D OPERA DIRETTORE DI CANTIERE COLLAUDO FINALE CAPO CANTIERE SUBAPPAL. FORNITORI MAESTRANZE 15

La fase progettuale del processo edilizio tradizionale Lo sviluppo del processo edilizio tradizionale si attua attraverso una serie di fasi, di cui due particolarmente evidenti e consolidate: quella progettuale e quella esecutiva. Le altre due fasi quella gestionale e quella di controllo, sono molto meno consolidate, e solo oggi, spinte dalle nuove normative, cominciano ad assumere l importanza che meritano. Struttura Del Processo Progettuale In via del tutto generale il processo progettuale può essere descritto dal diagramma di flusso riportato sotto. AVVIO INFORMAZIONE ANALISI RISORSE DISPONIBILI ISTANZE UTENZA SINTESI DATI CONTESTUALI NORMATIVA E Retroazione NO VERIFICA SI SOLUZIONE OTTIMALE - Struttura generalizzata del processo progettuale Analizziamo i tratti essenziali dei diversi blocchi. INFORMAZIONE È costituita da quattro sottoclassi di informazione di cui è fondamentale la conoscenza: 1) le istanze dell utenza, senza le quali il processo edilizio non può essere considerato di tipo esigenziale; 2) l entità e le caratteristiche delle risorse disponibili; 3) i dati contestuali, relativi alla politica territoriale, al contesto fisico, al mercato edilizio, al contesto organizzativo in cui si colloca l intervento; 4) la normativa esterna. ANALISI 16

Si tratta di costruire modelli, anche parziali, dei subsistemi che devono essere ottimizzati, singolarmente ed in rapporto alla totalità dell intervento, tramite la progettazione. L analisi può mettere in discussione le ipotesi iniziali e le strategie messe a punto all avvio della procedura, nonché il flusso di informazioni provenienti dagli atti decisionali che si vanno man mano definendo (retroazioni). SINTESI Mira a verificare la validità degli assunti derivanti dalla fase di analisi ed a controllare lo scostamento fra il prodotto progettuale e le istanze iniziali. VERIFICA Comprende il confronto, la valutazione e la scelta di alternative in relazione ai criteri prefissati. RETROAZIONI La direzione del flusso non è unidirezionale ma prevede continui ritorni e modifiche di decisioni già prese al manifestarsi di problemi critici dei quali non poteva prevedersi l esistenza o dei quali erano stati erroneamente sottovalutati gli effetti. Tale fase è ancora più necessaria in edilizia vista la specificità di ogni oggetto edilizio e quindi del processo che lo ha concepito e prodotto. La logica progettuale descritta, che prevede continui flussi di informazione che viaggiano all interno dello schema visto, può essere applicata anche ai tre MOMENTI OPERATIVI in cui viene abitualmente suddivisa la progettazione nel processo edilizio tradizionale: PROGETTO DI MASSIMA Relazione sintetica delle opere prospettata Elaborati progettuali sommari Elenco sintetico dei lavori Preventivo sommario di spesa PROGETTO PROGETTO ESECUTIVO PARTICOLARI COSTRUTTIVI E DECORATIVI Relazione descrittiva delle opere Relazione tecnica sulle caratteristiche tipologiche,tecnologiche e funzionali Rilievi,analisi geologiche Rappresentazione dimensionale statica, impiantistica Computo metrico Analisi dei prezzi unitari Stima lavori Capitolato speciale d appalto Dettagli di opere SCHEMA DEI CONTENUTI DEI LIVELLI DI PROGETTO PREVISTI DALLA L. 143 DEL 1949 17

Evoluzione della fase progettuale nel processo edilizio industrializzato La superiore complessità del processo decisionale di un programma industrializzato di intervento edilizio si può riscontrare nella maggiore articolazione delle tre fasi operative di: 1) METAPROGETTAZIONE dell intervento; 2) PROGETTAZIONE e PIANIFICAZIONE dell intervento; 3) PROGRAMMAZIONE dell intervento. Per inciso intenderemo con pianificazione la definizione della sequenza di operazioni da eseguire e con programmazione la determinazione della durata delle varie attività ed il loro ordinamento secondo un inquadramento logico-temporale tendente in generale a minimizzare il costo globale di realizzazione. Ognuna delle tre fasi può essere ulteriormente suddivisa in sottofasi che possiamo brevemente sintetizzare nello schema seguente. METAPROGETTAZIONE DELL INTERVENTO 1) Metaprogettazione delle unità ambientali del sistema. 2) Metaprogettazione delle unità tecnologiche del sistema. 3) Metaprogettazione degli elementi spaziali del sistema. 4) Metaprogettazione degli elementi tecnici del sistema. PROGETTAZIONE DELL INTERVENTO 5) Progettazione funzionale-spaziale dell organismo edilizio. 6) Progettazione tecnologica dell organismo edilizio. 7) Progettazione operativa dell organismo edilizio. 8) Progettazione gestionale dell organismo edilizio. 9) Progettazione economica dell organismo edilizio. PROGRAMMAZIONE DELL INTERVENTO 10) Programmazione operativa dell organismo edilizio. 11) Programmazione gestionale dell organismo edilizio. 12) Programmazione economica dell organismo edilizio. Le varie sottofasi definite al paragrafo precedente possono a loro volta essere schematizzate secondo un schema del tutto generale simile a quello riportato. 18

INPUT SPECIFICI INPUT GENERALI INPUT NORMATIVA ELABORAZIONE TRASFORMAZIONE OUTPUT PROGETT - Articolazione di una sottofase progettuale generica Analizziamo in maniera particolare la: progettazione funzionale-spaziale dell intervento; progettazione tecnologica dell intervento; progettazione operativa dell intervento; progettazione gestionale dell intervento. INPUT SPECIFICI modello di comportamento ambientale; modello di funzionamento degli elementi spaziali del sistema INPUT GENERALI contesto fisico; contesto organizzativo; conoscenze specifiche del progettista architettonico ELABORAZIONE progettazione dei caratteri distributivi e dimensionali OUTPUT progetto funzionale spaziale dell intervento INPUT NORMATIVA normativa esterna progettuale per il funzionamento spaziale; dimensioni degli ambienti (superficie della camera da letto doppia > 14 mq); superficie finestrata > 1/8 superficie ambiente; normativa antincendio; norme U.S.L. - - Sottofase di progettazione funzionale-spaziale 19

INPUT SPECIFICI modello di comportamento degli elementi tecnici del sistema; modello di funzionamento degli elementi tecnici del sistema; progetto funzionale spaziale del sistema INPUT GENERALI contesto fisico; contesto organizzativo; conoscenze specifiche del progettista ELABORAZIONE progettazione dei caratteri tecnologici e dimensionali degli elementi tecnici dell intervento OUTPUT progetto tecnologico dell intervento INPUT NORMATIVA normativa esterna di funzionamento; normativa tecnica; normativa di progettazione di strutture in c.a.; normativa sulle dispersioni termiche (legge 10 e regolamenti); normativa sull accessibilità da parte dei disabili (legge 13 e regolamenti); normativa sugli impianti elettrici; normativa antincendio - Sottofase di progettazione tecnologica 20