ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: COME RACCOGLIERE LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SINTESI DELL INTERVENTO



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ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: COME RACCOGLIERE LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici Roma, 12-13 settembre 2007 SINTESI DELL INTERVENTO ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: TRA COSTI E OPPORTUNITÀ I cambiamenti climatici in corso impongono un inderogabile impegno ad intraprendere tutti gli interventi possibili per ripristinare condizioni di equilibrio attraverso l aumento di efficienza nella produzione e nell impiego di energia, l adozione di modalità sostitutive nei sistemi di trasporto, la gestione responsabile del territorio e, in generale, la modifica complessiva degli stili di vita. I mutamenti climatici, infatti, sono destinati ad incidere in maniera significativa non soltanto sull ambiente naturale, ma anche sulle fasce sociali e sui settori produttivi ed economici. Ad esempio, vi è il rischio di conseguenze sull assetto territoriale, di variazione dei colori e della morfologia del paesaggio. I cambiamenti climatici stanno incidendo, inoltre, sulle abitudini alimentari e turistiche dei consumatori, nonché sulla distribuzione delle risorse (trasferimento di risorse pubbliche; aumento o perdita di redditività di aree e settori produttivi). Si registrano, inoltre, consistenti ripercussioni sul modello produttivo agricolo. Per tali ragioni, è indispensabile che la strategia di adattamento soddisfi un elevato livello di consenso e coinvolgimento dei soggetti privati o istituzionali. D altra parte, risulta importante che le misure adottate siano trasversali a tutti gli ambiti tematici interessati ed economicamente fattibili in base ad un analisi costi-benefici. In quest ottica, deve essere incoraggiato un approccio di tipo volontario attraverso interventi finalizzati a valorizzare il ruolo ecosistemico svolto dalle imprese agricole, minimizzando l imposizione di ulteriori vincoli all esercizio dell attività e gli oneri economici e burocratici. In tal modo, l agricoltura potrà realmente raccogliere la sfida del cambiamento climatico. ADATTAMENTO: UNA STRATEGIA DI CONCERTAZIONE PROGETTUALE INTEGRATA Relativamente allo scenario di riferimento, emerge la necessità di mettere a punto opportune misure di adattamento, finalizzate a far fronte ai cambiamenti climatici attraverso azioni di adeguamento alle mutate condizioni ambientali e di prevenzione. Un efficace strategia di adattamento, inoltre, può consentire non solo di ridurre il rischio ed i danni conseguenti alle variazioni del clima, ma anche di sfruttare i benefici derivanti dalle nuove opportunità economiche che si aprono in questo contesto. Le azioni di adattamento devono intervenire ad ogni livello, sia umano che naturale, con la necessità di un approccio pro-attivo di tutti i soggetti (pubblici e privati) coinvolti. 1

La definizione delle misure di adattamento necessita di un approccio differenziato, sia in relazione agli ambiti territoriali che ai diversi settori, ma il metodo da applicare deve essere uniformemente caratterizzato da un partenariato nella programmazione, attuazione e valutazione delle strategie e degli interventi in cui far maturare la concertazione progettuale. In particolare, il partenariato economico e sociale deve consistere nel sistematico coinvolgimento nei processi decisionali e gestionali di tutti gli attori interessati alla definizione degli obiettivi, delle strategie e delle azioni da mettere in atto e gli interventi di adattamento devono essere realizzati al livello più opportuno, in maniera integrata e cooperativa. Nella realizzazione di un progetto trasversale a tutti gli ambiti tematici individuati, devono essere attivate e rafforzate le relazioni sistemiche tra i diversi settori pubblici e privati (concertazione inter-istituzionale e territoriale) e devono essere rese tempestive le risposte alle esigenze espresse dal territorio. L attivazione della concertazione progettuale a livello inter-istituzionale e a livello territoriale può dare origine ad una governance multi-livello che potrà far confluire le esperienze nonché i finanziamenti da parte di tutti gli operatori pubblici/privati coinvolti. In effetti, l efficacia della strategia di adattamento si realizza e si misura, innanzitutto, a livello locale, dove è possibile non solo effettuare un analisi costi-benefici per valutare le ripercussioni economiche degli interventi (ad esempio, studi economici sugli impatti sulle singole coltivazioni o sugli allevamenti a livello locale), ma anche valorizzare le specificità locali, ambientali e sociali. Il coinvolgimento delle istituzioni: Dalle istituzioni ci si aspetta un contributo in termini di coerenza politica e lungimiranza, attraverso interventi economici e normativi programmati, attività di monitoraggio e prevenzione che agiscano sulle cause di vulnerabilità, oltre che sugli effetti. Dovrà essere assicurata la promozione di specifiche prassi di comportamento, sia per le imprese che per i privati, oltre che un adeguato sostegno alla ricerca. Con riferimento alla gestione agricola e forestale, ad esempio, devono essere promosse misure di adattamento, integrate a quelle di mitigazione, che comprendano interventi finalizzati a: l utilizzo efficiente delle risorse idriche nelle regioni aride; la protezione dei corsi d'acqua da un eccessivo afflusso di nutrienti; il miglioramento della gestione delle alluvioni; la manutenzione ed il ripristino di paesaggi multifunzionali come i prati ad alto valore naturalistico che ospitano habitat e intervengono nella migrazione di numerose specie; la promozione di tecniche di gestione forestale che favoriscano la resistenza ai cambiamenti climatici (risulta indispensabile, ad esempio, l adozione di misure per la creazione e la conservazione dei serbatoi di carbonio, cosiddetti carbon sink). Il coinvolgimento delle imprese: fare della strategia di adattamento uno strumento di competitività 2

Le imprese agricole sono chiamate ad internalizzare le strategie di adattamento che possono diventare strumento di competitività aziendale, sfruttando le opportunità connesse all adozione di pratiche e di tecnologie all avanguardia. A tal fine, risulta strategica l adozione di modelli e codici volontari di comportamento che possono rappresentare un importante leva di marketing in un mercato sempre più sensibile alle tematiche ambientali. Il coinvolgimento dei privati: la revisione degli stili di vita e del modello di sostenibilita Anche il cittadino-consumatore può contribuire attivamente alle strategie di adattamento, soprattutto attraverso la revisione dei propri stili di vita e di consumo. Il concetto di filiera corta, ad esempio, deve essere inteso non tanto in termini temporali, quanto spaziali. Lo sviluppo della vera filiera corta dovrebbe essere legato, infatti, alla diffusione del consumo dei prodotti stagionali e territoriali. Tale modello rappresenta l occasione più immediata per offrire valide opportunità reddituali alle imprese e dare impulso allo sviluppo del territorio. Una risposta agli effetti dei cambiamenti climatici può essere fornita, infatti, proprio dalla differenziazione delle formule di vendita e degli stili di consumo, privilegiando gli alimenti prodotti localmente, garantendo elevati risparmi sotto il profilo energetico e delle risorse naturali e riducendo, al contempo, le emissioni connesse al trasporto delle merci. Il progetto Chilometro Zero, promosso da COLDIRETTI rappresenta, in questo senso, una risposta alla domanda del numero crescente di consumatori desiderosi di adottare, anche nell'alimentazione, stili di vita attenti alla salvaguardia dell ambiente e del clima. LE MISURE DI ADATTAMENTO: STRUMENTI PER UNA STRATEGIA COMPETITIVA E DI SOSTENIBILITA Le strategie di adattamento possono, dunque, rappresentare un occasione di diffusione di modelli produttivi e di consumo più sostenibili e la variabile ambientale conseguente ai cambiamenti climatici può essere trasformata in un fattore di competitività per le imprese. In questo contesto, l impresa agricola può assumere un ruolo da protagonista, assicurando la fornitura di servizi ecosistemici. A tale scopo, devono essere previsti specifici interventi che valorizzino il ruolo multifunzionale dell impresa agricola, rendendo effettive, al contempo, le norme già in vigore. Ad esempio, non risultano ancora adeguatamente attuate le disposizioni relative ai contratti di collaborazione ed alle convenzioni con le pubbliche amministrazioni contenute nel Decreto legislativo 228/01. Diviene prioritaria, inoltre, la messa a punto di opportuni strumenti di monitoraggio e di controllo a supporto delle decisioni, sia a livello aziendale che a livello di pianificazione territoriale. In questo senso, la disponibilità di una adeguata modellistica agrometeorologica può rappresentare il presupposto essenziale per gestire il cambiamento climatico. L'agrometeorologia, infatti, consente l'utilizzo di "modelli previsionali" che permettono, tra l altro, la diffusione di metodi produttivi con minore impiego di agrofarmaci (lotta guidata e lotta biologica). 3

ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: UNA STRATEGIA COMPLEMENTARE La strategia di adattamento, inoltre, non può essere considerata alternativa a quella di mitigazione, ma ne rappresenta un complemento necessario per la stretta relazione tra i costi di adattamento e i costi di mitigazione: in generale, più investimenti sono realizzati per ridurre la concentrazione di gas serra, minore sarà la necessità di interventi di adattamento e viceversa. Inoltre, le azioni di adattamento e di mitigazione, spesso parzialmente coincidenti, devono essere compatibili tra loro e pianificate congiuntamente. Riguardo le azioni di mitigazione e di adattamento che possono essere messe in atto dal settore agricolo, si rileva come molte misure per la riduzione delle emissioni - possibili attraverso una maggiore efficienza energetica ed idrica, la minimizzazione dei trasporti con la diffusione di nuovi stili di consumo (Chilometro zero) o, ancora, l assorbimento del carbonio (carbon sink) - risultano indispensabili nella strategia di adattamento. LA STRATEGIA DI ADATTAMENTO APRE UN NUOVO CAPITOLO DELLA PAC In un prossimo futuro, l'agricoltura europea dovrà affrontare numerose difficoltà connesse all intensificarsi della concorrenza internazionale, alla maggiore liberalizzazione della politica degli scambi ed all esodo rurale. A tali problematiche, si aggiungerà la necessità di fronteggiare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. In questo contesto, si apre il nuovo capitolo della Politica agricola comune, per il periodo successivo al 2013, con l esigenza di rivisitarne i preamboli e di ricostruire le premesse del ruolo territoriale svolto dalle imprese agricole, anche in funzione dell attuazione delle strategie di adattamento e di mitigazione dei cambiamenti climatici. 4

ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: COME RACCOGLIERE LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici Roma, 12-13 settembre 2007 ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: TRA COSTI E OPPORTUNITÀ I cambiamenti climatici in corso impongono un inderogabile impegno ad intraprendere tutti gli interventi possibili per ripristinare condizioni di equilibrio attraverso l aumento di efficienza nella produzione e nell impiego di energia, l adozione di modalità sostitutive nei sistemi di trasporto, la gestione responsabile del territorio e, in generale, la modifica complessiva degli stili di vita. I mutamenti climatici, infatti, sono destinati ad incidere in maniera significativa non soltanto sull ambiente naturale, ma anche sulle fasce sociali e sui settori economici. Per tali ragioni, è indispensabile che la strategia di adattamento soddisfi un elevato livello di consenso e coinvolgimento dei soggetti privati o istituzionali. D altra parte, risulta importante che le misure adottate siano trasversali a tutti gli ambiti tematici interessati ed economicamente fattibili in base ad un analisi costi-benefici. In quest ottica, deve essere incoraggiato un approccio di tipo volontario attraverso interventi finalizzati a valorizzare il ruolo ecosistemico svolto dalle imprese agricole, minimizzando l imposizione di ulteriori vincoli all esercizio dell attività e gli oneri economici e burocratici. In tal modo, l agricoltura potrà realmente raccogliere la sfida del cambiamento climatico. EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL TERRITORIO Il territorio, in particolare, è destinato a subire in maniera più diretta gli effetti dei cambiamenti climatici: oltre all aumento della vulnerabilità ambientale (dissesto idrogeologico, aumento della franosità, desertificazione, salinizzazione, ecc.), vi è il rischio di conseguenze anche sull assetto territoriale, di variazione dei colori e della morfologia del paesaggio a causa della modifica degli edifici e delle infrastrutture esistenti, dello spostamento degli areali produttivi, dell aumento dei fenomeni di abbandono delle terre (con conseguente aumento di aree incolte, degradate e scarsamente lavorate). In sintesi, gli effetti interessano in modo consistente: la vulnerabilità 5

gli habitat naturali il paesaggio l assetto territoriale il sistema infrastrutturale il settore edilizio il sistema insediativo rurale EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SULLA SOCIETA I cambiamenti climatici stanno incidendo, inoltre, sulle abitudini e sulle spese dei consumatori sotto diversi profili. Si registrano aggravi di costi produttivi per gli agricoltori connessi ad imprevedibili eventi metereologici ed aumenti dei prezzi al consumo. I prezzi all origine dei prodotti ortofrutticoli hanno già subito in generale un sensibile aumento dal 2006 al 2007, ma da un confronto tra gli andamenti dei prezzi all origine e al dettaglio si rilevano, in alcuni casi, fenomeni speculativi motivati dal generalizzato aumento dei prezzi e dall allarme climatico. La crescita dei prezzi al dettaglio già registrata risulta essere, attualmente, più che proporzionale rispetto all aumento dei prezzi all origine, ma non è escluso che, a seguito degli effetti dei cambiamenti climatici, anche il reale aumento dei costi di produzione possa, a breve tempo, incidere in modo più consistente nel generale trend di aumento dei prezzi al consumo. Sono già in corso, inoltre, significative variazioni nella stagionalità dei prodotti con conseguenti modifiche nella dieta e nelle abitudini alimentari. Anche i flussi turistici, sia invernali che estivi, possono essere caratterizzati dalla scelta di diverse destinazioni e di differenti periodi di vacanza. E prevedibile, infine, anche una diversa distribuzione delle risorse: da un lato i finanziamenti pubblici sono destinati ad interessare in modo sempre più specifico le aree maggiormente vulnerabili (zone costiere, aride ed alpine soggette alle previsioni di innalzamento del livello del mare e di mutamento del ciclo idrogeologico) e, dall altro lato, si determina una variazione, in aumento o in perdita, della redditività di alcune zone o settori produttivi. L effetto più preoccupante, però, riguarda lo spostamento degli habitat produttivi che può mettere a rischio la tradizionale identità territoriale di alcuni prodotti tipici agroalimentari e 6

le loro caratteristiche organolettiche, vanificando gli investimenti pubblici e privati sostenuti per la valorizzazione dei principali prodotti-simbolo del Made in Italy. In sintesi, gli effetti sono destinati ad interessare in modo consistente: l aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli l alimentazione i flussi turistici (destinazioni e periodi) la distribuzione delle risorse (trasferimento di risorse pubbliche; aumento o perdita di redditività di aree e/o settori produttivi) EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI SUL MODELLO PRODUTTIVO AGRICOLO Per quanto riguarda le attività agricole, gli effetti dei cambiamenti climatici determinano: variazioni quantitative delle produzioni variazioni qualitative delle produzioni alterazione della vocazionalità di alcune aree spostamento degli areali di produzione perdita di tradizioni produttive aumento dei costi di produzione In termini di influenza diretta sulle colture, gli effetti dei cambiamenti climatici sono anche causa di: diminuzione della disponibilità idrica aumento della temperatura aumento della variabilità climatica (in particolare dall aumento della frequenza e dell intensità dei fenomeni estremi). Di conseguenza, le colture subiscono alterazioni che interessano: gli stadi fenologici le esigenze irrigue il sistema fitopatologico le esigenze in termini di lavorazioni 7

LA STRATEGIA DI ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA ADATTAMENTO: UNA STRATEGIA DI CONCERTAZIONE PROGETTUALE INTEGRATA Relativamente allo scenario di riferimento, emerge la necessità di mettere a punto opportune misure di adattamento, finalizzate a far fronte ai cambiamenti climatici attraverso azioni di adeguamento alle mutate condizioni ambientali e di prevenzione degli effetti connessi. Un efficace strategia di adattamento può consentire non solo di ridurre il rischio ed i danni conseguenti alle variazioni del clima, ma anche di sfruttare i benefici derivanti dalle nuove opportunità economiche che si aprono in questo contesto. Se è l intero sistema ambientale, economico e sociale ad essere esposto ai cambiamenti climatici, le azioni di adattamento devono, quindi, intervenire ad ogni livello, sia umano che naturale, con la necessità di un approccio pro-attivo di tutti i soggetti (pubblici e privati) coinvolti. La definizione delle misure di adattamento necessita, dunque, di un approccio differenziato sia in relazione agli ambiti territoriali che ai diversi settori, ma il metodo da applicare deve essere uniformemente caratterizzato da un partenariato nella programmazione, attuazione e valutazione delle strategie e degli interventi in cui far maturare la concertazione progettuale. E necessario, ad esempio, garantire la partecipazione ai nuovi tavoli di lavoro di tutte le forze sociali, economiche, civili ed ambientali interessate allo sviluppo del territorio. Il partenariato economico e sociale deve, infatti, consistere nel sistematico coinvolgimento nei processi decisionali e gestionali di tutti gli attori interessati alla definizione degli obiettivi, delle strategie e delle azioni da mettere in atto e gli interventi di adattamento devono essere realizzati al livello più opportuno, in maniera integrata e cooperativa. L attivazione della concertazione progettuale a livello inter-istituzionale e a livello territoriale può dare origine ad una governance multi-livello che potrà far confluire le esperienze, nonché i finanziamenti da parte di tutti gli operatori pubblici/privati coinvolti. Un coordinamento interistituzionale avrebbe la funzione di garantire lo scambio tra le diverse amministrazioni (centrali e locali), necessario ad uniformare le modalità e le metodologie (azioni) adottate dai diversi livelli che realizzano le misure di adattamento. 8

Le azioni di adattamento devono essere parte di un progetto trasversale a tutti gli ambiti tematici individuati, così che il processo di pianificazione strategica per l adattamento sia flessibile e sensibile al controllo di tutte quelle politiche ed azioni progettuali analizzate ed indagate in ciascun ambito. In tal modo, è possibile attivare e rafforzare le relazioni sistemiche tra i diversi settori pubblici e privati (concertazione inter-istituzionale e territoriale), oltre a rendere tempestive le risposte alle esigenze espresse dal territorio. In effetti, l efficacia della strategia di adattamento volta a minimizzare ed a prevenire gli impatti dei cambiamenti climatici si realizza e si misura, innanzitutto, a livello locale, dove è possibile effettuare non solo un analisi costi-benefici capace di cogliere tutte le ripercussioni economiche degli interventi (ad esempio studi economici sugli impatti sulle singole coltivazioni o sugli allevamenti a livello locale), ma anche una valutazione che consideri le specificità locali, ambientali e sociali, sulla base delle opinioni espresse durante il processo di concertazione dagli attori rilevanti, sia privati che istituzionali. Il coinvolgimento delle istituzioni: Dalle istituzioni ci si aspetta, dunque, un contributo in termini di coerenza politica e lungimiranza, attraverso interventi economici e normativi programmati, attività di monitoraggio e prevenzione che agiscano sulle cause di vulnerabilità, oltre che sugli effetti. Dovrà essere assicurata la promozione di specifiche prassi di comportamento, sia per le imprese che per i privati, oltre che un adeguato sostegno alla ricerca. Con riferimento alla gestione agricola e forestale, ad esempio, devono essere promosse misure di adattamento, integrate a quelle di mitigazione, che comprendano interventi finalizzati a: l utilizzo efficiente delle risorse idriche nelle regioni aride; la protezione dei corsi d'acqua da un eccessivo afflusso di nutrienti; il miglioramento della gestione delle alluvioni; la manutenzione ed il ripristino di paesaggi multifunzionali come i prati ad alto valore naturalistico che ospitano habitat e intervengono nella migrazione di numerose specie; la promozione di tecniche di gestione forestale che favoriscano la resistenza ai cambiamenti climatici (risulta indispensabile, ad esempio, l adozione di misure per la creazione e la conservazione dei serbatoi di carbonio, cosiddetti carbon sink). 9

Il coinvolgimento delle imprese: fare della strategia di adattamento uno strumento di competitività Le imprese agricole sono, dunque, chiamate ad internalizzare le strategie di adattamento rendendole strumento di competitività aziendale, sfruttando le opportunità connesse all adozione di pratiche e di tecnologie all avanguardia attraverso l adozione di modelli volontari di comportamento. A tal fine, risulta strategica l adozione di modelli e codici volontari di comportamento che possono rappresentare un importante leva di marketing in un mercato sempre più sensibile alle tematiche ambientali. Il coinvolgimento dei privati: la revisione degli stili di vita e del modello di sostenibilita Anche il cittadino-consumatore può contribuire attivamente alle strategie di adattamento soprattutto attraverso la revisione dei propri stili di vita e di consumo. Il concetto di filiera corta, ad esempio, deve essere inteso non tanto in termini temporali, quanto spaziali. Lo sviluppo della vera filiera corta dovrebbe essere legato, infatti, alla diffusione del consumo dei prodotti stagionali e territoriali. Tale modello rappresenta l occasione più immediata per offrire valide opportunità reddituali alle imprese e dare impulso allo sviluppo del territorio. Una risposta agli effetti dei cambiamenti climatici può essere fornita, infatti, proprio dalla differenziazione delle formule di vendita e degli stili di consumo, privilegiando gli alimenti prodotti localmente garantendo elevati risparmi sotto il profilo energetico e delle risorse naturali e riducendo, al contempo, le emissioni connesse al trasporto delle merci. Il progetto Chilometro Zero promosso da COLDIRETTI rappresenta, in questo senso, una risposta alla domanda del numero crescente di consumatori desiderosi di adottare, anche nell'alimentazione, stili di vita attenti alla salvaguardia dell ambiente e del clima. LE MISURE DI ADATTAMENTO: STRUMENTI PER UNA STRATEGIA COMPETITIVA E DI SOSTENIBILITA Le strategie di adattamento possono, dunque, rappresentare un occasione di diffusione di modelli produttivi e di consumo più sostenibili e la variabile ambientale conseguente ai cambiamenti climatici può essere trasformata in un fattore di competitività per le imprese. In questo contesto, l impresa agricola può assumere un ruolo da protagonista assicurando la fornitura di servizi ecosistemici. A tale scopo, devono essere previsti specifici strumenti che valorizzino il ruolo multifunzionale dell impresa agricola, rendendo effettive, al 10

contempo, le norme già in vigore. Ad esempio, non risultano ancora adeguatamente attuate le disposizioni relative ai contratti di collaborazione ed alle convenzioni con le pubbliche amministrazioni contenute nel Decreto legislativo 228/01. Diviene, inoltre, prioritaria la messa a punto di opportuni strumenti di monitoraggio e di controllo a supporto delle decisioni, sia a livello aziendale che a livello di pianificazione territoriale. In questo senso, la disponibilità di una adeguata modellistica agrometeorologica può rappresentare il presupposto essenziale per gestire il cambiamento climatico, individuando le strategie di adattamento necessarie per valorizzare gli effetti positivi e minimizzare quelli negativi ad esso connessi. Ai fini della pianificazione produttiva e della gestione dell impresa agricola, ad esempio, il supporto agrometeorologico può essere d ausilio per: la scelta produttiva globale e dei diversi appezzamenti l effettiva valutazione del rischio climatico le previsioni di eventuali ristagni o carenze idriche e relativi interventi la scelta delle modalità, epoche e tempi di esecuzione delle pratiche colturali la difesa da rischi fitopatologici e climatici (gelate, grandinate etc...). In questo ultimo campo, l'agrometeorologia consente l'utilizzo di "modelli previsionali" - studiati per stimare la pericolosità di alcune malattie fungine e di insetti dannosi alle colture - che consentono l'applicazione di una lotta mirata e l'ottenimento di produzioni con minori residui di agrofarmaci (lotta guidata e lotta biologica). ADATTAMENTO IN AGRICOLTURA: UNA STRATEGIA COMPLEMENTARE La strategia di adattamento, inoltre, non può essere considerata alternativa a quella di mitigazione, ma ne rappresenta un complemento necessario per la stretta relazione tra i costi di adattamento e i costi di mitigazione: in generale, più investimenti sono realizzati per ridurre la concentrazione di gas serra, minore sarà la necessità di interventi di adattamento e viceversa. Inoltre, le azioni di adattamento e di mitigazione, spesso parzialmente coincidenti, devono essere compatibili tra loro e pianificate congiuntamente. Riguardo le azioni di mitigazione e di adattamento che possono essere messe in atto dal settore agricolo, si rileva come molte misure per la riduzione delle emissioni, possibili attraverso una maggiore efficienza energetica ed idrica, o la minimizzazione dei trasporti con la diffusione di nuovi stili di consumo (Chilometro zero) o, ancora, l assorbimento del carbonio (carbon sink), risultano indispensabili nella strategia di adattamento. 11

LA STRATEGIA DI ADATTAMENTO APRE UN NUOVO CAPITOLO DELLA PAC In un prossimo futuro, l'agricoltura europea dovrà affrontare numerose difficoltà connesse all intensificarsi della concorrenza internazionale, alla maggiore liberalizzazione della politica degli scambi ed all esodo rurale. A tali problematiche, si aggiungerà la necessità di fronteggiare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. In questo contesto, si apre il nuovo capitolo della Politica agricola comune, per il periodo successivo al 2013, con l esigenza di rivisitarne i preamboli e di ricostruire le premesse del ruolo territoriale svolto dalle imprese agricole, anche in funzione dell attuazione delle strategie di adattamento e di mitigazione dei cambiamenti climatici. 12