VISITA CONGIUNTA CARITAS INTERNATIONALIS PROGETTO D EMERGENZA INSICUREZZA ALIMENTARE CARITAS SENEGAL

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Transcript:

VISITA CONGIUNTA CARITAS INTERNATIONALIS PROGETTO D EMERGENZA INSICUREZZA ALIMENTARE CARITAS SENEGAL Appello d emergenza 11/2012 PROGETTO DI RAFFORZAMENTO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE A SEGUITO DELLA NEGATIVA CAMPAGNA AGRICOLA 2011/2012 Un assistenza tempestiva, la quantità sufficiente dei viveri e la buona qualità di sementi distribuite ci hanno permesso di superare un periodo difficilissimo, nutrire le famiglie e coltivare le terre per il prossimo raccolto Testimonianza di un capo famiglia, raccolta nel villaggio di Likème, Kaolack Partecipanti : Secours Catholique/Caritas France, Periodo : 19-23 settembre 2012 La visita ha permesso di vistare alcuni villaggi di realizzazione del progetto, constatarne lo stato di avanzamento e incontrare i beneficiari insieme allo staff delle Caritas diocesane che hanno coordinato le attività sul terreno. DIOCESI DI THIES : VILLAGGIO DI NDIOB, COMUNITA RURALE DI NDIOB FARAR Rappresentanti del villaggio I primi raccolti - fagioli 64 beneficiari nel villaggio dei viveri e delle sementi distribuiti 1

Nell incontro con i rappresentanti del villaggio, è stata espressa ampia soddisfazione per l assistenza ricevuta, definita dai beneficiari stessi rapida, efficace, con buone quantità di viveri a disposizione delle famiglie e ottima qualità delle sementi. La visita dei campi coltivati in effetti è eloquente: la varietà di miglio distribuita ha un rendimento visibilmente superiore rispetto ad altre utilizzate e una maturazione molto più rapida (fattore che può fare la differenza qualora le piogge dovessero arrestarsi in anticipo). Il buon rendimento del miglio I primi arachidi Forte interesse è stato manifestato anche per le piantagioni di arachidi, molto più costose secondo i dati della Caritas diocesana rispetto ad altre comunemente acquistate dagli agricoltori, ma con delle prospettive molto interessanti a livello di rendimento e guadagni futuri. Le prossime tappe nella diocesi, superato il periodo di emergenza, prevedono attività di resilienza a favore dei villaggi identificati come vulnerabili, in particolare: l apertura o la riabilitazione ove esistenti di 14 banche di cereali e l avvio di attività di orticoltura per 43 famiglie, accompagnate anche da una formazione in tecniche agricole per favorire benefici nel medio-lungo termine e l autonomia progressiva dei beneficiari. DIOCESI DI KAOLACK : VILLAGGIO DI LIKEME, COMUNITA RURALE DI KHELCOME 22 famiglie beneficiarie dell assistenza nel villaggio 3 tonnellate di riso e 200 litri di olio distribuiti Sementi di arachidi e miglio e fertilizzanti messi a disposizione delle famiglie beneficiarie Formazioni su buone pratiche e tecniche agricole sono state dispensate dagli animatori alle famiglie beneficiarie 2

Incontro con la comunità beneficiaria Capi-villaggio Nell incontro con la comunità, i beneficiari si sono detti soddisfatti della risposta all emergenza apportata. Secondo i rappresentanti l assistenza è arrivata al momento opportuno, -quando non c erano più riserve e il costo degli alimenti diventava proibitivo per le famiglie-, e ha permesso di alleviare le sofferenze; i viveri in quantità sufficiente hanno consentito alla popolazione di far fronte alla fase acuta della crisi alimentare e di potersi dedicare alle attività agricole con sementi di buona qualità messe a disposizione, indispensabili per scongiurare un ulteriore annata di difficoltà. Campi di arachidi Coltivazioni di mais e miglio Le sementi distribuite attraverso tale progetto, in effetti, non sono quelle abitualmente utilizzate dai beneficiari, avendo un ciclo di produzione più corto e un rendimento superiore. Per questo le distribuzioni sono state affiancate da attività formative al fine di sensibilizzare la popolazione e accrescerne le capacità in ambito agricolo. Grazie al buon rendimento attuale delle colture e alla buona pluviometria, la comunità conta di avere una buona annata e di poter giungere al prossimo raccolto senza particolari difficoltà. Da sottolineare come il lavoro di Caritas Kaolack in riferimento all appello di emergenza si sia integrato in un programma per la sicurezza alimentare già avviato nel 2011: l affiancamento regolare della popolazione ha permesso allo staff diocesano di guadagnare la fiducia delle 3

comunità beneficiarie e di instaurare con loro un dialogo permanente e fruttuoso. E proprio in quest ottica che la realizzazione del progetto di emergenza non si è fermata alla semplice distribuzione di viveri e sementi, ma, in una strategia di impatto di medio-lungo termine, si è fondata anche sulla formazione in tecniche agricole e la sensibilizzazione degli interi nuclei familiari. Anche per questo motivo, una dinamica di solidarietà si è sviluppata tra le famiglie: chi ha ricevuto ha condiviso una parte dei viveri anche con altre famiglie, non direttamente beneficiarie: in questo modo l intera comunità ha beneficiato dell assistenza. La prossima tappa del progetto prevede la riabilitazione delle banche di cereali esistenti nei villaggi identificati come beneficiari e l avvio, nel mese di novembre-dicembre, di attività di orticoltura. DIOCESI DI DAKAR : VILLAGGIO DI DIOHINE, COMUNITA RURALE DI DIARERE, REGIONE DI FATICK 32.700 kg di riso e 2600 litri di olio distribuiti a 186 famiglie 1.025 kg di semi di arachidi distribuiti a 31 famiglie 68 kg di semi di fagioli distribuiti a 65 famiglie Incontro con i rappresentanti dei beneficiari Beneficiari e attori del progetto si sono detti soddisfatti della risposta all emergenza: i viveri sono arrivati al momento opportuno e hanno consentito alla popolazione di far fronte ad un periodo veramente difficile, a seguito della bassa pluviometria dell anno precedente. Anche l identificazione dei beneficiari è stata considerata dalla comunità un vero successo: tutte le famiglie identificate dalla Commissione di inchiesta formata da rappresentanti scelti dalla stessa comunità sono state ritenute idonee dalla Commissione di selezione, composta da rappresentanti di tutte le fasce della popolazione (donne, giovani, cristiani, musulmani, insegnanti ). Eloquente a tal proposito l intervento dell imam del villaggio, che ha lodato le modalità di intervento, sottolineando la trasparenza e lo spirito non discriminatorio dell aiuto apportato. Da sottolineare anche l intervento di uno dei membri della Commissione di inchiesta sulle famiglie vulnerabili che, nello spiegare la delicatezza e l importanza della missione svolta 4

ha dichiarato: Caritas vuol dire Amore; è questo amore che ci ha condotto, pur nelle difficoltà, a raggiungere le famiglie anche nelle zone più remote. Preoccupazione è stata tuttavia espressa dalla popolazione nel constatare come il deficit alimentare della zona, al di là dell emergenza acuta di quest anno, sia cronico a causa della scarsa qualità delle terre e, di conseguenza, dei raccolti. Il suolo, infatti, fortemente salino, non permette un rendimento ottimale delle colture e la mancanza di acqua dolce nella regione è un ulteriore problema da non sottovalutare anche in ottica futura. Sulla base di tali fattori, la comunità sta riflettendo, in vista della sostenibilità dei progetti realizzati, sulla diversificazione delle attività, in modo da permettere alla popolazione di far fronte alle crisi strutturali : creare banche di fertilizzanti per migliorare i rendimenti agricoli, sviluppare un approccio agro-ecologico, diversificare i mezzi di sussistenza delle famiglie e della comunità investendo anche sull allevamento e piccole unità di trasformazione delle materie prime agricole, al fine di creare un sistema economico che non si basi esclusivamente su un agricoltura di tre mesi e nove mesi di consumazione, troppo precario per la sussistenza delle famiglie. La prossima tappa del progetto nella zona prevede la creazione di banche di cereali per assicurare stock sufficienti di viveri nei periodi post-raccolto. Sulle prospettive future, interessante sottolineare la conclusione del capo-villaggio: i cittadini del villaggio siano i primi attori dello sviluppo, perché sono i migliori conoscitori della realtà locale; a chi ci ha aiutato nel periodo dell emergenza dico grazie per quello che ci è stato dato, e mi appello con un incoraggiamento per il futuro: dopo averci dato il pesce, continuate ad insegnarci a pescare, unica via per un avvenire migliore. 5