Torre Annunziata nella cartografia antica.

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Torre Annunziata nella cartografia antica. Analisi toponomastica e iconografica di Torre Annunziata sulla cartografia antica con riferimenti a Sylva Mala PARTE I di Vincenzo Marasco 2010 per (Magazine libero di cultura vesuvina)

Proprietà artistica letteraria riservata all Autore In collaborazione con il Centro studi archeologici di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase Per contatti: email: info@vesuvioweb.com oplontis76@hotmail.it E severamente vietata la riproduzione di immagini appartenenti a collezioni private e dei testi anche solo in parte se non previa autorizzazione dell autore

Vincenzo Marasco INTRODUZIONE C ontinuando la raccolta degli studi sulla cartografia antica inerente alla Torre dell Annunciata, non potevamo tralasciare un importante varietà toponomastica legata al nostro centro dettata da secoli di realizzazioni e studi cartografiche. L analisi che seguirà non si soffermerà al solo particolare inerente alla Torre dell Annunciata, ma in considerazione agli studi precedenti relativi alla stessa tematica, non potevamo tralasciare inosservato una vicinanza importante qual è la Sylva Mala, territorio che si interseca nelle vicissitudini storiche della Torre dell Annunciata e dove ricadono non pochi interessi storici. In tal caso, questo studio mirerà ad analizzare le particolarità dei nostri due toponimi,e sue adiacenze, e a far chiarezza sulla loro mutazione nel tempo e, dove vengono riscontrati, far chiarezza sugli errori di trascrizione che talvolta erano frequenti. Seguirà in merito un ordine cronologico di tutte le testimonianze cartografiche in nostro possesso. 2

Analisi toponomastica e iconografica di Torre Annunziata con riferimenti a Sylva Mala nella cartografia antica CAPITOLO I Analisi delle rappresentazioni cartografiche anteriori al XV secolo. 3

Vincenzo Marasco I.I - Età Imperiale II-IV sec. d.c. - Tabula Peutingeriana Il primo riscontro che andremo ad affrontare è quello riportato sulla Tabula Peutingeriana. In questo caso non si parla certamente di Torre Annunziata, ma bensì del suo antico toponimo, Oplontis. La Tabula Peutingeriana può essere considerata come uno dei più arcaici prodotti cartografici mai rinvenuti e prodotti nella storia dell uomo. La tabula fu rinvenuta nel 1507 da Konrad Celtes, bibliotecario dell imperatore Massimiliano I. Il luogo del ritrovamento resta tuttora ignoto, mentre la sua denominazione corrente la si deve al suo secondo proprietario, Konrad Peutinger, cancelliere di Augsburg. La carta anche se sicuramente una riproduzione di una ancora più antica, è di origine medievale. Essa misura, in tutte le sue parti, 6,74 metri per 34 centimetri di altezza divisa in 11 sezioni cucite tra loro e dopo al ritrovamento staccate per una più facile lettura da parte degli studiosi e soprattutto per meglio preservarla. Essa è da considerarsi il primo grande esempio di cartografia stradale dell Impero Romano. Prendendo in esame il quinto frammento della carta, tra i toponimi riportati che indicano l ubicazioni delle città di Herculaneum e Pompeis, tra le due, ci appare l antico toponimo di 4

Analisi toponomastica e iconografica di Torre Annunziata con riferimenti a Sylva Mala nella cartografia antica Oplontis. In questo caso, se vogliamo prendere in riferimento gli eventi storici susseguitisi dopo la catastrofica eruzione del 79 d.c., è da ipotizzare una probabile attribuzione della carta non dopo tale data in quanto queste località vennero completamente spazzate via dal fenomeno vulcanico e mai più ricostruite. Solo dopo quasi 18 secoli, un ufficiale della Marina Inglese, Sir William Robinson, esecutore degli scavi presso il Capo Oncino su richiesta del Generale Nunziante presso la Torre dell Annunziata, in seguito ai rinvenimenti archeologici fatti durante i lavori svolti, dedusse l esatta appartenenza e legame del toponimo Oplontis con la località e conseguentemente la sua esatta ubicazione. 5

Vincenzo Marasco I.II - Anno 1000, Bartolomeo Capasso, Monumenta ad Neapolitani ducatus Historiam pertinentia, Tavola Corografica del Ducato Napoletano Di grande pregio e interesse storico è la rappresentazione del Capasso dei territori vesuviani di come potevano vedersi intorno all anno 1000. Dei toponimi oggi conosciuti nulla appare. Quello che si nota è un primo abbozzo di insediamenti limitati solo alla fascia costiera di Nord-Ovest, ovvero l area urbana partenopea. Torre Annunziata ancora non esisteva, le antiche vestigia di Oplontis e il suo ricordo lontano rimangono ancora sepolti nell oblio. In quel periodo, infatti, tutta l area di nostro interesse, poteva apparire a coloro che vi passavano per mare, come una landa desolata ricoperta di rigogliosa vegetazione a tratti spezzata dalle continue e fluide colate laviche che, stando agli studi geologici dei luoghi, raggiungevano il mare. La Sylva Mala, ancora non colonizzata, o per lo meno non esisteva ancora nessun insediamento di rilievo, faceva da padrona impenetrabile in tutta la fascia vesuviana che da Nord-Ovest si estendeva fino ai tenimenti di Octaianum. Troveremo i primi insediamenti e toponimi inerenti a l antica Torre Annunziata, soltanto 300 anni dopo. 6

Analisi toponomastica e iconografica di Torre Annunziata con riferimenti a Sylva Mala nella cartografia antica CAPITOLO II Analisi delle rappresentazioni cartografiche del XVI secolo 7

Vincenzo Marasco II.I - 1514, Ambrogio Leone - De Nola¹ La carta redatta da Ambrogio Leone a corredo della sua opera De Nola, pubblicata a Venezia nel 1514, può essere considerato uno dei primi esempi cartografici specifici dell area vesuviana. Nello studio degli elementi riportati è facile riscontrare una considerevole somiglianza dei particolari riportati con quelli espressi sulla Tabula Peutingeriana, a cui molto probabilmente, il Leone si era dovuto ispirare nella sua redazione. Come viene ricordato sulla stessa carta, Ambrogio Leone, per l incisione del documento, si era dovuto rivolgere ad un certo Germano Mocenico di cui non si hanno notizie storiche in merito alle sue attività incisorie o cartografiche. 1. L.Laier, M.C.Chirosca, R.Munno, P.Petrosino, M. Grimaldi., Il Vesuvio ieri, oggi domani, pag. 28-29, Napoli 2005. 8

Analisi toponomastica e iconografica di Torre Annunziata con riferimenti a Sylva Mala nella cartografia antica Come si vede, l area vesuviana appare piuttosto scarna di riferimenti storici se non la riproduzione delle cittadine conosciute ed ivi esistenti, come nel caso del piccolo feudo di Torre Annunziata. Come notiamo, il toponimo della cittadina, è quello che oggi la identifica. Questo non per puro caso o errore dell autore, ma esso riporta semplicemente quel primitivo toponimo poi mutato nel tempo come vedremo in seguito. Sulla carta non viene riportato alcun riferimento a Sylva Mala, toponimo già esistente presso la corte reale partenopea, che stava ad indicare l evidente area boschiva del complesso vesuviano. Per quanto riguarda il vulcano, esso si dimostra senza attività alcuna, a dimostrazione del suo probabile stato di quiescenza che lo caratterizzava orami, come indicano le cronache, da diversi secoli, anche se lo stesso Ambrogio Leone nel suo De Nola riferisce di un attività poco rilevante della montagna durata alcuni giorni per l appunto riferita al XVI secolo. 9

Vincenzo Marasco II.II - 1540 La carta ci appare molto povera di riferimenti. Essa riguarda per lo più l abitato di Napoli. Ancora una volta è da notare la maestosità del Monte Vesuvio dominante sull intero territorio. Da esso non compare nessuna attività significativa, non si nota il classico sbuffo, quindi la carta testimonia la scarsa attività della montagna durante il corso di questo secolo. Alle falde compare una torre di modeste dimensioni; forse l autore voleva indicare una delle torri di guardia che si innalzavano nella fascia che andava da Napoli a Castellammare di Stabia. A ridosso di questa costruzione si intravede il toponimo di T. D. Lannunciatae, sinonimo del più credibile e quasi simile toponimo identificato dalle testimonianze storiche in Torre dell Annunciatae. La posizione del toponimo, a nostro avviso, ci appare errata in quanto esso doveva trovarsi ad indicare il caseggiato che si intravede tra la Torre dove esso è stato allocato e la cittadina marinara di Castellammare di Stabia. Sulla carta non appare nessun riferimento alla Sylva Mala o ai centri che di lì a poco più di un secolo dovevano assumere la forma di piccoli borghi nascenti. 10

Analisi toponomastica e iconografica di Torre Annunziata con riferimenti a Sylva Mala nella cartografia antica II.III - 1562-1575, EGNAZIO DANTI - Tavole Un interessante riferimento a Torre Annunziata lo riscontriamo in una delle più famose cartografie rinascimentali. Trattasi delle opere redatte dal frate Domenicano Egnazio Danti, attivo nel perugino tra il 1536 e il 1586. L opera trattata viene datata tra il 1562 e il 1575 e venne realizzata presso la sala delle carte di Palazzo Vecchio sotto Cosimo I De Medici. Sicuramente, la fattezza dell opera risulta egregia sia per la precisione della sua stesura che per la quantità di riferimenti geografici in essa riportati. L area vesuviana viene ben definita con gli insediamenti più importanti dell epoca. In un arcaica dicitura ci appare il toponimo di Torre Annunziata riportato dal Danti con la specifica di Torre della Nontiata. Tale toponimo, unicamente riportato in questa opera, appare del tutto inusuale e sconosciuto alle rarissime fonti coeve e successive. In tal caso, esso, potrebbe essere inteso come una variante toponomastica di libera interpretazione da arte dello stesso autore. Non si riscontra alcun riferimento con Sylva Mala o pertinenza dei suoi territori. 11

Vincenzo Marasco II.IV - 1579 - ABRHAM ORTELIUS - Regni Neapolitani Verissima Secundum Antiquorum et Recentiorum Traditionem Descriptio La carta di Ortelius, ovvero, Regni Neapolitani Verissima Secundum Antiquorum et Recentiorum Traditionem Descriptio, estratta da una delle sue grandi opere: Theatrum Orbis Terrarum. La carta, insieme all insigne opera, venne redatta da Abrham Ortelius, insigne cartografo di origini fiamminghe, prima del 1570 ma pubblicata solo nel 1579 con incisone ad opera di Franz Hogenberg. La carta riporta in maniera molto dettagliata nelle loro diciture quella che doveva essere la realtà dei nascenti centri a ridosso del Vesuvius Mons.. La rappresentazione del complesso vesuviano non rappresenta per niente il suo status di montagna viva. Ciò andrebbe a confermare lo stato di prolungata quiete che la montagna stava attraversando dopo le eruzioni verificatesi nel XII secolo. Il toponimo di Torre del Anunciato, come riportato, si avvicina se non per qualche sbavatura letteraria a quello che doveva essere l antico nome dell ancora borgo in quel tempo. 12

VINCENZO MARASCO per (Magazine libero di cultura vesuviana) FINE PARTE I info@vesuvioweb.com oplontis76@hotmail.it Norme di consultazione. La Direzione del sito ricorda che tutti i lavori contenuti nel sito appartengono all autore che gentilmente e a titolo gratuito, concede per la lettura in rete. L utilizzo del testo e delle immagini da parte di terzi deve essere autorizzato dall autore stesso e dalla Direzione. Qualsiasi violazione di questa elementare nota di chiarimento può indurre la parte lesa (Autore e\o Sito) ad adire per vie legali, al fine di rivendicare la paternità dell idea, del testo e delle immagini