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11 Broadway, Suite 630 New York, NY 10004 Tel (212) 661-0435 Fax (212) 661-0422 d@grosserconsulting.com www.grosserconsulting.com NEWSLETTER ECONOMIA U.S.A. L economia americana : previsioni per il 2015 Quasi tutti gli economisti sono d accordo nell affermare che l economia americana sia una di quelle che si trova nelle migliori condizioni. Tuttavia, sul Wall Street Journal Nick Timiraos fa notare che molti pessimisti sostengono che l economia americana abbia raggiunto un punto di stallo e che nel 2015 non ci saranno molti progressi. I principali rischi vengono dall estero. Quasi certamente si verificherà un calo delle esportazioni, sia a seguito della pessima situazione economica in Europa sia a causa dell apprezzamento del dollaro. Una delle incognite è il futuro degli stipendi, che, come dimostrato dal grafico sottostante, dal 2009 sono praticamente statici per via di un aumento comparabile dei prezzi dei prodotti di prima necessità. Questo spiega il pessimismo di molti americani che, nonostante le notizie positive in ambito macroeconomico, non hanno riscontrato un aumento di benessere a livello di economia familiare.

L aumento del PIL statunitense supera le previsioni Nel terzo trimestre del 2014 il PIL statunitense è aumentato del 3,9% secondo quanto affermato dalle stime iniziali. Alla fine di dicembre è stato annunciato che i dati precedenti erano imprecisi. La nuova stima di crescita del PIL è del 5%. Si attendono ora le revisioni finali. 2

Inaspettato calo delle vendite al dettaglio Con il declino precipitoso dei prezzi della benzina ci si aspettava che i consumatori americani investissero di più in beni di consumo. Nonostante ciò, mercoledì 14 gennaio è arrivata la doccia fredda dal US Department of Commerce che annunciava un calo delle spese al dettaglio dello 0,9% nel mese di dicembre rispetto al novembre dello stesso anno. Il declino ha interessato soprattutto i negozi di elettronica e i grandi magazzini. Secondo quanto riportato da un articolo sul New York Times del 15 gennaio intitolato Gli americani si mettono in tasca quello che risparmiano in benzina, il problema sembrerebbe essere rappresentato dagli stipendi statici sommati a un parallelo aumento del costo della vita, pertanto ogni dollaro in più nelle tasche degli americani serve a coprire le spese di prima necessità. La situazione però migliora di mese in mese e si spera che il 2015 sia un anno più fruttuoso di quello precedente. 3

Previsioni nel settore edilizio Nel corso della convention Total Solution Plus, che ha avuto luogo a San Antonio in Texas verso la fine di ottobre, sono stati presentati i dati previsionali sul settore edilizio negli Stati Uniti per il 2015. Secondo la National Association of Home Builders (NAHB), nel 2015 i cantieri per la costruzione di abitazioni (housing starts) saliranno a 1,16 milioni di unità con un aumento del 17% rispetto al 2014. Il problema con le previsioni della NAHB è che i dati negli ultimi anni si sono rivelati troppo ottimistici e quindi poco precisi. Situazione comprensibile, dato che gran parte degli economisti si aspettava una crescita più rapida del settore casa, tuttavia l esperienza del passato dovrebbe suggerire un po più di cautela nelle previsioni sul mercato. 4

Aumenteranno le vendite di abitazioni nel 2015? Gli ultimi dati di novembre riguardo la vendite di abitazioni esistenti (existing home sales) che hanno mostrato un calo del 6,1% a un tasso annuale stagionalizzato di 4,93 milioni di unità, il livello più basso dal maggio dello scorso anno (4,91 milioni) ma comunque superiore all anno precedente (+2,1% rispetto a novembre 2013). Un declino delle vendite è considerato abbastanza naturale in questa stagione dell anno, tanto che il capo economista della National Association of Realtors (NAR), Lawrence Yun, ha recentemente dichiarato che per il 2015 prevede un aumento della vendita di abitazioni esistenti del 7% a seguito di un economia in crescita, un mercato del lavoro più stabile e un aumento sano dei prezzi delle abitazioni. I prezzi delle case sono cresciuti cumulativamente negli ultimi tre anni del 25% e questo ci incoraggia ad avere fiducia nel mercato ha dichiarato Yun. 5

Previsioni positive anche da parte della Mortgage Bankers Association La Mortgage Bankers Association (MBA), l associazione nazionale che riunisce gli operatori del settore della finanza immobiliare, ha pubblicato le previsioni per il quarto trimestre del 2015. Le stime della MBA parlano di un aumento degli housing starts a un tasso annuale di 1,15 milioni di unità rispetto a quello previsto l anno scorso di 1035 milioni di unità: in particolare, le abitazioni unifamiliari messe in opera saranno a un tasso di 760.000 dollari mentre quelle multifamiliari a 390.000. Per le vendite di case esistenti è previsto un aumento a un tasso annuale di 5,28 milioni rispetto ai 5,1 milioni del quarto trimestre 2014, mentre le vendite di case di nuova costruzione sono stimate in crescita (da 463.000 a 522.000 unità). Infine, per quanto riguarda i mutui immobiliari, la MBA prevede un aumento del 4% dei tassi fissi a 30 anni dello scorso trimestre al 5,1% per la fine del 2015. L impatto del calo del prezzo del petrolio sulla ripresa del settore casa Il prezzo del petrolio è diminuito precipitosamente negli ultimi mesi arrivando a un livello poco inferiore ai 50 dollari al barile. Un calo dei prezzi di questa portata normalmente genera una diminuzione del tasso di inflazione, che a sua volta dovrebbe convertirsi in una diminuzione dei tassi dei mutui. Il declino del prezzo del petrolio è quindi considerato generalmente positivo per le famiglie, anche in termini di risparmi su gas e benzina che potrebbero stimolare i consumatori ad investire in altri settori. Tuttavia, questa situazione ha anche un risvolto negativo che influisce sull economia di quelle regioni la cui ricchezza si basa sulla produzione petrolifera. Infatti in molti stati del Centro-ovest e del Sud, dal Nord Dakota al Texas, la ripresa economica e la crescita del settore casa sono state sostenute dal boom della produzione di petrolio e il forte calo dei prezzi potrebbe ora causare una diminuzione delle entrate. Obama annuncia un piano per alleggerire i mutui Per cercare di ovviare alla stentata ripresa del mercato immobiliare, che procede a scartamento ridotto rispetto ad altri settori dell economia statunitense, il presidente Obama ha annunciato 6

l elaborazione di un piano che prevede la riduzione dei premi assicurativi sui mutui per i nuovi acquirenti, persone appartenenti a minoranze o in difficoltà. Ciò dovrebbe fornire a molte famiglie americane, circa 250.000 secondo le prime stime, la possibilità di acquistare un abitazione propria. La Federal Housing Administration (FHA) dalla fine di gennaio ridurrà il costo delle assicurazioni sui prestiti a coloro che richiedono un mutuo per comprare la prima casa, facendo abbassare lo spread dall 1,35% allo 0,85% annuo. Si tratta di una manovra modesta, in quanto si tradurrà in un risparmio di circa 900 dollari all anno per chi chiede un prestito di 200.000 dollari, che si è già attirata le critiche di numerosi economisti, che ritengono che questa proposta avrà un impatto ridotto e che la priorità debba invece essere fissare le fondamenta, in particolare l aumento dei redditi. Janet Yellen non è Alan Greenspan Diversamente da quando Alan Greenspan alla presidenza della Federal Reserve stava attento a non causare sussulti in Borsa, l attuale presidente Janet Yellen ha indicato che la conduzione dell economia è più importante delle fluttuazioni nel mercato borsistico, secondo quanto riportato da Bloomberg. La decisione più importante della FED è quella di far salire i tassi d interesse che si trovano virtualmente a quota zero dal 2009. Ora che l economia statunitense si è ripresa non si può continuare con la stessa politica di tassi a zero per non causare pressioni inflazionistiche. La questione è quando cambiare direzione e di quanto. Il problema è che nessuno sa quale sarà la reazione dei mercati finanziari di 7

fronte un aumento dei tassi d interesse da parte della FED. Per quanto la Yellen non abbia la stessa titubanza di Greenspan alle reazioni dei mercati finanziari, non potrà comunque non tenerne conto. Alla fine anche le banche centrali possono causare reazioni inaspettate, come è avvenuto in Svizzera pochi giorni fa. Disoccupazione nominale e disoccupazione reale In una lettera al Wall Street Journal del 21 gennaio, un lettore, un certo Fred Thompson di Walnut Creek in California, ribatte a una lettera di un professore di economia che aveva sottolineato con soddisfazione che dopo sette anni dall inizio della presidenza Obama il tasso di disoccupazione era sceso al 5,6%. Thompson ha fatto invece notare che la percentuale della partecipazione alla forza lavoro nello stesso periodo è scesa dal 66% al 62,7%. Ciò significa che se la stessa percentuale di adulti fosse compresa nella forza lavoro, il tasso di disoccupazione salirebbe al 10,8%. Il numero due della FED Un recente articolo su Politico, un blog giornaliero che analizza le vicende di Washington, presenta il profilo di Stanley Fischer, il Vicepresidente della Federal Reserve. Secondo il giornale, Fischer è arrivato alla FED con il profilo più alto di qualunque altro vicepresidente negli ultimi cent anni di storia dell istituzione dopo essere stato governatore della Banca Centrale dello stato d Israele e ai vertici del International Monetary Fund e della World Bank. La presidente della FED Janet Yellen a suo tempo aveva fatto pressioni affinché Fischer fosse nominato suo vice e, dopo sei mesi in carica, Fischer ha mostrato di essere un valido aiuto, contribuendo in modo sostanziale a comunicare le mosse della Banca Centrale statunitense agli agitati mercati finanziari e a difenderla dalle varie critiche. Fischer ha 71 anni e la sua vasta 8

esperienza internazionale serve a completare quella della Yellen, tanto che qualcuno si è spinto a descrivere la coppia Yellen-Fischer come il perfetto dream team. Le banche americane sotto assalto dal governo Questa espressione è stata usata di recente da James Dimon, presidente della JP Morgan-Chase, la più grande banca americana. Dimon lamenta il fatto che dopo la crisi si sia verificata una reazione eccessiva da parte del governo per evitare una nuova crisi finanziaria e che ora, invece di un ente che supervisioni le attività delle banche, ve ne sono cinque o sei che vogliono verificare il funzionamento di cose diverse e in questo modo diventa difficile lavorare. Obama come il capitano Acab Il presidente Obama nel suo discorso annuale al Congresso ha chiesto di aumentare le tasse di successione e quelle sui profitti finanziari. Esiste una logica nell equiparare le tasse sui profitti in Borsa a quelle dei redditi normali, mentre aumentare le tasse di successione va sono a creare una doppia tassazione. Entrambe le proposte sono un disincentivo a investire e probabilmente causerebbero danni all economia americana. Ora che il Congresso è controllato dal partito Repubblicano è altamente improbabile che queste proposte vengano approvate. Al presidente Obama tutto questo non importa. Per il presidente la distribuzione del reddito è più importante della creazione di reddito e da sei anni sta conducendo una lotta di classe con l obbiettivo di tassare i ricchi. In passato Le tasse proposte dal presidente Obama danneggiarono buona parte della classe media e anche per questo motivo il Partito Democratico ha subito una forte sconfitta nelle ultime elezioni congressuali. Per il presidente Obama, come per il capitano Acab, è più importante cacciare Moby Dick che salvare il suo partito e fare del bene all economia del paese. 9

Parigi e le università americane Che cosa hanno in comune gli assalti dei terroristi islamici a Parigi e le università americane? Assolutamente nulla. Tuttavia, poco prima che a Parigi venissero uccisi i giornalisti di Charlie Hebdo e i clienti ebrei di un supermercato, il presidente Obama annunciava un nuovo programma governativo per permettere agli studenti di studiare gratuitamente nei community colleges. Con poca fortuna per il presidente, il giorno dopo i giornali riportavano sia la notizia dell attacco terroristico sia quella della nuova proposta presidenziale. Il che ha fatto passare Obama come il Nerone di turno che suona l arpa mentre Roma (in questo caso Parigi) sta bruciando. In aggiunta a tutto ciò, l assenza di Obama alla manifestazione di Parigi contro il terrorismo islamico, parola tabù per il presidente Obama, ha sollevato critiche da tutte le fazioni politiche. Arrivano i sigari cubani negli U.S.A. L annuncio del presidente Obama della ripresa dei rapporti diplomatici con Cuba permetterà, tra le altre cose, di viaggiare a Cuba per affari e d importare sigari cubani. Il problema è che la decisione presidenziale è stata fatta senza consultazioni con il Congresso, che è controllato dal partito d opposizione, ed è apparsa più una mossa politica che una reale decisione volta a ottenere risultati reali. Infatti l ostacolo più importante da rimuovere è l embargo finanziario imposto dal Congresso, che nel corso degli anni ha causato il sequestro di ingenti somme trasferite per errore a cittadini o ad aziende cubane passando attraverso banche americane. Un atto del Congresso può essere annullato solo dal Congresso. Così la decisione presidenziale aiuterà principalmente gli aficionados di sigari cubani. Il Wall Street Journal si preoccupa delle importazioni di prosciutto negli USA dall Italia 10

In un recente articolo intitolato Prices Pinch Prosciutto Trade (I prezzi fanno calare il commercio di prosciutto), Manuela Mesco scrive che con la recessione in corso in Italia, anche i produttori di alimentari per buongustai si trovano in difficoltà. Di conseguenza, anche quelli che fino ad ora potevano basarsi esclusivamente sulle vendite nel mercato nazionale si trovano costretti a cercare mercato all estero. Nell articolo viene menzionato il fatto che l industria alimentare costituisce un settimo dell economia del paese, ma con la continua recessione le vendite al consumo sono calate del 13% dal 2008 ad oggi. Finora il settore alimentare era stato risparmiato dalla crisi. I profitti dei produttori di vino sono scesi e il Consorzio del Parmigiano Reggiano il giugno scorso ha ritirato dal mercato 90 mila forme di parmigiano per via del calo della domanda. Le aziende alimentari con più di cinquanta dipendenti costituiscono solo l 1,5% del totale e queste aziende famigliari, secondo la società di studi economici Nomisma, mancano spesso di capitale, visione e capacità manageriale per uscire dal mercato locale. Infatti solo il 12% dei produttori di alimentari vende all estero e il totale delle esportazioni alimentare è la metà di quello della Germania. In altre parole, il problema economico dell Italia può essere risolto snellendo tasse, burocrazia e regolamenti che impediscono alle piccole aziende di creare o ricevere capitale sufficiente per crescere e poter operare a livello mondiale. Grandi risultati per i vini italiani in America Secondo quando comunicato dall Italian Wine and Food Institute di New York, nel 2014 le importazioni statunitensi di vini dall Italia hanno raggiunto i 1342 milioni di dollari, con un aumento del 4,2% rispetto all anno precedente con importazioni per un valore di 1288 milioni di dollari pari al 34% delle importazioni vinicole americane. Questi risultati sono tanto più importanti 11

se si pensa che il mercato dei vini di produzione americana è rimasto quasi statico. Secondo quanto riportato dal Napa Valley Register, le marche italiane di maggiore successo sono state quelle di produttori di Prosecco, quali Mionetto, La Marca, Zonin e Riondo. Aumento della vendita diretta di vino direttamente dalle cantine ai consumatori Da alcuni anni, con la prima liberalizzazione del mercato del vino, stanno aumentando le vendite dirette dalle cantine ai consumatori. Nel 2014 queste vendite hanno fatto registrare un aumento del 15%, una percentuale ben superiore all'aumento delle vendite di vino nel mercato U.S.A. Nello stesso periodo le vendite di vino americano nei negozi al dettaglio, ristoranti esclusi, sono aumentate del 5%. La vendita diretta al consumatore avvantaggia i piccoli produttori americani di vino che hanno difficoltà a trovare dei distributori, molti dei quali sono interessati soprattutto a comprare vino da grandi produttori che permettono di rivenderlo in notevoli quantità e di creare di conseguenza maggiori profitti. La vendita dal produttore al consumatore (Direct-to-Consumer, DTC) è però proibita ai produttori esteri, i quali devono necessariamente vendere a operatori americani del settore dotati di licenza di importazione. A tutt'oggi sono quarantadue gli Stati degli U.S.A. che permettono ai consumatori di acquistare vino direttamente dai produttori (in blu nella mappa sottostante). 12

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Lo studio D. Grosser and Associates, Ltd, fondato nel 1984, fornisce consulenza alle aziende che operano negli Stati Uniti, conduce ricerche di importatori e studi di fattibilità, organizza seminari sul mercato USA, prepara programmi pubblicitari e promozionali per aziende, consorzi e associazioni di categoria, e pubblica newsletter settoriali per i clienti. Per ulteriori informazioni o per assistenza circa il mercato statunitense, o per avere copie delle guide si prega di contattare i nostri rappresentanti in Italia: Studio Ligabue Paola & C. Sas, Via Guido da Castello 5, 42100 Reggio Emilia Tel: 0522 431-835, fax 0522 438-392, www.paolaligabue.it, email: esportare.statiuniti@paolaligabue.it. 14