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PREMESSA Il tributo di Aristide, nucleo centrale di questo lavoro, sarà presentato attraverso l analisi di molti studiosi che lo hanno potuto e- saminare sulle fonti antiche, in primo luogo Tucidide. Ricostruire la storia e i mutamenti di questo tributo significherà considerare il contesto specifico in cui nasce, cioè quello della Lega delio-attica del 478-477 a.c., e soprattutto colui che ne è il principale organizzatore, cioè Aristide il Giusto. Ma un attenzione particolare sarà dedicata al primo ventennio del V secolo a.c., quello delle guerre persiane, fondamentale per comprendere il percorso dei Greci verso la costituzione di un alleanza ben strutturata che prevede il pagamento dei tributi. L Introduzione storica mira, infatti, a presentare questi eventi cruciali, le principali vicende storiche che interessano i Greci e i Persiani, la lotta greca per la patria e per la libertà, per la difesa della dignità umana e per l autonomia statale. È importante tenere presente che durante il conflitto greco-persiano è Sparta che detiene 2

l egemonia della lotta contro Serse, poiché essa è la città militarmente più forte in Grecia sin dalla seconda metà del VI secolo a.c. Il primo capitolo, invece, si concentra sull organizzazione della Lega delio-attica e, quindi, sul passaggio dell egemonia da Sparta ad Atene, che in questa occasione assume la leadership entrando in competizione con la Lega peloponnesiaca egemonizzata da Sparta; già in questi anni emerge il dualismo Atene-Sparta che renderà inevitabile la guerra del Peloponneso. Nell ambito della Lega di Delo del 478-477 a.c., Atene, esercitando un forte controllo soprattutto dal punto di vista finanziario, diventerà sempre più potente, causando lo scoppio di varie rivolte al proprio dominio. A questo proposito, si farà riferimento allo studio di Culham 1, secondo cui la Lega delio-attica è in realtà una struttura a due blocchi, ossia bicamerale, costituita dagli Ateniesi e dagli alleati, in cui Atene occupa una posizione certo superiore rispetto a questi ultimi. Questa prima parte del nostro discorso è il presupposto di base nonché la cornice storica all interno della quale si colloca la parte centrale del lavoro, cioè il tributo di Aristide. L obiettivo fondamentale è 1 P. Culham, 1978, pp. 27-31. 3

quello di illustrare le caratteristiche e le interpretazioni di questo tributo, prendendo in considerazione le fonti antiche di cui disponiamo, come Tucidide e Plutarco. Oltre a ciò, sarà interessante soffermarsi anche sulle contribuzioni navali degli alleati nell età della Pentecontætia (periodo che va dal 478 al 431 a.c.), facendo riferimento alle quattro fonti principali da cui arrivano navi ad Atene. Infine, nell ultima parte della dissertazione, si affronterà il problema della situazione finanziaria ad Atene nella seconda metà del V secolo a.c., in particolare la crisi economica che colpisce Atene alla fine della lunga guerra del Peloponneso: in seguito a questa grave difficoltà, il tributo verrà sostituito con l eikosté, una tassa del cinque per cento su tutte le merci importate ed esportate nell ambito della Lega marittima (siamo in un periodo compreso tra la fine del 414 e gli inizi del 412 a.c.). A- tene sarà costretta, inoltre, ad avviare la coniazione di monete auree per far fronte ai pagamenti dei mercenari e ai debiti esteri con la Macedonia; invece le monete suberate saranno impiegate per usi interni. A guerra finita, gli Ateniesi ritireranno le monete suberate e riprenderanno la regolare produzione di monete d argento dopo essersi resi conto di aver superato la terribile crisi finanziaria. 4

INTRODUZIONE Le Guerre Persiane e la Lega di Corinto La storia dell Impero ateniese è stata ricostruita grazie ad una grande quantità di fonti, ma per quanto concerne gli eventi relativi ai primi decenni del V secolo a.c. si prende in considerazione soprattutto Erodoto. Questi, scrivendo la storia delle guerre persiane, non inizia con la rivolta ionica del 499 a.c.: il suo punto di partenza è invece la caduta di Creso, ricco sovrano del regno della Lidia in Asia Minore. A differenza dei sovrani precedenti, che avevano per lo più attaccato le città ioniche, Creso è il primo a incorporare l intera Ionia nel proprio Impero, imponendo alle varie città un tributo 2. Ma al centro dell Asia si sviluppa il regno di Persia, fondato da Ciro che entra in conflitto con Creso, lo vince nel 546 a.c. e annette la Lidia alla Persia. Le città greche, in tal modo, subiscono sotto Ciro un dominio più opprimente 2 R. Meiggs, 1972, pp. 23-41. 5

e aggressivo, essendo sottoposte, fra l altro, ad una notevole pressione fiscale. I Persiani conoscono la monarchia come sola forma di governo, per cui il potere è in mano al re e ad una ristretta cerchia di nobili, suoi fedeli collaboratori; la naturale conseguenza della sottomissione dei Greci d Asia alla Persia è l istituzione di governatori locali con il compito di mantenere nelle città il giusto ordine e la dovuta obbedienza alla Persia. Per qualche tempo, non ci sono segni evidenti di rivolta, ma nel 499 a.c. la Ionia insorge e ciò accade circa sei anni prima che il controllo persiano sia pienamente ristabilito. In effetti, la conquista persiana ha danneggiato seriamente il commercio dei Greci dell Est e la crescente difficoltà economica porta al disperato tentativo di riconquistare la libertà: da questo punto di vista, è molto significativo che la rivolta si apra con un opposizione ai tiranni persiani che governano le città. Essi rappresentano un regime arbitrario e autoritario che non consente la libera discussione e la partecipazione dei cittadini, che in questo momento sono molto interessati a conquistare la libertà. 6

L iniziativa della rivolta parte da Mileto e si diffonde rapidamente nelle altre città della Ionia, ma nella battaglia navale all isola di Lade (495 o 494 a.c.) gli Ioni sono sconfitti dai Persiani e Mileto, chiusa per terra e per mare, è presa d assalto (494 a.c.). Si è soliti sottovalutare, argomenta Russell Meiggs 3, l organizzazione e la determinazione dei ribelli; essi meritano, invece, un attenzione maggiore, dal momento che mai prima le città greche dell Est si sono unite contro un comune nemico. Proprio in questa occasione i Greci d Asia si rendono conto che la loro unica speranza di salvezza consiste in un azione combinata e ben organizzata, che comporta anche un appello alla madrepatria. Questa richiesta d aiuto risulta però inefficace, in quanto solo Atene decide di inviare un contingente di venti navi, alle quali si aggiungono le cinque inviate da Eretria: questo è tutto l aiuto che l Ellade sa dare agli Ioni microasiatici. La rivolta ionica è, quindi, il pretesto per l attacco persiano alla Grecia: l obiettivo è quello di incorporare la Grecia all interno dell Impero persiano. Così nel decennio 500-490 a.c. la politica di Dario si propone di preparare il terreno per una graduale penetrazione 3 R. Meiggs, 1972, pp. 1-41. 7

politica in Grecia. La spedizione persiana dell estate del 490 a.c. al comando di Dati e Artaferne mira a punire Atene ed Eretria per l appoggio dato all insurrezione ionica, ma questo è solo un pretesto. La battaglia di Maratona in Attica che ne consegue (Settembre del 490 a.c.), pur non ponendo fine al conflitto tra Greci e Persiani, è però significativa, poiché vede la vittoria delle armi ateniesi e della tattica greca grazie al valore di Milziade, considerato il primo grande condottiero dell Occidente. Nelle fonti di cui disponiamo non ci sono notizie importanti relative al decennio 490-480 a.c.; tuttavia sappiamo che ad Atene acquistano potere gli Alcmeonidi e Aristide, un ricco conservatore che diventa arconte nel 489-488 a.c.; emerge anche Temistocle, che inizia la costruzione della flotta utilizzando le ricche miniere d argento del Laurion. Grazie a Temistocle Atene diventa la prima potenza navale della madrepatria greca, superando le sue rivali Corinto ed Egina: la flotta ateniese si unisce pertanto all esercito della Lega peloponnesiaca, e su ciò si fonda il dualismo Atene-Sparta, già prima dell inizio della grande guerra persiana. A partire dal 483 a.c. Serse si prepara ad attaccare la Grecia, puntando su un organizzazione mai vista in prece- 8

denza e cercando di creare una stretta collaborazione tra esercito e flotta. Nell autunno del 481 a.c. a Corinto si tiene una grande riunione degli Stati che hanno deciso la resistenza ai Persiani: nasce una Lega panellenica di cui fanno parte trentuno membri. I Greci si riuniscono così in un alleanza armata, con lo scopo di raccogliere tutte le forze antipersiane della madrepatria; in questo momento difficile i Greci dimenticano ciò che li divide e diventano consapevoli di ciò che li unisce, la comune origine e il comune carattere nazionale, come ribadisce French 4. Lo stesso Erodoto, che riporta questi eventi, utilizza un sistema ad anello, che consiste in un discorso sviluppato e poi chiuso con la ripetizione della frase d apertura. In occasione di questo incontro a Corinto, i Greci stabiliscono, fra l altro, di porre fine alla guerra tra Atene ed Egina, di inviare a Sardi delle spie con il compito di osservare i movimenti dei nemici e di chiedere agli Stati neutrali, come Argo, Siracusa e Corcira, di combattere tutti i Persiani. Questa Lega è guidata da Sparta, che è la polis più forte, essendo a capo della Lega peloponnesiaca, il maggiore organismo superstatale della Gre- 4 A. French, 1964, pp. 85-89. 9

cia. Anche se il nucleo dell assemblea è costituito dai rappresentanti delle città del Peloponneso, altre città occupano un ruolo di primo piano, come ad esempio Atene, che si sente minacciata molto da vicino. Questa alleanza è molto più estesa della Lega del Peloponneso, i suoi membri devono avere gli stessi amici e gli stessi nemici e vari tentativi sono fatti per portare Argo, tradizionale nemica di Sparta, nella Lega. L ambasceria a Siracusa per cercare un aiuto economico in vista della guerra è una delle prime iniziative della Lega, peraltro non andata in porto; d altronde, la cooperazione degli alleati in materia economica è testimoniata da vari accordi. Sfortunatamente, non sappiamo come vengono stabilite le contribuzioni degli alleati per lo sforzo della guerra; presumibilmente ciascuno Stato offre ciò che si sente ed è in grado di dare. Ma dopo la vittoria dei Greci a Salamina, gli Stati che sono rimasti neutrali o che hanno collaborato con i Persiani sono trascinati nell alleanza e costretti a dare il loro contributo. Abbiamo notizia dell attività di Temistocle in varie città alle quali impone i tributi, e così anche la futura Lega di Delo sarà costituita da contraenti volontari e no. Nel 479 a.c., in occasione di un incontro 10

generale degli alleati, si è d accordo sul fatto che un piano di guerra ambizioso avrebbe comportato l impiego massiccio delle risorse comuni degli alleati greci. Nello stesso anno l insieme dei membri della Lega panellenica del 481 a.c. aumenta, quando i Greci sconfiggono i Persiani a Micale: questa vittoria è seguita da una seconda rivolta ionica e da un incontro tenuto a Samo, dove si decide di ammettere nuovi Stati dell area microasiatica nell alleanza, come Samo, Chio e Lesbo. Si stabilisce espressamente, nel momento in cui vengono accettati come alleati, che sarebbero rimasti fedeli all alleanza senza la possibilità di ritirarsi. Questo provvedimento mira ad evitare il ritiro dei loro aiuti una volta superato il pericolo persiano. Intanto, l amministrazione ateniese favorisce il rimpatrio dei suoi sfollati e il ripristino delle difese della città, continuando a operare all interno della struttura della grande alleanza del 481 a.c. La conquista di Bisanzio, risultato di questa politica ateniese, è fondamentale in quanto la città è in un punto strategico di primo piano: quindici anni prima la sua popolazione era fuggita e la città era stata bruciata dai Fenici. Ora, con la conquista della città, Atene non intende tanto impossessarsi di una base navale, ma di un punto d appoggio utile per 11