Artigianato anima della ricchezza culturale e produttiva del Paese



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Mercoledì 2 Agosto 2006 Anno III - Numero 26 On line INIZIATIVE Artigianato anima della ricchezza culturale e produttiva del Paese Il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli è intervenuto al Seminario organizzato da Symbola Il futuro dell Italia: la sfida della soft economy. Annunciata per marzo 2007 la nuova fiera campionaria della qualità italiana presso il polo espositivo di Rho La sfida non è più solo quella del piccolo è bello, ma della tradizione legata all innovazione, delle eccellenze locali unite alla ricerca e all elettronica avanzata, alla qualità, il paesaggio, i prodotti tipici, le reti, la coesione sociale. In una parola, la sfida per il futuro dell Italia oggi è la soft economy: questo il tema lanciato da Symbola, la Fondazione per le qualità italiane cui partecipa anche Confartigianato, nel suo seminario estivo svoltosi la scorsa settimana in due giornate. Presente all iniziativa anche il vice premier e ministro dei Beni culturali con delega al Turismo, Francesco Rutelli. Il convegno, dal titolo Il futuro dell Italia: la sfida della soft-economy. Reti, territorio, qualità, innovazione per appassionarsi e competere, è stato ospitato a Bevagna, cittadina umbra citata nel Rapporto Censis del 2001, dopo l 11 settembre, come luogo dove l immagine della guerra è improponibile, e si è concluso il giorno successivo a Montefalco, borgo noto in tutto il mondo per gli affreschi di Benozzo Gozzoli e per il Sagrantino. Al convegno è intervenuto il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli il quale ha sottolineato che proprio l artigianato, con i suoi prodotti e i suoi servizi personalizzati, costituisce SOMMARIO CATEGORIE I pullman turistici contro i ticket nelle città d arte pag. 3 CATEGORIE Ascensori: gli spagnoli di FEPYMA aderiscono ad EFESME pag. 4 PIEMONTE Gli artigiani a confronto con la Regione pag. 4 LOMBARDIA Protocollo d intesa a sostegno dell occupazione nell artigianato pag. 6 VENETO Nasce l Accademia dell artigianato artistico di Este: scuola di impresa e di design pag. 6 MARCHE Un patto per la Moda pag. 7 BERGAMO Dall Ungheria per conoscere la bilateralità artigiana pag. 8 LECCO 30 nuovi corsi gratuiti per gli artigiani pag. 9 LUGO DI ROMAGNA Nella Bassa Romagna cresce il numero delle imprese pag. 9 l anima dello stretto rapporto tra individuo e territorio che dà vita alla ricchezza culturale e produttiva del nostro Paese. La fase di globalizzazione dei mercati rende spesso difficile per le aziende italiane competere con quelle dei paesi emergenti facendo leva sui prezzi. Ma ha detto Fumagalli - penso che la globalizzazione possa essere considerata un op-

Roma, 2 agosto 2006 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 2 portunità. Le risorse di know how, di capacità organizzativa e di saperi consolidati appartenenti alle nostre piccole imprese, l unicità e la tipicità delle nostre produzioni, se adeguatamente sostenuti e valorizzati, possono consentire di mantenere posizioni competitive sia sul mercato domestico che su quello mondiale. Più in generale, la piccola dimensione produttiva, se opportunamente organizzata in formule associative territoriali o settoriali e regolata da un quadro legislativo certo e favorevole, può costituire uno dei cardini per il rilancio del nostro sistema produttivo. Secondo Fumagalli la valorizzazione della piccola impresa con forti tradizioni produttive è una delle risposte che il sistema Paese può e deve fornire ai mutamenti che caratterizzano la nuova fase dello sviluppo mondiale. Non dobbiamo accontentarci di ammirare i prodotti della nostra tradizione produttiva. Serve, da parte di tutti, uno sforzo in più. Quello di comprendere che la ricchezza economica del nostro Paese sta anche, e soprattutto, in questi tesori del gusto, che quindi vanno salvaguardati e resi visibili, perché con essi difendiamo un modello imprenditoriale invidiatoci da tutto il mondo, la piccola impresa protagonista di quel made in Italy sinonimo di manualità, flessibilità, creatività. L importanza del settore artigiano, in cui operano 1 milione e mezzo di imprese con 3 milioni di addetti, esige un impegno ed un coinvolgimento costante da parte di tutti: produttori, consumatori, Governo e Parlamento italiani, istituzioni europee ed internazionali. Fumagalli ha concluso: Il dibattito aperto da anni sulla questione dimensionale delle imprese soffre, a mio parere, di molti pregiudizi e dell incapacità di approfondire le opportunità e i vincoli dell essere piccolo. di piccola impresa si parla molto, ma si continua a fare molto poco per conoscerla davvero e soprattutto per promuoverne lo sviluppo in un ambiente favorevole dal punto di vista legislativo, infrastrutturale e culturale. Ha poco senso celebrare le virtù della piccola impresa se, al tempo stesso, non si rimuovono anche gli ostacoli che ne frenano potenzialità e capacità competitiva. Dal Convegno di Symbola, è emerso, in sintesi, che la sfida della qualità è pronta per il Paese e la politica deve saper dare una risposta forte. C è una missione italiana - ha detto Rutelli - e questa missione ha bisogno di buon governo, cioè di soluzioni organizzative. La sfida del futuro per il nostro Paese - ha detto ancora Rutelli - è cultura, turismo, qualità delle produzioni locali che conquistano il mondo. Credo che l Italia lo abbia capito. E partendo da un piccolo borgo storico come Montefalco o Bevagna - ha sottolineato Rutelli - siamo in grado di ritrovare il primo posto nel mondo per l economia della cultura e le nostre capacità produttive. Diversi gli slogan citati che possono riassumere l idea-guida dei lavori: dal concetto di pensare locale per agire globale attraverso cui Symbola ha rivoluzionato il motto ambientalista pensa globale e agisci locale, al neologismo lobal che, in questo senso, trasforma lo slogan glocal di Legambiente. Dall idea di grande impresa che può trovare spazio nel concetto di soft economy e nella stessa Fondazione Symbola, ma che non necessariamente deve essere una impresa grande nel senso delle dimensioni. Si è parlato di Piq (Prodotto interno qualità) da affiancare al Pil, e di passione, perchè - è stato detto - per la crescita del Paese non basta la politica ma ci vogliono le passioni. Secondo Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e deputato della Margherita, l Italia deve essere la capitale della soft economy nel mondo. Una scommessa che tiene assieme innovazione, ricerca conoscenza e le cose più straordinarie che l Italia ha: città, patrimonio storico e culturale, creatività, paesaggio, coesione sociale, made in Italy con radici territoriali. Anche puntando su un rapporto strutturato tra università e impresa e riprendendo un ragionamento serio sul buon federalismo, come ha proposto nel corso del convegno Anna Maria Artoni, presidente di Confindustria Emilia Romagna, o conciliando la passione con le regole e con l introduzione della diversità (ad esempio per nazionalità, per genere o per età), secondo la ricetta di Alessandro Profumo, amministratore delegato Unicredit e presidente del Forum Symbola. I primi segnali che ci arrivano dal Governo Prodi - ha quindi detto Realacci - sembrano andare nella giusta direzione, anche con le deleghe alla cultura e al turismo assegnate a Rutelli. Deleghe che, per lo stesso ministro, rappresentano un cambiamento importante dal quale non si potrà più tornare indietro, e attraverso le quali si cerca di proporre una nuova cultura della qualità italiana. Nel corso dell iniziativa di Symbola, è stata presentata in anteprima la proposta di realizzare una nuova fiera campionaria, nel marzo del 2007 nell avveniristico polo espositivo di Rho disegnato dall architetto Massimiliano Fuksas.

IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 3 Roma, 2 agosto 2006 L obiettivo - è stato spiegato consiste nel mettere in mostra i tanti protagonisti della qualità italiana e promuovere il modello di sviluppo della soft economy. Una sorta di prosecuzione ideale, ma anche concreta, del tema al centro del dibattito di questi giorni. A promuoverla saranno la Fondazione Symbola e Expo Cts. Gli organizzatori dell evento hanno ricordato che nel 1920 quasi 1.300 espositori si diedero appuntamento lungo i Bastioni di Porta a Venezia, a Milano, per la prima edizione della fiera campionaria. Un grande appuntamento per celebrare i fasti dell industrialismo. Conoscenza, orgoglio coraggio e meraviglia, sono oggi, come allora, le leve su cui puntare per dare un nuovo impulso al Paese ha spiegato Ermete Realacci, presidente di Symbola. Quello che l industria ha significato negli anni del boom economico - ha aggiunto - trova oggi nella soft economy una nuova scommessa. L idea è di pensare all Italia del futuro a partire dall Italia che c è, quella su cui scommettere. E quell intreccio fra modo di vivere, identità, storia, creatività, conoscenza e innovazione ma anche responsabilità verso i cittadini, i consumatori, l ambiente e la società. Sono questi i punti di forza del nuovo made in italy. Una vocazione, in cui la bellezza diventa fattore competitivo, che è inscritta nella cultura del nostro Paese. Con la Campionaria delle qualità italiane, dal nome del salone che ha firmato il rilancio del Paese nel dopoguerra, cercheremo di raccontare tutto questo. CATEGORIE Della Valle (Confartigianato AutoBusOperator): «Balzelli ingiustificati senza nulla in cambio. I danni al settore nazionale sono pesanti» Le aziende dei pullman turistici contro i ticket nelle città d arte ZTL (Zone a Traffico Limitato), ticket e ostacoli burocratici per i bus turistici nelle città d arte italiane causano danni nell ordine di centinaia di milioni di euro. Per questo diverse associazioni straniere e italiane del turismo organizzato su gomma, così come operatori del ricettivo turistico italiano, hanno denunciato un costante calo nella scelta della destinazione Italia in una conferenza stampa svoltasi a Milano cui ha partecipato per l Italia il vicentino Willy Della Valle, presidente provinciale (in seno all Assoartigiani), regionale e nazionale della Confartigianato Auto/Bus Operator. Le cause principali sono le barriere burocratiche e i pedaggi elevati messi in atto dalle amministrazioni di città d arte italiane - come Firenze, Roma e Venezia - con misure sempre più restrittive che vengono all improvviso applicate, modificate e rimodulate sempre a danno di coloro che convogliano flussi turistici. «Finora - ha osservato Della Valle - le autorità municipali non hanno dato seguito alle nostre richieste per cercare di risolvere il problema dell ingresso alle città. Un problema che ci fa perdere quote di mercato, che ci impone pagamenti per non avere nulla in cambio, con i nostri autisti sbattuti a destra e a manca senza avere un minimo di servizio. Nei parcheggi - spesso periferici - non ci sono toilette, un ristoro, un po di verde, veniamo abbandonati sotto il sole, negli autobus la temperatura può arrivare anche a 50 e quello stesso autista che la sopporta deve poi ripartire con i turisti dopo aver pagato dai 180 ai 230 euro di ticket.con gli stessi soldi, converrebbe affittare una camera d albergo a quattro stelle con tutti i comfort. A Venezia, oltre al ticket, ti fanno pagare anche il parcheggio, 21 euro per 12 ore, e se non ci si ferma sono 3 euro solo per la manovra d uscita». «La giustificazione dei balzelli - ha proseguito Della Valle - risiede secondo i Comuni nel fatto che i turisti sporcano, e quindi nei costi dello smaltimento rifiuti, e nell inquinamento che causerebbero i bus. Ebbene, se si calcola che la pulizia ambientale costi un euro a persona, per quale motivo un mezzo che ne trasporta 20 o 50 deve pagare 185 euro per entrare a Venezia? E chi arriva in treno, in auto, in nave, in aereo? Quanto all inquinamento, mentre i nostri bus sono nuovi, certo non altrettanto si può dire di quelli di linea che hanno motori euro zero, se non addirittura meno zero. Tutto ciò premesso -ha concluso Della Valle - la mia proposta è questa: abolire il ticket, oppure far pagare un euro a ogni visitatore che arrivi a Venezia, indipendentemente dal mezzo di trasporto».

Roma, 2 agosto 2006 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 4 CATEGORIE Ascensori: gli spagnoli di FEPYMA aderiscono ad EFESME Prosegue la rapida crescita della compagine associativa di EFESME che riunisce le Associazioni delle Pmi ascensoristiche di tutta Europa e di cui Confartigianato Ascensoristi è tra i soci fondatori. La Giunta Direttiva di FEPYMA la Federazione delle associazioni di piccole e medie imprese ascensoristiche spagnole ha deliberato nella riunione del 7 luglio 2006 di aderire ad EFESME. Il nuovo Presidente di FEPYMA, Jaime Fernandez Martinez, sarà il rappresentante di FEPYMA nel board di EFESME. A poco più di un anno dalla sua costituzione, nell aprile 2005, EFESME ha già raddoppiato il numero dei propri associati, passati da cinque a dieci, in rappresentanza di otto paesi membri dell UE. Questa nuova adesione conferma la bontà del progetto istitutivo, che offre alle piccole e medie imprese ascensoristiche indipendenti di tutta Europa una tribuna sempre più autorevole per esprimere la sintesi delle necessità del Settore. Siamo particolarmente soddisfatti della decisione di FEPYMA ha dichiarato Giovanni Ferrarini, presidente di EFESME in quanto contribuisce a rafforzare in modo significativo la rappresentatività della nostra Federazione presso le Istituzioni europee. In occasione della prossima riunione del board di EFESME, che si riunirà a Milano l 11 novembre durante la fiera Lift 06, contiamo di poter annunciare nuove adesioni da parte di altre associazioni europee. In occasione dell Assemblea annuale di Confartigianato Piemonte Gli artigiani piemontesi a confronto con la Regione L assemblea annuale di Confartigianato Piemonte è stata occasione quest anno di un primo confronto col neo assessore regionale alle attività produttive Paolo Peveraro che, con la sua partecipazione, ha testimoniato l attenzione del Governo regionale nei confronti del comparto artigiano. Nel clima di ripresa generale dell economia ha commentato il presidente regionale Confartigianato, Mario Giuliano la nostra Regione è chiamata ad assumere scelte strategiche per consolidare il proprio ruolo nel contesto nazionale ed europeo in una prospettiva di sviluppo. L artigianato deve essere coinvolto ha precisato Peveraro per il rilancio dell economia; la Regione ha già emanato una legge per l innovazione e la ricerca tenendo conto anche della necessità di ripresa delle Pmi. Il mio impegno sarà massimo nel curare i rapporti con l artigianato anche alla luce dello spirito concertativo che considero essenziale per la costruzione di politiche in favore dell economia regionale. L artigianato piemontese con le sue 135.000 imprese ed oltre 300.000 addetti, contribuendo al Pil regionale per il 13%, conferma la vitalità del comparto sia per quanto riguarda la produzione che l occupazione. Si tratta quindi ha sottolineato Giuliano di una componente importante del mondo economico e produttivo. Come tale intende giocare un ruolo adeguato nel confronto con le istituzioni e le altre parti sociali per contribuire alle decisioni che la Regione dovrà assumere nei prossimi mesi. Gli artigiani ha dichiarato nel suo intervento Francesco Devalle, presidente del Centro estero Cciaa piemontesi devono valutare le possibilità e le opportunità dell export. Il modo di essere italiano deriva, in parte, proprio dall artigianato, dalla sua duttilità e dalla qualità dei suoi prodotti. Mi aspet-

IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 5 Roma, 2 agosto 2006 to che le organizzazioni artigiane contribuiscano a rendere operativa la nuova legge regionale sull internazionalizzazione. Sono comunque soddisfatto dei rapporti che il Centro estero intrattiene con il mondo delle piccole imprese. L ultima indagine trimestrale di Confartigianato Piemonte mette in risalto un interessante recupero di fiducia sulle possibilità di ripresa dell economia regionale. Finalmente, dopo sedici trimestri, gli indicatori economici puntano verso l alto. Le previsioni sulla produzione totale e sui nuovi ordini sono improntate ad un discreto ottimismo; sul fronte occupazionale il saldo rimane ancora negativo, ma in misura ridotta rispetto al precedente sondaggio. Condivido ha detto Emanuela De Mita, presidente regionale Donne Impresa di Confartigianato quanto espresso sia dall assessore che dal presidente del Centro estero. Mi preme inoltre evidenziare che occorre dare attuazione regionale alla legge nazionale 53 del 2000 ( Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città ) laddove prevede deleghe in materia di incentivi finanziari, comitati tecnici, formazione professionale e coordinamento (art.22). La normativa è oltremodo importante poiché consente (art.10) l assunzione di lavoratori a tempo determinato in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria o facoltativa dal lavoro. L artigianato chiede provvedimenti che ne esaltino la specificità e ne permettano la crescita, al fine di un migliore inserimento nel contesto economico nazionale ed internazionale. L assemblea annuale è stato il momento della presentazione delle proposte per la crescita del comparto. I temi di maggior interesse per l artigianato possono essere così sintetizzati: 1) rapida conclusione dell iter di modifica della legge n.21/97 (testo unico artigianato); 2) prolungamento convenzione con Artigiancassa; 3) snellimento burocratico; 4) reti di filiera; 5) botteghe scuola; 6) formazione ed apprendistato. L eccessiva burocrazia ha sostenuto Luca Demaria, presidente regionale Giovani Imprenditori di Confartigianato nuoce alla salute delle imprese. Altro punto debole è la crisi di liquidità per cui occorrono misure concrete al fine di agevolare il loro accesso al credito ed evitare che continuino ad essere considerate clienti di serie B dagli istituti di credito. Il presidente regionale di Confartigianato Alimentazione e di Agire, Silvio Bessone, ha tenuto a precisare che è di estrema rilevanza premiare la volontà imprenditoriale e la professionalità riconoscendo al marchio di eccellenza artigiana una valenza sostanziale e non formale per far sì che esso corrisponda ad una qualità reale che molto contribuisce ad identificare e valorizzare il territorio piemontese. Peveraro ha raccolto le sollecitazioni assicurando l interessamento della Regione sulle questioni emerse ribadendo il valore della concertazione con le parti sociali che considero passaggio essenziale per la costruzione di valide politiche economiche ed in tale contesto riconosco a Confartigianato il ruolo di rappresentanza dell artigianato e delle piccole imprese. Il segretario regionale Silvano Berna, a conclusione dei lavori, apprezzando l intervento di Peveraro, ha evidenziato che è necessaria una sintesi politica in ordine alla revisione della legge n.21/97 (Testo unico artigianato) coordinandola con quella sulle attività produttive (n.34/04) con particolare attenzione al delicato tema delle risorse disponibili. Berna ha altresì denunciato come Confartigianato non sia presente in alcuni organismi regionali strategici quali, ad esempio, Finpiemonte e Commissione regionale di concertazione. Tra le numerose presenze istituzionali presenti all assemblea segnaliamo: Giuliano Lengo (direttore Centro estero Cciaa piemontesi), Caterina Ferrero (consigliere regionale di Forza Italia), Sebastiano Consentino (presidente regionale Cna), Michele Sabatino (segretario regionale Cna), Alessandro Cocirio (segretario regionale Api). Per consentire la ripresa economica ha concluso Giuliano occorre l impegno condiviso di tutte le forze economiche e sociali e delle istituzioni, in modo da ritrovare la sintesi d interessi comuni finalizzati al rilancio della capacità competitiva del nostro Paese. In tale contesto gli artigiani sono pronti a fare la loro parte, ma richiedono che analoghe responsabilità vengano assunte da tutte le componenti della società e dell economia, nella concertazione con le istituzioni.

Roma, 2 agosto 2006 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 6 Siglato in Lombardia il protocollo d intesa a sostegno dell occupazione per l artigianato Confartigianato Lombardia ha sottoscritto congiuntamente ai rappresentanti delle altre associazioni dell artigianato lombardo, con i sindacati dei lavoratori e con Regione Lombardia un protocollo d intesa per promuovere insieme interventi a sostegno dell occupazione all interno del sistema produttivo artigiano lombardo. Erano presenti per la Regione Lombardia l Assessore all Artigianato e Servizi Marco Pagnoncelli, su delega del Presidente Roberto Formigoni, e l Assessore all Istruzione, Formazione e Lavoro Alberto Guglielmo che hanno espresso la loro soddisfazione per questo significativo strumento di confronto, utile per promuovere, avviare e sperimentare sul territorio specifici programmi di intervento a sostegno dell occupazione e della competitività del comparto. L accordo individua alcune aree di collaborazione: - monitoraggio delle dinamiche produttive ed occupazionali: per favorire l attivazione di interventi utili a prevenire ed affrontare efficacemente situazioni di crisi occupazionale; - attività formative: per incrementare e migliorare l offerta formativa regionale; - trasferimento d impresa : per favorire il ricambio generazionale; - cultura d impresa : per fornire alle imprese occasioni e modelli utili a valorizzare l elemento umano e il patrimonio di esperienze, cultura e tradizione dei mestieri artigiani; - progetti innovativi e consolidamento del comparto: per favorire la diffusione delle tecnologie dell informazione e della comunicazione, ICT, quale importante leva di competitività, individuando e sperimentando modelli gestionali innovativi e promuovendo azioni volte a facilitare la crescita e il consolidamento del comparto in una logica distrettuale, di filiera e di rete; - lavoratori in mobilità : per incentivare le assunzioni presso le imprese artigiane, utilizzando quelle forme di agevolazione/sgravi derivanti dalla presenza di lavoratori in liste di mobilità, favorendo il reinserimento nell attività produttiva attraverso percorsi di riqualificazione professionale ed avvalendosi di tutti gli strumenti di politica attiva, finalizzati in particolare alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro; - ruolo della bilateralità : per sviluppare progetti condivisi tra la Regione e le parti contrattuali nell ambito delle competenze e dei ruoli definiti dallo statuto di ELBA (Ente Bilaterale dell Artigianato); - osservatorio: per definire, nell ambito dell osservatorio artigianato, modalità di condivisione di informazioni e dati relativi ad aziende e lavoratori, anche in collaborazione con Agenzia Regionale per il Lavoro, ELBA e CCIAA; Il mondo dell artigianato lombardo - evidenzia Giorgio Merletti, Presidente di Confartigianato Lombardia - può contare non solo su elevati profili professionali, ma anche su un grande patrimonio di tradizioni e cultura e su realtà economiche storicamente radicate, costituite da preziosi tasselli imprenditoriali e occupazionali, che richiedono e meritano di essere sostenuti e incentivati in un ottica di modernizzazione e competitività; questo protocollo d intesa certamente va in questa direzione. Nasce l Accademia dell artigianato artistico di Este: scuola di impresa e di design Al termine dei tre anni di corso gli allievi avranno le competenze per avviare una propria attività imprenditoriale. I corsi inizieranno a novembre Tre anni di studio per essere pronti ad affrontare il mercato con una propria impresa: è questa la sfida ambiziosa lanciata dall Accademia dell Artigianato Artistico di Este. Per il mondo dell artigianato si tratta di

IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 7 Roma, 2 agosto 2006 un progetto senza precedenti: creare una scuola in grado non solo di trasferire alle nuove generazioni le competenze professionali di un bravo artigiano, ma anche le conoscenze indispensabili per avviare una propria attività imprenditoriale, una volta conseguito il diploma. La Fondazione Accademia dell Artigianato Artistico, che si è assunta questo compito, è stata fondata da soggetti pubblici e privati: Associazione Artigiani della provincia di Vicenza, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati ANAP, Confartigianato del Veneto e Unione Artigiani di Padova, Comuni di Este, Casale di Scodosia e Ponso, Provincia di Padova e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che ha investito nell iniziativa quasi 2 milioni di Euro su una spesa complessiva di circa 3,5 milioni diretti al recupero di una sede prestigiosa presso l Ospedale di Este. Si tratta di uno splendido chiostro del XV secolo completamente restaurato per l occasione per divenire questa originale Scuola che opererà in collaborazione con le aziende e i laboratori presenti sul territorio veneto, mettendo così al servizio degli allievi una vera e propria rete di eccellenze. Il percorso formativo prevede tre anni di studio, con i primi due orientati soprattutto agli apprendimenti di base, all esperienza pratica in laboratorio e agli stage in prestigiose realtà aziendali. Nel terzo e ultimo anno, invece, gli studenti si concentreranno soprattutto sull ambito di specializzazione che avranno scelto dopo avere sperimentato le problematiche e le attrattive di diversi settori seguiti (metalli, tessuti, ceramica.), con particolare attenzione anche alle sperimentazioni polimateriche. Accanto alla preparazione teorica, il piano formativo dedicherà particolare attenzione all attività di laboratorio, per acquisire quelle competenze professionali che costituiscono un patrimonio culturale fondamentale per qualsiasi artigiano, e agli stage in azienda, per affiancare allo studio un contatto diretto con il mondo del lavoro. A prescindere dall indirizzo di studi scelto, elementi centrali del progetto formativo saranno il design, la realizzazione di prodotti innovativi e lo stimolo alla creatività degli allievi, ma anche le competenze per gestire una moderna impresa. Per questo motivo, accanto a materie come progettazione, produzione e industrial design, il piano didattico prevede anche l insegnamento di economia, diritto, marketing e tecniche di vendita, gestione organizzativa. Al fine di garantire i più elevati standard didattici, i corsi dell Accademia sono a numero chiuso, con trenta posti disponibili ogni anno per studenti in possesso del diploma di scuola media superiore. Per maggiori informazioni e iscrizioni è possibile visitare il sito Internet www.accademiartigianato.it. Le iscrizioni si apriranno il 1 settembre, mentre i corsi partiranno già nel novembre di quest anno. Il progetto, che gode di diversi contributi (Stato, Regione Veneto, Unioncamere del Veneto. Società Autostrada Verona Brescia Vicenza Padova p.a.), è patrocinato dal Ministero per i Beni e le attività Culturali e ha già visto l adesione anche di aziende private. Un patto per la Moda: nelle Marche nasce il Comitato Unitario tra Confartigianato e Cna Negli ultimi 5 anni la produzione ha perso 80 milioni di paia di scarpe. 2.500 aziende insieme per risollevare le sorti del settore tessile- abbigliamento e calzature. La legge sul made in Italy è stata ripresentata in Parlamento. Chiesto anche un marchio per tutelare i prodotti regionali 80 milioni di paia di scarpe in meno prodotte negli ultimi 5 anni nelle Marche. E il segno di una difficoltà che perdura nonostante la tenacia delle aziende. Nel primo trimestre di quest anno hanno chiuso nella nostra regione 300 imprese del Tac (tessile abbigliamento calzature). Qualche timido segnale positivo c è, soprattutto per ciò che concerne la fascia alta di prodotto, ma non si può ancora parlare di ripresa. Il prezzo più alto della crisi l hanno pagato le aziende artigiane che nella nostra regione sono la stragrande maggioranza: 5.000 su un totale di 7.500 che compongono il comparto. Ora le aziende si mettono insieme: uniti per superare la crisi. Confartigianato e Cna hanno dato vita al Comitato Unitario per la Moda, un accordo per risollevare le sorti delle imprese artigiane calzaturiere dell abbigliamento e della pelletteria. 2.500 imprese rappresentate da Cna e Confartigianato in una unione innovativa, per reggere l urto della concorrenza. Il Comitato della Moda è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ad

Roma, 2 agosto 2006 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 8 Ancona alla presenza, tra gli altri, del presidente di Confartigianato Moda Giuseppe Mozzarella, della Presidente di Cna Federmoda Anna Piergiacomi, e dei rispettivi direttivi di categoria, dei presidenti regionali Cna e Confartigianato Giuliano Drudi e Salvatore Fortuna. La legge sul made in Italy è stata ripresentata in Parlamento, ha annunciato Paolo Capponi responsabile di Confartigianato Moda Macerata. Speriamo che il provvedimento venga approvato. E a proposito di Made in Italy, Anna Piergiacomi Presidente Federmoda Cna ha sottolineato l importanza di creare un marchio di identificazione e tutela delle produzioni regionali. Con questo Comitato, ha detto Giuliano Drudi presidente regionale Cna, vogliamo essere un punto di riferimento per le piccole e medie imprese della moda del nostro territorio, per promuovere e facilitare i processi sindacali, economici, commerciali e formativi, fondamentali per lo sviluppo imprenditoriale delle Marche: occorre fare sistema. A livello nazionale è necessario promuovere iniziative che spingano il Governo ad adottare una politica industriale per creare le condizioni di una ripresa. Alla Regione Confartigianato e Cna chiedono una legislazione di sostegno: formazione e ricerca, politiche per l internazionalizzazione e la promozione; incentivi per favorire l aggregazione di imprese, i consorzi; promuovere iniziative coinvolgendo le forze dell ordine affinché sia debellata ogni forma di attività illegale che arreca un forte danno alle attività regolari. Dall Ungheria a Bergamo per conoscere la bilateralità artigiana Approfondire le conoscenze sul sistema della bilateralità artigiana bergamasca e allo stesso tempo creare sinergie e progetti di collaborazione con le realtà imprenditoriali artigiane della nostra provincia. Questi gli obiettivi che hanno animato la visita di una delegazione ungherese di costruttori edili che, accolta dall Associazione Artigiani, è stata ospite nella nostra città dal 5 al 9 luglio scorso per conoscere tutti i segreti della concertazione e del dialogo sociale che da anni fanno del sistema bilaterale bergamasco una realtà di eccellenza a livello nazionale ed internazionale. All incontro ufficiale con i dirigenti dell Associazione Artigiani, che ha avuto luogo nella mattinata del 10 luglio, erano presenti il vicepresidente dell Associazione Artigiani Angelo Carrara e il consigliere Severo Gonella che hanno potuto accogliere la delegazione ungherese composta dal vicepresidente della federazione nazionale dell artigianato ungherese (IPOSZ) László Nádai, dal vicepresidente e dal direttore della federazione nazionale costruttori (ÉVOSZ) Tibor Pallay e János Nagy, dal presidente dell organizzazione nazionale professionale di architetti e costruttori (ÉÉSZT) Mihály Schréder, dal presidente e da un rappresentante del sindacato nazionale lavoratori Edilizia e Legno (ÉFÉDOSZSZ) József Csorvási e Károly Újvári, dal presidente del sindacato nazionale lavoratori settore Edilizia (ÉTSZOSZ) Tamás Harth e infine dal segretario della commissione nazionale del dialogo sociale Gyula Pallagi. Nel corso dell incontro la responsabile dell ufficio Euroservice, d.ssa Marina Redondi, ha illustrato le principali caratteristiche dell artigianato italiano, lombardo e provinciale e ha spiegato il ruolo dell Associazione Artigiani e di Confartigianato in materia di rappresentanza delle imprese artigiane e delle piccole imprese. Di seguito il responsabile dell Area Costruzioni, rag. Giuseppe Marchesi, ha delineato le principali problematiche per il settore dell edilizia. Quindi gli imprenditori ungheresi hanno parlato della situazione del dialogo sociale nel loro paese, ricordando che proprio lo scorso anno è stato siglato il contratto collettivo per il settore edilizia, uno dei comparti più importanti per l economia ungherese con un giro d affari di 7 miliardi di euro. A rappresentare le piccole medie imprese ungheresi del settore, l IPOSZ, un organizzazione a livello nazionale, volontaria, fondata nel 1884 che raggruppa 40.000 iscritti, dei quali il 40% operante appunto nel comparto edile. Presenti anche gli esponenti del sindacato, che, fondato nel 1902, rappresenta 310.000 lavoratori del settore. Un attività, quella artigiana, che ha avuto momenti di vita dura, soprattutto all epoca del passato regime ha chiarito il presidente IPOSZ, László Nádai e che adesso vede invece inaspettati spiragli di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda l edilizia e la manutenzione di immobili e monumenti. Numerose le domande e le richieste di chiarimenti, particolarmente in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro che in Ungheria sono circa 27.000 all anno. E proprio per favorire uno scambio di informazioni ancora più proficuo, l incontro si è concluso con l impegno da parte dei dirigenti dell Associazione e di Edilcassa a valutare insieme la possibilità di

IMPRESA ARTIGIANA On Line- Pagina 9 Roma, 2 agosto 2006 realizzare un intervento in occasione della 2^ preconferenza europea dell Artigianato che si terrà proprio a Budapest il prossimo novembre, per dar modo alle parti sociali ungheresi di apprezzare la solidità delle prassi organizzative attuate dal sistema bilaterale bergamasco in materia di formazione, sicurezza e tutela dei diritti dei lavoratori e delle imprese del comparto edile. Durante la permanenza a Bergamo la delegazione di costruttori ungheresi ha anche avuto modo di incontrare il presidente dell Edilcassa Artigiana Ermes Mazzoleni, che è anche componente di Giunta dell Associazione Artigiani, il direttore di Edilcassa Walter Andreazza, i rappresentanti del CPTA e quelli dei sindacati dei lavoratori e di visitare il cantiere per la costruzione del nuovo ospedale di Bergamo. Confartigianato, formazione per tutti. 30 nuovi corsi gratuiti per gli artigiani di Lecco Proseguono alla grande i programmi di formazione destinati agli imprenditori artigiani. ELFI, l l ente di formazione di Confartigianato Lombardia, ha infatti ottenuto un nuovo finanziamento del Fondo Sociale Europeo che consentirà l attivazione di oltre trenta percorsi formativi, tutti gratuiti, rivolti a titolari e soci delle aziende iscritte a Confartigianato Lecco. I primi verranno avviati a settembre. Lo sviluppo di un impresa spiega il direttore di Confartigianato Lecco Paolo Galbiati - passa necessariamente attraverso l aggiornamento professionale. La formazione è uno strumento indispensabile per preparare imprenditori capaci di affrontare i cambiamenti ed assicurare una costante crescita della propria attività. In tale ambito, Confartigianato Lecco si pone l obiettivo di formare ed informare le imprese attraverso cicli di corsi obbligatori, in quanto stabiliti dalle normative, ed interventi mirati che soddisfino le richieste specifiche delle diverse categorie. La formazione è fondamentale per creare valore aggiunto nell impresa, elevando la professionalità delle persone che la compongono, dal titolare ai dipendenti. Per questo aggiunge Arnaldo Redaelli, presidente dell associazione - abbiamo deciso di mettere in campo tutta la nostra capacità progettuale per arricchire ancor più l offerta, approfittando dei finanziamenti disponibili, con nuove opportunità, tutte gratuite ma di alto profilo, strettamente funzionali alle esigenze delle imprese e in grado di aumentarne la competitività. Ecco l elenco dei corsi: programmi di simulazione e modellizzazione; tecniche di confezionamento (categoria abbigliamento); storia dei materiali (categoria legno); tecniche di verniciatura del legno; disegno tecnico e geometrico per fabbri; corso di aggiornamento in tecniche di pittura edile; stiratura e smacchiatura (categoria pulitintolavanderie); logistica e gestione del magazzino; tecniche di ispezione canne fumarie (aggiornamento); fondamenti di chimica stoccaggio prodotti (categoria plastica galvanica); tecniche di comunicazione; gestione della clientela; il marketing nelle PMI; strategie commerciali e di rete (categoria tessili); perfezionamento inglese base; calcolo del food cost (categoria alimentaristi); elettronica applicata all autoveicolo (categoria autoriparatori); risparmio energetico; impianti fotovoltaici; photoshop (categoria grafici-fotografi); autocad; cad 3D; informatica base; informatica avanzata; aspetti fiscali, contabili e amministrativi dell impresa; contrattualistica; costo della manodopera. Alcuni di essi verranno replicati in due distinte edizioni per facilitare la partecipazione. Nella Bassa Romagna cresce il numero delle imprese. Deve crescere la forza del territorio Un commento di Luciano Tarozzi, Vicesegretario della Sezione di Lugo di Confartigianato Nei 10 Comuni della Bassa Romagna, l Albo delle Imprese Artigiane è passato dalle 3733 Imprese del 2004 alle 3818 del 31/12/2005, con un trend positivo anche nei primi mesi del 2006. L incremento del numero delle imprese è stato trainato ancora una volta dal settore edile (e questo desta qualche preoccupa-

Roma, 2 agosto 2006 IMPRESA ARTIGIANA On Line - Pagina 10 zione), ma anche dal manifatturiero, in questo caso un dato interessante. Anche i dati associativi di Confartigianato si confermano positivi, così come il numero degli occupati nelle imprese aderenti all Associazione. Questi dati confermano, in un momento dove ancora l economia nazionale non vive uno dei suoi momenti migliori, la peculiarità della nostra economia e la vitalità delle imprese artigiane e delle piccole imprese del territorio. Nell era della globalizzazione, dei mercati internazionali sempre più vasti, aperti ed in stretta relazione tra loro, le imprese artigiane continuano ad essere le colonne portanti della nostra area e della nostra economia. In diversi casi, infatti, le imprese hanno saputo coniugare tradizione ed innovazione, conservando da un lato lo stretto legame col territorio e i suoi prodotti, dall altro iniziando a confrontarsi con realtà sempre più ampie conquistando spazi anche oltre i confini nazionali, in situazioni nuove e molto competitive. Nella vita, nello sviluppo e nel progresso delle imprese, nella competitività della nostra economia, gioca un ruolo centrale il territorio che può e deve aiutare le imprese a svilupparsi, a progredire e migliorare ulteriormente soprattutto in relazione alle nuove sfide che la competizione impone. Occorre una forte intesa tra le Associazioni Imprenditoriali che sia la base per affrontare un confronto serrato e concreto con le Istituzioni locali per dare origine ad un patto per lo sviluppo che veda affermato il ruolo da protagonista della realtà produttiva del territorio della Bassa Romagna creando un contesto favorevole alla crescita delle imprese. E necessario affrontare con urgenza il tema della semplificazione burocratica, con un azione concreta, attraverso l adozione di norme regolamentari uguali in tutto il territorio dei 10 Comuni della Bassa Romagna, la riduzione dei tempi di risposta, la costituzione di reali sportelli unici per le imprese; la eccessiva burocrazia, abbiamo dimostrato in un convegno organizzato da Confartigianato lo scorso anno, costituisce un costo insopportabile per le Aziende specialmente se paragonato a molti paesi Europei dove operano aziende dirette concorrenti delle nostre imprese. A molti mesi dall approvazione del PTCP da parte dell Amministrazione Provinciale, non è più rinviabile una approfondita discussione a livello dell Associazione Intercomunale sul PSC che sarà lo strumento di programmazione territoriale per i prossimi anni e nel quale vanno confermate con decisione le scelte insfrastrutturali su nodi fondamentali quali la nuova San Vitale. L altra sfida fondamentale per il nostro territorio è il rapporto con l università ed i centri di ricerca scientifica; dopo la positiva esperienza, vissuta anche personalmente, del Corso di alta formazione manageriale L innovazione dei processi aziendali sfide ed opportunità per le PMI, organizzato dal Comune di Lugo con la Facoltà di Ingegneria dell Università di Bologna ed il dialogo aperto dal Comune di Cotignola con l Università di Ferrara per il progetto PIL di avviamento di laureandi all esperienza lavorativa, occorrono concreti passi avanti da parte di tutta la realtà locale per conquistare una grande e radicata cultura manageriale necessaria per migliorare e crescere. Tra le imprese e il territorio deve esserci un dialogo chiaro, trasparente, finalizzato all obiettivo comune della crescita, del progresso e dello sviluppo; occorre lavorare insieme, fianco a fianco per il rafforzamento della nostra economia, per non perdere il treno della ripresa che si è già messo in moto a livello internazionale. IMPRESA ARTIGIANA On Line Quotidiano della Confartigianato Imprese Direzione, Redazione e Amministrazione: Roma Via S. Giovanni in Laterano, 152 Direttore responsabile: Lorenza Manessi Tel. 06-70374411- 402 fax 06-70452293 e-mail stampa@mail.confartigianato.it CONFARTIGIANATO IMPRESE Via S. Giovanni in Laterano 152 00184 Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 342/2004 del 05/08/2004