Tecnologia ed automazione dell esame urine microbiologico

Documenti analoghi
La prevenzione ed il controllo delle infezioni delle vie urinarie

Urinocoltura : dal prelievo all antibiogramma

Report. Determinazione del potere antimicrobico di una soluzione all Argento colloidale

ANALISI URINE UN ESAME DI QUALITÀ AL SERVIZIO DELLA CLINICA

Esame delle urine: un percorso condiviso tra la Patologia Clinica e la Microbiologia

Esame delle urine : un percorso condiviso tra la Patologia Clinica e la Microbiologia

UTILIZZO IN ROUTINE DEL SISTEMA sedimax (A.Menarini Diagnostics) PER LO SCREENING DEI CAMPIONI DI URINA PER URINOCOLTURA. Dr.ssa Maria M.

Report. Determinazione del potere antimicrobico di una soluzione di Oro Colloidale PRODOTTO: ORO LASER DI FERIOLI. Committente:

INFEZIONI RENALI: OLTRE LA BATTERIURIA. Altamura 27-VI-2014 Dott Gianluca Gessoni

RICHIESTA URINOCOLTURA

TECNOLOGIA ALIFAX APPLICAZIONI E STRUMENTI

UF-1000i. L evoluzione nella diagnostica del profilo urinario

L esame microbiologico dell urina

Focus meeting Screening delle batteriurie: opinioni a confronto

VALUTAZIONE DEL POTERE BATTERICIDA (SANIFICANTE 10)

Caratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi

individuazione della causa di una patologia Diagnostica di laboratorio

QUALITA MICROBIOLOGICA DEI COSMETICI: ASPETTI TECNICI E NORMATIVI CHALLENGE TEST

C m o e m ut u ilizzare l ant n ibi b og o r g amm m a Mario Sarti

PROBLEMI NEONATALI INFEZIONI DELLE VIE URINARIE

Prof.ssa D. De Vito Ordinario di Igiene Università degli Studi di Bari

1 a prova TAMPONE FARINGEO. - Faringite in pz di 30 anni - Streptococchi beta emolitici A, C, G. Ricerca di. Esame microscopico diretto

LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA. Presentato dalla classe 3^A CH

E possibile chiedere meno esami urine. senza danni per la salute dei cittadini?

Il cateterismo e la gestione del catetere vescicale

Overlapping areas that must be addressed together

Patologia Clinica. Lezione introduttiva. Dott.ssa Samantha Messina

DETERMINAZIONE DELLA CARICA MICROBICA TOTALE (CMT)

Reg. (CE) 2073, punto 24 delle considerazioni preliminari

Dott.. Giuseppe Di Mauro. (Caserta)

RUOLO DELLA MICROBIOLOGIA

Dati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA INTERNISTICA

Inh. Dr. J. Prucha Steinstraße Lollar Tel Fax Relazione Nr. G a.tmd del

PATOGENI EMERGENTI NEL LATTE E PROSPETTIVE PER LA VENDITA DEL LATTE CRUDO

Sindromi urologiche (ivu)

Utilizzo del Synulox intrammamario con diversi tempi di somministrazione

IL RUOLO DEL LABORATORIO DI RIFERIMENTO REGIONALE Anna Barbui S.C. Microbiologia AOU San Giovanni Battista di Torino

INDICE PREFAZIONE. 1 Alcuni concetti e definizioni fondamentali relativi alle tecniche microbiologiche 1 (ANN VAUGHAN, PIETRO BUZZINI)

APPROPRIATEZZA UOC di Anatomia Patologica ASL Viterbo Direttore Dr. V. Gomes

Automazione in batteriologia: Roberto Rigoli Direttore Dipartimento Patologia Clinica ULSS n.9 Treviso

Paolina Cavalcanti Daniela Perugini Saveria Dodaro

I rischi in piscina:dalle infezioni all incidente in vasca.

Modulo di Microbiologia e Microbiologia Clinica

medico PD Dr. O. Petrini

Dati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA PEDIATRICA

Cistite Batterica Acuta (UTI)

Tecniche diagnostiche

Germi multiresistenti Profilo microbiologico

Domenico Careddu, Milena Lo Giudice. Le infezioni delle vie urinarie

Urilyzer. Duo. Porta a un nuovo livello la diagnosi urinaria

Gestione sanitaria e produzione del latte negli ovini

Facoltà di Medicina Veterinaria Università degli Studi di Perugia

Utilizzo della citofluorimetria nel percorso di ottimizzazione della diagnostica delle infezioni del tratto urinario

Ho pensato di raccogliere in modo organico e chiaro tutte le informazioni pratiche relative alla gravidanza. Mi sono basata sulle emozioni, i dubbi e

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA

IL RISULTATO OTTIMALE DI QUESTO ESAME DIPENDE DA MOLTEPLICI FATTORI TRA CUI :

Test Diagnostici. Marco Martini Dipartimento di Medicina Animale, Produzione e Salute, Università di Padova

DIAGNOSI DI LABORATORIO DELLE MALATTIE INFETTIVE

PROCEDURA FASE PREANATICA PROSTATITI INDICE

Medium Inoculazione Coltura pura : Colonie: Clone

INFEZIONI OSPEDALIERE

Gli esami colturali dei terreni: metodologie e metodiche a confronto

Corso di Microbiologia Generale a.a CURVA DI CRESCITA. Dott.ssa Annalisa Serio UNITE

Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte

Le urgenze infettive in terapia intensiva: confronto tra Intensivista e Microbiologo

ORDINE DEI MEDICI CATANIA LE INFEZIONI DELLE VIE URINARIE NELLO STUDIO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Dott. Giovanni DI BONAVENTURA

Sviluppo microbico Procedure di valutazione dello sviluppo microbico. Esercitazione 1. Analisi sperimentali. Metodi diretti.

Epidemiologia isolamenti batteri e miceti e sorveglianza antibiotico-resistenze. I trimestre Azienda Ospedaliera S.

Le infezioni delle vie urinarie

Lo scenario. conseguenza della impossibilità di ricevere pronto ed adeguato supporto laboratoristico.

I dati epidemiologici del network Micronet su Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi

LE RINO-SINO-OTITI OPINIONI A CONFRONTO: IL PARERE DEL MICROBIOLOGO R. MATTINA DIP. SANITA PUBBLICA-MICROBIOLOGIA-VIROLOGIA - UNIVERSITA MILANO

Microbiologia delle infezioni e sepsi correlate a catetere

AZIENDA SANITARIA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO Corso Bramante, 88 LABORATORIO ANALISI BALDI E RIBERI DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA CLINICA

Relazione tra controlli congiuntivali e contaminazione in cornee conservate a 31 C.

Prevalenza di Escherichia coli uropatogeni multiresistenti isolati da cane e uomo

La microbiologia di. IDEXX Vet Med Lab. Informazioni corrette e complete. Identificazione batterica ed antibiogramma rapidi.

Proposta di Percorso Diagnostico presentato durante il XXXVII Congresso Nazionale AMCLI - Stresa, 5-8 ottobre 2008

Valutazione dell analizzatore Sysmex UF-1000i per l esame automatizzato del sedimento urinario

SCHEDA E PROCEDURA APERTAPER LA FORNITURA IN SERVICE DI SISTEMI ANALITICI PER I LABORATORI

LA RICERCA DI CAMPYLOBACTER NEGLI ALIMENTI, ISO :2006

CANDIselect. Piastre cromogeniche

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Anatomia Patologica. Guida ai Servizi

LE INFEZIONI OSPEDALIERE

Esame del liquido seminale: Criptozoospermia e Azoospermia Procedure di valutazione

UN ANNO DI ATTIVITA SMI focus su Alert. Bologna, 14 ottobre 2013

Sulla cute di ogni individuo si trovano due tipi di microrganismi: residenti e transitori.

è un'infiammazione che colpisce la vescica di uomini, donne e bambini.

Il campionamento delle matrici alimentari: il Pulsifier

TERRENI DI COLTURA: classificazione in base alla funzione

I test per la trombofilia: quali no!

METABOLISMO E CRESCITA MICROBICA

Valutazione dell analizzatore Menarini SediMAX per l esame automatizzato del sedimento urinario

I TUMORI DEL COLON-RETTO: LA DIAGNOSI PRECOCE E POSSIBILE

OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO (presidi ospedalieri Faenza Lugo Ravenna) anno 2006:

Telemedicina, Diagnostica Medica e valutazione del quadro clinico

C.d.L. Scienze Biosanitarie e Farmaceutiche Corso di Microbiologia e Biotecnologie dei Microrganismi

Il ruolo della citofluorimetria nella diagnostica urinaria 15 anni di esperienza. Fabio Manoni

Appropriatezza nella valutazione di test diagnostici in Diagnostica

Transcript:

Riv Med Lab - JLM, Vol. 3, N. 1, 2002 71 Tecnologia ed automazione dell esame urine microbiologico F. Manoni, S. Valverde*, P. Hoffer x Regione Veneto AULS 17 Dipartimento di Patologia Clinica Servizio di Medicina di Laboratorio, Monselice PD. * Regione Veneto AULS 14 Dipartimento di Patologia Clinica Servizio di Medicina di Laboratorio, Chioggia, VE. Considerazioni Introduttive x Ancora oggi la Microbiologia è la branca della Medicina di Laboratorio che si è meno giovata dell introduzione dell automazione del processo analitico. Schematicamente possiamo scomporre il procedimento di una indagine microbiologica classica (mediante esame colturale) in cinque fasi: Fase pre-analitica. Fase analitica in cui distinguere: a) una procedura obbligata di approccio: semina del campione e rilevazione della eventuale crescita microbica eseguita su tutti i campioni; b) una fase discrezionale di valutazione della crescita microbica in relazione a quantità e qualità di crescita delle colonie a cui segue c) una fase di approfondimento in cui effettuare l isolamento, l identificazione la determinazione del profilo di sensibilità ai chemio-antibiotici. Fase post-analitica: produzione di un referto ed elaborazione di dati statistico-epidemiologici locali. La necessità di prelievi dedicati alle analisi microbiologiche rende solitamente superflua l adozione di una automazione della fase pre-analitica non essendo necessario condividere il campione con altre aree diagnostiche all interno del laboratorio né, di norma, è richiesta l esecuzione di numerose e diverse analisi richiedenti differenti tecniche analitiche. Il processo analitico in microbiologia è quindi un processo discontinuo con momenti decisionali legati alla capacità discrezionale del microbiologo. L analisi microbiologica utilizza diverse tipologie di campione che necessitano di procedure di semina e di coltura differenziate. Considerata la tipologia del processo analitico in microbiologia è evidente che le fasi nelle quali risulta più vantaggiosa l introduzione di tecnologie per l automazione delle procedure siano la fase obbligata di screening, le prove di identificazione, l esecuzione degli antibiogrammi. Presupposti all automazione delle urinocolture Le urinocolture sono state l esame su cui si sono maggiormente concentrati gli sforzi tecnologici per fornire procedure che consentissero una risposta rapida ed affidabile. Questo è riconducibile a vari ordini di fattori 1-3 : a) grande numero di richieste, b) elevata incidenza di campioni negativi, c) materiale liquido disponibile solitamente in discreta quantità, d) bassa contaminazione del materiale in condizioni fisiologiche, e) elevata percentuale di infezioni monomicrobiche. Nella diagnostica microbiologica tradizionale i tempi analitici, essendo funzione della velocità di replicazione dei batteri, sono assai lenti rispetto alle altre branche della medicina di laboratorio. Il TAT indicato come ottimale dalla ECML (European Confederation of Laboratory Medicine European Urinalysis Group) è il seguente 4 : - Identificazione di micro-organismi da coltura pura: 90% entro 24 h - Identificazione di micro-organismi da coltura mista: 90% entro 48h - Produzione dell antibiogramma: 90% entro 48h Quindi anche rispettando questi obiettivi (cosa non facile, soprattutto per quanto attiene la produzione del 90% dei referti completi entro le 48h) non sempre è possibile, per il medico pratico, attendere il referto microbiologico per formulare una diagnosi ed impostare la terapia. La tecnologia ha quindi assunto il compito di ridurre i tempi per le fasi analitiche obbligate consentendo la refertazione dei campioni negativi nel più breve tempo possibile escludendo dalla diagnostica differenziale la possibilità di una infezione delle vie urinarie (UTI) ciò si traduce in un abbattimento del TAT in almeno il 60-70% dei campioni. I Test Automatizzati per la Diagnostica Rapida (test di Screening) I metodi di screening si basano sulla dimostrazione di batteriuria e/o leucocituria significative ed in questo campo si sono focalizzati gli sforzi della tecnologia biomedica. I metodi di diagnostica rapida nel campo delle UTI trovano indicazione in almeno quattro classi di ap- Corrispondenza a: dpcchioggia@libero.it

72 Riv Med Lab - JLM, Vol. 3, N. 1, 2002 plicazioni: 1. Giovani donne a basso rischio in presenza di sintomatologia tipica. 2. Servizi di emergenza come primo approccio diagnostico. 3. Screening in gruppi di pazienti selezionati ad esempio donne a termine di gravidanza. 4. Selezione dei campioni da avviare all esame colturale classico. Procedure diagnostiche rapide non colturali - Esame microscopico di un preparato allestito facendo asciugare su di un vetrino porta oggetti una goccia di urine non centrifugate, un volta evaporata la parte liquida il residuo secco viene fissato con metanolo e colorato secondo Gram. - Il metodo è piuttosto laborioso e richiede un microscopista esperto, inoltre la sensibilità del metodo (1 batterio / µl) è equivalente al cut-off diagnostico (100.000 batteri / ml) 5,6. - Rilevazione della esterasi leucocitaria che viene liberata a seguito dell esposizione ad un medium non isotonico (urine), l enzima liberato reagisce con un substrato (estere di indoxile) idrolizzandolo, l indoxile libero reagisce con un sale di diazonio a dare un composto colorato. Il metodo ha una sensibilità di 25 batteri/ml, se le urine sono isotoniche si hanno falsi negativi. - Rivelazione dei nitriti urinari che originano dai nitrati escreti dall emuntorio renale per opera del metabolismo di alcune specie batteriche (es. Escherichia coli ed altre enterobacteriacee), i falsi negativi sono dovuti principalmente alla presenza di specie batteriche importanti come patogeni urinari che non sono in grado di ridurre i nitrati in nitriti (Enterococchi). - L associazione di questi due test ha dimostrato elevata specificità e sensibilità (oltre 0.85) nella diagnostica delle infezioni acute delle vie urinarie sostenute da batteri produttori di nitriti in pazienti non neutropenici 7,8. - Filtrazione delle urine su carta con intrappolamento delle particelle (cellule, batteri, cristalli) e colorazione del materiale con arancio di acridina, il principale limite di questa metodica risiede nel fatto che non possono essere utilmente processate urine con marcata colorazione e pertanto risulta inapplicabile in percentuali elevate (sino al 20%) dei campioni 9. - Sistemi in chemiluminescenza che misurano la luminescenza prodotta dalla ossidazione della luciferina ad opera del metabolismo batterico come reazione accoppiata alla defosforilazione di ATP; la quantità di luce prodotta è direttamente proporzionale alla carica batterica presente nel campione, tale test è accreditato di elevata sensibilità (0.99) e discreta specificità (0,70) 10-12 - Utilizzo di cards basate sulla immunocromatografia che permettono l evidenziazione e l identificazione presuntiva di Escherichia coli nei campioni urinari 13. - Citofluorimetri dedicati alla frazione corpuscolata delle urine (UF-100 Sismex, JPN) utilizzano due diversi fluorocromi: fenantidrina (di colore arancio 610 nm) che colora il DNA penetrando tra le basi e la carbocianina (di colore verde 505 nm) che colora le membrane essendo liposolubile. Oltre alla fluorescenza lo strumento utilizza l impedenziometria per la conta delle particelle e la quantificazione delle loro dimensioni. I segnali vengono opportunamente elaborati in modo da fornire degli istogrammi bidimensionali che consentono di differenziare e quantificare le particelle corpuscolate delle urine tra cui i leucociti, batteri e miceti 14-19. Tabella I. Descrizione della casistica esaminata. Pazienti Numero Maschi Femmine Positivi (N ) Positivi (%) Ambulatoriali 1.130 496 0,634 226 200 Degenti 0,880 374 0,506 295 0,33,5* Totale 2.010 870 1.140 521 025,9 * La differenza nella prevalenza delle infezioni delle vie urinarie tra pazienti ambulatoriali e ricoverati appare statisticamente significativa (p<0.05) Tabella II. Performance analitica dei vari metodi di metodica rapida automatizzata SE SP VPP VPN IBC Nitriti + Esterasi 0.88 0.64 0.63 0.89 0.82 Crescita in TSB e lettura fotometrica 0.98 0.89 0.90 0.96 0.95 UF-100 (batteriuria + leucocituria) 0.97 0.95 0.93 0.98 0.96 SE = Sensibilità, SP = Specificità, VPP = Valore Predittivo Positivo, VPN = Valore Predittivo Negativo, IBC = Incidenza di Ben Classificati.

Riv Med Lab - JLM, Vol. 3, N. 1, 2002 73 Procedure diagnostiche rapide colturali - Gli screening colturali si basano tutti sulla inoculazione di un piccolo volume di urine in un terreno liquido ad ampia fertilità e sulla rilevazione cinetica delle curve di crescita batterica in fase esponenziale. Ad esempio il sistema Uro-Quik (Alifax, ITA) si basa sull uso di un terreno liquido (TSB) che viene inoculato con una piccola aliquota di urina ed incubato a 37 C in agitazione e sottoposto a ripetute letture fotometriche al fine di evidenziarne le eventuali variazioni di torbidità indice di una crescita batterica. Tale metodo è in grado di garantire prestazioni di elevata sensibilità e specificità (oltre 0,95), di contro richiede alcune ore per fornire il risultato. Su principi analoghi si basavano i sistemi Vytek e MS2 20. - In questi ultimi tempi si sono resi disponibili dei dispositivi in grado di effettuare in completa automazione la semina dei campioni da sottoporre ad esame microbiologico delle urine Il sistema Robobact proposto dalla Universal Diagnostics (UK) che semina i campioni su slide, mentre il sistema Inoculab proposto dalla Dynacon (CAN) è in grado di effettuare l inoculo su piastra di Petri. Automazione del PAR test La presenza di sostanze ad attività antibatterica nelle urine può dare negatività all esame colturale pur in presenza di una batteriuria significativa, in questo caso si evidenzia una discrepanza tra l esame microscopico (che evidenzia batteriuria e leucocituria) ed esame colturale che risulterà negativo. In effetti ci può essere una discrepanza tra metodi colturali (che evidenziano le cellule batteriche vitali ed in grado di moltiplicarsi) e metodi che evidenziano i batteri come particelle da contare (conta degli elementi fisicamente presenti nel campione che siano vitali o meno). Attualmente sono disponibili delle metodologie in automazione per la determinazione del PAR, ad esempio misurando le differenti cinetiche di crescita di un ceppo sensibile in due ampolle di terreno liquido una delle quali inoculata con le urine in esame (Uro-Quik, Alifax ITA). Comparazione di metodiche per la diagnostica rapida automatizzata In batteriologia al momento non esiste un test di riferimento universalmente accettato per l urinocoltura, mentre esistono delle procedure qualificate di comparazione. Queste procedure prevedono la quantificazione della carica microbica con diluizione delle urine a fattore 10 e conta colonia (media di tre conte, una per ciascuna di tre diluizioni contigue), si usa un inoculo con ansa calibrata da 10 microlitri su CLED agar. Per quanto attiene la semina si raccomanda l uso di terreni selettivi e terreni ad ampia fertilità (addizionati con sangue e/o sangue cotto) in aerobiosi, microaerofilia ed anaerobiosi (i germi anaerobi sono raramente in causa nella eziopatogenesi delle infezioni urinarie ma molti dei patogeni comuni crescono meglio in anaerobiosi). Contro queste procedure qualificate di comparazione vengono valutate le procedure diagnostiche utilizzate nei Laboratori Clinici. Nella valutazione delle performance ottenute dai metodi rapidi automatizzati ci si deve necessariamente riferire a queste ultime od ancor meglio alla diagnosi clinica. L automazione delle urinocolture nella nostra esperienza L esigenza di ridurre il TAT e di orientare le ridotte risorse umane sulle procedure più complesse di indagine ha da oltre 13 anni spinto il nostro Servizio a ricercare quelle tecnologie che potessero automatizzare la fase obbligata dell esame microbiologico delle urine senza scadimento della qualità analitica. Proprio i limiti denunciati dalla mancanza di procedure analitiche di riferimento ci hanno indotto a confrontare tre metodi automatizzati di screening contro la diagnosi clinica ottenuta integrando i risultati ottenuti dall esame colturale su tre terreni (CLED agar, Agar Mc Conkey ed agar Columbia CNA) con le informazioni anagrafiche e cliniche desunte dall apposito modulo di richiesta. Sono stati considerati i campioni urinari di 2010 pazienti consecutivi di età compresa tra 18 e 78 anni, gran parte dei quali ottenuti con la tecnica del mitto intermedio. Ciascun campione è stato sottoposto ai seguenti accertamenti: Dip-stick per esterasi e nitriti (Menarini, ITA) Inoculazione in TSB e lettura fotometrica con sistema Uro-Quik Esame con UF 100 (Sysmex, JPN) Esame colturale classico con semina sui tre terreni citati precedentemente e correntemente in uso nel nostro Laboratorio. I germi in grado di dare infezione delle vie urinarie sono classificabili in quattro classi in base al loro potere patogenetico: Prima Classe: uropatogeni primari. Germi in grado di dare frequentemente UTI in soggetti con vie urinarie normali (es. Escherichia coli, Enterococchi). Seconda Classe: uropatogeni secondari. Germi in grado di dare raramente UTI in soggetti con vie urinarie normali ma frequentemente in causa in UTI in soggetti con patologie predisponenti o nel caso di infezioni nosocomiali (es, Enterobatteri, Stafilococcho aureo, Pseudomonas). Terza Classe: germi di dubbia uropatogenicità. Germi che possono dare talvolta UTI in soggetti ospedalizzati, immunodepressi, con patologia predi-

74 Riv Med Lab - JLM, Vol. 3, N. 1, 2002 Curve Roc: La figura mostra le curve ROC per la leucocituria suddivise per sesso e per pazienti ambulatoriali ed ospedalizzati. Tabella III. Germi isolati in 529 casi di infezioni urinarie acute nell adulto Micro organismo Ceppi isolati Classe di Patogeni Batteri Gram Negativi Escherichia coli 221 I Klebsiella sp 27 II Pseudomonas sp 25 II Proteus sp 22 II Enterobacter sp 21 II Serratia sp 18 II Acinetobacter sp 6 III Salmonella sp 4 II Batteri Gram Positivi Group D Enterococcus 127 I Staphylococcus aureus 33 II Streptococcus sp 8 III Staphylococcus albus 5 III Altri 4 IV Miceti Candida albicans 8 III sponente (es. Miceti lievitiformi, Stafilococco albo, Acinetobacter). Quarta Classe: germi privi di uropatogenicità. Costituiscono la normale flora microbica delle mucose genitali, assumono rilevanza patologica solo in casi eccezionali e devono essere considerati solo in caso di isolamento da urine ottenute con metodica che ne preservi la sterilità (es. puntura sovrapubica o cateterismo ureterale) (ad es. Streptococchi viridanti). Nella valutazione della performance analitica del test UF 100 abbiamo ritenuto interessante valutare la curva ROC relativamente alla leucocituria. Sono stati valutati separatamente i pazienti a seconda del sesso e della provenienza (degenti ed ambulatoriali) 16.

Riv Med Lab - JLM, Vol. 3, N. 1, 2002 75 Considerazioni conclusive L utilizzo di una procedura diagnostica deve tenere conto del contesto nel quale si evidenzia tale necessità e quindi anche test rapidi, in contesti privi di supporti diagnostici di laboratorio, possono dare utili informazioni al clinico. Oppure possono essere utilmente utilizzati in quei casi ove sia di preminente interesse la tempestività delle diagnosi. I test rapidi automatizzati si avvalgono oggi di tecnologie estremamente avanzate e di strumen-tazioni complesse ma di utilizzo relativamente semplice. La possibilità di disporre di sistemi diagnostici automatizzati consente inoltre una standardizzazione delle procedure analitiche. La possibilità di disporre di parametri aggiuntivi quale la quantificazione della leucocituria e la conoscenza di alcune caratteristiche morfologiche dei leucociti urinari consente di valutare l impegno flogistico oltre che il dato batteriologico fornendo indicazioni circa i rapporti tra ospite e parassita aiutando la distinzione tra contaminazione ed infezione. Bibliografia 1. Valenti W, Reese R. Genitourinary tract infection. In A Pactical approach to infectious diseases. Reese R Douglas G Editors. Boston: Little Brown & Co.1986. p 327-58. 2. Kass E. Asymptomatic infections of the urinary tract. Trans Assoc Am Phys 1956; 69: 59-63. 3. Kass E. Pyelonephritis and bacteriuria. Ann Intern Med 1961; 56: 46-53. 4. Kouri T, Fogazzi G, Gant G, Hallander H et alii. European Urinalysis Giudelines. Scand J Clin Lab Invest 2000; 60/231: 1-87. 5. Toni M, Menozzi M, Allevato F, Schito G. Metodo semplificato di analisi batteriologica delle urine. Ann Sclavo 1977; 15/6: 1177-87. 6. Washinton J, White C, Laganbiere et al. Detection of significant bacteriuria by microscopic examination of urine. Lab Med 1981; 12: 59-68. 7. Pfaller M, Koontz P. Laboratory evaluation of leukocyte esterase and nitrite test for detection of bacteriuria. J Clin Microbiol 1985; 21: 840-2. 8. Smalley D, Dittmann A. Use of leukocyte esterase-nitrate activity as predictive assays of significant batteriuria. J Clin Microbiol 1984; 18: 1256-7. 9. Sawyer K, Stone L. Evaluation of a leukocyte dipstick test used for screening urine cultures. J Clin Microbiol 1984; 20: 45-61. 10. Caciagli P, Caola I. Diagnostica delle infezioni delle vie urinarie: sinergia tra tecnologie. Riv Med Lab JLM 2001; 2/1: 266. 11. Drow D, Baum C, Hirchfield G. Comparison of the Lumac and Moonlight systems for detection of bacteriuria by bioluminescence. J Clin Microbiol 1984; 20: 797-801. 12. Koenig C, Tick L, Hanna B. Analyses of the dflash track DNA probe and UTIscreen bioluminescence tests for bacteriuria. J Clin Microbiol 1992; 30: 342-5. 13. Bartolucci M, Filippetti A, Scatasta G. Application of the automated system for the researc of residual antimicrobial activity in urines. 25 National Congress of the Italian Association of Clinical Microbiology. Pesaro October 8-11; 1996. 14. Ben-Ezra J, Bork L, McPherson R. Evaluation of Sysmex UF-100 automated urinalysis analyzer. Clin Chem 1998; 44: 92-5. 15. Manoni F, Valverde S, Antico F et al. Measurement of urine leococytes by a second generation flow cytometer; application in the diagnosis of acute urinary tract infections in adult patients. Riv Med Lab JLM 2001; 2/3: 1-9. 16.Manoni F, Valverde S, Antico F, Salvadego M, Gessoni G. Screening della batteriuria con un citofluorimetro dedicato all analisi della frazione corpuscolata delle urine. Medicina di Laboratorio 1999; 7/3: 245-52. 17. Murakana K. Clinical uses of UF-100 for the diagnosis of urinary tract infection. Sysmex Journal International 1996; 6: 46-50. 18. Kouri T, Ahkonen U, Malminiemi K et al. Evaluation of Sysmex UF-100 urine flow cytometer vs chamber counting of supravitality stained specimens and conventional bacterial cultures. Am J Clin Pathol 1999; 112: 25-35. 19. Langlois M, Delalanghe J, Steyaert S et al. Automated flow cytometry compared with an automated dipstick reader for urinalysis. Clin Chem 1999; 45: 118-22. 20. Mucignat G, Bianchini A, Callegaro A, Santini G. Un nuovo sistema automatico di screening per le urine URO-Quik. Bollettino di Microbiologia e di Indagini di Laboratorio 1992; 14: 1-5.