Alleanza contro la povertà



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Documento costitutivo della Alleanza contro la povertà - Tavolo regionale della Sardegna Le articolazioni regionali della Sardegna delle organizzazioni nazionali che aderiscono all Alleanza contro la povertà in Italia hanno costituito il tavolo regionale dell Alleanza, che sia di stimolo anche nella nostra regione per la costruzione e realizzazione di adeguate politiche contro la povertà assoluta. In Italia, in poco meno di una decina d anni, il tema della povertà assoluta è diventato sempre più attuale. I media hanno messo in evidenza questa piaga sociale, facendo riferimento in particolare ai dati relativi all impoverimento generale della popolazione. La situazione che si vuole qui mettere sotto una lente di ingrandimento è, nello specifico, quella di tutti coloro che versano in condizioni di totale privazione di mezzi di sostentamento. Nel 2013 sono stati censiti in Italia 6 milioni di residenti (il 9,9% del totale) che vivono in condizione di povertà assoluta. 1

La crisi economica che ha investito pesantemente il nostro Paese ha influito in modo significativo sulla crescita di questo dato, se si pensa che nel 2007 si registravano 2,4 milioni (il 4,1% del totale) di residenti in condizione di povertà assoluta. In Sardegna il fenomeno investe oltre 57 mila famiglie per un dato stimato di oltre 130 mila individui in condizioni di povertà assoluta (stime su dati ISTAT 2013). Si tratta nei fatti di una tendenza che investe circa il 10% della popolazione sarda che fatica a raccogliere il necessario per vivere e resta fuori da ogni ipotesi di inclusione nel sistema lavorativo. Il dato è tanto più grave se si considera che è andato crescendo negli ultimi anni con incrementi rilevanti. Molte delle organizzazioni che hanno aderito al raggruppamento sardo dell Alleanza contro la povertà assoluta hanno avviato negli anni passati delle esperienze in materia, rivendicando ed ottenendo dalla politica regionale maggiore attenzione alla crescita delle povertà in Sardegna. La Sardegna già con la legge regionale n. 23 del 2005 sul Sistema Integrato dei Servizi alla Persona ha ottenuto la definizione di misure che hanno dotato il sistema istituzionale di strumenti di analisi (Osservatorio sulle Povertà) e del riconoscimento dei programmi di contrasto alle povertà come livello essenziale di prestazione sociale. Tutte misure che solo in parte hanno visto attuazione, dimostrando una peculiarità sarda di attenzione ma anche di ritardo sull attuazione di strumenti che ora più che in passato si mostrano necessari. Nel riconoscere i principi che hanno animato e motivato la nascita dell Alleanza, il tavolo regionale sardo supporta gli obiettivi strategici che lo stesso si è dato. Sostiene, pertanto, i punti programmatici stabiliti nel documento presentato il 14 ottobre 2014 a Roma, orientati verso l adozione di una misura concreta di contrasto al fenomeno della povertà assoluta. 2

Tenendo conto delle specificità amministrative, economiche e sociali della Sardegna, le suddette organizzazioni sottoscrivono i seguenti punti per la diffusione e realizzazione del Piano nazionale contro la povertà: Far partire il Piano nazionale contro la Povertà Le organizzazioni sarde aderenti all Alleanza sostengono l attuazione da parte del Governo di un Piano di durata pluriennale, in un quadro di solidarietà e universalismo nazionale che consideri il compimento sostanziale dei principi di uguaglianza sanciti e garantiti dalla Costituzione della Repubblica. Il Piano deve guidare concretamente l'introduzione graduale della misura nazionale che sostenga le famiglie in povertà assoluta promuovendo un atteggiamento attivo dei destinatari dell'intervento. 2. Garantire un gradualismo degli interventi in un orizzonte definito La prospettiva pluriennale può consentire un incremento graduale del numero dei destinatari della misura. Tale costruzione che richiede investimenti, sviluppo di competenze e programmazione, consentirà agli enti locali, al terzo settore e alle organizzazioni sindacali la realizzazione della misura con un'adeguata stima economica e previsionale. 3. Privilegiare l'accesso ai più deboli All'interno della fascia costituita dai nuclei in povertà assoluta, la misura individua nelle famiglie che sono in condizioni economiche più critiche le prime beneficiarie degli interventi, seguite progressivamente da tutte le altre. 4. Cominciare subito con i servizi Creare un quadro di interventi e di servizi di politica sociale che vada a coordinarsi ed integrarsi con le politiche per il lavoro, per l istruzione e la formazione. 3

La Sardegna ha già avviato questo tipo di percorso che trova un riconoscimento normativo nella legge regionale n. 23 del 2005, con la quale si istituisce il Sistema Integrato di Servizi alla Persona; in particolare, all articolo 33 - Misure di contrasto della povertà e reddito di cittadinanza - è prevista una forma di sostegno al reddito generalizzata quale misura di contrasto delle povertà, accompagnata da percorsi integrati di servizio coerenti con la logica che ha ispirato la proposta di REIS. 5. Assicurare continuità alla misura Rispetto alla misura, le prestazioni nazionali contro la povertà assoluta già esistenti confluiranno progressivamente in essa, garantendo parallelamente la continuità del sostegno pubblico. È altresì fondamentale che il sostegno a questo tipo di misura non debba sottrarre o spostare le risorse che già sono destinate al sociale. 6. Evitare le guerre tra poveri evitando il taglio ad altre misure La misura deve favorire l equilibrio negli stanziamenti a garanzia di tutti i livelli essenziali di assistenza. Le risorse che finanzieranno la misura non verranno recuperate sottraendole ad altre fasce deboli della popolazione. 7. Definire uno strumento di politica sociale Il Reis viene proposto come strumento atto ad integrare gli interventi più specifici di politica del lavoro, concentrando l'attenzione sugli interventi di politica sociale. Le articolazioni regionali della Sardegna riconoscono che negli ultimi anni alcuni comparti socio economici della Sardegna hanno visto accentuarsi lo stato di disagio sociale diffuso, conseguente all'impatto della crisi su un tessuto sociale già fragile. Su questo tessuto è necessario un intervento immediato di politica di Welfare quale è il Reis, al quale va affiancato un progetto di sviluppo che parta dalle risorse esistenti e dalle buone pratiche riconosciute nella regione. 4

8. Definire un percorso che assicuri Il finanziamento della misura da parte dello Stato La misura deve essere assicurata da un impegno economico dello Stato riconosciuto come soggetto in grado di sostenere tale impegno con le proprie capacità finanziarie. Le importanti conquiste derivate da idee e proposte sostenute da molte delle sigle che aderiscono all Alleanza devono essere valorizzate, nella costruzione e avvio della misura, insieme al patrimonio di esperienze maturate a livello territoriale. 9. Valorizzare la partecipazione sociale La realizzazione della misura, in tutti i suoi interventi, deve prevedere il coinvolgimento del terzo settore, del volontariato, dei sindacati, delle Caritas impegnati giornalmente a sostegno di migliaia di persone in condizione di povertà e indigenza. Le articolazioni regionali aderenti all'alleanza chiedono per la Sardegna un percorso attuativo delle politiche sociali. Attuando il contrasto alla povertà come uno dei livelli essenziali di assistenza, è necessario, altresì, considerare quest'ultimo nell ambito della complessiva attuazione dei ruoli e delle competenze attributi ai vari attori sociali previsti dal quadro normativo. Le organizzazioni richiamano le prerogative e le competenze garantite alla Sardegna dallo Statuto dell Autonomia e chiedono, quindi, il pieno riconoscimento del proprio ruolo in quanto soggetti del terzo settore, sindacali e del volontariato. 5

10. Aprire l Alleanza ad altre organizzazioni Le articolazioni regionali aderenti all'alleanza richiamano le esperienze e le iniziative che negli ultimi anni hanno animato la lotta contro la povertà in Sardegna e sottolineano l'importanza della creazione di un fronte comune e compatto di intervento per proseguire con strumenti nuovi e sistematizzati questa lotta. In tal senso, e in coerenza con le specificità sarde sopra descritte, le articolazioni regionali aprono l'alleanza alle organizzazioni sarde che volessero aderire condividendo il documento programmatico nazionale ed i suoi obiettivi. Organizzazioni aderenti al Tavolo regionale sardo dell'alleanza contro la povertà in Italia: Acli della Sardegna, Cgil, Cisl, Uil, Azione Cattolica Italiana, Adiconsum, Associazione Banco Alimentare della Sardegna Onlus, ANCI Sardegna, ARCI, Caritas Sardegna, Carta di Zuri, Centro diurno Don Orione, CNCA, Confcooperative, Fish Sardegna Onlus, Forum del Terzo Settore, Jesuit Social Network, Legautonomie, Salesiani per il sociale, Sardegna Solidale, U.N.I.T.A.L.S.I. 6