ANDREA DI GIOVANNI Analisi della II Sonata da Sonate E Interludi per Pianoforte Preparato, di J.Cage RUGGINENTI REDD 00019
Analisi della II Sonata da Sonate E Interludi per Pianoforte Preparato, di J.Cage Andrea Di Giovanni Il saggio verte sullo studio e l analisi della II Sonata di J. Cage, tratta dalle 16 Sonate e 4 Interludi per pianoforte preparato, partendo da una panoramica globale del periodo storico in cui si inserisce l opera nella sua totalità e dall esame della poetica adottata dal compositore per la creazione della stessa. John Cage è stato il compositore sperimentale americano più discutibile del ventesimo secolo che allo stesso modo di H. Cowell, C. Nancarrow e K. Stockhausen, si sono occupati di manipolare e alterare, attraverso la tecnologia, (intesa come utilizzo di materiali estranei alla composizione fisico-strutturale dello strumento, non necessariamente elettronici), le caratteristiche fisico-acustiche del pianoforte. Nato a Los Angeles nel 1912, studia prima negli Stati Uniti e poi in Francia, come allievo di Dillon e Lèvy per il pianoforte, e di Weiss e Schönberg per la composizione. Rispetto ad altri compositori contemporanei quali Boulez e Stockhausen, Cage elabora un linguaggio intimo e rivoluzionario fondata sull indeterminismo, partendo dalla distruzione totale, nel processo creativo, delle "regole" musicali classiche e tradizionali come tonalità e sensibilità verticale. La sua ricerca è stata diretta al raggiungimento di tecniche sonore originali sviluppate dalla sua attenzione per l'aspetto percussivo della musica, l'unico che gli permetteva di ottenere nuovi ritmi. Di conseguenza sono nate le sue prime opere incentrate su questa ideologia quali: Imaginary landscape" e "First construction (in metal)" del
1939. Le 16 Sonate ed i 4 Interludi per "pianoforte preparato" composti nel triennio 1946-48, sono anch essi incentrati sull aspetto percussivo (preparazione della cordiera con l inserimento di viti, bulloni, gomma e altri oggetti che alterano il timbro originario del pianoforte, avvicinandolo alle caratteristiche degli strumenti a percussione) e nascono dall esigenza del compositore di voler riprodurre come egli stesso scrive: gli immutabili stati d animo della tradizione indiana: eroismo, erotismo, stupore, gioia, tristezza, paura, ira, odio, e la loro comune tendenza verso la quiete. Nel periodo di creazione dell opera, possiamo delineare, nell ideologia del compositore, due direzioni: la prima legata al recente passato, con la continua ricerca timbrica, la mescolanza tra suono- rumore- silenzio e sperimentalismo, mentre la secondo, orientata verso l alea, quindi le partiture grafiche e la sostituzione dei suoni con i silenzi. Le Sonate e Interludi per pianoforte preparato, di John Cage: La preparazione del pianoforte e l indeterminazione da essa derivante L opera è scritta secondo la notazione musicale tradizionale, quindi con gli espliciti riferimenti alle altezze dei suoni e alla loro durata. Il compositore non indica quale nota sarà prodotta, bensì quali tasti devono essere abbassati nella notazione tradizionale. La gestione delle intensità sonore, quindi la dinamica così come l agogica e la pedalizzazione, il ritmo, la densità o rarefazioni degli eventi sonori e la forma, sono molto precisi. Ovviamente, dobbiamo considerare che la preparazione del pianoforte, modifica il risultato timbrico sonoro delle altezze, rendendole irriconoscibili. Quindi l unico parametro non facilmente riconoscibile rimane il timbro, di conseguenza ad ogni tasto del pianoforte preparato, corrisponde un suono del tutto diverso da quello prodotto da un pianoforte tradizionale, con la conseguente mancanza di controllo sul timbro, da parte dell esecutore. Avviene quindi anche lo
stravolgimento del rapporto che intercorre tra l interprete e lo strumento. E sicuramente da considerare che, nonostante tutto, è l esecutore stesso a preparare lo strumento disponendo gli oggetti inseriti nelle corde, attenendosi quanto più scrupolosamente possibile (con l inevitabile approssimazione) alle indicazioni di Cage, e sarà lui stesso a verificare e correggere l'effetto sonoro risultante dopo ogni preparazione. Cage dice di creare una klangfarbenmelodie 1, condividendo il termine usato da A.Schönberg, non per riferirsi allo svolgimento seriale della melodia di timbri, ma intendendo sottolineare l indeterminazione della successione dei suoni nel pianoforte preparato. Durante la preparazione, ogni singolo materiale non sarà mai uguale a quello utilizzato durante la sperimentazione di Cage, così come l inclinazione di una vite o un qualsiasi millimetrico spostamento, che inevitabilmente alterano la risultante. Quindi ogni preparazione sarà diversa dall altra. 1 J.Cage, Composizione come processo, I.Mutamenti (1958) in Riga N. 15, John Cage, cit. p.68 Nel Manuale d armonia di A. Schoenberg, pubblicato nel 1911, Schoenberg approda al concetto di Klangfarbenmelodie (melodia di suono e colori) dove, seguendo l esempio cromatico di Kandinskij, associa i timbri musicali come fossero colori ****(testi di riferimento: Enciclopedia della musica Einaudi-saggio di Marc Battier- La scienza e la tecnologia come fonti d ispirazione ; saggio di F.Alceste-Le Sonatas and Interludes per Pianoforte preparato, di John Cage). Significativa la spiegazione di Cage sui momenti legati alla preparazione del pianoforte, tratta dalla Lettera a uno sconosciuto, J.Cage, cit. p.10:
Andai in cucina, presi un piatto per torte e lo misi con un libro sulle corde, e mi accorsi che stavo procedendo nella direzione giusta. L unico problema con il piatto era che rimbalzava. Così presi un chiodo, e lo infilai tra le corde, ma il guaio era che scivolava via. Mi venne allora in mente di sostituire il chiodo con una vite di legno, e questa si rivelò la cosa giusta. E poi utilizzai guarnizioni di gomma, piccoli dadi in prossimità delle viti, e così via provai con le cose più strane [ ] era come avere un intera orchestra di percussioni a mia disposizione Da considerare che l inserimento di oggetti tra le corde stesse, altera la loro tensione generando anche inevitabili effetti di scordatura. In base agli oggetti inseriti e posizionati sulla cordiera, si ottengono risultati acusticisonori differenti, come possiamo notare nella tabella seguente: