Giocare con le parole Espansione delle attività proposte nel volume di narrativa

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UNA CAPRETTA DISPETTOSA SPUNTI DI LAVORO Giocare con le parole Pag. 130 A pag. 9 del racconto vengono nominati gli opliti. Se l argomento non è ancora stato trattato, chiedete ai bambini di cercare informazioni sul testo di storia o su altre fonti, poi fate loro realizzare un cartellone che ritragga gli opliti e la falange, ispirandosi alla descrizione contenuta nel racconto e alle fonti storiche consultate. Pag. 133 Sollecitate i bambini a cercare altre parole di carattere storico: possono essere riferite all abbigliamento (chitone, pag, 25), alla geografia (Corinto, Egina, Calcide, pag. 28), ai mezzi e agli strumenti usati in battaglia (triremi, pag. 27, rostri e lame, pag. 32). Il racconto si presta a un analisi dell uso e dell importanza degli aggettivi nelle descrizioni. Invitate i bambini, sulla scheda 1, a distinguere gli aggettivi e a individuarne sinonimi e contrari, riconoscendo come la scelta degli aggettivi possa modificare o capovolgere il significato del testo. Sollecitate l uso del vocabolario soprattutto per la ricerca dei sinonimi di quelle parole che i bambini sono abituati a usare in modo piuttosto automatico (per esempio alto). Scheda 1 Aggettivi per descrivere 8

ALLA SCOPERTA DEL RACCONTO Pag. 131 A pag. 10 del racconto Nikandro dice a Nerina: Se Leonida riesce a rallentare i Persiani, la Grecia sarà salva. Il Passo delle Termopili rappresenta la porta dell Attica. Superato il passo, i Persiani avrebbero via libera verso Atene. Allora sì che dovremmo pagare i tributi a Serse, il re dei re! Guidate i bambini, utilizzando insieme il libro di testo di storia, a dare una spiegazione a questa affermazione. Raccogliete prima le loro ipotesi e le loro conoscenze in proposito, poi conduceteli a verificarle sui testi e soprattutto sulle carte storico-geografiche. Questa attività costituirà per loro un esempio di approccio al racconto storico. La battaglia di Salamina È possibile trovare in Internet (oppure sui libri di storia destinati alla scuola secondaria di primo grado) diverse rappresentazioni grafiche della battaglia di Salamina. Dividete la classe in piccoli gruppi e distribuite una copia della cartina a ogni gruppo di bambini. Chiedete loro di rileggere le pagine da 31 a 33 confrontando il testo con la carta, in modo che sia chiaro come la morfologia del territorio abbia permesso la strategia di Temistocle. 9

IO SCRITTORE Pag. 135 Chiedete ai bambini di riflettere sui sentimenti di Nikandro: ha piena fiducia in Temistocle ma si sente profondamente tradito quando il generale gli annuncia che avrebbe consegnato la Grecia al nemico. Ponete ai bambini alcune domande che stimolino la riflessione personale, per esempio: che cosa avresti fatto al posto di Nikandro? Avresti obbedito all ordine di parlare con i Persiani? Hai mai provato a fidarti così tanto di una persona? Che cosa significa fidarsi? Ritratto di Temistocle Dividete la classe in piccoli gruppi di due o tre bambini e invitateli a rintracciare nel racconto tutti gli elementi che ci permettono di comporre il ritratto di Temistocle: la descrizione fisica, la sua capacità di coinvolgere i Greci, la sua astuzia nelle strategie di battaglia... Al termine della ricerca, utilizzando la scheda 2, i bambini possono individualmente completare il ritratto di Temistocle. Scheda 2 Ritratto di Temistocle 10

IL SOGNO DI ALESSANDROS SPUNTI DI LAVORO Giocare con le parole Pag. 139 Oltre all aspetto di Bucefalo il racconto ci permette di individuarne il temperamento attraverso le azioni: chiedete ai bambini di sottolineare nel testo tutte le espressioni riferite al comportamento di Bucefalo (fece un rapido scarto, lanciò un potente nitrito, caricò...) e di elencarli sul quaderno. Al termine dell esercizio i bambini potranno individuare cinque aggettivi che definiscono il carattere del cavallo emerso dall elenco. Il signore delle mosche Chiedete ai bambini di spiegare perché, secondo loro, gli amici di Alessandros lo prendono in giro chiamandolo il signore delle mosche. In quale punto del racconto si nominano le mosche per la prima volta? Chi ne parla? Perché? In quali altre espressioni si fa riferimento alle mosche? ALLA SCOPERTA DEL RACCONTO Pag. 138 Chiedete ai bambini di cercare notizie su Aristotele, personaggio importante del racconto e celebre filosofo. Fate loro rilevare le informazioni che emergono dal racconto riguardo al suo modo di insegnare ed educare i suoi allievi, poi cercate insieme a loro alcune facili informazioni sul pensiero del filosofo. 11

Il mito della caverna Quella destinata al mito della caverna di Platone è una parte complessa del racconto che va affrontata adeguando le attività al livello della classe. La scheda 3 permette di lavorare sul testo completandolo e rispondendo ad alcune domande, poi chiede ai bambini di ritagliare ogni parte del mito, di incollarla su un foglio e di illustrarla: in questa fase sicuramente la comprensione del mito diventerà più concreta e sarà poi possibile avviare una conversazione sugli atteggiamenti dell uomo che Platone ha voluto rappresentare. Scheda 3a e 3b Il mito della caverna IO SCRITTORE Pag. 141 Chiedete ai bambini di scrivere un breve ritratto di Alessandros secondo gli elementi che emergono nel racconto: il suo atteggiamento a scuola, le sue risposte ad Aristotele, la sua preparazione, l attenzione, il modo di raccontare e la sua pazienza nell aspettare di capire Bucefalo. Per l aspetto fisico possono fare riferimento alle illustrazioni del libro e tenere conto del parere di Aristotele: quel ragazzo dalla bellezza eccezionale. Il mito della caverna Sulla scheda 4 i bambini possono inventare un dialogo fra Aristotele e Alessandros, in cui il maestro raccomanda al ragazzo di comportarsi in modo adeguato alla sua età, anche se già prevede il suo futuro, e Alessandros spiega come si sente. Naturalmente i bambini vanno lasciati liberi di interpretare i due personaggi, ma senza staccarsi dal modo in cui vengono presentati nel testo. Scheda 4 Il maestro e l allievo 12

Giocare con le parole ATI L ETRUSCA SPUNTI DI LAVORO Pag. 142 Indichiamo alcune parole del testo sulle quali è possibile ampliare la ricerca dei significati. È importante che i bambini si abituino sempre a formulare ipotesi in base al contesto prima di utilizzare il vocabolario. Pag. 58 molosso; aizzava Pag. 60 Voltumna Pag. 65 triclinio Pag. 66 borioso; stizzita Pag. 67 svenevole; buccheri Pag. 68 fronzoli Nella bottega di Servio Sulla scheda 5 ogni bambino può raccogliere i nomi degli arredi, dei materiali e degli strumenti presenti nella bottega di Servio e individuare i termini utilizzati nel racconto per descrivere la lavorazione del vaso. Scheda 5 Parole in bottega ALLA SCOPERTA DEL RACCONTO Pag. 144 Conducete i bambini a svolgere la stessa attività di sintesi sul secondo capitolo: dove si svolgono i fatti? Chi sono i personaggi? Di che cosa parlano? Quali azioni compiono? 13

Il contesto storico del racconto Dove si trovava Volterra? Esiste ancora? Perché nel titolo Ati è definita l etrusca? Chiedete ai bambini di identificare il contesto storico del racconto, consultando il libro di testo e la cartina di pagina 54 oppure utilizzando le loro conoscenze se l argomento è già stato affrontato. Sulla scheda 6 possono organizzare le informazioni raccolte. Scheda 6 Gli Etruschi IO SCRITTORE Pag. 146 Che cosa avrà detto allo zio Porsenna la mamma di Ati tornando al banchetto? Chiedete ai bambini di immaginare il dialogo tra lei, lo zio e gli altri ospiti per commentare le abitudini delle loro figlie e le tradizioni di Roma rispetto a quelle di Volterra: si troveranno in disaccordo su tutto o troveranno degli argomenti su cui essere d accordo? Un nuovo capitolo Il racconto si presta alla scrittura di un seguito. Stimolate la classe con alcune domande: riuscirà Ati ad aiutare la cugina? Come? Trascorreranno l estate insieme? Con quali risultati? Chiedete di elaborare un breve testo in terza persona che costituisca un nuovo capitolo del racconto, al quale dovranno anche dare un titolo. 14

Giocare con le parole IL VALLO DI ADRIANO SPUNTI DI LAVORO Pag. 148 Sulla scheda 7 è possibile focalizzare l attenzione sui termini tecnici utilizzati nel racconto per descrivere la costruzione dell accampamento. Per completare la scheda i bambini possono consultare il libro. È altresì utile che le informazioni contenute nel racconto vengano messe in relazione con quelle del libro di storia, proprio per rafforzare l acquisizione delle caratteristiche del racconto storico, che unisce elementi nati dall immaginazione dell autore (i personaggi, i dialoghi, le vicende) a elementi storici. Scheda 7 L accampamento Dal racconto è possibile anche ricavare informazioni riguardo alle abitudini alimentari: i bambini possono leggere e sottolineare i relativi termini alle pagine 77, 78, 96. ALLA SCOPERTA DEL RACCONTO Pag. 147 Mettete a disposizione della classe una carta geografica dell Europa attuale e sollecitate i bambini a confrontarla con la cartina di pag. 74, sulla quale avranno individuato il luogo in cui è ambientato il racconto. Dal confronto dovrà emergere quale Paese si trova attualmente in quel punto. 15

La durata delle vicende Nel racconto è possibile evidenziare alcuni indicatori temporali (la sera, il giorno dopo, al terzo giorno ), che permettono ai bambini di riconoscere un elemento importante dei testi narrativi, la durata. Chiedete loro di rintracciarli (possono lavorare in piccoli gruppi di due o tre) e di definire la durata dell intero racconto, la durata della costruzione dell accampamento, la durata del viaggio di Rufo e Massimo. IO SCRITTORE Pag. 149 In alternativa o in aggiunta alla lettera di Massimo alla mamma, si può chiedere ai bambini di scrivere una lettera da parte di Massimo al padre per giustificare il fatto che non rientrerà nei tempi previsti (il racconto termina con le parole: La costruzione del vallo poteva aspettare) oppure una lettera da parte del padre per convincere Massimo a tornare per aiutarlo nella realizzazione del progetto. Descrivere una persona Sulla scheda 8 i bambini possono comporre il ritratto guidato di Massimo. Scheda 8 Massimo 16

Giocare con le parole UN TRAVESTIMENTO SPUNTI DI LAVORO Pag. 157 La scheda 9 consente di ampliare il lessico e approfondire la comprensione del testo con l analisi del significato di altre parole. Scheda 9 Parole dell antica Roma Il racconto si presta per una riflessione sull uso degli avverbi: chiedete ai bambini, singolarmente o a gruppi, di trovarne il maggior numero possibile (potete anche lanciare l idea di una gara a punti!) e di sottolinearli. Chiedete loro di rileggere le parti del racconto togliendo gli avverbi e di spiegare come cambia il testo: quali informazioni aggiungono al discorso gli avverbi? ALLA SCOPERTA DEL RACCONTO Pag. 155 Chiedete ai bambini di rintracciare nel testo e nelle illustrazioni le informazioni sull aspetto che Lucilla assume nella seconda parte del racconto: la capigliatura, il vestito, le calzature. 17

Alla scoperta dei personaggi La scheda 10 presenta alcuni personaggi del racconto, proponendo ai bambini di riportare per ogni personaggio una frase pronunciata nel racconto e tre aggettivi che riassumano le caratteristiche di ciascuno. Scheda 10 Alla scoperta dei personaggi IO SCRITTORE Pag. 159 Proponete ai bambini di aggiungere un ulteriore capitolo al racconto, dal titolo Il ritorno di Carmio : che cosa racconterà la figlia al padre? Che cosa avrà imparato durante la sua assenza? Come torneranno alla vita normale? Proponete ai bambini di riassumere in poche righe il racconto. Fate scrivere sul quaderno, distanziati, i titoli dei tre capitoli: Fuggiasca, Una nuova vita, Ave, puella!. Per ogni titolo chiedete di utilizzare massimo tre righe per raccontare il contenuto. I tre testi, letti di seguito, devono raccontare la storia di Lucilla attraverso le informazioni principali. 18