Le rappresentazioni della maternità in gravidanza:una ricerca empirica

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Transcript:

Università degli Studi di Catania Facoltà di Scienze della Formazione Le rappresentazioni della maternità in gravidanza:una ricerca empirica di Debora Leanza Relatore: prof. Santo Di Nuovo A. A. 2009-10

Introduzione Questo lavoro nasce da una mia particolare curiosità, credo però insita in ogni donna, relativa al misterioso mondo della gravidanza; ovvero, cosa sente una donna in gravidanza, cosa prova, come vive i suoi cambiamenti improvvisi sia psichici ma soprattutto fisici, come immagina il suo bambino e cosa si aspetta; Attraverso questo mio contributo di ricerca cercherò di rispondere a tutti questi interrogativi cercando di far conoscere e capire cosa avviene durante l esperienza della gravidanza che sicuramente è l evento più importante ed emozionante nella vita di una donna. La gravidanza e l esperienza della maternità negli ultimi decenni hanno assunto notevole importanza nell ambito delle trasformazioni del ciclo vitale e hanno stimolato progetti di ricerca che consentono di rileggere questa tappa della vita anche alla luce dei mutamenti socioculturali attuali. Lo studio delle rappresentazioni materne si rivela particolarmente utile per capire come la donna affronta l esperienza della gravidanza, come organizza ed elabora le proprie conoscenze, le memorie, gli affetti, ricordi, i pensieri ed i comportamenti in questo periodo; Esso, inoltre, assume un valore predittivo del comportamento interattivo e mette in evidenza il valore delle rappresentazioni interne come fonte di stabilità delle relazioni nel tempo. ~ 4 ~

La costruzione delle rappresentazioni, se da una parte utilizza la percezione, che consente l elaborazione dei dati sensoriali in schemi o mappe, dall altra è fortemente influenzata dall immaginazione e dal ruolo delle fantasie e delle emozioni, che le influenzano e le connotano fornendo particolari tonalità emotive e fantastiche. Nel primo capitolo si è trattato di come la gravidanza, seppure fenomeno in primo luogo fisiologico, venga studiata dalla psicologia e dalla psicoanalisi nei suoi aspetti di vissuti psichici che investono la donna. Diventare madre è un lavoro fisico e mentale che si svolge durante tutti i nove mesi, in alcuni momenti attraverso un percorso all indietro: la donna, per diventare mamma, torna lei stessa bambina. In letteratura l accento viene posto proprio sul fenomeno del ripercorrere la propria infanzia per risolvere i conflitti con le figure genitoriali interiorizzate e sulla possibilità di disporre di modelli positivi a cui attingere nella relazione con il proprio figlio. Con un linguaggio tecnico psicologico si direbbe esattamente che la donna regredisce : torna indietro per recuperare la propria infanzia, il proprio essere stata bambina, per rivisitare gli atteggiamenti, i limiti e pregi soprattutto del comportamento materno. La gravidanza diviene pertanto uno scenario in cui ricompaiono conflitti, fantasie e tendenze appartenenti al passato soprattutto riguardanti il proprio sé in relazione alle figure famigliari 1 1 Ammaniti M. (a cura di) (1992), La Gravidanza tra fantasia e realtà. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore ~ 5 ~

Si potrebbe sostenere che, in un certo senso, alla nascita fisica del bambino corrisponde la nascita psicologica della mamma, che nella propria mente dà origine non a un nuovo essere umano, bensì ad una nuova identità: il senso dell essere madre. In che modo questa identità emerge in ogni donna e quali sono le sensazioni che la connotano? Diventare madre è il risultato del lavoro che ogni donna compie sul paesaggio della propria mente, e il frutto di tale lavoro è l assetto materno, un campo dell esperienza intimo e profondo. L assetto materno non nasce nell istante in cui il neonato emette il primo vagito; la nascita di una madre non ha luogo in un momento specifico, ben definito nel tempo e carico di drammaticità, ma emerge gradualmente dal lavoro che si è andato cumulando nei molti mesi precedenti e successivi all effettiva nascita del bambino. Il secondo capitolo entra nel cuore della trattazione, prendendo in considerazione tutto il mondo delle rappresentazioni; E stata fatta inizialmente una breve ricostruzione del concetto di rappresentazione per entrare poi nello specifico dell argomento, ovvero le rappresentazioni della maternità, in particolare, del bambino e della madre; Sono state trattate le diverse dimensioni della rappresentazione del bambino, il bambino idealizzato, i sogni che le gestanti fanno sul loro bambino e le fantasie consce e inconsce che le donne hanno sul parto. Nel terzo capitolo è stata fatta una presentazione accurata del principale strumento utilizzato in questa mia ricerca, ovvero, ~ 6 ~

l intervista IRMAG, messa a punto da M. Ammaniti e collaboratori. L IRMAG è uno strumento specifico, atto a cogliere in profondità il dispiegarsi delle rappresentazioni materne nel periodo gestazionale. E un intervista semi-strutturata, proprio in quanto permette di stabilire un rapporto più diretto con la donna nel corso dell incontro, modulando di volta in volta nel modo più appropriato le varie domande. Alla base di questa intervista si pone l ipotesi che, attraverso differenti modalità di organizzazione del pensiero e del linguaggio riguardanti le esperienze affettive passate, sia possibile cogliere sottostanti modelli funzionali interni e quindi differenti stili d attaccamento. Alla fine del suddetto capitolo sono state inoltre prese in considerazione alcune ricerche sperimentali che hanno anch esse utilizzato questa intervista, allo scopo di rilevare eventuali somiglianze e differenze nei risultati tra tali contributi e la mia ricerca. Nel quarto capitolo vengono infine esposti i risultati del mio studio sulle rappresentazioni della maternità, esplorate attraverso l utilizzo dell intervista IRMAG e di tre Differenziali Semantici allo scopo di rilevare le caratteristiche individuali che le madri attribuiscono a loro stesse, le caratteristiche che le madri attribuiscono al loro futuro bambino e le caratteristiche che le gestanti attribuiscono a loro stesse in quanto madri, cercando in particolare di vedere se esistono delle differenze tra i due gruppi del campione, ovvero, donne primipare e donne multipare. ~ 7 ~

PARTE PRIMA ~ 8 ~

CAPITOLO 1 Contributi Psicologici e Psicoanalitici relativi alla Gravidanza Lo studio della gravidanza e delle sue dinamiche psichiche si è sviluppato in due ambiti diversi, quello clinico terapeutico relativo alle consultazioni e al trattamento analitico in gravidanza, e quello psicologico attraverso la somministrazione di questionari e interviste semi-strutturate. Prima degli anni 40, i riferimenti alla gravidanza erano stati scarsi e fugaci. Freud parla di gravidanza solo in relazione allo sviluppo infantile, attribuendo inizialmente il desiderio di maternità alla fase edipica 2, in cui il bambino desiderato è frutto della relazione fantastica con il padre, mentre in seguito il desiderio di un bambino viene riferito all attaccamento preedipico alla madre 3. In entrambi i casi la motivazione inconscia è rappresentata dal desiderio di sostituire il pene mancante, che per Freud rappresenta una caratteristica fondamentale dello sviluppo femminile, secondo l equazione simbolica bambino-pene. 2 Freud, S. (1915) Trasformazioni pulsionali, particolarmente dell erotismo anale. Tr. it. in: Opere, vol.8, Boringhieri, Torino 1976. 3 Freud, S.(1931) Sessualità femminile. Tr. it. in: Opere, vol 11, Boringhieri, Torino 1979. Freud, S.(1932) La Femminilità. Tr. it. in: Opere, vol 11, cit. ~ 9 ~

Dopo gli anni 40, i contributi si sono arricchiti, soprattutto con l incremento di osservazioni cliniche di donne in gravidanza, che hanno consentito una nuova concettualizzazione che vede nella gravidanza un momento evolutivo fondamentale dello sviluppo dell identità femminile 4. Helene Deutsch, nel suo lavoro sulla psicologia femminile 5, attribuisce il desiderio di procreazione alla funzione tipicamente ricettiva della psiche femminile, formulando questo concetto biopsicologico centrale nell identità femminile e nel processo di maternità. Tale concettualizzazione viene ripresa dalla Benedek 6, nel 1956, che sottolinea come queste tendenze ricettivo- ritentive siano sostenute dalla produzione ormonale, ed elabora una visione della gravidanza come evento psicosomatico, individuando delle corrispondenze tra modificazioni fisiologiche e tendenze psicologiche. E con il concetto di crisi maturativa della Bibring che la gravidanza acquista il significato di processo, un punto di svolta irreversibile nel ciclo vitale della donna, in cui vengono rivissuti i conflitti infantili relativi a fasi precedenti di sviluppo e in particolare alle prime relazioni e identificazioni con la propria madre. 7 4 M.Ammaniti, C.Candelori, M.Pola, R. Tambelli Maternità e gravidanza,raffaello Cortina Editore, Milano 1995. 5 Deutsch, H. (1945) Psicologia della donna adulta e madre. Studio psicoanalitico, vol.2.tr. it. Boringhieri, Torino 1957. 6 Benedek, T.(1956) Psychobiological aspects of mothering, American Journal of Orthopsychiatry, 26,pp.272-278. 7 Bibring, G.L. (1959) Some considerations of the psycological process in pregnancy. The Psycoanalytic Study of the Child, 14,pp.113-121. Bibring, G.L. (1961) A studdy of the psychological process in pregnancy and the earliest mother-child relationship. The Psychoanalytic Study of the Child,16,pp.9-23. ~ 10 ~