Avenue des Arts, 20/4 B1000 Bruxelles Telefono +32 2 2335432 osservatorio@osservatorioinca.org www.osservatorioinca.org Politiche pensionistiche e modello sociale europeo: La MOC Pensioni Intervista a Carla ANTONUCCI Rappresentanza permanente d Italia presso l Unione europea Bruxelles, 25 maggio 2005 A cura di Carlo CALDARINI e Maria MERLANTE Osservatorio INCA CGIL per le politiche sociali in Europa Cos è la Rappresentanza Italiana presso l UE? E che differenza vi è tra la Rappresentanza e un Ambasciata? A differenza dell ambasciata, che è una sede bilaterale, in quanto si occupa unicamente dei rapporti tra Italia e Belgio, la Rappresentanza Permanente d Italia presso l Unione europea è una sede multilaterale. La Rappresentanza ha al suo vertice un ambasciatore, attualmente Rocco Antonio Cangelosi, ed al suo interno vi sono sia diplomatici di carriera, sia funzionari dei vari ministeri che hanno in carico un determinato settore. Per il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali siamo in due, io e la Dott.ssa Clara Mughini. Il nostro lavoro consiste nel tenere i rapporti con Roma, cioè con il Ministero, al fine di rappresentare l Italia, e in modo più specifico gli interessi del Ministero del Lavoro, nei comitati e nelle commissioni che hanno funzioni consultive, presso la Commissione e il Consiglio. Più precisamente, svolgiamo la funzione di Capo Delegazione all interno del gruppo di lavoro del Consiglio che si occupa di Politiche sociali. Rappresentiamo anche il Ministero per le Pari Opportunità. Lavoriamo a fianco del Ministro, ma principalmente siamo affiancate dal Rappresentante Permanente aggiunto per le materie di cui si occupa. Tra i temi che seguite, vi è anche quello della protezione sociale e delle pensioni: in cosa consiste, esattamente, il vostro compito? 1
Siamo coinvolti nelle riunioni del comitato di protezione sociale, comitato che è stato formalizzato da una ratifica del trattato di Nizza, e che ha funzioni consultive nei confronti della Commissione e del Consiglio su tutti i temi che riguardano la protezione sociale, come i sistemi pensionistici, l inclusione sociale e le cure sanitarie a lungo termine. Qualora ci siano proposte legislative negoziate dal gruppi di lavoro del Consiglio, noi siamo coinvolti come capi delegazione all interno. In questo caso la nostra funzione è prendere istruzioni dall amministrazione e rappresentarne gli interessi in sede di Consiglio. Al momento siamo in una fase d attesa, poiché stiamo aspettando una bozza di direttiva suille pensioni complementari. A proposito di pensioni, cos è esattamente il Metodo di Coordinamento Aperto? Il Metodo di Coordinamento Aperto, o meglio la Méthode Ouverte de Coordination (MOC) è una modalità di cooperazione tra Stati membri e Commissione, che viene attivata per trattare in maniera, appunto, coordinata le tematiche non formalizzate dal Trattato, sulle quali non c è una vera e propria competenza comunitaria. È dunque una modalità di cooperazione volontaria tra gli Stati? Si, ma si tratta di una volontarietà strutturata, perché la MOC si articola comunque secondo un processo che prevede fissazione di obiettivi comuni, redazione di rapporti nazionali, messa a punto di indicatori che consentono la comparabilità delle informazioni. In seguito a tutto questo si crea un processo chiamato di sorveglianza multilaterale in cui la Commissione e gli Stati Membri tra loro svolgono una funzione di controllo circa il raggiungimento degli obiettivi comuni. Qual è la differenza rispetto, ad esempio, alla procedura seguita dagli Stati per i loro Piani Nazionali per l Occupazione? Una differenza vera e propria differenza non c è. Il fatto è che, in seguito al Vertice Straordinario di Lussemburgo del 1997, che varò la Strategia Europea dell Occupazione, all interno del trattato di Amsterdam fu introdotto un articolo che 2
stabiliva i principi della Strategia Europea dell Occupazione. Formalmente i Piani Nazionali per l Occupazione funzionano come una MOC, poiché fanno comunque capo agli Stati membri, ma sono formalizzati all interno del Trattato. Quando ci fu la discussione sulla Convenzione europea, si valutò la possibilità di costituzionalizzare anche la MOC sulla protezione sociale, ma questo non avvenne. Quali furono, secondo lei, i motivi di questa decisione? Il problema fondamentale è che la MOC sulle politiche sociali non è stato considerata nel Trattato. Sarebbe necessario, infatti, prevedere per il futuro l elaborazione di linee guida anche nell ambito della protezione sociale, così com è stato fatto per l occupazione. Le linee guida integrate per l occupazione, insieme a un rapporto nazionale da elaborare, sono nate dalla comunicazione della Commissione su crescita e occupazione, che ha preso vita nell ambito della revisione di medio termine della Strategia di Lisbona. Sarebbe dunque utile che questo processo fosse completato dalla formulazione di obiettivi comuni. Per l occupazione gli obiettivi comuni sono definiti nelle cosiddette linee guida ; per la protezione sociale dovrebbero invece essere definiti nei cosiddetti obiettivi comuni integrati (pensioni, inclusione sociale e sanità) che saranno varati a luglio del 2006. Ma quindi, in concreto, che differenza c è tra la procedura seguita dagli Stati membri per i Piani Nazionali per l Occupazione e la MOC Pensioni? Che cos ha in più il processo seguito per l occupazione? Effettivamente, MOC e Piano Nazionale dell Occupazione funzionano più o meno nello stesso modo, solo che mentre l economia e l occupazione sono basate sul Trattato, l aspetto della protezione sociale non è contemplato. La procedura comunque è formalmente la stessa. Per quanto riguarda l occupazione, una volta che lo Stato membro, sulla base delle linee guida, redige il proprio programma, la Commissione, dopo averlo analizzato, formula delle raccomandazioni agli stati membri, che anche se non hanno carattere sanzionatorio contribuiscono a rendere più efficace il processo di coordinamento. Nel caso della protezione sociale queste raccomandazioni non esistono. L aspetto sanzionatorio della MOC può essere individuato negli esercizi detti di review (revisione) che consistono in un esame incrociato svolto all interno del Comitato di protezione sociale. 3
Questo sistema di decisione tra pari, però, diventa un po insidioso, soprattutto ora, nell UE-25. Talvolta, infatti, la tendenza degli Stati membri è quella, per così dire, di coprirsi a vicenda e, in questo modo, vengono meno lo stimolo e il confronto reali. Per questo sarebbe necessario che la Commissione recuperasse quel ruolo sanzionatorio forte che aveva fino a poco tempo fa e tramite il quale controllava veramente e riprendeva gli Stati inadempienti. Naturalmente questo ruolo era vissuto dall Italia come una sorta d intrusione nelle procedure politiche e questo atteggiamento si è sempre più rafforzato. Lo Stato può sottrarsi alla MOC, non essendo una procedura formalizzata? Sì, volendo potrebbe farlo, però in realtà nessuno lo fa. Potrebbe fare il punto sull Agenda riguardo la MOC pensioni? Di che cosa si è occupata finora? Nel 2001 a Stoccolma è stata data l indicazione di procedere con la MOC, indicazione che è stata poi precisata a Laeken, occasione in cui sono stati definiti degli obiettivi, tra cui quello della sostenibilità finanziaria e dell adeguatezza, che hanno dato vita al Rapporto Strategico Nazionale. Nel 2003, durante il Consiglio Europeo di Barcellona, i capi di governo hanno accolto il primo rapporto congiunto Commissione e Consiglio sulle strategie pensionistiche degli stati membri, che ha fissato, tra gli obiettivi, l innalzamento dell età di uscita del mercato del lavoro entro il 2010. Essendo la cadenza del Consiglio europeo biennale, è per quest anno, il 2005, che si attende un nuovo rapporto sui sistemi pensionistici. Per luglio è prevista la consegna, da parte di tutti gli stati membri, del Rapporto Strategico Nazionale. C è qualche tema critico che viene dibattuto all interno della MOC pensioni? Il tema critico è più o meno sempre lo stesso, ovvero la conciliazione della sostenibilità finanziaria e dell adeguatezza. Il problema sta nella non assoluta copertura delle pensioni nell ambito del primo pilastro e nella tendenza a dirigersi sempre più verso il secondo e il terzo, ovvero verso le pensioni complementari e quelle private. 4
L ingresso dei nuovi Stati membri ha portato qualche impatto sulla MOC pensioni in particolare? Si, posso rispondere genericamente dicendo che i problemi incontrati dai nuovi stati membri all ingresso hanno risvegliato l attenzione degli altri. C è stata dunque una sorta di rivitalizzazione in quanto un elemento nuovo ha destato interesse. Il fatto che nella maggior parte dei nuovi stati membri i sistemi di protezione sociale siano più deboli non ha provocato un passo indietro a livello europeo? È difficile rispondere, perché il vero problema è che non c è più comparabilità di situazioni. È necessario rivedere gli indicatori e riorganizzare un po tutto, poiché l entrata di nuovi stati nell Unione richiede la ricostruzione dei criteri di comparabilità. Qual è il ruolo delle parti sociali? A livello europeo, le parti sociali sono ufficialmente coinvolte in un forum consultivo che si riunisce 3 o 4 volte l anno e che raccoglie le loro opinioni. Il Foro Sociale, invece, non coinvolge ufficialmente le parti sociali, ma le consulta. Negli altri stati c è maggiore coinvolgimento delle parti sociali rispetto all Italia? No, l Italia ha sempre avuto una tradizione abbastanza forte in questo campo. Il suo coinvolgimento delle parti sociali è un aspetto forte. Carla ANTONUCCI Rappresentanza Permanente d Italia presso l Unione europea Rue du Marteau, 7-15 1000 Bruxelles Tel. +32 2 2200418 polsoc@rpue.it 5