IMPIEGO DELLA PACCIAMATURA CON FILM A BASE DI CELLULOSA PER LA LOTTA ALLE INFESTANTI DELLE COLTURE DI PIENO CAMPO E DI SERRA
PACCIAMATURA La pacciamatura è una tecnica utilizzata su alcune colture agricole con lo scopo di contenere le malerbe o di anticipare la maturazione della produzione, per proteggere le coltivazioni dal freddo e da alcuni parassiti, di migliorare le prestazioni produttive o per mantenere pulita dal fango il raccolto ed altro. In passato si utilizzava materiale pacciamante vegetale, vivo o morto; -nel primo caso era seminata e mantenuta una coltura che fosse in grado di limitare lo sviluppo delle altre malerbe ma che non entrasse in competizione con la coltura principale; -nel secondo era stesa ogni sorta di scarto vegetale a copertura del terreno: paglia, erba, raspi di uva, aghi di pino, foglie, etc., per impedire la crescita delle erbe infestanti. E con l arrivo della plastica ed altri prodotti sintetici negli anni 70 e con l affinamento dei materiali, che questa tecnica produttiva vede aumentare notevolmente le superfici investite.
Importanza della pacciamatura in Italia In Italia le principali colture che utilizzano e che potrebbero utilizzare la pacciamatura sono: cetriolo; cocomero; fragola; melanzana; melone; peperone; pomodoro; sedano; zucchino. La superficie occupata da queste colture è pari a circa 246.000 ha di cui il 30-40% (74.000-98.000 ha) soggette a pacciamatura. Vengono, inoltre, in alcuni casi utilizzati i teli pacciamanti nelle seguenti altre colture: asparago; carota; cipolla; finocchi; fiori e piante ornamentali o da fronda; fruttiviticoltura; lattughe, radicchio ed altre verdure da foglia; mais; patata; vivaismo.
I materiali di sintesi pacciamanti in agricoltura Principalmente viene utilizzato il polietilene (P.E.). Il P.E. utilizzato è presente sul mercato in diverse forme, in diverse colorazioni e diversi spessori. Negli ultimi anni si stanno affermando sul mercato altri prodotti in sostituzione a quelli tradizionali neri o trasparenti: trasparente (stabilizzato UV); nero (stabilizzato UV); bianco-nero; fumè (a diversa gradazione); fotoselettivo marrone; bianco latte; verde traslucido; nero-argento.
Caratteristiche dei diversi film in P.E. in relazione al tipo di formulazione Nero: ottimo nel contenimento delle malerbe, non essendo permeabile ai raggi infrarossi, non possiede nessuna attività di anticipo delle produzioni ed una protezione alla gelate. Inoltre nei climi caldi può indurre la scottatura delle colture. Trasparente: basso o nullo contenimento delle malerbe, consente un anticipo della produzione e parziale protezione delle gelate; le colture che si sviluppano su questo telo pacciamante non si scottano. Bianco-nero: presenta la caratteristica di contenere con efficacia le erbe infestanti, impedisce il rischio di scottatura e allontana alcuni insetti, soprattutto afidi (come il telo color argento). Garantisce anche una certa precocità e un maggior rendimento dell attività fotosintetica della pianta. Tutti gli altri tipi di colorazioni: hanno caratteristiche intermedie fra quelle sopra descritte.
RIFIUTI DA POLIETILENE -Immesse sul mercato 1.700.000 ton/anno di beni in polietilene che costituiscono la componente più significativa dei materiali plastici. - Al settore agricolo per teli e film per pacciamatura confluiscono 300.000 t/anno, per contenitori 100.000 t/anno, per rivestimento cavi 100.000 t/anno, per tubi industriali 50.000 t/anno, per giocattoli 50.000 t/anno, per altri manufatti 200.000 t/anno; le restanti 600.000 t/anno sono attribuibili al settore degli imballaggi. -Attualmente è stimato un recupero del 30% (stime Coldiretti, 2006)
Altri materiali sintetici impiegati in agricoltura. Polivinil cloruro (P.V.C.): pur non essendo esplicitamente vietato in agricoltura biologica, ma rilasciando elementi inquinanti nel terreno e nelle colture, non viene contemplato fra i mezzi tecnici utilizzabili. Inoltre diversi marchi privati di produzioni biologiche (Garanzia AIAB, Garanzia biologica AMAB ed altri) lo vietano espressamente nei loro disciplinari di produzione. Materiali biodegradabili: i più diffusi sono i seguenti: o Cellulosa (carta), disponibile in diversi colori tra cui avana e nero, steso, o goffrato o Amido di mais, caratterizzato da buone prestazioni in termini di elasticità e resistenza o Viscosa, un tessuto biodegradabile, composto da fibre di origine vegetale.
Superfici di colture orticole sottoposte a pacciamature, ripartire per coltura
Le prove sviluppate nel corso del periodo autunno-vernino 2007 sono state effettuate in serra e pieno campo su zucchino, lattuga e cavolo di Bruxelles,
DATI RILEVATI 1. Indice degradazione superficiale: La valutazione avviene attribuendo un indice di degradazione della porzione esposta del film (indice di degradazione 1 9): 1=0% di suolo coperto dal telo; 9=100% di suolo coperto dal telo. 2. Indice di resistenza allo strappo: La valutazione avviene attraverso l attribuzione di un indice di resistenza a strappo (1 9): 1=estremamente fragile; 9=molto resistente.
LATTUGA: SX NON PACCIAMATO DX: PACCIAMATO
ZUCCHINO IN SERRA
LATTUGA IN SERRA
CAVOLO DI BRUXELLES IN PIENO CAMPO
SECONDO CICLO DI PROVE Obiettivo delle prove è stato quello di valutare l effetto dell aggiunta di prodotti a base di tannino sulla superficie dei prodotti a base di cellulosa. La deposizione è avvenuta per spruzzatura e il risultato atteso mira a migliorare sia il contenimento delle infestanti operato dal telo in cellulosa, sia a mantenere il più possibile inalterate le caratteristiche estetiche del prodotto, limitando in particolare lo sviluppo di muffe e di conseguenti alterazioni cromatiche.
Valutazioni effettuate -aspetto generale (0-5): 0 = aspetto generale pessimo; 5 = aspetto generale ottimo -muffe lacerazioni: 0 = assenza di muffe o lacerazioni; 5 = massima presenza di muffe o lacerazioni -distacco da terra (confine porzione interrata): 0 = assenza di distacco; 5 = completo distacco da terra -effetto su infestanti: 0 = assenza di effetto diserbante; 5 = massimo effetto diserbante
INFESTANTI
Unione europea