D) ATTI DIRIGENZIALI. Giunta regionale. 2 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Martedì 23 ottobre 2012

Documenti analoghi
DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

Requisiti minimi per l uso di fertilizzanti

DECRETO N Del 27/10/2015

ELENCO DEGLI OBBLIGHI RIGUARDANTI I REQUISITI MINIMI RELATIVI ALL USO DEI FERTILIZZANTI E DEI PRODOTTI FITOSANITARI

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

Prot. n 455 Salerno, lì 23 Maggio 2013

BOLLETTINO NITRATI. ALLEGATO A Bollettino Nitrati. Riferimenti normativi

/10/2013. Identificativo Atto n. 641 DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

Allegato tecnico. Allegato A

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

Sommario. L Atto A4 e il Requisito Minimo Fertilizzanti:

Autorizzazione Integrata Ambientale - ALLEVAMENTI INTENSIVI - Pescara, 24 novembre 2016

DELIBERAZIONE N IX / 4534 Seduta del 19/12/2012

ESERCITAZIONE ECOLOGIA AGRARIA. ValorE - Sistema Esperto aziendale

Regolamento per l utilizzo agronomico di letami, liquami, digestato, compost e fanghi

Allegato 4 NORME TECNICHE AGRONOMICHE PER LE PRODUZIONI AGRICOLE INTEGRATE DELLA REGIONE TOSCANA

IL CONSIGLIO REGIONALE. ha approvato IL PRESIDENTE DELLA REGIONE. promulga SOMMARIO

INQUINAMENTO DA NITRATI

Convegno regionale Chiusura del ciclo dei minerali a livello aziendale Buone pratiche per gestire il surplus di nutrienti in Lombardia

INDICAZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO IN DEROGA ALLA DIRETTIVA NITRATI (ART.

RISULTATI E POSSIBILI SOLUZIONI

Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Martedì 14 giugno 2016

Perché la Direttiva Nitrati?

ESERCITAZIONE DI AGRONOMIA. Fertilizzazioni

FOA/SOA-BUONE PRATICHE AGRONOMICHE

Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura

REPUBBLICA ITALIANA. Elenco degli Elementi di Controllo associati

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO

RAPPORTO L APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI IN PUGLIA

IL NUOVO CALENDARIO INVERNALE DEGLI SPANDIMENTI: COSA CAMBIA? Comitato tecnico Nitrati 27 ottobre 2016

Regione Toscana Diritti Valori Innovazione Sostenibilità

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE

Presentazione della domanda e rinnovo. Entro il 15 febbraio 2014 nuova domanda o rinnovo con presentazione della comunicazione completa

Giornata dimostrativa La fertirrigazione con il digestato Azienda Sperimentale Tadini, Gariga di Podenzano (PC), 27 luglio 2010

AGENZIA REGIONALE PIEMONTESE PER LE EROGAZIONI IN AGRICOLTURA. Area Tecnico Autorizzazioni - Funzione Controlli

REGOLAMENTO TIPO PER L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO E DELLE ACQUE REFLUE

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DEL COLZA

Metodologia per la stima dei carichi di azoto (N) di origine agricola della Regione Veneto

DEROGA NITRATI: COSA FARE NEL 2013

DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

Per le colture non elencate in tabella si applicano gli apporti massimi di azoto di colture simili appartenenti alla stessa categoria.

MAIS. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

SETTORE INTERVENTI COMUNITARI PER LA PESCA.FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO E QUALIFICAZIONE OPERATORI RURALI.INCREMENTO IPPICO.

Assessorato Agricoltura e Foreste Distretto Etna

Comune di SULZANO VALUTAZIONE SOSTENIBILITA AMBIENTALE (V.A.S.)

L utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue agroalimentari

Maria Rosaria Ingenito Assessorato regionale all Agricoltura Settore SIRCA

Criteri e norme tecniche per l utilizzazione agronomica degli effluenti d allevamento. U.O. Agroambiente - Arborea Alberto Manca

76 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Mercoledì 09 luglio Visto l allegato B al presente decreto, parte integrante e sostanziale

Premesse. 1. Trattamenti degli effluenti di allevamento

DEROGA NITRATI decisione della CE del 3 novembre 2011

Procedura gestione nitrati 2012 nel portale delle Aziende agricole nota sui metodi di calcolo

IL NUOVO DECRETO EFFLUENTI

MILANO - GIOVEDÌ, 16 NOVEMBRE Sommario. Deliberazione Giunta regionale 7 novembre n. 8/3439

Coordinatore del progetto: Valeria Sonvico

Parte seconda - N. 41 Euro 2,46. Anno marzo 2008 N. 52

Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 / 4

COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI

Direttiva 91/676/CEE, relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

L ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI IN ITALIA

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 87 del

Direttiva Nitrati. Linee guida Tutto quello che devono fare gli agricoltori lombardi a partire dal mese di settembre 2008

REGIONE PIEMONTE BU50S1 15/12/2016

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> GIRASOLE DA SEME

GUIDA PER LA COMPILAZIONE

ALLEGATO A ALLEGATO I

COMUNE DI SONA REGOLAMENTO PER L UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO E DELLE ACQUE REFLUE

BOLLETTINO UFFICIALE

LA GIUNTA REGIONALE. VISTO il Reg. (CE) n. 1290/2005 del Consiglio del 21 giugno 2005 relativo al finanziamento della politica agricola comune;

Gestione dell Azoto in Agricoltura

DECRETO N Del 20/12/2016

IL NUOVO DECRETO EFFLUENTI N.5046 DEL 25 FEBBRAIO 2016

Identificativo Atto n. 351 DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA

GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DI SCAVO

LA DIRETTIVA NITRATI IN EMILIA ROMAGNA INDICAZIONI PER LE AZIENDE AGRICOLE

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > FAGIOLO

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Stato dell arte della direttiva nitrati: aggiornamento sulla. Pianura Padana. Progetto ValorE. Giuseppe Bonazzi CRPA spa - Reggio Emilia

NORMA REGIONALE. Nessun vincolo specifico; indirizzi generali e consigli in "Norme Generali - Capitolo 3".

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > PREZZEMOLO

ENERGIA DA BIOGAS: regole, esperienze e prospettive per uno sviluppo sostenibile

LA VALORIZZAZIONE DEL SOLIDO SEPARATO DI LIQUAMI BOVINI NELLA DIGESTIONE ANAEROBICA

IL DIRIGENTE DELL UNITA ORGANIZZATIVA VETERINARIA

Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 71 del 05/06/2014

Allegato A DETERMINAZIONE DG N. 19/08

BACINO REGIONALE OMBRONE BACINO INTERREGIONALE FIORA PIANIFICAZIONE DI BACINO E NORME PAI

L esperienza della Regione Veneto nell utilizzo delle informazioni sui suoli nella programmazione agroambientale

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO AGRI COLTURA 3 dicembre 2014, n. 428

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo

AVVISO PUBBLICO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE CALABRIA

ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali

BOLLETTINO UFFICIALE SOMMARIO REPUBBLICA ITALIANA. Serie Ordinaria - Giovedì 22 settembre 2011 C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

PRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE. Galline ovaiole (D.Lgs , n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE)

PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO

REGOLAMENTO DEGLI ALLEVAMENTI DI FAUNA SELVATICA

Transcript:

2 Bollettino Ufficiale D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Agricoltura D.d.u.o. 10 ottobre 2012 - n. 8981 Approvazione del manuale operativo dei controlli relativi all applicazione della direttiva nitrati e della deroga nitrati IL DIRIGENTE DELLA UNITA ORGANIZZATIVA COMPETITIVITA DELLE IMPRESE E DELLE FILIERE AGROALIMENTARI Visti: la direttiva 91/676/CEE del Consiglio del 12 dicembre 1991 relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole; la Decisione di esecuzione della Commissione del 3 novembre 2011 che concede una deroga richiesta dall Italia con riguardo alle regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto a norma della direttiva 91/676 CEE del consiglio relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole; il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale»; il d.m. 7 aprile 2006 «Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all articolo 38 del d.lgs. 11 maggio 1999, n. 152» ed in particolare gli allegati IV e V che prevedono i contenuti della comunicazione nelle sue varie forme; la legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 «Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale» così come modificata ed integrata dalla legge regionale 18 aprile 2012, n. 7 «Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione» - art. 14 (Inserimento del Titolo VIII quater nella l.r. 31/2008 Disposizioni in materia di utilizzo di fertilizzanti azotati); la d.g.r. 21 novembre 2007 n. VIII/5868 «Integrazione con modifica al programma d azione per la tutela e risanamento delle acque dall inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in zona vulnerabile (d.lgs. n. 152/2006, art 92 e d.m. 7 aprile 2006) e adeguamento dei relativi criteri e norme tecniche generali di cui alla d.g.r. n. VI/17149/1996, approvati con deliberazione di Giunta n. VIII/5215 del 2 agosto 2007» come modificata dalla d.g.r. n. XI/2208/2011; la d.g.r. 14 settembre 2011 2011 n. IX/2208 «Approvazione del Programma d azione regionale per la tutela ed il risanamento delle acque dall inquinamento causato da nitrati di origine agricola per le aziende localizzate in Zona Vulnerabile»; la d.g.r. 11 luglio 2012 n. IX/3745 «Linee guida in ordine alla applicazione delle sanzioni amministrative previste dall art. 130 decies della legge regionale 31/2008 così come modificata ed integrata dall art. 14 della legge regionale 7/2012»; il d.d.g. n. 386 del 24 gennaio 2012 «Approvazione delle disposizioni attuative per la presentazione delle domande di adesione alla deroga nitrati ai sensi della decisione di esecuzione della Commissione del 3 novembre 2011che concede una deroga richiesta dall Italia con riguardo alle regioni Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto a norma della direttiva 91/676 CEE del Consiglio relativa alla protezione delle acque dall inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole; Considerato che il punto 2 del dispositivo della d.g.r. 11 luglio 2012 n. IX/3745 demanda al dirigente competente, con un apposito provvedimento, definisca il «Manuale operativo dei controlli» e i relativi verbali al fine di coordinare ed standardizzare le modalità di applicazione dell attività di controllo da parte degli enti competenti; Considerato che il manuale dei controlli della direttiva nitrati, la check list di controllo ed i verbali sono stati definiti in raccordo con OPR, con le Amministrazioni provinciali, con ANCI e con le OOPP agricole e sono stati condivisi nei tavoli tecnici ed istituzionali del 12 e 19 settembre 2012; Ritenuto pertanto necessario approvare il manuale operativo dei controlli relativi all applicazione della direttiva nitrati e della deroga nitrati, di cui all allegato 1 composto anche da: check list di controllo della direttiva nitrati, di cui all allegato A al Manuale; check list di controllo relativa ai trasporti, di cui all allegato B al Manuale; verbale di controllo della direttiva nitrati, di cui all allegato C al Manuale; il processo verbale di accertamento e contestazione delle violazioni amministrative in materia di applicazione della direttiva nitrati di cui alla direttiva 676/91/CEE, a d.lgs. 152/2006, al d.m. 7 aprile 2006 ed alla l.r. 31/2008, redatto in applicazione della l. n. 689/1981 e della l.r. 1/2012, di cui all allegato D al Manuale. Visto l art. 17 della l.r. n. 20 del 7 luglio 2008, nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura; DECRETA 1. di approvare il manuale operativo dei controlli relativi all applicazione della direttiva nitrati e della deroga nitrati, di cui all allegato 1 di n. 25 pagine composto anche da: check list di controllo della direttiva nitrati, di cui all allegato A al Manuale; check list di controllo relativa ai trasporti, di cui all allegato B al Manuale; verbale di controllo della direttiva nitrati, di cui all allegato C al Manuale; il processo verbale di accertamento e contestazione delle violazioni amministrative in materia di applicazione della direttiva nitrati di cui alla direttiva 676/91/CEE, a d.lgs. 152/2006, al d.m. 7 aprile 2006 ed alla l.r. 31/2008, redatto in applicazione della l. n. 689/1981 e della l.r. 1/2012, di cui all allegato D al Manuale; 2. di pubblicare il presente atto sul BURL e sul sito internet della Regione Lombardia Direzione generale Agricoltura. Il dirigente dell unità organizzativa competitività delle imprese e delle filiere agroalimentari Federico Giovanazzi

Bollettino Ufficiale 3 ALLEGATO 1 Regione Lombardia Direzione generale Agricoltura MANUALE OPERATIVO DEI CONTROLLI RELATIVI ALL APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI E DELLA DEROGA NITRATI INDICE 1. INTRODUZIONE 2. SOGGETTI COINVOLTI 3. OBBLIGHI A CARICO DELLE IMPRESE AGRICOLE 4. ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI 5. ADEMPIMENTI CONNESSI ALLA CORRETTA UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI FERTILIZZANTI AZOTATI 6. ADEMPIMENTI CONNESSI AL CORRETTO STOCCAGGIO DEGLI E.A. 7. AZIENDE CHE ADERISCONO ALLA DEROGA NITRATI 8. ADEMPIMENTI RELATIVI AL TRASPORTO DEGLI EFFLUENTI AZIENDALI (E.A.) 9. MODALITÀ OPERATIVE PER L ESECUZIONE DEI CONTROLLI 10. VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI SUL TRASPORTO DI EFFLUENTI AZIENDALI 11. DETERMINAZIONE DELL INFRAZIONE 12. ESITO DEL CONTROLLO ED APPLICAZIONE DELLE RELATIVE SANZIONI 13. IRROGAZIONE DELLA SANZIONE 14. SEGNALAZIONE ALL AUTORITÀ GIUDIZIARIA 15. DISPOSIZIONI DI RIFERIMENTO -------------------------------- 1. INTRODUZIONE 1.1 Campo d applicazione Il presente manuale definisce le attività di controllo che sono svolte dai soggetti attuatori individuati al capitolo 2 in relazione all esecuzione degli stessi punto 1.3 b. Le attività di controllo si applicano tramite sopralluoghi presso le aziende agricole con verifica del rispetto delle regole definite: nei Programmi d Azione regionali applicabili nelle zone vulnerabili ai nitrati; nei Criteri e Norme Tecniche applicabili alle zone non vulnerabili ai nitrati; nelle Decisioni Comunitarie di deroga. Tali obblighi si applicano a tutte le aziende agricole con o senza allevamenti che utilizzano fertilizzanti azotati, localizzate in zona vulnerabile e/o in zona non vulnerabile ai nitrati (di seguito ZVN e ZNVN). Gli obblighi definiti nella deroga nitrati concessa dalla Commissione Europea si applicano alle aziende agricole, per la superficie ricadente in ZVN, che hanno aderito con specifica domanda. Come meglio specificato nel successivo paragrafo 1.3, le comunicazioni nitrati, presentate dalle aziende agricole interessate, ai sensi del d.m. 7 aprile 2006, hanno valore preventivo rispetto alle iniziative che l azienda intraprende nel corso dell anno e pertanto le eventuali non conformità hanno valore di segnalazione all azienda stessa di una situazione potenzialmente non adeguata al disposto normativo. L effettività di una situazione potenzialmente non conforme si rileva solo tramite il controllo realizzato presso l azienda stessa in esito al quale si eleverà la sanzione in presenza di non conformità accertata. 1.2 Obiettivi Verificare la corretta applicazione della direttiva 91/676/CEE volta alla protezione delle acque dall inquinamento da nitrati, che si applica in Regione Lombardia tramite il programma d azione per le zone vulnerabili ai nitrati di cui alla d.g.r. 2208/2011 e non vulnerabili di cui alla d.g.r. 5868/2007, e la corretta applicazione della deroga nitrati concessa dalla Commissione Europea con Decisione di esecuzione della Commissione C(2011/721UE) del 3 novembre 2011.

4 Bollettino Ufficiale 1.3 Tipologie di Controllo I controlli sulla corretta applicazione della direttiva nitrati e della deroga nitrati sono distinguibili in: Controlli amministrativi: i controlli amministrativi riguardano la verifica dei contenuti della comunicazione nitrati presentata, annualmente o a cadenza pluriennale a seconda dei casi, dall impresa agricola. La comunicazione nitrati, presentata ai sensi del d.m. 7 aprile 2006, ha valore preventivo rispetto alle iniziative che l azienda intraprende nel corso dell anno di presentazione, per tale ragione la comunicazione deve essere presentata nella prima parte dell anno solare. Il sistema informativo, messo a disposizione delle imprese agricole dalla Direzione generale Agricoltura, rappresenta lo strumento obbligatorio mediate il quale avviene la predisposizione e presentazione della comunicazione nitrati annuale. Il sistema informativo supporta la predisposizione della comunicazione nitrati ed esercita anche un controllo amministrativo sui dati immessi, tramite le verifiche di conformità dell impresa ai vincoli stabiliti dalla normativa. La presenza di queste conformità/non conformità, trattandosi di comunicazione preventiva d intenti da parte dell impresa, ha il valore di segnalazione all azienda stessa di una situazione potenzialmente adeguata o non adeguata al disposto normativo. Nel caso di azienda agricola che ha aderito con specifica domanda alla deroga nitrati, il sistema informativo oltre ad effettuare le verifiche di conformità rilascia un verbale riportante l esito del controllo amministrativo che comporta l ammissione a la non ammissione dell impresa richiedente alla deroga nitrati. Controlli a campione eseguiti nella misura stabilita dalla normativa di riferimento. Nel caso di controlli sull applicazione della direttiva nitrati, ai sensi del d.m. 7 aprile 2006, il controllo da effettuare in azienda è commisurato nel: 4% delle aziende che presentano annualmente la comunicazione nitrati; 5% delle aziende aderenti alla deroga nitrati; 5% delle aziende aderenti alla deroga, che ricadono anche parzialmente nei siti della Rete Natura 2000, in ottemperanza al decreto 58/2 del 27/06/2011 (Valutazione di incidenza del Programma d azione regionale) con un minimo di 5 aziende; 1% dei trasporti relativi ad aziende aderenti alla deroga nitrati. Inoltre il controllo riguarda anche le imprese esonerate dalla comunicazione nitrati. Il controllo di tali aziende sarà definito in sede di estrazione in relazione al campione di controllo estratto per la condizionalità. Questa tipologia di controlli è eseguita dai soggetti individuati al successivo punto 2 Soggetti coinvolti. Controlli a seguito di segnalazione presentata all autorità. I controlli sono eseguiti, ai sensi della l.r. 31/2008 art 130 nonies comma 3, dalle autorità che hanno competenza in materia ambientale e/o sanitaria e che hanno ricevuto la segnalazione. (Provincia, Comune, ASL, ARPA, Corpo Forestale dello Stato, Forze di Polizia). 2. SOGGETTI COINVOLTI 2.1 Regione Lombardia Direzione generale Agricoltura: La Direzione generale Agricoltura esercita le seguenti funzioni: a) Definisce il manuale dei controlli ed i verbali di controllo comprensivi delle relative check-list; b) Individua i criteri di rischio, effettua l analisi del rischio ed estrae il campione di aziende da assoggettare al controllo relativo all applicazione della direttiva nitrati e della decisione di deroga nitrati in raccordo con l Organismo pagatore regionale; c) Irroga la sanzione amministrativa prevista dalla l.r. 31/2008 e s.m.i. ai sensi dell articolo 130 nonies comma 4; d) Svolge attività di formazione dei funzionari delle provincie e dei comuni cui sono affidati i compiti di controllo; e) Monitora l andamento delle attività di controllo ai fini della verifica sia dell effettivo svolgimento delle attività di controllo previste sia dell andamento delle medesime. 2.2 Provincia a) Effettua i controlli previste dalla l.r. 31/2008 e s.m.i secondo quanto disposto dall art. 130 nonies comma 1 secondo quanto previsto dal presente manuale di controllo predisposto dalla Direzione generale Agricoltura; b) Informa la Direzione generale Agricoltura sui controlli effettuati e sul relativo esito. 2.3 Comune a) Effettua i controlli previsti dalla l.r. 31/2008 e smi ai sensi di quanto disposto dall art. 130 nonies comma 2 e secondo quanto previsto dal presente manuale di controllo predisposto dalla Direzione generale Agricoltura ai successivi punti 8 e 10; b) Irroga le sanzioni amministrative previste dalla lr 31/2008 e s.m.i. ai sensi dell articolo 130 nonies comma 2; c) Informa la Direzione generale Agricoltura sui controlli effettuati e sul relativo esito. 3. OBBLIGHI A CARICO DELLE IMPRESE AGRICOLE Le imprese agricole devono rispettare tutti gli impegni disposti dalle norme specifiche in vigore che si articolano in: a) adempimenti amministrativi; b) adempimenti connessi alla corretta utilizzazione agronomica dei fertilizzanti azotati; c) adempimenti connessi al corretto stoccaggio degli effluenti di allevamento (di seguito e.a.); d) adempimenti relativi al trasporto degli e.a.; 4. ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI Le imprese agricole, rientranti nelle classi dimensionali previste dalla d.g.r. 2208/2011 e dalla d.g.r. 5868/2007, devono presentare, secondo le modalità e scadenze definite dalla Regione Lombardia, la Comunicazione Nitrati (POA (1) /POAS (2) ed eventuale PUA/PUAS (3) ) mediante la procedura predisposta dalla Regione Lombardia. Questa comunicazione deve essere conservata presso l azienda su supporto cartaceo. E obbligo del gestore dell azienda provvedere ad aggiornare e conservare in azienda tale documentazione. Il (1) POA = programma operativo aziendale. (2) POAS = programma operativo aziendale semplificato PUA. (3) PUA/S = piano di utilizzazione agronomica dei fertilizzanti completo e semplificato.

Bollettino Ufficiale 5 gestore dell azienda è altresì obbligato alla conservazione degli allegati cartografici, ed eventuali relazioni tecniche redatte in fase di compilazione della comunicazione nitrati. La comunicazione (POA-s/PUA-s) deve essere presentata e sottoscritta dal legale rappresentante dell azienda. Il Programma Operativo Aziendale, POA/POAS, ha validità 5 anni, fatte salve eventuali modifiche, che, se sostanziali (4), comportano l aggiornamento informatico dello stesso; diversamente qualora le modifiche non siano sostanziali ai fini dell aggiornamento della comunicazione è sufficiente adeguare il fascicolo aziendale Il PUA/PUAS, limitatamente al primo anno di presentazione, deve essere redatto da dottori agronomi, periti agrari o agrotecnici iscritti ai rispettivi albi professionali e sottoscritto dal legale rappresentante dell azienda. La redazione del PUA/PUAS negli anni successivi al primo può prescindere dall apporto di un professionista in caso di sostanziale invarianza delle situazioni aziendali. Il PUA/PUAS deve essere annualmente presentato e sottoscritto, tramite il sistema informativo regionale, da parte del legale rappresentante dell azienda e deve esserne conservata copia in azienda a disposizione per eventuali controlli. Poiché gli adempimenti amministrativi variano a seconda che un azienda localizzata in ZVN o ZNVN, per individuare se un azienda deve rispettare gli adempimenti amministrativi previsti dalla d.g.r. 2208/2011 (aziende localizzate in ZVN) o dall allegato 2 della DGR 5868/2007 e s.m.i. (aziende localizzate in ZNVN), si fa presente che l impresa è considerata in ZVN qualora i terreni che utilizza a fini agricoli (SAU) siano localizzati per più del 50% in ZVN; mentre in assenza di utilizzazione agricola dei terreni (SAU), l impresa è considerata in ZVN qualora la prevalenza delle strutture di allevamento sia localizzata in ZVN. 4.1 Aziende localizzate in ZVN Le aziende localizzate in ZVN devono rispettare i seguenti obblighi amministrativi in funzione della classe dimensionale correlata al quantitativo di azoto da effluenti di allevamento prodotto e/o utilizzato: Classi dimensionali N al campo da e.a. prodotto e/o utilizzato (Kg/anno) 1. <= a 1000 Esonero 2. da >1000 a <= 3000 Presentazione POAS 3. da > 3000 a <= 6000 Presentazione POA e PUAS 4. > 6000 Presentazione POA e PUA 5. Allevamenti con più di 500 UBA Presentazione POA e PUA Tipologia di comunicazione nitrati 6. Aziende soggette all AIA (D.lgs. 152/06 e s.m.i.) Integrazione tra domanda AIA e POA - PUA Qualora non si producano e/o ne si utilizzano effluenti di allevamento gli adempimenti amministrativi ai quali l azienda è soggetta dipendono dalla classe dimensionale riferita al quantitativo d uso di azoto di provenienza diversa dagli effluenti di allevamento: Classi dimensionali Azoto al campo utilizzato (Kg/anno) 1. <= 3000 Esonero 2. da > 3000 a <= 6000 Presentazione POA e PUAS 3. > 6000 Presentazione POA e PUA 4.2 Aziende localizzate in ZNVN Tipologia di comunicazione nitrati Le aziende localizzate in ZNVN devono rispettare i seguenti obblighi in funzione della classe dimensionale correlata al quantitativo di azoto da effluenti di allevamento prodotto e/o utilizzato: Classi dimensionali Azoto al campo da e.a. prodotto e/o utilizzato (Kg/anno) 1. <= 3000 Esonero 2. da > 3000 a <= 6000 Presentazione POAS 3. > 6000 Presentazione POA e PUAS 4. Allevamenti con più di 500 UBA Presentazione POA e PUA Tipologia di comunicazione nitrati 5. Aziende soggette all AIA (D.lgs. 152/06 e s.m.i.) Integrazione tra domanda AIA e POA - PUA Qualora non si producano e/o ne si utilizzano effluenti di allevamento gli adempimenti amministrativi ai quali l azienda è soggetta dipendono dalla classe dimensionale riferita al quantitativo d uso di azoto di provenienza diversa dagli effluenti di allevamento: Classi dimensionali Azoto al campo utilizzato (Kg/anno) > 6000 Presentazione POA e PUAS Tipologia di comunicazione nitrati Qualora una azienda prevede nel proprio programma di fertilizzazione l utilizzo sia di effluenti di allevamento che quello di fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento, ai fini dell identificazione degli adempimenti amministrativi ai quali soggiacere, si fa riferimento alla tipologia di fertilizzante utilizzato in quantitativo prevalente. L azienda è tenuta altresì alla conservazione di tutta la documentazione prevista dal programmi d azione, dai criteri e norme tecniche e dalla decisione di deroga che è definita al successivo punto 9.1. 5. ADEMPIMENTI CONNESSI ALLA CORRETTA UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEI FERTILIZZANTI AZOTATI Le aziende che utilizzano direttamente liquame, letame e altre fonti azotate o che concedono i propri terreni a terzi per lo spandimento delle stesse, devono rispettare i divieti come di seguito elencati. (4) Modifica sostanziale: si intendono modifiche riguardanti le caratteristiche, quantità e tipologia degli effluenti zootecnici e delle acque reflue. La modifica riferita alle caratteristiche e alla quantità va considerata sostanziale solo qualora comporti il passaggio in classe dimensionale diversa. Per quanto riguarda la tipologia, la modifica è considerata sostanziale quando la specie prevalente allevata cambia rispetto a quanto dichiarato.

6 Bollettino Ufficiale 5.1 Rispetto dei divieti spaziali e temporali in ZVN Divieti di utilizzazione agronomica dei letami e/o dei fertilizzanti azotati diversi dall E.A.: a meno di 5 m dalle sponde dei corsi d acqua superficiali non significativi; a meno di 10 m dalle sponde dei corsi d acqua superficiali significativi; a meno di 25 m dall inizio dell arenile per le acque lacuali, nonché dai corpi idrici ricadenti nelle zone umide individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971; I suddetti divieti non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali, ed ai canali arginati. Nelle fasce di divieto, ove tecnicamente possibile, è obbligatoria una copertura vegetale permanente anche spontanea ed è raccomandata la costituzione di siepi e/o fasce boscate tampone. nei boschi, ad esclusione degli effluenti rilasciati dagli animali nell allevamento brado; sui terreni gelati, innevati, con falda acquifera affiorante, con frane in atto e su terreni saturi d acqua, fatta eccezione per i terreni adibiti a colture che richiedono la sommersione; nella stagione autunno-invernale, nei termini stabiliti dalla Direzione generale Agricoltura; nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi; in golena entro argine, a meno che non venga distribuito nel periodo di magra e venga interrato immediatamente. Divieti di utilizzazione agronomica dei liquami: a meno di 10 m di distanza dalle sponde dei corsi d acqua superficiali; a meno di 30 m dall inizio dell arenile per le acque lacuali, nonché dai corpi idrici ricadenti nelle zone umide individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971; I suddetti divieti non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali, ed ai canali arginati. Nelle fasce di divieto, ove tecnicamente possibile, è obbligatoria una copertura vegetale permanente anche spontanea ed è raccomandata la costituzione di siepi e/o fasce tampone arboree o arbustive. nei boschi, ad esclusione degli effluenti rilasciati dagli animali nell allevamento brado; sui terreni gelati, innevati, con falda acquifera affiorante, con frane in atto e terreni saturi d acqua, fatta eccezione per i terreni adibiti a colture che richiedono la sommersione; nella stagione autunno-invernale, nei termini stabiliti dalla Direzione Generale Agricoltura; nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi; in terreni con coltivazioni in atto destinate direttamente, senza processi di trattamento dei prodotti, alla alimentazione umana; su colture foraggiere nelle tre settimane precedenti lo sfalcio del foraggio o il pascolamento; in golena entro argine a meno che non venga distribuito nel periodo di magra e immediatamente interrato; in prossimità di strade e di centri abitati, a meno che i liquami siano distribuiti con tecniche atte a limitare l emissione di odori sgradevoli, o vengano immediatamente interrati; distribuzione tramite le seguenti tecniche (solo per le aree in ZVN): a) irrigatori a lunga gittata; b) distribuzione da strada a bordo campo; c) tubazioni o manichette di irrigazione a bocca libera. Divieto di accumulo temporaneo dei letami e lettiere esauste di allevamenti di avicunicoli: a meno di 5 m dalle scoline; a meno di 30 m dalle sponde dei corsi d acqua superficiali; a meno di 40 m dalle sponde dei laghi, nonché delle zone umide individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971. Per gli allevamenti avicoli a ciclo produttivo inferiore a 90 giorni, le lettiere possono essere stoccate al termine del ciclo produttivo sottoforma di cumuli in campo, fatte salvi specifici provvedimenti in materia igienico-sanitaria, conseguenti ad epizoozie, lotte obbligatorie. 5.2 Rispetto dei divieti spaziali e temporali in ZNVN Divieti di utilizzazione agronomica dei letami e/o dei fertilizzanti azotati diversi dall E.A. a meno di 5 m di distanza dalle sponde dei corpi d acqua superficiali individuati come non e dall inizio dell arenile per le acque lacuali. Tali disposizioni non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali ed ai canali arginati; sulle superfici non interessate dall attività agricola, fatta eccezione per le aree a verde pubblico e privato e per le aree soggette a recupero e ripristino ambientale; nei boschi, fatte salve diverse disposizioni regionali, ad esclusione degli effluenti rilasciati dagli animali nell allevamento brado; sui terreni gelati, innevati, con falda acquifera affiorante, con frane in atto, e su terreni saturi d acqua, fatta eccezione per i terreni adibiti a colture che richiedono la sommersione; nella stagione autunno invernale, nei termini stabiliti dalla Direzione generale Agricoltura; nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi al fine di garantire il non percolamento in falda e il non costipamento del terreno; in tutte le situazioni in cui l autorità competente provvede ad emettere specifici provvedimenti di divieto o di prescrizione in

Bollettino Ufficiale 7 ordine alla prevenzione di malattie infettive e diffusive per gli animali, per l uomo e per la difesa dei corpi idrici; in golena entro argine a meno che non venga distribuito nel periodo di magra e venga interrato immediatamente. Divieti di utilizzazione agronomica dei liquami: a meno di 10 m di distanza dalle sponde dei corpi d acqua e dall inizio dell arenile per le acque lacuali. Tali disposizioni non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali, ed ai canali arginati; sulle superfici non interessate dall attività agricola, fatta eccezione per le aree a verde pubblico e privato e per le aree soggette a recupero e ripristino ambientale; nei boschi, fatte salve diverse disposizioni regionali, ad esclusione degli effluenti rilasciati dagli animali nell allevamento brado; sui terreni gelati, innevati, con falda acquifera affiorante, con frane in atto, saturi d acqua, fatta eccezione per i terreni adibiti a colture che richiedono la sommersione; nella stagione autunno invernale, nei termini stabiliti dalla Direzione generale Agricoltura; nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi al fine di garantire il non percolamento in falda e il non costipamento del terreno; in terreni con coltivazioni in atto destinate direttamente - senza processi di trattamento dei prodotti- alla alimentazione umana; dopo l impianto della coltura nelle aree adibite a parchi o giardini pubblici, campi da gioco, utilizzate per ricreazione o destinate in genere ad uso pubblico; su colture foraggiere nelle tre settimane precedenti lo sfalcio del foraggio o il pascolamento; in golena entro argine a meno che non venga distribuito nel periodo di magra e venga interrato immediatamente; in prossimità di strade e di centri abitati a meno che i liquami siano distribuiti con tecniche atte a limitare l emissione di odori sgradevoli o vengano immediatamente interrati o si effettui la fertirrigazione; in tutte le situazioni in cui l autorità competente provvede ad emettere specifici provvedimenti di divieto o di prescrizione in ordine alla prevenzione di malattie infettive, infestive e diffusive per gli animali, per l uomo e per la difesa dei corpi idrici. Divieto di accumulo temporaneo dei letami e lettiere esauste di allevamenti di avicunicoli: a meno di 5 m dalle scoline; a meno di 30 m dalle sponde dei corsi d acqua superficiali; a meno di 40 m dalle sponde dei laghi, nonché delle zone umide individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971. Per gli allevamenti avicoli a ciclo produttivo inferiore a 90 giorni, le lettiere possono essere stoccate al termine del ciclo produttivo sottoforma di cumuli in campo, fatte salvi specifici provvedimenti in materia igienico-sanitaria, conseguenti ad epizoozie, lotte obbligatorie. 5.3 Rispetto dell utilizzo di fertilizzanti azotati nelle dosi previste in ZVN La quantità di azoto derivante da e.a. non deve superare i 170 Kg/ha/anno di azoto al campo, inteso come quantitativo medio aziendale. Per le aziende ricadenti in parte anche in zone non vulnerabili, il quantitativo medio aziendale, pari a 170 Kg/ha/N/anno, è riferito esclusivamente alla superficie ricadente in ZVN. Il limite d uso di 170 Kg/ha/N/anno è comprensivo delle deiezioni depositate dagli animali quando sono tenuti al pascolo e degli eventuali fertilizzanti organici derivanti dagli effluenti di allevamento di cui al d.lgs. 29 aprile 2010 n. 75 e dalle acque reflue. La quantità di azoto totale apportato non deve superare le esigenze delle colture. L apporto massimo di azoto utilizzabile per le singole colture non può comunque superare le quantità previste dall Allegato II MAS (5) della d.g.r. 2208/2011. in ZNVN La quantità di azoto al campo derivante da e.a. non deve superare i 340 Kg/ha/anno di azoto al campo, inteso come quantitativo medio aziendale. Il limite d uso di 340 Kg/ha/N/anno è comprensivo delle deiezioni depositate dagli animali quando sono tenuti al pascolo. le singole colture non può comunque superare le quantità previste dai MAS. La quantità di azoto totale apportato non deve superare le esigenze delle colture. L apporto massimo di azoto utilizzabile per 6. ADEMPIMENTI CONNESSI AL CORRETTO STOCCAGGIO DEGLI E.A. In relazione agli adempimenti relativi al corretto stoccaggio degli E.A., ai tempi ed alle modalità per l attuazione degli interventi e/o degli adeguamenti strutturali, le aziende che producono e /o utilizzano effluenti di allevamento devono: rispettare la rispondenza tipologica delle strutture di stoccaggio e l adeguato dimensionamento che deve essere in funzione della capacità produttiva dell allevamento, della tipologia di e.a. prodotti, del calendario di distribuzione, e dei vincoli stabiliti dal fermo invernale; garantire il corretto utilizzo delle strutture di stoccaggio che devono essere impermeabilizzate e prive di perdite e/o percolazioni; essere in possesso di stoccaggi per il liquame separati (doppia vasca o vasca singola con divisorio che individui due bacini) ove sussista produzione annua di azoto da e.a. superiore a 6.000 kg, nel caso di costruzione di nuove strutture di stoccaggio o ampliamento delle esistenti a partire dal dicembre 2007; rispettare la localizzazione con riferimento alle prescrizioni del permesso a costruire; (5) MAS: Apporti massimi standard di Azoto efficiente alle colture.

8 Bollettino Ufficiale garantire rispondenza del cumulo di pollina palabile in campo, (per allevamenti avicoli con ciclo inferiore a 90 giorni); garantire la rispondenza del cumulo di letame in campo alle caratteristiche previste; provvedere alla mitigazione paesaggistica nelle vasche fuori terra, qualora previsto (VAS) con riferimento alle prescrizioni del permesso a costruire; 7. AZIENDE CHE ADERISCONO ALLA DEROGA NITRATI Le aziende ricadenti in ZVN che aderiscono alla Deroga Nitrati devono rispettare gli impegni previsti dalla Decisione di Esecuzione della Commissione del 3 novembre 2011, in particolare quelli riportati negli articoli 5, 6, 7 e 9 per quanto riguarda il trattamento degli effluenti di origine suina, le regole di applicazione dell effluente di allevamento e di altri fertilizzanti e la gestione dei terreni e dei trasporti di e.a. 8. ADEMPIMENTI RELATIVI AL TRASPORTO DEGLI EFFLUENTI AZIENDALI (E.A.) 8.1 Le aziende agricole che effettuano movimentazione di effluenti aziendali all interno della medesima azienda agricola o tra terreni in uso alla stessa azienda o tra aziende appartenenti alla medesima impresa agricola, indipendentemente dal soggetto che effettua il trasporto (impresa stessa o soggetto terzo), devono: conservare in azienda il POAs/POA o PUAs/PUA nel quale sono individuati le superfici aziendali utilizzate per lo spandimento, in caso di imprese assoggettate all obbligo di presentazione della comunicazione nitrati; conservare in azienda una autodichiarazione di movimentazione, nel caso si tratti di aziende esonerate dalla presentazione della comunicazione nitrati. 8.2 Le aziende che effettuano movimentazione di effluenti aziendali da un azienda o impresa agricola (cedente) verso un altra azienda o impresa agricola diversa (cessionario o acquirente), indipendentemente dal soggetto che effettua il trasporto (impresa cedente/cessionaria o soggetto terzo), devono: garantire che il trasporto sia sempre accompagnato da un documento contenente le seguenti informazioni: gli estremi identificativi dell azienda da cui origina il materiale trasportato e del legale rappresentante della stessa; numero e data del documento; gli estremi identificativi dell azienda destinataria e del legale rappresentante della stessa; descrizione del materiale trasportato e quantità; riferimento dell azienda trasportatrice con identificazione del mezzo di trasporto; data di uscita del materiale che può coincidere con quella del documento; gli estremi della comunicazione nitrati redatta dal legale rappresentante dell azienda da cui origina il materiale trasportato; in caso di aziende aderenti alla deroga di cui alla Decisione Comunitaria del 3 novembre 2007 informazioni relative al contenuto di azoto e fosforo dell effluente aziendale trasportato; in caso di aziende aderenti alla deroga di cui alla Decisione Comunitaria del 3 novembre 2007 che trasportano effluente trattato e le frazioni solide derivanti dal trattamento dell effluente zootecnico, il documento di trasporto è corredato di un certificato di analisi con le 3 informazioni in merito al loro contenuto di azoto e fosforo. La compilazione del documento è a cura dell impresa cedente, fatti salvi diversi accordi assunti tra le parti. Copia del documento deve essere conservata dall impresa cedente, dall impresa cessionaria e dal trasportatore. Il documento può essere sostituito dal documento di trasporto purché quest ultimo contenga le informazioni sopra richiamate. Nel caso in cui siano effettuati più trasporti verso una medesima azienda cessionaria, il documento di trasporto potrà essere unico e dovrà contenere le informazioni relative a ciascun trasporto effettuato; Nel caso in cui il trasporto riguardi un azienda che ha aderito alla deroga nitrati e effettui trasporti a distanze superiori a 30 km, il trasporto stesso dovrà essere registrato mediante sistemi di posizionamento geografico. L azienda in deroga dovrà conservare copia della registrazione. 9. MODALITÀ OPERATIVE PER L ESECUZIONE DEI CONTROLLI Nelle aziende estratte a campione per il controllo della corretta applicazione della direttiva nitrati, di cui al precedente punto 1.3 b), la verifica avviene tramite la compilazione delle check-list di controllo: check-list dei controlli relativi alla direttiva nitrati per la verifica degli obblighi di cui ai seguenti punti 9.1, 9.2, 9.3, 9.4, 9.5 di cui all allegato A al presente manuale per i controlli effettuati dalle Province check-list dei controlli relativi ai trasporti per la verifica degli obblighi di cui al seguente punto 10 di cui all allegato B al presente manuale per i controlli effettuati dai Comuni; e tramite la redazione dei relativi verbali con la definizione dell esito del controllo: in caso di esito positivo del controllo (senza accertamento di violazioni): verbale di controllo della direttiva nitrati di cui all allegato C al presente manuale; in caso di esito negativo del controllo (con accertamento di violazioni che comportano l irrogazione delle sanzioni amministrative di cui alla l.r. 31/2008 art. 130 decies): processo verbale di accertamento e contestazione delle violazioni amministrative in materia di applicazione della direttiva nitrati di cui alla direttiva 676/91/CEE, a d.lgs. 152/2006, al d.m. 7 aprile 2006 ed alla l.r. 31/2008, redatto in applicazione della l. n. 689/1981 e della l.r. 1/2012, di cui all allegato D al presente manuale. I controllori compilano l apposita check-list, apponendo il flag solo sulle caselle pertinenti alla situazione rilevata al momento del controllo. 9.1 Verifica del rispetto degli adempimenti amministrativi Si ha infrazione se:

Bollettino Ufficiale 9 mancano i documenti richiesti dalle d.g.r. 2208/2011 e d.g.r. 5868/07 e s.m.i.: copia della Comunicazione Nitrati e/o dell aggiornamento annuale della Comunicazione. L azienda deve essere in possesso di idonea comunicazione come indicato ai precedenti punti 4.1 e 4.2. La copia deve essere quella rilasciata dal sistema informativo di Regione Lombardia; allegati cartografici (copia della CTR in scala 1:10.000 o altro idoneo documento cartografico recante l individuazione degli appezzamenti); registro delle fertilizzazioni azotate; contratti di acquisizione/cessione degli effluenti di allevamento in corso di validità; relazioni tecniche previste a supporto di dati inseriti nel sistema informativo in particolare per quanto riguarda i dati relativi ai trattamenti dei reflui, ai sistemi di alimentazione del bestiame, ecc.; non è stata presentata la Comunicazioni Nitrati o il suo aggiornamento e/o è stata presentata oltre i termini previsti; il registro delle fertilizzazioni azotate (organiche e minerali) non è compilato e aggiornato. Il registro deve essere presente in azienda e deve riportare indicazione della data, della quantità, della tipologia di fertilizzante e dell appezzamento di terreno ove è avvenuta la fertilizzazione. La verifica prevede anche il controllo delle giacenze di magazzino dei fertilizzanti di sintesi; per le aziende soggette ad AIA: oltre alla documentazione sopra citata non è presente l autorizzazione AIA in corso di validità; inoltre, in considerazione del fatto che si tratta di allevamenti intensivi di suini ed avicoli, è opportuno che il controllore verifichi la coerenza tra la consistenza media dichiarata nella comunicazione nitrati e quella desumibile dalla BDR; in caso di discordanza superiore al 20% il controllore ricalcola la quantità di reflui/azoto per le verifiche richieste sugli adempimenti su stoccaggi ed utilizzo azoto. Infatti trattandosi di allevamenti che prevedono più cicli produttivi l anno, l informazione presente nella comunicazione nitrati anche se verificata con la consistenza animali presenti in BDN/ BDR al momento della presentazione, sconta il carattere preventivo della comunicazione che pertanto deve trovare conferma con un dato BDN/BDR aggiornato prima del controllo in azienda; per le aziende che aderiscono alla Deroga Nitrati (ai sensi della Decisione di Esecuzione della Commissione del 3 novembre 2011) i controlli specifici sono quelli previsti al successivo punto 9.4; In caso di presenza in azienda di impianti di trattamento quali separatori solido/liquido, impianti di produzione di biogas, impianti di riduzione dell azoto, ecc., il controllore verifica, in relazione alla comunicazione nitrati presentata: NB la presenza degli impianti; l esistenza di documentazione a garanzia delle caratteristiche tecniche degli impianti presenti in azienda, comprovante la coerenza con i contenuti della dichiarazione nitrati presentata; l eventuale registro della matrici che alimentano l impianto qualora previsto dall autorizzazione. 1) Le aziende esonerate dalla predisposizione della comunicazione nitrati, ai sensi delle DGR 2208/11 e 5868/07 e s.m.i., così come specificato nella tabella al precedente punto 4, dovranno essere comunque controllate per la verifica del corretto stoccaggio e del rispetto delle norme di utilizzo dei fertilizzanti (vincoli/divieti e dosi previste). Inoltre per quanto riguarda la verifica sull utilizzo dei fertilizzanti azotati può essere effettuata anche tramite un calcolo di coerenza tra la quantità di fertilizzante azotato impiegato, il fabbisogno colturale calcolato in base ai MAS e limiti di azoto impiegabili in base alla localizzazione in ZVN o in ZNVO (6) ; 2) In caso di concessione d uso dei terreni per lo spandimento di e.a., un azienda non può essere esonerata totalmente dagli obblighi amministrativi in quanto deve possedere una concessione d uso dei terreni o contratto per la valorizzazione degli effluenti. In tal caso, il controllore deve verificare la presenza e la validità della suddetta documentazione. 9.2 Verifica degli adempimenti connessi alla corretta utilizzazione agronomica dei fertilizzanti azotati Tale verifica ricomprende: a) La verifica del rispetto dei divieti spaziali e temporali relativi all utilizzazione dei fertilizzanti azotati Per tutte le domande a controllo, il controllore è tenuto a verificare il rispetto dei divieti elencati nella relativa check-list se rilevabili al momento del controllo. Si ha infrazione se il funzionario, al momento del controllo, rileva evidenze in campo che dimostrino chiaramente il mancato rispetto delle limitazioni di utilizzo dell azoto. Infine, si precisa che il mancato rispetto del divieto invernale per concimi azotati e ammendanti organici può anche essere rilevato anche tramite la verifica delle registrazioni riportate sul registro delle fertilizzazione azotate (organiche e minerali), previsto per tutte le aziende soggette a comunicazione; in questo caso, la superficie oggetto d infrazione da riportare in check-list corrisponde a quella dedotta dalla documentazione presente in azienda. b) La verifica del rispetto dell utilizzo di fertilizzanti azotati nelle dosi previste Si ha infrazione: nel caso di superamento delle dosi di azoto al campo da e.a., inteso come media aziendale, (170 kg/ha/anno nelle ZVN e 340 kg/ha/anno nelle ZNVN; qualora la quantità di azoto totale apportato superi le esigenze delle colture, calcolate a livello aziendale in base al metodo del bilancio dell azoto. L apporto di azoto (azoto efficiente) non può superare, comunque i limiti relativi agli Apporti Massimi di azoto alle colture (MAS). 9.3 Verifica degli adempimenti connessi allo stoccaggio degli E.A. In relazione alla verifica degli adempimenti relativi al corretto stoccaggio degli E.A., ai tempi ed alle modalità per l attuazione degli interventi e/o degli adeguamenti strutturali, il controllore attraverso la documentazione tecnica presente in azienda (prevista dalla (6) Allo scopo di agevolare i funzionari provinciali nella verifica delle strutture di stoccaggio e nella verifica del rispetto delle dosi di Azoto, sarà reso disponibile, in accordo con l Organismo Pagatore Regionale, un foglio di calcolo specifico per le aziende esonerate.

10 Bollettino Ufficiale normativa di riferimento: d.g.r. 2208/2011 e d.g.r. 5868/07 e s.m.i.), deve rilevare, sia per il letame sia per il liquame, i giorni di stoccaggio presenti e i giorni di stoccaggio mancanti o da realizzare. La normativa vigente richiede la seguente capacità minima di stoccaggio: 90 giorni per letame e assimilati; 120 giorni per liquame e materiali ad esso assimilati, nel caso di aziende di bovini da latte, bufalini, equini e ovicaprini con coltivazione di terreni caratterizzata da assetti colturali che prevedono la presenza di pascoli, o prati di media o lunga durata, o erbai e cereali autunno-vernini; 180 giorni per liquame e materiali ad esso assimilati, nel caso di aziende di cui al punto precedenti, in assenza delle condizioni sopra specificate e per tutti gli altri allevamenti. NB: Per gli allevamenti di bovini, bufalini, equini, suini e ovicaprini, in comuni classificati di montagna, qualora il peso vivo allevato non superi i 3.000 kg, è richiesta una capacità di stoccaggio di liquame non inferiore ai 90 giorni. Il funzionario controllore verifica che ci sia congruenza tra le dimensioni delle strutture di stoccaggio presenti in azienda e quelle riportate nella Comunicazione Nitrati, oppure quelle riportate nella documentazione attestante l avvenuto adeguamento, secondo quanto prescritto dal Decreto AIA, nel caso di aziende soggette ad AIA che hanno ricevuto prescrizioni. Tale congruenza è accertata: in caso di Comunicazione Nitrati e presenza della planimetria delle strutture di stoccaggio, effettuando la misurazione di almeno una struttura di stoccaggio liquame, la più significativa, e della platea di stoccaggio letame, se presente; in caso di Comunicazione Nitrati e assenza della planimetria delle strutture di stoccaggio, effettuando la misurazione di almeno il 50% del volume delle strutture di stoccaggio liquami presenti, e della platea di stoccaggio letame, se presente; qualora le strutture di stoccaggio liquame presenti siano in numero superiore a 5, la misurazione dovrà essere effettuata su almeno il 30% del volume complessivo. in caso di esonero della Comunicazione Nitrati, il funzionario controllore procede alla misurazione di tutte le strutture di stoccaggio liquame e letame presenti in azienda. Inoltre, il funzionario controllore verifica visivamente: lo stato di funzionalità dell impianto di stoccaggio ovvero l impermeabilizzazione delle strutture che non devono presentare perdite e/o percolazioni di e.a.; Si ha infrazione nel caso: le strutture di stoccaggio non siano adeguate a quanto richiesto dalla normativa e/o non siano sufficienti a garantire il fermo invernale; sia stata rilevata una mancata congruenza tra le dimensioni delle strutture di stoccaggio dichiarate nella Comunicazione Nitrati e quelle riscontrate in azienda; lo stato di funzionalità dell impianto di stoccaggio non sia adeguato e siano presenti perdite, percolazioni, ecc.. 9.4 Verifica degli adempimenti delle aziende che aderiscono alla deroga nitrati Si ha infrazione nel caso di: assenza di copia della domanda di deroga e del relativo piano di fertilizzazione (PUA); assenza di documentazione di autorizzazione al prelievo idrico o di fornitura e uso dell acqua irrigua per la SAU in ZVN per la quale si richiede la deroga o di mappa indicante l esistenza di falde ipodermiche; assenza e mancato aggiornamento del Registro di tutte fertilizzazioni, comprese quelle azotate e fosfatiche (organiche e minerali), completo anche della registrazione delle cessioni effettuate a terzi. La verifica prevede anche il controllo delle giacenze di magazzino dei fertilizzanti di sintesi; presenza di fertilizzazione azotate nell anno di aratura dei prati permanenti; presenza di concimazioni con fosforo mediante fertilizzanti chimici; apporto di Fosforo superiore alle esigenze delle colture); utilizzo di effluenti di allevamento diversi da quelli di bovini, di suini, o di effluenti misti bovini/suini, tal quali o sottoposti a trattamento; nel caso di effluenti misti bovini/suini (senza prevalenza al 70% di uno o dell altro effluente (7) ) assenza delle analisi che attestino l assimilazione dell effluente a una delle due specie (in base al rapporto N/P2O5); presenza di specie allevate diverse da bovini e suini con gestione/stoccaggio degli effluenti comune (gestione mista); assenza di SAU aziendale (almeno il 70%) destinata a colture a elevato assorbimento di N e lungo ciclo di crescita; nel caso di successione colturale nello stesso anno, mancato rispetto del vincolo di copertura vegetale, come specificato nei seguenti casi: l erbaio invernale, quale loglio, orzo, triticale o segale, deve essere seminato entro due settimane dal raccolto del mais o del sorgo e deve essere raccolto non prima di due settimane dalla semina del mais o del sorgo; l erbaio estivo, quale mais, sorgo, setaria o panico, deve essere seminato entro due settimane dal raccolto dei cereali vernini e deve essere raccolto non prima di due settimane dalla semina dei cereali vernini; nel caso di prato temporaneo arato in primavera, una coltura a elevato grado di assorbimento di azoto deve essere seminata entro due settimane dall aratura della superficie prativa. (7) Le disposizioni attuative per la presentazione delle domande di adesione alla deroga Nitrati, approvate con decreto della Direzione generale Agricoltura n. 386 del 24 gennaio 2012, prevedono che se un impresa agricola alleva suini e bovini con gestione/stoccaggio degli effluenti comune (ovverosia mista) l effluente complessivamente prodotto viene equiparato all una o all altra tipologia in funzione dell ottenimento o meno del rapporto N/P2O5 a valori non inferiori a 2.5. In caso di netta prevalenza (almeno 70%) di una tipologia di effluente rispetto all altra, l effluente è complessivamente ricondotto alla tipologia prevalente. Negli altri casi con composizione più equilibrata dell effluente complessivamente prodotto, dovrà essere effettuata un analisi una tantum che attesti il conseguimento nella frazione chiarificata del rapporto N/P2O5 >2.5. Nel caso in cui tale rapporto non sia raggiunto, l effluente è assimilato a quello suino; nel caso il rapporto sia raggiunto l effluente è assimilato a quello bovino. Nel caso invece di impresa agricola con allevamenti di suini e/o bovini e altri tipologie di animali (polli, galline, conigli, ecc.) e con gestione/stoccaggio degli effluenti comune, ovverossia mista, l effluente complessivamente prodotto non è ammissibile alla deroga.

Bollettino Ufficiale 11 mais a maturazione tardiva: evidenza dell interramento di stocchi e di altri residui colturali; nel caso si proceda all aratura del prato temporaneo questa non avvenga nel periodo primaverile; mancato rispetto del divieto di distribuzione invernale; mancata distribuzione dei 2/3 degli effluenti di allevamento aziendali entro il 30 giugno 2012; assenza di macchine per lo spandimento a bassa emissione di azoto (8). Nel caso si utilizzino effluenti suini (o prevalentemente suini), si ha infrazione nel caso di: assenza di un trattamento di separazione solido/liquido ammesso dalla deroga (sono esclusi dalla deroga: vagli - rotanti, vibranti o gravità; sono inclusi dalla deroga: separatori a vite elicoidale, separatori a rulli pressori, centrifughe, nastropresse); assenza nella Comunicazione Nitrati dell informazione sul trattamento degli e.a. e sugli impianti utilizzati; assenza di contratti di cessione a terzi del solido separato conformi a quanto richiesto per l ammissibilità alla deroga e in corso di validità; assenza della documentazione analitica della frazione chiarificata con corrispondente rapporto N/P2O5. 9.5 Verifica degli adempimenti specifici relativi alla direttiva nitrati Il controllore della Provincia deve anche verificare la presenza di ulteriori elementi al fine di completare le verifiche sul corretto adempimento degli obblighi stabiliti in applicazione della direttiva nitrati. Tali ulteriori obblighi riguardano: 9.5.1 Verifica integrative degli adempimenti connessi allo stoccaggio degli E.A. Si tratta di verificare le seguenti prescrizioni: presenza di strutture di stoccaggio; effettuazione delle opere di mitigazione paesaggistica nelle vasche fuori terra con riferimento alle prescrizioni del permesso a costruire, per le strutture di stoccaggio realizzate in ZVN a partire dall'1 gennaio 2012 in quanto tali opere sono previste dalle prescrizioni VAS del programma d azione di cui alla d.g.r. 2208/2011; rispetto del divieto di localizzazione delle strutture di stoccaggio realizzate ex novo a partire dal dicembre 2007 (D.g.r. 5868/2007) qualora si rilevi che le stesse sono localizzate in zone ad alto rischio di esondazione ai sensi della vigente normativa (fascia A definita nel Piano di Assetto Idrogeologico PAI approvato con d.p.c.m. 24 maggio 2001). Sono escluse dai vincoli di cui sopra la realizzazione o adeguamento di strutture in aziende esistenti sufficiente capacità di stoccaggio in funzione del calendario di distribuzione e delle condizioni aziendali; presenza di stoccaggi per il liquame separati (doppia vasca o vasca singola con divisorio che individui due bacini) ove sussista produzione annua di azoto da e.a. superiore a 6.000 kg, nel caso di costruzione di nuove strutture di stoccaggio o ampliamento delle esistenti a partire dal dicembre 2007; In caso di strutture di stoccaggio insufficienti rispetto ai vincoli normativi è necessario calcolare i giorni di carenza tramite il seguente calcolo: Giorni di stoccaggio presenti (a); Giorni di stoccaggio richiesti in base alla normativa (b); Giorni di stoccaggio mancanti: (c) = (b) (a); Percentuale di carenza rispetto a limite obbligatorio: (c)/(b)*100; Si ha infrazione in: Assenza di strutture di stoccaggio; Assenza di opere di mitigazione, nei casi previsti; Inidonea localizzazione delle strutture di stoccaggio, nei casi previsti; Insufficiente capacità di stoccaggio rispetto al calendario di distribuzione; Insufficiente capacità di stoccaggio rispetto ai minimi previsti dalla normativa. Assenza di stoccaggi separati nel caso in cui sussista l obbligo. 9.5.2 Verifica integrative dei vincoli/divieti per l utilizzazione agronomica dei liquame e letame Si tratta di verificare le seguenti prescrizioni: Presenza di distribuzioni effettuate a bassa pressione e con rispetto dell obbligo di interramento degli e.a. entro le 24 ore dalla distribuzione; Rispetto dei divieti e delle modalità di distribuzione dell e.a. senza immissione, diretta o indiretta in corpo idrico superficiale o in acque sotterranee; (8) Le disposizioni attuative per la presentazione delle domande di adesione alla deroga Nitrati, approvate con decreto 386 del 24 gennaio 2012, prevedono le seguenti indicazioni per le tecniche di spandimento a bassa emissione di Azoto per liquami e per letami: Le tecniche da adottare sono quelle già classificate come BAT nei documenti comunitari (BREF, 2003) e dell UNECE e che si sono dimostrate applicabili nella realtà del bacino padano-veneto: - per i letami e le frazioni solide separate: spandimento superficiale e interramento entro le 24 ore (ad eccezione del letame sparso sui prati); - per i liquami tal quali, i digestati e le frazioni chiarificate: I. applicazione di miscele di liquami con acque irrigue (fertirrigazione) da attuarsi con dispositivi di aspersione (barre, pivot), con tecniche di microirrigazione a goccia o mediante immissione controllata nelle acque di irrigazione; II. spandimento a raso per bande; III. spandimento superficiale a bassa pressione seguito da aratura (entro le 24 ore); IV. iniezione profonda (max 25 cm) o per scarificatura a solco aperto o iniezione superficiale con chiusura del solco o erpicatura in concomitanza.