III SESSIONE - 19 GENNAIO 2005 IDEE A CONFRONTO: PROTAGONISTI LOCALI Alessandro PROFUMO: Sarebbe stato un grande piacere essere qui con voi questa mattina, ma il Comitato esecutivo dell ABI mi ha impegnato altrove. Avrei partecipato volentieri perché sono convinto che questo sia un metodo di lavoro del quale, come cittadini italiani, dobbiamo ringraziare la città di Roma perché esso può essere un esempio per tutti. Uno dei grandi problemi che in questo momento abbiamo è l assenza di visione, la capacità cioè di guardare in avanti, capire dove si vuole portare ciò di cui siamo responsabili, le singole aziende come le grandi comunità, quelle che gravitano su Roma e nel nostro Paese, con un metodo che sia prima ascolto, coinvolgimento, preparazione e poi dibattito pubblico: solo così si costruisce una visione comune in cui le istituzioni - nel caso specifico il Comune di Roma - rendano efficienti tutti coloro che sono interessati - senza logiche di parte - a discutere di una visione futura di un progetto. Su questa base si faranno poi delle scelte, delle proposte e quindi si comincerà a costruire.
Credo sia assolutamente fondamentale per la città di Roma, o - come sottolineava il Sindaco l area metropolitana di Roma, ragionare sugli ambiti di riferimento nei quali ci si muove. Oggi Roma ha grandi opportunità rispetto a quello che sta succedendo al di fuori del nostro Paese: da una parte l allargamento dell Unione Europea che inevitabilmente sposterà i pesi nell ambito dell Unione sotto il profilo della geopolitica. Di certo questo potrà assegnare a Roma un ruolo estremamente importante nel sud dell Europa e nei rapporti con l Europa dell allargamento, quelli che noi chiamiamo orientali, anche se tecnicamente sono più centrali, e noi siamo occidente. L allargamento sarà un opportunità assolutamente unica per Roma ed il sud dell Europa. L altro tema è di livello internazionale, extra UE: il rapporto con il sud del Mediterraneo, la prossima area sulla quale anche con l Unione Europea dovremo confrontarci dal momento che tale allargamento si sta di fatto chiudendo. L ingresso della Turchia è un argomento molto discusso. Lo stesso avverrà per l Ucraina. Per quanto riguarda la Romania, la Croazia, e la Bulgaria, l ingresso sarà certamente molto rapido. Il passo successivo sarà il sud del Mediterraneo. La città metropolitana di Roma dovrà considerare che l ambito di riferimento in cui si muove è di livello
internazionale, dove ci sono delle grandissime opportunità per svolgere un ruolo anche come punto di confronto e come fulcro nel quale si svilupperanno iniziative e attività che si accompagneranno con questi due nuovi mondi verso i quali ci stiamo affacciando. L altro tema rilevante è quello di avviare un rapporto intenso tra Roma e l altra grande città-porta di questo paese, Milano, e non soltanto perché si tratta della mia sede lavorativa. Peraltro è già stato avviato tra i sindaci uno stretto dialogo. Ritengo fondamentale che le due città si confrontino sui ruoli relativi con forme di cooperazione ma anche con forme di competizione. Si pensi al problema di Fiumicino e Malpensa: è necessario trovare una soluzione; laddove questo non avvenisse finiremmo per gravitare sugli aeroporti Charles De Gaulle o su Francoforte. È fondamentale sotto il profilo del metodo intensificare questo modello di cooperazione tra le due città-porta: esse sono i punti di riferimento di chiunque si affacci verso il nostro Paese. Bisogna quindi trovare delle modalità di semplificazione: dall accesso turistico a quello delle imprese. Si presenta quindi un nodo da sciogliere: l assenza di investimenti provenienti dall estero.
L altro aspetto chiave per una città come Roma è quello della vivibilità; una delle grandi difficoltà che abbiamo è quella di attirare manager internazionali nelle nostre aziende che, anche quando sono fortemente multinazionali, rimangono fondamentalmente aziende italiane: nella nostra azienda sono presenti 70 mila persone, 30 mila di queste lavorano all estero. Ma il gruppo dirigente, purtroppo, è italiano. I manager internazionali sono dissuasi dalla qualità della vita nelle nostre città dal momento che le loro famiglie chiedono di avere scuole internazionali, piscine, centri sportivi, ciò che è importante per l educazione dei figli e per la vita dei coniugi, standard alti dal punto di vista qualitativo. Se andiamo a vedere città come Londra, Francoforte, Monaco, Parigi, Madrid, Barcellona ci accorgeremo che è stato fatto un altro tipo di percorso. Da questo punto di vista vanno valorizzati degli asset fondamentali che Roma ha, come quello del turismo. Ma non solo: ci sono anche asset in attività industriali di servizi, come quella dell audio-video, la net.economy, Nell area metropolitana di Roma tali asset si sono sviluppati in modo particolare e certamente possono trovare un forte sviluppo laddove si possano coinvolgere i beni competitivi territoriali: alludo alle fiere, agli aeroporti, alle reti logistiche, alla finanza.
L assessore Causi ha anticipato una proposta che io appoggio completamente: oltre alla Confindustria, oltre agli imprenditori nel tavolo di concertazione sarebbe opportuno avere anche le banche. Noi siamo un impresa più o meno come le altre, facciamo un mestiere particolare, ma è fondamentale che ci considerino sempre come imprese. A questo tavolo ci siamo uniti come tutte quelle parti, o forse ancora di più, che sono interessate allo sviluppo economico del territorio. Il successo è dato esclusivamente dallo sviluppo economico dei territori: il nostro mestiere è una proxy del PIL. Se lavoriamo in un area in cui il prodotto interno lordo cresce al 3%, i nostri conti economici, il valore delle nostre imprese aumentano. Quindi abbiamo un interesse strutturale ad essere parte attiva e attori di tutto ciò che consente ai territori di crescere. Che cosa vogliamo fare come UniCredito, in particolare per il territorio di Roma? Siamo in procinto di insediare un nostro comitato territoriale nella capitale. Siamo nati da banche fortemente radicate sul territorio, essenzialmente nel Nord Italia anche se a Roma siamo la seconda banca come numero di sportelli e abbiamo quasi 500 sportelli da Roma al Sud d Italia come gruppo, una grande realtà del Centro-Sud del Paese. Nelle aree in cui avevamo questi fortissimi radicamenti territoriali, dopo aver riorganizzato il gruppo per segmenti di mercato, abbiamo deciso di creare
dei punti di riferimento per noi e per le attività delle nostre banche su quei territori. Sabato prossimo (22 gennaio, ndr) ci sarà nel Canavese un incontro per discutere una ricerca che abbiamo finanziato con l Unione Industriali di Torino e con l Università di Torino: lo scopo è quello di capire come sfruttare alcuni asset fondamentali che, dalla storia della grande Olivetti, si sono sviluppati sul territorio canavesano. Una ricerca che abbiamo finanziato attraverso il nostro comitato territoriale in cui sono rappresentati gli industriali, le principali entità di rappresentanza quelle che Pezzotta ha chiamato i corpi intermedi della società l Università, in alcuni casi le amministrazioni pubbliche ecc. Stiamo per insediare il nostro comitato sull area di Roma, proprio perché abbiamo un interesse strategico sulla città: è qui che si stanno realizzando tutta una serie di progetti estremamente interessanti. La competenza specifica che pensiamo di poter portare è quella della finanza di progetto e dei rapporti pubblico-privato nel supporto finanziario a progetti industriali. Anche qui abbiamo fatto una scelta specifica: da qualche anno abbiamo sviluppato un nucleo di persone molto forti nell analisi della finanza di progetto abbassando, contrariamente a quello che fanno le grandi banche internazionali, la soglia minima dimensionale
delle operazioni. Abbiamo eseguito operazioni a partire da dieci milioni di euro: in molti casi sono un parcheggio, proprio perché riteniamo che questa sia una forma particolare e importantissima di sviluppo delle infrastrutture territoriali. Perché parlavo della collaborazione pubblico-privato? In molti casi il concetto che qualsiasi iniziativa infrastrutturale possa stare in piedi esclusivamente con il finanziamento privato è una bugia. Dobbiamo esserne coscienti: ci sono molte iniziative che sono essenzialmente basate su risorse pubbliche e tali devono restare: l importante è svilupparle secondo logiche in cui si minimizzano o si annullano gli sprechi e si realizzano queste forme di collaborazione per ottimizzare lo sviluppo dei progetti stessi. Da questo punto di vista noi siamo già attrezzati. A Roma vogliamo giocare la nostra partita con rispetto degli altri attori romani che sappiamo avere su questa città una presenza estremamente significativa. Crediamo di avere tutte le competenze per poter essere un co-attore dello sviluppo dell area metropolitana di Roma.