Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA PUBBLICA- Epidemiologia descrittiva Prof. Silvano Monarca
Studi epidemiologici Le inchieste epidemiologiche, a seconda della posizione assunta dal ricercatore nei confronti della realtà allo studio, possono essere distinte in OSSERVAZIONALI e SPERIMENTALI. Nell EPIDEMIOLOGIA OSSERVAZIONALE non è previsto alcun intervento dello studioso sulla realtà che si limita ad osservare registrando la frequenza e l andamento dei fenomeni. Nell EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE, invece, il ricercatore compie interventi diretti sulla realtà allo studio, volti a modificarla almeno per una delle caratteristiche (applicando, ad es., diverse strategie preventive o terapeutiche ai gruppi allo studio). EPIDEMIOLOGIA OSSERVAZIONALE SPERIMENTALE
Modalità di applicazione del metodo epidemiologico EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA O ECOLOGICA Descrive correttamente eventi sanitari significativi Utilizza tecniche di statistica descrittiva Risponde alle domande: chi? dove? quando? Può portare a formulare ipotesi su eventuali relazioni causa-effetto EPIDEMIOLOGIA ANALITICA Indaga l eventuale relazione causa-effetto Risponde alla domanda: perchè? EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE Valuta l efficacia di interventi sanitari (preventivi o terapeutici) Risponde alla domanda: funziona?
Studi descrittivi o ecologici Utilizzano statistiche correnti (ISTAT, Ministeri, Osservatori epidemiologici, OMS, ISS, registri di malattie, ecc.) Analizzano dati aggregati (nessun problema di riservatezza) riguardanti malattie o fattori di rischio Illustrano il quadro della distribuzione delle varie malattie in rapporto a tempo, spazio ed alcune caratteristiche individuali (età, sesso, ecc.) Calcolano tassi di mortalità o di morbosità Ottengono informazioni a livello di popolazione sull esposizione e sulla prevalenza di una patologia in un determinato periodo
EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA 1. Descrive eventi sanitari, come le malattie, le cause di morte e la presenza di fattori di rischio 2. Utilizza strumenti statistici denominati: MISURE DI FREQUENZA
Principali misure in epidemiologia Misure di frequenza degli effetti Descrizione del numero di eventi Rapporti Proporzioni Tassi Misure di effetto o di associazione Misure di impatto sulla popolazione
MISURE DI FREQUENZA Tasso * K Proporzione Rapporto Cosa c è al denominatore?
Rapporti, proporzioni e tassi Rapporti e proporzioni sono misure statiche, che si intendono effettuate in un determinato istante e nelle quali non viene considerata la variabile tempo. I «tassi» sono invece misure dinamiche, che rappresentano la variazione di una quantità per la variazione unitaria di un'altra quantità (generalmente il tempo).
MISURE DI FREQUENZA FREQUENZA ASSOLUTA Numero di eventi che si verificano in una data popolazione
Descrizione del numero di eventi La determinazione del numero degli eventi rappresenta il primo approccio a qualsiasi tipo di ricerca e rimane comunque preliminare a qualunque elaborazione. L uso della descrizione degli eventi in epidemiologia è praticamente nullo essendo sostituito da altri tipi di misure (tassi o quozienti) che permettono di correlare il fenomeno in studio con la consistenza e con le diverse caratteristiche della popolazione in cui esso si verifica. Soddisfa una esigenza amministrativa Informazione utile per programmare: idonee strutture ospedaliere produzione o acquisto di una determinata quantità di farmaco
MISURE DI FREQUENZA RAPPORTO Relazione tra due quantità tra loro indipendenti Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore Rapporto tra i sessi: M/F, F/M Abitanti per medico ES. N. di donne N. di uomini
MISURE DI FREQUENZA PROPORZIONE È un rapporto particolare in cui il numeratore è incluso nel denominatore. Assume valori compresi tra 0 e 1 (o 100) X ------------- x k (X + Y) Percentuale: k = 100
ESEMPI Popolazione 3500 donne 6500 uomini Proporzione di uomini 6500 / (6500 + 3500) = 0,65 = 65% Rapporto maschi su femmine 6500 : 3500 = 1,86 : 1 Rapporto femmine su maschi 3500 : 6500 = 054 : 1
MISURE DI FREQUENZA TASSO probabilità che un evento si verifichi nell unità di tempo Costituisce la stima più affidabile del rischio di malattia e si compone di tre elementi essenziali: Il numero di eventi che si sviluppano in una popolazione esposta al rischio di manifestare un certo evento Il numero degli individui che appartengono alla popolazione studiata durante il periodo di tempo scelto L intervallo di tempo scelto nel quale viene misurato il tasso
Tassi (rates) Forniscono un informazione nella quale la misura della frequenza di un evento o una malattia tiene conto anche del tempo impiegato perché esso venga osservato il tempo è incluso nel denominatore misurano la velocità con la quale accade un certo evento misurano la probabilità che un evento si verifichi nell unità di tempo Viene utilizzato per analizzare nascite,morti e malattie. Si distinguono in: Tassi grezzi Tassi specifici Tassi standardizzati
TASSO Numero di eventi X Costante, pari ad un multiplo di 10 10 n ; migliora la presentabilità del dato Y X K (t1 -t 0 ) L intervallo di tempo in studio Numero di individui nella popolazione in studio
GREZZO Mortalita SPECIFICO TASSI STANDARDIZZATO INCIDENZA Morbosità GREZZO SPECIFICO PREVALENZA STANDARDIZZATO
Tassi grezzi (crude rate) Esprimono quanti eventi si verificano in un certo intervallo di tempo relativamente agli individui mediamente presenti nella popolazione Non considerano le differenze dovute all età, al sesso, alla etnia, e ad altre caratteristiche evento Tasso grezzo = Popolazione totale Popolazione con evento Popolazione totale
Tasso di mortalità generale Il tasso di mortalità generale esprime il rapporto tra il numero di morti e la popolazione (generalmente riferita a 100.000 abitanti) in un determinato periodo di tempo (generalmente un anno): N di morti M GENERALE = -------------------------------- 100.000 Popolazione residente
Mortalià x 1.000 Tasso grezzo di mortalità in Italia 25 20 15 10 5 0 1900 1961 1969 1982 1986 1992 1994 1997 1998 http://www.mortalita.iss.it/ 560.241 57.844.017 x 1000 = 9,7 ISTAT, 2000
Tassi specifici (specific rate) I tassi specifici non si riferiscono alla totalità degli eventi occorsi, ma solo a quelli interessanti particolari gruppi di soggetti selezionati o in base al sesso (tassi specifici per tassi specifici per sesso), all età (tassi specifici per classi di età) o alla diversa tipologia degli eventi (tassi specifici di mortalità per cause). Nei tassi specifici numeratore e denominatore del rapporto risultano omogenei per la componente considerata.
Tassi specifici (specific rate) evento Popolazione < 25 anni Popolazione totale Popolazione > 66 anni Popolazione 26-65 anni Tasso specifico per età = Soggetti con evento ed età <25 anni Popolazione con età <25 anni
Tassi specifici di mortalità I tassi di mortalità specifica per sesso si ottengono suddividendo la popolazione in maschi e femmine rapportando a ciascun sesso il numero relativo di morti. N di morti nella popolazione maschile M SPECIFICO (sesso) = ----------------------------------------------------- 10.000 N di soggetti maschi
Mortalià x 1.000 Tasso di mortalità per sesso in Italia 12 11 10 9 8 7 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 Maschi Femmine http://www.mortalita.iss.it/
ISTAT. Quozienti per 100.000 abitanti 1999 MORTI PER CAUSA E REGIONE DI DECESSO Mortalità generale Tumori Sistema circolatorio 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 0 100 200 300 400 500 600 700 Liguria Friuli-Venezia G. Toscana Piemonte Emilia-Romagna Umbria Molise Marche Valle d'aosta Abruzzo Trento Veneto Lombardia Lazio Sicilia Trentino-Alto Adige Basilicata Sardegna Calabria Bolzano-Bozen Campania Puglia 1390 1241 1187 1185 1184 1137 1078 1051 1046 995 962 958 954 933 907 891 870 852 838 818 802 788 Friuli-Venezia G. Liguria Emilia-Romagna Toscana Piemonte Valle d'aosta Umbria Lombardia Veneto Marche Trento Lazio Trentino-Alto Adige Abruzzo Bolzano-Bozen Molise Sardegna Puglia Sicilia Campania Basilicata Calabria 389,9 501,1 380,8 573,7 348,1 506,3 333,5 529,1 328,1 513,9 322,9 392 320,2 511,5 311 391,2 295,6 391,4 294,5 467,6 278,5 445,5 261,6 403,5 260,3 408,3 252,2 444,2 241,6 370,2 239 517,8 223 341,7 207,7 329 202,9 427,2 200,8 364,5 193,7 424 182,5 412,9
Confronto di tassi Si effettuano confronti di tassi quando si vuole verificare se un determinato evento è più o meno frequente in una popolazione rispetto ad un altra (es. efficacia di una campagna vaccinale) L utilizzo di tassi grezzi fornisce un idea generale del fenomeno ma può portare ad errori di interpretazione nei confronti Utilizzo di tassi specifici (es.suddivisione in classi di età) Standardizzazione dei tassi (metodo diretto o indiretto) Azzera l effetto confondente dovuto all età Si confrontano le due popolazioni allo studio con una popolazione standard
STANDARDIZZAZIONE Per confrontare tassi è necessaria la loro standardizzazione così da rimuovere l effetto di variabili di disturbo che rendono viziati i confronti Entrambi i metodi sono volti ad eliminare l influenza di una variabile di disturbo mediante il confronto con misure standard
Tassi standardizzati di mortalità generale http://gamapserver.who.int/gho/interactive_charts/mbd/as_death_rates/atlas.html
Europa:Tassi standardizzati di mortalità generale popol. Standard = popol. europea
Tassi specifici di mortalità Alcuni tassi specifici riguardanti le prime fasi della vita assumono un importanza particolare. Particolare importanza rivestono i tassi riferiti alle nascite (tasso di natalità), alle morti fetali ed a quelle che avvengono nel primo periodo di vita. Tra questi, il tasso di mortalità infantile è considerato uno degli indicatori più fedeli del livello igienico-sanitario di una popolazione.
MORTALITA PER PROVINCE
MORTALITA GENERALE (tassi standardizzati-maschi)
MORTALITA GENERALE (tassi standardizzati-femmine)
MALATTIE SISTEMA CIRCOLATORIO (maschi)
MALATTIE SISTEMA CIRCOLATORIO (femmine)
TUMORI (maschi)
TUMORI (femmine)
CAUSE VIOLENTE (maschi)
CAUSE VIOLENTE (femmine)
Tassi di mortalità infantile MORTALITÀ INFANTILE NEONATALE POST-NEONATALE PRE. TARDIVA PERINATALE FETALE NATIMORTALITÀ 0 28 NASCITA 1 4 52 SETT. DAL CONCEPIMENTO SETTIMANE DALLA NASCITA
Cause favorenti la mortalità perinatale cause esogene Agenti teratogeni Incidenti cause legate al parto cause endogene Malattie della madre Malattie ereditarie (emofilia) Anomalie della meiosi (trisomie) Isoimmunizzazione Rh
Cause favorenti la mortalità infantile La principale causa singola di mortalità infantile è rappresentata dalle degradanti condizioni a cui i bambini sono costretti durante i primi anni di vita Altri fattori rilevanti sono le infezioni e le malattie parassitarie, la malnutrizione, l acqua contaminata o non potabile e le cattive condizioni igienico-sanitarie Anche la diffusione dei conflitti armati ha contribuito a far accrescere la mortalità infantile
Confronti internazionali (1) INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONI A REGNO UNITO Speranza di vita alla nascita (anni) 54 65 76 80 79 82 USA ITALIA Speranza di vita sana (anni) 42 56 67 72 70 74 Healthy Life Expectancy (HLE) Tasso di mortalità materna (per 100.000 nati vivi) 840 230 6 12 24 5 Tasso di mortalità infantile sotto 1 anno (per 1.000 nati vivi) 86 50 5 5 7 3 Tasso di mortalità sotto i 5 anni (per 1.000 nati vivi) 138 66 6 5 8 4 Tasso di mortalità tra 15-60 anni (per 1.000) 370 212 137 77 106 59 Mortalità per malattie infettive (per 100.000) 832 363 28 36 34 16 Mortalità per malattie non infettive (per 100.000) 809 685 546 401 418 342 45
Confronti internazionali (2) INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONIA REGNO USA ITALIA UNITO Mortalità per incidenti (per 100.000) 76 99 54 25 53 25 Anni di vita persi per malattie infettive (%) 81 52 5 8 9 5 Anni di vita persi per malattie non infettive (%) 14 35 80 83 72 86 Anni di vita persi per incidenti (%) 5 13 15 9 19 9 Percentuale di vaccinazioni anti-morbillo in bambini < 1 anno 41 71 98 86 92 91 Incidenza annua di tubercolosi (per 100.000) 296 168 24 12 4,1 6,4 Spesa pro-capite annua per la sanità ($) 69 45 804 3.285 7.410 3.328 46
: i tassi di morbosità Come studiare le malattie: i tassi di morbosità
GREZZO Mortalita SPECIFICO TASSI STANDARDIZZATO INCIDENZA Morbosità GREZZO SPECIFICO PREVALENZA STANDARDIZZATO
Tassi di prevalenza e incidenza (morbosità) Sono le due più importanti misure di frequenza dell evento malattia di cui ne definiscono l entità e la frequenza di comparsa nella popolazione. Sono utili per: stimare l entità del danno indotto da una determinata malattia in una popolazione, stimare la realizzazione o la riuscita di un piano di prevenzione
Tasso di prevalenza di una malattia Esprime il numero di eventi o di malati effettivamente presenti o attivi in un certo periodo di tempo. La prevalenza di una malattia può essere calcolata in un certo periodo di tempo, come un anno, o un mese, oppure in un punto preciso nel tempo, come un giorno. La prevalenza si utilizza spesso per descrivere la frequenza di malattie che hanno un inizio graduale e decorso cronico.
Tasso di prevalenza Soggetti affetti da una determinata malattia in un determinato periodo di tempo Indica la probabilità di essere malati soggetti malati soggetti recettivi alla malattia Maggiore durata della malattia Prolungamento della vita dei malati senza guarigione Aumento di nuovi casi Immigrazione di casi Emigrazione di persone sane Immigrazione di persone suscettibili Miglioramento delle capacità diagnostiche x K Fattori che influenzano la prevalenza Durata più breve della malattia Elevato tasso di letalità della malattia Diminuzione di nuovi casi Immigrazione di persone sane Emigrazione di casi Miglioramento del tasso di guarigione della malattia
Esempi di dati di prevalenza HIV Prevalence trends in South Africa 1990-1999
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 0 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 0 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC P(t 0 ) = 2 / 10 = 20%
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 1 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 1 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC P(t 1 ) = 3 / 10 = 30%
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t 0 t 1 ) : SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t 0 t 1 ) : SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC P(t 0 t 1 ) = 6 / 10 = 60%
Tasso di incidenza Indica il numero di nuovi casi di malattia che si osservano in una popolazione, in un determinato periodo di tempo. Il periodo durante il quale viene misurato il numero dei casi di malattia può essere variabile secondo l uso: quando si studia un epidemia, può essere utile calcolare il tasso di incidenza in un periodo breve (questa misura viene spesso indicata come tasso di attacco) in altri casi il periodo di osservazione può durare anche tutta la vita.
Tasso di prevalenza Soggetti affetti da una determinata malattia in un determinato periodo di tempo Indica la probabilità di essere malati soggetti malati soggetti recettivi alla malattia Maggiore durata della malattia Prolungamento della vita dei malati senza guarigione Aumento di nuovi casi Immigrazione di casi Emigrazione di persone sane Immigrazione di persone suscettibili Miglioramento delle capacità diagnostiche x K Fattori che influenzano la prevalenza Durata più breve della malattia Elevato tasso di letalità della malattia Diminuzione di nuovi casi Immigrazione di persone sane Emigrazione di casi Miglioramento del tasso di guarigione della malattia
Esempi di dati di prevalenza HIV Prevalence trends in South Africa 1990-1999
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 0 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 0 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC P(t 0 ) = 2 / 10 = 20%
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 1 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza puntuale al tempo (t 1 ): SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC P(t 1 ) = 3 / 10 = 30%
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t 0 t 1 ) : SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di prevalenza periodale nel tempo (t 0 t 1 ) : SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC P(t 0 t 1 ) = 6 / 10 = 60%
Tasso di incidenza Indica il numero di nuovi casi di malattia che si osservano in una popolazione, in un determinato periodo di tempo. Il periodo durante il quale viene misurato il numero dei casi di malattia può essere variabile secondo l uso: quando si studia un epidemia, può essere utile calcolare il tasso di incidenza in un periodo breve (questa misura viene spesso indicata come tasso di attacco) in altri casi il periodo di osservazione può durare anche tutta la vita.
Tasso di incidenza Nuovi casi di malattia in un determinato periodo di tempo Misura la velocità con la quale si verifica un evento Misura la probabilità di ammalarsi nell unità di tempo nuovi casi di malattia soggetti recettivi alla malattia x K Relazione tra incidenza e prevalenza Prevalenza = incidenza x durata della malattia
MISURE DI MORBOSITÀ: ESERCIZIO (SVOLGIMENTO) Calcolare il tasso di incidenza nel periodo (t 0 t 1 ) : SOGG. N. t 0 t 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 GEN DIC
Relazione tra prevalenza e incidenza Prevalenza = incidenza x durata media della malattia (o guariscono!)
Esempi di dati di incidenza Incidenza per mese delle malattie in sorveglianza. SPES, anno 2000
Fattori che influenzano l incidenza Aumento dei soggetti esposti ai fattori di rischio Fallimento dei programmi di prevenzione Aumento dell età media della popolazione Successo dei programmi di prevenzione Diminuzione dei soggetti esposti ai fattori di rischio
Indicatori negativi di impatto di una malattia: DALY Gli studi promossi dall OMS e dalla Banca Mondiale usano come misura dell impatto di una determinata patologia una unità chiamata DALY (Disability Adjusted Life Years: Anni di vita vissuti al netto della disabilità), la quale cumula a livello di popolazioni il peso, espresso in anni di: Anni persi per mortalità prematura (years of life lost, YLL) + Anni persi per disabilità (years lost due to disability, YLD) per conseguenze non fatali di patologie ed incidenti. 1 unità di DALY= perdita di un anno di vita sana, cioè un anno vissuto in stato di disabilità o perso per morte prematura. Caratteristica di questo tipo di misura quindi, è quella di non limitare la valutazione dello stato di salute di una popolazione ai soli dati di mortalità, ma di prendere in considerazione anche la intera storia patologica.
Anni persi per mortalità prematura (years of life lost, YLL) + Anni persi per disabilità (years lost due to disability, YLD)
Malattie causa di DALY in Europa
I determinanti globali di malattia nel mondo: DALY DALY: disability-adjusted life years = anni di vita in condizioni di disabilità
Cause di impatto patologico (DALY) 10 Malattie diarroiche 13.1 2.3 10 Incidenti stradali 3.1 2.6 Malattia o Infortuni DALY (milioni) Percentuale del DALY Totale Malattia o infortuni DALY (milioni) Percentuale del DALY totale Mondo Paesi a basso reddito 1 Infezioni delle basse vie respiratorie 94.5 6.2 1 Infezione delle basse vie aree 76.9 9.3 2 Malattie diarroiche 72.8 4.8 2 Malattie diarroiche 59.2 7.2 3 Disturbo depressivo unipolare 65.5 4.3 3 HIV/AIDS 42.9 5.2 4 Cardiopatia ischemica 62.6 4.1 4 Malaria 32.8 4.0 5 HIV/ AIDS 58.5 3.8 5 Nascita prematura e basso peso Alla nascita 32.1 3.9 6 Malattia cerebrovascolare 46.6 3.1 6 Sepsi infantile e altro 31.4 3.8 7 Nascita prematura e basso peso Alla nascita 44.3 2.9 7 Asfissia neonatale e traumi 29.8 3.6 8 Asfissia neonatale e traumi 41.7 2.7 8 Disturbo depressivo unipolare 26.5 3.2 9 Incidenti stradali 41.2 2.7 9 Cardiopatia ischemica 26.0 3.1 10 Sepsi neonatale e altro 40.4 2.7 10 Tubercolosi 22.4 2.7 Paesi a medio reddito Paesi ad alto reddito 1 Disturbo depressivo unipolare 29.0 5.1 1 Disturbo depressivo unipolare 10.0 8.2 2 Cardiopatia ischemica 28.9 5.0 2 Cardiopatia ischemica 7.7 6.3 3 Malattia cerebrovascolare 27.5 4.8 3 Malattia cerebrovascolare 4.8 3.9 4 Incidenti stradali 21.4 3.7 4 Alzheimer e altre demenze 4.4 3.6 5 Infezioni delle basse vie respiratorie 16.3 2.8 5 Disturbi da abuso di alcol 4.2 3.4 6 BPCO 16.1 2.8 6 Perdita dell udito legata all età 4.2 3.4 7 HIV/ AIDS 15.0 2.6 7 BPCO 3.7 3.0 8 Disturbi da abuso di alcol 14.9 2.6 8 Diabete mellito 3.6 3.0 9 Errori di rifrazione 13.7 2.4 9 Tumori alla trachea, bronchi e polmoni 3.6 3.0
MORTALITA e GLOBAL BURDEN
Indicatori di qualità della vita Il concetto di qualità della vita è divenuto un elemento importante per la definizione e la valutazione di servizi sanitari e psico-sociali. Specie in Paesi con maggiore possibilità, la promozione della qualità della vita è considerata il vero obiettivo del singolo e di una popolazione, anche nel trattamento, nella prevenzione delle malattie e nella assistenza sociale. La qualità della vita è un concetto multidimensionale che include una serie di elementi dell esperienza umana che riguardano non solo condizioni fisiche e sintomi, ma anche lo stato funzionale, il benessere psicologico e sociale, la capacità di trarre soddisfazione da quanto si fa, in rapporto sia alle proprie aspettative che alla propria capacità di realizzare ciò che si desidera.
Il concetto di qualità della vita è divenuto un elemento importante per la definizione e la valutazione di servizi sanitari e psico-sociali. Specie in Paesi con maggiore possibilità, la promozione della qualità della vita è considerata il vero obiettivo del singolo e di una popolazione, anche nel trattamento, nella prevenzione delle malattie e nella assistenza sociale. HLY (Healthy Life Years)= anni di vita in buona salute (chiamato anche la speranza di vita libera da disabilità), misura il numero di anni restanti che una persona di una certa età ci si può aspettare di vivere senza disabilità. Questo indicatore introduce il concetto di qualità della vita. E utilizzato per distinguere tra anni di vita, liberi da qualsiasi limitazione di attività e anni di vita con almeno un limite di attività. L HLY è un indicatore di stato funzionale di salute che è sempre più utilizzato per integrare tradizionali indici di aspettativa di vita. L'indice HLY è stato sviluppato per riflettere il fatto che non tutti gli anni di vita di una persona sono in genere vissuti in perfetta salute; malattie croniche, fragilità e disabilità tendono a diventare più frequenti in età avanzata, per cui una Indicatori di qualità della vita: HLY e QALY
HLY-donne 2008
HLY-uomini-2008
Quality Adjusted Life Years QALY Il QALY (acronimo di Quality Adjusted Life Years) è un'unità di misura impiegata nell'analisi costi utilità che combina insieme la durata della vita con la qualità della stessa. Un QALY pari ad 1 corrisponde all'aspettativa di vita di un anno in condizioni di buona salute; il valore 0 corrisponde alla morte. La scala di misurazione è continua e ad alcuni anni di vita possono essere attribuiti anche valori negativi (nel caso si abbiano condizioni gravi di immobilità e di sofferenza acuta). Viene utilizzato come indice di ponderazione nella valutazione degli incrementi nell'aspettativa di vita connessi agli interventi sanitari. Così, ad esempio, se l'introduzione di una nuova tecnica chirurgica permette al malato di sopravvivere in media 6 anni in più, ma le condizioni dopo l'operazione sono tali da venir giudicate pari a 0.2 QALY (ad es., per via di gravi deficienze motorie e dolori frequenti), l'effetto dell'intervento sull'aspettativa di vita ponderata per la qualità sarà solo di 1.2 anni.
STUDI TRASVERSALI o di prevalenza. Rilevazione istantanea da una popolazione definita dei dati su i fattori di rischio, gli atteggiamenti dei soggetti, le loro malattie, i loro disturbi. Sono dati individuali. Obiettivi principali: Descrivere il carico di malattie in una comunità, a scopo di pianificazione sanitaria; Ottenere informazioni sugli atteggiamenti della popolazione nei confronti dei servizi sanitari, sui bisogni di assistenza percepiti, sull'utilizzo dei servizi sanitari stessi; Descrivere la distribuzione di una variabile fisiologica in una comunità; Analizzare l'associazione di un fattore con una malattia (spesso primo stadio di uno studio longitudinale che prosegue sui non malati);
STILI DI VITA degli Italiani
Fumo
Fumatori (www.osservasalute.it)
Alcol Persone di 19-64 anni che dichiarano di aver consumato giornalmente piu di 3 Unità alcoliche (UA) Persone di 19-64 anni che dichiarano di aver consumato piu di 6 UA, anche diverse,in un unica occasione
ALIMENTI
OBESITA
OBESITA INFANTILE
OBESITA INFANTILE
NON SPORTIVI
VACCINAZIONI
ANTI-INFLUENZALE
SCREENING MAMMOGRAFICO
Consumo farmaci DDD=Dosi Definite Giornaliere: la dose media giornaliera, di mantenimento per un farmaco, nella sua indicazione terapeutica principale in pazienti adulti
CONCLUSIONI Lo stato di salute degli Italiani risulta complessivamente buono, ma aumentano sempre più le differenze tra macroaree geografiche, tra singole regioni e tra uomini e donne, sia nello stato di salute che nell organizzazione e gestione delle attività socio-sanitarie. Nonostante gli apprezzabili guadagni nella salute e nell aspettativa di vita della popolazione, legati ai miglioramenti nelle condizioni di vita e di assistenza conseguenti allo sviluppo socio-economico dei passati decenni, i principali indicatori di mortalità e morbosità dimostrano come il nostro Paese sia ancora attraversato da differenze geografiche e socio-demografiche a sfavore delle aree e delle posizioni sociali più svantaggiate, in particolare fra i soggetti meno istruiti, quelli di bassa classe sociale, i meno abbienti ed i più poveri di risorse di rete familiare.
Il profilo di comunità Il profilo di comunità costituisce: una lettura ragionata e partecipata dei bisogni di salute e di benessere della popolazione; uno strumento di supporto nella individuazione delle criticità e delle priorità da considerare all interno della programmazione e delle politiche territoriali sociali, socio-sanitarie e sanitarie; uno strumento essenziale per mettere in evidenza le peculiarità di un territorio, delle problematiche da affrontare e delle risorse disponibili e/o attivabili. http://sociale.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/piano-sociale-e-sanitario/il-profilo-di-comunita
Struttura di un profilo di comunità (1) La comunità in cui viviamo 1. Profilo demografico del territorio (struttura della popolazione, immigrati, comp. familiare) 2. Natalità, mortalità e speranza di vita 3. Ambiente e territorio 4. Sicurezza 5. Salute e stili di vita 6. Profilo socio-economico del territorio 7. Mobilità
Struttura di un profilo di comunità (2) Servizi, risorse informali, domanda espressa e domanda soddisfatta 1. Ambito sociale e socio-sanitario 2. Ambito sanitario 3. Ambito educativo e socio-educativo 4. Ambito abitativo 5. Ambito formativo e lavorativo 6. Ambito culturale e ricreativo 7. Capitale sociale
Indice di deprivazione L indice di deprivazione su base geografica è uno dei pochissimi strumenti operativi a disposizione per misurare in modo sintetico le condizioni socioeconomiche di un determinato territorio. Hanno il vantaggio di essere poco costosi, perché si possono desumere direttamente dai dati censuari e trasparenti, perché si basano su informazioni oggettive,facilmente reperibili, che utilizzano gli stessi criteri di rilevazione. Anche la loro struttura è piuttosto semplice perché la maggioranza di tali indici non è altro che la somma di indicatori parziali riferiti alle variabili ritenute rilevanti.
Indice di deprivazione: le variabili
FAQ Che cosa sono i tassi di mortalità e di morbosità? Perché è necessario standardizzare i tassi? Che cosa è il DALY? Che cosa sono gli indici HLY e QALY? Quali altri indici socio-economici conosci?