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REGIONE ABRUZZO AZIENDA SANITARIA LOCALE n. 1 Avezzano-Sulmona-L Aquila ---------------------------------- Sede Legale - Via Saragat 67100 L Aquila Ufficio Stampa Vittorio Tucceri 333/4647018 COMUNICATO STAMPA Martedì 14-01- 2014 Dopo il minimo storico, dovuto al terremoto, negli anni successivi, a Ostetricia e Ginecologia, costante e forte crescita del numero di parti, tornati ai livelli antecedenti alla tragedia del 6 aprile: dai 573 bebé del 2009 agli oltre 1.000 di oggi. L AQUILA, DALLA MACERIE DEL SISMA AL RISCATTO DELLA CULLA NEGLI ULTIMI 5 ANNI, IN OSPEDALE, NASCITE QUASI RADDOPPIATE. 173 neonati, nel 2013, da mamme straniere: in testa le rumene, seguite da albanesi, macedoni e albanesi. Bebé da donne di Perù, Cina, Cuba e Usa. Il reparto dell ospedale, premiato recentemente col massimo riconoscimento per la cura delle malattie al femminile, continua ad attrarre utenti. Neonatologia (lo scorso anno registrati 136 parti prematuri) è uno dei punti di forza e da 2 mesi c è e un nuovo servizio per la riabilitazione del pavimento pelvico femminile. L AQUILA All Aquila, dalle macerie del sisma, la vita si è risvegliata con forza tanto che le nascite, in ospedale, sono quasi raddoppiate: negli ultimi 5 anni, dal 2009 fino ad oggi, a Ostetricia sono arrivati 470 neonati in più. I numeri del reparto di Ostetricia e ginecologia dell ospedale di L Aquila, diretto dal prof. Gaspare Carta, parlano di un grafico ascendente, soprattutto dal 2011 al 2012, che ha riportato l asticella demografica ai livelli di natalità pre-terremoto. Insomma, nell ultimo quinquennio, a guardarla dalla sala parto di Ostetricia, la città ha dato un segno, letteralmente, di recupero in termini di vitalità. I dati confermano che il reparto del

San Salvatore, per le donne in dolce attesa, oggi resta più che mai un punto di riferimento del vasto territorio dell aquilano e dintorni. Un ambiente sanitario, quello di Ostetricia, con molteplici servizi - alcuni dei quali con pochi riscontri in Italia - dove le partorienti fruiscono di un articolata assistenza. Nel 2009, anno dell evento tellurico, il numero di bebé fu di 573, nell anno successivo i parti balzarono a quota 874, nel 2011 sfondarono il muro dei mille (1.013), e nel 2012 hanno toccato il punto più alto, tuttora non superato, con 1.042 neonati. Nel 2013 si è registrata una lieve flessione, 1.021 vagiti, cifra che però va interpretata come un ottima tenuta poiché nell anno appena trascorso in tutta Italia c è stato un forte calo di nascite e L Aquila, a differenza di tanti altri ospedali, ha sostanzialmente mantenuto gli standard precedenti. Bebé di donne straniere: romene in testa. Nella quota di genitori di nazionalità non italiana, relativi al 2013, il numero complessivo di neonati è stato 173, dei quali 153 sono di coppie composte da mamma e papà stranieri mentre gli altri sono il frutto di coppie miste, in cui l uomo è italiano. In cima alla graduatoria delle mamme, extracomunitarie e non, vi sono quelle di nazionalità rumena (54), seguite dalle macedoni (45) e dalle albanesi (26). A seguire, molto staccate, ucraine (7), moldave (5), polacche e marocchine (4). Hanno partorito all ospedale di L Aquila, anche donne di Cuba, Perù, Usa (6) e Cina (1). Ostetricia: nuovo servizio. E stato recentemente attivato un servizio, presente solo nei centri di eccellenza italiani, che riguarda la riabilitazione del pavimento pelvico femminile a rischio di prolasso (cioè crollo) o incontinenza urinaria, dovute a travagli difficili. Il reparto ha a disposizione una fisioterapista che si occupa di queste problemi. Controlli costanti in ospedale Ostetricia di L Aquila non si limita ad assistere le donne in gravidanza ( come nella maggioranza degli ospedali) solo al momento del parto. Infatti, già dalla 37 settimana (fino ovviamente alla nascita), in reparto la partoriente viene costantemente monitorata con test e controlli che confluiscono in un fascicolo personale. La cartella offre così la possibilità ai medici di avere un quadro chiaro e aggiornato delle condizioni e di evitare, al momento del ricovero in ospedale per il parto, di effettuare tutti gli accertamenti con urgenza e a ritmi serrati, non senza ansia da parte della partoriente. Neonatologia per i bimbi prematuri. Il San Salvatore è attrezzato anche per assistere i bambini pretermine, venuti cioè alla luce attorno in anticipo rispetto ai tempi previsti, dalla 37esima settimana in poi. Grazie al servizio di Neonatologia e terapia intensiva neonatale, diretto dalla dr.ssa Sandra Di Fabio, è stato possibile, nel 2013, salvaguardare la salute di 136 bimbi nati prematuri che, per la delicatezza della loro condizione, necessitano di strumentazioni e assistenza qualificata. Su 136 parti pretermine, registrati lo scorso anno, 17 sono avvenuti con un anticipo ancora più marcato, prima della 32esima settimana.