Il Bosco di Foglino Il SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Bosco di Foglino, IT6030047, è situato nel Comune di Nettuno in provincia di Roma e con i suoi 552 ettari è un esempio di bosco sub urbano, costituito da un querceto misto deciduo composto da specie di Quercus cerris e di Quercus frainetto. Il Bosco si trova sulla via nettunese, nel Comune di Nettuno, è delimitato a nord da Via delle Grugnole, che separa il bosco dalla località Pantani dell Intossicata un area prevalentemente agricola, ad ovest dalla strada provinciale Nettuno-Cisterna mentre a est confina con i quartieri Spinaceto e Quarticciolo e a sud rientra nel Poligono Militare di Torre Astura.
Fonte: Sopralluogo diretto Il SIC è circondato da un territorio urbano discontinuo con aree industriali e edificate a ridosso dei suoi confini che incidono sulla tutela della diversità biologica. Il bosco è gestito dall Università agraria di Nettuno. Tale Ente ha il compito di promuovere lo sviluppo economico e di tutelare e valorizzare l ambiente naturale e il patrimonio collettivo attraverso la realizzazione, qualora fosse necessario, di opere volte alla migliore conservazione di tali beni e all istituzione di guardie per controllare l uso dei beni collettivi. Si occupa inoltre di preservare dal degrado il patrimonio boschivo e silvo pastorale; a tal proposito sta mettendo a punto un nuovo Piano di Assestamento Forestale al fine di tutelare gli habitat e le specie presenti, e attività di formazione ed educazione ambientale dei cittadini al fine di promuovere l identità locale (SETIN SRL, 2012).
Fonte: Sopralluogo diretto Il bosco rappresenta un lembo forestale residuo della vasta foresta denominata Antica Selva del Circeo e di Terracina che, prima della Bonifica Integrale degli anni Trenta del Novecento, si estendeva lungo il litorale compreso tra Roma e Napoli a circa 10 km dal mare e comprendeva le Paludi Pontine e l Agro romano. Tale selva era caratterizzata da un elevata diversità biologica di habitat naturali e specie animali e vegetali. Fonte: Sopralluogo diretto
Fin dall antichità questo territorio fu sottoposto a una forte pressione antropica attraverso continue opere di bonifica e canalizzazione delle acque al fine di favorirne il drenaggio e liberare le terre dalle paludi, rendendo l area consona all attività agricola e all insediamento umano. Fonte: Carta topografica della zona di Nettuno con il Litorale tra Tor Paterno e Torre Astura con indicazione delle tenute dell entroterra fino a Velletri e Civita Lavinia, 1879, Autore Anonimo In seguito agli interventi di Bonifica Integrale degli anni Trenta del Novecento, dei 10.000 ha della Selva di Nettuno rimangono oggi pochi lembi residui lungo il litorale, il Lido dei Gigli, Tor Caldara, Torre Astura, il Poligono di Nettuno e alcuni nuclei forestali isolati nell entroterra, Boschi di S. Anastasio, della Spadellata, del Padiglione, di Villa Borghese e di Foglino Tre Cancelli. L eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e l ampliamento delle zone ad uso agricolo e pastorale e adibite all insediamento umano, in particolar modo la selvaggia cementificazione avvenuta tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento, a discapito di quelle boschive, ha favorito nel corso degli anni una progressiva perdita di
biodiversità e una frammentazione del paesaggio. Oggi il territorio appare omogeneo e indistinto reso artificiale dai mutamenti sopra accennati perdendo le sue peculiari caratteristiche e la sua identità. Il Bosco di Foglino è considerato un ambiente di notevole importanza dal punto di vista ecologico e naturalistico, uno dei pochi residui in Italia della caratteristica foresta planiziaria costiera tanto da essere stato proposto SIC, Sito di Importanza Comunitaria, sito B ovvero privo di relazioni con altri SITI Natura2000, allo scopo di avviare una gestione e una conservazione sostenibile degli habitat naturali e delle specie che vi vivono preservandone la biodiversità. Bibliografia: ARCHIVIO CAPITOLINO, Lazio in CD dal XVI al XX secolo nelle mappe e nelle vedute della Biblioteca Romana dell Archivio Capitolino. Roma, GAP, 2004, CdRom. BARBIERI G., Aree verdi e tutela del paesaggio, Firenze, Grimaldi, 1977. BATTISTI C., Frammentazione ambientale, Connettività, Reti Ecologiche, Un contributo teorico e metodologico con particolare riferimento alla fauna selvatica,provincia di Roma, Assessorato alle politiche ambientali, Agricoltura e protezione civile, 2004 BRACHETTI M.G. e SINISI D. (a cura di), Lazio pontificio tra terra e mare. Storia e immagini dai documenti dell Archivio di Stato di Roma (secoli XVI-XIX), Roma, Gangemi, 2005 (con CDRom). CANEVA G., TRAVAGLINI C., Atlante storico-ambientale di Anzio e Nettuno, De Luca, Roma, 2003. FARNETI G., TASSI F., PRATESI F., Guida alla natura d Italia, Milano, Euroclub, 1979. FRUTAZ P.A., Le Carte del Lazio, Roma, Istituto di Studi Romani, 1972, 3 voll. SERENI E., Storia del paesaggio agrario italiano, Roma-Bari, Laterza, 2006. SESTINI A., Il paesaggio, Milano, T.C.I., 1963 (Coll. Conosci l Italia, 7). SETIN SRL, Piano di gestione del Sito di Importanza Comunitaria Bosco di Foglino (IT6030047). Studio generale. Regione Lazio, Comune di Nettuno, 2012. SPAGNESI M., ZAMBOTTI L., Raccolta delle norme nazionali e internazionali per la conservazione della fauna selvatica e degli habitat, Quad. Cons. Natura, 1, Min. ambiente, Istituto nazionale per la fauna selvatica, 2001. TALLONE G., Biodiversità e aree protette nel Lazio. Studi propedeutici all elaborazione del piano Parchi, Regione Lazio, A.R.P., 2007. TASSINARI G., La Bonifica integrale nel decennale della Legge Mussolini, Bologna, Aldina, 1939. TRAINA G., Paludi e Bonifiche del mondo antico, Roma, L Erma di Bretschneider, 1988.