10 MOTIVI PER INVESTIRE IN EUROPA Agosto 2012 In questo momento l'europa va tutt'altro che evitata e riteniamo che l'attenzione che gravita intorno ai problemi fiscali abbia creato un'opportunità d'investimento, non soltanto per le azioni europee, ma anche per il settore obbligazionario. Pertanto, di seguito proponiamo dieci motivi per cui, a nostro avviso, gli investitori dovrebbero prendere in considerazione l'europa: 1. Le società sono finanziariamente molto solide Raramente le società europee hanno evidenziato uno stato di salute così florido. Dopo aver trascorso gli ultimi anni a migliorare i bilanci, le loro situazioni finanziarie hanno messo in ombra la maggior parte dei governi. La liquidità iscritta in bilancio ha quasi raggiunto livelli record (v. grafico 1), mentre i prestiti (indebitamento netto) si sono costantemente ridotti (v. grafico 2). Tale solidità dei bilanci dimostra che le società sono in grado di finanziare la crescita internamente, creando meno pressione per l'emissione di titoli (aumento di capitale). Ciò significa inoltre che, in caso di peggioramento dello scenario economico, le società dispongono di notevoli cuscinetti di capitale. 2. Valutazioni ai minimi degli ultimi 30 anni Le società europee hanno conseguito utili piuttosto elevati, anche se il loro ritmo di crescita ha registrato un rallentamento dovuto all'andamento dello scenario macroeconomico. Le quotazioni azionarie non riflettono l'aumento degli utili e, di conseguenza, le azioni europee trattano ben al di sotto della loro media storica di lungo periodo in termini multipli di P/E, come illustrato nel grafico successivo. Anche la tabella riportata sotto il grafico dimostra che, sulla base di un multiplo di forward P/E a 12 mesi, l'europa è la regione azionaria sviluppata più economica e offre un potenziale di rivalutazione.
3. I dividendi offrono un rendimento maggiore rispetto ai titoli di Stato Le azioni europee appaiono interessanti anche in termini di rendimento. Attualmente, i titoli azionari offrono agli investitori, come raramente accade, un rendimento maggiore rispetto ai corrispondenti titoli di Stato. Diversamente dalle cedole fisse obbligazionarie, che restano invariate, i dividendi societari (che non sono garantiti) offrono un potenziale di crescita legato al miglioramento degli utili. Nell'esercizio chiuso al 31 maggio 2012, il 63% delle società incluse nell'indice MSCI Europe ha fatto registrare un aumento del dividendo. (Fonte: Datastream). 4. Esposizione globale Le società europee si stanno rivelando particolarmente efficaci come porta aperta sul mondo. Società famose come Nestlé, il gruppo alimentare svizzero, Burberry, il produttore di beni di lusso, e i produttori automobilistici, come BMW, hanno un'impronta globale, con attività all'estero che eclissano i loro business domestici. Molte di queste società sono riuscite a incrementare con successo la propria esposizione globale nel corso degli ultimi cinque anni e si stanno espandendo ulteriormente al di fuori dei rispettivi mercati domestici. Le società europee figurano tra i principali beneficiari della crescente ricchezza dei mercati emergenti poiché i beni di lusso e i prodotti di engineering europei possono trarre vantaggio, rispettivamente, da una classe media globale in espansione e da progetti infrastrutturali. Uno dei principali vantaggi offerti dalle società europee è la possibilità per l'investitore di investire in temi diversi in tutto il mondo, dalle commodity alla crescita nei mercati emergenti, ma con la solida corporate governance derivante dalla quotazione in un mercato sviluppato.
5. Diversificazione a livello settoriale L'Europa offre una vasta gamma di opportunità d'investimento grazie alla possibilità di operare le scelte all'interno di un intero continente. Soltanto l'indice MSCI Europe è composto da 450 società, con un'ampia diversificazione tra i vari settori. Possiamo aggiungere ancora migliaia di società selezionate nei vari livelli di capitalizzazione del mercato. Come dimostra questa istantanea dell'msci Europe, molte di queste società con sede in Europa sono molto conosciute e leader a livello mondiale nei rispettivi settori di attività. 6. L'attività di M&A potrebbe spingere i prezzi al rialzo Negli ultimi anni, l'attività di fusione e acquisizione (M&A) si è attenuata poiché le società hanno preferito concentrare la propria attenzione sul rafforzamento dei bilanci. Questo processo è ormai maturo e i management aziendali stanno acquisendo sempre più fiducia nella situazione finanziaria delle loro aziende e molte società hanno accumulato notevoli risorse per investimenti di capitale od operazioni di M&A. Di conseguenza, le società stanno esplorando le possibili opportunità per incrementare la loro quota di mercato o fondersi con i concorrenti. Nei primi mesi del 2012 abbiamo assistito a un ritorno della fiducia, con l'annuncio di una serie di operazioni di acquisizione/fusione che vedono la partecipazione di società europee operanti in vari settori, tra le quali: Glencore/Xstrata (Commodity) GDF Suez/International Power (Utility) DS Smith/SCA (Carta) UPS/TNT Express (Logistica) ABB/T&B (Engineering)
7. Azioni immobiliari europee: reddito stabile, rendimento da dividendi interessante Gli immobili, come "beni reali", offrono protezione contro l'inflazione poiché i canoni di locazione registrano tendenzialmente un aumento direttamente proporzionale all'incremento della crescita economica e dell'inflazione. Gli investitori che stanno attualmente valutando la possibilità di investire in Europa potrebbero temere l'impatto a medio termine delle recenti iniziative di stampa di moneta adottate delle banche centrali. Tuttavia, ciò ha alimentato l'interesse degli investitori per i beni reali e gli immobili, come categoria di attivi, dovrebbero trarre beneficio da questo scenario. Le società immobiliari quotate tendenzialmente cedono in locazione i loro immobili a lungo termine a grandi società, generando in tal modo un flusso di ricavi affidabile, paragonabile a quello delle obbligazioni. Il mercato immobiliare britannico rappresenta circa il 40% dell'indice europeo e, come tale, è il maggiore singolo mercato. Il grafico qui accanto illustra la durata media ponderata delle locazioni di società immobiliari inglesi selezionate, che evidenzia il grado di sicurezza di questo reddito. Attualmente, il rendimento da dividendi generato dal settore immobiliare paneuropeo è pari al 4,6%. E non si tratta soltanto delle azioni... Tre motivi per cui gli investitori dovrebbero considerare anche le obbligazioni corporate europee 8. Rendimenti interessanti I rendimenti dei principali titoli sovrani sono prossimi ai minimi storici. Nello stesso tempo, le società europee hanno ridotto i loro livelli d'indebitamento e sono tornate a concentrarsi sulla generazione di liquidità, che consente di incrementare il cuscinetto di capitale di una società, con una conseguente maggiore probabilità di rispetto dei pagamenti delle cedole. Se, da un lato, la maggiore solidità finanziaria delle società si è tradotta in parte in un aumento delle quotazioni obbligazionarie (rendimenti inferiori), dall'altro l'attuale nervosismo che circonda la crisi del debito sovrano è indicativo di livelli di rendimento delle obbligazioni corporate ancora interessanti.
9. I prezzi delle obbligazioni non riflettono interamente i miglioramenti societari I rendimenti delle obbligazioni corporate non sono elevati soltanto rispetto a quelli dei titoli di Stato, ma anche rispetto ai rendimenti storicamente pagati in relazione alla solidità finanziaria di una società. Il diagramma qui sotto riporta l'indebitamento netto diviso per l'ebitda (utili al lordo di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) per fornire una misura dell'indebitamento o leva di una società sull'asse delle ascisse. L'asse delle ordinate mostra il differenziale tra il rendimento di un'obbligazione corporate di una società e il corrispondente titolo di Stato. Come è possibile prevedere, maggiore è la leva finanziaria di una società, maggiore è il differenziale di rendimento richiesto dagli investitori per compensare il maggior rischio sostenuto. Possiamo tracciare una linea di "best fit" che indichi la tendenza del nostro campione. Il puntino rosso indica il punto esatto in cui si trova attualmente la società paneuropea media. Ciò dimostra che, mediamente, le obbligazioni corporate delle società europee generano un rendimento notevolmente più elevato (ca. 145 punti base) rispetto a quanto ci si potrebbe attendere a fronte di un rapporto indebitamento netto/ebitda pari a 1,85. 10. I default attesi restano pochi La solidità finanziaria sottostante delle società indica che i tassi di default tra le obbligazioni corporate europee sono rimasti bassi. In effetti, il tasso di default dei titoli appartenenti alla categoria investment grade europei per il periodo di 12 mesi conclusosi nel maggio 2012 è pari allo 0%. Il tasso di default delle obbligazioni corporate europee di categoria inferiore, per lo stesso periodo, è pari al 2,7%, in diminuzione rispetto al 2,8% del mese di aprile. Secondo le previsioni di Moody's, il tasso di default delle obbligazioni sub-investment grade salirà leggermente, attestandosi al 3,3% entro maggio 2013, ma si tratta pur sempre di un livello storicamente basso e indicativo dell'impegno dedicato dalle società a risanare i propri bilanci e a garantire i finanziamenti. Se tali bassi livelli di default saranno mantenuti, gli investitori riusciranno a conservare una quota significativa degli elevati rendimenti generati dalle obbligazioni corporate.