LO STUDIO DEL BELLO. a cura della prof.ssa Anna Mattedi

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Transcript:

LO STUDIO DEL BELLO a cura della prof.ssa Anna Mattedi

Scienza filosofica che ha per oggetto lo STUDIO del BELLO e dell ARTE; Avvenenza, bellezza; Teoria filosofica della CONOSCENZA SENSIBILE.

Un tipo di riflessione teorico-filosofica avente per oggetto: 1. l arte; 2. il bello; 3. la conoscenza sensibile.

Dal sostantivo greco àisthesis = sensazione e dal verbo aisthànomai = sento, percepisco (conosco) mediante i sensi; L estetologo BAUMGARTEN coniò il termine con lo scopo di esaltare la sfera della sensorialità, fino a riconoscerle una capacità conoscitiva

L Estetica è la scienza della conoscenza sensibile; Diverse modalità del conoscere: 1. la conoscenza superiore (facoltà: intelletto) procede per rappresentazioni razionali. Il suo campo d azione è la Logica; 2. la conoscenza inferiore (immaginazione) procede mediante rappresentazioni sensibili. Il suo campo disciplinare è l Estetica.

Il processo conoscitivo avviene in due fasi distinte ma Baumgarten riconosce la perfezione e quindi l autonomia del livello conoscitivo considerato inferiore legato alla sensibilità.

L acquisto in termini di conoscenza logica si paga in termini di bellezza, ossia di perdita del grado di perfezione di conoscenza estetica.

L Estetica è teoria delle arti liberali; L Estetica è gnoseologia inferiore = teoria della conoscenza inferiore; L Estetica è analogo della ragione;

Albrecht Dürer, Lepre, 1502, Albertina, Vienna Rembrandt van Rijn, Elefante, Albertina, Vienna

Melozzo da Folrì, Angelo, 1480, Pinacoteca, Vatican Hans Memling, Angelo, 1490, Museum voor Schone Kunsten, Antwerp

Caravaggio, S. Matteo, 1602, distrutto Caravaggio, S.Matteo, S.Luigi dei Francesi, Roma

Nella Grecia arcaica (VIII-VII secolo a.c.) con Omero, identificazione dell idea di Bellezza con l idea di luminosità; Pitagorici (circa V secolo): la bellezza è simmetria e proporzione (vedi Canone di Policleto)

Con Platone il concetto di bello entra nella metafisica, essendo una delle idee di cui è popolato l Empireo. Concezione assolutizzante del bello (l Idea di Bellezza è sempre, non nasce e non muore mai, è universale, eterna, immutabile); BELLO OGGETTIVO: un bello identificato da precise qualità oggettive indipendenti dal soggetto fruitore (Venere di Milo)

BELLO RELATIVO O SOGGETTIVO: non esiste un canone oggettivo della bellezza valido per tutti. «Bello» = ciò che viene percepito come tale dal soggetto secondo i suoi gusti. Dunque il bello non è «fuori», nell opera, ma è «dentro» il soggetto che ne ha esperienza;

Presso i Greci mancava un termine equivalente ad arte = tèchne (attività che richiedevano un abilità pratica, un fare ); Posizioni di Platone e Aristotele: ARTE = IMITAZIONE della NATURA; Platone condanna l arte mimetica perché non dà conoscenza, anzi allontana dalla Verità delle Idee turbando gli animi dei cittadini in quanto si rivolge alla parte irrazionale dell uomo. Attività mimetica = copiare;

Per Aristotele invece l arte, proprio perché mimetica, ha una valenza conoscitiva superiore, perché ci dà una rappresentazione non del particolare ma del generale. L arte ci libera dalle passioni attraverso il meccanismo di catarsi (purificazione).

La più celebre condanna filosofica dell arte mai pronunciata! Nel delineare lo stato ideale, nella Repubblica, pone al vertice della gerarchia politico-sociale i filosofi, depositari della vera scienza, e all ultimo posto gli artisti; L arte imitativa è una vana falsità, una rovina (es: l artigiano che costruisce un tavolo imita l idea di tavolo perché l idea di tavolo è unica ed il suo artefice è Dio);

Pittore = presuntuoso illusionista. Insinua nell anima di ciascuno un cattivo governo carezzando l irrazionale, creando con la fantasia un mondo di immagini, rimanendo sempre lontanissimo dal vero;

L arte ha un valore quasi-filosofico, è una forma di attività conoscitiva ed ha una sua logica autonoma; Proprio perché è imitazione, l arte dà una conoscenza superiore: rappresenta le azioni umane non quali avvengono nella realtà effettuale ma quali può essere credibile che avvengano; (lo storico espone gli eventi reali, il poeta o l artista quali fatti possono avvenire/visione più generale); La tragedia purifica l animo dalle passioni (funzione catartica);

I Greci e i Latini tenevano in alta considerazione le attività intellettuali, quelle che non richiedevano fatica fisica, manualità (ARTI LIBERALI), arti degne dell uomo libero, in contrapposizione con le arti servili (pittura, scultura, architettura); Solo dopo un secolare sforzo di emancipazione con i grandi artisti rinascimentali che avevano saputo coniugare l abilità tecnica con un grande sviluppo dei principi teorici, si giunse alla equiparazione culturale delle arti

Costituzione del sistema moderno delle arti secondo un principio unico, quello dell imitazione della bella natura; La nozione di bella natura si caratterizza secondo un particolare punto di vista soggettivistico (legato alla sensibilità) e oggettivistico (legato alla sfera razionale). SCOPO: ritrovare un equilibrata correlazione fra soggetto e oggetto e fra sentimento e ragione;

La bella natura non è un dato, bensì il prodotto di un operazione che l artista compie a partire dall oggettività naturale del mondo reale; Es: ZEUSI; Bella natura = no prodotto di un attività puramente immaginativa e neppure un dato oggettivo; La natura deve essere scelta, abbellita e perfezionata attraverso l immaginazione

1751 D Alembert sanerà l ultima imperfezione ancora presente nel sistema di Batteaux elencando anche l architettura nel novero delle Belle Arti (nel Discorso preliminare che introduce il primo volume della grande Encyclopèdie; Batteaux è la fonte a cui si è ispirato Kant quando, nella Critica della facoltà di giudizio a proposito di una sua proposta di classificazione delle belle arti scrive: Analogia dell arte con il modo di espressione usato dagli uomini nella comunicazione verbale

Batteaux nei Beaux Arts: Gli uomini hanno tre mezzi per esprimere le loro idee e i loro sentimenti: la parola, il tono della voce, il gesto ; Importanza non solo dei concetti ma anche delle sensazioni. Tale espressione si compone di parola, gesto e tono; tre specie di belle arti: l arte verbale, l arte figurativa, l arte del gioco delle sensazioni; Nell arte verbale Kant comprende l oratoria e la poesia, in quella figurativa scultura, architettura e pittura, nell arte del bel gioco delle sensazioni include la musica e l arte dei colori

Prendendo spunto dal brano di Batteaux Kant imposta un abbozzo di una possibile divisione delle belle arti da quasi tutti gli storici salutata come una novità, come il primo ingresso del concetto di espressione nel dominio dell estetica; TEORIA ESPRESSIVA la cui primogenitura finora è stata attribuita a Kant deriva dall ampio materiale settecentesco cui attinge

Giudizio di gusto = giudizio estetico (Geschmacksurteil) = attenzione orientata verso un apprendimento; Nella Critica del Giudizio Kant studia il sentimento. Esso rappresenta per Kant un esigenza umana che non ha un valore conoscitivo ma il sentimento permette, nel soggetto, l incontro tra i due mondi; Giudizi sentimentali costituiscono il campo dei giudizi riflettenti in contrapposizione al campo dei giudizi determinanti;

Giudizi conoscitivi e scientifici studiati nella Critica della ragion pura: quei giudizi che determinano gli oggetti fenomenici mediante forme a priori universali (spazio, tempo, ); Giudizi riflettenti sono sentimentali, si limitano a riflettere su di una natura già costituita e ad apprenderla attraverso le nostre esigenze universali di armonia; I giudizi riflettenti esprimono un bisogno, tipico di quell essere finito che è l uomo, quello di connessione tra sentimento e finitudine;

Critica del Giudizio = analisi dei giudizi riflettenti; 2 tipi fondamentali di giudizio riflettente: ESTETICO, che verte sulla bellezza, e TELEOLOGICO, che riguarda il discorso sugli scopi della natura (entrambi sono GIUDIZI SENTIMENTALI PURI cioè derivanti a priori dalla nostra mete); Nel giudizio estetico noi viviamo intuitivamente la finalità della natura (un bel paesaggio lo avvertiamo in sintonia con le nostre esigenze spirituali) finalità soggettiva

Finalità soggettiva: un venir incontro dell oggetto alle aspettative estetiche del soggetto, quasi che la natura fosse bella apposta per noi; La Critica del Giudizio estetico consta di 2 sezioni: Analitica del Giudizio estetico (che tratta del bello e del sublime ), e Dialettica del Giudizio estetico ( antinomia del gusto );

Nella Critica del Giudizio il termine estetica = dottrina dell arte e della bellezza; 1. Premessa: Kant premette che bello non è ciò che comunque piace ma ciò che piace nel giudizio di gusto; 2. Natura del giudizio estetico. Kant offre 4 definizioni di estetica: 1. concetto di disinteresse: il bello è l oggetto di un piacere senza alcun interesse ; i giudizi estetici sono contemplativi, disinteressati, si curano solo della loro immagine (per Kant

una cosa è bella perché è bella, non perché obbedisca ad interessi esterni; concetto di universalità: il bello è ciò che piace universalmente. Il giudizio estetico si presenta con una tipica pretesa di universalità, in quanto esige che il sentimento di piacere provocato da una cosa bella sia condiviso da tutti. Il giudizio di gusto è sentimentale, extralogico, le cose che diciamo belle sono tali perché vissute spontaneamente come belle e non perché giudicate tali attraverso un ragionamento;

concetto di finalità senza scopo: la bellezza concepita come finalità senza scopo. L armonia degli oggetti belli, pur esprimendo un formale accordo delle parti fra loro e quindi una certa finalità, non soggiace ad uno scopo determinato; la necessità extra-logica: il bello è ciò che è riconosciuto come oggetto di un piacere necessario (si ribadisce che il giudizio estetico si presenta come un qualcosa su cui tutti devono essere d accordo, sebbene non vi siano regole logiche da seguire). Il bello è qualcosa che ognuno percepisce intuitivamente ma che nessuno riesce a spiegare intellettualmente;

NON SI Può DARE ALCUNA REGOLA OGGETTIVA DEL GUSTO in quanto l universalità estetica è stabilita su base sentimentale e non scientifica. L EDUCAZIONE ALLA BELLEZZA, per Kant, NON Può RISIEDERE IN UN MANUALE TECNICO MA SOLTANTO NELLA RIPETUTA CONTEMPLAZIONE DELLE COSE BELLE!

Il Giudizio di gusto esige il consenso di tutti ; Kant distingue fra il campo del piacevole, ciò che piace ai sensi nella sensazione, e il campo del piacere estetico, il sentimento provocato dall immagine della cosa che diciamo bella; Il piacevole: de gustibus non est disputandum, un fatto di attrattiva fisica che mette in moto i sensi più che lo spirito, bellezza delle persone, risulta quindi inquinato e soggettivo;

Il piacere estetico è qualcosa di puro, scaturisce dalla sola contemplazione della forma di un oggetto. Solo giudizi di questi tipo hanno la pretesa di universalità. Es: fiori, conchiglie (si parla della bellezza come se fosse una qualità della cosa, pretesa di universalità);

Ripetiamo: Il giudizio estetico nasce da uno spontaneo rapporto dell immaginazione con l intelletto. L immagine della cosa appare rispondente alle esigenze dell intelletto, generando un senso di armonia. Questo meccanismo è identico in ogni uomo = fenomeno dell universalità estetica, senso comune del gusto;

Fondando il giudizio di gusto e la sua universalità Kant è pervenuto ad una vera e propria RIVOLUZIONE COPERNICANA ESTETICA = il bello non è una proprietà oggettiva delle cose (filosofia classica) ma il frutto di un incontro del nostro spirito con esse; Se le belle forme sono in natura, la bellezza è nell uomo in quanto, affinchè esse si traducano in bellezza, risulta indispensabile la mediazione della mente; L armonia che costituisce la forma dell oggetto bello non è una qualità della cosa ma la vissuta armonia interiore del soggetto che egli proietta nell oggetto;

La bellezza esiste solo in virtù del soggetto. La bellezza non è un favore che la natura fa a noi, bensì un favore che noi facciamo ad essa, innalzandola al livello della nostra umanità; Ribadendo sempre che: non ogni piacere che un immagine può provocare in noi ha un valore estetico ma solo quel piacere che non è legato ad attrattive fisiche, né ad interessi pratici, è disinteressato, comunicabile a tutti e non dipendente dai mutevoli stati d animo dell uomo.

Bollino F., Nuove lezioni di estetica, Bologna,2011 Gombrich E.H., The story of art, London, 1995