Epidemiologia della peronospora del pomodoro

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Transcript:

M. COLLINA R. BUGIANI Centro di Fitofarmacia Dipartimento di Scienze Agrarie Servizio Fitosanitario Regione Emilia - Romagna Epidemiologia della peronospora del pomodoro Incontro tecnico: Difesa da peronospora e alternaria 19 febbraio, PC

Sintomatologia

Il patogeno Classe Peronosporomycotina Sottoclasse Peronosporomycetidae Ordine Pythiales Famiglia Peronosporacae Genere e Specie Phytophthora infestans (Mont.) de Bary

Il patogeno Micelio asettato, sviluppo intercellulare, sviluppo degli austori nelle cellule di foglie, frutti e tuberi. Caratteristica peculiare: P. infestans non è un parassita obbligato. Provoca necrosi dei tessuti dalle 24 alle 48 ore dopo la formazione dell austorio. La degenerazione cellulare non impedisce al patogeno di continuare a svilupparsi.

Il patogeno Le popolazioni del patogeno sono composte da razze dotate di virulenza diversa sia verso la varietà della pianta ospite sia nei confronti delle due specie ospite. I ceppi isolati da patata mostrano minore virulenza su pomodoro mentre quelli da pomodoro possiedono la medesima capacità infettiva su entrambe le specie. P. infestans è eterotallico, oospore prodotte da fusione di miceli di opposta polarità sessuale: A1 e A2.

Migrazioni di Phytophthora infestans A1 (+ A2?) A1 + A2 A1

sporangi inoculazione Primavera-Estate zoospore macrosporangi sporangiofori sporangioconidi penetrazione Ciclo biologico di Ph. infestans Primavera germogli infetti tuberi erratici Inverno evasione invasione A1 A2 oogonio ed anteridio oospora Autunno Inverno

Ciclo bio-epidemiologico Il patogeno sopravvive sia come oospore sia come micelio nei residui vegetali della precedente coltivazione e nelle piante spontanee suscettibili Formazione oospore: sono state evidenziate elevate quantità sia in tessuti esposti a condizioni siccitose sia in quelli cresciuti in ambienti piovosi con elevate UR. La loro produzione potrebbe essere favorita da alcune sostanze particolarmente presenti nei tessuti di alcune varietà (es. steroli). Le oospore rimangono vitali per almeno 3-4 anni nel substrato di svernamento. Temperature di -20 C non compromettono la germinabilità. Si ritiene che la germinazione delle oospore (formazioni dello sporangio) sia possibile solo con terreno costantemente umettato per più giorni. In condizioni di piogge prolungate le oospore germinano con produzione di zoospore dallo sporangio ed infettano gli steli e le foglie nella parte basale. Gli schizzi di pioggia possono consentire all infezione di interessare anche i tessuti più lontani dal terreno.

Ciclo bio-epidemiologico Diffusione: sporangi vengono prodotti dai rami sporangiofori che fuoriescono dal tessuto fogliare e originano nuove infezioni. La condizione ottimale per la formazione degli sporangi all estremità dei r. s. è data dalla presenza di UR 100% e T tra 18 e 22 C. La sporulazione avviene tra i 3 e i 26-27 C con UR >91%.

Ciclo bio-epidemiologico Forma asessuata: sporangio prodotto all estremità dei rami sporangiofori che escono dagli stomi. La germinazione degli sporangi avviene sia tramite emissione tubo germinativo sia con zoospore biflagellate Germinazione sporangi T < 15 C rilascio di zoospore biflagellate T > 15 C formazione tubulo germinativo Infezione T o C 4 12 16 20 27 Germinazione diretta % 0 1 16 42 39 Produzione zoospore % 41 63 14 2 0 T ottimale formazione zoospore: 12 C T ottimale per tubulo g. 25 C

Ciclo bio-epidemiologico Emissione zoospore e infezione: Garantita dalla presenza di acqua sulla superficie dei tessuti. Zoospore germinano rapidamente a 12-15 C ed il loro tubulo germinativo cresce molto velocemente tra 21 e 24 C. Penetrazione: DIRETTA sulla superficie di tessuti intatti INDIRETTA attraverso gli stomi e lenticelle o lesioni occasionali (tuberi) La T ottimale per l infezione è compresa tra 20 e 23 C con UR > 75%. Valore termico minimo: 10 C. Valore termico massimo intorno ai 30 C (causa sviluppo rallentato). Se dopo alti livelli termici tornano nuovamente le condizioni favorevoli, il patogeno riprende la colonizzazione dei tessuti. Il periodo di incubazione sulle foglie si completa in 3-4 giorni con T di 20-23 C. Patogeno policiclico. Piogge frequenti con temperature contenute conducono quindi alla precoce comparsa delle prime infezioni con l instaurarsi di pericolose epidemie.

Rilascio degli sporangi 900 100,00 800 90,00 N spore rilasciate nelle 24 ore 700 600 500 400 300 200 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 T ( C) e UR (%) 100 10,00 0 0:00 1:00 2:00 3:00 4:00 5:00 6:00 7:00 8:00 9:00 10:00 11:00 12:00 13:00 14:00 15:00 16:00 17:00 18:00 19:00 20:00 21:00 22:00 23:00 0,00 spore temperatura U.R.

Mezzi di difesa agronomici e genetici Eliminazione residui vegetali infetti e rotazioni colturali Uso di materiale certificato (valido in particolare per patata) Interventi irrigui oculati ed evitare distribuzioni a pioggia Varietà resistenti ottenute su patata (fonti: Solanum demissum, S. berthaultii e S. bulbocastanum) ma nei confronti solo di alcune razze del patogeno. Alcune varietà di patata mostrano la «resistenza di campo» efficace nei confronti di tutte le razze del patogeno ma con decorso climatico molto favorevole all infezione l effetto si riduce fino ad annullarsi. Studi sono in corso per la produzione di varietà resistenti di pomodoro.