I meccanismi flessibili per la riduzione dei gas serra: il progetto Desair Edoardo Croci IEFE - Università Bocconi FUTURO SOSTENIBILE: AZIONI E STRUMENTI Conferenza programmatica DG Qualità dell ambiente Regione Lombardia 23 gennaio 2005
IL PROTOCOLLO DI KYOTO UNFCCC (Convenzione quadro sui cambiamenti climatici): adottata nel maggio 1992, in vigore dal marzo 1994. Obiettivo (non vincolante): stabilizzare entro il 2000 le emissioni di gas serra ai livelli del 1990. Protocollo di Kyoto: adottato nel dicembre 1997, entrerà in vigore il 16 febbraio 2005. Obiettivo (vincolante per i Paesi industrializzati): ridurre le emissioni di gas serra in media del 5,2% rispetto ai livelli del 1990 nel periodo 2008/2012. Ogni Paese dell Allegato I (industrializzati e in transizione) ha un obiettivo quantitativo. Le quote Paese possono essere calcolate al netto dei pozzi di assorbimento. 2
BURDEN SHARING AGREEMENT La UE si è impegnata a ridurre le emissioni dell 8% con una bubble. Le singole quote di riduzione sono state ripartite con il burden sharing agreement (17/6/1998). L impegno di riduzione dell Italia è del 6,5% 3
IL SISTEMA COMUNITARIO DI SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONE DI CO2 L UE ha istituito con la Direttiva 2003/87/CE del 13 ottobre 2003 un sistema per lo scambio di quote di emissione di gas serra. Il sistema ha preso avvio il 1 gennaio 2005. Prevede 2 periodi: 2005/07 e 2008/12. I Paesi membri assegnano permessi alle imprese assoggettate (circa 12.000, rappresentanti circa il 50% delle emissioni comunitarie di CO2). Impianti assoggettati: Attività energetiche (raffinerie, impianti di combustione, produzione di coke), Produzione e lavorazione di metalli ferrosi), Industria mineraria (cemento, vetro, ceramici, ecc.), Altre attività (cartiere, ecc.) sopra una certa capacità produttiva. 4
IL SISTEMA COMUNITARIO DI SCAMBIO DI QUOTE DI EMISSIONE DI CO2 Gli Stati Membri definiscono Piani Nazionali di Allocazione (sulla base dei criteri definiti nella Comunicazione COM (2003)830 del 7/1/2004) e li sottopongono alla Commissione per l approvazione. Una porzione dei permessi viene assegnata ogni anno entro il 28 febbraio. Ogni impianto deve restituire un numero di permessi corrispondenti alle sue emissioni dell anno precedente entro il 30 aprile. Sanzioni: 40 per t. nel periodo 2005-2007, 100 per t. successivamente (oltre a restituzione delle quote in eccesso l anno seguente). La direttiva linking 2004/101/CE pubblicata il 19/11/2004, autorizza la conversione di crediti generati da JI e CDM nel sistema comunitario a partire dal 2008. 5
SVILUPPI DELL ETS Dal 2005 gli Stati Membri possono includere impianti di capacità inferiore Dal 2008 gli Stati Membri possono includere ulteriori impianti, attività e gas La Commissione può linkare l ETS ad altri sistemi La Commissione presenterà proposte modificative della direttiva ET entro il 30 giugno 2006 (ulteriori settori, armonizzazione con ET previsto da protocollo di Kyoto, ecc.) 6
LA SITUAZIONE ITALIANA Il PNA italiano non è stato approvato, per cui le imprese italiane non possono pienamente partecipare al trading dall avvio del sistema. Entro il 6 dicembre 2004 i gestori impianti assoggettati ETS hanno presentato domanda autorizzazione emissione CO2 (D.L. 273 del 12/11/04 convertito il 28/12/04) Entro il 30 dicembre 2004 i gestori hanno presentato le informazioni per l assegnazione delle quote 7
IMPATTI LOCALI Aumento delle temperature, modificazione della piovosità, ondate di calore Salute, diffusione delle malattie e mortalità Disponibilità di acqua Produttività agricola Consumi energetici estivi Turismo invernale Ecosistemi locali 8
POLITICHE REGIONALI MITIGAZIONE E ADATTAMENTO Produzione e distribuzione energetica Efficienza energetica Politica dei trasporti e della mobilità Gestione e smaltimento dei rifiuti Misure interne alla P.A. Altre politiche settoriali Investimenti esteri (JI e CDM) 9
FUNZIONI AMMINISTRATIVE REGIONALI INVENTARI AUTORIZZAZIONI MONITORAGGIO REPORTING 10
CO-BENEFITS AMBIENTALI Benefici ancillari della mitigazione delle emissioni di gas serra sulla qualità dell aria (e viceversa) Interazione tra fonti e tra impatti di gas serra e inquinanti atmosferici 11
Modello di simulazione di ET per le imprese lombarde Il progetto DesAir, finanziato dalla Commissione Europea nell ambito del programma Life, e co-finanziato dalla Regione Lombardia, è diretto dallo IEFE Università Bocconi in partnership con ARPA Lombardia e Camera di Commercio di Milano. Il progetto prevede l effettuazione di una simulazione di mercato di permessi trasferibili per la CO2, nonché per NOx e SO2. Partecipano le imprese lombarde su base volontaria. La simulazione è finalizzata a: valutare gli effetti competitivi, ambientali e dell attuazione del mercato dei permessi trasferibili; sociali formare le imprese lombarde in vista del prossimo avvio del mercato europeo di permessi trasferibili di emissione di CO 2. 12
Aspetti non considerati nel modello di simulazione Per semplificare il modello non verranno presi in considerazione elementi come: esistenza di un mercato forward; conversione di ERU e CER provenienti da JI e CDM in EUA da parte delle imprese; costi di transazione. 13
Caratteristiche del modello di simulazione Il prossimo avvio del sistema europeo di ET offre la possibilità di sviluppare una simulazione relativa al primo periodo con variabili realistiche. Assegnazione di quote (grandfathering) effettivamente previste dal PNA o loro stima sulla base dell inventario regionale delle emissioni; Comunicazione del prezzo dei permessi (esogeno): 3 valori alternativi per round (ogni round corrisponde ad una delle 3 annualità); Fase di analisi: ad ogni round le imprese valuteranno come reagire ai segnali di prezzo, acquisendo informazioni al loro interno sulle decisioni o facendo previsioni soggettive su: combustibili utilizzati; variazioni di regime; costi e livelli di produzione; domanda e prezzi sui mercati finali; tecniche utilizzate e innovazioni tecnologiche adottate; aspettative sui costi energetici; aspettative sui prezzi futuri dei permessi; Fase di scambio e registrazione delle transazioni; Discussione dei risultati (con riferimento anche al livello settoriale e ai cobenefit) e loro proiezione a livello regionale. 14
Formazione Al fine di fornire una conoscenza sufficiente delle regole del gioco, la simulazione sarà preceduta dalla formazione dei partecipanti sulle regole del sistema europeo di ET e sugli elementi su cui si fonda l ottimizzazione delle strategie d impresa. 15