MALATTIE SESSUALEMENTE TRASMISSIBILI. in provincia di Trento anni Report finale

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MALATTIE SESSUALEMENTE TRASMISSIBILI in provincia di Trento anni 1991-2012 finale Volume 25 -dell Nghhumero Febbraio 2012 U.O. Igiene e Sanita Pubblica U.O. di Dermatologica Presidio Santa Chiara ISSN 0394-9303 La Sorveglianza delle Malattie Sessualmente Trasmesse basata su una rete di centri clinici: 18 anni di attività

A cura di: Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica: Valter Carraro, Silva Franchini, Zuccali Maria Grazia, Giulio Gallazzini, Cinzia Grandi; Unità Operativa Dermatologia: Franco Urbani, Maria Teresa Iori, Carlo Renè Girardelli 2

Premessa Le malattie sessualmente trasmesse (MST) costituiscono uno dei più seri problemi di salute pubblica a livello mondiale, anche in considerazione delle numerose complicanze che queste infezioni possono provocare all apparato riproduttivo femminile e maschile e delle ingenti spese economiche che comportano. L incidenza delle MST nel mondo è in continuo aumento, grazie anche alla maggiore mobilità e all aumentata tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners. L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima 340 milioni di casi l anno di IST (AIDS esclusa), prevalentemente nella fascia di età 15-49 anni. Sottogruppi di popolazione particolarmente suscettibili sono: le donne, per la struttura anatomica dell apparato genitale più complessa e più favorevole all insediamento dei patogeni, gli adolescenti, con tessuti genitali ancora immaturi e più recettivi e gli individui con stati di grave deficienza immunitaria. L elevata diffusione delle MST sembra essere legata a carenze educative ed errori di tipo comportamentale; ad una certa difficoltà a ricorrere alle strutture che offrono servizi di prevenzione e diagnosi; ad un significativo calo della percezione del rischio di infezione. 1 Per tali motivi, il controllo della diffusione di queste malattie rappresenta una delle priorità dell OMS. In Italia, la sifilide e la gonorrea sono malattie a notifica obbligatoria, secondo quanto previsto dal DM 15 dicembre 1990. Inoltre, nel 1991, per sopperire alla mancanza di dati relativi alle MST non notificabili, è stato avviato un Sistema di Sorveglianza Sentinella, basato su centri clinici pubblici, dislocati sul territorio nazionale, altamente specializzati nella diagnosi e nella cura dei soggetti con IST. Questo Sistema di sorveglianza, finanziato dal Ministero della salute e coordinato dal Centro Operativo AIDS (COA) dell Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha consentito di conoscere l andamento delle diagnosi di oltre 20 quadri clinici di IST in Italia, e di valutare la 1 http://www.salute.gov.it/ 3

diffusione dell infezione da HIV nei soggetti con una nuova MST, soprattutto in popolazioni più a rischio. Il presente si propone di descrivere il quadro delle principali infezioni trasmissibili sessualmente segnalate in provincia di Trento presentando i dati del Sistema di Sorveglianza Sentinella riferiti agli anni 1991-2012. 4

Introduzione Contesto internazionale e nazionale 2 Le Malattie Sessualmente Trasmesse rappresentano un gruppo di malattie infettive diffuso in tutto il mondo, che può essere causa di gravi complicanze per milioni di persone ogni anno, e le cui cure assorbono ingenti risorse finanziarie. La maggior parte delle malattie sessualmente trasmissibili (MTS) si verifica nei Paesi in via di sviluppo, ma sono molto diffuse anche nei Paesi più sviluppati, come l'europa Occidentale e gli Stati Uniti. In particolare, in Europa, dalla metà degli anni '90 si è verificato un aumento della circolazione delle MTS batteriche (sifilide, gonorrea, infezione da Chlamydia trachomatis) soprattutto nelle grandi metropoli e in alcuni gruppi di popolazione maggiormente a rischio (ad esempio, giovani maschi omosessuali). In Italia, le informazioni disponibili sulla diffusione nazionale delle MTS provengono dai dati riportati dal Ministero della Salute, che sono limitati alle sole malattie a notifica obbligatoria, cioè gonorrea, sifilide e pediculosi del pube. Non sono invece disponibili i dati sulla diffusione nazionale di altre MTS che non sono a notifica obbligatoria quali, ad esempio, le patologie genitali provocate da Chlamydia trachomatis, da Trichomonas vaginalis, da HSV-1 e 2 e da HPV. La Sorveglianza sentinella delle MTS Negli anni '80, in Italia così come in vari Paesi europei è stato previsto l'avvio di un Sistema di sorveglianza sentinella delle MST per sopperire alla mancanza di dati relativi alle MTS non notificabili e per disporre in tempi brevi di dati sulla loro diffusione, soprattutto in ragione dell'epidemia da HIV che emergeva in quel periodo. Il Sistema, avviato nel 1991 e tuttora attivo, è coordinato dal Centro Operativo AIDS (COA) dell Istituto Superiore di Sanità (ISS) e prevede la collaborazione di una rete sentinella di centri clinici pubblici specializzati nella diagnosi e nella cura delle MTS, dislocati sul territorio nazionale. I centri segnalano in modo anonimo tutti i pazienti con una diagnosi clinica di MTS confermata da test di laboratorio di ultima generazione. Viene segnalato solo il primo episodio, escludendo le recidive, i controlli per follow-up e i pazienti già segnalati per la stessa diagnosi dallo stesso centro nei tre mesi precedenti. Per la raccolta e la segnalazione dei dati i centri clinici hanno utilizzato fino a dicembre 2009 schede cartacee o stringhe di dati su supporto magnetico (floppy disk) generate da 2 La Sorveglianza delle Malattie Sessualmente Trasmesse basata su una rete di centri clinici: 18 anni di attività. Volume 25 Notiziario dell Istituto Superiore di Sanità. Numero 2 Febbraio 2012ISSN 0394-9303 5

un programma applicativo; i dati così raccolti venivano inviati al COA che curava l inserimento dei dati in computer, il data management e l analisi statistica. Figura 1 - Distribuzione geografica dei 12 centri clinici partecipanti al Sistema di sorveglianza sentinella delle MTS La casistica MTS in Provincia di Trento La provincia autonoma di Trento ha aderito al sistema di segnalazione delle malattia MTS fin dai primi anni novanta consentendo di disporre di un archivio dati importante sia per numerosità dei casi sia per la sua accuratezza. Dal 1 gennaio 1991 al 31 dicembre 2012, il Sistema di sorveglianza ha segnalato un totale di 12.185 nuovi casi di MTS. Il numero delle segnalazioni di nuovi casi di MTS si è ridotto progressivamente, con una media di 400 casi di IST segnalati per anno a partire dagli anni 2000, 6

pari a un valore medio di incidenza pari a 80 casi su 100.000 residenti. (Figura 2). A livello nazionale l andamento è rimasto stazionario per l intero periodo con un valore medio annuo di 4.146 segnalazioni, a un valore medio di incidenza pari a 8 casi su 100.000 residenti Figura 2 - Distribuzione dei casi di MTS. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012. Num. assoluto 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 L età mediana dei soggetti segnalati è stata di 33,4 anni, il 57,0% dei nuovi casi di MTS è stato diagnosticato nella fascia d età tra i 15-34 anni, il 37,9% nella fascia tra i 35-54 anni, la rimanente quota oltre i 55 anni. Anni 7

Figura 3- Distribuzione dei casi di MTS disaggregati per fasce d età. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 70,0 60,0 Percentuale 50,0 40,0 30,0 20,0 0-14aa 15-34aa 35-54aa 55-64aa >65aa 10,0 0,0 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 totale anni L andamento per genere è andato modificandosi nel corso degli anni, nei primi anni 90 prevaleva la quota di segnalazioni a carico del genere femminile, valore medio 63%, mentre negli anni 2000 prevale di poco la quota maschile 52%. La modifica della distribuzione di casi è attribuibile alla minore segnalazione di MTS a carico del genere femminile, nello specifico a carico delle cervico vaginiti non gonococciche, a fronte di una stabilità numerica del numero nel genere maschile. Il livello di istruzione è piuttosto stabile negli anni, con un 44% delle segnalazioni con indicato titolo della scuola dell obbligo, il 43 % con titolo delle scuole medie superiori e un 10% la laurea. Tale dato è in linea con quanto registrato a livello nazionale. 8

Figura 4- Distribuzione dei casi di MTS disaggregati per livello di istruzione. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 laurea 10% sconosciuto 0% nessuna 3% scuola dell'obbligo 44% diploma medie superiori 43% Le segnalazioni di soggetti con MTS di nazionalità straniera rappresentano l 11,4% come valore medio dell intero periodo di tempo considerato, ma è da evidenziare un progressivo aumento percentuale negli anni con un picco negli anni più recenti pari al il 23% nel 2011 e il 21,3% nel 2012. Di questa quota con nazionalità straniera più del 55% sono appartengono a paesi dell Europa dell Est, soprattutto Romania. Il dato è in linea con quanto evidenziato a livello nazionale. Figura 5- Distribuzione dei casi di MTS disaggregati per nazionalità. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 9

1000 900 800 Num. segnalazioni 700 600 500 400 300 200 100 Totale Stranieri 0 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 anni Circa le abitudini sessuali, il 97% delle segnalazioni di MTS è stato segnalato in individui eterosessuali e il 3% in omosessuali; a livello nazionale il valore percentuale medio è pari all 84,5% in eterosessuali e il 15,5% in omosessuali/bisessuali. Figura 6- Distribuzione dei casi di MTS disaggregati per comportamento sessuale. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 bisessuale 0% non noto 0% omosessuale 3% eterosessuale 97% Quasi la metà dei pazienti (45,3%) ha riferito di avere avuto un solo partner sessuale negli ultimi sei mesi e il 54,4% tra due e cinque. 10

Relativamente all utilizzo di metodi contraccettivi negli ultimi sei mesi, il 21,7% dei soggetti, pari al 19% degli uomini e il 24% delle donne, ha riferito di non aver utilizzato alcun metodo contraccettivo (50,6% valore medio nazionale). Il condom è stato utilizzato regolarmente in tutti i rapporti sessuali dal 2,3% degli uomini e dal 0,6% delle donne, invece il 79,4% degli uomini e il 26,7% delle donne ha riferito di utilizzarlo saltuariamente. Tra le donne, il 43,2% ha riferito di utilizzare la pillola. L utilizzo delle diverse modalità di contraccezione pur mostrando una certa oscillazione periodica non ha mostrato rilevanti scostamenti negli anni. 11

Figura 7- Distribuzione dei casi di MTS disaggregati per tipo di contraccezione.. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 nessuno condom sempre condom saltuario contraccettivo os 20,0 10,0 0,0 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 Meno di un sesto dei pazienti (16,1%) ha riferito di avere avuto una MTS in passato, mentre l utilizzo di droghe per via iniettiva è stato riferito in meno del 1% dei soggetti, ma con un 5% di soggetti che non ha risposto alla domanda attinente. Dalla distribuzione dei casi per tipo di diagnosi è emerso che le patologie più frequenti sono state le cervicovaginiti batteriche da agenti eziologici diversi da Chlamydia trachomatis, da Neisseria gonorrhoeae e da Trichomonas vaginalis (NG-NC) (4.788 casi, 39,3% del totale), seguite da condilomi ano-genitali ( 2.646 casi, 21,7% del totale) e uretriti diverse da Neisseria gonorrhoeae (2.088 casi, 17,1% del totale) (Tabella 1). 12

Tabella 1- Distribuzione dei casi di MTS disaggregati per tipo di patologia e genere. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 Patologia maschi femmine Percentuale complessivo Cervico vaginite NGI 0,0 73,3 39,3 Condilomi 30,5 14,1 21,7 Uretrite NGU 37,0 0,0 17,1 Infezioni da Chlamidia 8,8 3,4 5,9 molluschi contagiosi 5,8 3,1 4,3 Herpes genitale 5,5 2,4 3,8 pediculosi 4,0 0,7 2,3 Sifilide latente 1,9 1,3 1,6 Uretrite gonococcica 3,4 0,0 1,6 Sifilide I/II 2,5 0,3 1,3 Altro 0,5 1,3 0,9 Totale 100 100 100 Figura 8- Andamento temporale delle segnalazioni di infezioni da Chlamidia, N. Gonorrea, e sifilide. Provinca Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 60 50 num. segnalazioni 40 30 20 Chlamidia N. Gonorrea Sifilide 10 0 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 anni 13

Nello specifico nella realtà della provincia di Trento i tre tipi di infezioni: da Chlamydia trachomatis, da Neisseria gonorrhoeae e Treponema pallidum, quest ultimo responsabile della Sifilide, pur con un ampia oscillazione tra un anno e l altro mostrano una presenza costante nel tempo. I tassi di segnalazione di malattia sono per tutte e tre i tipi di patologia significativamente maggiori rispetto i valori nazionali. In Provincia di Trento il Centro di riferimento per le malattia sessualmente trasmissibili intercetta la pressoché totalità delle infezioni dell intero territorio provinciale. La spiegazione della maggior incidenza delle segnalazione a livello provinciale rispetto al dato nazionale potrebbe essere pertanto motivato dalla maggiore accuratezza nella raccolta del dato. Tabella 2- Tassi di segnalazione di infezioni da Chlamidia, N. Gonorrea, e sifilide. Provincia Autonoma di Trento. Anni 1991-2012 TRENTO ITALIA Tasso di segnalazione annua Tasso di segnalazione annua Chlamidia N.Gonorrea Sifilide Chlamidia N. Gonorrea Sifilide 6,6 1,7 3,4 0,5 0,5 1,2 Il 2,5% dei soggetti segnalati è positivo al test per l HIV, tale dato è rimasto costante in tutto il periodo considerato ( inferiore rispetto al dato medio nazionale sull intero periodo pari a 7,5%). 14

AIDS Infezione HIV A livello nazionale nel 2011 (ultimo dato disponibile), il sistema nazionale che raccoglie i dati relativi alle persone positive al test HIV per la prima volta, ha riportato un incidenza di nuove diagnosi di infezioni da HIV, pari ad 5,8 per 100.000 residenti. L incidenza in Italia sembra presentare nel complesso un andamento decrescente. Negli ultimi cinque anni si è registrato un notevole cambiamento anche nella modalità di trasmissione del virus HIV: sono aumentai i casi attribuibili a trasmissione sessuale nel loro insieme (dal 7,8% a 78,8%), risultando i rapporti eterosessuali la via di trasmissione più frequente (45,6% vs 33,2% della via omosessuale/bisessuale). In trentino l andamento delle nuove infezioni da HIV appare nell ultimo triennio lievemente in aumento, con 45 infezioni nel 2012 (Tab.3). La modalità di trasmissione prevalente è quella eterosessuale (42,2%) Tabella 3. Provincia di Trento. Numero di notifiche delle nuove diagnosi di HIV per regione. Anno 2009-2012. Anno Omosex Tossicod Trasfusi* Eterosex Contatto Rischio Trasmiss. Totale mat.inf. ignoto Vertic. 2009 8 3-16 - 3 1 31 2010 6 7 1 17 1-1 33 2011 8 6 1 16 1 1 2 35 2012 14 4 3* 19 0 4 1 45 *I pazienti con rischio da trasfusione o da contatto con materiale infetto riportano rischi fuori provincia. Fonte dati: Servizio Immunoematologia e Trasfusione- Ospedale Santa Chiara Trento Per quanto riguarda le notifiche di AIDS nel biennio 2010-2011 i casi segnalati dal sistema di notifiche delle malattie infettive sono stati 4 casi (Grafico 4). L andamento anche in provincia di Trento è negli anni più recenti stazionario. 15

Grafico 4. Provincia di Trento. Numero assoluto di casi AIDS. Confronto con Italia. Anni 1982-2012 45 40 35 Casi di AIDS in Provincia di Trento e in Italia. Anni 1982-2011 6000 5000 n casi PAT 30 25 20 15 10 5 4000 3000 2000 1000 n casi Italia 0 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 0 anno N. notif.pat N. notif.italia 16

Conclusioni Le segnalazioni di malattie sessualmente in provincia di Trento risultano essere maggiori rispetto al dato nazionale verosimilmente per una maggior accuratezza nel sistema di sorveglianza. La media annua delle segnalazioni è pari a 400 casi. Le segnalazioni si concentrano maggiormente nei giovani adulti : il 57,0% dei nuovi casi di MTS nella fascia d età tra i 15-34 anni, il 37,9% nella fascia tra i 35-54 anni; il 52 % appartiene al genere maschile e l 87% ha un titolo di studio della scuola dell obbligo o di scuola superiore. L 11% delle segnalazioni appartiene appartiene a soggetti di nazionalità straniera, con una prevalenza dell Est europa (55%).La percentuale delle segnalazioni di soggetti con nazionalità straniera è in aumento nel tempo. Circa i metodi contraccettivi utilizzati solo il 21,7% delle segnalazioni riporta un loro impiego, di questi il 2,5% degli uomini riferisce di impiegare il condom con regolarità Meno dell 1% delle segnalazioni riferisce un uso pregresso di droghe per via iniettiva. Il 2,5% è positivo al test per l HIV. Le segnalazioni di HIV positività nella nostra realtà provinciale hanno presentato un lieve aumento in questi ultimi tre anni. Tale dato può essere legato a una maggiore ricerca diagnostica dei casi ma in ogni caso va monitorata nel tempo. Commento La numerosità costante delle malattie sessualmente trasmissibili e dell infezione da HIV attestano da una parte il risultato delle progettualità di educazione e promozione alla salute attuati dai Servizi preposti e quindi dell impegno profuso in campo assistenziale dai molti operatori sanitari e socio assistenziali presenti nella nostra realtà territoriale, dall altra evidenziano la necessità di conservare elevata l attenzione affinché il fenomeno tenda a contrarsi. Proprio al fine di agire in funzione di un auspicata riduzione dei casi è necessario impegnarsi nella sorveglianza del fenomeno che consente di ottenere un profilo di salute con le criticità verso cui è opportuno orientare gli sforzi informativi/educativi. Quindi è necessario investire su progettualità di promozione alla salute interdisciplinari e trasversali che sappiano modularsi in funzione del 17

target di popolazione a cui si rivolgono. A tal riguardo è raccomandato uno studio attento delle modalità comunicative, con attenzione a quelle più innovative: es. social network. Integrazione con dato 2013-2014 Le malattie trasmissibili sessualmente (MTS) sono registrate a livello provinciale dal Servizio di Dermatologia dell O.C. Santa Chiara che gestisce l ambulatorio per le MST. Il 37% dei casi ha interessato il genere femminile, il restante 67% quello maschile. La fascia d età più interessata è quella tra i 25 e i 64 anni (76%), seguono giovani tra i 0-24 anni (25,6%). Nel 2013 la fascia 0-24 anni ha rappresentato il 26% e nel 2014 il 25%. La percentuale in questa fascia d età degli ultimi dieci anni di osservazione, dal 2005 al 2014(ultimo dato disponibile), è mediamente del 25%. Tale valore costante è in linea con l andamento, altrettanto costante, della numerosità in termini assoluti che interessa tutte le età. La patologia che maggiormente interessa tale fascia d età sono le uretriti-cervico vaginiti nel genere femminile (94%)e i condilomi/uretriti e molluschi contagiosi (95%)i nel genere maschile. Tab. 1. Numero di notifiche per diagnosi e sesso in provincia di Trento - Anno 2013-2014 Sesso Malattia Maschio Femmina Totale complessivo uretrite NGU 44-44 cervico vaginite NGI - 101 101 condilomi 282 148 430 pediculosi 4-4 molluschi contagiosi 60 36 96 cervico vaginite Chlamydia - 5 5 uretrite Chlamidia 46-46 uretrite gonococcica 19-19 faringite gonococcica 2-2 herpes genitale 34 24 58 sifilide I/II 20 3 23 sifilide latente 18 8 26 reinfezione sifil. 5 5 Totale complessivo 524 325 849 18

Tab. 2. Numero di notifiche in provincia di Trento - Anno 1991-2014 19

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