AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI ALLEGATO INFORMATIVO Area territoriale Saccisica ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI SCARICHI AZIENDALI DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI/PRIMA PIOGGIA/DILAVAMENTO - INFORMAZIONI 1 RIFERIMENTI NORMATIVI Definizione di acque reflue industriali in base alla normativa vigente e all art. 74 comma 1 lett. h D.Lgs. 152/2006 e art. 6 comma 1 lettera h) DGR 842/2012 qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzioni di beni, diverse dalle acque reflue domestiche, e dalle acque meteoriche di dilavamento. Acque reflue di dilavamento, acque di prima pioggia e acque di lavaggio: secondo quanto definito dal PTA/2009 e DGR 842 del 15/05/2012 e s.m.i. Autorizzazione unica ambientale DPR 13 marzo 2013 n. 59: a) Autorizzazione unica ambientale: il provvedimento rilasciato dallo sportello unico per le attività produttive, che sostituisce gli atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione in materia ambientale di cui all'articolo 3; b) autorità competente: la Provincia o la diversa autorità indicata dalla normativa regionale quale competente ai fini del rilascio, rinnovo e aggiornamento dell'autorizzazione unica ambientale, che confluisce nel provvedimento conclusivo del procedimento adottato dallo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 7 del d.p.r. 7 settembre 2010, n. 160, ovvero nella determinazione motivata di cui all'articolo 14-ter, comma 6-bis, della legge 7 agosto 1990, n. 241; L'autorizzazione unica ambientale ha durata pari a quindici anni a decorrere dalla data di rilascio. Ammissibilità in fognatura: previa autorizzazione allo scarico rilasciata da AcegasApsAmga. L Ente gestore può non accettare scarichi di acque reflue anche in base a considerazioni sulle capacità depurative dei propri impianti. Forme di controllo: Il D.Lgs. 152/06 stabilisce che l ente gestore del servizio ha la facoltà, durante l esecuzione dei lavori ed a lavori eseguiti, di effettuare controlli circa la corrispondenza tra gli elaborati grafici consegnati all inizio lavori e le opere eseguite: in caso di difformità può ordinare l adeguamento. L art. 129 prevede che l Ente gestore (AcegasApsAmga) effettui un controllo analitico degli scarichi sul territorio nel punto assunto per la misurazione per la verifica del rispetto dei limiti allo scarico. Tariffe: Ai sensi dell art. 155 D.Lgs. 152/2006 le utenze collegate alla rete fognaria saranno assoggettate al pagamento della tariffa per il servizio di fognatura e, salvo i casi in cui non sia disponibile, il servizio di depurazione. 2 PROCEDURA RILASCIO AUTORIZZAZIONE E ALLACCIO: Procedura seguita per l autorizzazione allo scarico e successiva esecuzione dell allaccio di edifici con scarico industriale in pubblica fognatura acque nere. Presentare la domanda ad AcegasApsAmga oppure al SUAP del comune di appartenenza (qualora l attività sia soggetta al rilascio di AUA Autorizzazione Unica Ambientale ), usando la domanda di rilascio autorizzazione allo scarico per acque reflue industriali/prima pioggia/dilavamento, allegando la planimetria degli scarichi dell edificio timbrata e firmata da tecnico abilitato, estratto di mappa ed eventuali precedenti autorizzazioni utile ai fini del rilascio del nullaosta allo scarico provvisoria per la definizione dell AUA e l eventuale integrazione al Permesso di Costruire o DIA in Comune; Rilascio del nullaosta allo scarico provvisorio, con prescrizioni da rispettare in fase di esecuzione dei lavori; www.acegasapsamga.it modulo industriali - ISTRUZIONI pagina 1/4
Eventuale richiesta (presentata direttamente e soltanto ad AcegasApsAmga) per la realizzazione di nuovo baffo di allacciamento qualora sprovvisto, mediante presentazione dell apposita domanda di nuovo allacciamento alla pubblica fognatura ; Conclusi i lavori di allacciamento, presentazione ad AcegasApsAmga o tramite il SUAP del comune di appartenenza (nei casi previsti) del modello di fine lavori con allegato il Certificato di Regolare esecuzione (a firma del D.L.) dell impianto di depurazione secondo quanto previsto dalla L.R. n. 33 del 16-04-1985, capo VI art. 49, che consentirà la messa in funzione temporanea dello scarico. Sopralluogo da parte di tecnici AcegasApsAmga per la verifica della rete interna; Rilascio dell autorizzazione allo scarico definitiva o dell AUA da allegare all eventuale richiesta di agibilità, che consentirà la messa in funzione definitiva dello scarico. 3 VALIDITA AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO Ai sensi del l art. 144 comma 8 del D.Lgs. 152/06 l autorizzazione allo scarico definitiva è valida per quattro anni dal momento del rilascio e un anno prima della scadenza va richiesto il rinnovo mediante presentazione di apposita domanda di rinnovo. Se la domanda di rinnovo è stata tempestivamente presentata lo scarico può essere provvisoriamente mantenuto in funzione nel rispetto delle prescrizioni contenute nella precedente autorizzazione, fino all adozione del nuovo provvedimento, qualora l autorizzazione sia scaduta, dovrà essere presentata una nuova istanza di autorizzazione. Qualora l attività sia soggetta al rilascio di AUA (Autorizzazione Unica Ambientale), la validità secondo quanto definito all art. 3 comma 6 del DPR 13/03/2013 n. 59 avrà durata di 15 anni. Qualora intervengano modifiche quali/quantitative allo scarico, dovrà esser presentata una nuova richiesta di autorizzazione. Per autorizzazione/nulla osta acque di prima pioggia si intende tacitamente rinnovata se non intervengono variazioni significative della tipologia dei materiali depositati. 4 SCARICHI IN DEROGA Ci possono essere scarichi di acque reflue industriali per cui risulta oltremodo onerosa e di difficile esecuzione l installazione di un impianto di depurazione: in tali casi è possibile valutare con AcegasApsAmga la possibilità di uno scarico in deroga ai valori limite regolamentari previsti dal D.Lgs. 152/2006 all allegato 5 parte III, tabelle 3 e 3/a, ad esclusione delle sostanze come definite nella tabella 5. Tali concessioni di deroga saranno valutate di volta in volta dal gestore compatibilmente con le capacità depurative dei propri impianti e con quanto consentito dal D.Lgs. 152/06. 5 IMPIANTI DI DEPURAZIONE PRIVATI Il progettista dovrà presentare in allegato alla richiesta di autorizzazione/nulla osta le schede tecniche del depuratore indicando le garanzie di depurazione previste. Per quanto riguarda la realizzazione di tale impianto/manufatto, ne dovrà essere richiesta espressa autorizzazione al comune (DIA) che curerà l aspetto edilizio. Alla presentazione della comunicazione di fine lavori, dovrà essere allegato a firma del D.L., il certificato di Regolare Esecuzione relativo all impianto, secondo quanto previsto dalla L.R. n. 33 del 16-04-1985, capo VI art. 49 6 ACQUE DI DILAVAMENTO E PRIMA PIOGGIA : Sono considerate aree esterne adibite ad attività produttive tutte le aree scoperte ove vi sia la presenza di depositi di rifiuti, materie prime, prodotti, non protetti dall azione degli agenti atmosferici oppure in cui avvengano lavorazioni con una qualche sistematicità, a causa dei quali vi sia il rischio significativo di dilavamento di sostanze indesiderate. Le acque di dilavamento sono considerate acque reflue industriali e, dunque, sono soggette al rilascio dell autorizzazione/nulla osta allo scarico ed al rispetto dei limiti di emissione. www.acegasapsamga.it modulo industriali - ISTRUZIONI pagina 2/4
Ai fini del calcolo dei volumi da prettrattare, ovvero da avviare a depurazione, si individuano quali acque di prima pioggia le acque che dilavano le superfici nei primi quindici minuti di precipitazione, che comunque producano una lama d acqua convenzionale pari ad almeno 5 mm uniformemente distribuiti sull intera superficie drenante afferente alla sezione di chiusura del bacino idrografico elementare interessato. Ai fini del calcolo delle portate si dovranno assumere quali coefficienti di afflusso convenzionali il valore 0,9 per le superfici impermeabili, 0,6 per superfici semipermeabili ed il valore 0,2 per le superfici permeabili, escludendo dal computo le superfici coltivate. Si considerano eventi di pioggia separati quelli fra i quali intercorre un intervallo temporale di almeno 48 ore. E vietata la realizzazione di nuove superfici scoperte di estensione superiore a 1000 mq che siano totalmente impermeabili. 7 OBBLIGHI E DIVIETI: Nelle canalizzazioni delle acque nere non devono essere convogliate le acque bianche e cioè le acque di pioggia (o di falda idrica sotterranea). Le acque piovane, a seconda dei casi, potranno essere disperse nel terreno, o convogliate con condotte diverse e separate dalle nere in un fosso o, se presente, nei centri cittadini, in una condotta pubblica di acque bianche. Le acque di condensa di condizionatori, ecc. vanno convogliate nelle acque bianche. Nella fognatura pubblica è vietata: l immissione di sostanze che per qualità e quantità possono configurarsi come rifiuti solidi, sostanze infiammabili o esplosive, sostanze radioattive, sostanze che sviluppino gas o vapori tossici o che possano danneggiare le condotte e gli impianti. Qualora per l allacciamento degli scarichi di un edificio alla pubblica fognatura si rendesse necessario passare attraverso terreni di altri privati, ciò potrà avvenire solo previo consenso degli interessati. Tale consenso potrà essere espresso con la firma della planimetria della rete fognaria. In caso di accordo (sempre in forma scritta) è anche possibile la riunione degli scarichi tra confinanti al fine di convogliare i reflui in un unico punto comune. La rete fognaria privata può essere posta, in casi particolari (es. edifici dei centri storici senza giardino) parzialmente su suolo pubblico, previa autorizzazione del Comune. 8 MODALITA COSTRUTTIVE Secondo quanto definito all art. 37 comma 6 del DGR 842/2012, dovranno essere realizzate, nei stabilimenti di nuova realizzazione, linee separate per le acque di processo, le acque utilizzate per scopi geotermici o di scambio termico e le acque meteoriche di dilavamento. Le linee di processo, soggette al controllo mediante analisi allo scarico, dovranno essere dotate di idoneo punto di campionamento immediatamente a monte del punto di confluenza. Le colonne di scarico, cui sono allacciate solo e soltanto le cucine, lavelli delle attività e lavatrici, dovranno essere obbligatoriamente servite da bacini condensagrassi. La rete privata dovrà essere dotata, nel tratto terminale prima di confluire nel pozzetto di allacciamento, di un pozzetto con sifone idraulico, da posizionarsi in suolo privato. Per apparecchi di scarico o locali dotati di scarichi a pavimento posti al di sotto del piano stradale, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e le precauzioni necessarie per evitare rigurgiti o inconvenienti causati dalla pressione nella fognatura. Può essere utilizzato, ad esempio, un pozzetto con valvola antiriflusso come da particolari dello schema tipo). Quando le acque di scarico degli apparecchi o locali non possono defluire per caduta naturale devono essere sollevate alla fognatura stradale mediante pompe la cui condotta di mandata non deve avere un diametro inferiore ai 100 mm e deve essere dotata di valvola di non ritorno in modo da prevenire rigurgiti all interno (vedi particolari dello schema tipo). www.acegasapsamga.it modulo industriali - ISTRUZIONI pagina 3/4
La manutenzione, la pulizia ed eventuali riparazioni delle opere di allacciamento realizzate dai privati sono a carico degli stessi, che risultano pertanto responsabili del regolare funzionamento di tali opere e di ogni danno a terzi o ad altre infrastrutture pubbliche derivante da carente manutenzione e pulizia o da mancata riparazione. 9 ATTIVITA DI CONTROLLO AcegasApsAmga effettua controlli secondo quanto definito dal D.Lgs. 152/2006 agli art. 101-128-129, mediante effettuazione di analisi allo scarico nel punto assunto per la misurazione. Gli scarichi in oggetto devono rispettare i limiti fissati dall all. 5 del D.Lg. 152/06 (salvo specifiche deroghe concesse), per attività da insediare l analisi sarà effettuata dopo la presentazione del Certificato di Regolare Esecuzione dell impianto di depurazione. Solitamente il rispetto dei limiti viene garantito mediante l installazione di impianto di depurazione privato di 2 categoria. www.acegasapsamga.it modulo industriali - ISTRUZIONI pagina 4/4