Quadro sismotettonico dell Appennino emiliano-romagnolo e della Pianura Padana centrale. Luca Martelli

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Transcript:

Quadro sismotettonico dell Appennino emiliano-romagnolo e della Pianura Padana centrale Luca Martelli

L Appennino settentrionale è una catena a falde che si estende verso nord fino ai fronti sepolti delle Pieghe Emiliane, Ferraresi e Adriatiche. Nell area montana sono presenti varie finestre tettoniche

Sezione trasversale dal crinale tosco-emiliano al Po Sezione longitudinale dall Appennino piacentino al Montefeltro

La finestra tettonica più estesa è l Appennino romagnolo

Sezione 10 est Sezione 8 L Appennino romagnolo è un antiforme con immersione NNE-SSW e WNW-ESE

Analisi di tracce di fissione dell apatite (Zattin et al, 2000) indicano che gran parte dell Appennino Romagnolo era ricoperta da un carico litostatico non spiegabile con la sola successione romagnola. Viene ipotizzata la presenza della coltre alloctona ligure.

La presenza di ciottoli di liguridi s.l. in terrazzi alluvionali e nei depositi di conoide fluviale sepolti di bacini idrografici che attualmente non presentano affioramenti di liguridi (Marzeno, Montone, Rabbi) potrebbe essere spiegata con la presenza, nel passato geologico, di una coltre di depositi liguridi sulla MA, oggi smantellata per erosione (da Cerrina Feroni et al., 2001) Quando sarebbe stata smantellata questa coltre di ricoprimento? I depositi più recenti contenenti elementi di liguridi s.l. sono riferibili al ciclo alluvionale inferiore (AEI, 800.000-450.000 a).

Elementi morfo-strutturali indicanti deformazioni recenti nell Appennino emiliano-romagnolo e lungo il margine appenninico-padano. In pianura è mappata la base dell ultimo ciclo alluvionale superiore (AES, 450.000 a)

Finestra tettonica Castiglion de Pepoli Interpretazione morfostrutturale Assetto geologico

Margine appenninico-padano tra la Val d Enza e la Val Secchia

Interpretazione morfostruttrurale del margine appenninico-padano a Quattro Castella (RE)

Interpretazione evoluzione morfostrutturale Margine appenninico-padano a sud di MO

Margine appenninico-padano a sud di BO

terrazzi elevati: ca. 18.000 a terrazzi intermedi: ca 13.000 a (da Gualtierotti, 1998)

Sabbie di Imola 0,8-0,65 Ma

Sabbie di Imola, Valle Panaro 0,8 0,65 Ma Esempi di deformazioni mesostrutturali in depositi recenti Depositi alluvionali (AEI) Valle Tiepido 0,65 0,45 Ma

Sketch-map of the northern Marche region. Dark-grey ribbon: coastal anticline axis; light-grey area: outcrop of pre-pliocene bedrock; Hn and Vn: horizontal and vertical drainage anomalies (see text for details); double-headed arrow: convex-up shaped fluvial terrace; da Vannoli et al. (2004)

Valle del Bidente, S. Sofia (FC) Alveo attuale Depositi alluvionali terrazzati (a centinaia di m sull alveo attuale) Età dei depositi: < 250.000 a

correlazione delle basi dei depositi alluvionali terrazzati lungo le principali aste fluviali

Profondità della base dell Olocene nella pianura emiliano-romagnola

Mappa di sintesi dei movimenti verticali

I principali terremoti strumentali dell Appennino settentrionale, da CSI (2001)

Sezioni sismotettoniche dal crinale appenninico al Po Profili geologici con proiezione degli ipocentri compresi entro una fascia di 20 km all intorno del profilo

Interpretazione sez. CROP03 secondo Lavecchia et al. (2004)

Lama dei Cerri Appennino PR PTF Pieghe Emiliane Bosco Rosso Tetto anidriti Appennino RA PTF Pieghe Romagnole Pieghe Ferraresi

Utilizzando le sezioni disponibili è stata tentata una ricostruzione dei raccorciamenti Sezioni geologiche trasversali con modifiche da Pieri e Groppi (1981)

Sezione geologica longitudinale dal vercellese al riminese con modifiche da Pieri e Groppi (1981)

Ricostruzione delle direzioni di massimo stress

Velocità residue orizzontali rispetto all Eurasia. Da Mantovani et al., 2011

Da presentazione di Sergio Rogledi, Brescia 24/11/2010

Da presentazione di Sergio Rogledi, Brescia 24/11/2010

Da presentazione di Sergio Rogledi, Brescia 24/11/2010

Carta di sintesi delle strutture attive dell Appennino emiliano-romagnolo e della Pianura Padana centrale

Sintesi 1: le strutture con evidenza di attività recente sono distribuite in 3 zone 1) Alto e medio Appennino - Sistemi di strutture fuori sequenza o riattivazioni di thrust che hanno originato le finestre tettoniche dell alto Appennino; le strutture estensionali sembrano interessare solo la parte superiore della crosta, quelle compressive anche il basamento. La sismicità superficiale (<15 km) è in genere di tipo estensionale, quella a maggiore profondità (>15 km) è di tipo compressivo. 2) Margine appenninico-padano - La sismicità è in genere a profondità > 15 km ed è di tipo compressivo e trascorrente. Emilia: evidenze morfostrutturali di attività recente del PTF (emergente). Romagna: strutture compressive recenti non affioranti, affiorano faglie estensionali e trascorrenti. Le strutture estensionali sono superficiali e di ordine minore; i fronti compressivi sono talora sigillati e i movimenti recenti si sviluppano prevalentemente su faglie inverse fuori sequenza e back-thrust 3) Pieghe padane sepolte - Evidenze di attività delle Pieghe Emiliane, Ferraresi e Adriatiche. I meccanismi focali sono prevalentemente compressivi, anche fino a > 35 km; talora meccanismi focali trascorrenti. Anche in questo settore i fronti esterni sembrano talora sigillati e i movimenti recenti si sviluppano prevalentemente su faglie fuori sequenza e back-thrust

Sintesi 2 Ricostruzione campi di stress plio-quaternari: direzione di massimo raccorciamento intorno N-S/NNW-SSE (fino a 2,5 mm/anno nel Quaternario; fino a 7 mm/anno nel Pliocene) Evidenze di trascorrenza sinistra lungo il PTF nel settore emiliano In generale (v. geometrie fronti padani sepolti, thrust del basamento; analisi mesostrutturali lungo il margine, ) il campo di stress recente (post- Pleistocene medio) mostra una direzione di compressione intorno N- S/NNW-SSE Presenza di strutture subverticali sepolte (alcune già segnalate da Pieri & Groppi, 1981) tra i fronti appenninici e quelli sudalpini; tali strutture, alcune delle quali con evidenze di attività recente, sono coerenti con un campo di stress trascorrente con direzione di massima compressione NNW-SSE e direzione di estensione WSW-ENE Anche i meccanismi focali dei terremoti compressivi mostrano direzioni di compressione intorno N-S Grazie per l attenzione!