La Great Depression e la seconda rivoluzione Industriale

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1870-1900 La Great Depression e la seconda rivoluzione Industriale

Un quadro d insieme Con il 1870 inizia una fase nuova della storia: ormai l ordine del Congresso di Vienna è superato, le monarchie assolute sono state soppiantate da Stati nazionali a regime liberale, l alta borghesia ha conquistato la preminenza sociale e politica, oltre che economica. In Europa, dopo le guerre e le rivoluzioni del periodo 1815-1870, vige una situazione di pace e di stabilità; gli Stati europei sono impegnati nella conquista di colonie in Africa e in Asia; l Inghilterra è padrona dei mari e dei commerci internazionali; la Germania è la prima potenza nell Europa continentale. continua

Con la colonizzazione dell Africa e dell Asia, da parte degli Stati europei, la globalizzazione entra in una fase nuova: le regioni del mondo sono sempre più interdipendenti, e l Occidente impone la sua superiorità (vera o presunta??? economica, scientifica, tecnica, militare, culturale, razziale???) sul resto del mondo. Ma nel passaggio tra l Ottocento e il Novecento compaiono sulla scena del mondo, con ruolo da protagonisti, gli Stati Uniti d America e il Giappone. Il periodo 1870-1900 è però anche caratterizzato dalla seconda fase della Rivoluzione Industriale e da una lunga fase di crisi economica, che induce una revisione della dottrina e della prassi liberista. Intanto cresce il peso politico e sociale delle masse, e in particolare del movimento operaio (crescita dei sindacati, nascita dei partiti socialisti).

La grande depressione Great Depression Tra 1873 e 1896 si manifestò in Europa un calo di prezzi, investimenti e sviluppo. Il fatto suscitò apprensione, perché si era abituati ad un trend positivo. Per l industria si trattò principalmente di una crisi di sovrapproduzione: la produzione cresceva più delle capacità di assorbimento del mercato > calo delle vendite, dei prezzi, dei profitti, delle possibilità di investimento; Crisi aggravata dalla concorrenza internazionale

In realtà non si ebbe una paralisi dell industria, ma un rallentamento della crescita. Anche le conseguenze sociali furono attenuate dal calo dei prezzi. Nell agricoltura europea invece la crisi fu gravissima, determinata dalla concorrenza dell agricoltura americana, che fece crollare i prezzi dei cereali > da ciò l impoverimento e l emigrazione nelle regioni agricole più arretrate

Emigranti

La traversata sul ponte della nave Test mentale a Ellis Island

Reazioni alla Great Depression Sviluppo di nuove attività industriali. Concentrazioni per evitare la concorrenza. Protezionismo: lo Stato protegge le industrie con le tariffe doganali e le sostiene con commesse e finanziamenti. Colonialismo (secondo la tesi di JohnHobson).

Una nuova fase della rivoluzione industriale Nella seconda metà dell 800, soprattutto a partire dal 1870, si manifesta il passaggio a un nuovo livello qualitativo dello sviluppo industriale, caratterizzato da: Stretta connessione scienza-tecnologia Sviluppo di nuovi settori produttivi Mobilitazione di capitali Concentrazioni

Progressi tecnico-scientifici Tra la fine dell 800 e l inizio del 900 si concentrano un gran numero di scoperte scientifiche e tecnologiche. A differenza di quanto avveniva in passato scienza e tecnologia procedono in modo interdipendente e modificano profondamente il modo di vivere delle persone.

Anno Invenzione Autore 1856 Convertitore ghisa-acciaio Bessemer 1860 Dinamo Pacinotti 1867 Dinamite Nobel 1871 Telefono Meucci - Bell 1879 Lampadina elettrica Edison 1879 Locomotiva elettrica Siemens 1884-1895 Motore a scoppio - automobile Daimler Benz Diesel 1888-1897 Cinema Le Prince - Lumière 1897 Telegrafo senza fili Marconi 1900 Dirigibile Zeppelin 1903 Aereo Wright

Nuovi settori produttivi Anche in conseguenza delle scoperte scientifiche si sviluppano: Siderurgia (industria dell acciaio) Industria meccanica (automobile) Industria chimica (fertilizzanti, fibre petrolio, gomme ecc.) Industria elettrica tessili,

I primi veicoli con motore a scoppio creati da Daimler 1885 1889

Carl Benz sulla prima automobile 1896

Il primo modello prodotto dalla Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili Torino, fondata nel 1899 La Fiat 3 ½ HP

La Ford modello T (1908) e la prima catena di montaggio (taylorismo)

Thomas Alva Edison ( 1847 1931) inventore e imprenditore statunitense. Per primo seppe applicare i principi della produzione di massa al processo dell'invenzione. Edison era considerato uno dei più prolifici inventori del suo tempo, avendo ottenuto il record di 1.093 brevetti a suo nome. Le sue invenzioni più note furono il fonografo e la lampada elettrica

Louis Pasteur (1822 1895) chimico e biologo francese. Grazie alle sue scoperte e alla sua attività di ricerca è universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. La scoperta del ruolo dei batteri e dei microorganismi nelle malattie gli consentì di sviluppare vaccini e metodi di prevenzione di malattie come la rabbia, il colera, la difterite, la tubercolosi. Le sue scoperte ebbero applicazioni importantissime anche nell agricoltura, nella veterinaria, nell allevamento, nell industria alimentare.

Mobilitazione di capitali I nuovi settori richiedono investimenti più ingenti e a più lungo termine. Ne derivano: Intervento degli Stati, committenti (industria bellica, trasporti) e finanziatori. Sviluppo di nuove forme societarie (società per azioni) e del sistema azionario. Intervento delle banche, controllo finanziario delle imprese.

Concentrazione industriale L esigenza di far fronte alla crisi e di evitare il calo dei prezzi portò ad accordi tra imprese in deroga al principio di concorrenza (formazione di cartelli ); e alla fusione di imprese (trust verticali e orizzontali) con conseguenti situazioni di oligopolio e monopolio. In mancanza di leggi antitrust si creano in Europa potentati economici che esercitano una notevole influenza sulla politica.

Difesa protezionistica I governi abbandonano la tendenza liberista e libero-scambista in auge a metà secolo, innalzando barriere doganali sui prodotti industriali ed agricoli. Conseguenze: aumento delle tensioni internazionali; sopravvivenza di produttori non competitivi; incremento della presenza degli stati nella vita economico-sociale.