Lo studio di una famiglia di notai: il caso dei Boncetani da Vicopisano.



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Transcript:

Lo studio di una famiglia di notai: il caso dei Boncetani da Vicopisano. L'idea di questo progetto nasce grazie ad una ricerca fatta al fine di sapere qualcosa di più sulle milizie mercenarie straniere ed italiane che dall'inizio del XIV secolo sono protagoniste indiscusse della scena militare della nostra penisola. Infatti il lavoro di ricerca che ho in mente, anche se non lo continua idealmente, prende le mosse proprio dall'elaborato da me portato a termine per il conseguimento della Laurea Specialistica in Storia e Civiltà (percorso medievale) presso l'università di Pisa, dal titolo I mercenari e la vita cittadina a Pisa nel Trecento attraverso i registri del notaio Fino di Leopardo, dove si è affrontato il tema delle milizie mercenarie attraverso una fonte poco battuta per questo argomento: i registri notarili. Ho passato in rassegna tutta la produzione documentaria del notaio Fino di Leopardo da Vicopisano, che con continuità svolge la sua attività a Pisa dal 1328 al 1389; la documentazione è conservata presso l'archivio di Stato di Firenze, nel fondo Notarile Antecosimiano. Sono in tutto 16 registri contrassegnati da una numerazione progressiva che va dal n 7575 al n 7590 1. 1 Da segnalare la numerazione utilizzata precedentemente dall'archivio di Stato di Firenze per il materiale del notaio Fino di Leopardo di Ranieri da Vico: il Fondo è il Notarile Antecosimiano, e i registri indicati come F 374 (1329-1337) = n 7575, F 374 (1338-1343) = n 7576, F 375 (1339-1341) = n 7577, F 375 (1340-1344) = n 7578, F 376 (1347-1359) = n 7579, F 376 (1359-1366) = n 7580, F 377 (1366-1368) = n 7581, F 377 (1368-1370) = n 7582, F 378 (1370-1373) = n 7583, F 378 (1373) = n 7584, F 379(1373-1375) = n 7585, F 379 (1380-1382) = n 7586, F 380 (1375-1377) = n 7587, F 380 (1382-1385) = n 7588, F 380 (1384-1386) = n 7589, F 380 (1387-1390) = n 7590. 1

Al loro interno ho cercato tutto il materiale che potesse riguardare soldati mercenari stranieri e italiani che in quegli anni vengono stipendiati dal Comune di Pisa. Nei 539 atti regestati gli elementi più originali ed interessanti della ricerca, a mio avviso, sono quelli che permettono di tracciare un profilo di storia sociale oltre che di storia militare. Durante la loro permanenza a Pisa questi soldati, ingaggiati per ingrossare le fila dell'esercito comunale, entrano spesso in contatto con la cittadinanza, non vivendo affatto isolati. L'aspetto più eclatante della ricerca è il fatto che essi si rendano protagonisti di una fortissima richiesta di denaro quando il Comune ritarda il loro pagamento, non esitando a farsi prestare ingenti somme dai mercanti banchieri pisani. Le cartae mutui però non esauriscono l'argomento. Troviamo anche contratti di locazione; in numero minore, abbiamo contratti di apprendistato stipulati fra mercenari e artigiani pisani (figli di ultramontani che vanno a bottega da vinai, barbieri, maniscalchi per imparare il mestiere), contratti di matrimonio (soldati mercenari sposano donne pisane) e testamenti, che come al solito ci forniscono spunti originali su questi individui. Queste ultime tipologie di documento sono per noi molto utili e ci danno informazioni di carattere privato, oltre alle molte notizie di carattere economico. Ma torniamo al progetto. Il lavoro da me svolto ha seguito una sorta di due direttrici: una è quella illustrata sopra, che riguarda il fenomeno del mercenariato a Pisa e tutte le relative problematiche; l'altra riguarda la 2

documentazione notarile (presentata in forma di regesto nell'elaborato per la tesi) ed il notaio che l'ha prodotta (ed è la direttrice che avrei intenzione di approfondire). Ho già accennato al lavoro fatto sui sedici registri prodotti da Fino di Leopardo da Vicopisano da cui sono emersi anche molti elementi interessanti riguardo al notaio Fino e alla sua famiglia: i Boncetani. Uno sguardo preliminare su diverse fonti ci ha fatto intuire chiaramente che una ricerca su questa famiglia e sulla sua attività potrebbe rivelarsi molto interessante: il materiale raccolto, poi, ha permesso di ricostruire, in linea di massima, un albero genealogico da cui può prendere le mosse un nuovo studio (che certo ha bisogno di ulteriori sviluppi e perciò le indicazioni che fornirò di seguito potrebbero presentare qualche imprecisione, riguardo a date relative ai personaggi e agli estremi cronologici dei registri notarili). C'è da aggiungere, per chiarezza, che per tutto il Trecento non troviamo mai il cognome Boncetani, ma solamente l'indicazione de Vico, ad indicare il toponimo del luogo di provenienza (si inurbano però già nella prima metà del secolo): il luogo di origine, dove continuano ad avere interessi economici e dove possiedono molti beni immobili, non viene mai abbandonato del tutto da alcuni esponenti della famiglia, perpetuando così un legame tra i familiari ormai cittadini a tutti gli effetti e coloro che restano nel contado. Diamo uno sguardo preliminare al materiale raccolto. Sappiamo che il nostro Fino è nipote di un certo Ranieri da Vicopisano (che sembra essere già morto nel 1329) e figlio di ser 3

Leopardo di Ranieri (quasi certamente notaio anch egli, morto intorno al 1339/1340 e di cui al momento non siamo a conoscenza della sopravvivenza di materiale documentario). Possiamo già anticipare che egli è il primo esponente di una famiglia che, da ora in avanti e per circa un secolo, produrrà almeno un notaio per ogni generazione (certamente 4, probabilmente 5 generazioni). Coincidenza fortunata e utile ai fini della ricerca è il fatto che tutta la sua produzione documentaria, come quella dei suoi successori, si trovi presso l'archivio di Stato di Firenze, nel Fondo Notarile Antecosimiano. Fino ha un fratello, Iacopo, il frutto della cui attività (peraltro esigua probabilmente a causa di una precoce morte avvenuta prima del 1358) si trova inserito in un suo registro (il n 7576 del fondo suddetto, visionato già per la tesi, carte 50 r.- 150v.). Iacopo ha due figli, ser Luca e ser Francesco, entrambi notai; Fino ha due figli, ser Andrea e ser Bartolomeo, anche loro notai: questa è la generazione successiva. A Firenze si trovano 3 registri prodotti da Luca di Iacopo di Leopardo dal 1359 al 1366 (n 12208, 12209, 12210): abita a Pisa nella cappella di San Lorenzo alla Rivolta ed è ancora in vita negli anni '80 del Trecento 2. Del più giovane Francesco di Iacopo di Leopardo da Vico restano invece ben 10 registri che raccolgono documenti prodotti dal 1373 al 1440 (ASFi, n 7985-7994) 3. 2 Questi i vecchi riferimenti d'inventario presso l'archivio di Stato di Firenze, fondo Notarile Antecosimiano: L 319 (1359-1360) = n.12208; L 319(1361-1366) = n.12209; L 319 (1361-1365) = n.12210 3 Questi i vecchi riferimenti in ASFi: F 526 (1373-1386) = n.7985; F 526 (1375-1386) = n.7986; F 526 (1386-1388) = n.7987; F 526(1389-1390) = n.7988; F 527 (1390-1393) = n.7989; F 527 (1393-1394) = n.7990; F 527 4

Secondo alcune indicazioni del Prof. Michele Luzzati, che ha collaborato con preziosi consigli a questa stesura del progetto di ricerca, altro materiale del notaio Francesco si troverebbe altrove. Nel registro n 3074 che va sotto il nome di ser Andrea di ser Fino di Leopardo da Vicopisano (messo nell'inventario sotto Boncetani, B 2060 (1394-1404) secondo il vecchio inventario) si troverebbe materiale del nostro Francesco, così come nel registro n 16484 del notaio Del Pattiere Silvestro (P 227, 1401-1407 o 1403 per il vecchio inventario). Per quanto riguarda i figli di Fino, a Firenze sono conservati 5 registri di ser Bartolomeo che vanno dal 1340 al 1422 (n 1815-1819) 4 e ben 19 registri di Andrea di ser Fino di Leopardo da Vico, inserito nell'inventario sotto Boncetani (si firma quasi sempre de Vico ma nel 1436 è attestato col cognome de Boncetanis de Vico). I registri di Andrea di ser Fino di ser Leopardo da Vico raccolgono la produzione di ben 70 anni di lavoro, dal 1394 al 1464 (ASFi, n 3073-3092). In alcuni pezzi si firma De Vico, e solo nel n 3082 sembra firmarsi de Boncetanis de Vico: in ogni caso a Firenze i suoi registri sono catalogati sotto Boncetani 5. (1401-1402) = n.7991; F 527 (1404) = n.7992; F 527 (1430-1440) = n.7993; F 527 (1379-1440) = n.7994. 4 Questi gli estremi vecchi di inventario: B 801 (1340-1422) = n.1815, contenente gli atti di Bartolomeo di Fino da Vico e Fino da Vico suo padre, (in realtà questo pezzo è datato nell inventario 1399-1403); B 802 (1385-1416) = n.1816, (in realtà questo pezzo è datato nell inventario 1402); B 803 (1404-1414) = n.1817; B 804 (1413, ma 1388-1511) = n.1818, dove oltre a Bartolomeo di Fino si trovano atti anche di altri notai; B 805 (1415-1420) = n.1819. 5 Ecco anche i riferimenti del vecchio inventario: B 2059 (1394-1399) = n.3073; B 2060 (1394-1404) = n.3074, Boncetani Andrea, in realtà Francesco di Jacopo da Vico (vedi sopra); B 2061 (1399-1405) = n.3075; B 2062 (1402-5

Seguendo l'albero genealogico troviamo altri esponenti della famiglia che svolgono il mestiere di notaio. Dopo ser Luca e ser Francesco di ser Iacopo di Leopardo, di quel ramo non abbiamo più notizie. Dei figli di Fino abbiamo notizie solo riguardo ai discendenti di ser Bartolomeo: si perdono infatti le tracce dei due figli maschi di ser Andrea, Antonio e Piero, nati rispettivamente nel 1409 e nel 1422 (se i dati catastali sono precisi). Dunque, Bartolomeo ha due figli maschi e una figlia femmina. Il più grande è ser Fino di ser Bartolomeo di ser Fino di Leopardo Boncetani: la sua produzione, che va dal 1402 al 1469, consiste in 6 registri conservati a Firenze (ASFi, N.A., 3096-3101) 6. Anche un nipote di Bartolomeo, anch'egli di nome Bartolomeo, figlio di Agostino Boncetani (nipote di Fino di Leopardo), ci lascia 3 registri prodotti dal 1453 al 1494, anno della sua morte (ASFi, N.A., 3093, 3094, 3095) 7. Da qui in avanti però le incertezze aumentano, e dovremo aspettare risposte più precise dalla ricerca. 1443) = n.3076; B 2063 (1406-1409) = n.3077; B 2064 (1409-1411) = n.3078; B 2065 (1411-1412 o 1417) = n.3079; B 2066 (1413-1414) = n.3080; B 2067 (1417-1419) = n.3081; B 2068 (1436) = n.3082; B 2069 (1439-1441) = n.3083; B 2070 (1444-1452) = n.3084; B2071 (1447-1450) = n.3085; B 2072 (1451-1452) = n.3086; B 2073 (1453-1454) = n.3087; B 2074 (1453-1464) = n.3088; B 2075 (1455) = n.3089; B 2076 (1456) = n.3090; B 2077 (1456 [e 1457]) = n.3091; B 2078 (1457) = n.3092. 6 Anche in questo caso, le vecchie coordinate d'inventario in ASFi, N.A: B 2082 (1402 o 1405-1436) = n.3096; B 2083 (1437-1439) = n.3097; B 2084 (1440-1443) = n.3098; B 2085 (1444-1459) = n.3099; B 2086 (1444-1453) = n.3100; B 2087 (1460-1469) = n.3101. 7 Ecco i vecchi riferimenti: B 2079 (1453-1475) = n.3093, Boncetani Bartolomeo di ser Fino: in realtà Bartolomeo di Agostino di ser Fino. E' una grande scatola con 10 fascicoli. B 2080 (1476-1480) = n.3094, Boncetani Bartolomeo di ser Fino; in realtà Bartolomeo di Agostino di ser Fino. Scatola con 5 fascicoli. B 2081 (1481-1494) = n.3095, Boncetani Bartolomeo di ser Fino; in realtà Bartolomeo di Agostino di ser Fino. Scatola con 14 fascicoli. 6

Questa rassegna di personaggi e di documentazione da loro ininterrottamente prodotta (dal 1329 al 1494) ci fa riflettere, ci incuriosisce e ci stimola a porci delle domande, prima fra tutte chi sono questi Boncetani. E' una famiglia che non appartiene né alla nobiltà feudale né alla ricca mercatura. Gli studi sulle famiglie pisane, in passato, hanno preso quasi sempre in considerazione esponenti delle classi suddette, tralasciando spesso quelle di tardo inurbamento che però nel contado si fanno strada ed acquisiscono importanza attraverso le professioni svolte dai loro membri. Le carriere che danno visibilità ed un tenore di vita di buon livello possono essere quelle di ambito giuridico (giudici, notai, come in questo caso) o di ambito clericale. Attraverso questo tipo di carriera essi aumentano il loro potere e la loro fama nei luoghi in cui risiedono, potendo, in seguito, rivestire anche posizioni di tutto rispetto in ambito cittadino. Con politiche matrimoniali mirate (lo si evince già da sguardi preliminari al materiale) rafforzano la loro posizione ed il loro patrimonio, oltre a dare un maggior peso specifico al loro recente blasone 8. Lo studio del vasto materiale a disposizione potrà dirci molto riguardo a questi personaggi e soprattutto alla loro attività professionale. Lavoro di ricerca, ma anche un occasione da sfruttare: infatti, se può capitare di trovare un padre, figlio e nipote in linea diretta che si tramandano la loro professione di notaio, assai più raro è trovare individui di più generazioni e di più rami di una stessa 8 Sappiamo di parentele acquisite con i Del Mosca, i Da Capannoli, i del Pupillo, attraverso appunto politiche matrimoniali ad hoc. 7

famiglia, per di più con una cronologia così vasta (otto persone, quattro o cinque generazioni, quasi due secoli di documentazione). La ricerca dovrebbe prendere il via dallo spoglio completo dei registri notarili prodotti dai vari esponenti della famiglia (oltre sessanta pezzi, 65 per la precisione, considerando anche dei registri in cui sappiamo esserci contenuto materiale dei Boncetani ma che sono conservati sotto denominazioni diverse). Andrà ricercato ogni elemento utile che possa approfondire lo studio dei personaggi, della struttura familiare e che magari possa farci parlare (il termine che userò non sia preso nel senso odierno) di un possibile studio notarile : organizzato in che modo, lo indagheremo. Sarà un lavoro in continuo divenire. Il punto di partenza sarà l indagine sulle imbreviature, per definire precisamente gli estremi cronologici, la geografia della produzione documentaria, la tipologia degli atti; e poi la clientela, gli interessi maggiormente curati, i beni della famiglia, altre eventuali occupazioni, la rete dei rapporti, eventuali suddivisioni di mansioni etc. E nota la ricchezza dei registri notarili e la quantità documentaria prodotta da una categoria a cui nel medioevo ci si rivolgeva, in proporzione, più di oggi. Negli atti notarili compaiono tutti i ceti della società dell epoca; chi non vi compare come attore primario, magari vi compare sotto altre forme (sono pochi coloro che non vi entrano mai). Tutto poi andrà contestualizzato, organizzato e ogni aspetto sarà importante: anzi, dovremo tenere presente che l approfondire un 8

aspetto anziché un altro darà delle sfumature alla ricerca diverse, che all attuale stato dei lavori è impossibile ipotizzare, e che potrà essere solo pronosticabile in futuro. 9