ANNALI DBLLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA CLASSE DI LETTERE E FILOSOFIA SERIE III VOL. XVIII,,4 PISA 1988
SOMMARIO A. QUATTORDIO MORESCHINI AiKABAI: e AiKABUTTOI:: un esempio di rapporti greco-anatolici. P. ANREITER Griech. TUA iretoi:. Ein etymologischer Problemfall M. I. GULLETTA Per un lessico dei vasi: storia degli studi e dei contributi dal 1829 al 1987 G. B. D'ALESSIO Pindaro, Peana l (fr. 52a Sn.-M.), vv. 9-10 A. M. PRESTIANNI GIALLOMBARDO EMlOKOM10N ~IKJ\APON. Una inter-" pretazione di IG XIV, 352, col. I, Il. 69-71 G. BEJOR, M. G. CANZANELLA, A. CORRETTI, P. FABBRI, I. GENNUSA, R. GUGLIEL MINO, C. MICHELINI, G. NENCI, M. C. PARRA Entella. Ricognizioni tepografiche e scavi 1987 c. FRUGONI Altri luoghi cercando il Paradiso (Il ciclo di Buffalmacco nel Camposanto di Pisa e la committenza domenicana) M. LUZZATI Simone Saltarelli arcivescovo di Pisa (1323-1342) e gli affreschi del Maestro del Trionfo della Morte M. RONZANI Il «Cimitero della Chiesa Maggiore Pisana»: gli aspetti istituzionali prima e dopo la nascita del Camposanto A. E. QUAGLIO Fortuna-donna nel Principe NOTIZIARIO DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE INDICE DELLE TAVOLE INDICE DELL' ANNATA p. 1411 p.1419 p. 1427 p. 1441 p. 1447 p. 1469 p. 1557 p. 1645 p. 1665 p. 1651 p. 1739 p. 1779 p. 1791
ENTELLA. RICOGNIZIONI TOPOGRAFICHE E SCAVI 1987 1471 da D. Moreschini, che integra la bibliografia preliminare curata da M. Lombardo, edita in ASNP, S.III, XII, 1982, 1101-1102. GIUSEPPE NENCI LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI E GEOLOGICI DELLA ROCCA D'ENTELLA E DELLE AREE LIMITROFE Premessa L'aspetto generale di un territorio è caratterizzato da due elementi essenziali, uno di origine prettamente naturale, l'altro dovuto alla presenza dell'uomo. Potrebbe sembrare che il primo costituisca il supporto della vita e delle azioni umane senza esserne per nulla influenzato, ma una indagine più approfondita mostra che per ogni aspetto del territorio appare sempre più difficile individuare quanta parte abbia avuto la natura e quanta l'uomo nel determinare anche quei caratteri della superficie terrestre che sembrano i più naturali. Lo studio dell'attività umana non può prescindere, a nostro giudizio, dalla conoscenza dell'ambiente naturale in cui essa si svolge, in quanto intimamente legata all'utilizzo delle risorse del territorio, quali la potenzialità di sfruttamento dei terreni per uso agricolo, le risorse idriche e la possibilità di reperimento delle risorse litiche. La conoscenza delle caratteristiche dell'ambiente naturale costituisce pertanto la base per la definizione dello stato dell'ambiente, in relazione alle varie attività umane che in esso si svolgono. In questo quadro lo studio dei caratteri geologici e geomorfologici della Rocca d'entella e dell'area ad essa circostante vuole essere uno strumento di supporto alle ricerche archeologiche intraprese sul sito dell'antica città elima. L'esposizione che segue si articola su un'analisi, per grandi linee, dei litotipi affioranti nel bacino geologico su
1472 AUTORI VARI cui ricade la Rocca d'entella e sull'analisi di dettaglio, sia geomorfologica che lito-stratigrafica, dell'area interessata dagli scavi archeologici, corredata da alcune considerazioni sulle rocce utilizzate nei manufatti rinvenuti l. A tal fine ci si è avvalsi della cartografia I.G.M. in scala 1 :25000 F. 257 III SE «Contessa Entellina» e F. 258 III NE «Monte Bruca», nonché della Carta Tecnica dell'italia Meridionale su scala 1 :5000. Il rilevamento litostratigrafico di campagna è stato sintetizzato in una carta geologica schematica (tav. CCLXII). Caratteri geomorfologici La configurazione morfologica dell'area di Rocca d'entella è caratterizzata dalle emergenze altimetriche (intorno ai 500 metri di altitudine) di M. Bruca, M. Carrubba, M. Cautalì e della rocca stessa che costellano le depressioni del Vallone di Vaccara, del Vallone di Petraro e della piana alluvionale del fiume Belice sinistro. Il substrato litologico è costituito da depositi marnosabbiosi ed arenacei che, in corrispondenza dei rilievi, sono sormontati dai gessi della serie evaporitica. Gli elementi determinanti l'evoluzione geomorfologica dell'area sono costituiti dai reticoli idrografici del fiume Belice e dei bacini adiacenti. In particolare il primo, raggiunto lo stadio evolutivo senile, si estende a NO della Rocca d'entella con un susseguirsi di anse meandriche incassate nei depositi alluvionali, mentre nei valloni Petraro e Vaccarizzo, rispettivamente a NE e SO della rocca, è riscontrabile una efficace azione erosiva delle acque ruscellanti con prodotti morfologici di tipo calanchivo. La Rocca d'entella, che può ritenersi un relitto dell'azione erosiva operata dalle acque di deflusso e dagli agenti atmosferici, è un altopiano gessoso che si estende per circa un chilometro quadrato, delimitato a S, E ed O da falesie subverticali ed a N da pendii scoscesi ed accidentati. I Desidero qui ringraziare il prof. Salvatore Bommarito dell 'Istituto di Geologia e Paleontologia dell'università di Palermo per i preziosi suggerimenti offertimi nell'impostazione della presente relazione.
ENTELLA. RICOGNIZIONI TOPOGRAFICHE E SCAVI 1987 1473 Le evidenze morfologiche, riscontrate diffusamente sulla rocca, sono costituite da fenomeni carsici sia superficiali che sotterranei che, nel primo caso, danno luogo a microforme (scannellature e solchi) lungo le linee di massima pendenza degli affioramenti evaporitici ed a macroforme superficiali ascrivibili alla tipologia delle doline. Il carsismo sotterraneo è invece rappresentato da cavità pseudocarsiche la cui morfogenesi è imputabile a discontinuità meccaniche, con accumulo caotico di blocchi, sia di origine tettonica che gravitati va, e da cavità di scorrimento idrico articolate in cunicoli ed ampie sale 2. Infine, va evidenziato che il disfacimento della formazione gessosa genera potenti ed estesi accumuli detritici, costituiti da ammassi caotici di blocchi e lastroni frammisti a sedimenti gessarenitici, che si rinvengono lungo tutta la falda perimetrale e costituiscono vere e proprie digitazioni che si estendono verso valle, talvolta oltre il chilometro dallo zoccolo della falesia. Stratigrafia Prima di esaminare in dettaglio gli affioramenti litostratigrafici della Rocca d'entella, riteniamo dover, brevemente, delineare un quadro sulla composizione geolitologica del settore NO dei Monti Sicani, nel quale ricade l'area investigata e che può essere delimitato, geograficamente, a S dal complesso roccioso del monte Genuardo (1180 m.) ed a N dal ramo sinistro del fiume Belice, la cui riva S lambisce il versante NO della rocca. In quest'area, la successione strati grafica è costituita, nella fascia più meridionale, da affioramenti prevalentemente calcarei del Mesozoico, mentre nel settore settentrionale predominano formazioni terrigene cenozoiche. Procedendo da S verso N i termini litologici si susseguono con dolomie, calcari dolomitici, calcareniti bioclastiche e vulcani ti, ascrivibili all'intervallo Trias superiore-lias, sui quali riposano gli affioramenti giurassici con calcari no- 2 Rilievo planimetrico eseguito dal gruppo speleologico del C.A.S. nel 1953, relativo alla cosiddetta «Grotta dei dinari».
1474 AUTORI VARI dulari rossi, calcari silicizzati e radiolariti verdi, vulcaniti basaltiche intercalate e calcari marnosi bianchi. Il Creataceo-Eocene è rappresentato da calcari marnosi bianchi e rossi tipo «scaglia)} con potenti addizioni di brecce calcaree. A partire dall'oligocene e durante il Miocene inferiore la sedimentazione assume caratteri terrigeni con depositi di marne sabbiose ed argille, intercalate da formazioni calcarenitiche, e con i depositi clastico-detritici, quali marne sabbiose, arenarie e conglomerati della Formazione Terravecchia. La successione stratigrafica è chiusa dai depositi evaporitici del Messiniano costituiti da gessi e gessareniti, sui quali poggiano le marne calcaree bianche (Trubi) del Pliocene inferiore, sormontati dai depositi marnoso-arenacei del Pliocene medio. L'insieme della successione stratigrafica comprende circa 1400 m di terreni affioranti, che in genere hanno un andamento direzionale EO ed una immersione verso N. Passando all'esame di dettaglio dei termini lito-stratigrafici affioranti sulla Rocca d'entella e nelle aree immediatamente circostanti, vengono riconosciuti depositi clasticodetritici appartenenti alla Formazione di Cozzo Terravecchia, ascrivibili all'intervallo Tortoniano superiore - Messiniano inferiore, e depositi evaporitici della Serie Gessoso-Solfifera del Messiniano superiore. La Formazione di Cozzo Terravecchia affiora, tutt'intorno alla rocca, lungo i versanti del Vallone di Vaccara, del Vallone Petraro e nelle contrade Garcia e Vaccarizzo. Si presenta in facies di marne sabbiose brune con addizioni, verso l'alto, di banchi lentiformi sabbioso arenacei, intervallati da livelletti pelitici, e con evidenze di stratificazioni incrociate. I banchi di sabbia inglobano ciottoli quarzarenitici di varie dimensioni che costituiscono, talvolta, conglomerati a matrice sabbiosa. L'esposizione migliore della successione è stata riscontrata lungo i fianchi del Vallone di Vaccara con una potenza complessiva di circa 600 m di affioramenti. Questi depositi sono sormontati dagli affioramenti della serie evaporitica, che costituiscono il substrato litologico della rocca con una sequenza di banchi di gesso intercalati da livelli pelitico-arenacei.
ENIELLA. RICOGNIZIONI IOPOGRAFICHE E SCAVI 1987 1475 I banchi, potenti da 4 a 8 m, mostrano una geometria lenticolare ed una struttura clastica, in genere caotica, ad elementi cristallini di varia grandezza ed alti contenuti di matrice gessarenitica. Verticalmente sono separati da livelli pelitici fittamente laminati e gradati, con intraclasti cristallini e strutture sedimentarie da slumping. I singoli cristalli, le cui dimensioni sono comprese tra le frazioni di millimetro ed il metro, sono generalmente geminati a «coda di rondine» e contengono inclusioni bituminose ed impurità micro-detritiche. L'insieme dell'affioramento, che appare disturbato da un sistema di pieghe con asse NE-SO, raggiunge una potenza complessiva di circa 100 m ed è ascrivibile al Messiniano superiore. Tettonica Tralasciando, in questa sede, l'evoluzione del bacino di sedimentazione dell'area sicana, che ha dato luogo alla formazione delle successioni stratigrafiche di cui si è brevemente accennato nel precedente paragrafo, riteniamo doverci soffermare sui processi geotettonici che hanno interessato le due formazioni presenti nell'area di Rocca d'entella. A tal proposito, l'evento tettonico più significativo è costituito da un accorciamento delle aree di sedimentazione, che si manifesta, a partire dal Miocene medio, con formazione di pieghe allungate secondo l'asse NO-SE, faglie direzionali e ricoprimenti. In relazione a questa fase si verifica il sollevamento con erosione di aree della Sicilia e tirreniche e la successiva deposizione dei terreni clastico-detritici della Formazione Terravecchia. A questo evento tettonico, inoltre, è da attribuire la modificazione fisiografica dell'area mediterranea, con chiusura delle comunicazioni tra Atlantico e Mediterraneo, che ha portato alla sedimentazione delle evaporiti. A partire dal Pliocene inferiore vengono ristabilite le comunicazioni con l'atlantico e successivamente si assiste ad una intensa fase tettonica compressiva che ha prodotto fenomeni di commistione e tettonizzazione delle formazioni
1476 AUTORI VARI terrigene ed il sollevamento con erosione dei termini postevaporitici. Con la fine del Pliocene medio le vicende tettogenetiche si esauriscono ed inizia un gioco di sollevamenti di tipo eustatico che provocano un graduale ritiro del mare e, di conseguenza, una connessa evoluzione della rete idrografica. Considerazioni sulle rocce presenti nei manufatti di Rocca d'entella in relazione con presumibili aree di estrazione La complessità geologico-strutturale del bacino su cui ricade la Rocca d'entella, rende difficoltosa l'individuazione di presumibili aree di estrazione in relazione con le rocce da taglio presenti sul sito, sia che esse si trovino in contesti architettonici definibili sia rinvenute sul terreno come elementi sporadici. Di contro, nel nostro caso specifico, la composizione gessosa della rocca e le formazioni terrigene, diffusamente presenti nell'area, permettono una immediata lettura sulla provenienza prettamente locale o meno dei litotipi impiegati. Benché gli scavi siano ad uno stadio iniziale e di conseguenza le costruzioni portate alla luce ridotte, la presenza sul terreno di vasti accumuli di pietre con evidenti tracce di lavorazione permette di rilevare una cospicua varietà di elementi litici di provenienza alloctona, parimenti all'uso di conci gessosi estratti sulla rocca che, ovviamente, costituiscono il litotipo predominante soprattutto nelle grandi strutture del periodo classico ed ellenistico (cinta muraria, contrafforti, edifici pubblici e di culto). Inoltre, va rilevato l'uso di calcare dolomitico di colore bianco impiegato per la lavorazione di elementi architettonici portanti, colonne e capitelli, per i quali è ipotizzabile la provenienza dall'area di M. Maranfusa (NE della rocca). Molto diffusa si è rivelata la presenza di elementi architettonici ricavati dall'estrazione delle calcareniti, sia plioceniche che quaternarie, di sicura provenienza dalla fascia costiera compresa tra S. Margherita Belice e Menfi, dove è tutt'oggi fiorente una intensa attività estrattiva, in concomitanza alla presenza rilevante di elementi costituiti da cal-
ENTELLA. RICOGNIZIONI TOPOGRAFICHE E SCAVI 1987 1477 careniti glauconitiche del Miocene, per le quali l'area estrattiva va ricercata negli affioramenti a S di Contessa Entellina. Parimenti ad una cospicua presenza di selce, sono stati riscontrati numerosi ciottoli di quarzarenite che, per le caratteristiche di resistenza all'usura, venivano impiegati come elementi di macine e di cui, nel nostro caso, la presenza di conglomerati a elementi quarzitici della Formazione Terravecchia, affiorante tutt'intorno alla rocca, ha notevolmente facilitato l'estrazione. Soprattutto nelle costruzioni medievali, nonché come elementi sporadici sul terreno, viene notata la presenza di piccoli blocchi di calcare marmoso di colore bianco, sia in facies di «scaglia» eocenica che di «lattimusa» del Titonico, la cui provenienza può essere riferita agli affioramenti delle contrade immediatamente a S dell'abitato di Contessa Entellina, dove fino a pochi anni or sono era impiegato diffusamente nelle costruzioni. Fra i litotipi che possiamo asserire siano stati cavati in situ, oltre al gesso, figurano i calcari marnosi (T rubi) del Pliocene inferiore 3 e le peliti gessose messiniane 4, testimoniati, nel primo caso, da un rocchio di colonna rinvenuto nell'area dell'insediamento, nel secondo da un capitello proveniente dall'area della necropoli S. Oltre la presenza di rocce sedimentarie, che costituiscono l'elemento litico più diffuso, sono stati inoltre riscontrati alcuni manufatti erratici, essenzialmente frammenti di macine, ricavati dalla lavorazione di rocce vulcaniche. Mentre per i litotipi di origine sedimentaria è attribuibile con sicurezza una provenienza prettamente locale, l'identificazione delle aree di provenienza per i manufatti con impiego di rocce eruttive è notevolmente più complessa ed implica investigazioni comparative in tutta l'area mediterranea. Studi petrografici recenti (Ferla et alii, 1984) hanno evi- J Un esiguo affioramento è stato rilevato (in giacitura secondaria) nel versante N della rocca. 4 Per esse è stata riscontrata una cavità, imputabile ad attività estrattiva, nella falesia SE della rocca, al di sotto del Pizzo della Regina.
1478 AUTORI VARI denziato l'esistenza, per i più importanti siti archeologici della Sicilia nord-occidentale, di una commercializzazione delle macine vulcaniche che investe tutta l'area mediterranea. In particolare per le macine di Entella (trachiandesite pirossenica), gli AA. sono propensi ad escluderne una provenienza siciliana, sia etnea che iblea, mentre viene considerata con più favore l'area di estrazione egea e quella dell'arco insulare eoliano. In conclusione, questa breve descrizione sui litotipi presenti nei manufatti di Rocca d'entella ha evidenziato, da un lato, l'uso estensivo del gesso cavato sulla rocca in grossi blocchi, attestato da diverse incisioni di cava presenti sugli affioramenti, dall'altro l'utilizzazione della gran parte dei litotipi affioranti in un'area che può essere circoscritta entro il raggio di venti chilometri; fra questi sono predominanti gli elementi liti ci afferenti ai settori più occidentali. IGNAZIO GENNUSA BIBLIOGRAFIA V. AGNESI, T. MACALUSO, G. PIPITONE, Fenomeni carsici epigei nelle evaporiti della Sicilia, Le Grotte d'italia, XIII, 4, 1986, 123-161. A. AZZAROLI e M.B. CITA, Studi illustrativi della Carta Geologica d'italia. Formazioni Geologiche. Mem. Cart. Geo!.!t., I, 1967. L. BALDACCI, Descrizione geologica dell'isola di Sicilia. Mem. Cart. GeoI. It., I, 1886. R.B. BEHERMANN, Appunti sulla geologia della Sicilia centro-meridionale, Vacuum Oil Comp. S.A.I., 8, 1938. S. BOMMARITO e R. CATALANO, Facies analysis of an evapori tic Messinian sequence near Ciminna (Palermo, Sicily), C.W. Drooger Ed., Amsterdam 1973, 172-177. S. BOMMARITO, Note illustrative della carta geologica della tavoletta Salemi (TP), F. 257 Il NO, Lavori 1st. di Geologia Università di Palermo, 20, 1981. S. BOMMAIÙTO, La successione Miocene superiore-pliocene nella zona di Gibellina (Trapani), Naturalista Siciliano, S. IV, VIII, 1984, 1-2, 49-62. R. CATALANO e B. D'ARGENIO, An essay of palinspastic restoration across Western Sicily, GeoI. Rom., XVII, 1978, 145-159.. R. CATALANO e B. D'ARGENIO, Schema geologico della Sicilia, Mem. Soc. GeoI. It., XXIV, 1982, suppi. A, 9-41. CLUB ALPINO SICILIANO - GRUPPO SPELEOLOGICO, Esplorazione della «Grotta di dinari)} in località Rocca d'entella (Contessa Ent.), Relazione inedita. A. DECIMA e F. WEZEL, Osservazioni sulle evaporiti siciliane della Sicilia centrooccidentale, Riv. Min. Sic., XXII, 1971, 130-132. A. DECIMA, Note sul Messiniano della Sicilia, Mem. Soc. Geo!. It., XXIV, 1982, suppi. A, 111. P. FERLA, R. ALAIMO, G. FALSONE, F. SPATAFORA, Studio petrografico delle macine di età arcaica e classica di Monte Castellazzo di Poggioreale (Sicilia Occidentale). SicA, XVII, 56, 1984, 25-52.
ENTELLA. RICOGNIZIONI TOPOGRAFICHE E SCAVI 1987 1479 C. GEMMELLARO, Breve descrizione geognostica dei contorni di Contessa e una porzione della Valle di Mazara, Atti Acc. Gioenia Sco Nat. Catania, I, 1827, 169. P. MADONIA, M. PANZICA LA MANNA, Fenomeni carsici ipogei nelle evaporiti in Sici lia, Le Grotte d'italia, XIII, 4, 1986, 163-189. G.H. MASCLE e K.O. HEIMANN, Geological observations from Messinian and lower Pliocene outcrops in Sicily, Mem. Soc. Geo!. 11., XVI, 1976, 127-140. G.H. MASCLE, Etude géologique des Monts Sicani, Riv. It. Paleont. Stratigr., Memoria XVI, 1979. S. MOTTURA, Sulla formazione terziaria della zona solfi/era della Sicilia, Appendice II ed., Caltanissetta 1910, L L. OGNIBEN, Petrografia della serie Solfifera Siciliana e considerazioni relative, Mem. descr. Carta Geo!. d'il., XXXIII, 1957. G. RUGGIERI e G. TORRE, Geologia delle zone investite dal terremoto del Belice. Tav. Gibellina, Riv. Min. Sic., XXIV, 139-141, 1973,27-48. A. SCHERILLO, l basalti di Giuliana e di Contessa Entellina e la loro alterazione. Studio petrografico, Periodico di Mineralogia, VI, 1935,61-84. RICOGNIZIONI NELLA REGIONE DI ENTELLA, 1986-1987. RAPPORTO PRELIMINARE Gli scavi archeologici di Rocca d'entella attualmente in corso sotto la direzione del Prof. G. Nenci I e l'esigenza di arricchire le nostre conoscenze sull'occupazione antica del territorio 2, hanno offerto lo spunto per un progetto di ricognizioni e di ricerca storico-topografica nella regione circostante la città antica. Desidero qui ringraziare il Prof. G. Nenci per avermi offerto l'opportunità di intraprendere questo studio, le autorità e gli amici di Contessa Entellina ai quali devo suggerimenti e collaborazione, e quanti, professori e colleghi, mi hanno aiutata nel lavoro di campagna e nella riflessione sui dati raccolti. I Cf. AA. VV., E nte lla. Ricognizioni topografiche e scavi 1983-1986, ASNP, S.III, XVI, 1986, 1075-1104. Solo il sito urbano con le due necropoli di Contrada Roccella e Contrada Petraro è stato oggetto di interventi significativi; ma fatta eccezione per la visita di Wotschitzky sulla Rocca nel 1953 (A. WOTSCHITZKY, l. Kundfahrt nach En te Ila. Il. Zwei 'phalloi' aus Entella, Innsbrucker Beitriige zur Kulturwissenschaften, XI, 1965, 485-505), e per un intervento d'urgenza effettuato dalla Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Occidentale nella necropoli A (G. FALSONE, Per salvare Entella, SicA, XIII, 43, 1980, 21-26), la zona non è mai stata interessata da indagini sistematiche, prima delle campagne di scavo della Scuola Normale Superiore di Pisa, iniziate nel 1983. 2 Sono noti, tuttavia, numerosi rinvenimenti ai margini della regione presa in esame in questa sede, i quali, oltre ad offrire spunti di ricerca e
2 Rocca d "Entella -Agrigento 4 I <~>_ > I Co,,,i dwitiche e vegetali ~ "O,'o:cj : :Q'.b Detriti di falda ",/" v"v",, v.. Il V V V Gessi e gessareniti \I V V Il V V V Il V "1/" (Mess i niano sup.) o 1 km Marne sabbiose, arenarie e C':onglomerati 3 (Tortoniano sup - Messiniano int. ) a _ b a~ -I b Tracci a del proti lo Rocca d'entella. 1. Carta geologica schematica. 2. Posizione geografica. 3. Profilo geologico. 4. Legenda.